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Les Apaches e Debussy

Intorno al 1900 Ravel e una serie di giovani artisti, poeti, critici e musicisti innovativi si
unirono in un gruppo informale; divennero famosi come Les Apaches ("I Teppisti"), un nome
coniato da Viñes per raphgpresentare il loro status di "emarginati artistici".[50] Si
incontrarono regolarmente fino all'inizio della prima guerra mondiale e i membri si
stimolavano a vicenda con argomenti intellettuali ed rappresentazioni delle loro opere.
L'appartenenza al gruppo era fluida e in varie occasioni incluse Igor' Stravinskij e Manuel de
Falla e i loro amici francesi.[n 9]

Tra gli entusiasmi degli Apaches c'era la musica di Debussy. Ravel, dodici anni più giovane
di lui, conosceva un po' Debussy dal 1890 e la loro amicizia, sebbene mai stretta, continuò
per più di dieci anni.[52] Nel 1902 André Messager diresse la prima dell'opera di Debussy
Pelléas et Mélisande all'Opéra-Comique. Ne condivideva le opinioni musicali. Dubois proibì
inutilmente agli studenti del Conservatorio di partecipare e l'amico del direttore ed ex
insegnante Camille Saint-Saëns era in primo piano tra coloro che detestavano il pezzo.[53]
Gli Apaches ebbero un forte sostegno.[54] La prima esecuzione dell'opera consistette in
quattordici spettacoli: Ravel partecipò a ciascuno di essi.[55]

Claude Debussy nel 1905

Debussy era largamente considerato un compositore impressionista, un'etichetta che non gli
piaceva affatto. Molti amanti della musica iniziarono ad applicare lo stesso termine a Ravel e
le opere dei due compositori venivano spesso prese come parte di un singolo genere.[56]
Ravel pensava che Debussy fosse davvero un impressionista ma di non esserlo
personalmente.[57][n 10] Orenstein osserva che Debussy era più spontaneo e disinvolto
nelle sue composizioni mentre Ravel era più attento alla forma ed alla fattura.[59] Ravel
scrisse che il "genio di Debussy era ovviamente di grande individualità, creando le proprie
leggi, costantemente in evoluzione, esprimendosi liberamente, ma sempre fedele alla
tradizione francese. Per Debussy, musicista e uomo, ho sempre avuto una profonda
ammirazione, ma per natura Sono diverso da Debussy... Penso di aver sempre seguito
personalmente una direzione opposta a quella del [suo] simbolismo".[60] Durante i primi
anni del nuovo secolo, tra le nuove opere di Ravel c'erano il pezzo per pianoforte Jeux d'eau
(1901),[n 11] il Quartetto per archi e il ciclo di canzoni orchestrali Shéhérazade (entrambi del
1903).[61] I commentatori hanno notato alcuni tocchi debussiani in alcune parti di questi
lavori. Nichols chiama il quartetto "allo stesso tempo omaggio ed esorcismo all'influenza di
Debussy".[62]

I due compositori cessarono di essere in rapporti amichevoli a metà del primo decennio del
1900, per motivi musicali e forse personali. I loro ammiratori iniziarono a formare fazioni, con
i seguaci di un compositore che denigravano l'altro. Sorsero controversie sulla cronologia
delle opere dei compositori e su chi aveva influenzato chi.[52] Nel campo anti-Ravel
spiccava Lalo, che scrisse: "Dove M. Debussy è tutta sensibilità, M. Ravel è tutta
insensibilità, prendendo in prestito senza esitazione non solo la tecnica, ma la sensibilità
delle altre persone".[63] La tensione pubblica portò ad un allontanamento personale.[63]
Ravel disse: "Probabilmente è meglio per noi, dopo tutto, essere in rapporti gelidi per ragioni
illogiche".[64] Nichols suggerisce un motivo in più per la frattura. Nel 1904 Debussy lasciò
sua moglie Lily Texier e andò a vivere con Emma Bardac. Ravel, insieme alla sua cara
amica e confidente Misia Edwards ed alla star dell'opera Lucienne Bréval, contribuirono a un
modesto reddito regolare per Lily abbandonata e che aveva per di più tentato il suicidio
sparandosi un colpo di pistola, contributo che Nichols suggerisce potrebbe avere irritato suo
marito.[65]

