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Nel giro di pochi giorni, si ebbe il crollo totale delle azioni e tra il 24 e il 28
ottobre 1929 si ebbe il GRANDE CROLLO/CRISI DEL 1929 e migliaia di
mercanti persero i loro risparmi. Vi fu così una grande depressione
economica, in cui: le banche non concessero più prestiti,molte fabbriche
fallirono, vi furono licenziamenti e la fame e la povertà si diffusero ovunque.
La crisi durò fino al 1932 quando venne eletto presidente degli Stati Uniti
d’America,Franklin Delano Roosevelt, che seppe ridare fiducia a milioni di
americani e avviò un piano di risanamento economico : il “New Deal”(nuovo
corso): al centro del quale stava l’idea che spettasse allo Stato intervenire per
risollevare l’economia attraverso l’assunzione diretta o spendendo per la
costruzione di opere do pubblico interesse: come strade,ponti,ospedali e
scuole. Inoltre venne valutato il dollaro per rendere più facile l’esportazione di
merci. Fu istituito un sistema di controllo su banche e finanze per evitare un
altro crollo e vennero concessi prestiti ai contadini e la pensione di vecchiaia
ai lavoratori.
La difficoltà del dopoguerra,la paura delle rivoluzioni, la crisi del 1929
provocarono la diffusione di dittature in quasi tutta l’Europa,poiché in molti
credevano che lo stato liberale non fosse sufficientemente forte per
affrontare la situazione. Fu così che nel corso degli anni Venti si diffusero
regimi autoritari in : Ungheria, Lituania, Bulgaria,Spagna, Portogallo,Austria,
Grecia, Romania, Germania, Italia, Russia.
La crisi in Italia
Per quanto riguarda, l’Italia, a partire dal 1926 l’obiettivo del regime era
raggiungere “quota novanta” cioè portare il cambio della valuta italiana a
novanta lire per una sterlina. Tutto ciò però comportò anche all’Italia una
sovrapproduzione, che portò l’Italia ad avere un momento difficile.
Per gestire le varie attività si avvalse di una struttura che prese corpo a
partire dal 1930 con la creazione di appositi organismi per la gestione delle
attività economiche : gli Enti Pubblici Economici.