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Leibniz 24/2

Questioni di carattere formale:


Testo di Bompiani. Originale in francese. Libro di Mugnai consigliato, ma non necessario. Dispense su
moodle riassuntive.
Rileggere Cartesio e Locke, volendo anche Spinoza.
Introduzione a Leibniz non trattata, né pensiero generale. Nuovi Saggi non sono testo emblematico del
pensiero leibniziano.
Possibilità di fare seminario su testi di commento ai NS, presentati in forma dibattito dai stessi studenti.
Prenotazione entro il 01/3. Lettura di un saggio in inglese e presentazione di fronte a udienza. Inglese è
lingua ufficiale accademia, va saputo. Anche di gruppo. Chi espone, può saltare un esonero.
Trattazione non da inizio a fine libro, ma per nuclei tematici.
Esame:
Vari esoneri:
15/3: breve quiz, sufficienza da 8/10 con domande multiple.
02-12/4: saggio breve di 3000 parole. Consigliata la frequentazione del seminario, consente di saltare un
esonero. Sui libri I e II, fino a cap.23.
02-12/6.
Criteri esonero: forma, stile, struttura, contenuto
Chicago style. Cerruti-Cini
Introduzione ai NS: (no intro a Leibniz, guardatela tu)
Dialogo fra Locke e Leibniz
Saggio sull’intelletto umano – An Essay Concerning Human Understanding 1689 (1690)
Letto da LEibniz 1690-95, menzionato a Burnett, mediatore fra L e mondo anglosassone.
Repubblica delle lettere: accademia comunità di dotti tutta Europa. Lo conosce come saggio
sull’educazione. Lo preferisce a quello sull’intelletto in cui è più ferrato. Scrive subito brief commento,
soprattutto su primo e secondo libro. Le sa male inglese. Discorda soprattutto con 1° e 2°, meno con 3° e
4°. Quelques Remarques sur le livre de Mons. Locke.
Cunnigham lo da a Locke. Lo manda Molyneux. Remarques non colpiscono Locke, sono solo abbozzi. Le
dice che vuole dare a Lo occasione di esporre meglio. Vuole suscitare reazione Lo.
Le crede molto nello scambio intellettuale come fucina di nuove idee. Repubblica delle lettere.
Le non pubblica quasi niente, enorme corpus nascosto e non pubblicato che solo noi conosciamo.
Metodo di ricerca Le è dialogo con altri filosofi nel quale propone tesi che poi integra, migliora, cementa,
ripropone.
Meditazioni sulla conoscenza della verità e delle idee, unico saggio Le. LEGGILO
Attraverso intermediari proposta inserire Remarques come prefazione a traduzione francese. Lo rifiuta.
1703/04: Scrive Nuovi saggi sull’IU. Purale, perché esposte due tesi differenti. Prende paro paro
osservazioni del saggio Lo.
Le è biografo ufficiale casa Hannover. Muore Sofia Carlotta figlia Palatinato. Muore Locke 1705.
Nei saggi, Le non può dispiegare a pieno la propria dottrina (già scritta), perché non pubblicata.
Dialogo trova precedenti in Platone e Galilei.
NS sono un po’macchinosi, perché uno dei due parla per citazione, e non è bel cesellato né bello
letterariamente. La discussione con Lo è spuria, lo si mette in cattiva luce, ne si sminuisce la portata. Le
non espone bene le proprie idee, no sistema
Epistemologia:
x Jolley, in realtà, era un libro metafisico: vuole smentire materialismo, perché nega immortalità
dell’anima. Immortalità dell’anima è base razionalismo.
X altri, in realtà, no ateismo di fondo, ma al contrario: è letteratura che tenta i giustificare razionalmente
religione (su ragionevolezza cristianesimo). X Le è modo sbagliato perché non si convince con ragione.
empirismo vs razionalismo sono categorie che vanno bene fino a un certo punto.
Sono esemplarismo vs innatismo.
Lo difende filosofia corpuscolare (atomismo) mentre Le cerca compromesso fra scolastica e moderni.
Lo è materialista mentre Le è immortalità.
Lo ha solo interessi gnoseologici, Le vuole fondare metafisica sistematica.
Alla fine, Leibniz sembra corrispondere più di Locke alla descrizione della controparte. Le risulterebbe
più moderno.

