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INTRODUZIONE TECNICA AI MODELLI

PLANETARI

di Mary Olmeda

La forma che assume la configurazione planetaria all’interno del cerchio zodiacale,


indica la modalità attraverso cui una persona tende a muoversi nella vita o nella
particolare circostanza per cui il Tema è stato eretto. Ci mostra la densità dei
rapporti fra i pianeti e ci suggerisce l’organizzazione psichica dell’individuo in
questione, nonché i punti di forza sui quali può fare affidamento.
Edmond Jones definì nel 1941 i suoi sette modelli, a cui ne aggiunse in seguito un
altro. Dopo di lui altri autori come il grande Rudhyar nel suo “L’Astrologia centrata
sulla Persona” e Mann nel trattato “L’Arte Rotonda” si occuparono dell’argomento,
ognuno stabilendo alcune differenze. Comunque, a mio giudizio, la migliore
applicazione di questa tecnica ci viene da Robert Janski, nel suo libro mai tradotto in
italiano “Planetary Patterns”, di cui è stata fatta una bella sintesi dal Centro “Lo
Zodiaco” di Padova in dispensa tradotta a cura di Cristina Valesio e di Nenelle
Frate. E’ a quest’ultimo autore che in linea di massima mi riferisco, con l’aggiunta
di considerazioni ricavate dalla mia esperienza personale. Tengo inoltre conto
dell’interpretazione che fornisce Pierre Lassalle nel suo “Pratique de la nouvelle
astrologie”, edizione francese; la sua visione è simile a quella di Janski, nella
definizione della forma.
Nell’applicazione dei Modelli Planetari ho trovato una realtà interpretativa che non
viene mai meno se il modello risponde alle regole richieste, anche con piccole
varianti. Inoltre, per la sua valutazione oggettiva non è nemmeno indispensabile la
domificazione, mentre è bene averla per individuare la zona in cui poggiano le parti
più significative del Modello e per la loro integrazione con i quadranti. E’ ovvio che
ci sono anni durante i quali un certo modello risulta più frequente di altri, ma
conoscendo bene le regole, basta una variante minima per individuare una diversa
modalità; in questi casi però, la domificazione risulta indispensabile.
Riepilogando: per interpretare è necessario avere una buona domificazione, mentre
per definire la forma bastano i pianeti, in virtù della loro distribuzione nel cerchio
zodiacale. La forma soltanto evoca il “senso” del Modello e lo definisce in linea
generale; la domificazione ne precisa l’applicazione.

Dalla composizione di qualsiasi Modello si escludono i quattro angoli: AS - MC -


DS - IC e non vengono considerati i Nodi, le Parti, il Vertex, la Luna Nera e
quant’altro può essere inserito in un grafico. I pianeti (compresi Sole e Luna),
indicano come la persona si attiva nei confronti delle esperienze. Il Modello fornisce
ordine al tema, perché tratta della forma e del simbolo che essa propone.

Gli otto modelli studiati sono:


Tazza, Secchio, Ventaglio, Clessidra - detti Bipolari
Locomotiva, Treppiede, Cuneo, Spruzzato - detti Tripolari

La Tazza e il Secchio evocano il contenimento, il Ventaglio rende l’idea di qualcosa


che serve a procurare movimento, la Clessidra fa pensare a ciò che funziona a fasi
alterne, sopra-sotto. La Locomotiva propone un’immagine trainante, forte e puntata
verso una sola direzione. Il Treppiede fa pensare a ciò che si regge senza altri
supporti. Nel Cuneo si ravvisa qualcosa di raccolto e compresso in poco spazio, che
specializza un settore della vita. Nello Spruzzato si ha chiara l’idea dell’energia che
si espande attorno, distribuendosi nello spazio terreno (i campi di esperienza).
E’ comprensibile come un modello planetario, specialmente se perfetto nelle sue
regole, si esprima come la forma che propone.
Pochi temi possiedono modelli perfetti e ce ne sono alcuni in cui non si può
ravvisare nemmeno lontanamente uno di questi otto modelli tipo. A volte un
modello ne nasconde un altro al suo interno e basta poco per sbagliarne la
definizione. Se un TN non si può avvicinare ad alcun modello, si può immaginare
che il soggetto in questione appartenga a quella categoria di persone imprevedibili e
particolari.
Le configurazioni planetarie come: l’Aquilone, il Grande Trigono, la Stella, la Croce
a T, non vengono spiegate nelle schede in quanto richiedono un articolo separato; ne
accennerò soltanto in alcuni Modelli, per cui tali configurazioni possono definire il
Pianeta Focale. Vista la mia intenzione di condurre all’identificazione del Modello
Planetario, preferisco evitare le complicazioni interne, relative all’esame delle
specifiche configurazioni, che vanno valutate nella loro specificità.

