Afresco che si trova nel refettorio del Monastero Cenacolo del Rafaellino (1534) Alleluia! Alleluia! Il Signore risorto cantate con noi! Egli ha vinto la morte Alleluia! Alleluia Alleluia! 1 Le monache di Santa Maria augurano a tutti, amici, benefattori, alle persone malate e anziani una lieta Pasqua. 2 Vederti amato come Tu meriti mi ha condotto qui. La fedelt il fore pi bello dellamore per il quale niente piccolo. Dal Diario di Suor Petra Giordano. Ritiro spirituale nel giorno della santa professione 1939. Contempler costantemente e assiduamente la vita di Ges nel S. Vangelo. Ges sia la mia vita, la mia verit, la mia via. Tendere con tutte le forze, a costo di qualunque sacrifcio, al perfetto sacrifcio al perfetto disprezzo di me stessa. Ges mi chiama a ricopiare la sua vita di umilt e dabiezione, la sua vita di vittima damore. O Ges agonizzante per me, io voglio agonizzare per voi. O Ges, Crocifsso per me, crocifggetemi per voi. O Unico amore dellanima mia, io vi prometto di vivere in continuo distacco da tutte le cose create, di non concedere pi a me stessa la minima soddisfazione bench legittima, di tenermi sempre 4 5 allultimo posto: la mia unica consolazione sar quella di non averne mai in questa vita. O Ges, dammi le anime e toglimi tutto. O Ges voglio perdere tutto, di momento in momento. Ho sete di te, ho sete damore, ho sete di patire, ho sete di anime. O Ges, voglio essere vostra serva fedele, voglio farvi sempre piacere e in cambio non chiedo che Voi e voi solo. O Ges, voglio essere la vostra piccola ostia: umile, dolce, silenziosa, morta a tutte le cose della terra.. Ti chiedo un amore che mi consumi, tienimi sempre allultimo posto, fa che la mia memoria sia cancellata dal cuore di tutti Siamo liete di inserire in questo libretto le fgure di 4 monache vissute nel nostro Monastero, entrate lo stesso giorno nel 1937, giorno dedicato alla Vergine del S. Rosario, trovando in Noviziato altre 3 Novizie: suor Petra Giordano, che diventer loro Maestra, la Contessa Dona Delle Rose e Suor Elena Aramini. Due venivano dalla Sardegna, una da Abano Terme, e una da Chieti. Le 4 sante monache nel 1937 non sapevano quello che trovavano in monastero: il monastero era illuminato con le lampade a olio, senza riscaldamento, con una piccola brocca in cella per lavarsi, mai acqua calda, spoglia di tutto ecc. Ma loro erano felici perch potevano offrire al Signore il loro sacrifcio puro per le anime. Erano molto affezionate ai Padri Serrotti perch li hanno visti crescere e seguiti nella loro Vocazione Domenicana. In tempo di guerra sono state brave nel servizio ai Padri e agli Studenti Domenicani, rifugiati a Santa Maria. Hanno accolto con tanto amore qualche monaca di Arezzo e di Pisa con un servizio pieno di amore, carit e si sono prestate anche con lavori molto pesanti per gli sfollati al Santuario. Questa collaborazione concreta. Grazie mie care sorelle per il vostro esempio. Dalle Cronache del 1927 6 7 Cara Suor Vincenza il tuo ricordo sempre vivo nei nostri cuori. Come non ricordare gli ultimi giorni della tua vita quando alzando gli occhi al cielo dicevi queste parole: SOLO LAMORE conta. IO vado in paradiso. Grazie suor Vincenza del tuo esempio Ieri 15 gen- naio, alle ore 4,30 del mattino passata dalla terra al cielo la no- stra amata consorella Suor Vincenza Galeno o.p., dopo una lunga malat- tia sopportata con amore. Gi da qualche anno era sofferente, ma continuava a seguire la vita comune, impegnata nel servizio del- le consorelle. Suor Vincen- za Galeno era nata ad Aba- no Terme (PD) il 2 giugno 1915. Prima di cinque fgli, ebbe dal Signore la