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IL CLASSICISMO

Dalla metà del 1700 al 1830 ci troviamo di fronte a numerosi capovolgimenti mondiali,
dall’indipendenza delle 13 colonie britanniche in nord America, fondando così gli
Stati Uniti d’America, alla rivoluzione francese, avvenimento che fece tremare le
monarchie di tutta Europa.
In questo periodo abbiamo anche l’inizio di qualcosa di totalmente nuovo, ovvero
l’aumento delle prime industrie, con la prima rivoluzione industriale, la nascita della
macchina a vapore e lo sviluppo dell’energia elettrica.
Grazie a questi cambiamenti, nasce una nuova classe sociale che prende il nome di
Borghesia, fatta di scienziati, imprenditori, avvocati e studiosi, in contraddizione con la
vita languida della nobiltà, i borghesi cercano di creare con la loro conoscenza il
mondo del futuro.
Si espande così il movimento culturale denominato “illuminismo”, dove la
razionalità viene messa al di sopra di ogni cosa, insieme ad ideali come libertà e
uguaglianza.

Si abbandonano quindi le stravaganze barocche, dando vita ad un’arte che cerca


linee, simmetrie e forme ordinate.
Lo stile compositivo di J. S. Bach viene considerato troppo complesso, trovando le sue
composizioni già superate. Si va alla ricerca della semplicità, dato che il pubblico
vuole capire con facilità la musica. Nel classicismo le armonie delle opere musicali
sono più semplici e più orecchiabili. I musicisti, infatti, creano i loro brani
utilizzando melodie più semplici e leggere, e armonie delicate.

In questo periodo le orchestre si allargano, si evolvono verso nuovi insiemi: oltre agli
archi e al basso continuo del clavicembalo si aggiungono i primi fiati, come il
clarinetto, l’oboe, il corno francese e i flauti, dando all’insieme un suono più
impastato e morbido.

Il fortepiano (antenato del pianoforte), inizia a prendere piede, sostituendo piano a


piano il clavicembalo la cui tessitura e vocalità iniziava ad essere un limite per i
compositori.

Anche nel melodramma, inizia ad esserci maggior equilibrio tra vocalità e parte
strumentale, permettendo anche alle donne di prendere parte alle opere.

Molti sono i compositori celebri di questo periodo, ma i più significativi, che hanno
portato ad una vera e propria svolta nella storia della musica sono: Franz Joseph
Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig Van Beethoven.

La forma compositiva che prende maggiormente piede nel classicismo è la SINFONIA:


una composizione strumentale contenente più movimenti scritta, pensata ed
eseguita per orchestra.
FRANZ JOSEPH HAYDN

E’ stato un compositore austriaco,


considerato il padre del classicismo,
grazie alle sue numerose composizioni e
conoscenze che tramandò ai suoi
successori per tutto l’arco della sua lunga
vita.

Nacque il 31 marzo del 1732 a Rohrau,


maggiore di una famiglia numerosa,
Haydn dimostra sin dalla tenera età una
predisposizione alla musica, in particolar
modo al canto. Dall’età di sei anni gli
venne data la possibilità di intraprendere
lo studio del clavicembalo e del violino,
iniziando anche a cantare le parti soliste
come soprano nel coro della chiesa.
Le sue capacità compositive le sviluppò
da autodidatta, infatti Haydn dichiarò:

“Ho più udito che studiato”.

All’età di 17 anni, a seguito della muta della voce dovette lasciare il coro della chiesa.
Iniziò quì un periodo nuovo nella città di Vienna, in cui Haydn mise a frutto le sue
abilità come musicista, iniziando a lavorare a pagamento per suonare a feste private.
Ebbe la possibilità di conoscere ed imparare alcuni fondamenti di composizione da
Nicola Porpora, compositore Italiano di fama ed ammirato dai suoi contemporanei.
Haydn ebbe sempre la capacità di guardare con un occhio al passato e allo stesso
tempo oltre, verso nuovi stili e forme. Si sposò con Maria Anna Theresia Keller, dal
quale però non ebbe figli.
Dal 1761 iniziò la sua lunga carriera come Kozertmaister presso la Corte dei
principi Esterhàzy a Eisentadt, una delle famiglie più ricche ed importati degli stati
asburgici. Il suo ruolo era quello di dirigere l’orchestra, comporre musica, suonare
musica da camera ed impartire lezioni ai suoi protettori. Haydn prestò servizio alla
famiglia Esterhàzy per 30 anni, sentendosi estremamente grato per la lunghezza della
sua carriera.

Intorno al 1781, Haydn strinse amicizia con un giovanissimo Mozart, il cui talento
echeggiava per tutta Europa. Il giovane era stato fortemente affascinato dalle
opere del più anziano, trovando in lui un mentore che nominò affettuosamente
“Papà Haydn”.
Nel 1790 il principe Nicola I Esterhaàzy muore ed il figlio decide di licenziare
l’orchestra, assicurando però al compositore una pensione. Haydn, ormai anziano,
decise di accettare una nuova offerta più vantaggiosa, ovvero di viaggiare in Inghilterra,
dove la sua musica era molto acclamata e poter dirigere le proprie sinfonie.
Infatti, in tutta la sua vita Haydn scrisse ben 108 sinfonie, delle quali più celebri si
ricordano: le sinfonie dette “Londinesi” che vanno dalla numero 93 alla 104 e la
sinfonia detta “digli Addii” numero 45, che rappresenta una prima forma di
“sindacalismo”, ovvero a causa di mancanza di spazio, i musicisti non poteva essere
raggiunti dalle loro famiglie nei lunghi periodi di prova, lamentandosi con il
compositore. Così Haydn decide di aggiungere nel finale della Sinfonia un tipo di
scrittura in cui i musicisti lasciano la scena, uno dopo l’altro spegnendo ognuno la
candela del proprio leggio. Gli unici a rimanere fino al termine sono due violini.
Haydn scrisse moltissimo anche per quartetto d’archi e musica sacra.
Morì, infine a Vienna, nel 1809 all’età di 77 anni.