Scandalo e successo

Charles Lenepveu (sinistra) e Théodore Dubois del Conservatorio di Parigi

Durante i primi anni del nuovo secolo Ravel fece cinque tentativi per vincere il premio più
prestigioso della Francia per i giovani compositori, il Prix de Rome, che in passato aveva
visto tra i vincitori Berlioz, Gounod, Bizet, Massenet e Debussy.[66] Nel 1900 Ravel fu
eliminato al primo turno; nel 1901 vinse il secondo premio della gara.[67] Nel 1902 e nel
1903 non vinse nulla: secondo il musicologo Paul Landormy, i giudici sospettavano che
Ravel si prendesse gioco di loro presentando cantate così accademiche da sembrare
parodie.[61][n 12] Nel 1905 Ravel, ormai trentenne, gareggiò per l'ultima volta, suscitando
involontariamente un enorme entusiasmo. Fu eliminato al primo turno, tanto che persino i
critici più insensibili alla sua musica, incluso Lalo, denunciarono il fatto come
ingiustificabile.[69] L'indignazione della stampa crebbe quando emerse che il professore
senior del Conservatorio, Charles Lenepveu, era nella giuria e solo i suoi studenti erano stati
selezionati per il turno finale.[70] La sua insistenza sul fatto che si trattasse di pura
coincidenza non fu accolta bene.[71] L'affaire Ravel divenne uno scandalo nazionale,
portando al pensionamento anticipato di Dubois e alla sua sostituzione con Fauré, incaricato
dal governo di effettuare una radicale riorganizzazione del Conservatorio.[72]

Tra quelli che si interessavano molto alla controversia c'era Alfred Edwards, proprietario ed
editore di Le Matin, per il quale Lalo scriveva. Edwards era sposato con Misia,[n 13] l'amica
di Ravel; la coppia portò Ravel in una crociera di sette settimane sul Reno sul loro yacht nel
giugno e luglio 1905, la prima volta che viaggiava all'estero.[74]

Nell'ultima parte del 1900 Ravel aveva creato un modello di scrittura di composizioni per
pianoforte, che in seguito arrangiava per orchestra completa.[75] In generale era un
lavoratore lento e scrupoloso e rielaborare le sue prime composizioni per pianoforte gli
permise di aumentare il numero di brani pubblicati ed eseguiti.[76] Sembra che non ci fosse
alcun motivo prettamente venale per questo; Ravel era noto per la sua indifferenza per le
questioni finanziarie.[77] I brani che iniziarono come composizioni per pianoforte e poi
vennero eseguiti in forma orchestrale furono Pavane pour une infante défunte (orchestrato
nel 1910), Une barque sur l'océan (1906, dalla suite per pianoforte Miroirs del 1905), la
sezione "Habanera" della Rapsodie espagnole (1907– 08), Ma Mère l'Oye (1908–10,
orchestrata nel 1911), Valses nobles et sentimentales (1911, orchestrata nel 1912), Alborada
del gracioso (da Miroirs, orchestrata nel 1918) e Le tombeau de Couperin (1914–17,
orchestrata nel 1919).[19] Altre opere, come La valse, furono composte prima per orchestra
e trascritte da Ravel come lavori per pianoforte (spesso a quattro mani).[78]

