Sei sulla pagina 1di 46

COME REALIZZARE I VOSTRI FILM

Dispensa introduttiva tratta dal libro omonimo A cura di Luca Lolli

COME REALIZZARE I VOSTRI FILM


Titolo: Come realizzare i vostri film Autore: Vineyard Jeremy Traduttore: Porcelli T. Editore: Il Castoro Edizione: 3 Data di Pubblicazione: 2002 ISBN: 8880331817 ISBN-13: 9788880331810 Pagine: 141 Reparto: Sport e spettacolo
2

INTRODUZIONE
Molti anni fa iniziai ad interessarmi al funzionamento del cinema. Per imparare, guardavo ripetutamente le scene dei film, prendendo appunti sule tecniche cinematografiche che notavo. A poco a poco cominciavo a riconoscere gli espedienti pi comunemente usati. [] Questa conoscenza essenziale per chi studia cinema e preziosa per chiunque voglia capire com girato un film. []
3

INTRODUZIONE
A ogni tecnica cinematografica ho dato un nome: una sintesi del concetto e della descrizione. I nomi sono arbitrari, ma una terminologia specifica ha il vantaggio di fornirvi uno strumento per identificare le tecniche usate nei film. [] Labilit tecnica non basta per fare un film. Bisogna entrare in relazione con il cast artistico e tecnico, diventare un leader, perseguire una nostra visione. La sola conoscenza tecnica non d nessuna garanzia di diventare grandi registi, ma certamente aiuta a destreggiarsi meglio con il linguaggio cinematografico.

TECNICHE DI BASE

PANORAMICA (Pan)
Movimento orizzontale sullasse della macchina da presa. Quando la cinepresa effettua una panoramica si muove a sinistra e a destra. Provate: tenete fisse le spalle e muovete la testa a sinistra e a destra. Generalmente ha la funzione di mostrare un ampio panorama che non possibile contenere in uninquadratura fissa della macchina da presa: un paesaggio, per esempio. Questa tecnica pu essere usata durante una scena per accompagnare gli spostamenti dei personaggi o dei mezzi di trasporto. In questo caso viene chiamata panoramica a seguire

PANORAMICA VERTICALE (Tilt)


Movimento della macchina da presa in verticale sullo snodo della testata. La cinepresa si inclina verso lalto o verso il basso. Per capire questa tecnica inclinate la testa guardando in alto e in basso, tenendo ferme le spalle. Come per la panoramica questa tecnica utilizzata in una scena per seguire i personaggi in movimento. In questo caso viene chiamata panoramica verticale a seguire.
7

CARRELLATA (Dolly)
Muovere la macchina da presa orizzontalmente attraverso lo spazio. Leffetto di questa tecnica simile alla visione di una persona che cammina o semplicemente si muove su una piattaforma mobile. Provate anche voi: fissate gli occhi su un punto di riferimento, poi camminateci incontro e notate come cambia lo sfondo. Il movimento della carrellata pu utilizzare o meno un comune carrello. Generalmente una specie di piattaforma con dei binari. Le rotaie sono indispensabili perch spingere la piattaforma su un suolo non uniforme render i movimenti di macchina mossi e sobbalzanti.

STEADICAM
La stedicam un valido strumento alternativo che permette ad una cinepresa di essere trasportata, senza leffetto di scuotimento della macchina a mano. La steadicam d un effetto di galleggiamento nellaria. Se loperatore ha unimpugnatura stabile, usando una macchina a mano si possono ottenere movimenti simili a una carrellata.
9

STRUMENTI MECCANICI
Queste tecniche si avvalgono di apparecchiature che consentono al regista di realizzare movimenti di camera specifici e singolari. Gru e dolly sono i pi comuni esempi di strumenti meccanici. Ciascuno ha un braccio meccanico su cui montata la cinepresa. Questo braccio fa cardine su un perno che permette alla macchina di muoversi attraverso lo spazio, permettendo la creazione di movimenti di camera articolati e di grande effetto.
10

CAMBIO DI FUOCO (Pull Focus)


Il cambio di fuoco considerato una tecnica naturale della macchina da presa. Come i nostri occhi mettono a fuoco ogni volta che guardiamo oggetti collocati a distanze differenti nel nostro campo visivo, cos avviene cambiando il fuoco. Possiamo mettere a fuoco qualcosa in primo piano o molto lontano. Siccome non abbiamo la capacit di tenere a fuoco entrambi i piani contemporaneamente, i nostri occhi devono compensare con il cambio di fuoco. Provate a guardarvi attorno e mettere a fuoco volontariamente su oggetti a diverse profondit.