WOLFGANG AMADEUS MOZART

E’ stato un compositore austriaco la cui


fama toccò tutti i confini d’Europa
dell’epoca, rendendo tutt’oggi il suo mito
ancora ineguagliabile, mostrandosi uno tra
i musicisti più prolifici e versatili di ogni
epoca.

Nacque il 27 gennaio del 1756 a


Salisburgo, da genitori molto conosciuti in
quanto la madre era figlia di un prefetto
ed il padre, Leopold Mozart, era un
importante musicista ed insegnante. Dei
sette figli avuti dai coniugi, solo due
sopravvissero: Maria Anna Mozart (detta
Nannerl) e Wolfgang.
Leopold insegnò le basi musicali ad
entrambi i figli, restando presto colpito
delle incredibili doti di entrambi i ragazzi,
decidendo così di lasciare la propria
carriera musicale, per dedicarsi totalmente
a quella dei figli.

Soprattutto il figlio minore, Wolfgang, dimostrò da subito un talento precoce: all’età di


3 anni suonava il clavicembalo, a 4 anni suonava e componeva brevi brani e a 5
anni era già autore di numerose opere. Era anche dotato di un incredibile memoria,
infatti si narrano vari aneddoti secondo i quali, dopo aver udito un concerto che lo
aveva appassionato particolarmente, fosse tornato a casa correndo al clavicembalo per
risuonare tutto ciò che aveva udito. Leopold definiva suo figlio come "il miracolo che
Dio ha fatto nascere a Salisburgo" e per molti quello fu il pensiero nell’udire quel
piccolo genio suonare. Nel 1762, il padre portò Wolfgang e la sorella, pure lei assai
dotata, a Monaco, affinché suonassero per la corte del principe
elettore bavarese Massimiliano III nel loro primo concerto ufficiale; alcuni mesi dopo si
recarono a Vienna, dove furono presentati alla corte imperiale e dove proseguirono le
loro esibizioni in varie abitazioni nobiliari.
Per arricchire il più possibile le conoscenze dei figli, Leopold intraprese un lunghissimo
viaggio per tutta Europa dal 1763 al 1766.
Mozart si esibì per le più importanti famiglie e corti d’Europa, tra cui anche quella di
Francia a Versailles nel 1763.
Importanti per la sua preparazione furono anche i 3 viaggi che fece in Italia, patri
all’epoca della grande musica classica.
Terminati i suoi lunghi viaggi, Mozart diventa nel 1773 Maestro di Cappella presso la
corte dell’arcivescovo Colloredo di Salisburgo. Nonostante la stabilità lavorativa, il
compositore era scontento della propria posizione, a causa dello stipendio troppo
basso e la mancanza di commissioni interessanti per le sue ambizioni. Dopo la rottura
definitiva con l’arcivescovo, Mozart si trasferisce a Vienna, la patria della musica nel
‘700, in cerca di fortuna. Quì conobbe la sua futura moglie, Costanze Weber, con cui
numerosi figli, dei quali solo due sopravvissero.

Mozart scrisse ogni genere musicale in voga all’epoca: il quartetto, la sinfonia, il


concerto per pianoforte e orchestra, l’opera e numerose messe.

L’opera lirica era il suo genere prediletto, che gli permetteva di esprimere al meglio le
sue idee, grazie all’aiuto del librettista Lorenzo da Ponte (il librettista era colui che
scriveva i testi delle opere).

Opere liriche importanti di Mozart:

• Il ratto dal serraglio;


• Don Giovanni;
• Il Flauto Magico;

Sinfonie importanti di Mozart:


Mozart compose 41 sinfonie, le più importanti sono le ultime due:
• la Sinfonia in sol minore n. 40
• la sinfonia in do maggiore detta “Jupiter” n. 41

Altre composizioni importanti:


• Eine kleine Nacthmusik
• Requiem
• Ave verum corpus
• La marcia alla Turca
• Concerto per pianoforte n. 21
Mozart scrisse moltissimo per tutta la sua vita, cercando di avere successo a Vienna,
trovando però molti ostacoli sul suo cammino.
Produsse a proprie spese numerose opere, restando spesso senza soldi, alla costante
ricerca di nuove opportunità per la sua musica. A causa dei numerosi viaggi effettuati
in tutta la sua vita, il musicista aveva sviluppato una salute cagionevole, tant’è che finì
con l’ammalarsi gravemente e morire il 5 dicembre 1791 all’età di 35 anni.
Le cause della sua morte sono tutt’ora un mistero, attorno al quale sono state costruite
numerose storie, come quella di un possibile omicidio da parte del compositore di
Corte a Vienna, Antonio Salieri. Questa teoria, però è sempre stata confutata e si pensa
che la reale causa della morte sia stata una brutta polmonite.
L’ultima composizione scritta da Mozart e rimasta incompiuta è il famoso Requiem in
re minore.

A sinistra: Leopold Mozart con i suoi due figli,


Wolfgang e Anna Maria.

Sopra: Mozart incontra a Versailles Madame de


Pompadur.

Sopra: Il viaggio in Europa che Mozart fece da


bambino con il padre, suonando per le corti.

A sinistra: Il viaggio di Mozart in Italia.

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