Leibniz 25/2
Materiale d’esame sono solo quelle lette in classe.
Inizio del commento al testo NS.
Prefazione al primo libro.
Lebniz scrive Remarques senza punta appliazione, in fretta, perché attinge da una lunga elaborazione
privata carteggi.
Non si parte mai da zero: X Le non si parte mai da zero nella conoscenza, ma sempre da conoscenze
pregresse e condivise da altri. Processo conoscitivo allora non è mai ex novo, contrario di tabula rasa Lo
e dubbio metodico Kant che deve partire da conoscenza certa. Conoscenza sintetica si basa su
assunzioni dimostrate da altri, che si danno per scontate = geometra non dimostra tutti i passaggi, parte
da teoremi assodati.
Riflessioni sulla disputa: Contesto è periodo di grandi dispute teologiche che porteranno a guerra
trent’anni. Opere di Leibniz non sono trattati, ma confronti con altri filosofi, dialoghi. Incorpora proprio
pensiero a quello di Lo, quindi non parte da zero. Per Le la discussione non è solo forma estrinseca con
cui presentare pensieri, ma rappresenta un carattere essenziale della sua modalità di ricerca: il
confronto è necessario per raggiungere verità nuove. Disputa: disputa è guerra di argomenti, non volta
alla prevaricazione dell’altro ma alla condivisione di punti di vista per arrivare a conclusioni più piene.
Disputa non va argomentata per auctoritates ma per ragione. Riflessioni su arte della disputa e sulla
forma del dialogo. Dialogo è parte del processo di scoperta. Non vuole che suo alterego succeda, ma
creare discussione tesi/antitesi. Giurista di formazione ne ispira riflessioni su dibattito. Scrivendo
dibattito le due parti devono essere parimenti valide. Vuole essere imparziale e quindi cita testualmente
Lo, ma non sufficie perché le citazioni possono essere estrapolate e decontestualizzate, e Le ha sempre
ultima parola. Ma gli intenti sono nobili, vuole soprattutto ottenere risposta da Lo, infatti quando quello
muore, abbandona il progetto.
Locke = Aristotele, empirista; Leibniz = Platone, razionalista. è presa di posizione discriminante. Inserisce
le due tesi in continuità con tradizioni illustri.
Problema della ricezione: Le si definisce acroamatico, cioè astrusita’, tecnicismi. Ma lui si preoccupa
della ricezione e tenta di semplificarsi il più possibile.
Filarete: Locke
Subito introdotto principale snodo del dibattito: innatismo vs empirismo.
 Empirismo origina da Aristotele, che tratta intelletto come tabula rasa e sostiene che l’unico
metodo di conoscenza è la percezione sensibile, e l’esperienza.
 Innatismo di Platone sostiene mnemotecnica e anamnesi, stoici parlano di prolepsis (non si
capisce se siano innate o empiriche), e poi soprattutto nozioni comuni dei matematici. Primo
esempio di conoscenza certa sono Elementi di Euclide, sistema assiomatico. Assiomi: definizioni,
postulati, nozioni comuni (es. tutto maggiore della parte). Idee sono già in noi, ma vengono
accese da determinate occasioni. Queste conoscenze paragonate a fuochi sono ciò che è divino
in noi, qualcosa di eterno, e per questo l’anima è immortale.
Primo argomento: verità necessarie.
Necessario: ciò che non può essere diverso da ciò che è, che non può non essere. Postulati sono
necessari, come principio di non contraddizione. Verità matematiche sono necessarie.
Verità fisiche sono meno necessare: data un’ipotesi, la conseguenza è necessaria. Ma siccome
condizionale, premessa può non essere, perché dio poteva fare diversamente. Necessità assoluta vs ex
hypotesis. Ex hypotesis è grado di necessità nomotetico e non metafisico.
 1° categoria di verità: quella per induzione attraverso esempi. Non consente di per sé di
formulare una generalizzazione. È sillogismo induttivo. Non è vero che basta di per sé, serve
anche principio di universalità della causazione (Mill). Esperienze sensibili consentono di
formulare esempio, ma non universale: so solo che tutti i casi verificati sono così, ma non so se
altri esempi sarebbero così, è contingente. Non solo perché tutti i cigni che ho visto sono
bianchi, allora bianco è proprietà essenziale del cigno. Poi scoperta Australia ci dà i cigni neri
(Popper, falsificazione)
 2° categoria di verità: quelle per deduzione attraverso assiomi. Non è necessario fare degli
esempi per generalizzare.
L’esperienza è imprescindibile per conoscere, ma non è ciò che fonda la conoscenza. Tuttavia è
indispensabile. (=CRP Kant).
Argomento riassunto:
Se tutte le verità provenissero dall’esperienza non vi sarebbero verità necessarie perché tutte ipotetico
contingenti, tutte induttive. Eppure ci è evidente che vi siano verità certe a prescindere da esperienza:
matematica, logica, metafisica. Dunque conoscenza non dipende solo da strumento sensibile, ma anche
da altro dispositivo che è già dentro di noi, da prima la nascita.
Importanza dell’occasione: è uno stimolo esterno a innescare la reminescenza. Le occasioni sono fornite
dai sensi, che sono altrettanto necessari x conoscenza ma non sufficienti. Sensi necessari non sufficienti.
Ragione necessaria non sufficiente ma ontologicamente prioritaria.
Prova è che gli esseri sovrasensibili non hanno bisogno dei segni (sensibili) per fare matematica.
Comparazione dell’esperienza alla prova del nove: è controfattuale molto efficiente, ma non totalmente
precisa.
Altro esempio utilità esperienza: teorema dice che due linee non parallele finiranno per incontrarsi, ma
poi il contrario è dimostrato da asintoto, che può essere scoperto solo empiricamente, ma è vero a
prescindere dall’esperienza e soprattutto risveglia l’impressione innata.
Non si deve confondere l’occasione col fondamento. (contrario di Ferraris, senso nasce dal segno e non
il contrario. Non c’è matematica a priori, cioè prima che venga scritta, ed è operazione sintetica a
posteriori. Però questa parte delle operazioni è ciò che vacilla, ma le premesse sono splendide).
Bestie vs uomini: Molto spesso gli uomini ragionano come le bestie, ovvero per generalizzazioni
empiriche e giudizi ipotetici e provvisori cioè non confermati o dimostrati. Fra animali e umani c’è
distinzione di qualità, che è razionalità. (ma anima immateriale è introduzione ex machina) Cioè animali
conoscono empiricamente gli effetti, e non conoscono le cause. Gli animali umani sono razionali perché
conoscono le cause, e le verità necessarie. Animali ragionano solo per associazione di idee. (Russel: pollo
si stupirà vedendo che il contadino che gli ha sempre dato da mangiare gli giri il collo). Uomo è in grado
di rendersi conto della ragione dietro agli esempi, e di prevedere l’eccezione.
Come in Platone conoscenze certe vs opinioni.
Prologo è confutazione dell’empirista semplice.
Ora tentativo di Leibniz di dimostrare che Locke ammette implicitamente innatismo: idee di sensazione
vs idee di riflessione, le idee di riflessione sono prova che non tutto è empirico
Chiarimento sulla definizione di idea: da archetipo divino a contenuto psicologico della mente.
Operazione DesCa di ridurre tutto a geometria, dunque materia, e ciò che non lo è, ovvero contenuto
mentale, lo chiama idea. X DesCa idee sono intellettive, x Lo sono sensibili, x Le sono via di mezzo:
contenuti psicologici, ma veri, non transeunti, non possono essere contraddittori. Idea deve essere
oggettiva e corrispondere a cosa, altrimenti si deve parlare di concetto per ciò che è transeunte (es.
decaedro). L’idea è tale in base alla sua possibilità di realtà. È critica che muove a DesCa su prova
esistenza di Dio. RIGUARDALA
Le su idee innate: ambiguo. Dice che non solo verità necessarie della matematica, ma anche della
metafisica: essere, unità, sostanza ecc… e queste le porto già dentro di me, e le osservo e predico degli
altri enti perché le ho conosciute in me. Idea di sostanza ricavo dal fatto che la guardo in me. Dal
momento che la trovo nel mio io, è innata. Ma questa auto-osservazione potrebbe essere altrettanto
empirica, così spiegato sembra modello di una conoscenza empirica. Non sembra argomento valido >
principio di carità dell’interprete. Anche Lo ammette che le conoscenze che non provengono
dall’esperienza provengono dalla riflessione, e Le interpreta la riflessione come guardare ciò che è in noi,
e dunque ciò che è in noi a prescindere dall’esperienza. Ma autocoscienza potrebbe essere
contemplazione dell’eserienza.
Idee innate sono in noi al di là della nostra consapevolezza di averle.
Vecchio argomento di Ari contro gli scettici: per affermare falsità del tutto, è necessario ammettere
principio non contraddizione. Stesso argomento di F su Nietzsche.

Leibniz 26/2
Continuare prefazione
Metafora del blocco di marmo: anima non è tabula rasa, ma un blocco di marmo. Blocco però non è
perfettamente uniforme e indifferente, ma presenta già venatura. Se fosse perfettamente indifferente a
ricevere questa o l'altra figura, sarebbe tabula rasa. Ma ha predisposizione a ricevere delle forme. Lo
spazio geometrico è esempio di ciò che è uniforme e indifferente, ed è astratto e non rintracciabile nella
realtà. La figura da scolpire, la figura di Ercole, è già dentro al marmo. Ciò che lo scultore fa è rimuovere
ciò che impedisce alla figura di manifestarsi.
È reinterpretazione del concetto aristotelico di potenza.
Così le idee sono proprietà disposizionali dell’animo. Modello è Menone di Platone, con schiavo che
dimostra teorema matematico.
No però innatismo cartesiano della predisposizione. Io non ho innata la facoltà di conoscere le verità
matematiche, io ho innate in me le stesse verità matematiche.
Locke trova paradossale che tutta la matematica sia innata in noi, difatti facciamo fatica ad impararla.

