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A. XLIV - n. 3 - maggio-giugno 2010 - - Sped. A.P. - D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Firenze Aut. n. 1800/1967.

DOMENICANI
SPIRITUALITÀ

PASTORALE
fiumicino: missioni al popolo
studio e missione dei domenicani
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3
89
DOMENICANI Anno XLIV - maggio-giugno 2010 - n. 3
bimestrale d’informazione Con i Santi, che già
della Provincia Romana godono della gloria di
di S.Caterina da Siena Dio e non cessano d’in-
tercedere per noi presso
Anno XLIV – n. 3 il Padre, la Chiesa ci in-
sommario

maggio-giugno 2010 vita a venerare con par-


ticolare affetto anche i
c/c postale n. 41482894 santi Angeli con i quali il
int. Convento S. Domenico Signore Gesù verrà nella
Padri Domenicani sua maestà e gloria per il
giudizio finale dell’ulti-
09127 Cagliari – Italia
mo giorno (cf Mt. 25 31;
LG, 49-50).
Autorizzazione del
Tribunale di Firenze del
4 gennaio 1967 - n. 1800 91 Editoriale.
La Redazione.
Direttore
P. Eugenio Zabatta o.p. Spiritualità.
Responsabile 92 Lo studio e la Missione dei Domenicani.
P. Fausto Sbaffoni o.p. P. Eugenio Zabatta op.
99 Tommaso d’Aquino…
Direzione e Redazione: Papa Benedetto XVI.
piazza S. Domenico, n. 5 105 S. Caterina da Siena.
09127 CAGLIARI Daniela Olmo, Emilia Lattanzio.
Tel. 070 65 42 98 107 Pastorale.
90 cell. 339 18 22 685 Missioni Domenicane al popolo.
e.mail Sr Antonella Olivero.
zabatta.eugenio@tiscali.it Notizie.
111 Bologna: quattro nuovi diaconi.
CON APPROVAZIONE
ECCLES. E DELL’ORDINE
P. Simone Bellomo.
112 Pratovecchio: Sì! Lo voglio…
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Sped. Abb. Postale Cronista della Comunità.


D.L. 24/12/2003, n. 353, 115 Siena: Il Padre Maestro con il Consiglio in
conv. in L. 27/02/2004 n. 46 pellegrinaggio… Franca Piccini.
118 Firenze: B. Angelico e il Rinascimento.
copertina:
FIRENZE: Museo di S. Marco P. Alfonso Fressola.
B. Angelico: Angelo musicante 120 Pistoia: Il Convegno di studio: Confronti
sulle Migrazioni. Programma.
122 Perugia: Incontro delle Fraternite laiche.
Lucia Marafodi.
125 Fraternite di: Villabasilica, Pisa, Popoli e
Cagliari, Roma.
129 In Memoria: P. Michele De Ceglie op.
P. Angelo Belloni op.
131 Pubblicazioni. •••
editoriale

editoriale
Il ruolo dei laici e dei sacerdoti nella l’incontro della gioventù domenicana
Chiesa del terzo millennio è tra gli argo- a Torino. Tutto cooperi al bene e ogni
menti più trattati: l’urgenza di risposte iniziativa sia per noi un nuovo passo
valide, di indicazioni precise sul modo verso la santità.
di pensare e di agire dei cristiani, ne
spiega il motivo. Paolo VI nella “Gaudete in Domino”
Da dove cominciare? È stato l’interro- diceva che lo Spirito Santo ci dona
gativo a cui fanno seguito tutte le inizia- l’attivismo della carità. Queste parole
tive a livello ecclesiale da parte del Papa ci richiamano la “Caritas in Veritate” di
con la proposta dell’anno sacerdotale o Benedetto XVI, e tutte e due le encicli-
con il viaggio a Cipro; oppure a livello che ci educano ad incentrare le energie
diocesano da parte dei vescovi con i nell’amore vero: quello che trasforma in
Sinodi o con iniziative particolari come condivisione, sguardo per gli altri, servi-
l’ostensione della sacra Sindone; o, in- zio; amore che è espressione di dono.
fine, per la nostra Famiglia domenicana Amore, diciamo ancora, che sarà ve- 91
da parte del Padre Generale che sta gui- ro, solo se unito con la verità, la bontà,
dando il “Novenario” in vista dell’VIII la bellezza, la gioia.
centenario dell’Ordine. Attualmente si Fermiamoci su quest’ultima dote!
sta già preparando il Capitolo Generale Possiamo dire che: una carità non gio-
elettivo che sarà celebrato a Roma. iosa non può essere cristiana: “servite il
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Signore nella gioia”.


Per ogni iniziativa si richiede slancio, La gioia ha impronta trinitaria, per-
fiducia nelle stesse iniziative e soprattut- ché parte dal Padre creatore, riposa nel
to molta preghiera. Figlio, è sorgente di bene nello Spirito.
Anche la nostra Provincia Romana È gioia che scaturisce dal Vangelo che
di S. Caterina non fa mancare gene- è la “buona notizia” che non può che
rosamente la sua risposta con le varie far lieti. È gioia che scaturisce dalla
iniziative che vengono prese presso consapevolezza che Cristo è con noi…
le nostre Comunità, anche laicali, o a e noi siamo suoi.
livello provinciale. Se ne fa garante, Amore vero e gioia sincera che au-
di quest’ultime, proprio il presente nu- guriamo volentieri ai nostri gentili lettori
mero di Domenicani che le riferisce: la con un periodo di meritate vacanze.
missione popolare a Fiumicino, i con-
vegni di studio, celebrazioni, raduni e La Redazione. •••
LO STU
DEI
frati,

Lo studio fa parte della “struttura


dell’Ordine” ed è “lo strumento del
nostro ministero”, e perciò è indi-
spensabile per riportarci con fedeltà al
92 carisma che ci appartiene (LCO, 76).
Perché abbia realmente a che fare
con la nostra vita spirituale e con la
nostra predicazione, lo studio non
può essere competenza esclusiva del
proprio ingegno e sudore, una giu-
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stapposizione esteriore alla preghiera.


Bisogna passare, dalla coesistenza
della preghiera e dello studio, a una
simbiosi, in modo da rendere studiosa
la preghiera e religioso lo studio.
Lo studio deve compenetrarsi alla
preghiera in uno slancio unico, fino a
essere “per il continuo e arduo sforzo
che comporta, una forma di ascesi”
(LCO, 83). Lo studio è un generoso
servizio per l’uomo, una carità ecume-
FIRENZE: Museo S. Marco. nica e nondimeno rende, chi lo prati-
Sala Capitolare. ca, magnanimo e liberale con il segno
Santi Tommaso e Pietro martire. del trascendente e dell’infinito.
UDIO E LA MISSIONE
I DOMENICANI

spiritualità
, monache, suore e laici
Come fiume dalla sorgente, la pre- è un arricchimento spirituale di vera
dicazione apostolica - fine speciale crescita per chi lo pratica4.
dell’Ordine domenicano – procede
dall’abbondanza della contemplazione. La presente nota rimanga una sem-
Contemplazione e predicazione sono tra plice riflessione e un puro richiamo,
loro tanto unite che la vocazione dome- sempre utile del resto, al vero valore
nicana è “un segno di predestinazione che lo studio5 ha per noi domenicani,
alla contemplazione”1. a motivo del suo intimo legame con la
Contemplazione che suppone non preghiera e con la predicazione.
solo la grazia e le virtù soprannaturali Ne parliamo non solo perché è bene
infuse, ma una mozione speciale dello volgere, sovente, la propria attenzione a
Spirito Santo. Contemplazione che è ciò che fa parte della “struttura dell’Or-
“infusa e soprannaturale”, anche se ci si dine” ed è “lo strumento del proprio
dispone ad essa con atti naturali, quali la ministero”6, ma soprattutto, data la sua 93
lettura, la meditazione, lo studio. importanza, per rapportarsi con fedeltà
al proprio carisma. Chi si riconosce in
La contemplazione, indispensabile al una spiritualità particolare (benedettina,
predicatore2, infatti, è atto dell’intelletto domenicana, carmelitana…) non solo
che medita cose divine e quindi è lega- vive la propria fede, ma fa anche l’espe-
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ta particolarmente allo studio, per cui rienza di vita alla luce di un carisma
possiamo capire il motivo dell’impor- particolare, coinvolgendo tutti gli aspetti
tanza che questo ha avuto nell’Ordine, dell’esistenza7.
enumerato tra i mezzi essenziali per il Ne parliamo, altresì, perché viviamo
conseguimento del nostro carisma3. in tempi nei quali si corre il rischio di
La nostra caratteristica particolare smarrire il senso dello studio e di vederlo
nella Chiesa – riconosciuta da tutti – è solamente in relazione, in funzione, di
stata proprio la preminenza, nelle osser- un’occupazione lavorativa e non come
vanze regolari, data allo studio che non una forte e preziosa esperienza di vita.
poco incide nello stile di vita. Cosa intendiamo con quest’ultima
Quale strumento ordinato al fine, espressione lo si può già facilmente ca-
lo studio è un servizio per l’uomo, una pire da quanto fin qui detto sul “ruolo”
“fatica” che richiede rigore e impegno riconosciuto allo studio nella vocazione
a vantaggio dell’uomo, ma nondimeno domenicana, ma pensiamo di dover
Studio e Simpatia mettere ancor meglio in evidenza la sua
per l’uomo incidenza vitale nella nostra “missione
domenicana”.
Il tratto specifico della spirituali- Significativo è quanto, con non celata
tà domenicana è una certa simpatia esagerazione, si riporta nell’affermazio-
per il mondo, per l’uomo e le sue vi- ne attribuita al card. Caietano De Vio:
spiritualità

cende. Il concetto di “mondo” come «il domenicano che non studia almeno
“campo dell’insidia satanica”, proprio quattro ore al giorno deve ritenersi in
dell’ascetismo medievale, con San peccato mortale»8.
Domenico, diventa, potremmo dire, il Data questa intima connessione con
“campo di azione” in cui l’uomo deve la propria vocazione, per il domenicano
dispiegare le sue potenze, attuare la lo studio diventa, non solo nel periodo
propria umanità e contribuire ad edi- di formazione, ma per tutta la vita un’at-
ficare il regno dello spirito: “Trattan- tività principale, una forma di ascesi9.
do le realtà temporali e ordinandole Vita domenicana e studio procedono
secondo Dio” (LG, 31). insieme e l’uno diventa per l’altra misura
Questa “simpatia”, nel domeni- di fecondità. Lo studio del domenicano
cano, nasce dallo… studio sul Cristo realmente ha a che fare con la sua vita
che per redimere l’uomo si è incarnato spirituale e con la sua missione10.
ed è entrato nella sua storia, e perciò È vero che nelle Costituzioni dei
il domenicano chiede di “vivere”nel Domenicani, di ogni ramo, si parla
mondo, con l’uomo, conoscerlo nella dello studio come di un “mezzo” per
sua natura… studiarlo. raggiungere il “fine”11, ma lungi dal ve-
Simpatia che in San Domenico è
espressa con «accoglieva tutti gli uo-
94 mini nel largo seno della sua carità»;
simpatia che troviamo in San Tomma-
so d’Aquino che fa dell’umanità, as-
sunta dal Verbo di Dio, lo strumento
efficiente della nostra salvezza; sim-
patia che abbiamo in Santa Caterina,
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che offre la sua vita per la Chiesa.