Ralph Vaughan Williams, uno dei pochi Allievi di Ravel

Ravel per inclinazione non era un insegnante, ma dava lezioni a pochi giovani musicisti che
riteneva potessero trarne beneficio. Manuel Rosenthal era uno di loro e ricordava che Ravel
era un insegnante molto esigente quando pensava che il suo allievo avesse talento. Come il
suo insegnante Fauré, si preoccupava che i suoi allievi trovassero la propria voce individuale
e non fossero eccessivamente influenzati dai maestri affermati.[79] Avvertì Rosenthal che
era impossibile imparare dallo studio della musica di Debussy: "Solo Debussy avrebbe
potuto scriverla e suonarla come solo Debussy poteva suonarla".[80] Quando George
Gershwin gli chiese lezioni negli anni venti, Ravel, dopo una seria considerazione, rifiutò,
sostenendo che "probabilmente lo avrebbe indotto a scrivere come un cattivo Ravel e
avrebbe perduto il suo grande dono di melodia e spontaneità".[81][n 14] Il compositore più
noto che studiò con Ravel fu probabilmente Ralph Vaughan Williams, che fu suo allievo per
tre mesi nel 1907-1908. Vaughan Williams ricordava che Ravel lo aiutò a fuggire dalla
"pesante modalità contrappuntistica teutonica ... Complexe mais pas compliqué era il suo
motto".[83]

I ricordi di Vaughan Williams fanno luce sulla vita privata di Ravel, sulla quale la personalità
chiusa e riservata di quest'ultimo aveva portato a molte speculazioni. Vaughan Williams,
Rosenthal e Marguerite Long documentarono tutti che Ravel frequentava i bordelli,[84] e per
molto tempo la causa di questo comportamento fu attribuita al suo nervosismo nei confronti
delle donne, per via della consapevolezza della sua bassa statura.[77] Secondo altri
racconti, nessuno dei quali di prima mano, Ravel era innamorato di Misia Edwards,[73] o
voleva sposare la violinista Hélène Jourdan-Morhange.[85] Rosenthal scrive, senza tenerla
in gran conto, la supposizione contemporanea secondo cui Ravel, uno scapolo permanente,
avrebbe[86] potuto essere omosessuale.[87] Tale speculazione ricorse in una biografia di
Ravel del 2000 di Benjamin Ivry;[88] studi successivi hanno concluso che la sessualità e la
vita personale di Ravel rimangono un mistero.

Il primo concerto di Ravel fuori dalla Francia fu nel 1909. Come ospite dei coniugi Vaughan
Williams, visitò Londra, dove suonò per la Société des Concerts Français, ottenendo
recensioni favorevoli e migliorando la sua crescente fama internazionale.[89][n 15]

Dal 1910 alla prima guerra mondiale

La Société Nationale de Musique, fondata nel 1871 per promuovere la musica dei nascenti
compositori francesi, era stata dominata dalla metà del 1880 da una fazione conservatrice
guidata da Vincent d'Indy.[91] Ravel, insieme ad alcuni altri ex allievi di Fauré, fondò una
nuova organizzazione modernista, la Société Musicale Indépendente, con Fauré come
presidente.[n 16] Il concerto inaugurale della nuova società ebbe luogo il 20 aprile 1910; i
sette brani del programma comprendevano le anteprime del ciclo di canzoni di Fauré La
chanson d'Ève, il brano per pianoforte D'un cahier d'esquisses di Debussy, Six Pièces pour
piano di Zoltán Kodály e la versione originale del duo per pianoforte di Ma Mère l'Oye di
Ravel. Tra gli interpreti c'erano Fauré, Florent Schmitt, Ernest Bloch, Pierre Monteux e, nel
lavoro di Debussy, Ravel.[93] Kelly considera un segno della nuova influenza di Ravel che la
società abbia presentato la musica di Satie in un concerto nel gennaio 1911.[19]

La prima delle due opere di Ravel, la commedia in un atto L'Heure espagnole,[n 17] fu
presentata per la prima volta nel 1911. Il lavoro era stato completato nel 1907, ma il direttore
dell'Opéra-Comique, Albert Carré, ne aveva rimandato ripetutamente la presentazione.
Temeva che la sua trama, una farsa da "camera da letto", sarebbe stata accolta male dalle
madri e dalle figlie ultra rispettabili che erano una parte importante del pubblico
dell'Opéra-Comique.[94] Il pezzo ebbe solo un modesto successo alla sua prima produzione
e fu solo negli anni venti che divenne popolare.[95]

