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Capitolo XVIII: La Seconda Guerra Mondiale(1939-1945)

Negli anni trenta i regimi dittatoriali mostrarono le loro mire imperialistiche:il


Giappone aveva ripreso la guerra di espansione ai danni della Cina; la
Germania si era impadronita dell’Austria(1938), della Cecoslovacchia(1939) e
aveva avanzato rivendicazioni sulla Polonia; l’Italia aveva conquistato
l’Etiopia(1936) e l’Albania(1939).

In questo contesto, il 23 agosto 1939,Germania e Unione Sovietica


firmarono il Patto “Molotov-Ribbentrop” di non aggressione reciproca. Il
1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia e il 3 settembre Francia e
Gran Bretagna le dichiararono guerra. Il 17 settembre, in base ad articoli
segreti del patto con la Germania, anche l’Unione delle Repubbliche socialiste
sovietiche invasero la Polonia da est, occupando anche le repubbliche
baltiche e attaccando la Finlandia.

Le operazioni militari sul fronte francese iniziarono solo il 10 maggio 1940:


la Wehrmacht, cioè l’insieme delle armate tedesche , sbaragliò le truppe
franco-britanniche ed il 14 giugno i nazisti invasero la Francia, occupandone
la parte settentrionale, compresa Parigi, e insediando nella parte meridionale
un governo collaborazionista, con sede a Vichy. In luglio Hitler lanciò la
“battaglia d’Inghilterra”, con incursioni aeree per indebolire la resistenza
degli inglesi, i quali però seppero resistere.

Mussolini,alleato di Hitler, inizialmente aveva concordato la non


belligeranza dell’Italia, ma il 10 giugno 1940 con l’illusione di una facile
vittoria, dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna. La guerra dell’Italia si
rivelò un fallimento su tutti i fronti in cui intervenne: Grecia,Iugoslavia e Libia.
Nel settembre 1940 Germania, Italia e Giappone, sottoscrissero il patto
tripartito.

Nel giugno 1941 la Germania lanciò l’operazione Barbarossa, un massiccio


attacco a sorpresa all’Unione sovietica, ma il gelido inverno russo bloccò i
tedeschi non lontano da Mosca, quando ormai erano schierati su un fronte di
1600 km. Il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò la base americana di Pearl
Harbor , nelle isole Hawaii e così gli Stati Uniti d’America entrarono in guerra
contro Giappone,Germania e Italia: il conflitto divenne così mondiale.
Il 1°gennaio 1942 tutte le nazioni che erano state aggredite dal patto
tripartito scrissero l’Alleanza delle Nazioni Unite, che adottava i principi
della Carta Atlantica, firmata da Churchill e Roosevelt prima dell’ingresso in
guerra degli Stati Uniti d’America.

Nel 1942 l’Europa, eccetto la Gran Bretagna e i paesi che erano rimasti
neutrali , era nelle mani di Hitler; associati nel dominio, ma in posizione
subalterna, vi erano l’Italia e atri stati alleati o collaborazionisti.

Nel “nuovo ordine” europeo progettato da Hitler, tutti gli elementi


indesiderati dovevano sparire: in primo luogo gli ebrei, ma anche zingari,
omosessuali, testimoni di Geova, apolidi, avversari politici, criminali comuni. A
tale fine il nazismo organizzò un enorme sistema di lager(“campi”): milioni di
persone furono internate in campi di concentramento, dove venivano
sfruttate sino alla morte nel lavoro per la Germania nazista.

Nel 1942 i nazisti decisero la soluzione finale del “problema ebraico”: si


trattava della Shoah, la completa eliminazione fisica degli ebrei, da realizzare
in modo efficiente in campi di sterminio. Alla fine della guerra questi eventi
sono stati definiti un genocidio, per sottolineare la volontà del potere
nazista di annientare l’intero popolo ebraico.

Tra l’autunno 1942 e la primavera 1943 le sorti della guerra si capovolsero: a


Stalingrado l’Armata rossa inflisse alle truppe tedesche una storica
sconfitta; a El Alamein, nel Nord Africa, le truppe inglesi sconfissero quelle
italiane e tedesche, poi si congiunsero con le forze americane che si
trovavano in Marocco e Algeria e,nel luglio del 1943 sbarcarono in Sicilia; nel
Pacifico gli americani conquistarono la strategica isola di Guadalcanal.

Nel giugno 1944 gli Alleati aprirono un altro fronte in Francia, con lo sbarco in
Normandia. Nei mesi successivi gli anglo-americani e i sovietici avanzarono su
più fronti verso la Germania, che il 7 maggio 1945 si arrese. La resa del
Giappone arrivò in settembre, dopo gli spaventosi effetti delle due bombe
atomiche sganciate dall’aviazione statunitense su Hiroshima e Nagasaki in
agosto.

In Italia i disagi della guerra, lo sbarco degli Alleati in Sicilia e le sconfitte


subite dall’esercito fece aumentare il dissenso nei confronti del regime che,
nel marzo 1943, si manifestò con un’ondata di scioperi nell’Italia del Nord. Il
25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo votò la sfiducia a Mussolini e il re
Vittorio Emanuele III lo fece arrestare.

Il nuovo capo del governo, il maresciallo Pietro Badoglio, firmò un armistizio


con gli Alleati, reso noto l’8 settembre: i nazisti, da alleati dell’Italia,
divennero così una forza d’occupazione. A nord Mussolini (liberato dai nazisti)
creò la Repubblica sociale italiana, sottomessa ai comandi di Hitler; il re e
il governo fuggirono a Brindisi ,dove ricrearono il Regno del Sud: l’Italia si
trovò così divisa in due.

Nel regno del sud i partiti democratici avevano ripreso la loro attività
pubblica; operavano invece ancora in clandestinità al nord, dove
organizzarono contro gli occupanti tedeschi e la Repubblica sociale una
guerra di Resistenza. Formazioni partigiane attuavano azioni di sabotaggio
e di guerriglia, alle quali nazisti e fascisti rispondevano con rappresaglie
contro la popolazione.

La Resistenza italiana diede un importante contributo alla sconfitta dei


nazifascisti, e il 25 aprile 1945, data ufficiale della liberazione nazionale dal
nazifascismo, i partigiani liberarono Milano,Genova e Torino e le principali
città del nord.

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