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Capitolo XVI: La crisi del 1929

1919-1929=anni ruggenti: gli Stati Uniti conobbero una straordinaria


crescita economica. La produzione industriale cresce del 70%, nelle case
c’erano tanti beni di consumo(frigorifero, lavatrice,cucina,radio) e molti
diventarono proprietari di automobili( auto Ford), poi le città si erano
affollate, nacquero i primi distributori di benzina ,grattacieli.

Lo sviluppo economico statunitense però fu insidiato dal rischio della


SOVRAPPRODUZIONE, soprattutto in campo agricolo,nell’industria tessile e
quella edilizia:si produceva cioè di più di ciò che veniva venduto. Le fabbriche
guadagnavano meno e abbassavano il salario dei lavoratori che avevano
quindi meno soldi a disposizione per poter acquistare i beni di consumo.

Il mondo delle banche, della finanza sembrava non risentire di questi


problemi anzi la borsa quadruplicò il valore delle azioni ma si trattava di valori
non reali. Nel 1929 la crisi provocata dalla sovrapproduzione creò un clima di
paura e incertezza tanto che il valore delle azioni iniziò a scendere e tutti i
risparmiatori corsero a vendere le loro azioni per non perdere i risparmi.

Nel giro di pochi giorni, si ebbe il crollo totale delle azioni e tra il 24 e il 28
ottobre 1929 si ebbe il GRANDE CROLLO/CRISI DEL 1929 e migliaia di
mercanti persero i loro risparmi. Vi fu così una grande depressione
economica, in cui: le banche non concessero più prestiti,molte fabbriche
fallirono, vi furono licenziamenti e la fame e la povertà si diffusero ovunque.

La crisi durò fino al 1932 quando venne eletto presidente degli Stati Uniti
d’America,Franklin Delano Roosevelt, che seppe ridare fiducia a milioni di
americani e avviò un piano di risanamento economico : il “New Deal”(nuovo
corso): al centro del quale stava l’idea che spettasse allo Stato intervenire per
risollevare l’economia attraverso l’assunzione diretta o spendendo per la
costruzione di opere do pubblico interesse: come strade,ponti,ospedali e
scuole. Inoltre venne valutato il dollaro per rendere più facile l’esportazione di
merci. Fu istituito un sistema di controllo su banche e finanze per evitare un
altro crollo e vennero concessi prestiti ai contadini e la pensione di vecchiaia
ai lavoratori.
La difficoltà del dopoguerra,la paura delle rivoluzioni, la crisi del 1929
provocarono la diffusione di dittature in quasi tutta l’Europa,poiché in molti
credevano che lo stato liberale non fosse sufficientemente forte per
affrontare la situazione. Fu così che nel corso degli anni Venti si diffusero
regimi autoritari in : Ungheria, Lituania, Bulgaria,Spagna, Portogallo,Austria,
Grecia, Romania, Germania, Italia, Russia.

La crisi in Italia

Per quanto riguarda, l’Italia, a partire dal 1926 l’obiettivo del regime era
raggiungere “quota novanta” cioè portare il cambio della valuta italiana a
novanta lire per una sterlina. Tutto ciò però comportò anche all’Italia una
sovrapproduzione, che portò l’Italia ad avere un momento difficile.

Questa crisi dalle imprese si trasmisero al sistema bancario. Quelle italiane


erano banche miste cioè banche che oltre a svolgere le funzioni del credito
ordinario, concedevano prestiti a lungo termine e possedevano nel loro
patrimonio partecipazioni in imprese industriali.

Nonostante i problemi di liquidità, nel Paese non si verificò nessuna corsa al


ritiro dei depositi e nessun fallimento di istituti di credito. Le operazioni di
salvataggio, però non scatenarono il panico, come accadde in Austria e in
Germania, perché il Regime non fece trapelare nulla sui problemi del sistema
bancario. Il salvataggio consisteva nella trasformazione delle banche miste in
ordinarie e nella cessione dei loro titoli e dei crediti difficilmente esigibili
dapprima a società finanziamenti e poi direttamente dallo Stato.

Per sostituire le banche miste nella concessione di credito alle imprese, il


regime fondò con Alberto Benduce e Giuseppe Volpi, due enti pubblici:

 L’IMI(Istituto Mobiliare Italiano , nel 1931)


 L’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale nel 1933)

Per gestire le varie attività si avvalse di una struttura che prese corpo a
partire dal 1930 con la creazione di appositi organismi per la gestione delle
attività economiche : gli Enti Pubblici Economici.

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