Polemica precedente fra Malebranche ed Arneaux, Malebranche criticano innatismo DesCa: l’idea di
triangolo non può essere intesa in senso psicologico, entità del triangolo non può dipendere dal
pensiero del triangolo, confusione dell’idea come cont. psicologico e come archetipo, x M idea triangolo
è indipendente da pensiero del triangolo, si trova in Dio. Jolly riprende Frege con la distinzione fra regni,
idea si trova in terzo regno distinto. Leibniz non riprende idea di M, anche se la riconosce,perché
sostiene

Nominalismo: universali non esistono, sono soltanto nomi di categorie, esistono soltanto particolari. I
concetti astratti non hanno consistenza ontologica. Ma deriva in cui LE non vuole cadere:
ultranominalismo: se nomi sono entità astratte allora sono combinabili aleatoreamente, e allora la verità
è arbitraria. Se non c’è nulla di oggettivo nel concetto di triangolo, che è solo un nome, allora triangolo
non vale niente. Per leibniz non esistono universali, ma solamente individuali. Certamente i caratteri
sono arbitrari, ma i rapporti fra i caratteri non sono arbitrari, le regole non sono arbitrarie e rispecchiano
una verità, se no logica e matematica avrebbero regole arbitrarie (= de Sossure contingenza del
significante). Ultranominalismo è epistemologia anarchica Feyerabend, è Derrida, è idea che esista solo
significante e non significato. Sistemi di caratteri contingenti e verità matematiche necessarie: rapporto
fra due codici che esprimono stesso significato è espressione.
LE parte da nominalismo e quindi non condivide del tutto M; mantiene tesi che idea sia distinta da
pensiero, ma le idee non sono solo in Dio, bensì anche nella mia mente. È polemica di trent’anni prima
con altro innatista.
Espressioni sono rapporti fra un’entità e l’altra, per le quali molte proposizioni che valgono per una
valgono anche per l’altra (es. mappa e territorio, cerchio ed ellisse per cui molti teoremi valgono uguali).
Rapporto fra idee nella mente di Dio e idee nella mente dell’uomo è espressione.
Perché LE non assume semplicemente un platonismo come M? Vuole evitare terzo mondo separato.

Sistema modulare: Sistema leibniziano non è ordinato, ma è unitario. È una rete di concetti connessi
senza centro. Costruisco una modalità univoca che applico a tutti gli ambiti diversi.
Obiezione di LO a blocco di marmo: in noi non esiste nulla di virtuale, non possono esistere cose in noi di
cui non abbiamo consapevolezza. LE: pensa alla memoria, non abbiamo contezza di tutto ciò che sta
nella nostra memoria (Questione: ciò che è epistemologico esiste solo quando viene pensato. Allora
l’archivio mnemonico dove esiste quando non viene ricordato?). LO: allora dobbiamo averne avuto
consapevolezza almeno in un momento. LE: non è falsificabile. Addirittura, si potrebbe dire con Platone
che nell’anima abbiamo concetti delle vite precedenti.
Critica a tabula rasa: in natura non c’è nulla di perfettamente liscio e uniforme, è artificiale. Anche cose
molto lisce se guardate al microscopio dimostrano individuazione particolareggiata delle particelle. (ma
quark non sono individuabili)
DesCa: l’anima pesa sempre. Se smettesse di pensare, smetterebbe di esistere. LO la critica fortemente.
Intanto, è petitio principii: “anima è res cogitans, quindi anima pensa sempre perché anima è cosa che
pensa”, circolare. Per LO, ad esempio, esiste sonno senza sogni; per lui anima si interrompe: no
continuità della coscienza. LE difende De in modo molto anticartesiano: anima sta sepre pensando, ma
non sempre è consapevole di pensare. No appercezione costante, esistono molte percezioni senza
appercezione. Non si dovrebbe ridurre i contenuti mentali a ciò che si è consapevoli di pensare. Ci sono
contenuti inconsci della mente.
 Percezione: qui, intesa in senso psicologico/estetico. In senso analogico: espressione della
molteplicità nell’unità. Tutti gli enti individuali hanno percezioni, espressione del microcosmo al
macrocosmo.
 Appercezione: percezione arriva alla coscienza. È conoscenza di secondo grado, perché
comprendo di comprendere, conosco di conoscere, coscienza di coscienza. In ogni momento si
percepiscono un sacco di cose di cui non si ha contezza, ma la percezione su cui ci si concentra
diventa appercezione.

Classificazione di idee: idee chiare e oscure. Distinte e confuse.


 Oscure: non comprendo differenza fra magenta e bordeaux.
 Chiare: comprendo differenza fra rosso e blu.
 Distinte: comprendo motivo della differenza.
 Confuse: non comprendo motivo della differenza fra rosso e blu.

Memoria e attenzione sono le due condizioni dell’appercezione. Il rimbombo del mare è la somma del
moto di tantissime goccioline, e la nostra anima le percepisce tutte singolarmente come modificazioni
del suo stato. All’appercezione però arriva solamente il risultato della somma, cioè il rimbombo. Il
rimbombo è una conoscenza chiara, ma il moto delle goccioline, cioè la ragione del rimbombo, è
confusa. Chiarezza dell’insieme ma confusione delle parti. È dispositivo simile ad isteresi: fonda su
continuità della somma ma discontinuità del risultato. Percezioni insensibili.
Concezione di materia infinitamente divisibile.
Ognuno dei movimenti è causa e effetto degli altri movimenti: ogni particella esprime l’infinito.
Sumpnoia panta Ippocrate. Tutto è cospirante. Tutti i cambiamenti devono avvenire in modo locale, per
contatto (=causazione Hume).
Spiegazione dell’armonia anima-corpo: ogni piccolo cambiamento dei corpi è espresso nell’anima, a un
livello che non tocca la coscienza. Anche nel sonno, e nella morte.

Critica all’indifferenza di equilibrio: tesi secondo cui di fronte a due mucchi di fieno l’asino di Buridano
non sappia scegliere, e l’uomo sì, e in questo sta il libero arbitro. Ma per LE i due mucchi non saranno
mai uguali (no identità numerica ma solo generica), le differenze confuse fra i due mucchi, e le
percezioni che ci provocano, conducono la nostra decisione.
Pneumatica: scienza dello spirito.
Giustificazioni della postulazione delle percezioni insensibili: se in fisica è possibile postulare modello
dei corpuscoli, e questi sono fondamentali dei fenomeni a scala naturale, allora è valido postulare le
espressioni insensibili. per spiegare il fatto che a livello empirico si percepiscano anche movimenti di enti
a riduzioni esponenziali di esponente positivo alto.