Tutti i modelli hanno un Punto Focale, un Pianeta Focale, un Pianeta Guida.

Sono Pianeti Focali:


1) Il pianeta solitario in un emisfero
2) Un pianeta all’apice di una Croce a T
3) Un pianeta all’apice di un Aquilone
4) Il manico del Ventaglio
5) Il manico del Secchio.
Questi assumono grande importanza nel TN, tanto che io li inserisco nella
Dominante Planetaria. Il Pianeta Focale, messo in condizioni particolari, indica il
tipo di energia di cui la persona dispone per affrontare le difficoltà della vita, e la
sua posizione per casa e per segno fornisce l’indicazione di come quell’energia può
essere impiegata, attraverso la valutazione dell’Elemento, del segno e del quadrante.
Il “Punto Focale” è rappresentato dal luogo in cui si trova un Pianeta Focale, ma
anche da quello in cui è collocato il Pianeta Guida, che apre il Modello nell’ordine
dello Zodiaco.

REGOLE SINTETICHE E BREVE SPIEGAZIONE

1- MODELLO TAZZA
10 pianeti sono racchiusi in una metà del grafico, non importa da che parte; non
devono superare i 190°. Ci può essere o non essere un’opposizione fra i pianeti ai
bordi, detta “opposizione di bordo”. Se l’opposizione c’è, occorre verificare se
appartiene alla croce cardinale, fissa o mobile. Quando manca l’opposizione la tazza
resta aperta e può occupare dai 130° ai 190° al massimo. Se l’eccedenza è maggiore,
avremo un Secchio senza manico, se minore avremo il Cuneo.
La Tazza è bipolare in quanto un’area è totalmente libera e l’altra occupata, creando
idealmente un’opposizione di spazio.
Occorre fare una distinzione fra il modello normale, che può riempire anche in modo
trasversale una metà dello zodiaco, e la “Tazza Emisferica”, che si verifica quando
tutti i 180° occupati sono disposti in una metà esatta dell’orizzonte o del meridiano:
sotto-sopra l’orizzonte, oppure a Est-Ovest.
Il pianeta che apre il modello è il Pianeta Guida e la casa e il segno che occupa
diventano il “Punto Focale”. Se al suo interno si verifica la Croce a T, definiamo il
pianeta all’apice della croce come il “pianeta focale”.
Nel modello Tazza, la coscienza e l’attenzione della persona si sviluppano nel
settore occupato, mentre la parte che vi si oppone necessita di integrazione.

PAROLA CHIAVE PER LA TAZZA: AUTOSUFFICIENZA

Se il modello è perfetto c’è l’opposizione di bordo, oppure è tazza emisferica; non ci


devono essere troppi spazi vuoti nell’interno della tazza ed è meglio se si verifica
una Croce a T al suo interno. E’ così che possiamo dire: la persona è ben organizzata
ed autosufficiente.
Gli spazi vuoti indicano vuoti nel settore. Più la tazza è uniforme e più la persona è
autonoma; più la tazza è ampia, più la persona si sente sicura.
La direzione in cui si muove l’individuo va dalla parte occupata a quella vuota. E’
con gli strumenti della parte piena che può raggiungere la parte vuota
nell’evoluzione esistenziale.