Simpatia, aggiungiamo, che può es-
sere generata solo da uno “studio”
assiduo e continuo. L’uomo e Dio so-
no i due poli del suo studio. Meglio si
direbbe che l’uomo, creatura di Dio
e che torna a Dio, è lo spazio del suo
studio teologico.
Sono domenicani: S. Alberto Ma-
gno, patrono dei cultori delle scien-
ze naturali; il B. Angelico, il “teologo
dell’immagine”, patrono degli artisti;
S. Caterina, patrona delle Associazioni
assitenziali. •••
derlo solamente in maniera funzionale inquieta, da formare un binomio inse-
ad un’occupazione - fosse anche la più parabile che, quando raggiunge la sua
nobile, quale appunto la predicazione armonia, diventa testimonianza profe-
- per il suo ruolo e per l’impegno che tica. Studio, preghiera che sbocciano
richiede, dà “forma” a tutta la sua vita. nella predicazione14.
Per “forma” intendiamo un modo di La sintesi di vita interiore sia capace

spiritualità
vedere la realtà, di essere al mondo; di vedere e di creare la compenetrazione
intendiamo la particolare sensibilità, a mutua dello studio e della preghiera in
certi valori, che si proietta anche in un uno slancio unico e non in una giustap-
certo stile di vita12. posizione esteriore.
Uno di questi valori, il più importan- Solo in questa unità e osmosi è
te, è la preghiera, la contemplazione. elevata la preghiera e reso fecondo lo
«L’uomo di studio – scriveva M. Ledrus – studio.
ha parecchio dell’anacoreta (…) sia che Lo studio, di sua natura, come la pre-
si trovi chinato sul tavolino, con la penna ghiera, tendendo ad assorbire in profon-
in mano, sia che si trovi in raccoglimento dità tutte le energie spirituali dell’uomo
all’inginocchiatoio, lo scienziato cristia- può facilmente portare ad una gradevole
no serve un solo Maestro e lo serve a ebbrezza di autosufficienza che invece
norma del primo comandamento, con di aprire allo spirito di Dio, apre all’auto-
tutto il cuore non meno che con tutta nomia… a non aver bisogno di nessuno
la mente»13. e quindi all’orgoglio.
Studio e preghiera sono in intensa Ma sarà proprio la preghiera ad es-
dialettica tra di loro, ora serena, ora sere l’antitodo di questa tentazione e

95

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ROMA. Angelicum.
Il cortile interno della sede
dell’Angelicum, presso la chiesa dei santi
Domenico e Sisto. L’Angelicum è la “Pon-
tificia Università San Tommaso”, uno dei
centri di studio più importanti dell’Ordi-
ne domenicano in Italia,
assieme alla Facoltà Teologica dell’Emilia-
Romagna con sede nel
Convento S. Domenico di Bologna.
In questo Convento-Facoltà studiano e
si formano i nostri confratelli studenti.
(vedi foto pg. 96).
mentre assicura fedeltà al vero obiettivo legati, in modo che sempre siano fatte
dello studio, dona ad esso maggiore secondo Cristo, e crescano e siano di
incremento e frutto, proprio per la co- lode al Creatore e Redentore»16.
stante fatica che richiede15. Appropriata l’osservazione di Ledrus:
«Il mondo, elaboratamente conosciuto
Scendendo ancor più in profondità dalla scienza si offre a lode di Dio mol-
spiritualità

possiamo dire che il domenicano, anche to più degnamente che non un mondo
laico, che vive in questa meravigliosa tuttora caotico, ignorato nei suoi ordina-
simbiosi il tempo che dedica alla pre- menti, a modo di materia grezza»17.
ghiera e allo studio, offre a Dio maggiore Enumerato tra gli elementi costitutivi
lode e realizza a perfezione il carisma della vita regolare, «lo studio della sacra
dell’Ordine che è tutto per la salvezza verità»18 appare anche nelle Costituzioni
delle anime. delle Monache, come in quelle dei Laici
La Cost. Lumen Gentium, documen- domenicani, i quali – è scritto - «come
to conciliare, suggerisce anche ai laici membri dell’Ordine, ne partecipano la
affinché procurino, si studino di offri- missione apostolica con lo studio, la
re, dopo averlo purificato, il mondo a preghiera e la predicazione…19.
Dio: «essi sono chiamati a contribuire, In un discorso serrato il Capitolo
quasi dall’interno a modo di fermento, Generale di Quezon City (1977), per
alla santificazione del mondo… a loro citarne uno, rivela l’intimo legame dello
spetta illuminare e ordinare tutte le cose studio alla nostra predicazione in questi
temporali, alle quali sono strettamente termini: «per essere fedeli alla nostra

«Per non venire


96 meno all’impegno
di predicare
con le parole
e con le opere,
dobbiamo
essere assidui
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nello studio
(LCO, 1, IV).

BOLOGNA. Basilica di San


Domenico. Padri e studenti
domenicani in posa con il
card. Schönborn di Vienna,
domenicano (a. 2006).
vocazione, dobbiamo essere totalmente una letteratura sull’importanza, il significa-
impegnati nell’evangelizzazione della to e le modalità dello studio e della ricerca
Parola di Dio; ma per non venire meno alla luce del nostro carisma.
a questo impegno di predicare con le
5.
Si tratta di studio ordinato alla salvezza
delle anime; studio, cioè, della sacra verità,
parole e con le opere, dobbiamo essere
ma anche di tutto ciò che lo prepara ed è
assidui nello studio (LCO, 1, IV), perché

spiritualità
strumento indispensabile per la diffusione
lo studio ci prepara e ci spinge alla pre- della stessa verità.
dicazione, alla quale dà e dalla quale 6.
LCO, 76-77.
riceve vigore» (QC, 85). 7.
Cf. A. SPADARO, «La letteratura come
«Ed anche oggi, pur con la flessione immersione interattiva. Tra “Esercizi Spiritua-
delle vocazioni, l’Ordine non teme di li” e “Realtà Virtuale”», in Civiltà Cattolica
sottoporsi a sacrifici e impegnare i re- 2004 II 37-49.
ligiosi migliori pur di continuare nelle
8.
P. LIPPINI, La spiritualità Domenicana,
sue facoltà teologiche a comunicare Quaderni di Famiglia Domenicana, 2, (ed.
minor ESD - Bologna) p. 32.
a chierici e laici la scienza di Dio, sa- 9.
LCO, n. 83.
pendo che “insegnare la dottrina sacra 10.
Così è sempre stato! Cf. LCO, 102. - «Ri-
nelle aule o dal pulpito costituisce per il aprire Centri di riflessione teologica! Ciò è
nostro Ordine la sua differenza specifica necessario per la vitalità di ogni Provincia»
e il suo speciale carattere, quasi la sua (CG. di Bologna, 1988).
ragion d’essere”20». 11.
LCO, Cost. Fond., n. IV; n. 77.
12.
Cf. S. WEIL, Attente de Dieu, ed. Du
p. eugenio zabatta op. Vieux Colombier, Paris 1950, p. 114: «Lo
sviluppo della facoltà dell’attenzione costi-
tuisce il vero oggetto e quasi l’unico scopo
dello studio».
note
13.
M. LEDRUS, Studio e preghiera. Sintesi
di una vita interiore», in G. PANI (ed.), Stu- 97
dio e Sapienza. La passione per la verità e
1.
P. LIPPINI, La spiritualità Domenicana,
l’assoluto, Palermo, Vittorietti, 2008, 49.
Quaderni di Fam. Domenicana, 2, p. 49. 14.
Chi dallo studio e preghiera passa al-
2.
cf. B. U. DE ROMANS, De Vita Regu-
la conoscenza amorosa di Dio (= contem-
lari, I, 58. Al religioso, che è maggiormente
plazione) non può trattenersi dal narrare le
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dedito alla contemplazione, compete, più


meraviglie del Signore (= predicazione). Cf.
che ad altri, la predicazione.
P. LIPPINI, op. cit., p. 48.
3.
LCO, Cost. Fondamentale, IV; e n. 102. 15.
LCO, n. 77,1; n. 83).
«Lo studio è la grande novità creatrice e 16.
LG, n. 31.
geniale di San Domenico: per la prima vol- 17.
M. LEDRUS, Studio e preghiera…, op.
ta, nella storia della Chiesa, si presenta un
cit. 66.
Ordine religioso fondato sullo studio come 18.
Dedicarsi allo studio «per aiutare gli
elemento costituzionale…» D. ABBRESCIA,
uomini a coltivare il desiderio di conoscere
Laici Domenicani, ed. Nicolini, Gavirate,
la verità” è “urgente dovere” per le Costitu-
(1989), pp. 31-32.
zioni dei frati: LCO, 77.
4.
Dal domenicano A. D. Sertillanges, au- 19.
Regola dei laici, Cost. Fond., 4; 10 f;
tore del fortunatissimo libro: La vie intellec-
Direttorio, n. 21.
tuelle, del 1920, al P. T. Radcliffe, ex Maestro 20.
(CG. di Ocaña, 1926, p.14; Cf. P. E.
dell’Ordine, autore, tra l’altro, di La peren-
ZABATTA, Per una Via migliore, (AR 2002)
ne sorgente della speranza, abbiamo avuto
p. 156.
anche nel secolo scorso, nell’Ordine, tutta • • •
98
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3
All’udienza generale catechesi su
Tommaso d’Aquino maestro di teologia e di realismo pastorale

giovedì 3 giugno 2010

spiritualità
«Tommaso d’Aquino:
tra fede e ragione naturale armonia»
Benedetto XVI ricorda la figura del Santo

In precedenza il Pontefice
aveva dedicato la catechesi a
C ari fratelli e sorelle, dopo alcune
catechesi sul sacerdozio e i miei ultimi
san Tommaso d’Aquino, viaggi, ritorniamo oggi al nostro tema
il Dottore Angelico, principale, alla meditazione cioè di al-
indicando nella sua figura cuni grandi pensatori del Medio Evo.
una sintesi fra il teologo che Avevamo visto ultimamente la grande 99
parlava «con semplicità e figura di san Bonaventura, francescano,
fervore ai fedeli» e oggi vorrei parlare di colui che la Chie-
e il predicatore dotato di sa chiama il Doctor communis: cioè di
«sano realismo pastorale» san Tommaso d’Aquino.
Il mio venerato Predecessore, il Papa
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

Ora, nella sua catechesi, il


Giovanni Paolo II, nella sua Enciclica Fi-
Papa ha ricordato che des et ratio ha ricordato che san Tomma-
san Tommaso, autore della so «è sempre stato proposto dalla Chiesa
«Summa Theologiae» come maestro di pensiero e modello del
svolse un’operazione di retto modo di fare teologia» (n. 43).
fondamentale importanza Non sorprende che, dopo sant’Ago-
per la storia della filosofia e stino, tra gli scrittori ecclesiastici men-
della teologia in un’epoca di zionati nel Catechismo della Chiesa Cat-
forte scontro tra culture. tolica, san Tommaso venga citato più di
Su “Avvenire”, giovedì, 3 giugno ogni altro, per ben sessantuno volte!
2010 a pagina 22. Egli è stato chiamato anche il Doc-
tor Angelicus, forse per le sue virtù, in
A sinistra. LONDRA. National Gallery - Carlo particolare la sublimità del pensiero e la
Crivelli (1495). S. Tommaso D’Aquino. purezza della vita. >>>
Tommaso nacque tra il 1224 e il 1225 Nel 1245, ormai maggiorenne, poté
nel castello che la sua famiglia, nobile e riprendere il suo cammino di risposta
facoltosa, possedeva a Roccasecca, nei alla chiamata di Dio. Fu inviato a Parigi
pressi di Aquino, vicino alla celebre ab- per studiare teologia sotto la guida di un
bazia di Montecassino, dove fu inviato altro santo, Alberto Magno, sul quale ho
dai genitori per ricevere i primi elementi parlato recentemente.
spiritualità

della sua istruzione. Alberto e Tommaso strinsero una ve-


Qualche anno dopo si trasferì nella ra e profonda amicizia e impararono a
capitale del Regno di Sicilia, Napoli, do- stimarsi e a volersi bene, al punto che
ve Federico II aveva fondato una presti- Alberto volle che il suo discepolo lo
giosa Università. In essa veniva insegna- seguisse anche a Colonia, dove egli era
to, senza le limitazioni vigenti altrove, stato inviato dai Superiori dell’Ordine a
il pensiero del filosofo greco Aristotele, fondare uno studio teologico.
al quale il giovane Tommaso venne in- Tommaso prese allora contatto con
trodotto, e di cui intuì subito il grande tutte le opere di Aristotele e dei suoi
valore. Ma soprattutto, in quegli anni commentatori arabi, che Alberto illu-
trascorsi a Napoli, nacque la sua voca- strava e spiegava. In quel periodo, la
zione domenicana. Tommaso fu infatti cultura del mondo latino era stata pro-
attratto dall’ideale dell’Ordine fondato fondamente stimolata dall’incontro con
non molti anni prima da san Domenico. le opere di Aristotele, che erano rimaste
Tuttavia, quando rivestì l’abito domeni- ignote per molto tempo.
cano, la sua famiglia si oppose a questa Si trattava di scritti sulla natura della
scelta, ed egli fu costretto a lasciare il conoscenza, sulle scienze naturali, sulla
convento e a trascorrere qualche tempo metafisica, sull’anima e sull’etica, ricchi
in famiglia. di informazioni e di intuizioni che appa-
100
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

