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Descrizione pi o meno precisa di una serie di avvenimenti, personaggi e dialoghi. Essa composta da: 1) Soggetto: prima manifestazione concreta di unidea 2) Trattamento: sviluppo narrativo con attenzione ad ambienti e situazioni 3) Scaletta: segna il passaggio dal momento letterario alla costruzione del film. Vengono suddivise le scene. La descrizione pu avvenire con laiuto delle story board. Caratteristiche della sceneggiatura: a) Instabilit: la sceneggiatura pu venir modificata nel corso della lavorazione del film b) Non ha valore letterario: creata per esprimere immagini. Racconto: E lunione della Storia e del Discorso. Storia: il contenuto minimale della narrazione Discorso: la forma della narrazione Teorie del Racconto: 1) Operazione minimale della narrativit (Gardies): Equilibrio -> Squilibrio -> Equilibrio 2) Funzioni di Propp: le fiabe russe, pur raccontando storie diverse hanno strutture intrinsecamente comuni (Ad es.: separazione) 3) Modello Attanziale (Greimas) Destinatore Destinatario Adiuvante Opponente
1. Sceneggiatura:
A differenza della realt, in un racconto ciascuna funzione ha il proprio senso. A questo proposito Barthes distingue: 1) Funzioni: rinviano ad un fare che ha il compito di far avanzare la storia. Le azioni in questo caso sono Cardinali 2) Indizi: rinviano ad un fare che serve ad arricchire il racconto. Le azioni in questo caso sono Catalisi Diegesi: La diegesi una costruzione spazio temporale che nasce da una forma di cooperazione tra il racconto e il suo destinatario: la diegesi presenta gli elementi e il destinatario li collega. Genette distingue: 1) Discorso Diegetico: il mondo della diegesi (ad es. narratore diegetico o musica da una radio) 2) Discorso Extra Diegetico: tutto ci che esula dalla diegesi pur facendo parte del racconto (Ad es. colonna sonora o narratore extra diegetico) Tuttavia il rapporto tra la diegesi e lo spettatore non diretto, ma mediato da unistanza terza che regola il flusso di informazioni intenzionalmente (montaggio e regia).
A. Spazio
Spazio della Storia: lo spazio Diegetico Spazio del Discorso: lo spazio extra Diegetico (lo spazio come viene a formarsi sullo schermo
Vi sono 4 tipi di rapporti spaziali: 1) Identit Spaziale: selezione dello stesso spazio (quadro parete) 2) Contiguit Spaziale: contiguit tra due o pi elementi (quadro quadro sulla stessa parete) 3) Disgiunzione di Prossimit: quando tra due spazi non comunicanti possibile una comunicazione visiva e sonora non amplificata (dialogo) 4) Disgiunzione di Distanza: tra due spazi privi di comunicazione diretta.
B. Tempo
Diegetico:
il
tempo
del
racconto
Filmico:
il
modo
in
cui
viene
presentato
Genette
organizza
il
tempo
in
3
tipologie.
1) Ordine:
lordine
con
cui
vengono
presentati
i
fatti
a) Analessi:
evocazione
a
posteriori
Esterna:
allarco
temporale
del
racconto
Interna:
allarco
temporale
del
racconto
Mista:
entrambe
interna
ed
esterna
b) Prolessi:
anticipazione
sugli
avvenimenti
che
porta
lo
spettatore
a
chiedersi
non
che
cosa,
ma
come?
2) Durata
a) Pausa
(TR
=
N;
TS
=
0)
il
campo
vuoto
b) Ellisse
(TR
=
0;
TS
=
N)
eliminazione
dei
tempi
morti
c) Estensione
(TR
>
TS)
slow
motion
d) Sommario
(TR
<
TS)
e) Scena
(TR
=
TS)
dialogo
3) Frequenza
a) Singolativa:
1
volta
quanto
avvenuto
1
volta
b) Singolativa
Plurale:
N
volte
quanto
avvenuto
N
volte
c) Ripetitiva:
N
volte
quanto
avvenuto
1
volta
d) Interattiva:
1
volta
quanto
avvenuto
N
volte
2. Inquadratura:
Focalizzazione:
il
modo
in
cui
listanza
narrante
intenzionalmente
i
rapporti
tra
personaggi
e
destinatari.
Es:
suspance:
lo
spettatore
conosce
pi
dei
personaggi:
sorpresa:
lo
spettatore
conosce
meno
i
ugualmente
ai
personaggi.
Teodorov
indica
3
tipi
di
rapporto
vedere/conoscere
tra
narratore
e
personaggio
1) Focalizzazione
Zero:
narratore
>
personaggio
2) Focalizzazione
Interna:
narratore
=
personaggio
3) Focalizzazione
Esterna:
narratore
<
personaggio
Jost
indica
2
tipi
di
rapporto
vedere/conoscere
tra
istanza
terza
e
personaggio
1) Ocularizzazione
Interna:
visione
di
un
oggetto
con
la
mediazione
del
personaggio
Primaria:
le
immagini
sono
traccia
di
chi
guarda
(es.
ubriaco)
Secondaria:
alternanza
personaggio
e
oggetto
2) Ocularizzazione
Zero:
visione
senza
la
mediazione
del
personaggio
Inquadratura:
E
lunit
di
base
del
discorso
filmico
ed
una
rappresentazione
limitata
nello
spazio
dai
4
lati
del
bordo
e
nel
tempo
da
un
inizio
e
da
una
fine.