Michel Fokine come Dafni in Daphnis et Chloé

Nel 1912 Ravel presentò tre balletti in anteprima. Il primo, sulla versione orchestrata ed
ampliata di Ma mère l'Oye, debuttò al Théâtre des Arts a gennaio.[96] Le recensioni furono
eccellenti: il Mercure de France definì la partitura "assolutamente incantevole, un capolavoro
in miniatura".[97] La musica entrò rapidamente nel repertorio dei concerti; fu dato alla
Queen's Hall di Londra, a poche settimane dalla prima di Parigi e fu ripetuto ai Proms più
tardi nello stesso anno. The Times elogiò "la magia del lavoro... l'effetto di un miraggio, per
cui qualcosa di assolutamente reale sembra galleggiare nel nulla".[98] Il pubblico di New
York ascoltò il lavoro nello stesso anno.[99] Il secondo balletto di Ravel del 1912 fu Adélaïde
ou le langage des fleurs, ballato sulla musica di Valses nobles et sentimentales, che esordì
al Châtelet in aprile. Daphnis et Chloé debuttò nello stesso teatro a giugno. Questo fu il suo
lavoro orchestrale più ampio e dovette affrontare immensi problemi e gli ci vollero diversi
anni per completarlo.[100]

Daphnis et Chloé fu commissionata nel 1909 dall'impresario Sergej Djagilev per la sua
compagnia, i Ballets Russes.[n 18] Ravel iniziò a lavorare con il coreografo di Diaghilev,
Michel Fokine e lo scenografo Léon Bakst.[102] Fokine aveva raggiunto la fama per il suo
approccio moderno alla danza, con numeri individuali sostituiti da musica continua. Ciò
attrasse Ravel e, dopo aver discusso in dettaglio dell'azione con Fokine, iniziò a comporre la
musica.[103] Ci furono frequenti disaccordi tra i due collaboratori e per la prima ci furono
poche prove generali a causa del completamento tardivo del lavoro.[104] Ebbe
un'accoglienza poco entusiasta e fu rapidamente ritirato, anche se fu ripreso con successo
un anno dopo a Monte Carlo e Londra.[105] Lo sforzo di completare il balletto ebbe delle
ripercussioni sulla salute di Ravel;[n 19] un esaurimento nervoso lo obbligò a riposare per
diversi mesi dopo la prima.[106]

Ravel compose poco durante il 1913. Collaborò con Stravinskij per la messa in scena di una
versione dell'opera incompiuta Khovanshchina di Musorgskij e tra i suoi lavori ci furono i
Trois poèmes de Mallarmé per soprano e ensemble da camera e due brevi pezzi per
pianoforte, À la manière de Borodine e À la manière de Chabrier.[24] Nel 1913, insieme a
Debussy, Ravel fu tra i musicisti presenti alla prima de La sagra della primavera.[107]
Stravinskij in seguito disse che Ravel fu l'unica persona che capì immediatamente la
musica.[108] Ravel predisse che la prima della Sagra sarebbe stata vista come un evento di
importanza storica pari a quello di Pelléas et Mélisande.[109][n 20]

La guerra

Ravel nell'uniforme dell'esercito francese nel 1916

Quando la Germania invase la Francia nel 1914, Ravel tentò di entrare nell'Aeronautica
francese. Considerava la sua piccola statura e il suo peso leggero ideali per un aviatore, ma
fu respinto a causa dell'età e di un lieve disturbo cardiaco.[111] In attesa di essere arruolato,
Ravel compose Trois Chansons, il suo unico lavoro per coro a cappella, sulla base di propri
testi, scritti nella tradizione delle chansons francesi del XVI secolo. Dedicò le tre canzoni a
persone che avrebbero potuto aiutarlo a arruolarsi.[112] Dopo diversi tentativi falliti di
arruolarsi, Ravel entrò infine nel Tredicesimo reggimento di artiglieria come camionista nel
marzo del 1915, quando aveva quarant'anni.[113] Stravinskij espresse ammirazione per il
coraggio dell'amico: "alla sua età e con il suo nome avrebbe potuto avere un posto più facile,
o non fare nulla".[108] Alcuni dei compiti di Ravel lo mettevano in pericolo mortale,
trasportando munizioni di notte sotto pesanti bombardamenti tedeschi. Allo stesso tempo la
sua serenità era compromessa dalla salute di sua madre che andava peggiorando. Anche la
sua salute era peggiorata; soffriva di insonnia e problemi digestivi, subì un'operazione
intestinale in seguito alla dissenteria amebica nel settembre 1916 e soffrì di un
congelamento ai piedi l'inverno seguente.[114]