11

ZOOM (Zoom)
La lunghezza focale degli obiettivi della macchina da presa determina a quale distanza la cinepresa pu vedere. Gli zoom permettono di variare gradatamente la lunghezza focale. Con uno zoom linquadratura pu passare da un grandangolo a un primo piano senza dover spostare la macchina.
12

ZOOM (Zoom)
Lo zoom ritenuto una tecnica INNATURALE perch i nostri occhi non sono in grado di cambiare gradualmente la loro lunghezza focale. Per questo motivo spesso si ricorre agli zoom per ottenere effetti particolari. Uno zoom molto lento pu essere una valida alternativa alla carrellata in luoghi dove non c lo spazio (o la possibilit) di montare un carrello e dei binari. Uno zoom molto veloce (zoom a schiaffo) pu essere utilizzato in una scena per attirare lattenzione su un particolare.
13

TRANSIZIONE (Transition)
In generale, un modo per passare da unimmagine ad unaltra. Il pi elementare di tutti lo stacco (cut). Uno stacco pu passare inosservato allo spettatore o pu essere usato per creare ardite fratture di tempo e spazio.

14

TRANSIZIONE (Transition)
Anche la dissolvenza incrociata (cross dissolve o cross fading) molto comune. Una dissolvenza sovrappone una nuova immagine su una vecchia, aumentando gradualmente la densit di quella nuova fino al completamento del passaggio. La dissolvenza incrociata consente una transizione morbida.
15

TRANSIZIONE (Transition)
C anche un tipo di dissolvenza (fade o fondu) che permette di passare a unimmagine a partire da uno schermo colorato o viceversa. In genere il colore di dissolvenza pi usato il nero, ma non solo. Per esempio, la dissolvenza in bianco frequentemente usata per dare la sensazione di unesplosione. Una dissolvenza a rosso pu stimolare un immaginario di sangue: una dissolvenza a blu pu richiamare loceano. Spesso la dissolvenza usata in apertura o in chiusura di una scena.

16

TRANSIZIONE (Transition)
Per far sentire la transizione si pu anche ricorrere a effetti speciali che trasformano unimmagine in unaltra. Come per esempio le tendine, le pagine sfogliate, la tendina verticale (vertical blind), il morphing.

17

CAMPI (Framing Terms)


Labituale terminologia diffusa per indicare i tipi di inquadratura allinterno di una scena. Generalmente riferita agli attori, ma si applica anche agli oggetti inanimati. Per esempio, il dettaglio (close-up) di un telefono, o una macro (extreme close-up) di una fessura per moneta. Un regista riprende diversi tipi di inquadrature per assicurarsi una serie di possibilit al montaggio (totali, campi medi, primi piani, etc.)
18

TECNICHE DELLA COMPOSIZIONE


La composizione raffigura il modo in cui un regista posiziona, raggruppa, sistema, vede gli elementi allinterno dellinquadratura quando sta filmando una scena.
19

ALTEZZA DELLA MACCHINA (Camera Height)


Laltezza della macchina da presa ha un effetto importante sul significato della ripresa. Se si fanno vedere soltanto i piedi di una persona si vuole probabilmente esprimere una sensazione di mistero: a chi appartengono? Se si mostra solo il busto, allo spettatore viene data uninformazione in pi, ma non sufficiente a identificarlo. Finalmente, quando la cinepresa viene posizionata al livello degli occhi dellattore il mistero viene risolto e il personaggio si rivela.
20

ANGOLAZIONE DRAMMATICA (Dramatic Angle)


Unangolazione drammatica enfatizza limpatto emozionale della scena. Una ripresa angolata dal basso rende i personaggi e gli oggetti pi alti e pi imponenti; angolata dallalto tende a sminuirli, come se gli spettatori li guardassero dallalto verso il basso.