Osservare il disegno che rappresenta una Tazza Emisferica regolamentare:


2- MODELLO SECCHIO

Questo modello si divide in due tipi: MODELLO SENZA MANICO O CON


MANICO

MODELLO SECCHIO SENZA MANICO:

Aumenta la simbologia della tazza; anch’esso può essere con opposizione di bordo o
senza. Stesse regole per il Pianeta Guida e per il Punto Focale. Se abbiamo la Croce
a T, diventa Pianeta Focale quello all’apice della Croce (come nella tazza).
L’area occupata dai pianeti deve superare i 190° ed essere inferiore a 220° perché
un’estensione dai 230° ai 250° indica il modello Locomotiva.
L’interpretazione e la parola chiave sono orientativamente le stesse della tazza,
tenendo presente la maggiore estensione che permette di far meno fatica per
raggiungere lo spazio vuoto, avendo maggiori risorse di contenimento

Osservare il disegno che rappresenta un modello di Secchio senza manico,


regolamentare:
MODELLO SECCHIO CON MANICO:

9 pianeti sono collocati in circa 180° (massimo 190° e minimo 140°) ed un pianeta
solitario dalla parte opposta forma il manico del Secchio, ed è il Pianeta Focale.
Talvolta troveremo che il manico non è ben centrato e che nessun pianeta gli si
oppone (è importante che il manico non formi congiunzione ad uno dei pianeti ai
margini, con estensione inferiore a 10°, perché in quel caso il Secchio non ha
manico). Una o più opposizioni centrali al manico consentono al Pianeta Focale di
entrare in diretto contatto, a livello costante, con il pianeta opposto, così che le
energie proposte dai pianeti in opposizione forniscono le motivazioni profonde
all’azione, seppure creando un certo conflitto di interessi che dovrà essere valutato
in base ai pianeti coinvolti. Il pianeta che si oppone al manico funge da mediatore
con gli altri pianeti all’interno del Secchio, che potranno contribuire o meno alla sua
sfida.
Quando invece non c’è opposizione e il manico è ben centrato, l’azione di traino può
dimostrarsi anche molto dura e pragmatica, al fine di realizzare senza mezzi termini
lo scopo indicato dal pianeta e dalla casa coinvolta. Controllare se il manico “tira”
verso Est o verso Ovest, trasportando così le energie ad uso personale o ad uso
collettivo.
Occorre controllare anche che all’interno dello spazio di contenimento non ci siano
zone vuote troppo ampie (70°) perché questo in certi casi può orientare verso il
Treppiede.

PAROLA CHIAVE DEL SECCHIO CON MANICO: PRENDERE

Il pianeta manico si comporta come un elefante con la sua proboscide.


Può capitare che il manico sia composto anche da una stretta congiunzione (max
5/7°) con un altro pianeta, in questo caso l’azione risulta mediata e combinata delle
due forze in gioco.
Più il manico è centrale e più la presa risulta visibile, compiuta con le caratteristiche
dello stesso pianeta, che cercherà di portare il “bottino” nel settore occupato. Se
manca l’opposizione centrale e il manico è basso, ci sarà maggiore difficoltà ad
usarlo in modo diretto e le opportunità direzionali saranno da valutare con più
attenzione, perché rischiano di essere meno visibili

Osservare il disegno che rappresenta un modello Secchio con manico,


regolamentare:

3) CLESSIDRA O ALTALENA

Qui i pianeti sono raggruppati in due settori separati, più o meno in opposizione fra
loro, in due diversi emisferi del cerchio. Ci devono essere delle opposizioni, meglio
se sono tre: due s’incrociano formando i confini del modello; infatti sono i pianeti
che restano fuori dai confini ad essere i “pianeti focali”. Senza opposizioni, non c’è
Clessidra.
Fra i due gruppi in opposizione si deve presentare una fascia vuota (bilaterale) di
almeno 60° per parte. Una delle due parti in opposizione può essere occupata anche
solo da due pianeti. Certo è che la parte più ampia avrà una maggiore incidenza nella
vita della persona, in quanto lascerà meno spazio alla parte più piccola.
I Pianeti Focali rappresentano i doni, i talenti dati alla persona per consentirle di
trovare il giusto equilibrio fra le energie in opposizione.
In questo modello sono importanti i quinconce: stanno ad indicare i settori in cui la
persona si adatterà maggiormente all’ambiente, se pur a svantaggio delle proprie
esigenze personali, superando la sfida indicata dall’aspetto e facendo uso della
capacità insita nella Clessidra di valutare “l’altra faccia della medaglia”. La persona
Clessidra ama sanare i conflitti interiori ed esteriori, ama mediare per trovare un
punto d’incontro.

