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Al governo Giolitti seguì il ritorno di Francesco Crispi che sedò i moti Siciliani
e della Lunigiana,istituendo tribunali militari proclamando lo stato di assedio a
cui fece seguito lo scioglimento del Partito Socialista Italiano che era stato
costituito a Genova nel 1892. Crispi restò al governo fino al 1896, a seguito
della sconfitta di Adua,fu costretto alle dimissioni.
1) Libertà di organizzazione;
2) Marcata azione politica in favore delle classi lavoratrici;
3) Introduzione di una legislazione protettiva dei lavoratori.
Tutto questo progetto fu attuato da Giolitti sia grazie alla sua personalità
che alla sua visione politica, egli attuò comportamenti ed offrì
“contropartite” diverse ad ognuno di esse, infatti:
Nella gestione della crisi, Salandra attuò la strategia che già aveva usato
Giolitti, a dimostrazione che quel sistema di gestione del potere era ancora
ben saldo e che però ben presto porterà allo scoppio della Prima Guerra
Mondiale.