Leibniz 03/03
Riassunto, due grandi temi:
Idee innate. Empirismo non può spiegare verità universali necessarie. Non platonismo Malebranche ma
innatismo. Tutte le idee sono nella mente dell’umano come espressione dell'intelletto divino. Allora
perché non lo sappiamo?
Percezioni inconsce.
Altro esempio di applicazione della nozione delle percezioni inconsce:

Principio di continuità, natura non facit saltum. Considerevole negli ambiti della fisica e della
matematica. In matematica, ad esempio, il cerchio è un caso particolare dell’ellisse.
In fisica, quiete è caso particolare del moto.
Non c’è frattura fra i due elementi, ma slittamento graduale (espressione). Difatti stesse leggi x cerchio
ed ellisse.
LC fondamentale per infinitesimali.
Leggi dell’urto, consentono di calcolare moto di due corpi dopo il loro scontro. È fondamentale per
spiegare atomismo come urto di particelle.
DesCa dice che due corpi a velocità diverse sono caso completamente diverso rispetto a urto corpi con la
stessa velocita. In realtà basta applicare riduzione nel limite.
Atomismo leibniz non è di atomi, perché particelle sono infinitamente divisibili.
Infinito attuale è materia infinitamente divisa, mentre infinito potenziale è possibile divisione arbitraria
dello spazio.

Principio d’identità degli indiscernibili:


Due individui diversi, non differiscono mai solamente per numero, cioè perché non hanno identità
numerica. Due entità che nelle stesse circostanze istanziano le stesse proprietà, seguono il principio
aristotelico di identità e non contraddizione. (l’essenza di un ente corrisponde all’insieme di proposizioni
vere che si possono predicare di quell’ente). Leibniz nega identità numerica fra elementi con stesse
proprietà, e la differenza non è solamente di tipo spazio temporale. Lui dice che non solo identità
numerica è riflessiva, ma anche quella generica. Anche differenze spaziali implicano tutta una serie di
altre proprietà differenti, perché il moto di tutti gli altri corpuscoli verserà su di lui in maniera differente.
Cospirazione universale.
Controargomento, violazione del principio di ragion sufficiente: pensiamo a due figure geometriche
congruenti, però in due punti diversi dello spazio. Dio non avrebbe mai creato due enti identici, perché
non ce n’è ragione. È caso estremo, tratta Dio come intelligenza suprema, come condensato di principi
epistemologici: un’intelligenza suprema non avrebbe mai fatto questa scelta irragionevole. Il mondo è
massimamente razionale. Cioè in spazio uniforme del piano matematico è indifferente la posizione di un
oggetto, questo e un altro sono comunque identici.
Altro argomento: non esistono due corpi perfettamente identici, differiscono nella loro
microcomposizione.
Esistono due figure geometriche perfettamente identiche, ma le figure geometriche sono solo nomi.
…in natura non esiste identità di nessun tipo, in matematica due oggetti diversi possono avere anche
identità numerica.

Uso dell’idealizzazione nelle scienze fisiche: sono definite “finzioni dei filosofi’, non solo con
connotazione negativa, ma anche con etimo di creazioni. Differenza fra nozioni complete (di cui
indichiamo tutte le caratteristiche), e nozioni incomplete (di cui non indichiamo tutte le caratteristiche);
in natura ci sono solo nozioni complete, cioè enti con tutte le proprie caratteristiche, nozioni incomplete
invece sono astrazioni. Almeno fino a quando l’uomo non riproduce triangolo perfetto in natura (che
non è mai totalmente perfetto).
In natura invece c’è infinita variegazione, e sempre striature.
Già in Dialogo sui massimi sistemi: Simplicio fa notare che tutte le operazioni scientifiche sono astrazioni,
cioè approssimazioni di ciò che è reale. Però sono valide, applicabili, perché l’imperfezione è ridotta a
grado irrilevante.
Newton e Clarke: vai a rivedere. Comunque approssimazioni della natura sono legittime perché
performanti.

Principio di ragion sufficiente:


Dio è massima Razionalità e crea il mondo secondo un ordine massimamente razionale. Dunque c’è
garanzia che quanto è, sia secondo un disegno razionale.

Sinolo anima-corpo:
È tema dibattutissimo fra contemporanei (Desca, Locke))
Non esiste anima slegata da corpo.
Argomentazioni a priori:
 Principio di uniformità: “tutto come qui”, siccome io ho un corpo, posso inferire che questa
legge si applichi a tutta la realtà in maniera speculativa.
 Non esiste una qualità slegata da un corpo, predichiamo sempre un quid di un quod, un ti kata
tinos.
 Inference to best explanation: è tesi che spiega meglio.
Allora anche angeli hanno corpo, e anche animali hanno anima
(contro Desca per cui animali sono macchine.
Vuole evitare metempsicosi, incompatibile con cristianesimo
O paradiso dei topi)
Anima rimane nel corpo anche dopo morte, semplicemente coscienza si fa sempre più inibita; e c’è
sempre possibilità che recuperi le sue facoltà.
Spiega immortalità con principii di natura.

Costituzione della materia:


G.Leibniz attribuisce a Locke meccanicismo:
Tesi per cui fisica del cosmo dipende solo da movimento delle parti che avviene in maniera totalmente
inerte, cioè la spinta viene impressa dalle parti stesse senza nessun principio esterno, per urto.
Implica ontologia corpuscolare: corpi sono aggregati di parti.
In realtà non è chiaro se Locke sia meccanicista o corporalista.
LO dice che solidità è caratteristica fondamentale della materia, cioè riempie lo spazio che è vuoto.
Questo spiega anche movimento per urto. (contro Desca che dice materia è estesa. Non basta, anche
figure geometriche sono estese, ma sovrapponibili cioè penetrabili)
Quando LE gli attribuisce definizione di rigidità sembra imputargli un’affermazione in più, cioè che
materia sia dura. Questa durezza in verità dipende dalla coesione. Ma com’è che gli atomi sono coesi?
Un corporalista seicentesco lo spiegava con gancetti, come pezzi del puzzle che sono compatibili. Ma
non sembra verosimile, e non sembra verosimile neanche trazione. Trazione è proposta da Newton con
forza gravitazionale, ma G.Leibniz non si capacita di come una causazione possa avvenire senza contatto.