Durante la guerra Saint-Saëns, Dubois, d'Indy e altri formarono la Ligue Nationale pour la
Defense de la Musique Française, facendo una campagna per vietare l'esecuzione della
musica tedesca contemporanea.[115] Ravel rifiutò di unirsi, dicendo al comitato della lega
nel 1916, "Sarebbe pericoloso per i compositori francesi ignorare sistematicamente le
produzioni dei loro colleghi stranieri e costituirsi quindi in una sorta di consorteria nazionale:
la nostra arte musicale, che è così ricca nel momento attuale, degenererebbe presto,
rimanendo isolata in formule banali".[116] La lega rispose vietando la musica di Ravel dai
suoi concerti.[117]

La madre di Ravel morì nel gennaio del 1917 ed egli cadde in una "orribile disperazione",
aggravando l'angoscia che provava per la sofferenza subita dalla gente del suo paese
durante la guerra.[118] Compose alcune opere negli anni della guerra. Il Trio per pianoforte
era quasi completo quando iniziò il conflitto e la più ragguardevole delle sue opere in guerra
fu Le tombeau de Couperin, composta tra il 1914 e il 1917. La suite celebra la tradizione di
François Couperin, il compositore francese del XVIII secolo; ogni movimento è dedicato a un
amico di Ravel morto in guerra.[119]

Anni '20

Dopo la guerra le persone vicine a Ravel riconobbero che aveva perso gran parte della sua
resistenza fisica e mentale. Come afferma il musicologo Stephen Zank, "l'equilibrio emotivo
di Ravel, così duramente piegato nel decennio precedente, era stato seriamente
compromesso".[120] La sua produzione, mai copiosa, diminuì.[120] Nonostante questo dopo
la morte di Debussy nel 1918, veniva generalmente considerato, in Francia e all'estero,
come il principale compositore francese dell'epoca.[121] Fauré gli scrisse: "Sono più felice di
quanto tu possa immaginare della solida posizione che occupi e che hai acquisito in modo
così brillante e così rapido. È una fonte di gioia e di orgoglio per il tuo vecchio
professore".[121] A Ravel fu offerta la Legione d'Onore nel 1920[n 21] e, sebbene avesse
rifiutato la decorazione, fu visto dalla nuova generazione di compositori, rappresentata dai
protégés di Satie Les Six come una figura di prestigio. Satie si era rivoltato contro di lui e
aveva commentato: "Ravel rifiuta la Legion d'Onore, ma tutta la sua musica la
accetta."[124][n 22] Nonostante questo attacco Ravel continuò ad ammirare le prime
musiche di Satie e riconobbe sempre l'influenza dell'uomo più anziano sul suo stesso
sviluppo.[57] Ravel aveva una visione benevola dei Les Six, appoggiando la loro musica e
difendendola dagli attacchi giornalistici. Considerava la loro reazione contro i suoi lavori
come naturale e preferibile al fatto che copiassero il suo stile.[128] Tramite la Société
Musicale Indépendente riuscì ad incoraggiare loro e i compositori di altri paesi. La Société
presentò concerti di opere recenti di compositori americani tra cui Aaron Copland, Virgil
Thomson e George Antheil e di Vaughan Williams e dei suoi colleghi inglesi Arnold Bax e
Cyril Scott.[129]

Le Belvédère a Montfort-l'Amaury, dove Ravel visse dal 1921 fino alla sua morte

Orenstein e Zank commentano entrambi che, sebbene la produzione postbellica di Ravel