PAROLA CHIAVE DELLA CLESSIDRA: ADATTAMENTO

L’indicazione di ciò che la persona cercherà di equilibrare e di mediare sta nei segni
e case che ricevono l’impulso dal centro dell’incrocio: lo si può vedere tracciando
una linea ideale che attraversi il punto mediano dell’incrocio.

Osservare il disegno che rappresenta un modello Clessidra regolamentare:

4- VENTAGLIO

9 pianeti si collocano in 120/130° formando quello che in un altro modello


chiameremo Cuneo, ma nel Ventaglio abbiamo anche il manico dalla parte opposta,
che sarebbe bene trovare il più centrato possibile. Talvolta sono due pianeti
strettamente congiunti (5° al massimo) che formano il manico del Ventaglio.
Il modello richiederebbe un trigono a chiusura dei pianeti ai lati, ma non sempre si
trova. Qui dobbiamo anche cercare il punto di mezzo dei pianeti raccolti, che sta ad
indicare (se c’è un pianeta è meglio che faccia opposizione al manico) il centro delle
energie che si esprimono attraverso le direttive del Pianeta Focale-manico, che
agisce come un direttore d’orchestra, interagendo con il gruppo degli altri pianeti per
chiamarli in armonico concerto. Se nel Secchio il pianeta manico funge da
trascinatore, nel Ventaglio rappresenta l’azione complessiva, risultante da tutte le
energie in gioco.
Chi possiede questo modello ed ha un manico importante, esprime nel suo percorso
di vita un indirizzo filosofico che può divenire “guida” comportamentale per molte
altre persone (vedi Freud).

PAROLA CHIAVE DEL VENTAGLIO: PRAGMATISMO

Questo modello è chiamato bipolare perché si divide in due spazi, ma la sua


geometria può essere anche inserita nei tripolari, in quanto spesso troviamo
l’Aquilone al suo interno che dona una buona forza integratrice.
La differenza fra Secchio e Ventaglio sta nella diversa modalità di presa del loro
manico. Pragmatico è anche il secchio, ma nel Ventaglio c’è una maggiore capacità
interpretativa dei comportamenti altrui, è meno autocentrato.

Osservare il disegno che rappresenta un Modello Ventaglio regolamentare, fornito di


configurazione ad Aquilone:

5- MODELLO CUNEO

Nel Cuneo 10 pianeti sono raggruppati in una stretta area di 120°, al massimo 130°.
Il rimanente spazio del cerchio resta vuoto. Il modello migliore di questa categoria è
quello che possiede il trigono di bordo ed un pianeta al centro dei 120°,
possibilmente in perfetto sestile con i pianeti ai margini.
La persona che porta questo modello crea un suo mondo personale, in cui si esprime
con efficacia ed una certa presunzione. L’approccio all’esistenza risente della
necessità di focalizzare tutte le esperienze in modo unilaterale. Il modello non indica
una visione limitata dello spazio d’azione, bensì una forte valutazione della propria
modalità esistenziale, da offrire al mondo esterno come esempio di autorità ed
autonomia.
Se c’è una buona domificazione, è bene puntare una freccia verso il lato opposto del
punto medio sestile, in quanto la persona punterà a quel luogo (casa) per esprimere
al meglio il proprio fascino.

PAROLA CHIAVE DEL CUNEO: MAGNETISMO

Chi possiede questo modello emana un fascino particolare, talvolta trascinatore, e


difficilmente si mette in discussione; forse proprio perché dall’interno del suo
mondo trasmette agli altri una grande capacità di autogestione, che serve ad attirare
ciò che gli piace, senza curarsi dell’opinione altrui. Il carisma si manifesta molto
chiaramente se il modello è perfetto.

Osservare il disegno che rappresenta un Modello Cuneo regolamentare, con piccola


Piramide:

6- MODELLO LOCOMOTIVA

Questo secondo modello tripolare deve avere occupato, in modo abbastanza


uniforme da tutti dieci i pianeti, 240° con estensione fino ai 250°. I pianeti
dovrebbero essere distribuiti all’interno in modo equilibrato, senza formare
ammassi. Non si dovrebbero trovare spazi vuoti superiori ai 60°.
L’area aperta di 120° circa mostrerà nel suo mezzo punto (casa e segno) la direzione
verso cui si muoveranno tutte le forze della Locomotiva e quindi le energie della
persona.
Fra il Pianeta Guida che apre il modello e quello che lo chiude, dovrà esserci un
trigono e siccome la Locomotiva si basa sul numero 3, troveremo anche al suo
interno un Grande Trigono, possibilmente in elementi compatibili, che dovrà essere
attivato attraverso le energie a disposizione nel tema e alla capacità del pianeta
guida.
PAROLA CHIAVE DELLA LOCOMOTIVA: DIRIGERE.

