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Disambiguazione – "Ravel" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Ravel
(disambigua).
Joseph Maurice Ravel (AFI: [ʒɔzɛf mɔʁis ʁavɛl][1][2][3]; Ciboure, 7 marzo 1875 – Parigi, 28
dicembre 1937) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra francese.
Egli stesso descrisse così il suo Boléro: «non c'è forma propriamente detta, non c'è sviluppo,
non c'è o non c'è quasi modulazione».[4] E ancora: «come è possibile che questo brano sia
così amato, quando in realtà non c’è musica».[5][6] Le orchestrazioni di Ravel sono da
apprezzare in modo particolare per l'utilizzo di diverse sonorità e per la complessa
strumentazione. Negli anni 1920 e 1930 Ravel era considerato a livello internazionale il più
grande compositore vivente della Francia.
Indice
1
Biografia
1.1
Primi anni
1.2
Conservatorio di Parigi
1.3
Les Apaches e Debussy
1.4
Scandalo e successo
1.5
Dal 1910 alla prima guerra mondiale
1.6
La guerra
1.7
Anni '20
1.7.1
Boléro
1.8
Ultimi anni
2
La musica
2.1
Opere
2.2
Altre opere vocali
2.3
Opere orchestrali
2.4
Musica per pianoforte
2.5
Musica da camera
2.6
Incisioni
3
Onorificenze ed eredità
4
Note
4.1
Osservazioni
4.2
Note bibliografiche
5
Bibliografia
6
Altri progetti
7
Collegamenti esterni
Lavoratore lento e scrupoloso, Ravel compose meno pezzi di molti suoi contemporanei. Tra
le sue opere che sono entrate nel repertorio ci sono brani per pianoforte, musica da camera,
due concerti per pianoforte, musica per balletto, due opere e otto cicli di canzoni; non ha mai
scritto sinfonie o musica sacra. Molte delle sue opere esistono in due versioni: prima
composizione per pianoforte e poi un'orchestrazione. Parte della sua musica per pianoforte,
come Gaspard de la nuit (1908), è eccezionalmente difficile da suonare e le sue complesse
opere orchestrali come Daphnis et Chloé (1912) richiedono un abile equilibrio
nell'esecuzione.
Ravel fu tra i primi compositori a riconoscere il potenziale delle registrazioni per portare la
sua musica a un pubblico più ampio. Dagli anni 1920, nonostante la tecnica limitata come
direttore d'orchestra, prese parte alla direzione di parecchi suoi lavori; altri furono fatti sotto
la sua supervisione da direttori più esperti.
Ravel nacque nella città basca di Ciboure, in Francia, vicino a Biarritz, a 18 chilometri dal
confine con la Spagna. Suo padre, Pierre-Joseph Ravel, era un ingegnere colto e di
successo, un inventore e un produttore, nato a Versoix vicino al confine franco-svizzero.[7][n 1]
Sua madre, Marie, nata Delouart, era di origini basche ma cresciuta a Madrid. Verso la fine
del diciannovesimo secolo, Joseph l'aveva sposata nonostante fosse al di sotto del proprio
status - Marie era illegittima e appena istruita - ma il matrimonio era felice.[10] Alcune delle
invenzioni di Joseph ebbero successo, tra queste un primo motore a combustione interna e
una famigerata macchina da circo, il "Whirlwind of Death", un giro della morte che fu una
grande attrazione fino a un incidente mortale al Circo Barnum e Bailey nel 1903.[11]
Entrambi i genitori di Ravel erano cattolici romani; Marie era una libera pensatrice, un tratto
ereditato dal figlio maggiore.[12] Maurice fu battezzato nella chiesa parrocchiale di Ciboure
sei giorni dopo la sua nascita. La famiglia si trasferì a Parigi tre mesi dopo e lì nacque un
secondo figlio, Édouard, che diventò ingegnere come il padre e a cui Maurice rimase
sempre molto legato. Maurice era particolarmente devoto alla madre; la sua eredità
basca-spagnola ebbe una forte influenza nella sua vita e nella sua musica. Tra i suoi primi
ricordi c'erano canzoni popolari che lei gli cantava.[13] La casa non era ricca, ma l'ambiente
famigliare era confortevole e i due ragazzi ebbero un'infanzia felice.[14]
Ravel senior era felice di portare i suoi figli nelle fabbriche per vedere gli ultimi dispositivi
meccanici, ma aveva anche un vivo interesse per la musica e la cultura in generale.[15] Più
avanti nella vita Ravel ricordava: "Durante la mia infanzia ero sensibile alla musica. Mio
padre, molto più colto in questa arte rispetto alla maggior parte dei dilettanti, ha saputo
sviluppare i miei gusti e stimolare il mio entusiasmo in tenera età".[16] Non ci sono prove che
Ravel abbia ricevuto un insegnamento scolastico generale ufficiale nei suoi primi anni; il suo
biografo Roger Nichols suggerisce che il ragazzo potrebbe essere stato educato
principalmente da suo padre.[17]
Quando aveva sette anni Ravel iniziò le lezioni di piano con Henri Ghys, un amico di
Emmanuel Chabrier; cinque anni dopo, nel 1887, iniziò a studiare armonia, contrappunto e
composizione con Charles-René, allievo di Léo Delibes.[17] Senza essere un bambino
prodigio, era un ragazzo eccezionalmente portato per la musica.[16] Charles-René scoprì che
la concezione della musica di Ravel era naturale per lui "e non, come nel caso di tanti altri, il
risultato di uno sforzo".[18] Le prime composizioni conosciute di Ravel risalgono a questo