fosse scarsa, con una media di una sola composizione all'anno, comprendeva alcune delle
sue opere più belle.[130] Nel 1920 completò La valse, in risposta a una commissione di
Diaghilev. Ci aveva lavorato a intermittenza per alcuni anni, progettando un pezzo da
concerto, "una sorta di apoteosi del valzer viennese, mescolato con, nella mia mente,
l'impressione di un fantastico, vortice fatale".[131] Fu respinto da Diaghilev, che disse: "È un
capolavoro, ma non è un balletto. È il ritratto di un balletto".[132] Ravel venne a sapere del
verdetto di Diaghilev senza protestare o discutere, lasciò perdere e non ebbe più rapporti
con lui.[133][n 23] Nichols commenta che Ravel ebbe la soddisfazione di vedere il balletto
messo in scena due volte da altri dirigenti prima della morte di Diaghilev.[136] Un balletto
danzato sulla versione orchestrale di Le tombeau de Couperin fu tenuto al Théâtre des
Champs-Élysées nel novembre 1920 e a dicembre seguì la prima de La Valse.[137] L'anno
seguente Daphnis et Chloé e L'heure espagnole furono ripresi con successo all'Opéra di
Parigi.[137]

Nel dopoguerra vi fu una reazione contro le composizioni di vaste dimensioni di compositori


come Gustav Mahler e Richard Strauss.[138] Stravinskij, la cui La sagra della primavera era
stata scritta per un'orchestra enorme, iniziò a lavorare su scala molto più piccola. La sua
partitura del balletto del 1923 Les noces è scritta per voci e ventuno strumenti.[139] Ravel fu
entusiasta del lavoro come scrisse in una sua lettera del 26 giugno 1923[140][141], anche
se i suoi rapporti di amicizia con Stravinskij si stavano un po' deteriorando negli ultimi tempi;
il fatto era comunque in sintonia con la moda del "dépouillement", lo "spogliamento" della
stravaganza prebellica per rivelare gli elementi essenziali.[128] Molte delle sue opere degli
anni venti hanno una struttura notevolmente più sobria rispetto ai pezzi precedenti.[142]
Altre influenze su di lui in questo periodo furono il jazz e l'atonalità. Il jazz era popolare nei
cafés parigini e compositori francesi come Darius Milhaud ne inserirono elementi nelle loro
opere.[143] Ravel commentò che preferiva il jazz alla grand opéra[144] e la sua influenza si
può ascoltare nella sua musica successiva.[145] L'abbandono della tonalità convenzionale
da parte di Arnold Schönberg ebbe anche eco in alcune delle musiche di Ravel come le
Chansons madécasses[n 24] (1926), che Ravel dubitava di aver potuto scrivere senza
l'esempio di Pierrot Lunaire.[146] Altre sue opere importanti degli anni '20 comprendono
l'arrangiamento orchestrale della suite per pianoforte Quadri di un'esposizione di
Mussorgsky (1922), l'opera L'Enfant et les sortilèges[n 25] su libretto di Colette (1926),
Tzigane (1924) e la Sonata per violino (1927).[137]

Ritenendo la vita cittadina faticosa, Ravel si trasferì in campagna.[147] Nel maggio del 1921
si stabilì a Le Belvédère, una piccola casa ai margini di Montfort-l'Amaury, a 50 chilometri ad
ovest di Parigi, nel dipartimento di Yvelines. Accudito da una governante devota, la signora
Revelot, visse lì per il resto della sua vita.[148] A Le Belvédère Ravel componeva e si
occupava di giardinaggio, quando non andava a Parigi o all'estero per tenere dei concerti. Il
suo programma di tournée aumentò considerevolmente negli anni 1920, con concerti in
Gran Bretagna, Svezia, Danimarca, Stati Uniti, Canada, Spagna, Austria e Italia.[137]

La vita in America

Ravel fu affascinato dal dinamismo della vita americana, dalle sue grandi città, dai suoi
grattacieli e dalla sua tecnologia avanzata e fu colpito dal suo jazz, dagli spiritual degli
afroamericani e dall'eccellenza delle orchestre americane. Ovviamente la cucina americana
era tutta un'altra faccenda.

