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Puntinismo e divisionismo

Il neo impressionismo è caratterizzato dalla tecnica del puntinismo che frammenta


l’immagine in piccolissime macchie di colori pure e sono vicinissime così da percepire i
colori diversi.
Per ottenere un quadro occorre un lungo studio preliminare
ma anche nonostante questo, questa tecnica finiva per
smorzare le tinte velandole quasi di grigio.

In questo modo nacque il divisionismo dove le macchie di colore sono più grandi in modo
da non essere fuse dall’occhio.
Esistevano due tecniche che danno luogo a fenomeni
visivi diversi: con una si perde la vivacità dei colori l’altra
produce un contrasto locale dei diversi colori esaltando le
tinte e provocando un leggero sfarfallio di luce. Il
divisionismo dà maggiore luminosità ma rende difficile la
lettura del quadro.

Il pittore a scuola dal fotografo

La fotografia ha introdotto delle innovazioni nella


rappresentazione pittorica infatti certi pittori non solo copiarono
delle fotografie ma anche, le deformazioni riprodotto dalla
macchina fotografica. Molto spesso capitava di osservare i quadri
che ricordavano delle fotografie.

La fotografia suggerì una durale disposizione delle figure e la


fotografia facilitava i pittori più realisti perché evitava le noiose
sedute di posa. Bisognava però non cadere nella semplice copia
della fotografia come facevano molti che distruggevano le foto in
cui si erano serviti per evitare che loro lavoro fosse considerato una banale copia.
Tra i pittori più celebri che si servivano della fotografia ci furono Ingres e Manet.
La fotografia influì anche sulla pittura paesaggistica. Ci si accorse della differenza di fuoco
tra oggetti vicini e lontani.

Manet era un attento osservatore di fotografie infatti in un suo


famoso quadro usa l’espediente di dipingere a fuoco le persone in
primo piano e fuori fuoco quelle dietro alle prime per accentuare il
senso di profondità.

Una caratteristica della fotografia di questo periodo era una


indefinitezza che dava un sapore impressionistico all’immagine.
Divenne moda sfumare i contorni dei paesaggi. La fotografia
“aiutava“ gli impressionisti perché aumentava la capacità di notare i
particolari.

Dalla posa all’istantanea


Inizialmente si potevano ottenere immagini fotografiche solo di oggetti fermi poiché gli
oggetti in movimento occupavano un tempo troppo breve per una successione di posizioni
diversi.
I tempi di esposizioni poco a poco diventarono più brevi,
nacque l’istantanea. Per mezzo di questa fotografia istantanea
si notarono le stranezze delle posizioni di un corpo durante il
movimento, uno tra i più attenti osservatori dell’immagine
fotografica fu Degas. Egli possedeva una macchina fotografica
della quale era molto orgoglioso e lo usava come mezzo per
apprendere i nuovi punti di vista e posizioni durante il
movimento.

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