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LA SANTA ALLEANZA

La Santa Alleanza, ovvero l’alleanza che si stipulò inizialmente tra Russia, Prussia e Austria dal


1815 al 1830 (e che in seguito vide coinvolti anche altri Stati), fu un accordo politico che stabilì non
solo il reciproco aiuto tra nazioni, ma anche l’impegno, da parte dei suoi sovrani, a regnare in
maniera saggia e giusta proprio come dei “buoni padri” per ciascuno dei propri sudditi.
L’Alleanza fu voluta dallo zar Alessandro I dopo il Congresso di Vienna del 1814-1815, con il
quale era stato deciso di ripristinare gli antichi confini degli Stati europei dopo che questi ultimi
erano stati stravolti dalla guerre di conquista di Napoleone Bonaparte, sconfitto appunto in quegli
stessi anni (1815).
Lo zar, principale vincitore di Napoleone e della Francia, per tradizione vedeva se stesso come un
buon padre sia per i sudditi occupanti quelle che venivano chiamate “tutte le Russie” (Grande,
Piccola e Bianca), sia per ogni singolo abitante di fede ortodossa presente anche al di fuori dei
territori da lui comandati. La Santa Alleanza fu decisa sia per affermare questo suo potere che per
evitare nuovamente la minaccia dell’invasore straniero su suolo russo, come era accaduto nel 1812
con Bonaparte. In realtà, però, la decisione risentiva anche del clima politico e culturale che andava
nascendo in quegli anni, ovvero del fiorire del Romanticismo, il movimento artistico, letterario e
culturale che, tra i suoi molti princìpi, vedeva i confini europei come sacri, stabiliti da Dio stesso e
contenitori, quasi, di un patrimonio culturale che andava protetto a tutti i costi da ogni forma di
contaminazione. Si voleva pertanto evitare che una nuova potenza sorgesse dal nulla, come era
accaduto con la Francia, per intaccare gli equilibri europei sacri e inviolabili ripristinati con fatica
dopo molte sanguinose battaglie.
Sancita il 26 settembre 1815 a Parigi, l’alleanza fu chiamata “santa” perché inizialmente stabilita
tra i sovrani rappresentanti delle tre principali fedi cristiane: ortodossa (lo
zar), cattolica (Francesco II del Sacro Romano Impero, poi ribattezzato “Francesco I d’Austria”)
e protestante (Federico Guglielmo III di Prussia).
Nei piani di Alessandro I vi era anche l’intento di coinvolgere il papa Pio VII, in quanto vero
rappresentante della chiesa cattolica, e il re d’Inghilterra Giorgio IV in quanto rappresentante della
fede anglicana, ma questi ultimi, molto probabilmente per diffidenza verso i Paesi di altra religione,
si rifiutarono di aderire al patto, mentre aderirono invece la Francia (comandata da Luigi XVIII,
posto nuovamente sul trono dopo Napoleone), la Svezia, i Paesi Bassi e il Regno di Sardegna.
Successivamente, coi moti rivoluzionari francesi del 1830 che portarono alla fuga il re Carlo X,
fratello di Luigi XVIII, la Santa Alleanza entrò in crisi, visto il ripristino su suolo francese dello
stesso impero che era stato istituito da Napoleone. Con il ripresentarsi della minaccia francese, e
soprattutto con la scissione del Belgio dall’Olanda durante la rivoluzione belga dello stesso anno,
la Santa Alleanza si sciolse definitivamente.

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