Arbie Orenstein[149]

Dopo due mesi di programmazione, Ravel fece una tournée di quattro mesi in Nord America
nel 1928, dove suonò il piano e diresse orchestre. Il suo onorario era un minimo garantito di
$10.000 e una fornitura costante di sigarette Gauloises.[150] Si esibì con molte delle più
importanti orchestre di Canada e Stati Uniti in venticinque città.[151] Il pubblico fu entusiasta
e le critiche lusinghiere.[n 26] Durante un programma tutto-Ravel diretto da Serge
Koussevitzky a New York, l'intero pubblico si alzò in piedi ed applaudì mentre il compositore
prendeva posto. Ravel fu toccato da questo gesto spontaneo e osservò: "Sapete, questo
non mi succede a Parigi".[149] Orenstein, nel notare che questa tournée segnò l'apice della
fama internazionale di Ravel, elenca i suoi momenti salienti non musicali come una visita
alla casa di Poe a New York ed escursioni alle Cascate del Niagara e al Grand Canyon.[149]
Ravel non fu impressionato dalla sua nuova celebrità internazionale. Commentò asciutto che
il recente entusiasmo dei critici non aveva maggiore importanza dei loro primi giudizi,
quando lo avevano definito "l'esempio più perfetto di insensibilità e mancanza di
emozione".[153]

Boléro

Lo stesso argomento in dettaglio: Boléro (Ravel).

L'ultima composizione che Ravel completò negli anni '20, Boléro, divenne la sua più famosa.
Gli fu commissionato una partitura per la compagnia di balletto di Ida Rubinstein e, non
potendo assicurarsi i diritti per orchestrare Iberia di Albéniz, decise di fare "un esperimento
in una direzione molto speciale e limitata... un pezzo della durata di diciassette minuti e
composto interamente di tessuto orchestrale senza musica".[154] Ravel continuò dicendo
che l'opera era "un lungo crescendo molto graduale. Non ci sono contrasti e praticamente
non c'è invenzione se non il progetto e la modalità dell'esecuzione. I temi sono del tutto
impersonali".[154] Fu sorpreso, e non del tutto contento, che il brano diventasse un
successo di massa. Quando un'anziana signora del pubblico esclamò alla première: "Voi
siete pazzo!", egli osservò, "Quella vecchia signora ha capito il messaggio!"[155] L'opera fu
resa popolare dal direttore Arturo Toscanini[156] e fu registrata diverse centinaia di volte.[n
27]

Nota è la polemica sorta fra Ravel e lo stesso Toscanini dopo che il celebre direttore diresse
il Boléro a New York in prima esecuzione il 4 maggio 1930, affrettando esageratamente il
tempo e allargando il movimento nel finale. L'autore ricordò a Toscanini che la sua opera
andava eseguita con un unico tempo dall'inizio alla fine e nessuno poteva prendersi certe
libertà. Quando il direttore gli disse: "Se non la suono a modo mio, sarà senza effetto", Ravel
disse: "i virtuosi sono incorreggibili, sprofondati nelle loro chimere come se i compositori non
esistessero"[158].
Moltissimi da allora furono i direttori che vollero cimentarsi con la partitura, non sempre con
risultati degni di nota. L'autore aveva dato indicazioni precise sull'esecuzione del suo lavoro:
"Mi auguro vivamente che nei riguardi di quest'opera non ci siano malintesi. Essa
rappresenta un esperimento di una direzione particolarissima e limitata... Dopo la prima
esecuzione ho fatto preparare un avviso in cui si avvertiva che il brano da me composto
durava diciassette minuti."[158]

Ravel disse ad Arthur Honegger, uno dei Les Six, "Ho scritto un solo capolavoro: Boléro.
Sfortunatamente non c'è musica in esso."[5][6]

Ultimi anni

All'inizio degli anni trenta Ravel stava lavorando a due concerti per pianoforte. Completò
prima il concerto per pianoforte in re maggiore per la mano sinistra. Era stato commissionato
dal pianista austriaco Paul Wittgenstein, che aveva perso il braccio destro durante la guerra.
Ravel fu stimolato dalle sfide tecniche del progetto: "In un'opera di questo tipo è essenziale
dare l'impressione di una struttura non più esile di quella di una parte scritta per entrambe le
mani".[159] Ravel, non abbastanza abile da eseguire il lavoro con la sola mano sinistra, lo
dimostrò suonandolo con entrambe le mani.[n 28] Wittgenstein fu inizialmente deluso dal
pezzo, ma dopo un lungo studio ne rimase affascinato e lo classificò come un grande
lavoro.[161] Nel gennaio del 1932 lo presentò per la prima volta a Vienna con successo
immediato, e lo eseguì a Parigi sotto la direzione di Ravel l'anno successivo.[162] Il critico
Henry Prunières scrisse: "Dalle battute di apertura siamo immersi in un mondo in cui Ravel
ci ha introdotto solo raramente".[153]

