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Capitolo 4: La difficile posizione della

Chiesa Cattolica

Il 26 marzo 1860 Papa Pio IX promulgò il


“Breve Cum Catholica Ecclesia” con cui
scomunicava i responsabili dell’annessione
delle Legazioni dando inizio a quella che
verrà chiamata “questione romana” e ai
complessi rapporti tra lo Stato italiano e la
Chiesa Cattolica: questione che verrà risolta
solo l’11 febbraio 1929 con la firma dei Patti
Lateranensi.

Nel 1861 con la costituzione del Regno


d’Italia la legislazione piemontese fu estesa
in tutta Italia generando contrasti sia con il
clero che con la popolazione; il contrasto tra
Stato Pontificio e Stato italiano si acuì con
l’invasione militare e la conseguente
annessione dei territori pontifici allo Stato
Piemontese. Particolarmente complessa e
delicata era la situazione che il clero e la
Chiesa vivevano negli ex territori borbonici
dopo il 1861.

La Patria il 27 marzo 1863 dichiarava che


spesso le riunioni dei briganti avvenivano
nelle chiese all’ombra degli altari. Spesso i
briganti per scampare alle persecuzioni dei
soldati venivano accolti nelle parrocchie o
nei monasteri dove vi ritrovavano rifugio
ricevendo cure e denaro.
Tra il 1861 e il 1870 il clero in molte occasioni subì
da parte dei governanti vere e proprie angherie,
in particolar modo nei confronti dei vescovi a cui
fu indirizzata una dura campagna di odio e
persecuzione. A subire danni fu soprattutto il
basso clero quello più a stretto contatto con la
popolazione vittima contemporaneamente delle
autorità civili e dei briganti.

Sul piano politico generale ognuna delle controparti


cercava l’aiuto francese per salvaguardare i propri
interessi; infatti, la Convenzione di settembre
stipulata il 15 settembre 1864 era finalizzata sia per
garantire l’autonomia e l’indipendenza del Papa e
della Chiesa Cattolica sia per allentare la pressione
di garanzia del papato da parte di alcune potenze
straniere sul governo italiano.

Il nuovo regno però proseguì la sua strada per una


politica restrittiva che incideva sui beni ecclesiastici e
infatti nel 1867 fu approvata la legge “per la
soppressione degli enti ecclesiastici e la liquidazione
dell’asse ecclesiastica”.

Sempre nell’Ottobre 1867 Giuseppe Garibaldi con i suoi


volontari invase lo Stato Pontificio, vero anche che il 3
novembre 1867 a Mentana Garibaldi fu sconfitto dalle
truppe pontificie. L’episodio rappresentava l’ulteriore
testimonianza che gli accordi internazionali non
venivano rispettati dal governo italiano.
Successivamente lo scenario europeo venne sconvolto
dalla guerra franco-prussiana scoppiata nel luglio 1870
che comporterà all’abbandono di Roma da parte delle
truppe francesi. Il governo italiano ne approfittò ed
ordinò al generale Raffaele Cadorna di invadere lo
Stato pontificio ed il 20 settembre 1870 Roma fu
attaccata e bombardata.

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