S. Domenico di Fiesole. - B. Angelico. Madonna tra Santi.


rivano valide e convincenti. Era tutta una SAN TOMMASO D’AQUINO
visione completa del mondo sviluppata
senza e prima di Cristo, con la pura ra- «Penso che il compito principale
gione, e sembrava imporsi alla ragione della mia vita sia quello di esprimere
come «la» visione stessa; era, quindi, un Dio in ogni mio pensiero ed in ogni
incredibile fascino per i giovani vedere mio sentimento» (C. G, L 1, c. 3).

spiritualità
e conoscere questa filosofia. Questa bellissima frase riassume,
Molti accolsero con entusiasmo, anzi in un raro lampo di espressione per-
con entusiasmo acritico, questo enorme sonale, l’esistenza e la missione di
bagaglio del sapere antico, che sembra- San Tommaso d’Aquino. Tutta la sua
va poter rinnovare vantaggiosamente la fatica per scrivere opere che occu-
cultura, aprire totalmente nuovi orizzon- pano ben 2 CD per oltre 500 milioni
ti. Altri, però, temevano che il pensiero di parole, tutta la sua intensissima e
pagano di Aristotele fosse in opposizio- sovrumana attività di insegnamento,
ne alla fede cristiana, e si rifiutavano di predicazione, speculazione e scrittura
studiarlo. hanno una sola ragione fondamenta-
Si incontrarono due culture: la cultu- le: esprimere Dio.
ra precristiana di Aristotele, con la sua Quest’uomo, nella sua breve esi-
radicale razionalità, e la classica cultu- stenza (1225 ca - 7 marzo 1274) è
ra cristiana. stato capace di scrivere opere di filo-
Certi ambienti erano condotti al rifiu- sofia e teologia di portata tale da co-
to di Aristotele anche dalla presentazio- stituire una svolta epocale, sia per la
ne che di tale filosofo era stata fatta dai teologia che per la filosofia.
commentatori arabi, Avicenna e Averroè. L’insegnamento, chiarissimo nei
Infatti, furono essi ad aver trasmesso al contenuti, risuonava nelle aule del-
mondo latino la filosofia aristotelica. Per la Sorbona in maniera nuova e sor- 101
esempio, questi commentatori avevano prendente, in quanto sintetizzava e
insegnato che gli uomini non dispongo- rielaborava in maniera originale le
no di un’intelligenza personale, ma che fonti più diverse ed allo stesso tempo
vi è un unico intelletto universale, una più importanti del sapere teologico
sostanza spirituale comune a tutti, che del tempo.
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opera in tutti come «unica»: quindi una Guglielmo di Tocco, che fu amico
depersonalizzazione dell’uomo. e primo biografo di Tommaso lo sot-
Un altro punto discutibile veicolato tolinea con entusiasmo:”Nelle sue
dai commentatori arabi era quello se- lezioni egli introduceva nuovi articoli,
condo il quale il mondo è eterno come risolveva le questioni in modo nuovo
Dio. Si scatenarono comprensibilmente e più chiaro, con nuovi argomenti. Di
dispute a non finire nel mondo univer- conseguenza, coloro che lo ascolta-
sitario e in quello ecclesiastico. La filo- vano insegnare tesi nuove e trattarle
sofia aristotelica si andava diffondendo con metodo nuovo, non potevano
addirittura tra la gente semplice. dubitare che Dio l’avesse illuminato
Tommaso d’Aquino, alla scuola di con una luce nuova: infatti si posso-
Alberto Magno, svolse un’operazione di no mai insegnare o scrivere opinioni
fondamentale importanza per la storia nuove, se non si è ricevuta da Dio una
della filosofia e della teologia, direi per ispirazione nuova?» •••
la storia della cultura: studiò a fondo Ari- esse vanno insieme, che quanto appari-
stotele e i suoi interpreti, procurandosi va ragione non compatibile con la fede
nuove traduzioni latine dei testi origina- non era ragione, e quanto appariva fe-
li in greco. Così non si appoggiava più de non era fede, in quanto opposta alla
solo ai commentatori arabi, ma poteva vera razionalità; così egli ha creato una
leggere personalmente i testi originali, nuova sintesi, che ha formato la cultura
spiritualità

e commentò gran parte delle opere ari- dei secoli seguenti.


stoteliche, distinguendovi ciò che era Per le sue eccellenti doti intellettua-
valido da ciò che era dubbio o da rifiu- li, Tommaso fu richiamato a Parigi co-
tare del tutto, mostrando la consonanza me professore di teologia sulla cattedra
con i dati della Rivelazione cristiana e domenicana. Qui iniziò anche la sua
utilizzando largamente e acutamente il produzione letteraria, che proseguì fi-
pensiero aristotelico nell’esposizione no alla morte, e che ha del prodigioso:
degli scritti teologici che compose. commenti alla Sacra Scrittura, perché
In definitiva, Tommaso d’Aquino il professore di teologia era soprattut-
mostrò che tra fede cristiana e ragione to interprete della Scrittura, commenti
sussiste una naturale armonia. E que- agli scritti di Aristotele, opere sistemati-
sta è stata la grande opera di Tomma- che poderose, tra cui eccelle la Summa
so, che in quel momento di scontro tra Theologiae, trattati e discorsi su vari ar-
due culture - quel momento nel quale gomenti. Per la composizione dei suoi
sembrava che la fede dovesse arrendersi scritti, era coadiuvato da alcuni segre-
davanti alla ragione - ha mostrato che tari, tra i quali il confratello Reginaldo
di Piperno, che lo seguì fedelmente e
al quale fu legato da fraterna e sincera
amicizia, caratterizzata da una grande
102 confidenza e fiducia.
È questa una caratteristica dei santi:
coltivano l’amicizia, perché essa è una
delle manifestazioni più nobili del cuore
umano e ha in sé qualche cosa di divino,
come Tommaso stesso ha spiegato in al-
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

cune quaestiones della Summa Theolo-


giae, in cui scrive: «La carità è l’amicizia
dell’uomo con Dio principalmente, e
con gli esseri che a Lui appartengono»
(II, q. 23, a. 1).
Non rimase a lungo e stabilmente a
Parigi. Nel 1259 partecipò al Capitolo
Generale dei Domenicani a Valencien-
nes dove fu membro di una commis-
sione che stabilì il programma di studi
nell’Ordine. Dal 1261 al 1265, poi,
Tommaso era ad Orvieto. Il Pontefice
S. Domenico di Fiesole (FI). Urbano IV, che nutriva per lui una gran-
B. Angelico - S. Tommaso D’Aquino de stima, gli commissionò la composi-
Tommaso nacque dai conti
d’Aquino nel 1225 a pochi anni
di distanza dalla morte di S.
Domenico. Entrò diciottenne
nell’Ordine dei Frati Predicatori
dove realizzò in modo perfetto

spiritualità
l’ideale del santo fondatore.
Alternò l’insegnamento della
Sacra Dottrina con un’efficace
predicazione e ha lasciato opere
di straordinaria importanza
per la Chiesa. Morì nel 1274,
canonizzato nel 1323, dottore
della Chiesa nel 1567 e patrono
delle scuole cattoliche nel 1879.

Roma. Basilica S. M. sopra Minerva.


Filippino Lippi, S. Tommaso (part.)

zione dei testi liturgici per la festa del notazione personale, che «ascoltarlo era
Corpus Domini, che celebriamo doma- per lui una felicità profonda».
ni, istituita in seguito al miracolo euca- L’interpretazione di Aristotele data da
ristico di Bolsena. Tommaso non era accettata da tutti, ma
Tommaso ebbe un’anima squisita- persino i suoi avversari in campo acca-
mente eucaristica. I bellissimi inni che la demico, come Goffredo di Fontaines, ad
liturgia della Chiesa canta per celebrare esempio, ammettevano che la dottrina di 103
il mistero della presenza reale del Corpo frate Tommaso era superiore ad altre per
e del Sangue del Signore nell’Eucaristia utilità e valore e serviva da correttivo a
sono attribuiti alla sua fede e alla sua sa- quelle di tutti gli altri dottori. Forse an-
pienza teologica. Dal 1265 fino al 1268 che per sottrarlo alle vivaci discussioni
Tommaso risiedette a Roma, dove, pro- in atto, i Superiori lo inviarono ancora
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

babilmente, dirigeva uno Studium, cioè una volta a Napoli, per essere a dispo-
una Casa di studi dell’Ordine, e dove sizione del re Carlo I, che intendeva ri-
iniziò a scrivere la sua Summa Theolo- organizzare gli studi universitari.
giae (cfr. Jean-Pierre Torrell, Tommaso Oltre che allo studio e all’insegna-
d’Aquino. L’uomo e il teologo, Casale mento, Tommaso si dedicò pure alla
Monf., 1994, pp. 118-184). predicazione al popolo. E anche il po-
Nel 1269 fu richiamato a Parigi per polo volentieri andava ad ascoltarlo.
un secondo ciclo di insegnamento. Gli Direi che è veramente una grande gra-
studenti — si può capire — erano entu- zia quando i teologi sanno parlare con
siasti delle sue lezioni. Un suo ex-allievo semplicità e fervore ai fedeli. Il ministero
dichiarò che una grandissima moltitudi- della predicazione, d’altra parte, aiuta
ne di studenti seguiva i corsi di Tomma- gli stessi studiosi di teologia a un sano
so, tanto che le aule riuscivano a stento realismo pastorale, e arricchisce di vi-
a contenerli e aggiungeva, con un’an- vaci stimoli la loro ricerca.  >
Gli ultimi mesi della vita terrena di
Tommaso restano circondati da un’at-
mosfera particolare, misteriosa direi. Nel
dicembre del 1273 chiamò il suo amico
e segretario Reginaldo per comunicargli
la decisione di interrompere ogni lavoro,
spiritualità

perché, durante la celebrazione della


Messa, aveva compreso, in seguito a una
rivelazione soprannaturale, che quanto
aveva scritto fino ad allora era solo «un
mucchio di paglia». È un episodio mi-
sterioso, che ci aiuta a comprendere non
solo l’umiltà personale di Tommaso, ma
anche il fatto che tutto ciò che riusciamo
a pensare e a dire sulla fede, per quanto
elevato e puro, è infinitamente supera-
to dalla grandezza e dalla bellezza di
Dio, che ci sarà rivelata in pienezza nel
Paradiso. Qualche mese dopo, sempre
più assorto in una pensosa meditazio-
ne, Tommaso morì mentre era in viaggio
verso Lione, dove si stava recando per
prendere parte al Concilio Ecumenico
indetto dal Papa Gregorio X. Si spense
nell’Abbazia cistercense di Fossanova,
104 dopo aver ricevuto il Viatico con senti-
menti di grande pietà.
La vita e l’insegnamento di san Tom-
maso d’Aquino si potrebbero riassumere
in un episodio tramandato dagli antichi
biografi. Mentre il Santo, come suo soli-
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

to, era in preghiera davanti al Crocifisso,


al mattino presto nella Cappella di San
Nicola, a Napoli, Domenico da Caserta,
il sacrestano della chiesa, sentì svolgersi
un dialogo. Tommaso chiedeva, preoc-
cupato, se quanto aveva scritto sui mi-
steri della fede cristiana era giusto.
E il Crocifisso rispose: «Tu hai parlato
bene di me, Tommaso. Quale sarà la tua
ricompensa?». E la risposta che Tomma-
so diede è quella che anche noi, amici
e discepoli di Gesù, vorremmo sempre SIENA. Casa di S. Caterina, cappella delle
dirgli: «Nient’altro che Te, Signore!» Confessioni. EZIO POLLAI. S. Caterina
••• abbraccia la Croce (affresco, part).
UN RICONOSCENTE OMAGGIO A

