Toffoletti Cristiano
08-02-2011
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI UDINE
FACOLT DI LETTERE E FILOSOFIA
Corso di laurea in DAMS
Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
Curriculum Cinema e Televisione
Insegnamento di Storia della Fotografia
L'interesse
per
la
produzione
di
immagini
senza
l'intervento
dell'uomo
scatur
dagli
studi
di
Joseph
Nicphore
Nipce,
precisamente
da
studi
derivanti
la
litografia.
Sperimentando
diverse
tecniche
Nipce
riesce
ad
ottenere,
nel
1826,
la
sua
prima
immagine
disegnata
dalla
luce
(dopo
aver
steso
uno
strato
di
bitume
di
Giudea
ridotto
in
polvere
e
disciolto
in
essenza
di
lavanda;
Unico
imprevisto:
il
risultato
del
suo
lavoro
non
fissato
e
quindi
si
annerisce
progressivamente
al
contatto
con
la
luce.
Il
suo
impegno
dedicato,
in
questi
anni,
al
miglioramento
della
nitidezza
dell'immagine.
Nel
1827,
durante
un
viaggio
a
Parigi,
conosce
Daguerre
e
Lemaitre
che
in
seguito
diventeranno
suoi
collaboratori.
Nel
1829
fonda
con
Daguerre
un'associazione
per
il
perfezionamento
dei
materiali
fotosensibili
consistenti
in
ununica
lastra
di
metallo,
di
solito
rame,
ricoperto
da
un
velo
dargento,
reso
poi
sensibile
alla
luce
mediante
lesposizione
ai
vapori
di
iodio.
Muore
tuttavia
prima
di
vedere
riconosciuta
l'importanza
delle
sue
ricerche.
Nel
1837,
dopo
un
decennio
di
tentativi
infruttuosi
Daguerre
mette
finalmente
appunto
un
procedimento
per
ottenere
immagini
ottiche
permanenti
con
laiuto
di
una
camera
oscura
e
mediante
il
processo
di
sensibilizzazione,
esposizione,
sviluppo
e
fissaggio.
La
sua
invenzione
raccolse
consensi
a
livello
internazionale
e
venne
adottata
da
subito
come
strumento
ufficiale,
anche
se,
successivamente,
convisse
negli
studi
dei
professionisti
con
altri
procedimenti.
I
primi
decenni
dellOttocento
sono
comunque
caratterizzati
dalla
presenza
di
numerosi
ricercatori
che
sperimentano
i
pi
diversi
materiali
e
supporti
allo
scopo
di
sviluppare
altrettanti
differenti
procedimenti.
Un
esempio
ne
la
Calotipia,
cos
battezzata
dalla
parola
greca
Kals(bello)
e
Tipos(copia)
,
Il
suo
maggior
rappresentante
fu
linglese
Fox
Talbot
che
trov
un
sistema
in
grado
di
fissare
le
impressioni
luminose
su
superfici
in
negativo;Dove
con
il
termine
negativo
si
indicava
la
copia
originale
dalla
quale
era
possibile
ottenere,
per
contatto,
delle
copie
successive:
i
positivi.
Nonostante
il
processo
di
Talbot
risulti
essere
una
rappresentazione
semplificata
dal
punto
di
vista
chimico
del
procedimento
di
Daguerre
tuttavia
non
consente
nellimmediato
n
un
risparmio
nei
tempi
di
esposizione(30
o
pi
minuti),
n
una
migliore
qualit
dellimmagine;
Le
sue
qualit,
si
affermarono
cos
solo
molti
decenni
dopo
e
risultarono
vincenti
fino
a
pochi
anni
fa.
La
notevole
competizione
tra
le
diverse
nazioni
per
accaparrarsi
i
brevetti
allo
scopo
di
sfruttare
commercialmente
le
idee
proprie
o
altrui(ormai
poco
importa)
far
comunque
il
gioco
della
Fotografia
in
generale,
un
successo
che
le
garantir
un
posto
in
prima
fila
in
campi
come
le
scienze
la
cultura
e
le
arti.