La Locomotiva guarda avanti nella direzione che desidera raggiungere e cerca


quello in cui è carente, senza tanti ripensamenti. Il senso di questo modello ci porta a
pensare che la persona abbia spaziato in vari campi ed abbia ottenuto dei
riconoscimenti personali, se pur faticosamente.
Valutare con attenzione la distribuzione degli Elementi e dei trigoni.

Osservare il disegno che rappresenta un modello a Locomotiva regolamentare:

7- MODELLO TREPPIEDE

In questo modello troviamo i pianeti intorno a tre centri che devono trovarsi
approssimativamente a distanza di 120° fra loro, formando tre mazzetti separati. Se
uno dei tre mazzetti contiene un solo pianeta, esso diventa il Pianeta Focale, che
funge da “briglia”, indicando il tipo di genialità di cui dispone l’individuo. Il
pianeta, così piazzato, dirige tutti gli altri e ne assume il controllo.
Ovviamente anche qui avremo la base del Grande Trigono.

PAROLA CHIAVE DEL TREPPIEDE: STABILITA’

Questo modello è difficile da trovare, ma se lo si può ben definire si ha la sicurezza


che la persona in questione non si lascerà mai trascinare dagli eventi della vita o da
altre persone; sarà ben stabile sulle proprie gambe, in qualsiasi problema dovrà
affrontare. Aiuterà molto, nella comprensione della personalità, l’elemento del
Grande Trigono.

Osservare il disegno che rappresenta un modello a Treppiede regolamentare:


8- MODELLO SPRUZZATO

Trovarlo perfetto è difficilissimo. Spesso viene definito Spruzzato una grande


Clessidra, perché basta avere una “fascia” ai due lati del grafico di 60° per parte, con
relative opposizioni, per non poterlo più definire Spruzzato.
Tutti i pianeti dovrebbero essere distribuiti all’interno del cerchio, formando una
ruota il più possibile uniforme. Ogni pianeta dovrebbe occupare una casa e il
rimanente spazio dovrebbe essere distribuito a piccoli archi intorno al cerchio.
Resta inteso che un po’ di elasticità è necessaria. Se un modello ampio non si può
definire nei termini esposti, può darsi che due modelli si incrocino (es. Spruzzato e
Clessidra, Locomotiva modificata). In questo caso è bene segnare alcune note
dell’uno e dell’altro modello, senza garantirne le caratteristiche, cercando invece di
integrarle in modo interrogativo. Uno spruzzato accettabile si presenta quando da un
solo lato ci sono circa 60°-70° di spazio vuoto, ma dalla parte opposta lo stesso
spazio è riempito.
Qui il Pianeta Focale è quello che apre il modello nel senso dello zodiaco, ma ha
minore importanza rispetto ad altri modelli.

PAROLA CHIAVE DELLO SPRUZZATO: UNIVERSALE

E’ stato proprio Jones a definire questo modello, se perfetto, come “prototipo


universale di cittadino”. L’eventualità remota di un modello così perfetto (Rudhyar
sostiene che in 50 anni di confronti non ne ha mai trovato uno), indicherebbe una
persona con interessi su vasta scala, capace di mettere in relazione cose e persone
che non hanno niente a che fare fra loro. Completa autosufficienza e padronanza
assoluta della propria vita.

Osservare il disegno che rappresenta un modello Spruzzato a distribuzione perfetta:

Le note sopra esposte sono il minimo che si deve conoscere per riuscire a definire un
modello, ma l’esperienza in seguito aiuta a comprendere molto di più. Infatti la
psicologia del titolare di ogni modello non può essere definita soltanto dalla forma,
ma confermata e mediata con tutte le altre possibilità interpretative. Il modello offre
soltanto una prima impressione da non sottovalutare.

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