grazia di nascere in una famiglia religiosa. Entr nella nostra comunit il 2 ottobre 1937, vest il nostro santo abito domenicano il 9 maggio 1938. Tutte possiamo te- stimoniare che vissuta in mezzo a noi con una esem- plarit non comune unita a una grande carit verso le consorelle e i Padri. Per comprendere la pro- fondit dei sentimenti che arricchivano lo spirito della amata consorella trascrivo alcuni stralci dellOmelia tenuta dal Padre Arcangelo Dossena che fu suo con- fessore per diciotto anni. Carissimi, al primo annun- zio del piissimo transito di questa esemplare sorella, Leggiamo nelle Cronache 1999 8 stato per me spontaneo ricorrere con la mente e il cuore alle parole Evangeli- che: andata incontro allo sposo con la lampada acce- sa. La monaca domenicana non pu esercitare la pre- dicazione ministeriale, ma quello che pi conta le- difcazione di una preghiera intensa, di una carit illumi- nata in ogni servizio della comunit. Ecco, allora che la nostra amata Suor Vincenza ha saputo nel silenzio, nel na- scondimento del chiostro recare questa testimonianza senza uscire dalla clausura, con gesti e parole sempli- ci, ma domenicanamente sapiente. Non stata una donna di successo, ma di testimonianza di una gran- de carit. Amava ripetere nel suo servizio in cucina, che la stufa era il suo altare, le pentole che bollivano erano lincenso che saliva a Dio per lodarlo e teneva in cucina le foto dei grandi Capi di Stato per aiutarli col suo sacrifcio ad una vera conversione. (La Cronista). 9 Dal libro delle Cronache 1951 Suor M. Rosaria Nicolucci Il 3 Novembre, 1 sabato del mese alle 14,45 si spegneva Suor Maria Rosaria Nicolucci. Il terribile cancro riproducendosi celermente in pochi mesi lha consumata. La consorella che le era accanto nel vederla soffrire cos piangeva continuamente, tenendola stretta tra le braccia senza poterla sollevare dal dolore. Suor M. Rosaria serv il Signore e la comunit con tanta semplicit, pregando sempre e con tanto fervore per quanti si raccomandavano alle sue preghiere, disimpegnando volentieri e allegramente le fatiche pi dure in comunit per sollevare le consorelle che tanto amava. Alla sua morte le monache videro partire dalla sua camera un arcobaleno che si estingueva nel chiostro. Era nata a Fossacesia (Chieti), il 25 aprile 1895 e il 26 ottobre 1937 entr in monastero a Santa Maria del Sasso e mor nel 1951. Nota. Per lentrata in monastero si dovette chiedere la dispensa alla Santa Sede, perch allora dopo i 30 anni non si dovevano accogliere le giovani che desideravano farsi monache. La consorella prima di entrare a S. Maria era assistente presso alcune suore dove venivano assistite le persone non vedenti, solo per questo motivo ritard il suo ingresso in clausura. 10 Suor Domenica e Suor Angela che nel 1937 lasciarono la loro amata Sardegna per entrare a Santa Maria del Sasso. Fecero il viaggio da sole e quando arrivarono ad Arezzo trovarono le altre due che entravano a farsi monache a S. Maria Le due amiche del cuore e amanti della loro terra piena di sole erano vestite col costume sardo, con belle trecce nere, che scendevano sulle spalle e che avrebbero offerte al Signore dopo la prova del noviziato. Non mancava loro la Vocazione forte, decisa ad affrontare tutti i disagi che allora si trovavano nella vita monastica. Non esistevano crisi , anche se il tutto era poco. Care sorelle quali esempi ci avete dato! 11 Suor Maria Domenica era nata il 22 luglio 1913 ad Orune (Nuoro), dece- duta a Santa Maria in Bib- biena il 22 settembre 1973. Di famiglia profondamente cristiana, gi da piccola era stata formata ad una pro- fonda