In
primis
fu
lo
stesso
Talbot
a
suggerire
luso
scientifico
dello
strumento
fotografico.
Abbiamo
i
primi
tentativi
di
imprimere
sulle
lastre
le
immagini
degli
astri,
qualcun
altro
quelle
delle
forme
di
vita
pi
piccole,
collegando
unapparecchi
fotografico
ai
telescopi
o
microscopi.
In
campo
culturale
le
principali
nazioni
occidentali
incaricano
fotografi
professionisti
di
registrare
immagini
dei
principali
monumenti
nazionali
e
stranieri,
mentre
vengono
pubblicati
volumi
con
le
immagini
dei
pi
noti
siti
architettonici
e
archeologici
del
mondo.
Per
quanto
riguarda
le
arti
invece,
il
discorso
un
po
diverso.
Lo
scopo
del
dispositivo
fotografico,
rispetto
a
quello
dellarte
pittorica,
era
sostanzialmente
coincidente,
soprattutto
in
quel
determinato
periodo
storico
di
inizio
secolo,
nel
pieno
dellet
dei
lumi
e
della
scienza,
entrambi
votati
quindi
a
scrutare
e
indagare
minuziosamente
la
realt
e
cercare
di
riprodurla
il
pi
fedelmente
possibile.
Gli
ovvi
vantaggi
del
dispositivo
fotografico
rispetto
alla
pittura,
come:
la
restituzione
istantanea
del
soggetto
e
il
realismo
fecero
entrare
di
prepotenza
la
fotografia
nel
mondo
dellarte
la
quale
surrog
la
pittura,
con
conseguenti
tensioni
tra
i
personaggi
di
spicco
dei
due
mondi.
Non
tutto
il
male
venne
per
nuocere;
dopo
qualche
tempo,
iniziarono
a
comprendere.
Entrambe,
potevano
imparare
luna
dallaltra
cogliendo
quelle
particolari
essenze
che
erano
peculiari
di
ognuna,
e
integrarle,
ampliando
cos
lorizzonte
delle
possibilit
che
potevano
offrire.
Iniziarono
dunque
a
dialogare.
Fu
cos
che,
schiere
di
artisti
rimasti
fedeli
al
mezzo
pittorico,
cominciarono
ad
utilizzare
appieno
la
fotografia
per
documentarsi
e
per
procurarsi
modelli
visivi
senza
doversi
sottoporre
a
costose
ricostruzioni
o
lunghi
spostamenti.
Dal
canto
suo,
la
fotografia,
giudicata
fino
allora
un
prodotto
meccanizzato
quindi
privo
di
quella
spiritualit
che
permeava
i
dipinti,
per
meglio
integrarsi
nel
mondo
dellarte,
inizi
a
sviluppare
intenzioni
estetiche,
cercando
di
emulare
in
vari
aspetti
la
pittura,
riducendo
in
primis,
la
concezione
referenziale
con
il
soggetto.
La
fotografia
approda
al
pittorialismo.
Contemporaneamente,
la
pittura,
impossibilitata
a
competere
in
quanto
realismo
con
i
nuovi
strumenti,
elabora
nuove
e
pi
potenti
forme
espressive
che
culminano
nel
movimento
impressionista.
(cercare
di
restituire
limpressione
del
momento,
del
cogli
lattimo,
annullando
quindi
le
fasi
preparatorie,
la
prospettiva
viene
subordinata
al
punto
di
vista
e
grande
importanza
viene
conferita
alla
soggettivit
del
pittore).
La
presa
di
coscienza
pi
ampia,
la
fotografia,
la
acquisisce
negli
anni
90
dell800
con
Stiglitz;
Partendo
da
modalit
Pittorialiste,
Stiglitz
capisce
che
la
foto
pu
affidarsi
completamente
alla
realt.
Attraverso
la
consapevolezza
che
la
realt
gi
formalizzata
in
s
stessa,
sufficiente(ma
non
sempre
facile)
interpretare
con
la
dovuta
sensibilit
ci
che
gi
c;
Proprio
in
questi
anni
abbiamo
uno
dei
primi
interventi
di
scrittura
con
lo
scopo
di
conferire
dignit
al
mezzo
fotografico.