(denominazioni estrinseche: proprietà che non dipendono assolutamente dall’ente, ma dal suo rapporto
con l’ambiente.
Esempio della vedova: finché non sa che il marito muore, non piange. Come leggi per quel sofista)

Leibniz 04-03
Ripartiamo da trattazione della materia. Critica al meccanicismo: G.Leibniz non si capacita della coesione
di alcuni atomi che formano corpi, perché non crede nell'aggregazione per trazione. Per lui, forza può
essere solo per contatto.
Confutazione della teoria della materia di J.LO:
Solidità: gli attribuisce la definizione di rigidità, ma JLO parla di solidità. Rigidità è differente da solidità,
ha gradi, mentre solidità è termine più vago che implica solo impenetrabilita’. Solidità come definens
della materia è più adeguato di estensione (DES), che consente penetrazione dei corpi e non spiega
condensazione e rarefazione.
Vuoto: il movimento meccanicistico suppone la presenza del vuoto. GLE non accetta assunzione del
vuoto. Tutto è pieno ma infinitamente divisibile. Movimento è consentito dal fatto che vi siano composti
più fluidi di altri, ovvero meno coesi e con legami mento forti. Ad esempio aria o acqua: tutto è pieno,
ma se io mi muovo nell’aria sposto i corpuscoli di aria per contatto che spostano altro. Per questo c’è
cospirazione universale, perché un movimento locale produce spostamento universale.
Coesione: come mai alcuni corpi sono più coesi di altri? Meccanicismo non sa spiegare gli stati di
materia. Non vuole accettare teoria dei ganci, perché è inverosimile.
Non vuole assolutamente accettare trazione, perché è impossibile passaggio di forza senza contatto.
Dottrina della trazione è vestigia dell’horror vacui: esempio è creazione vuoto d’aria in una pompa
d’acqua, che fa risalire l’acqua. Torricelli chiarisce che è variazione nella pressione sull’acqua. GLE la
chiama “filosofica” in senso dispregiativo.
Newton dimostra possibilità di impressione forza su corpo distante, senza contiguità. Attrazione dei
gravi.

Fondamento: per nominalismo, non esiste il mucchio ma solo le singole parti. Ma per GLE materia è
infinitamente divisibile, quindi tutto è mucchio. Riduzione all’infinito può essere evitata solo postulando
sostanza semplice spirituale fondamentale.

Tenzone fra Vescovo Wo’ster e JLO. Wo’ster accusa JLO di eresia, di essere un cripto-materialista.
JLO argomenta che la materia possa pensare, dice che se è possibile che la materia attragga, è possibile
che la materia pensi.
Dio GLE non è arbitrario, crea le leggi della logica ma deve sottostarvi, crea il bene ma deve sottostarvi.
Quindi non è che Dio attribuisca proprietà in maniera libera agli enti. Un’argomentazione del genere è
vicina al paradigma scolastico, che JLO critica, perché è introduzione di principi ad hoc, come vis
dormitiva.
JLO: presupposto è che sostanza sia pasta neutra, chora, a cui Dio attribuisce da una parte solidità
(materia) e dall’altra intelletto (anima). Sostanza è sostrato delle proprietà; qualcosa va predicato di un
soggetto.
Distinzione scolastica fra proprietà della sostanza:
Attributi: proprietà essenziali.
Modificazioni: proprietà contingenti.
Distinzione fra genere fisico e genere logico. È cosa diversa dire che noi siamo tutti umani (stesso
genere logico) e dire che siamo tutti attributi dello stesso umano (stesso genere fisico).
Stesso genere fisico è di due cose che sono omogenee, come in geometria del nastro elastico: posso
trasformare cerchio in quadrato, ma non come cerchio e linea, perché dovrei spezzare cerchio x fare
linea. Questi cambiamenti sono modificazioni.
Stesso genere logico significa stessa categoria, che però no corrisponde a stesso individuo. Non posso
dire che due individui nella stessa categoria possono trasformarsi l’uno nell’altro. Hanno lo stesso
genere logico ma diversi generi fisici. Non posso transitare da spazio a tempo solo perché quantità
continua.
Passaggio da pensiero a materia non è solo modificazione omogenea, ma salto!
Critica a sostanza universale Spinoza: non è che se cogitans ed extensa sono entrambe sostanze, allora
sono la stessa sostanza.

Discorso sul migliore dei mondi: Dio ha guardato tutte le combinazioni possibili e scelto il mondo
migliore, perché è massimamente buono e razionale.
Critica a JLO che sembra dire il fatto che Dio abbia creato in modo casuale.
Mondo Aristotelico è uguale a Spinoziano e Plotiniano: non c’è volontà del principio, il creato deriva dal
principio in maniera necessaria e gratuita, come una derivazione da un assioma.
Il dio di Platone e di GLE è diverso, non è di necessità assoluta o nomotetica, ma Dio lo ha creato con
atto volontario di scelta e questo rende il creato contingente.

GLE propone modello che per lui è più semplice, perché fonda corpo su anima e spiega materia come
ottundimento dell’anima.

Sostanza: il sostrato a cui si applicano le proprietà. Il tinos del ti.

Generi occulti: vis ex machina

Fine della prefazione, in cui esposizione trattatistica.

Leibniz 05/03
LIBRO I: delle nozioni innate
Cap.1: se esistano principi innati nella mente umana.

Filalete: JLO
Teofilo: GLE
Teofilo sotto insegna di DES e MAL.
MAL è cartesiano, ma discorda su idee innate come contenuti psicologici: sono in Dio.
GLE compromesso fra i due, idee non possono essere enti astratti nell’iperuranio, anche se non sono
transeunti sono nella mente umani. Mente di Dio è superiore per grado a mente umana ma non per
genere logico. MAL vuole postulare terzo regno iperuranio, mentre per GLE ne sono solo due, fisico e
mentale.

Filalete sotto egira GASSANDI


GAS: atomista, scettico, antiaristotelico. JLO fu davvero influenzato da GAS.
Ma definire JLO corporalista potrebbe essere pregiudiziario.

Tentativo di introdurre le due posizioni innestandole in linee teoriche note.

BAYLE, Dizionario filosofico: su voce Rosarius, intorno all’anima degli animali. DES animali macchine e
GLE animali anima, sono citati da BAY.

Teofilo mette GLE sotto luce conciliatore di opposti: scolastici e moderni.


Conciliare forme sostanziali e atomismo. Atomismo è buona spiegazione scientifica, ma non basta a
livello ontologico: serve fondamento.

Atteggiamento generale filosofia ‘600 è di radicale rottura con tradizione filosofica, che sembra addurre
spiegazioni spiritualiste poco verosimili. Per GLE no frattura profonda, non si parte da zero, ma si pende
ciò che è buono da tutte le filosofie, è utile leggere filosofie passate perché vi sono conoscenze vere a
cui attingere, una volta scremate da contingenze storiche.
Es. del diritto romano.

DEM tesi sull’altra vita.


Cardano e Campanella: panpsichismo
Elenco di pensatori di matrice spiritualizzante, vitalista, che sembra astrusa.

GLE si mette dalla parte dei moderni, e assume modello meccanicista. Ma deve anche esistere principio
spirituale che la motivi.
Se interpretate a partire da suo modello, visioni spiritualiste prendono chiarezza.
Tutto è organico, tutto è corpuscolo che è organismo fatto di parti e che è parte di un organismo. No
meccanicismo ma organicismo.