Pu
essere:
a)
Oggettiva:
quando
dellistanza
narrante
b)
Soggettiva
o Falsa:
i
movimenti
della
macchina
simulano
i
movimenti
del
personaggio.
o Semi
Soggettiva:
rappresenta
il
punto
di
vista
del
personaggio
ma
non
la
sua
esatta
posizione
(Ad
es.
da
dietro
alle
spalle)
E
si
chiama:
a) Piano:
quando
il
soggetto
dellinquadratura
un
personaggio.
b) Campo:
quando
il
soggetto
dellinquadratura
lambiente.
A. Profilmico
E
il
contenuto
dellinquadratura.
1) Ambiente
Martin
propone
3
modi
di
rappresentare
lambiente:
I. Realista:
lambiente
naturale
(Realismo
italiano)
II. Impressionista:
lambiente
modificato
o
ricostruito
a
partire
dalla
dominante
psicologica
(Ad
es.
Quarto
potere)
III. Espressionista:
lambiente
esplicitamente
artificiale
(Ad
es.
Arancia
Meccanica)
2) Luce
e
Colori
Si
possono
gi
distinguere
il
piano
Intradiegetico
(fonti
di
luce
che
fanno
parte
dellambiente)
e
Exxtradiegetico
(attrezzature
esterne
che
fanno
parte
del
set).
Le
caratteristiche
della
luce
sono:
I. Qualit:
contrasto;
diffusa.
II. Direzione
e
Sorgente:
frontale,
laterale,
alto,
basso,
controluce.
III. Luce
Intradiegetica:
Keylight
(evidenzia);
Filllight
(scolpisce);
Backlight
(stacca
dal
fondo)
IV. Colore
(dallinizio
degli
anni
30)
B. Filmico
E
il
modo
in
cui
si
rappresenta
il
pro
filmico
1) Scala
dei
Piani
I. Grado
Zero:
unica
inquadratura
(come
nel
teatro,
senza
montaggio
o
movimenti
di
macchina)
II. Campo
Lungo:
spazio
esteso
(spaghetti
western:
suscita
desolazione)
III. Campo
Medio:
equilibrio
tra
ambiente
e
figura
umana
IV. Campo
Totale:
predominanza
dellambiente
sulla
figura
umana
Figura Umana o Piano Americano: dalle ginocchia in s o Mezza figura: dalla vita in s o Primo Piano: dalle spalle in s o Primissimo Piano: il volto (che Deleuze distingue tra riflessivo ed intensivo) o Particolare: del corpo o Dettaglio: di un oggetto
2) Angolazioni e Campo Fuori Campo Attivo: spinge a chiedersi cosa succeda fuori campo. Fuori Campo Passivo: semplice contestualit Fuori Campo Medio: interno al campo ma fuori dallocchio dello spettatore. Fuori Campo Concreto: fuori dallinquadratura ma visto in precedenza. Fuori Campo Immaginario: non labbiamo visto ma siamo spinti a farcene unidea.
C. Movimenti
di
macchina
1) Panoramica:
cinepresa
fissa
sul
proprio
asse
che
ruota
a
360
in
senso
verticale
e
orizzontale
2) Carrellata:
Cinepresa
fissa
sul
proprio
vettore
(Camera
car;
carrellata
laterale;
Carrellata
aerea)
3) Carrellata Ottica: usa la variazione di distanza focale 4) Travelling: mediante luso di attrezzature si uniscono le possibilit della carrellata e della panoramica (Gru; Dolly; Louma; Steady Camera)
Funzione dei movimenti di macchina: 1) Funzione Connettiva: mette in relazione due o pi oggetti per sottolineare comunanze o differenze 2) Funzione Descrittiva Movimento subordinati: seguono la trattoria del personaggio Movimenti Liberi: indipendenti dal movimento del personaggio Funzione Estensiva: la macchina indietreggia dalloggetto mostrandolo nel suo rapporto con lambiente Funzione Selettiva: la macchina avanza verso loggetto rendendolo pi visibile.
3. Il
Montaggio
Il
montaggio
loperazione
che
consente
di
unire
la
fine
di
uninquadratura
con
linizio
della
successiva.
Pu
essere
fatto
attraverso:
I. Modi
di
Fusione:
a) Stacco:
passaggio
diretto
e
immediato
b) Dissolvenza
Di
Apertura:
limmagine
appare
progressivamente
Incrociata:
A
scompare
e
B
compare
Di
Chiusura:
limmagine
scompare
progressivamente.