21

ANGOLAZIONE ESTREMA (Extreme Angle)


Unangolazione estrema una variante esasperata dellangolazione drammatica. Una ripresa da un angolo estremamente basso potrebbe partire al di sotto dei piedi del soggetto e salire fino su al cielo; una ripresa con un angolo estremamente alto potrebbe essere una veduta dalla cima di un grattacielo che contempla linconsistenza dellessere umano gi in basso.
22

INQUADRATURA A VOLO DUCCELLO (Birds Eye View)


Angolazione estrema in cui la camera posizionata sopra la scena, esattamente perpendicolare.

23

DIREZIONE SULLO SCHERMO (Screen Direction)


Fondamentale per stabilire lorientamento visivo di una serie di inquadrature, semplicemente la direzione verso cui va un oggetto o un personaggio in una determinata scena: destra o sinistra. Pu rispettare una continuit visiva quando si fanno degli stacchi, o pu essere utilizzata in modo non convenzionale per dare un altro significato a una sequenza.
24

DIREZIONE SULLO SCHERMO (Screen Direction)


Per esempio, se un regista riprende due attori che parlano tra loro e sceglie di utilizzare i primi piani, deve fare attenzione a filmarli sempre dallo stesso lato della scena, altrimenti gli spettatori saranno confusi.

25

DIREZIONE SULLO SCHERMO (Screen Direction)


Questa tecnica comunemente nota come Regola dei 180: bisogna restare allinterno di un angolo di 180 rispetto alla linea ideale che unisce gli attori per mantenere una coerente direzione sullo schermo. Ovviamente, tutte le regole possono essere infrante a discrezione del regista.
26

ORIZZONTE INCLINATO (Tilted Horizon)


Leggera inclinazione della camera da un lato, per accrescere limpatto emozionale della scena. Conosciuta anche come inquadratura fuori bolla o sbollata (dutch angle, canted shot), questa tecnica pi efficace quando ci sono nette linee verticali e orizzontali che vengono evidenziate dallangolazione anomala della camera.

27

DETTAGLIO O RIPRESA MACRO (Extreme Close-Up)

Un dettaglio o ripresa macro semplicemente lingrandimento di qualcosa di piccolo a tal punto da riempire lintero fotogramma. I dettagli sono efficaci perch normalmente non siamo abituati a vedere dei piccoli oggetti enormemente ingranditi, dunque lattenzione dello spettatore viene catturata interamente.

28

DETTAGLIO O RIPRESA MACRO (Extreme Close-Up)

Il dettaglio pu servire per porre enfasi su una particolare scena o su una sequenza di dialogo. Se un personaggio agitato, per esempio, il regista potrebbe inserire un dettaglio dellattore che muove nervosamente le mani o muove in continuazione gli occhi.

29

PIANO SEQUENZA (Staging)


In un certo qual modo, il piano sequenza il contrario del montaggio. Invece di alternare totali, primi piani, campo e controcampo, insertiil piano sequenza consiste in lunghe riprese senza interruzioni. Il termine inglese staging deriva il suo nome dallassistere a una rappresentazione messa in scena su un palcoscenico. Il pubblico vede tutta la recita da ununica distanza e angolazione.
30

PROFONDITA DI CAMPO (Depth Staging)

La profondit di campo consiste nel posizionare gli attori nellinquadratura a grande distanza luno dallaltro, accentuando la profondit. Un personaggio potrebbe trovarsi allestremit del corridoio sullo sfondo e un altro seduto davanti in primo piano.

31

ALLINEAMENTO SU UN PIANO (Planar Staging)


Il termine Planar Staging (allineamento su un piano) deriva dal teatro, dove tutti gli attori sono allineati su un palcoscenico: viene cos evidenziato un unico piano nello spazio dove tutti gli attori recitano una scena.

32

AZIONE SIMULTANEA (Multi-Level Action)


Il pubblico vede svolgersi simultaneamente due scene: una sul davanti e una sullo sfondo dellinquadratura Pu essere un modo avvincente per collegare due storie o mettere in relazione in un film filoni narrativi multipli.
33

TECNICHE DELLA PROSPETTIVA


Il modo in cui guardiamo le cose

34

SOGGETTIVA: POV (Point Of View)


La soggettiva fa s che in un film il pubblico veda esattamente con gli occhi di un personaggio. La soggettiva pu essere usata per accrescere limmedisimazione del pubblico nei confronti dei personaggi.