vita di piet. A 24 anni insieme alla sua ami- ca del cuore, Suor Angela Goddi, nonostante lostile opposizione della famiglia, il 2 ottobre 1937 entr nel nostro Monastero. Intelli- gente e piena di buon sen- so, sapeva trovare la via ad ogni soluzione complicata. Molto arguta e gustosa nella conversazione, amante del- la preghiera era sempre la prima in coro. Nutriva il suo spirito con la lettura della Sacra Scrittura e la Regola perch allora la Maestra del- le novizie insegnava che era il primo libro che dovevamo leggere, osservare e met- tere in pratica perch dopo la morte si doveva rendere conto del nostro impegno preso con Ges nel giorno della Professione Solenne. Comunque suor Domenica era molto assidua alla lettu- ra dei libri dei Santi per ave- Dalle Cronache. 1973 Suor M. Domenica Chessa 12 re esempi concreti. Gli ultimi anni li dedic specialmente alla lettura degli scritti di Suor Elisabetta della Trinit carmelitana. Fior in lei un progresso spirituale tale da offrirsi Vittima alla SS. Tri- nit . Al funerale era pre- sente il suo Direttore Spi- rituale (confessore anche della Comunit). Il R. Padre Bernardo De Alessandris la ricord con alcune signifca- tive parole: La consorella operava nel nascondimen- to, perci posso affermare che ella stata una Lode di Gloria della Trinit. Vive- va questa Presenza nel suo intimo in una forma direi entusiasmante, per cui la SS. Trinit era la sua luce, il suo conforto, il suo amore. Ripiena di sentimento affet- tuoso e operante, cosciente del dono inestimabile avu- to, era desiderosa di ren- derle maggior glorifcazione con un apostolato effcace, come lo pu dare la monaca contemplativa claustrale do- menicana. 13 14 Dalle Cronache. 1992 Suor Angela Goddi la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, quando nella chiara e illuminata piccola camera spoglia di ogni og- getto superfuo dopo forti sofferenze, suor Angela sta morendo. Intorno al suo let- to ci ritroviamo con la Ma- dre Priora e noi consorel- le con il canto della Salve Regina. un canto mesto di addio. Sono le ore 1,10 di questo maggio, mese particolarmente dedicato a Maria: ecco il suo passaggio allaltra sponda dopo 50 anni di vita trascorsi in mo- nastero, senza pi ritornare nella sua amata Sardegna. In monastero si entra e si rimane solo per Dio, non c altro motivo, questo che le due amiche sarde avevano compreso. La vita di suor Angela stata una vita offerta nel silenzio, nel na- scondimento, nel sacrifcio che si rinnova ogni giorno nel Sacrifcio della S. Messa. Nata a Orune (Nuoro) il 28 ottobre 1914 ebbe la grazia di nascere in una famiglia molto religiosa. Appartenne con entusiasmo allAzione Cattolica e proprio in questo ambiente ecclesiale for la sua vocazione. Insieme alla sua amica del cuore (suor M. Domenica) lasciarono la loro famiglia e la loro terra Sarda per trapiantarsi nel di- letto giardino Gusmano qui a Bibbiena a servizio della Vergine SS. Era la festa della Madonna del S. Rosario del 1937. Il 9 maggio 1938 av- venne la Vestizione insieme ad altre 3 postulanti. Trov in noviziato altre tre Profes- se di voti semplici tra le quali ancora Suor Petra Giordano che fece la Professione So- lenne nel 1939 e subito, con il permesso della S. Sede fu eletta Madre Maestra delle 4 Novizie. Suor Angela aveva una particolare familiarit con la Sacra Scrittura e sem- pre laveva a for di labbra. Amava molto leggere la vita dei nostri Santi ed era mol- to devota della Vergine SS. Non parliamo delle sue fati- che per servire la comunit, in tutte le ore era disponibi- le. Il Signore alla fne della sua vita non le risparmi la sofferenza, tanto che dopo lintervento ai polmoni per estirpare il male del secolo ripeteva spesso: Ges vieni a prendermi, sono pronta. Ai medici che le chiedevano se soffriva molto per dar- le dei calmanti rispondeva: Queste cose non si dicono le vede Ges. Cos era Suor Angela Goddi. 