A
questo
proposito
si
hanno
le
Soluzioni
di
Punteggiatura:
o Iris:
foro
circolare
che
si
apre
e
si
chiude
o Tendina:
la
nuova
immagine
si
sostituisce
alla
precedente
scorrendo
via
sullo
schermo
c) Piani
di
Ambientazione:
inquadratura
descrittiva
dellambiente.
II.
Tempo
a) Ordine: stabilisce lordine degli avvenimenti rappresentati (Flash Back Flash Forward) b) Durata: le discrepanze temporali possono essere: Scena: quando il montaggio rispetta la durata del racconto Sequenza: quando il montaggio non rispetta la durata del racconto
c) Frequenza: quando si alternano una o due inquadrature di diversi contesi che per sono destinate ad unirsi III. Spazio
Lo spazio viene a formarsi attraverso una serie di inquadrature parziali. Per es. Il Decoupage: ad un piano di insieme seguono una serie di inquadrature che lo frammentano.
2) Montaggio
Alternato
Alterna
due
o
pi
inquadrature
di
due
o
pi
eventi
che
si
svolgono
in
luoghi
diversi
ma
che
sono
destinati
a
convergere:
espressione
di
unistanza
narrante
onnisciente
in
grado
di
informare
lo
spettatore
su
eventi
sincronici
ma
separati.
3) Montaggio
Connotativo
Il
tratto
dominante
la
costruzione
di
significato
(Ad
es.
2001
Odissea
nello
spazio).
Effetto
Kulesov:
diverse
inquadrature
assumono
significato
solo
in
relazione
tra
loro
e
mai
di
per
s
Teoria
delle
Attrazione
di
Ejzenstein:
il
montaggio
deve
attirare
gli
spettatori
con
effetti
psicologici
e
sensoriali
(Ad
es.
in
Sciopero
le
mani
di
un
soldato
sono
seguite
dalle
mani
di
un
macellaio)
4) Montaggio
Formale
Il
tratto
dominante
sono
effetti
di
tipo
grafico
e
ritmico
Grafico:
le
qualit
degli
oggetti
prendono
il
sopravvento
sulle
istanze
narrative
Ritmico:
esistono
3
ritmiche
dominanti:
o Regolare:
brevi
inquadrature
della
stessa
durata
o Accelerato:
inquadrature
via
via
pi
reali
o Irregolari:
di
durate
irregolari
5) Montaggio
Discontinuo
Tradisce
la
regola
della
continuit
classica:
Spazio:
violazione
del
180,
falso
raccordo
(pi
inquadrature
dello
stesso
personaggio
in
luoghi
e
tempi
diversi),
inserti
non
diegetici
Tempo:
flashback,
estensione,
sovrapposizione
temporale
6) Montaggio
Proibito
Teorizzato
dal
francese
Bazin,
per
il
quale
il
cinema
doveva
rappresentare
il
reale
nelle
sue
caratteristiche
essenziale,
tuttavia
il
reale
essenzialmente
ambiguo,
cos
il
cinema
deve
partire
da
un
ambito
fotografico.
Vi
sono
2
modalit
di
espressione:
a) Profondit
di
Campo:
immagine
in
cui
tutti
gli
elementi
rappresentati,
sia
quelli
in
piano
che
quelli
sullo
sfondo,
sono
messi
a
fuoco
b) Piano
Sequenza:
detto
anche
long
take
un
piano
che
svolge
da
solo
la
funzione
di
una
scena,
al
posto
di
tante
inquadrature.
4. Il
Sonoro
Il
primo
commento
sonoro
registrato
direttamente
su
pellicola
f
Il
Don
Giovanni
e
Lucrezia
Borgia
di
Crosland
del
1926.
Lanno
dopo
usc
un
film
sonoro,
musicato
e
parlato
intitolato
Il
catante
Jazz
sempre
di
Crosland.
I.
Spazio
e
Suono
Suono
Extradiegetico:
suono
dellistanza
narrante
(Es.
colonna
sonora)
Suono
Diegetico:
o Suono
in
Campo:
la
fonte
sonora
interna
allinquadratura
o Suono
fuori
Campo:
la
fonte
sonora
esterna
allinquadratura
Chion individua 3 tipi di suono: 1) Suono ambiente: suono di origine imprecisa (Ad es. cinguettio in un parco) 2) Suono Interno: suono di origine precisa 3) Suono On the Air: trasmesse da radio e tv che non vediamo
II.
Musica e Rumore
Ci sono 2 modi per i quali la musica si accomuna alle immagini: a) Partecipazione: la musica partecipa alla scena assumendone il ritmo. b) Distanza: la musica partecipa in modo autonomo alle immagini.
III.
Suono e Parole
Come dice Chion il cinema voce centrista e distingue 3 tipi di parola 1) Parola Teatro: il dialogo 2) Parola Testo: didascalie, chiarificano le immagini. 3) Parola Emanazione: la parola diviene emanazione del personaggio, percepita in un dialogo dove il personaggio non viene inquadrato