Teorizzando
una
relazione
con
locchio
umano,
si
cerca
di
recuperare
gli
specifici
fotografici
che
le
sono
sempre
appartenuti(Geometria;
Composizione;
Sottrazione;
Contrasti;
Pieni
e
vuoti;
ecc).
La
fotografia
diventa
indipendente
e
inizia
a
costruirsi
una
propria
identit,
sono
proprio
gli
anni
90
che
decretano
la
nascita
della
fotografia
come
istituzione.
Ora
pu
finalmente
coesistere
ufficialmente
anche
tra
gli
enti
artistici.
Ogni
progresso,
porta
inevitabilmente
a
liberare
nuove
strade
da
percorrere
ma
pone
anche
di
fronte,
nuove
problematiche
da
risolvere.
Il
dibattito
che
scatur
successivamente
a
questa
presa
didentit
della
fotografia
e
lungi
dallessere
concluso
ancora
oggi,
pu
essere
espresso
con
una
domanda:
ma,
quando
possibile
considerare
una
fotografia(
impronta
della
realt,
colta
attraverso
procedimenti
meccanici
o
chimici..)
come
arte?
e
quando
invece,
rimane
una
mera
riproduzione
oggettiva
del
reale?
Dal
momento
che,
in
entrambi
i
casi,
di
realt
si
parla
e
raramente
frammenti
di
realt
vanno
a
finire
esposti
in
gallerie
darte;
A
meno
che
non
ci
sia
in
mezzo
lo
zampino
delluomo.
Forse,
proprio
per
questo,
dovremmo
indagare,
pi
che
il
soggetto
rappresentato,
cio
la
realt,
le
modalit
o
le
intenzioni
con
cui
la
stessa
viene
colta.
Fu
Stiglitz,
in
principio,
ad
esplorare
le
categorie
dell
estetismo
e
del
formalismo
(caratteristiche
dellarte)
associate
allimmagine
fotografica,
attraverso
lo
studio
di
come
la
fotografia
si
sia
legata
alla
pittura
per
ricomporre
un
linguaggio.
Larte
a
quel
tempo,
per
essere
considerata
tale,
passava
attraverso
un
apprendistato
obbligatorio
fatto
di
canoni
che
ricalcavano
i
gusti
ufficiali
e
in
grado
di
riproporre
la
natura
e
le
fattezze
umane.
Proprio
basandosi
su
questi
canoni
prestabiliti
che
larte
doveva
possedere,
Stiglitz
ne
deriv
che
anche
una
fotografia
che
veicola
il
proprio
linguaggio
allattivit
artistica,
deve
produrre
delle
immagini
che
si
attengano
a
dei
codici
estetici
ben
precisi.
I
codici
estetici
coincidevano
con
i
valori
ancorati
allo
specifico
fotografico
come:
laspetto
grafico,
alternanza
tra
pieni
e
vuoti,
i
contrasti,
le
geometrie,
le
informazioni,
i
dettagli,
le
sfumature
ecc..
Attraverso
luso
retorico
di
elementi
linguistici,
come
questi
sopracitati,
le
fotografie
artistiche
potevano
essere
analizzate
da
gruppi
di
professionisti
che
utilizzavano
dei
codici
universali,
universali
in
quanto
conosciuti.
Questo,
secondo
Stiglitz,
era
il
giusto
approccio
che
loperatore
avrebbe
dovuto
avere
nei
confronti
della
fotografia,
qualora
il
suo
scopo
fosse
produrre
arte.
Oggi,
dopo
centosettanta
anni
dalla
sua
nascita,
gli
orizzonti
della
fotografia
si
sono
ampliati
notevolmente.
A
questo
punto,
alla
luce
della
storia,
ripercorsa
a
grandi
linee,
dalla
sua
nascita
fino
allentrata
di
diritto
nel
mondo
delle
arti,
come
intendiamo
nel
ventunesimo
secolo
la
fotografia?