15 Tutti conosciamo il senso dellespressione scherzo da prete: questa volta per il brutto tiro me lo ha giocato Sr. Candida, a cui, per laffetto che mi lega ai luoghi del San- tuario di S. Maria del Sasso, non ho potuto dire di no: Scrivi un articolo per i 50 anni di sacerdozio di P. Giovanni!. Una bella sfda, perch parla- re di una fgura, cos nota, cos conosciuta e cos amata in tutta la diocesi di Arezzo Cortona - Sansepolcro veramente im- pegnativo; si aggiunga pure: cos eclettica e cos versatile, e il tutto diventa una vera e pro- pria impresa. Realmente sono cresciuta nel- la collaborazione accanto a P. Giovanni; lui mi ha iniziato alla fede, a lui devo la scoperta e la crescita personale nelli- tinerario spirituale: insieme al Signore, ho verso di lui un grosso debito di riconoscenza, e qui potrei concludere il di- scorso! per questo che im- possibile sintetizzare la VITA che abbiamo condiviso, uni- tamente a lui e a quanti hanno seguito con me il cammino che ancora oggi stiamo percorren- do spero che navigando tra i numerosi ricordi non emerga- no le cose meno importanti. Cos mi limiter a fare solo qualche rifessione e conside- razione da partecipare ai letto- ri: ai giorni nostri si fa un gran RICORDANDO IL CINQUANTESIMO DI SACERDOZIO DI PADRE GIOVANNI SERROTTI Testimonianza di Paola su P. Giovanni Serrotti Giovanni Serrotti allet di 11 anni nei pressi del Santuario di S. Maria del Sasso 16 parlare della educazione, della formazione, della necessit di avere dei modelli da seguire quello di oggi veramente un contesto sociale e morale contrastato, complicato, dove relativismo e individualismo stanno portando verso lalie- nazione di se stessi, verso lo- blio dalla condizione prima ed essenziale dellessere uomini, dellessere fgli di Dio, dove diffcile riconoscere o cerca- re una guida che ci aiuti a non perdere di vista le cose che sono veramente preziose per lesistenza. Mi vengono alla mente que- sti pensieri perch uno dei pi grandi doni di cui Dio mi ha indegnamente privilegiato stato proprio quello di avere vicino fn dalla mia infanzia una fgura come quella di P. Giovanni: non ho fatto alcuna fatica a cercarlo e a seguirlo come guida spirituale, perch lui era l, nella mia parrocchia di San Domenico in Arezzo, prima in veste di assistente (delle Vocazioni, del Rosario, degli Scouts), poi come vice e infne Parroco, successore di una grande e indimentica- bile fgura di Predica- tore come quella di P. Rai mondo Caprara. La vitalit e lenergia che diffon- deva intor- no a s sia nella predi- cazione che nelle varie attivit erano davvero irresi- stibili, non era possibile rima- nere indifferenti di fronte a tanto vigore; io, allinizio, ero piuttosto diffdente, i modi di questo giovane religioso erano piuttosto spicci, in particola- re quando doveva trattare con i collegiali o con gli scouts (gli adolescenti a volte hanno bi- sogno di qualcuno che ne freni leccessiva esuberanza); poi entrai nel Coro insieme alle prime ragazzine che facevano capolino nel presbiterio della nostra bella Basilica; in segui- to stato un susseguirsi di nuo- ve ed entusiasmanti attivit ed iniziative che lo hanno portato perfno a creare una televisione Giovanni Serrotti Prima Comunione 7 ottobre 1945 Santuario di S. Maria del Sasso 17 per gli ammalati della parroc- chia: lattuale Telesandome- nico, di