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Nel buio della notte egli cercò la connessione tra terra e cielo, tra spirito e anima in
una dimensione di: purezza, quiete, bellezza e ordine di fronte alla tragicità e allo
scempio della guerra. Mirò a tal proposito, continua
”..Sentivo un profondo desiderio di evasione e mi richiudevo
deliberatamente in me stesso. La notte, la musica e le stelle
cominciavano ad avere una parte sempre più importante nei
miei quadri…”
Ispirato in questo modo dalla notte
stellata del cielo della Normandia e dalla musica di Bach e di
Mozart, realizzò la serie delle Costellazioni - 23 piccoli dipinti
dai titoli veramente poetici, con fondi cromatici che vanno dalla
tonalità del grigio-azzurro, a piccole stesure dai colori rosso,
verde, bruno, tranne che in un’opera dove prevale il blu della
notte.
Le figure, pur essendo trasformate, sono riconoscibili e reali, come lui stesso
afferma “…. Dopo aver lavorato (ai dipinti ad olio ), intingevo i pennelli nella
trementina e li pulivo sui fogli di carta bianca dell’album, senza alcuna intenzione
premeditata. La superficie assorbente della carta mi metteva in
uno stato d’animo positivo e suscitava la nascita di forme, figure
umane, animali, stelle, il cielo, la luna, il sole. Le disegnavo a
carboncino con tratti vigorosi …. Avevo dato ai miei dipinti dei
titoli molto poetici perché così avevo deciso e perché tutto ciò
che mi restava, allora al mondo era la poesia …”.
Mirò fuse la sua pittura con la poesia, ispirandosi ad alcuni brani poetici composti
da Breton che furono poi raccolte nel 1959, per conto del gallerista Pierre Matisse,
in un vero e proprio libro d’artista a tiratura di circa 350
esemplari dove ogni immagine era
accompagnata dalla poesia di Breton .
Osservando questi dipinti, si può notare
che l’artista ha fatto emergere dal profondo
inconscio figure astrologiche, stelle ed astri
stilizzati, tra cui sembrano riconoscibili: i
segni del Cancro, Leone, Scorpione, Vergine, Toro .
Cancro:
nell’ombra.