Quali
sono
oggi,
piuttosto
che
in
passato,
i
parametri
per
distinguere
una
semplice
fotografia(
si
fa
per
dire)
da
una
fotografia
che
pretende
di
essere
unopera
darte
e
che
troviamo
esposta
nelle
gallerie
o
pubblicata
nelle
riviste
di
settore?
Larte,
come
la
conosciamo
oggi,
molto
cambiata
rispetto
a
come
si
presentava
alla
fine
dell800.
E
possibile
affermare
che,
da
quando
comparsa
la
fotografia
e
da
quando
si
integrata
nel
mondo
delle
arti,
larte
stessa
letteralmente
impazzita;
La
fotografia
ha
surrogato
la
funzione
che
in
origine
aveva
la
pittura
(che
comprendeva
la
quasi
totalit
delle
espressioni
artistiche)
e
quindi
dell
arte
in
generale.
Per
continuare
a
convivere
pacificamente
la
pittura
dovette
prendere
altre
vie
mentre
la
fotografia
si
evoluta.
Lesempio
pi
eclatante,
che
ha
testimoniato
questo
cambiamento
nellarte
e
di
conseguenza
anche
nella
fotografia,
pu
essere
ricondotto
alla
figura
di
Duchamp,
colui
che
prese
un
orinatoio
da
un
locale
pubblico,
lo
tolse
dal
suo
contesto
funzionale
e
lo
port
in
un
museo
proponendolo
come
opera
darte.
La
posizione
assunta
da
Stiglitz
divent
minoritaria
nel
momento
in
cui
entrato
in
campo
luso
dellarte,
in
questo
caso
della
fotografia
in
senso
concettuale.
Da
quel
momento,
i
valori
estetici
e
formali
hanno
perso
di
rilevanza,
in
favore
di
unimpronta
concettuale
proveniente
dal
Futurismo
prima
e
Dadaismo
poi
(primi
decenni
del
900).
Che
definizione
diamo
della
fotografia
oggi?
Il
dispositivo
che
genera
limmagine
fotografica
di
tipo
Meccanico-Fisico-Chimico.
Una
fotografia,
per
essere
considerata
tale,
le
basta
essere
unimpronta
referenziale
di
replica
diretta
della
realt
fenomenica,
colta
in
una
particolare
circostanza
spazio
temporale.
A
partire
dal
ruolo
che
svolge
la
fotografia
nella
societ,
considerata
inoltre,
come
parte
del
sistema
comunicativo
moderno
e
come
tale,
trattata
dalla
semiologia
come
un
segno;
Un
segno
lunit
costitutiva
del
linguaggio(esistono
un
infinit
di
segni).
Il
codice
invece
uninsieme
di
norme
o
leggi
che
permettono
una
serie
di
corrispondenze
tra
i
vari
segni
e
tra
gli
elementi
allinterno
dei
segni
stessi,
grazie
al
codice
possibile
riconoscere
i
vari
segni,
farli
interagire
e
quindi
comunicare,
a
patto
che
il
codice
utilizzato
si
riferisca
al
medesimo
sistema
di
appartenenza
dei
segni.
Il
segno
a
sua
volta
costituito
da
due
aspetti
indissolubilmente
legati
tra
di
loro:
il
significante
e
il
significato.
Con
significante
intendiamo
la
veste
del
segno,
pu
essere
grafica,
fonetica,
cinesica
comunque
coincidente
con
il
piano
dellespressione(carattere
denotativo).
Con
il
significato
intendiamo
linformazione
che
veicolata
da
quel
preciso
significante
e
che
coincide
con
il
piano
della
comprensione(carattere
connotativo).
In
linea
puramente
teorica,
limmagine
fotografica,
unimpronta
referenziale
della
realt
fenomenica
e
come
tale,
possiede
un
carattere
denotativo
che
non
necessita
di
codici
per
essere
letto.
Tuttavia
le
immagini
fotografiche
non
sono
dei
messaggi
privi
di
codice;
Esse
subiscono
linfluenza
di
una
sovrastruttura
la
cui
natura
socio-culturale
e
coincide
con
la
coscienza
dell
operator.