Come l’anima agisce sul corpo? Imprime movimento.


Ma DES predica conservazione delle forze: non esiste forza nuova che sorga da nulla. Anima non può
trasmettere moto per contatto (com’è il caso che sia), perché non ha massa e non ha parti che si
muovano.
Allora l’anima non può modificare l’intensità della forza, ma la sua direzione.
Quantità di moto è vettore, si deve conservare tutto.

Modelli di interazione anima/corpo:


DES anima corpo variabili correlate.
MAL occasionalismo: Dio interviene tutte le volte.
GLE armonia prestabilita: corpo e anima sincronizzati all’inizio e poi conservano proprie leggi.

Leibniz 10/03
JLO tenta di screditare innatismo:
 Le ragioni degli innatisti sono insufficienti
 L’innatismo è falso > straw man

3 argomenti:
 Critica al consenso innato
 Critica all'evidenza
 Critica del catalogo

TEO: accordavo con DES, idea di Dio è innata. Adesso credo addirittura che tutte le conoscenze derivino
dal nostro proprio fondo.
Mi rendo conto che spesso il dispositivo idea innata sia utilizzato per giustificare delle tesi senza
provarle.

Procedimento analitico e idee identiche.

Nessun assioma è autoevidente (critica ai cartesiani)


Neanche identità è evidente, contiene la propria dimostrazione in sé. È forma più base di
dimostrazione.
Aristotele contro scettico: se tenti di confutare NC, lo stai utilizzando.

La disamina è primariamente sull’origine delle verità necessarie. Tutta la disputa è soprattutto se tutta la
conoscenza sia induttiva, o anche deduttiva.

FIL: principi speculativi vs pratici.


Primo argomento: consenso innato.

(TEO) assiomi non originali = non identici (non A=A, ma A=B)

Contro al consenso innato: l’unico motivo per cui sono innate è che siano in noi a prescindere da
sensazione. Non centra che siano condivise o conosciute.

Esempio del barbaro: ci avvaliamo di principi innati anche senza conoscerli. Non è necessario
appercepire idea innata per utilizzarla.

Massima: sono come assiomi del pensiero, principi logici che non si dimostrano argomentando.

Entimema: primo enunciato omesso in un sillogismo.

FIL: impossibile che ci siano verità nell’animo che l’animo non appercepisce. Se così fosse, tutte le verità
della matematica dovrebbe essere in noi
TEO: Possono esistere verità inconsce, non penso sempre insieme tutto il mio sapere ma lo tengo
latente nella memoria.
E tutte le verità necessarie e razionali esistono a prescindere dai sensi, mentre quelle di fatto devono
essere simulate.
Di principio è possibile dimostrare tutte le verità matematiche senza rappresentarle graficamente.
Tutti possiamo conoscere verità necessarie di diritto, a prescindere che ci riusciamo di fatto.

FIL: allora dobbiamo averle conosciute consciamente almeno in un momento.


TEO: questa ipotesi sembrerebbe ammettere platonismo reminescente, che è poco plausibile. Piuttosto
sono già in noi perché queste verità sono proposizioni il cui predicato è contenuto nel soggetto, che non
hanno bisogno di essere sperimentate.
Concedere a GLE che ci sono verità innate perché ci sonno verità a priori non è passaggio ovvio. Non c’è
nesso analitico fra queste due cose.

Differenza fra facoltà e disposizione: la facoltà nuda è soltanto l’abilità senza oggetto, mentre la
disposizione contiene in sé l’oggetto.

Ordine storico vs ordine naturale


Ordine storico è ordine cronologico, naturale è ordine che va dalle premesse alle conseguenze.
Noi impariamo prima le conseguenze delle premesse, ma le premesse hanno priorità ontologica rispetto
alle conseguenze. Es. Principio di Archimede è conseguente a Pascal, ma è scoperto prima di Pascal.

Leibniz 12/03
Teodicea: studio del male. Da frammento di Epicuro “Se c’è male, Dio non è buono o non è
onnipotente”.

La ragione è la stessa per Dio e per l'uomo

Per Leibniz è di principio che materia non può pensare.


Pensare: ricondurre il molteplice all’unitario.

Leibniz non sostiene innatismo delle facoltà (Ferraris), con cui JLO concorderebbe. È innatismo triviale.

Principio vs applicazione.

Conosciamo delle dee innate in due maniere, principi pratici:


 Per istinto: in maniera inconsapevole
vs per luce naturale: col solo intelletto

Idea di Dio > concetto limite: porto all’infinito accidenti.

Mente di Dio e mente dell’uomo sono il regno dei possibili: l’insieme di tutte le idee non
contraddittorie.

La matematica è una gigantesca tautologia


CAP II – principi pratici innati

Intellettualismo etico: fare il male significa confondere il bene effettivo col bene apparente, ma uomo
persegue sempre il bene.

Verità identiche: A = A. Tentativo della scienza è ricondurre le idee mediate a quelle immediate: A = B,
scomporre A per dimostrare che B è già dentro A.

Mentre JLO fa distinzione fra verità evidenti e verità non evidenti, ma è un criterio soggettivo che
dipende dal processo di conoscenza e non dalla verità in sé. X JLO 2 + 2 è più evidente di 245 + 453,
mentre per GLE esse sono altrettanto mediate.
Giustamente JLO la pensa in ottica di conoscibilita’, perché per lui le idee non esistono prima di essere
conosciute.

ETICA: eudaimonismo motivazionale.


L’etica ha delle verità indimostrabili, fra cui la fondamentale è: “seguire la gioia”
Esso sembra venire dall’istinto, cioè dall’esperienza da qualcosa di corporeo. La giustificazione è che il
principio sia evinto per istinto, ma dia luogo a dei ragionamenti che conducono a verità dedotte per luce
naturale e quindi innate. Deduco verità innate da principi empirici.
Però da questo assunto empirico ne possono derivare alcuni in base al ragionamento.
Per GLE morale è assoluta e universale, è legge certa e ci si rifa anche Dio.
3 principi morali deducibili razionalmente:
 Non danneggiare l’altro
 Vivi onestamente
 …

24/03

Tassonomia delle idee


Idea: oggetto del pensiero, contenuto della mente. Essa è disposizione del pensiero, non atto del
pensiero, perché rimane anche quando non è pensata.
Contro MAL, che parla di concetto immediato ma ritiene concetto immediato esterno, invece interno.
Sensibile: esterno mediato
Intellegibile: interno immediato
Dio: esterno immediato
Certamente Dio è garanzia degli immediati interni, ma le idee si possono trovare in noi come verità
stabili e non solo pensieri transeunti. No Mal, come faccio a pensare le idee in dio? Non è che idea sia
diversa da pensiero perché estrinseca all’intelletto, ma solo per il suo grado di verità. Così è preservato
nominalismo, cioè consistenza astratta dell’idea. Quindi Dio è garanzia dell’oggettivita’, che idea non sia
solo pensiero e così che non sia arbitrario.
Matrice è dibattito medievale fra realisti e nominalisti. Egli deve creare compromesso fra queste due. Se
uno fosse realista, dovrebbe pensare che le relazioni e le verità fossero enti. Invece esse sono pensieri,
anche in dio sono pensieri di dio e non parti di Dio, ma pensieri di dio, per questo hanno consistenza
solo epistemologica. Ma non esistono solo nel pensiero di dio, ma anche nel pensiero dell’uomo,
altrimenti si priva uomo della sua autonomia
Contro la tabula rasa: rimarrebbero solo le facoltà, prive di qualsiasi determinazione, come pura
potenza. Ma non esiste nulla che sia privo delle proprietà, cioè l’essenza stessa delle cose è solo nelle
proprietà. Non esiste nulla di assolutamente indeterminato, quello è non essere.
Disposizione > riformulare il concetto di potenza. La disposizione è una possibilità più vincolata, più
orientata.
La tendenza …?