SANTA CATERINA

spiritualità
DA SIENA
energica donna di fede

Parlare di Caterina, questa straordina- Caterina dialoga, prega con Lui e


ria creatura amata da Dio in modo così “vive la sua vita“ tanto da diventare
profondo, tanto da unirla spiritualmente partecipe di tutto ciò che riguarda Cristo,
a Sé nella fede, in un amore autentica- compresa la sua passione e lo scambio
mente sponsale, non è cosa semplice del cuore. Vivono come reali “coniugi”
per un comune mortale, sia pure dotato che si sostengono, si consigliano, uniti
di straordinaria cultura, perché in effetti, in amore spirituale indistruttibile: un
ciò che si è “realizzato” tra santa Cate- amore che supera qualsiasi avversità
rina e nostro Signore, è “qualcosa” che della vita.
va al di là della comprensione e della Ma oltre a questi fatti, ciò che rende
nostra umana sapienza. straordinaria la spiritualità di Caterina
Tuttavia, mossa dall’ammirazione è l’armonia che ella riesce a mantenere
che il suo fascino ha suscitato in me, tra la relazione mistica – veramente 105
vorrei, anche dalle pagine della nostra unica - con il suo sposo divino e le nu-
rivista domenicana, renderle sentito e merose delicate attività che, prudente
doveroso omaggio, riconoscente per e determinata, svolge in pubblico con
quanto le devo. Fin da quando ero stu- principi e papi.
dente, ho imparato a conoscerla non Il grande amore di Dio, del quale è
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

solo come energica donna di fede, ma divenuta prova vivente, la sospinge ver-
anche come personaggio storico al qua- so i sofferenti nello spirito e nel corpo
le sono legati fatti e avvenimenti che e, compiendo guarigioni, rende visibile
hanno beneficamente coinvolto tutta la e concreto l’amore del Padre Celeste
società, religiosa e politica. verso i suoi figli.
L’amore profondo e particolare di Spinta dal fuoco ardente dello Spirito
Gesù per Caterina, sua sposa nella fede Santo, si fa paciera tra fazioni turbolente,
fin dalla più tenera età (nove anni!), ha tra famiglie ostili; è mediatrice nei con-
fatto sì che ella sia cresciuta, maturata flitti tra città, tra Stati in lotta; in primis la
e formata in un clima di grande santità, Chiesa, nelle lotte esterne e negli scismi
immersa corpo ed anima in un amore interni. Sempre e in ogni circostanza
vicendevole, talmente vivo da permet- fece primeggiare l’amore del Verbo di
terle di “colloquiare”, in chiara visione, Dio, l’Agnello svenato.
con il suo Sposo. Molte di noi “donne moderne” vor-
remmo armonizzare la nostra vita socia-
le e matrimoniale con quella spirituale, S. Caterina
contando esclusivamente sulle nostre
forze, ignorando ciò che ci farebbe
muovere nella giusta direzione: la fede
da Siena
e l’amore di Dio che, come lo è stato per
spiritualità

Caterina da Siena, vuole essere nostro Una santa che è gloria dell’Or-
compagno, amico e sposo. Seguendo dine domenicano e della Chiesa
l’esempio di santa Caterina, è la “cono- intera. Già il suo nome, conosciuto
scenza di Dio”, sempre più grande, che ovunque, è tutto un programma, un
dobbiamo alimentare! nome che le si addice: Caterina, la
A Caterina fu concesso di avere im- pura; come la bianca fiamma del
presso, anche nel corpo, i segni della fuoco. Lei stessa diceva: “La mia
Passione di Cristo: le Stimmate. natura è fuoco”.
Ormai gravemente ammalata e di- L’ideale domenicano di contem-
venuta vera effigie del Cristo sofferente, plazione e di azione, ha trovato la
poco prima di morire (aveva 33 anni), sua perfetta realizzazione in Cateri-
ringraziava Dio per averle concesso di na che, pur essendo una delle più
donare la propria vita per la Chiesa, grandi mistiche, è riuscita, quale
come Cristo l’aveva donata per l’Uma- profeta ispirata da Dio, a dire e a
nità intera. Le sue ultime parole furono: fare cose straordinarie. Ecceziona-
“Sangue!” Quello stesso pagato da Cri- le la sua operosità apostolica, il suo
sto per il nostro riscatto. instancabile impegno nel cercare
Daniela Olmo (sr Teresa) di risolvere i conflitti esistenti nella
(Fld di S. Sisto – Roma). società del suo tempo; nell’operare
106 per la pace in Italia; nel favorire il ri-
torno del Papa a Roma; nella riforma
dei costumi.
Nessuna più di lei ha amato la
Chiesa e il Papa che ha chiamato. “Il
dolce Cristo in terra”. Uguale stima
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

e amore verso i Sacerdoti, dispensa-


tori del Sangue di Cristo. L’amore di
santa Caterina per la Chiesa, sposa di
Cristo, fu tale che non dubitò di offri-
re, per la sua unità e la santificazione
dei sacerdoti, la sua stessa vita.
È venerata in modo particolare
a Siena, sua città natale, e a Roma
nella basilica della Minerva, che ne
custodisce il suo corpo. Caterina è
patrona d’Italia e d’Europa e Dottore
della Chiesa.
(Emilia Lattanzio,
della fraternita ld di Popoli)
pastorale
MISSIONI DOMENICANE AL POPOLO
FIUMICINO-ROMA
11 aprile – 2 maggio 2010 107

… le Missioni sono state due: Lo scorso anno quattro Parrocchie


la prima, della durata di due della Diocesi di “Porto Santa Rufina“
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

settimane, si è svolta a Fiumicino (Roma) hanno chiesto ai Padri Dome-


dall’11 al 25 aprile nelle Parroc- nicani della “Provincia Romana di S.
chie di Santa Maria Porto della Caterina da Siena” e della “Provincia
Salute e di Santa Paola Frassinetti; di S. Tommaso d’Aquino in Italia” di fa-
la seconda, di una sola setti- re una Missione al Popolo. Padre Mario
mana, si è svolta dal 25 aprile Gallian, recentemente nominato pro-
al 02 maggio a Ponte Galeria motore della Predicazione, ha coin-
nella Parrocchia di Santa Maria volto subito Suor Antonella Olivero nel
della Divina Grazia e a cammino di preparazione che è durato
Parco S. Leonardo nella quasi un anno.
Parrocchia di S. Benedetto. L’organizzazione non è stata cosa
Vi hanno partecipato comples- facile! Soprattutto è risultato impegna-
sivamente otto Frati e tredici tivo aiutare i rispettivi Parroci ed i lo-
Suore domenicane. ro collaboratori ad entrare nell’ottica di
una missione e, a reperire i Frati e le
Suore ma, grazie a Dio, siamo riusciti
ad avere la disponibilità delle persone
necessarie a tale scopo.
In pratica le Missioni svolte so-
no state due: la prima, della durata di
due settimane, si è svolta a Fiumicino
dall’11 al 25 aprile nelle Parrocchie di
Santa Maria Porto della Salute e di San-
ta Paola Frassinetti; la seconda, di una
sola settimana, si è svolta dal 25 apri-
le al 02 maggio a Ponte Galeria nella
Parrocchia di Santa Maria della Divina
Grazia e a Parco S. Leonardo nella Par-
rocchia di S. Benedetto. Vi hanno par-
tecipato complessivamente otto Frati e
tredici Suore.
Tre delle Parrocchie in Missione so-
no state affidate al ministero dei reli-
giosi ”Figli di Maria Immacolata” ed
una ad un sacerdote diocesano. L’aper-
tura della Missione è stata fatta insieme
dalle due Parrocchie che erano interes-
sate contemporaneamente. Il Vescovo
della Diocesi di Porto S. Rufina, Mons.
108 Gino Reali, ha presieduto tutte e due
le volte alla solenne celebrazione Eu-
caristica di apertura e ha conferito ai
Missionari/e il “mandato” consegnan-
do a ciascuno/a il Crocifisso, segno
della nostra salvezza.
Durante l’omelia il Vescovo ha pre-
sentato ai fedeli il tema della Missione:
”Lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Cor.
5,20) invitando tutti ad accogliere con
gratitudine ed impegno la grazia della
Missione. La comunione fraterna che si
è subito creata tra di noi e con i Sacer-
doti del luogo ha favorito la fedeltà alla
preghiera comunitaria, l’accoglienza di
ogni possibilità di annuncio e ci ha fat-
to sentire meno la fatica del lavoro che
abbiamo svolto.
FIUMICINO. Istantanee di alcuni eventi I Frati hanno esercitato il loro mini-
della missione (pp. 107-109). stero sacerdotale nei vari ambiti delle
Parrocchie comprese le visite agli am- Centri della Parola si sono dimostrati
malati e alcuni incontri per categorie molto contenti di poter dialogare sulla
di persone; le Suore invece hanno ani- parola di Dio e ci hanno invitati a ri-
mato le celebrazioni, visitato a tappeto tornare: ciò che il Padre promotore si è
le famiglie, incontrato più volte i bam- impegnato a fare.
bini e i ragazzi del catechismo, in par- Dalla loro partecipazione molto at-
ticolare quelli prossimi a ricevere i Sa- tiva e coinvolgente, abbiamo capito

pastorale
cramenti dell’iniziazione cristiana e gli che la gente ha sete di Parola e che oc-
Scouts. corre trovare nuove forme per annun-
Alla sera poi, tutti indistintamente, ciarla. Inoltre abbiamo constatato che
siamo andati nelle famiglie, che ave- non è conveniente limitare la Missione
vano offerto la disponibilità, presso le ad una sola settimana, particolarmen-
quali si radunavano il vicinato, i parenti te quando si tratta di Parrocchie grandi
e i conoscenti per l’ascolto della Paro- perché, nonostante tutta la preparazio-
la. Evidentemente non è stato possibile ne e i tempestivi avvisi, la gente all’ini-
incontrare tutte le famiglie per motivi zio è sempre un po’ diffidente nei no-
di lavoro o perché appartenenti ad altre stri riguardi in quanto non ci conosce,
religioni. Alcune poi hanno dimostrato ma poi gradatamente risponde sempre
di non avere interesse per la nostra vi- di più e ci permette di lavorare in mag-
sita, ma tante ci hanno aperto non solo giore profondità.
la porta, ma soprattutto il cuore condi- Purtroppo la nostra predicazione in
videndo con noi le loro speranze, so- quelle comunità ha destato l’attenzio-
prattutto le loro angosce e talvolta an- ne dei Testimoni di Geova, che hanno
che i loro drammi. cercato di precederci e di seguirci nelle
Coloro che hanno partecipato ai visite alle famiglie; non solo, ma addi-
109

domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3


rittura ci hanno aspettato per discutere
con noi. Anche per questo motivo urge
l’opera evangelizzatrice.
Una nota dolente è sempre quella
della fascia giovanile… Abbiamo in-
contrato dei giovani, ma pochi. Tuttavia
abbiamo capito che il messaggio della
pastorale

Missione ha raggiunto più del previsto.