L
uomo,
in
quanto
dotato
di
coscienza,
per
natura
inadeguato
alla
riproduzione
neutra
della
Viceversa,
pi
il
segno
subisce
il
processo
inverso,
cio
quello
della
denotazione,
pi
si
avviciner
ad
un
codice
universale,
o
un
non
codice
se
preferiamo.
Quindi
pi
quel
segno
sar
rappresentazione
di
un
concetto
percepito
in
maniera
identica
da
tutti,
pi
quel
segno
sar
una
manifestazione
diretta
o
espressione
referenziale
della
realt
concreta
(non
necessitiamo
di
alcun
tipo
di
codice
per
percepirla
o
leggerla
correttamente
).
Potremmo
affermare
che
un
segno
fotografico
arte
quando
espressione
della
singolarit,
o
se
preferiamo,
dell
unicit
delle
peculiarit
di
un
individuo.
Arte
quando
un
segno
viene
percepito
in
maniera
diversa
e
personale
dallo
spectator
e
non
arte,
quando
invece,
viene
percepito
in
maniera
identica
da
tutti;
INFINITA
DI
CODICI
DIVERSI
=
ARTE
UN
CODICE
UNIVERSALE
O
NON
CODICE
=
NON
ARTE
Se
procedessimo
per
deduzione,
dal
momento
che
tutte
le
fotografie,
per
essere
considerate
tali,
devono
necessariamente
avere
un
minimo
comune
denominatore(
lanalogia
con
la
realt)
significa
che,
anche
le
foto
artistiche
nascono
dallo
stesso
punto
di
partenza
di
tutte
le
altre,
cio
il
piano
della
denotazione,
che
coincide
unicamente
con
il
lavoro
dellapparecchio
fotografico.
Quindi
vuol
dire
che,
ogni
fotografia
prodotta,
potrebbe
essere
una
fotografia
artistica
in
potenza.
nei
fatti
impossibile
considerare
unimmagine
fotografica
come
puro
fatto
estetico(artistico),
completamente
svincolato
dalla
realt
che
lha
materialmente
prodotto.
Da
questa
breve
riflessione
ne
deriva
che
!
Arte
un
aspetto
accessorio,
non
fa
una
categoria
a
s,
non
pu
esistere
da
solo,
s
associabile
a
tutte
le
fotografie
ma
deve
per
forza
essere
subordinato
ad
una
struttura
pi
concreta,
pi
empirica,
per
esempio
le
categorie
fotografiche.
In
base
alla
categoria
dappartenenza,
sia
essa
una
foto
shock
o
una
foto
di
giornale
per
scopi
documentaristici
o
quantaltro,
ogni
fotografia
pu
arricchirsi
di
un
valore
aggiunto
come
lartisticit,
ma
non
pu
esistere,
ed
una
semplice
opinione
personale,
una
fotografia
che
nasce
come
arte
pura.
Ma
esiste
larte
pura?
Data
la
caratteristica
essenziale
della
fotografia
(e
non
accessoria)
di
essere
unimpronta
o
traccia
di
una
realt
spazio-temporale
contingente,
rispetto
alla
pittura,
ha
limitate
capacit
di
connotazione.
Possiede
invece
altissime
capacit
di
denotazione,
sempre
rispetto
alla
pittura,
anche
se
non
potr
mai
arrivare
ad
un
livello
totale
di
denotazione;
Infatti
un
immagine
non
il
reale,
ma
ne
quantomeno
lanalogon
perfetto.
(Il
tipo
di
connotazione
effettuabile
su
un
immagine
fotografica,
come
sappiamo,
avviene
principalmente
su
due
livelli:
il
primo
riguarda
una
modificazione
del
reale
(angolo
ripresa,
inquadratura,
composizione,
prospettive,
simbologie
ecc..)
il
secondo
livello
agisce
invece
in
fase
di
post
produzione
(proiezione
in
positivo,sviluppo,
fissaggio,
stampa).