cui stato ideatore, fondatore e direttore per circa 30 anni, fno al contrastato av- vicendamento con la gestione diocesana. Solo chi lo ha avvicinato alme- no una volta pu immaginare quale profondit caratteriz- za questo sacerdote: in tanti anni posso testimoniare che un vero uomo di Dio, un vero Predicatore, tenace, capace di imprese e progetti a prima vi- sta irrealizzabili e contempo- raneamente, talmente sensibile e sollecito nelle situazioni pi delicate da commuovere per la sua prontezza e la sua premu- ra. E non era mania di prota- gonismo, quanto il desiderio di far conoscere e avvicinare tante anime al Signore e alla sua santa Chiesa: questo non stato capito da molti, i quali forse lo hanno solo giudicato e non sostenuto nella vocazione e nel ministero che gli erano affdati. Certo, di primo acchito, una personalit cos estroversa e diretta come P. Giovanni pu mettere in diffcolt, ma per noi che siamo cresciuti con lui stato ed di fatto un testi- mone credibile, una di quel- le creature speciali capaci di comunicarti la meraviglia e lo stupore nelle piccole e nelle grandi cose, di spronarti ad ac- cogliere con coraggio la quoti- dianit della vita come proget- to del Signore, nella gratuit e nella disponibilit nel servizio alla Chiesa e ai fratelli. E quel- lo che hanno voluto attestare i numerosi convenuti nella chie- sa di San Domenico, la sua an- tica parrocchia, il 21 dicembre u.s., giorno in cui si celebrato il 50 della ordinazione presbi- terale, in un abbraccio ideale e affettuoso verso il pastore, la- mico, il fratello. Questo non signifca che non ci siano state anche incom- prensioni, disaccordi, talvolta discussioni, anzi, a volte cera- no delle vere e proprie baruffe, ma, per quellAmore che deve contraddistinguere ogni bat- tezzato, cera anche la capa- cit di ammettere gli sbagli e lumilt di chiedere e donare il perdono. Questo sia nella vita parrocchiale e pastorale che nellimpegno decennale della 18 comunicazione. E ci piace riconoscere che an- cora non ha perso queste buo- ne doti, ancora ha molte cose da insegnare a tante persone che lo circondano: i difetti non li ha del tutto cancellati, specialmente la testardaggine, ma se uno non ci fa caso, ha veramente la possibilit di in- contrare e scoprire una perso- na speciale, uno da cui si pu imparare sia come uomo che come sacerdote. Caro P. Giovanni, mantieni sempre la freschezza e la spon- taneit che ti hanno sempre contraddistinto e la generosi- t che hai sempre manifestato in abbondanza: i capelli sono bianchi, segno di saggezza, ma linnocente stupore quello del bambino e con il santo Padre Domenico continua a servire Dio e la Chiesa attra- verso la Caritas veritatis! Ad maiora! Paola 19 Madonna del Buio Statua lignea dei primi del 500 (scuola di Donatello) che da s, per ben due volte, da Bibbiena fece ritorno a S. Maria Richiesta alla Vergine SS. Siamo rimaste a servirti in questo bel Santuario, anche se ormai un piccolo Resto. Siamo contente di servirti ancora con tanto amore fnch Tu non ti stancherai del nostro servizio. In questi 60, 58, 52 anni ti abbiamo chiesto molte grazie, ma ora ti chiediamo la pi importante. Quando arriver la nostra Ora di Passare allaltra sponda e i nostri occhi vedranno il Volto Amabile di Ges, guarda di esserci anche Tu come nostra Avvocata. E se abbiamo ancora qualche debito da pagare Tu sai come fare, ti basta guardare il tuo Ges e tutto andr bene. Grazie!!!!
Vergine del Buio sii luce nelle tenebre Le tue Figlie di Santa Maria del Sasso. Monastero delle Monache Domenicane di S. Maria del Sasso Viale Santa Maria, 1 - 52011 Bibbiena (AR)