Un segno è stato un gruppo di giova-
ni, adolescenti e bambini, che ha rea-
lizzato, per la chiusura della Missione,
un bellissimo concerto che esprimeva
molto bene il tema della Missione.
È vero che si può sempre fare di più
e meglio, ma noi missionari/e siamo
contenti dell’esperienza della Missione
al Popolo per tanti motivi: innanzitutto
perché allarga i nostri orizzonti, sem-
pre tentati a restringersi sia per l’età che
avanza, sia per le nostre condizioni di
vita, e poi perché ci fa crescere come
Famiglia Domenicana; ci fa sentire più
vicini ai nostri fratelli e sorelle di fede e
ci offre la possibilità di portare il Mes-
saggio evangelico.
110 Sr Antonella Olivero, OP.

Promotori
Predicazione Itinerante.
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

Nell’ultimo Capitolo Provinciale (Mon-


tecompatri 2009) sono stati designati:
Promotore e cordinatore per la Predica-
zione itinerante:
P. MARIO GALLIAN op.
(per la zona della penisola)
P. ALBERTO FAZZINI op.
(per la regione Sardegna).
A questi confratelli l’esortazione, da
parte del definitorio, di promuovere e
curare la collaborazione con i Laici e
con le Suore della Famiglia Domenicana
(Atti, n. 36). Per comunicare:
P. M. Gallian: 055 265 64 53.
P. A. Fazzini: 070 84 60 83.
BOLOGNA. intensa e partecipata e il vescovo, du-
SAN DOMENICO. rante l’omelia, rivolgendosi agli ordi-
nandi, ha sottolineato: “questo primo
passo di servizio alla Chiesa, sostenuti
dalla grazia sacramentale, vi conferisce
il servizio della parola, del culto divino
e della carità”.

notizie
QUATTRO Alla celebrazione ha fatto seguito
un rinfresco nel chiostro del convento,
dove i neo ordinati hanno potuto salu-
NUOVI tare confratelli, parenti e amici. I nuovi
diaconi hanno davanti a se ancora un
DIACONI anno di studi teologici, a Bologna!
Auguriamo loro e in particolare al
“nostro” fra Manolo, di compiere con
gioia i primi passi del ministero diaco-
nale a servizio della Chiesa e dell’Or-
per dine. Ad maiora!

l’Ordine fra Simone Bellomo OP

e
la Chiesa 111

Sabato 08 maggio, alle ore 11.00,


si è svolta, nella Basilica Patriarcale di
San Domenico a Bologna, l’ordinazio-
ne diaconale di quattro nostri confra-
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

telli: fra Manolo Puppini (della provin-


cia Romana di S. Caterina da Siena), fra
Matteo Montalcini (della provincia San
Domenico), fra Francesco D’Agostino
(della provincia San Tommaso d’Aqui-
no) e fra Nazareno Muscat (della pro-
vincia San Pio V di Malta). Hanno rice-
vuto l’ordinazione per le mani di Mons.
Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola.

Era presente una buona rappresen-


tanza di frati della nostra Provincia con
a capo naturalmente il P. Provinciale,
Daniele Cara. La celebrazione è stata
notizie

PRATOVECCHIO. Monastero S. Maria della Neve e S. Domenico.

SÌ! LO VOGLIO!
112 La professione di sr Marcella
“Sì, lo voglio, con l’aiuto di Dio e il La comunità religiosa ha partecipa-
vostro”. Con questa formula ripetuta to con grande gioia, riconoscendo la
per tre volte, il 1° Maggio scorso, Suor grazia del Signore presente nell’even-
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

Marcella Domenica Muzzi ha espres- to di una nuova professione religiosa; è


so la sua volontà di consacrare la pro- stata l’occasione perché tutte le mona-
pria vita al Signore emettendo voto di che presenti rivivessero e rinnovassero,
obbedienza nelle mani di Sr Maria Pia con nuova linfa, il senso e la gioia della
Fragni op., priora della comunità del propria donazione al Signore.
Monastero di “S. Maria della Neve e Amici e parenti di Sr Marcella sono
S. Domenico”, al quale la trentenne arrivati dalla sua città natìa, Baricella
neo professa appartiene. Pochi istanti (Bologna), per partecipare alla sua gio-
che “compiono” una vita, a conclusio- ia ed accogliere la sua testimonianza di
ne del percorso di discernimento, della vita cristiana.
volontà di Dio, che Sr Marcella ha fatto La celebrazione, sobria e intensa-
nella vita domenicana contemplativa, mente partecipata, è stata presiedu-
raccogliendo le conferme che l’hanno ta dal Provinciale, P. Daniele Cara op.
portata ad una risposta piena e totale. Concelebranti: P. Joseph Agius op. e
P. Antonio Cocolicchio op., il parroco
don Guido Pratesi, don Enzo Ghirelli e
don Massimo Cassani da Bologna.
La presenza dei laici domenicani e
di alcuni amici della comunità religio-
sa ha evidenziato la varietà di vocazio-
ni nella Chiesa che, in quella circostan-
za, era al completo.
Prendendo spunto dalla liturgia del-

notizie
la Parola, nella quale sono stati letti i
brani dal profeta Isaia e dal vangelo di
Giovanni (Is 62, 1-5; Gv 12, 1-8), P. Da-
niele ha proposto una meditazione sul
senso della scelta della consacrazione
religiosa oggi: essa diventa un segno
forte e quasi controcorrente nei con-
fronti di un mondo che punta sull’at-
tivismo, sulla frenesia, sulla quantità e
dimentica di dare a Dio il giusto posto.
Se ancora la consacrazione religiosa
crea sorpresa, sempre più perplessità
suscita la scelta della vita contempla- PRATOVECCHIO. Monastero Domenicane.
tiva: perché chiudersi in monastero se Momenti della cerimonia della professione
fuori c’è così tanto bisogno? di Sr Marcella.
La professione temporanea di Suor
Marcella ha dato modo di ricordare 113
che “questa scelta va a testimoniare
ancora una volta, nella continuità del
tempo, la scelta di coloro che, nella lo-
ro esistenza e vita, pongono il prima-
to su Dio, sull’assoluto, sul valore del-
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

la penitenza, della preghiera, del silen-


zio, del distacco dal mondo. Non per
una separazione da questo, ma perché
sia viva la presenza di Dio, meno visi-
bile agli occhi della carne, Sr Marcella
richiama, con la sua professione, il va-
lore della vita contemplativa, quasi che
la Chiesa non possa vivere senza que-
ste persone consacrate e questi luoghi
di contemplazione”.
La presenza di religiosi e sacerdoti
ha fornito anche l’occasione di riflette-
re sul senso dei voti di castità, povertà
e obbedienza che caratterizzano la vita
religiosa e che rappresentano la chiave attraverso le persone, che si trova la più
della vera libertà per il cristiano che si grande libertà. E questo si sperimenta
affida alla volontà del Signore. La scel- quotidianamente.
ta di vivere i consigli evangelici “diven- L’obbedienza ci aiuta ad entrare nel-
ta un fatto di libertà ma anche di testi- la scuola del Signore Gesù, nella scuo-
monianza in un mondo come quello di la del Vangelo, a trovare veramente la
oggi: controtendenza alla voracità del gioia piena, interiore, e ad essere crea-
possedere quasi come se nelle cose - ture come Domenico, appassionate del
nella ricchezza, nel denaro, nel potere bene dell’umanità. Non ci ritiriamo in
notizie

- si trovi la felicità. Ma non è così! Non un monastero per ritirarci dall’umanità


si trova la felicità e, anzi, spesso si ra- ma per esservi in mezzo in modo più
senta la disperazione. Allora, la scelta efficace”.Preghiera e penitenza, dun-
di fare a meno di certe cose e ricercare que, quali mezzi per essere unite, co-
l’essenziale è una testimonianza e un me monache contemplative, alla san-
servizio che rendiamo all’uomo di og- ta predicazione del nostro Santo Padre
gi, alla Chiesa e alla società del nostro Domenico, per supportare l’apostolato
tempo”. In particolare, “attraverso il vo- dei frati nell’Ordine, nella Chiesa, e ot-
to di obbedienza offriamo a Dio la par- tenere la salvezza delle anime attraver-
te più nobile di noi stessi: la nostra vo- so l’offerta generosa di sé.
lontà. Guardiamo al Magnificat: l’ob- A Sr Marcella, che ha iniziato que-
bedienza ci aiuta ad essere umili ad ac- sta nuova fase della sua vita, auguria-
cettare le opinioni degli altri come un mo di perseverare con coraggio e fe-
segno della presenza e della volontà di deltà nel suo cammino e di testimonia-
Dio. Forse questa è la libertà più gran- re con gioia ed entusiasmo la bellezza
de, anche se sembra umanamente la di appartenere completamente a Dio.
114 servitù più grande, perché è proprio nel
rimettersi nelle mani di Dio, che agisce La cronista della Comunità
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3
SIENA, 12-13 maggio 2010

Il Maestro dell’Ordine dei Predicatori


e il suo Consiglio

notizie
in pellegrinaggio da “Mamma Caterina”

I Padri sono arrivati la sera di mer-


coledì 12 maggio. Essi venivano da Bo-
logna dove avevano celebrato la Santa
Messa, sulla tomba del fondatore, il
Santo Padre Domenico.
La sera del mercoledì 12 maggio han-
no consumato la cena, insieme alla co-
munità dei Padri di Siena e la mattina del
giovedì 13 maggio, giorno dedicato alla
Madonna di Fatima, hanno concelebrato
la Santa Messa, alle ore 7,30.
La celebrazione eucaristica è stata 115
officiata da ben 21 Padri domenicani e
ha visto la presenza della Fraternita laica
domenicana accompagnata dalla Prio-
Il Maestro generale ra Giovanna Borgogni; dei Caterinati,
dell’Ordine dei con il Priore professor Paolo Nardi e di
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

frati predicatori, alcuni parrocchiani.