Mentre
per
larte
classica(pittura,
scultura)
avviene
lesatto
contrario.
Anche
per
gli
artisti,
pittori
o
scultori
che
siano,
non
possibile
arrivare
ad
un
concetto
di
arte
puro
al
100%.
Dal
momento
che
le
immagini
della
loro
mente,
per
quanto
metafisiche,
artistiche,
personali
o
individuali
che
siano,
deriveranno
sempre
da
esperienze
vissute
nella
realt
concreta,
cio
nella
vita
oggettiva
di
tutti
i
giorni,
per
cui
avranno
sempre
un
legame
con
una
matrice
esterna
con
cui
stabiliranno
una
referenza
nella
loro
mente(una
specie
di
analogon).
Allora
quando
una
foto
raffigura
qualcosa
di
astratto
da
considerarsi
automaticamente
Arte?
La
natura
della
fotografia
fluttua
costantemente
tra
due
tipologie
di
segno:
lindice
e
licona.
Lindice
un
segno
dove
tra
il
significante
e
il
significato
si
stabilita
una
relazione
di
continuit
dovuta
a
fattori
fisici,
per
esempio,
in
un
termometro,
laltezza
della
colonnina
di
mercurio
indice
della
temperatura.
Esattamente
come
limmagine
impressa
in
un
rettangolo
di
carta,
che
noi
chiamiamo
fotografia,
indice
di
un
qualcosa
che
per
forza
deve
essere
stato
l
in
quel
preciso
momento
per
aver
lasciato
una
traccia.
Il
fatto
poi,
che
limmagine
nel
rettangolo
assomigli
anche
al
suo
referente
fisico
fa
scivolare
il
segno
fotografico
pi
verso
una
natura
iconica.
Infatti
licona
un
segno
dove
la
relazione
tra
significante
e
significato
data
da
un
fattore
di
similitudine
o
somiglianza
in
cui
limmagine
star
sempre
per
il
contenuto.
E
necessario
sottolineare
che,
mentre
la
natura
indicale
dellimmagine
fotografica,
intrinseca
nella
sua
natura,
laccezione
iconica
dovuta
al
rapporto
di
analogia
che
esso
stabilisce
con
la
visione
umana.
Limmagine
fotografica
appartiene
contemporaneamente
a
entrambe
le
tipologie,
si
tratta
solo
di
stabilire
di
volta
in
volta,
le
giuste
proporzioni.
A
causa
della
natura
indicale
della
fotografia,
abbiamo
visto
come
sia
impossibile
scindere
il
vincolo
che
lega
limmagine
fotografica
alla
sua
analogia
con
il
reale:
fenomeno
dellastrazione.
Lastrazione
pu
avvenire
solo
a
livello
di
icona
e
solo
agli
occhi
di
chi
osserva
la
fotografia,
cio
lo
spectator
che
potrebbe
non
riconoscere
la
somiglianza
dellimmagine
con
il
suo
referente.
Quindi
lastrazione,
se
c,
pu
avvenire
solo
da
un
punto
di
vista
pragmatico
cio
nel
rapporto
che
la
fotografia
stabilisce
con
il
suo
fruitore:
luomo.
Lastrazione
in
s,
non
implica
tuttavia
un
atto
connotativo,
per
esempio,
pur
non
avendo
subito
processi
connotativi,
un
immagine
catturata
al
microscopio
e
presentata
al
di
fuori
di
quel
contesto
e
senza
didascalia,
difficilmente
potrebbe
essere
ricondotta
al
suo
referente
nella
realt.
QUANDO
LA
FOTOGRAFIA
DIVENTA
ARTE?
Questo
rapporto
ambiguo
che
la
fotografia
mantiene
nei
confronti
dei
segni,
pu
essere
paragonato,
in
un
altro
livello
,
al
rapporto
altrettanto
ambiguo
che
la
fotografia
mantiene
nei
confronti
delarte.
Infatti,
ogni
fotografia
pu
essere
artistica
o
non
artistica
allo
stesso
tempo,
dipende
in
che
proporzioni
loperator
ha
deciso
di
connotarla
oppure
di
limitare
al
minimo
il
proprio
impatto
sulloperazione
denotativa
che
lapparecchio
fotografico
naturalmente
svolge.