Il Concerto per pianoforte in sol maggiore fu completato un anno dopo. Dopo la prima nel
gennaio del 1932 ci furono molti elogi per la solista, Marguerite Long e per la partitura di
Ravel, anche se non proprio per la sua direzione.[163] La Long, la dedicataria, suonò il
concerto in più di venti città europee, sotto la direzione del compositore;[164] progettarono di
registrarlo insieme, ma durante le sessioni Ravel si limitò a supervisionare i procedimenti e
fu Pedro de Freitas Branco a dirigere.[165]

Anni finali
I suoi ultimi anni furono crudeli, perché stava gradualmente perdendo la memoria e alcune
delle sue capacità di coordinamento e ovviamente ne era del tutto consapevole.

Igor Stravinsky[166]

Nell'ottobre del 1932 Ravel subì un colpo alla testa in un incidente di taxi. La lesione non fu
ritenuta grave all'epoca, ma in uno studio condotto per il British Medical Journal nel 1988 il
neurologo R.A. Henson concluse che potrebbe aver esacerbato una condizione cerebrale
esistente.[167] Già nel 1927 gli amici intimi erano preoccupati per la crescente distrazione di
Ravel e nel giro di un anno dall'incidente iniziò a sperimentare sintomi che suggerivano
un'afasia.[168] Prima dell'incidente aveva iniziato a lavorare alla musica per un film, Don
Chisciotte (1933), ma non riuscì a rispettare il programma di produzione e Jacques Ibert
scrisse la maggior parte della partitura.[169] Ravel completò tre canzoni per baritono e
orchestra per il film che furono pubblicate come Don Quichotte à Dulcinée. La partitura
orchestrale del manoscritto era scritta a mano da Ravel, ma Lucien Garban e Manuel
Rosenthal aiutarono nella trascrizione. Ravel non compose più nulla dopo questo,[167]
riuscì soltanto a realizzare ancora l'orchestrazione di Ronsard à son âme nel 1935. L'esatta
natura della sua malattia non è nota; gli esperti hanno escluso la possibilità di un tumore e
hanno suggerito in vario modo demenza frontotemporale, malattia di Alzheimer e malattia di
Creutzfeldt-Jakob.[170][n 29] Sebbene non fosse più in grado di scrivere musica o esibirsi,
Ravel rimase attivo fisicamente e socialmente fino ai suoi ultimi mesi. Henson nota che
Ravel aveva conservato la maggior parte o tutte le sue immagini uditive e poteva ancora
sentire la musica nella sua testa.[167]

Nel 1937 Ravel iniziò a soffrire di dolori per le sue condizioni e fu esaminato da Clovis
Vincent, un noto neurochirurgo parigino. Vincent consigliò il trattamento chirurgico. Riteneva
improbabile un tumore e si aspettava di trovare una dilatazione ventricolare che la chirurgia
poteva impedire di far progredire. Il fratello di Ravel, Edouard, accettò questo consiglio;
come commenta Henson, il paziente non era in uno stato tale da esprimere una visione
ponderata. Dopo l'operazione sembrò che ci fosse un miglioramento delle sue condizioni,
ma ebbe vita breve e presto cadde in coma. Morì il 28 dicembre, all'età di 62 anni.[173]

Tomba di Ravel
Il 30 dicembre 1937 vi furono i funerali solenni a cui parteciparono molti artisti, tra cui
Stravinskij, Poulenc, Milhaud e personalità delle istituzioni tra cui il ministro dell'educazione
Jean Zay[174]. Ravel fu sepolto accanto ai suoi genitori in una tomba di granito nel cimitero
di Levallois-Perret, a nord-ovest di Parigi[175]. Era ateo e non ci furono cerimonie
religiose.[176]

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