2 argomenti a favore dell’innatismo:


 Disposizione: idee sono in noi ma sono nascoste
 I concetti di sostanza, essenza, causa, non sono estrapolabili dall’esterno con l’esperienza

Identità di coscienza: non è memoria.


Intanto, non c’è anima senza corpo. Perché non esiste corpo se non come ottundimento dell’anima.

Artefatti hanno monadi? E sassi?

Ma cosa lo infastidisce del fatto che le idee siano in dio? Perché se sono in dio sono “in sé”, ma negli
intelletti singoli invece possono essere?

L’oggetto della conoscenza sono le relazioni e non i relata (neostrutturalismo)

Per evitare MAL è sufficiente dire che le idee in Dio sono oggetto di pensiero, e non oggetti concreti. Il
fatto di dover inserire un intelletto anche negli individui sembra sovradeterminato, non c’è bisogno. È
sufficiente che gli individui abbiano pensiero per accedere alle idee pensate anche d….. Capisco. Se così
fosse per accedere alle idee il pensiero dovrebbe andare nel terzo regno. Ma ammettere esistenza di dio
vuol dire già ammettere esistenza del terzo regno.

25/03

Cap.20
Eudaimonismo motivazionale:
Idee di piacere e dolore.
Definizione nominale : descrizione che mi consente di riconoscere la cosa. Piacere e dolore hanno solo
definizione reale, come colori… di essi si ha una conoscenza chiara nell’insieme e confusa nelle parti, di
cui non si possono tematizzare le proprietà. Come caldo o luce, sono indescrivibili, ma ben noti al
soggetto. Essi restituiscono un senso di perfezione.
Si può forse conoscere le case però, nel caso in cui il piacere sia appercepito. Se venne solo percepito
invece, esso è un sentore.

Perfezione: armonia delle parti, cioè conciliazione della massima varietà con la più grande semplicità.

Bene:
 Onesto: dominare le passioni e perseguire le virtù. Esso è anche sentimento piacevole, generato dal
sentimento di gradevole e utile
 Gradevole: ciò che dà piacere per se stesso
 Utile: ciò che dà piacere per altro
Gregory Brown: inseparabilita’ fra bene e piacere, cioè fra valutazione e motivazione. Però non identità,
il piacere non è il bene stesso. Il piacere è una spia del fatto che si è preso il corretto orientamento verso
il bene.
Gioia è sentimento di bene istantaneo, felicità è senso di bene duraturo e più vero, e che può
comportare dolore.
Chimerico pensare che uno possa danneggiarsi sistematicamente per rispettare la legge morale.

Come evitare l’egoismo? Amore


A partire da riflessione su diritto romano di codice Giustiniano.
Amare: provare piacere nel bene dell’oggetto amato.
Esiste amore disinteressato? Distinzione fra amor concupiscientiae: solo gioia propri, non tengo conto se
l’amore che provo per l’altro gli giovi o meno. Amor benevolentiae: felice per lla felicità dell’altr, ma
anche perché lo si considera parte del propri, e in un qualche modo utile a sé. Disillusione di GLE per
amore incondizionato e sofferente, indipendente dalla felicità propria. L'amore disinteressato è senza
speranza, non ci si aspetta ricambio, mentre l'amore vero è speranza, anche in Dio e per amore di dio.

Uneasiness: (inquietudine, disagio)


Intellettualismo etico non regge di fronte a volontà debole “video meliora proboque, sed deteriora
sequor”.
Uneasiness è stato che ci porta ad agire, il fatto di non sentire dell’agio e di cercare dell’agio. Di per sé, è
l’agio il fine dell’azione umana; per questo l’ubriacone trova l’agio nel bene. Questo porta a distinguere
motivazione da valutazione. La valutazione perde senso rispetto alla motivazione.

Piaceri e dolori ciechi:


sono i piccoli inccentivi impercettibili che ci conducono da una situazione di disagio a una situazione di
agio, dandoci la motivazione.
La passione e l’inclinazione sono macroscopiche invece.
Quindi in realtà l’indifferenza di equilibrio sono piaceri ciechi.
In GLE uneasiness è anche positiva

Cap 21
Potere e libertà
L’idea di potere è in me per via del mio spirito che mi consente di agire.
Volontà è libra? Metodo di GLE è analitico: tentativo di dissolvere il problema facendo vedere l’errre di
formulazione che soggiace. Atteggiamento metametafisico, = Carnap

Introdotti i concetti di forza primitiva e dinamica

Discussione sulle leggi dell’urto

Volizione: tendenza ad andare verso ciò che si trova buono. È diverso dalla volontà, che è una facoltà
assoluta e quindi diciamo vuota.
Esse sono spesso inconsce, e la tendenza della legge primitiva è una successione di stati che conduce la
monade verso il bene.
2° funzione dell’anima è intellezione, separata rispetto alla volizione.
Ma la volontà in sé non esiste come regione dell’anima, ma esistono solo le volizioni particolari.
05/04 – Sulla sostanza

GLE filosofo moderno più attaccato a idea aristotelica di sostanza, JLO è più critico.
JLO: sostanza è idea complessa, è il nome singolare con cui chiamiamo un fascio di idee semplici che
stanno sempre insieme. A volte ci sbagliamo e la crediamo un'idea semplice. Sostanza: insieme delle
proprietà essenziali di un ente.
Oppure: sostanza è sostrato su cui si applicano le proprietà che compongono l'ente.

Risposta di GLE: non esistono prima le proprietà e poi la loro collezione in sostanza, ma prima la
sostanza unitaria e poi la sua scomposizione in qualità come processo mentale. Priorità del concreto
sull’astratto.
Prima di tutto indagine di tipo psicologico: cos’è che conosciamo prima in un ente? X GLE conosicamo
prima sostanza unitaria, e poi le sue parti.
Sulla sostanza come sostrato: se sostanza è la base inqualificata che sostiene tutte le proprietà, sostanza
nuda, allora per ottenerla dovremmo sottrarre tutte le qualità, ma così l’essere puro si tramuterebbe nel
nulla assoluto. (in realtà JLO non dice che non c’è nulla, ma solo che ciò che c’è è un quid inconoscibile).
Metafora del filosofo indiano > regresso all’infinito.