35

SOGGETTIVA DELLOGGETTO POV Object


La soggettiva delloggetto una sorta di visuale dal punto di vista di un oggetto inanimato. Quando un attore si muove in direzione di quelloggetto o viene a contatto con esso, il pubblico vede la scena da una singolare prospettiva.

36

VOYEUR / VOYEUR OCCULTO


Una sequenza voyeuristica dovrebbe farci sentire come se stessimo spiando i personaggi sullo schermo, pi che assistere semplicemente al racconto della storia. Il voyeur occulto un trucco classico del film horror e del thriller psicologico e si utilizza per dare la sensazione che i personaggi di un film siano tenuti docchio da qualcuno o qualcosa con cattive intenzioni nei loro confronti. Ad esempio, si potrebbe inquadrare la scena attraverso le fronde degli alberi, oppure dallinterno di un armadio
37

MACCHINA DA PRESA SUL SOGGETTO


Questa tecnica implica il legare o connettere la macchina da presa al corpo dellattore: la macchina diventa cos parte integrante di quella personale esperienza del personaggio. Quando il personaggio si muove, la macchina da presa si muove on lui. Generalmente, la macchina da presa sta di fronte al primo piano del personaggio per essere ancora di pi in sintonia con lui.
38

TECNICHE DEL MONTAGGIO


Il montaggio conferisce il ritmo di ciascuna scena e dellinsieme

39

ATTACCO SUL RACCORDO (Match Cut)


Lattacco sul raccordo serve a rendere il passaggio da unimmagine ad unaltra il pi invisibile possibile. La maniera pi comune per realizzarlo staccare su unazione: unazione inizia in uninquadratura, la camera stacca e lazione si conclude in una seconda inquadratura. Una variante consiste nello staccare su uno sguardo.
40

MONTAGGIO ALTERNATO (Cross Cut)


Un montaggio alternato si chiama cos perch alterna segmenti di due scene separate che avvengono in posti diversi, ma per lo pi simultaneamente. Il film alterna diversi punti di vista per mostrare allo spettatore la relazione tra le due scene, aumentando leffetto drammatico degli eventi. Il montaggio alternato ha per lo pi la funzione di alimentare la tensione e la suspence.
41

INSERTO (Cutaway)

Viene usato in fase di montaggio per nascondere qualche disattenzione delle riprese o per spostare lattenzione su un oggetto degno dinteresse. Si tratta semplicemente di uno stacco, durante lo svolgimento della scena principale, su un oggetto allinterno della scena.

42

FERMO IMMAGINE (Freeze Frame)

semplicemente un singolo fotogramma del film reiterato ininterrottamente per creare leffetto di unimmagine congelata. Lapplicazione pi diffusa di questa tecnica si trova alla fine dei film, per lasciare una sfumatura enigmatica o emotiva.

43

SEQUENZA DI MONTAGGIO (Montage Sequence)

Una sequenza di montaggio una unit specifica allinterno del montaggio. Molti film contengono queste sequenze che sono spesso costruite sulla musica. Una sequenza di montaggio convenzionalmente usata per esprimere il passaggio di tempo o una sequenza di eventi senza dialoghi. Le transizioni tra queste immagini possono condizionare enormemente limpatto emotivo delle sequenze.
44

MONTAGGIO DEL SUONO (Sound Design)

Sebbene il montaggio del suono non sia propriamente una tecnica cinematografica, dobbiamo ricordarci che il film un medium audiovisivo e dunque il suono un aspetto incredibilmente importante dellesperienza cinematografica.

45

MONTAGGIO DEL SUONO (Sound Design)


La musica contribuisce in maniera a conferire latmosfera ad una scena, ma i suoni, a cui gli spettatori no prestano attenzione, sono ben pi subdoli e importanti. Non insolito per un film aggiungere in post-produzione suoni caratterizzanti: uccelli che cinguettano, rumori di automobili, acqua che scorre. Il montaggio del suono pu accrescere o diminuire il godimento di un film da parte del pubblico.
46

Potrebbero piacerti anche