P. Carlos Azpiros Costa, La Messa è stata presieduta dal Mae-
insieme al suo Consiglio, stro generale, l’omelia invece l’ha tenuta
Padre Bernardino Prella, il quale ha spie-
accompagnati dal Priore
gato di trovarsi in pellegrinaggio sulle
della Provincia Romana strade tracciate da coloro che ci hanno
di Santa Caterina, preceduto: “siamo in continuo cammino
Padre Daniele Cara, – ha detto - per cercare l’amore iniziale.
si è recato in pellegri- Noi qui riuniti siamo a celebrare l’euca-
naggio a Siena, restia intorno a Gesù che ci dà il senso
della vita di tutti i giorni con corpo e san-
presso l’urna della gue”. Un pellegrinaggio presso la tomba
santa patrona d’Italia di San Domenico a Bologna e presso i
e dottore della Chiesa. luoghi di Santa Caterina a Siena, per
un religioso domenicano o anche per
un laico che segue la spiritualità dome-
nicana, vuol dire andare dal “Babbo” e
dalla “Mamma” e abbeverarsi a quella
fonte di acqua pura che dà la forza di
proseguire il cammino tracciato; è co-
me nutrire la radice che ci accompagna
durante la vita terrena.
Dopo la Messa, i Padri Domenicani
hanno fatto una visita al Santuario-Casa
della santa. Li ha accompagnati Sr Ca-
terina, domenicana, che ha ricordato
loro vari eventi lì accaduti. Dopo hanno
proseguito in visita ai luoghi cateriniani
senesi, accompagnati da Padre Alfredo
che ha seguito l’itinerario: Fontebran-
da, Costone, Santa Caterina della Not-
te, Cattedrale, piazza del Campo, San
Cristoforo, Basilica cateriniana di San
Domenico e cripta.
C’è stato poi il pranzo offerto dalla
Comunità dei Padri domenicani di Sie-
na e cucinato dalle signore della Cari-
tas parrocchiale. Padre Lorenzo Fatichi,

116

Sopra: Uno scorcio della Città di Siena.


In sequenza: Celebrazione della S. Messa,
presieduta dal P. Maestro dell’Ordine, P.
Carlos A. Azpiros Costa, e Visita alla città.
Priore del convento senese, ha pronun-
ciato un discorso di ringraziamento per
la loro gradita visita.
Il Maestro generale e i Padri compo-
nenti il Consiglio generale dell’Ordine
dei Predicatori, sono stati accompagnati
da Padre Daniele Cara, Priore provincia-
le della Provincia Romana di Santa Ca-
terina. Padre Daniele ha assistito a molti

notizie
consigli pastorali della nostra parrocchia
e, oltre ad essere il Priore provinciale,
è anche amico di tutti noi parrocchiani
e frequentatori della chiesa di San Do-
menico di Siena.
Padre Daniele è stato con noi anche
durante la giornata conclusiva della vi-
sita pastorale dell’arcivescovo monsi-
gnor Antonio Buoncristiani, avvenuta il
10 gennaio scorso, in un bel momento
conviviale che ha visto tutti i gruppi
parrocchiali, con i Padri domenicani e
l’arcivescovo Buoncristiani, pranzare
insieme in allegria.
Franca Piccini

117
CONVENTO SAN MARCO - FIRENZE

“BEATO ANGELICO
PER IL RINASCIMENTO”
notizie

un’associazione nata in suo onore


Desidero presentare l’Associazione za creata dagli uomini avesse un Patro-
“Beato Angelico per il Rinascimento”, no) è un giardino senza fine, un motivo
che ha sede nel Convento di San Mar- di resurrezione incessante per chi ne
co a Firenze. diventa paladino, un vero tesoro che
Com’è nata questa Associazione? nasconde cose meravigliose.
È nata dalla considerazione del Si tratta di celebrare il Beato che con-
“Grande Dono” fatto all’Ordine Do- sacra tutte le bellezze che nascono nel
menicano e alla Chiesa intera, da Papa mondo, in tutti i campi, per merito di
Giovanni Paolo II il 18 febbraio 1984, pittori, scultori, musicisti, architetti, can-
il dono del “Beato Angelico Patrono”, tanti: tutti sono uniti sotto un solo nome,
senza che tanti se ne accorgessero. “Beato Angelico”. Tutti i Grandi dell’Ar-
Di qui la pena dell’inspiegabile mi- te, di ogni arte, anche famosi, hanno per
118 stero da sciogliere: perché (?) per venti patrono questo Domenicano!
anni quasi nessuno ha “raccontato” que-
sto dono di Dio fatto agli uomini? Perché Ma pensiamoci veramente: “nessu-
(?) dopo venti anni nessun artista (non no”, dico “nessuno”, può dire quante
dico dello spettacolo etc., ma nemmeno costellazioni è valida ad accendere,
se pittore) ha saputo di essere protetto nella realtà e nell’anima, un’idea come
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

dal Beato Angelico? È stato forse il pudo- questa! Quanto lume di sogno e poe-
re che ha dettato ai responsabili il silen- sia, di canto può suscitare nell’anima la
zio? Oppure la semplice pigrizia? consapevolezza di un possesso così pre-
Era quindi il momento di svegliarsi, zioso e così inestimabile, come quello
di diventare araldi di questo messaggio, che ha donato, ai Domenicani e a tutto
e di questa riscoperta: e la cantante, e il mondo, Giovanni Paolo II… il quale
artista poliedrica, Manuela Mattioli ha amò veramente, e in modo profondo, il
avuto il merito di ideare, per tutti gli Beato Angelico.
artisti, il premio “Medaglia Beato An- Nessuno può dire quante rose po-
gelico”. tranno fiorire ai margini di quest’idea
A questo punto, cominciando a lavo- che (come disse Zeffirelli quando venne
rare, è stato scoperto che l’idea di Papa in San Marco) “contiene le più grandi
Wojtyla (che tutti gli artisti del mondo potenzialità”. Nessuno può dire quale
avessero un Patrono, che tutta la bellez- segreto di grazia sia contenuto nella
dichiarazione del Pontefice, e quanto rio Luzi, Pupi Avati... Chi erano, loro
pegno di avvenire. tre, da pretendere tutto questo? Da po-
Onde... se esiste qualcuno che riesca ter avere più di 5.000 persone in Piazza
a incarnare, riesca a realizzare questo della Signoria e tantissime in Palazzo
dono che, per Sua Misericordia, ci ha Vecchio, con la presenza delle Autorità
fatto il Signore, qualcuno che riesca, per Cittadine, nel Salone de’ 500, nel Salo-
grazia di Gesù, a misurarne la fecondità; ne Donatello, in Palagio di Parte della
qualcuno che, credendo alla sua bellez- Guelfa, etc.? Chi erano da poter appa-
za, riesca a perpetuarla nella speranza, rire “tutte le settimane”, per molti anni,

notizie
questi è estremamente benemerito. sui principali giornali della città, come
il Corriere della Sera, La Nazione, Re-
Tre persone, soprattutto, si sono but- pubblica, Toscana Oggi, ecc.?
tate in questa impresa, e sono i “Soci Questi tre vogliono lottare con tut-
Fondatori” dell’Associazione Beato An- te le forze, con le mani giunte, proprio
gelico: come coloro che, scoprendo una come il Beato Angelico dell’antica leg-
meravigliosa sorgente, l’abbiano trovata genda che assicura dipingesse le sue
più audace di ogni brama. La scoperta Madonne stando sempre in ginocchio.
di questo Dono è stata per loro una fe- La preghiera li aiuterà e così ten-
licità immensa, un rombo di campane teranno ogni audacia e affronteranno
che suonavano a Gloria. E così tentaro- ogni lotta.
no di abbracciare questo patrimonio di Purtroppo, questi tre dell’associazio-
sogno: e ogni cosa che facevano, nei ne, non sono capaci di vedere, in cer-
primi tempi, aveva del miracolo, e pro- te idee coraggiose, se non il pericolo:
iettava senso di bellezza. pensando a chissà quali dissacrazioni,
Chi mai avrebbe creduto che, per il invece di vedervi la preziosa, magnifi-
merito di sole tre persone, sarebbero ca, inestimabile speranza di un “avvi- 119
subito venuti grandi personaggi, come cinamento dei lontani”, anche famosi,
Zeffirelli, Bocelli, Lina Wertmuller, Ma- attraverso ogni Arte, nel nome del Beato
Angelico.
Così forse, dopo mesi di inattivi-
tà in questi ultimi tempi, si riaccende
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

l’azzurro dei loro sogni e si mettono


a cantare la speranza che un giorno il
Beato Angelico diventi popolare in tutto
il mondo, in tutti quelli che fanno cose
belle, e, tale speranza, la salutano come
unica. Ed essa sia lodata, ché riaccende
gli entusiasmi, coltiva i fiori, cresce le
idee: sia lodata per le sue potenzialità,
e per il suo patrimonio di grandezza,
nelle mani giunte di tutti coloro che
credono in lei.

P. Alfonso Fressola o.p.
Firenze 31 maggio 2010 •••
PISTOIA:
Convento
San Domenico
notizie

Convegno di studio
28 - 30 giugno 2010

CONFRONTI SULLE MIGRAZIONI E L’ALTR@


Convegno di studio promosso dal Centro Espaces G. La Pira
San Domenico - Pistoia 28-30 giugno 2010
120
Migrazioni: soglia dell’incontro possibile. Identità, alterità, ospitalità.

Lunedì 28 giugno ore 16.30 – 19.30 cente di teologia, direzione di ‘Filosofia


e teologia’ e ‘Servitium’:
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

Introduzione al convegno: Identità e ospitalità.


Sandro Rotili, monaco di Camaldoli:
Lo straniero vicino e di fronte: tra ostilità Martedì 29 giugno
e ospitalità.
ore 10.00-12.30 -
SESSIONE SEMINARIALE: Tra ostilità SESSIONE SEMINARIALE: memoria,
e ospitalità intervento di: riconoscimento, ospitalità.
Stefano Bindi, docente di lettere scuo- Introduzione al dibattito.
la secondaria, ricercatore di ebraismo: Sara Selmi, docente di religione scuo-
La questione dello straniero: un dialo- la secondaria: Ricordati che sei stato
go tra M.Buber e E.Jabès. Discussione. straniero.
Alessandro Cortesi, direttore Centro
ore 21.00 CONFERENZA PUBBLICA, Espaces G.La Pira: Gesù straniero, tra
sala san Domenico: Armido Rizzi, do- identità, case e confini. >>>
ore 16.00-19.00 ore 16.30-19.00
SESSIONE SEMINARIALE: L’altro sco- SESSIONE SEMINARIALE: Migrazioni
nosciuto: domanda aperta su Dio, l’uo- e convivenza: scenari possibili di citta-
mo, l’incontro. dinanza e comunità.
Introduzione al dibattito. Interventi di:
Francesco Gaiffi, docente di filosofia Daniele Aucone, ricercatore Centro
scuola secondaria, comitato di redazio- Espaces G.La Pira: Migrazioni e appar-
ne della rivista ‘Filosofia e teologia’: tenenza politica nella riflessione di M.
Dio in relazione: percorsi filosofici in- Walzer e S. Benhabib.

notizie
contro alla dimensione trinitaria. Vincenzo Caprara, ricercatore Centro
Stefano Grossi, docente di filosofia Fa- Espaces G.La Pira: Questioni etiche del-
coltà teologica Italia centrale, Firenze, le migrazioni.
vice-direttore Istituto Superiore Scienze
Religiose ‘beato Ippolito Galantini’, Fi-
renze: Identità, etica e riconoscimento. Sede
Riflessioni di P. Ricoeur nei suoi ultimi La sede del convegno è presso il con-
scritti. vento san Domenico, piazza san Dome-
nico 1, Pistoia.
ore 21.00 Le conferenze pubbliche si terranno
CONFERENZA PUBBLICA, sala san nella Sala san Domenico.
Domenico: Adel Jabbar, sociologo dei
processi migratori e interculturali, Uni- Iscrizioni
versità di Parma e Torino: Lo straniero e Le conferenze serali sono aperte al
la sua fede nella condizione di esilio. pubblico. È aperta anche la partecipa-
zione alle sessioni seminariali con la
preghiera di avvisare previamente e di 121
Mercoledì 30 giugno iscriversi al convegno presso la segre-
teria del Centro Espaces, telefonando
ore 10.00-12.30 al n. 0573.50.93.82 (lun-mer-sab ore
SESSIONE SEMINARIALE: Problema- 9-13; mar-gio ore 15-18) o inviando un
tiche aperte nelle società multiculturali: messaggio e-mail: info@domenicani-
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

minoranze, convivenza, democrazia. pistoia.it


Interventi di introduzione:
Giovanni Paci, consulente per la pro- Ospitalità
grammazione sociale - Comune di Pi- Chi proviene da fuori Pistoia può es-
stoia, editor del sito web www.pratiche- sere ospitato presso la foresteria del
sociali.org Confini, appartenenze, rico- convento, contattando previamente la
noscimento: la crisi della democrazia tra segreteria del Centro Espaces.
comunitarismi di destra e individualismi
di sinistra.
Angelo Abignente, ordinario di filoso-
fia del diritto, Università Federico II Na-
poli: Diritti collettivi, convivenza socia- Convento San Domenico.
le di minoranze e costituzioni a partire 51100 PISTOIA.
dalla riflessione di J.Habermas. info@domenicanipistoia.it
B. Margherita
di Città di Castello (Pg).
notizie

