con le successive trattative diplomatiche il problema della restituzione dei beni privati degli ex duchi fu risolto ad eccezione delle richieste di Francesco II e della duchessa di Parma; venne riconosciuto oltretutto a Vittorio Emanuele II il titolo di “Re d’Italia”.
Ciò indusse gli ex duchi a richiamare i loro
rappresentanti diplomatici; Francesco II continuò a mantenere contatti ufficiali solo con la Santa Sede. Sciogliendo il corpo diplomatico sciolse anche il Consiglio dei Ministri il 30 ottobre 1866 e con ciò poté considerarsi conclusa la sua attività politica.