Le monadi sono collocate spazialmente? Solo in via operazionale: l’anima non è estesa nello spazio e nel
tempo, perché produce lo spazio e il tempo e deve esserne fuori. Ma hanno ubita’ definitiva, cioè
esistono nell’operazione che attuano nel tempo.

Coesione della materia: difficile spiegare il legame. Etere? Forse le componenti di un ente si muovono
insieme come turbine o acqua: movimenti collettivi di un certo gruppo di componenti.

07/05 – Identità personale

Identità fisica vs identità personale. Il sé vs l’apparenza vera del sé.


3 livelli di conoscenza i.personale:
 Apparenza immediata
 Ricordo
 Testimonianza degli altri
È la dottrina delle piccole percezioni a garantire la specularita’delle due identità.
Due tipi di intervento divino: mantenere memoria e cambiare sostanza; mantenere sostanza e cambiare
memoria.
Persistenza della psicologia a prescindere dai cambiamenti corporei: anima è immateriale e non ha
parti, conferisce unità diacronica al corpo.
Identità personale potrebbe allora essere indipendente da quella reale (JLO). Leibniz vuole negare ciò.
Percezione momentanea della propria percezione è verità primitiva, a prescindere dalla verità del
giudizio che si dà: è vero certamente che sto pensando (cogito).
Metempsicosi: sembra che memoria stia nel corpo e sé sia nelll’animo. Ma la stessa sostanza
immateriale Socrate, se non c’è memoria, non è S se impiantata in un altro corpo. Socrate era nel corpo
e non nell’anima.
Secondo GLE, anche se non c’è memoria la sostanza mantiene un resoconto della propria storia perché
influenzata dalle piccole percezioni che l’abbiano toccata. Le piccole percezioni si conservano
inconsciamente.
Cioè prima di tutto, non è vero che l’anima è cosa purissima e indifferente al proprio corso storico.
La responsabilità non dipende dalla memoria però: posso ricordarmi di aver commesso un crimine che
non ho commesso e viceversa, la punizione dipende dall’azione.
Se non ci fosse corrispondenza fra i.r. e i.p. perché implicherebbe che l’appercezione non dipeda dalla
somma delle piccole percezioni reali.
Sono due distinti il savio e il pazzo? (=castore e polluce) o l’ubriaco e il sonnambulo? Solo ubriaco
punibile perché ha fatto la scelta.
Due esperimenti mentali di JLO: due coscienze x una sostanza, due sostanze x una coscienza.
Libertà è solo di fare il male: argomentare e far rispondere a LE.
JLO cerca di argomentare in modo nichilista che l’identità personale è totalmente indipendente da
quella reale, con la deriva che quella reale possa non esistere.
Importanza della testimonianza altrui che verifica la coincidenza della stessa sostanza. Gli altri ricordano
quello che noi potremmo potenzialmente dimenticare e preservano la nostra identità.
Per LE Jakyll e Hyde non sono distinti, perché le piccole percezioni permangono nella sostanza anche se
non emergono a livello dell’appercezione.
Altro esperimento mentale: mondi identici.
Ma questi mondi non potranno mai davvero essere identici, perché inizieranno a condizionarsi l’un
l’altro.
Inizialmente sarebbero identici, ma poi piccole differenze iniziali genereranno grandi differenze a lungo
termine. (sistemi complessi)
Anche obiezione a JLO su cambiamento memoria: Dio non dovrebbe cambiare solo la mia memoria, ma
anche quella dei testimoni e anche i dati di fatto che provano la verità.

La libertà dell’uomo consiste nella facoltà di realizzare le idee che prima esistevano solo nella mente di
Dio: trasferirle dal mondo del possibile al mondo del contingente. Quando l’uomo disegna il triangolo,
non si può dire che il triangolo non sia veramente reale nel mondo fisico.
In questo, l’uomo si pone come tramite fra mondo divino e mondo materiale. Nella sua attività creativa
degli artefatti che realizzano idee nuove, egli mima la condizione del Dio creatore e può assimilarvisi, e
proprio come Dio nel momento della creazione dispiega il proprio potere della volontà, così anche per
l’uomo l’attività più simile alla verità consiste nella creazione di artefatti e nello scegliere di combinare
determinati possibili piuttosto che altri.

Jolly – Malebranche sulle idee


In M, no a idee nella mente dell’uomo, ma solo nella mente di Dio. L’innatismo nasce da una confusione
fra piano psicologico e piano divino.
Se si accetta la tesi innatistica, bisogna assumere che le idee siano infinite, tanto nella mente, quanto in
Dio.
Critica a Cartesio: rintraccia in un elemento fisico (ghiandola) la congiunzione fra cogitans ed extensa; il
sistema di M è occasionalismo.
In M, netta distinzione fra pensiero, che cambia in ogni soggetto, e idea, che è la stessa per tutti. In Des,
invece, l’idea esiste in tutte le menti come modificazione.
In Le: distinzione fra facoltà nuda e disposizione. La disposizione ha in sé l’oggetto stesso al quale è
disposta.
Mal dice che l’innatismo leibniziano della mente umana espressione di quella divina entra in
contraddizione con il principio di semplicità.
Idee ridotte a disposizioni innate, disposizioni ridotte a percezioni.
Perché Le ci tiene tanto a preservare l’esistenza delle idee nella mente degli uomini?
Le non può credere che le idee esistano solo in un terzo regno chiuso, perché sarebbero astratte, e
questo contraddice il nominalismo.

Analisi e sintesi fra Leibniz e Kant


Leibniz trova continuità in Frege ( concezione logica della matematica ) = giudizio analitico
Kant trova continuità in Poincaré ( concezione induttiva o extralogica ) = giudizio sintetico
Frege: ricerca sull’intero positivo. Cos’è il numero? I numeri non sono oggetti né proprietà degli oggetti,
ma concetti o estensioni di concetti. Il numero non è presente nello spaziotempo, non è ricavabile
dall’osservazione degli oggetti.
Oggetto polemico è psicologismo di Mill, e della sua considerazione totalmente empirica della
conoscenza matematica. Il numero non può essere ricavato dall’astrazione dell’oggetto.
Se il numero è l’estensione di un concetto, allora è un ente di tipo analitico e deduttivo, e la logica è una
tautologia.
Poincaré: se considero la matematica una scienza induttiva, questo mina la sua dignità scientifica.
Procedimento matematico come cascata di infiniti sillogismi. Il matematico costruisce il suo oggetto.
è a priori, ma non è analitico.
Le idee matematiche non sono né oggetti fisici, né contenuti psicologici, ma esistono in un terzo regno
separato.

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