periodo: variazioni su un corale di Schumann, variazioni su un tema di Grieg e un unico
movimento di una sonata per pianoforte.[19] Sono arrivate fino a noi solo in forma
frammentaria.[20]
Nel 1888 Ravel incontrò il giovane pianista Ricardo Viñes, che divenne non solo un amico
per la vita, ma anche uno dei principali interpreti delle sue opere e un importante
collegamento tra Ravel e la musica spagnola.[21] I due condividevano un apprezzamento per
Wagner, la musica russa e gli scritti di Poe, Baudelaire e Mallarmé.[22] All'Esposizione
Universale di Parigi del 1889, Ravel fu molto colpito dai nuovi concerti sinfonici russi diretti
da Nikolai Rimsky-Korsakov.[23] Questa musica ebbe un effetto duraturo sia su Ravel, sia sul
suo contemporaneo più anziano Claude Debussy, così come il sound esotico del gamelan
giavanese, sempre udito durante l'Esposizione.[19]
Émile Decombes subentrò come insegnante di pianoforte di Ravel nel 1889; nello stesso
anno Ravel diede la sua prima esibizione pubblica.[24] A quattordici anni prese parte ad un
concerto alla Salle Érard insieme ad altri allievi di Decombes, tra cui Reynaldo Hahn e Alfred
Cortot.[25]
Nel 1891 Ravel passò alle classi di Charles-Wilfrid de Bériot, per il pianoforte, e di Émile
Pessard per l'armonia.[24] Fece progressi solidi anche se non spettacolari, con il particolare
incoraggiamento da parte di Bériot ma, nelle parole della musicologa Barbara L. Kelly, "gli si
poteva insegnare solo alle sue condizioni".[29] Il suo successivo insegnante Gabriel Fauré lo
capì, ma in generale non era accettabile per l'atteggiamento tradizionalista del Conservatorio
degli anni 1890.[29] Ravel fu espulso nel 1895, non avendo più vinto premi.[n 2] Le sue prime
opere per sopravvivere sono di questi giorni da studente: Sérénade grotesque, per
pianoforte, e Ballade de la Reine morte d'aimer,[n 3] una melodia ambientata su una poesia di
Roland de Marès (entrambi del 1893).[19]
Ravel non fu mai uno studente altrettanto diligente in pianoforte quanto alcuni suoi compagni
come Viñes e Cortot.[n 4] Era chiaro che come pianista non li avrebbe mai eguagliati, ma lui
desiderava soprattutto diventare un compositore:[27] da quel momento in poi si concentrò
sulla composizione. Tra le sue opere di quel periodo vi sono le canzoni Un grand sommeil
noir e D'Anne jouant de l'espinette su versi di Paul Verlaine e Clément Marot,[19][n 5] e le
pièces per pianoforte Menuet antique e Habanera (a quattro mani), quest'ultima infine
incorporata nella Rapsodie espagnole.[32] In questo periodo Joseph Ravel presentò suo figlio
a Erik Satie, che si guadagnava da vivere come pianista di café. Ravel fu uno dei primi
musicisti, Debussy era un altro, a riconoscere l'originalità e il talento di Satie.[33] I costanti
esperimenti di Satie nella forma musicale furono d'ispirazione per Ravel, che li considerava
"di inestimabile valore".[34]
Nel 1897 Ravel fu riammesso al Conservatorio dove studiò composizione con Fauré e prese
lezioni private di contrappunto con André Gedalge.[24] Entrambi gli insegnanti, in particolare
Fauré, avevano un'alta considerazione di lui e rappresentarono influenze chiave nella sua
crescita come compositore.[19] Mentre il corso di Ravel progrediva, Fauré riferì "un netto
guadagno della sua maturità... che coinvolgeva la ricchezza dell'immaginazione".[35] La
posizione di Ravel al Conservatorio era tuttavia minata dall'ostilità del direttore, Théodore
Dubois, che deplorava la visione musicalmente e politicamente progressista del giovane.[36]
Di conseguenza, secondo un compagno di studi, Michel-Dimitri Calvocoressi, era diventato
"un bersaglio, contro il quale tutte le armi erano buone".[37] Scrisse alcune opere importanti
mentre studiava con Fauré, tra cui l'ouverture Shéhérazade, ouverture de féerie e una
sonata per violino, ma non vinse premi e quindi fu espulso di nuovo nel 1900. Come ex
studente gli fu permesso di frequentare le lezioni di Fauré come "auditeur" non partecipante,
fino ad abbandonare definitivamente il Conservatoire nel 1903.[38]
Nel 1899 Ravel compose il suo primo pezzo che sarebbe diventato largamente conosciuto,
anche se inizialmente ebbe un impatto modesto: Pavane pour une infante défunte ("Pavane
per una principessa morta").[39] In origine era un lavoro per pianoforte solista, commissionato
dalla Princesse de Polignac.[40][n 6] Nel 1897 diresse la prima esecuzione dell'ouverture
Shéhérazade che ebbe un'accoglienza non univoca, con fischi che si mescolavano agli
applausi del pubblico e recensioni poco lusinghiere da parte della critica. Uno descrisse il
pezzo come "un esordio sconvolgente: un goffo plagio della scuola russa" e definì Ravel un
"debuttante di mediocre talento... che forse diventerà qualcosa se non qualcuno tra circa
dieci anni, se lavora sodo".[41][n 7] Un altro critico, Pierre Lalo, pensava che Ravel mostrasse
talento, ma era troppo in debito con Debussy e avrebbe dovuto invece emulare
Beethoven.[43] Nel corso dei decenni successivi Lalo divenne il critico più implacabile di
Ravel.[43]