Si
pu
dedurre
che,
come
non
potr
mai
esistere
un
segno
fotografico
puramente
indicale
o
iconico,
non
potr
mai
esistere
unimmagine
fotografica
completamente
priva
dellaspetto
accessorio
dellartisticit;
O
viceversa,
completamente
permeata
da
questo
aspetto.
Se
avessimo
unasse
immaginario
che
collega
i
due
punti
estremi:
uno
che
comprende
il
piano
fenomenologico
della
realt
puramente
denotativa
e
laltro
che
comprende
linsieme
delle
espressioni
pi
uniche
e
personali
della
nostra
mente(o
spirito)
sede
delle
capacit
connotative;
Quanto
pi
noi
abbiamo
la
capacit
di
spostare
il
concetto
dellimmagine
che
vogliamo
cogliere
verso
la
dimensione
interiore
di
noi
stessi,
tanto
pi
quella
porzione
di
realt
conterr
unaccezione
artistica.
Conclusione
Se
trasferissimo
questo
ragionamento
su
un
piano
pratico,
il
segno
fotografico,
tanto
pi
arte,
quanto
pi
dimostriamo
capacit
o
abilit
NON
DI
ASTRAZIONE
MA
BENSI
DI
PERSONALIZZAZIONE.
Il
sapiente
uso
dello
specifico
fotografico
che
interagisce
con
la
continuit
della
realt
fenomenica
e
si
combina
con
la
coscienza
delloperatore
stesso
d
origine
ad
uno
stile.
La
combinazione
di
questi
fattori
faranno
s
che
quel
determinato
stile
sar
personale
e
non
potr
appartenere
a
nessunaltro
operatore.
Se
partiamo
dal
presupposto
che,
personalizzazione
o
sviluppo
di
uno
stile
siano
sinonimi,
o
quantomeno
aspetti
altamente
correlati,
sarebbe
lecito
affermare
che,
per
quanto
concerne
la
fotografia
e
la
fotografia
soltanto,
pi
un
operatore
sviluppa
doti
stilistiche,
pi
queste
aggiungono
valore
artistico
al
segno
fotografico.
Man
Ray
conosciuto
soprattutto
come
fotografo
surrealista,
fu
influenzato
dalla
lettura
dell'interpretazione
dei
sogni
di
Freud.
Il
primo
Manifesto
surrealista
del
1924,
defin
cos
il
surrealismo:
ovvero
quel
processo
in
cui
l'inconscio
ci
permette
di
associare
libere
parole,
pensieri
e
immagini
senza
freni
inibitori
e
scopi
preordinati.
Inoltre
esso
comprende
immagini
nitide
e
reali
ma
accostandole
tra
di
loro
senza
alcun
nesso
logico.
La
foto
IMPREVISTA
una
foto
che
non
mi
aspettavo
di
ottenere
nel
momento
in
cui
lho
catturata.
Lintenzione
iniziale
era
quella
di
immortalare
il
volto
stanco
e
segnato
di
prima
mattina
del
ragazzo
in
primo
piano.
Lerrore
di
tempismo,
unito
a
quello
dello
zoom
troppo
ridotto
per
catturare
in
dettaglio
il
volto
del
ragazzo,
mi
hanno
regalato
invece
una
bella
composizione.
Questo
episodio,
a
mio
avviso
attesta
ulteriormente
la
natura
selvaggia
e
imprevedibile
dellatto
fotografico,
la
difficolt
da
parte
nostra
di
interpretare
sempre
correttamente
il
suo
punto
di
vista
nei
confronti
della
realt.
[Foto
di
Cristiano
Toffoletti]
In
seconda
istanza
utilizzando
codici
che
si
basano
sullutilizzo
del
cosiddetto
specifico
fotografico
della
modificazione
della
realt:
inquadratura;
contrasto;
valori
tonali;
dettaglio/nitidezza;
simboli
e
posa.