Con l’Unità d’Italia le popolazioni che subirono i
maggiori danni, disagi e cambiamenti sociali furono proprio quelle meridionali dell’ex Regno delle Due Sicilie.
Tutto ciò contribuì alla nascita di una forte
avversione per i nuovi governanti e al diffondersi di un forte malcontento generale che sfociò nel brigantaggio.
Nel 1860-1861 però le condizioni erano diverse ed i
nemici erano molteplici e tutti con uno scopo: porre fine alla dinastia. I nemici erano i Savoia per ragioni territoriali, gli inglesi per motivi commerciali e i francesi per motivi di politica coloniale.
La situazione peggiorò a tal punto che il 15 agosto
1863 emanarono la legge n.1409 nota come Legge Pica , dal nome del suo promotore Giuseppe Pica, con il nome di “procedura per la repressione del brigantaggio nelle provincie infette”.
Con essa venivano insultate le popolazioni meridionali
poiché utilizzato il termine “infette” e venivano sospese le libertà costituzionali facendo sì della repressione una regola sanzionata dal diritto. La legge Pica rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865. In aggiunta alla legge Pica nell’estate 1862 il governo emanò lo stato d’assedio in tutte le provincie meridionali e nella primavera 1863 l’ordinanza militare sul blocco della transumanza che andò a colpire il mondo rurale ritenuto connesso con il brigantaggio.
Nel corso del decennio 1861-1870 il fenomeno
del brigantaggio può essere diviso in tre fasi:
La prima fase dal
La terza ed ultima fase 1860-1863 è la più La seconda fase (1867-1870) è la fase importante dal (1863-1867) è dove vennero sconfitte punto di vista contraddistinta da un le ultime bande di dottrinale e indebolimento del briganti. ideologica. Può brigantaggio dovuto essere definita la alle forti misure di fase del repressione adottate brigantaggio dal nuovo governo e legittimista o dal venir meno politico che si dell’appoggio della batteva per il ritorno chiesa e degli stati sul trono di europei. Il Francesco II di brigantaggio passò Borbone. dalla realizzazione del sogno della restaurazione all’essere un rivendicatore della politica legittimista assumendo nella maggior parte dei casi un aspetto delinquenziale.