CRONACA dell’INCONTRO
dei LAICI DOMENICANI
Perugia - Città di Castello
7 - 9 maggio 2010
122
Per il 7 maggio u. s., il Consiglio de vallata. Eravamo una cinquantina di
Provinciale dei laici Domenicani ha persone. Presenti, insieme al Presidente
promosso l’incontro annuale nella bella Provinciale delle Fld, Pier Giorgio Imbri-
città di Perugia con visita alla vicina ghi, il P. Promotore, P. Alberto Viganò, il
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

Città di Castello. Siamo stati alloggiati P. Graziano Lezziero e anche lo stesso


all’Hotel Sacro Cuore, immerso nel vescovo di Perugia, Mons. Gualtiero
verde, nella quiete della natura che Bassetti.
ben dispone gli animi a riflettere e ad Quanto ci è stato servito è stato molto
accogliere messaggi importanti. buono: al mio tavolo c’era anche un
laico domenicano di Arezzo, al quale
Dopo aver preso possesso delle ho chiesto della suora che sedeva con
camere ci siamo ritrovati insieme a noi, di Sr Antonina Cordaro. Abbiamo
passeggiare all’esterno dell’albergo e a così saputo, con piacere, che assistente
scambiarci i saluti, tra alberi altissimi e di una Fraternita, la suora, molto ener-
prati fioriti. gica, si prende cura, a Perugia, della
Verso le ore 20 ci siamo accomodati formazione di una decina di ragazzi
nella grande sala per la cena e anche da disabili e soli.
lì si poteva godere del parco e della ver- La cena fraterna è finita con una
bellissima torta, abbellita dallo stemma mentre il campanile, che domina il pae-
domenicano, che abbiamo mangiato saggio circostante, è stato edificato tra il
mentre ascoltavamo dei brevi interventi 1464 e il 1500: alto ben 126 metri fu in
dei Padri e il saluto del vescovo Gualtie- seguito (1546) portato a cento metri.
ro che ci ha incoraggiati a perseverare, La parte interna dell’edificio è stata
tutti uniti, nella nostra spiritualità e atti- ristrutturata tra il 1629 e il 1632. Resta-
vità apostolica domenicana. no dell’edificio primitivo il bellissimo
chiostro (1455-1579) e il grandioso
Il giorno dopo è stato veramente finestrone dell’abside tutto istoriato e il

notizie
pieno. In mattinata, accompagnati da coro ligneo sottostante. Autentico ca-
P. Viganò, siamo andati alla “Galleria polavoro della scultura del secolo XIV
Nazionale dell’Umbria” dove abbia- è il monumento al Papa Benedetto XI,
mo ammirato, tra le altre, le numerose domenicano. Infine la cappella della
opere di Arnolfo di Cambio, di Nicola Madonna del Voto con sculture del ‘400:
e Giovanni Pisano, del Beato Angelico, qui abbiamo recitato il S. Rosario.
di Piero della Francesca, del Perugino
e del Pinturicchio. Inoltre erano esposti Dopo il pranzo in albergo, alle 14,30
capolavori di oreficeria e tovaglie rica- siamo partiti alla volta di Città di Castel-
mate che abbiamo ammirato. lo per venerare la Beata Margherita, la
Dopo siamo andati a San Domenico, cieca della Metola, domenicana, nella
nella “nostra” chiesa. L’edificio origina- grande Chiesa gotica di S. Domenico
rio della bella basilica risale al 1304, (1424). Visibile il soffitto a capriate con

123

domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

PERUGIA. Hotel S. Cuore. Il vescovo di Perugia, Mons. Gualtiero Bassetti, rivolge la


parola ai laici domenicani che hanno partecipato al Convegno.
alti pilastri poligoni che sostengono le nostre singole Fraterne; dei risultati otte-
volte a crociera dell’abside. Numerosi nuti dalle attività svolte e delle iniziative
gli affreschi quattrocenteschi tra cui un programmate per il futuro, per tutto il
bellissimo Crocifisso. territorio della Provincia. Già deciso è
È proprio l’altare maggiore a conser- l’incontro provinciale dei laici, dall’1 al
vare il sarcofago della Beata Margherita 3 ottobre p.v., a Montepulciano, Pienza
(1287-1320). Il corpo incorrotto, minuto e Cortona, con base a Chianciano.
ed esile e quel viso sereno fanno vera- Il presidente Imbrighi ha fatto appel-
mente tenerezza. Commovente e mera- lo, tra l’altro, a tutte le Fraternite affinché
notizie

vigliosa la vita della beata, trascorsa nel siano attive e premurose nei confronti
dolore morale e fisico, ma anche nella di confratelli o consorelle ammalati o
gioia vera di essere con Gesù! di età avanzata: essere pronti a visitarli,
In questa chiesa abbiamo partecipa- a confortarli e renderli partecipi delle
to alla S. Messa celebrata dal vescovo attività di Fraternita.
Mons. Domenico Cancian. Nel pomeriggio abbiamo concluso il
nostro incontro con evidente soddisfa-
Il giorno seguente abbiamo avuto zione di tutti: “nutriti” dall’arte e dalla
un fraterno incontro con il Presidente bellezza della natura, ma più ancora
Pier Giorgio Imbrighi, il P. Viganò e Sr dalla convivenza fraterna.
Antonina di Perugia. Abbiamo trattato
delle varie condizioni in cui versano le Luciana Marafodi della Fld.

124
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

PERUGIA. Hotel S. Cuore. A cena durante il Convegno annuale dei Laici.


Al tavolo P. A. Viganò, Sr A. Cordaro e P. Imbrighi.
VILLA BASILICA - Bas. S. Maria Assunta
Nuove professioni in fraternita.

Nuove professioni nella Fraternita


di ”S. Caterina da Siena” nella Basilica
di Santa Maria Assunta di Villa Basilica

notizie
(LU), domenica 2 maggio u. s. La Presi-
dente Enrica Cardinotti ha accolto con
entusiasmo la professione solenne di
Monica Lurci ed Elena Jonel.
La professione solenne è stata emes-
sa durante la S. Messa celebrata dal
Parroco Rev. do Antonio Tidei, presenti
l’Assistente Sr M. Delia Lafarciola op. e
la comunità domenicana delle Piccole
Ancelle di Nespolo Pistoia. La cerimonia
si è conclusa in onore delle professe con
un pranzo conviviale.
Franco Guidi
delegato della Provincia Romana
di S. Caterina da Siena

PISA - Casa di San Domenico 125


Festa della Beata Chiara Gambacorti.
Come ogni anno abbiamo festeggiato con grande
entusiasmo la festa della B. Chiara Gambacorti o.p. che
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

si è svolta il 17 aprile u.s.


Il Rev.do fr Luciano Santarelli o.p. ha presieduto la
celebrazione eucaristica e ha messo in rilievo le grandi
doti della Beata, la quale è stata l’ispiratrice della riforma
dell’Ordine.
Sono stati graditi ospiti gli Ordini secolari, che ringra-
ziamo molto della loro presenza.
La Comunità delle suore irachene e la Fraternita hanno
offerto a tutti i presenti un rinfresco a conclusione della
celebrazione che ha lasciato in noi tutti non solo gioia
e soddisfazione della sua riuscita, ma anche la forza di
far conoscere alla cittadinanza pisana chi è stata ed è la
B. Chiara Gambacorti.
Franco Guidi, laico della fraternita.
POPOLI - San Domenico
Festa di S. Caterina da Siena: nuove professioni.

Come ogni anno, dal 26 al 29 aprile, aiutato a crescere in spiritualità e ci han-


si sono tenuti a Popoli i festeggiamenti no donato gioia ed emozione perché tre
in onore di S. Caterina, la santa che è nostre consorelle: Sonia Antonucci (Sr
la gloria dell’Ordine domenicano e di Agnese), Anna Di Ciccio (Sr Caterina) e
notizie

tutta la Chiesa. Fermilia La Capruccia (Sr Caterina) han-


(…) Nessuna più di lei ha amato la no emesso la professione temporanea.
Chiesa e il Papa! Questo è stato il tema Il rito, con il nuovo cerimoniale, si
particolate che ci ha accompagnato è svolto durante la Messa alla presenza
durante il triduo guidato da P. Luciano, dell’assistente della Fld, Don Panfilo e
venuto da Firenze per la ricorrenza. della Presidente, Sig.ra Paola (…).
Tema più che mai opportuno per noi Al termine del suggestivo rito, ci sia-
che aspettiamo, per i primi di luglio, la mo strette attorno alle neo professe e con
visita del Santo Padre Benedetto XVI, un abbraccio abbiamo loro augurato
nella nostra diocesi, a Sulmona che di- di compiere un cammino fruttuoso di
sta da Popoli solo qualche chilometro. fede, seguendo il meraviglioso carisma
Sarà una vera gioia accogliere il Papa, domenicano. Con un buon rinfresco
manifestargli il nostro affetto sincero, abbiamo concluso le celebrazioni: vi
ascoltare la sua parola e pregare con hanno partecipato molti fedeli che si
lui e per lui. sono congratulati con noi per la loro
Questi giorni del triduo sono stati buona riuscita.
126 intensi! La preghiera liturgica, la parola Emilia Lattanzio
di Dio predicata, le riflessioni ci hanno (segretaria della FLD).
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

POPOLI. Celebrazione delle professioni di Sonia, Anna e Fermilia.


CAGLIARI - San Domenico
Accoglienze nel Laicato Domenicano.

notizie
Giovedì, 29 aprile u.s., festa di S. Ca- lefonato per un saluto ai festeggiati.
terina da Siena, si è tenuta la cerimonia Sono stati in quattro ad entrare in
delle nuove vestizioni. La celebrazione Fraternita: Elena Floris (sr Elena Mar-
si è svolta nell’antica Chiesa di S. Do- gherita); Pier Luigi Amat di S. Filippo 127
menico di Cagliari, che fu bombardata (fr Pier Luigi); Sonia Bruna Cannas (sr
durante la seconda guerra mondiale Sonia Bruna Lucia); Stefano Galletta (fr
(1943) ed ora è diventata “Cripta”. Ri- Stefano).
mane, comunque, con il bel chiostro Il canto del “Veni Creator” con l’invo-
del XIV secolo, un luogo che invita al cazione ai Santi Domenico e Caterina,
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

raccoglimento e alla preghiera ed è sta- ha aperto la suggestiva cerimonia pre-


to ben preparato per l’accoglienza dal sieduta dal p. priore, P. M. Carosi, che
signor Paolo Macis. nell’omelia ha sottolineato l’importanza
Erano presenti con noi della Fld ca- della nostra fiducia nella misericordia di
gliaritana, in occasione della festa, an- Dio “che non tradisce mai“.
che associate e associati della Croce È seguita la celebrazione della Santa
Rossa, dell’Oftal, della Pasfa (per l’as- Messa e il coro ha contribuito alla viva
sistenza alle famiglie dei militari), che partecipazione di tutti alla liturgia ese-
invocano S. Caterina come Patrona, poi guendo dei canti molto belli. In fine un
tutto il ”Coro S. Domenico” e infine le modesto, ma fraterno e gioioso rinfresco
suore e i frati domenicani. Tra questi ulti- ha coronato la festa.
mi, era spiritualmente presente il nostro
Assistente, P. Alberto Fazzini, tempora- Marisa Vassena (sr Tommasina).
neamente in Guatemala da dove ha te- Presidente della Fld calaritana. •••
ROMA - Santa Maria sopra Minerva
Nuove Professioni in Fraternita.

«Siamo una coppia di coniugi che


abitiamo a Roma e abbiamo fatto la
Professione perpetua nel Laicato dome-
notizie

nicano, io Salvatorica Congiargiu e mio


marito Gerardo Mazzolla.
La celebrazione, alla quale era pre-
sente tutto il gruppo della Fraternita,
è stata guidata dal padre assistente, P.
Antonio Cocolicchio, e si è svolta nella
Basilica di S. Maria sopra Minerva di
Roma. Siamo stati tanto contenti di aver
fatto questo passo tutti e due insieme: io
e mio marito.
Le inviamo alcune foto che può far
pubblicare nella rivista “Domenicani”.
Sia d’invito, per altre coppie, a consa-
crarsi nel laicato e far parte integrante
della grande Famiglia domenicana.
In fede, i terziari domenicani
128 Salvatorica e Gerardo».
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

ROMA. S. Maria sopra Minerva. Professione di Salvatorica e Gerardo Mazzolla.


IN MEMORIA DI

P. MICHELE
DE CEGLIE

notizie
A Trinitapoli (FG)
19 Luglio 1935
W Fiesole (FI)
28 Aprile 2010

Francesco De Ceglie nasce a Trinita- Lercaro nella Basilica Patriarcale di San


poli (FG) il 19 Luglio 1935 da Giacinto Domenico.
e Anna Maria di Biase ed è il secondo Dopo l’ordinazione viene assegnato
di cinque fratelli. a diverse comunità con incarichi di vario
Subito dopo la nascita la famiglia si genere: a Sassari; a Fiesole dove ricopre
trasferisce a S. Arsenio (SA) per motivi l’ufficio di economo, di vice-parroco, e
di lavoro e qui Francesco trascorre l’in- in seguito quello di parroco; a san Marco
fanzia e la fanciullezza. Dagli incontri in Firenze; a Siena; a Montepulciano. 129
avuti con i numerosi frati domenicani, Negli anni settanta, mentre fa parte
nativi di quella città, conosce l’ideale della Comunità di formazione di San
apostolico e missionario dell’Ordine di Domenico di Fiesole, ricopre anche
San Domenico. l’incarico di Promotore Provinciale delle
La vocazione religiosa e sacerdotale vocazioni e del Rosario.
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

lo porta undicenne a San Domenico di Si è sempre distinto per la sua fede


Fiesole al seguito del suo compaesano semplice, spontanea e fervida espressa
domenicano, P. Angelico Spinillo. nelle forme tradizionali con al centro
Entra perciò nella “Scuola Apostoli- una devozione speciale per la Vergine
ca S. Antonino” per compiervi gli studi Maria e i santi che onorava nel canto
ginnasiali. con la sua bellissima voce e anche at-
Riceve l’abito domenicano a Fiesole traverso numerose immagini sacre di cui
nel 1951 prendendo il nome di Michele amava circondarsi. Questa devozione lo
e, dopo il noviziato emette la sua prima spingeva inoltre a visitare volentieri i lo-
professione religiosa il 6 ottobre 1952. ro santuari o i luoghi di devozione.
Viene quindi inviato allo studio do- In questa linea ha seguito gruppi
menicano di Bologna a compiere gli di preghiera e numerosi pellegrinaggi
studi istituzionali. Il 25 luglio 1960 è organizzati in Italia e all’estero. Il suo
ordinato sacerdote dal card. Giacomo temperamento gioviale e bonario gli ha
permesso di avvicinare tante persone tutto dagli altri e da un apparecchio per
umili e devote e di aiutare anche econo- la nutrizione parenterale.
micamente numerose persone indigenti Con tutto ciò e nonostante le lacrime
e istituzioni che a lui si rivolgevano con abbondanti da lui versate non ha perso,
fiducia. lucidità, tenerezza e buonumore dando
La malattia lo ha colpito nei primi an- a tutti esempio di pazienza, di serenità
ni del 2000 a Fiesole dove era ritornato e di bontà soprattutto a coloro, laici e
da qualche anno. Le ricadute periodiche confratelli, che lo hanno assistito gior-
nel suo male, nonostante la generosità no e notte.
notizie

e il dinamismo che lo avevano sempre Ha seguito in qualche modo i pro-


contraddistinto, lo hanno reso progres- grammi televisivi religiosi, concelebrato
sivamente incapace di provvedere a sé ogni giorno l’eucarestia con alcuni con-
stesso e agli altri. fratelli ammalati fino al giorno della sua
Dopo un primo attacco ischemico morte sopravvenuta quasi improvvisa-
cerebrale vide ridursi la sua capacità di mente per il complicarsi delle condizio-
parlare e di comunicare in modo corret- ni generali la sera del 28 aprile 2010.
to, per questo il suo ministero all’ospe- Alla liturgia funebre, presieduta dal
dale di Camerata e presso comunità re- Provinciale, P. Daniele Cara, oltre alla
ligiose e gruppi di preghiera divenne per sua amata sorella Maria e ai nipoti han-
lui assai problematico e sofferto. no partecipato diversi confratelli e fede-
Con l’episodio ischemico del 2005 li di San Domenico di Fiesole e Siena
subentrò anche l’emiplagia, l’afasia e da sempre a lui intimamente legati da
l’incapacità di nutrirsi in modo naturale quando era parroco.
e poi da ultimo anche la cecità comple- Le sue spoglie riposano nel cimitero
ta. In tal modo si vide costretto a vivere di San Domenico di Fiesole.
130 su una sedia a rotelle dipendendo in P. Angelo Belloni op.

ANGOLO DELL’ECONOMO.
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

N Come da vecchio accordo, il nostro economo, quello di “Domenica-


ni”, ogni tanto fa visita in redazione per riferire la situazione economica,
G appunto. Ottimista, qual è, non è solito lamentarsi e preoccuparsi ecces-
sivamente e anzi è lieto di cogliere l’occasione di ringraziare tutti coloro
O che hanno contribuito alla stampa con offerta annuale.
L Il nostro economo, tuttavia, è anche prudente e lungimirante e per
questo va ascoltato e possibilmente aiutato. Il motivo della sua visita in
O redazione, e più da questo suo angoletto, è dovuto al recente intervento
delle POSTE ITALIANE per la spedizione in abbonamento delle Riviste.
Il privilegio di tariffa ridotta per le spedizioni di stampe è stato in pratica
quasi abolito perché l’aumento di tariffa corrisponde a cinque volte di
più. All’aumento delle spese supplisca l’aiuto di tutti. Grazie! •••
P
UBBLICAZIONI

in redazione

pubblicazioni
G. CAVALLINI, Martino de Porres, i
fioretti, ed. Citta nuova, Roma (2007),
pagine 306.
Anche se risale ormai a tre anni fa
questa nuova edizione della vita del do-
menicano San Martino de Porres nella
lettura fedele e intelligente della indi-
menticabile Giuliana Cavallini, delle
Missionarie della Scuola, è giustificata
la riproposta di lettura di questo libro,
che rimane attuale, specie per i nostri
Laici domenicani. “La figura di Martino
umile e povero, discriminato per la sua
A, SCARCIGLIA OP., Tutte le genera-
origine, si staglia sulla scena di questo
zioni mi diranno Beata, Inni alla Madre
nostro mondo con una originale nobiltà
di Dio, ed. Il leccio, Siena (2010), pagine
e una grandezza sorprendente” (A. Bal-
130.
ducci, prefazione).
Dopo la pubblicazione della quarta
Scriveva l’autrice nella Premessa
raccolta “Il profumo di nardo” poesie di
della prima edizione: «sono episodi
Pasqua (ed. Feeria), «ringraziamo padre
tratti dalle testimonianze di quelli che
131
Alfredo Scarciglia di queste belle poesie
lo conobbero in vita e furono chiama-
che ci fanno partecipare di quel mondo
ti a deporre, sotto giuramento, quanto
a cui lui stesso si è comunicato».
sapevano di lui al processo per la sua
Si tratta della recentissima pubblica-
beatificazione».
zione di “Inni alla Madre di Dio” di cui
domenicani - maggio - giugno - 2010 - n. 3

Trattandosi di testimonianze giurate


ci fa dono e “il mondo” di cui ci rende
dei processi, le pagine di questo libro
partecipi (secondo l’espressione usata
tornano più spontanee e attraenti e so-
dal card. Tomas Spidlik S.I., nella prefa-
prattutto, i fatti più credibili. (nrd).
zione che ha fatto) è proprio quello dei
poeti, che a detta di Platone, sono i soli
“capaci di ricevere l’ispirazione divina”,
e quindi di fare teologia.
L’originalità dell’opera e ciò che as-
sicura il contenuto teologico, che non
può mancare trattando della Madonna,
è il “ricorso“ ai Padri della Chiesa e a
molti santi, soprattutto domenicani, che
egli cita, per i “nomi“ bellissimi di cui si
sono avvalsi nell’invocarLa. (nrd). • • •
In preparazione all’anno giubilare, il 2010 ha
come tema “La Missione della Predicazione” che
pone implicitamente tre domande: Da chi siamo
stati mandati? A chi siamo stati mandati? Per
che cosa siamo stati mandati?
Queste domande ci ricordano che il nostro
impegno nella missione e nel ministero è in ultima
analisi opera dello Spirito Santo. Questo raffor-
za ulteriormente le parole del Vangelo di Luca
24,49: “Restate in città, finché non siate rivesti-
ti di potenza dall’alto.” La nostra chiamata dome-
nicana alla preghiera, alla contemplazione e allo
studio e i frutti derivanti dal nostro stile di vita
domenicano ci sono dati come doni dello Spirito.
Raffinare questa consapevolezza ci permette-
rà di essere testimoni viventi della vita, morte e
Risurrezione di Gesù nel nostro quotidiano. Avre-
mo il potere di predicare la Parola senza paura e
di offrire la stessa sfida e la stessa speranza a
chi ci ascolta durante la nostra giornata.
Se crediamo e viviamo nella forza dello Spiri-
to, non c’è alcun ambito della vita che non possa
essere raggiunto dal potere e dall’azione dello
Spirito. Gesù e Domenico si rivolsero alle eresie
del loro tempo. Vollero che tutte le persone sa-
pessero e sperimentassero la giustizia, la mise-
ricordia e la compassione di Dio, specialmente in
mezzo alle confusioni della vita: guerre, scandali,
senso di disperazione e mancanza di una casa, sia
in senso fisico sia spirituale. Vollero che le per-
sone vivessero nella giusta relazione con il Divi-
no, con le altre persone e con il loro ambiente. Si
rivolsero anche alle persone potenti e influenti e
le esortarono a creare sistemi e strutture se-
condo il disegno di Dio.
(adattato da IDI. 481. aprile 2010, p. 104).

“DOMENICANI” n. 3 / 2010
maggio - giugno 2010
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