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by littleapple
mylittleapple@excite.it
http://mylittleapple.blog.excite.it/
SOMMARIO
IL ROMANZO 4 IL DESIDERIO 19
JACK 9 IL TEMPO 22
DANNY 10 LE RIPETIZIONI 23
WENDY 11 IL FINALE 25
Origine: Gran Bretagna Musiche: Gyorgy Lieti, “Lontano”; Bèla Bartok, “Musica
per archi, percussione e celesta”; Krzystof Penderecki,
Anno: 1980 “De natura sonoris n. 2 e Utrenja: il risveglio di Jacob”;
le canzoni “Home”, “Midnight”, “The stars and you”,
Regia: Stanley Kubrick “It’s all forgotten now”
Soggetto: Dal romanzo omonimo di Stephen King Interpreti: Jack Nicholson (Jack Torrance), Shelley Du-
val (Wendy Torrance, la moglie), Danny Lloyd (Danny,
Sceneggiatura: Stanley Kubrick e Diane Johnson (dia- il figlio), Scatman Crothers (Halloran, il cuoco), Barry
loghi italiani di Riccardo Aragno) Nelson (il direttore Ullman), Philip Stone (Delbert Gra-
dy)
Fotografia: John Alcott (Warnercolor);
Douglas Milsome (seconda troupe); Produttore: Stanley Kubrick
Mac Gillivray Freeman Films (riprese in elicottero)
1
Scheda tecnica
Produttore esecutivo: Douglas Twiddy
2
STANLEY KUBRICK
Kubrick nasce a New York il 26 luglio del 1928. Quindi non era un regista che si focalizzava su un’unica
Nei primi anni 60’ si trasferisce definitivamente in Gran cosa, come spesso succede oggigiorno, rischiando così
Bretagna, scappando da una Hollywood poco disposta di avere tanti film di serie B.
a tollerare l’ossessione del controllo, le manie, del gio-
vane regista.
Contrapposto a un cinema che cerca sempre di parlare
di se, Kubrick cerca di raggiungere la massima perfe-
zione per i suoi film, allungando i tempi di lavorazione,
dove l’idea iniziale del film deve corrispondere all’idea
finale, evitando quindi di produrre un lavoro solo per
l’idea di guadagnare e rendersi pubblico.
Kubrick nell’arco della sua vita ha prodotto film qua-
si per ogni genere cinematografico; “Barry Lindon”, il
film in costume, “2001:Odissea nello spazio”, la fanta-
scienza, “The shining”, l’horror, “Il bacio dell’assassino”,
lo stile noir.
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IL ROMANZO
Esistono molte differenze tra il romanzo di Stephen malvagia dell’Overlook Hotel, ricca di scandali, omicidi
King e il film di Kubrick. e truffe.
Prima di tutte è il finale: nel film, Jack Torrance muore Solo in una sequenza del film si nota l’album, quella in
assiderato nel labirinto e si ha poi la fotografia del rice- cui Jack dice a Wendy che quando lui sta scrivendo non
vimento, mentre nel libro il personaggio rimane vitti- vuole essere disturbato, ovvero le intima di “levarsi dai
ma nell’esplosione dello stesso albergo, perché a detta coglioni”.
di King il fuoco purifica tutto. Inoltre Jack Torrance è ossessionato dal rimorso, dal
Jack è l’alter-ego dello scrittore, che, quando scisse il senso di colpa nei confronti del figlio per avergli spez-
romanzo, negli anni 70, attraversava un periodo diffi- zato il braccio mentre era ubriaco. C’è una ridondanza
cile fra alcolismo e depressione. di questo concetto e si può dire che è sempre presen-
Nel romanzo c’è un continuo indietreggiare nel tem- te nei pensieri del personaggio, come un marchio che
po, una sorta di flash back continuo, per spiegare nel non potrà mai essere cancellato.
migliore dei modi il perché del comportamento e della Kubrick eliminò dalla sceneggiatura questi concetti
psiche dei personaggi. presenti nel romanzo perché li considerò inutili e pro-
Inoltre la pazzia di Jack inizia con lo scoprire un vec- lissi, forzati per portare avanti la storia.
chio album di ritagli di giornali, che illustrano la storia Introdusse invece il labirinto, concetto chiave del film,
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2
Il romanzo
e cambiò gli elementi scatenanti della pazzia di Jack; in-
fatti nel libro il personaggio viene posseduto dall’alber-
go che vuole impadronirsi delle anime delle persone,
come se ciò gli desse una forza inesauribile.
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IL FILM E IL SUO SIGNIFICATO
Come ho già detto in precedenza Kubrick non era un massacro compiuto da Al Capone, quando ammazzò i
regista che produceva film solo per la notorietà e il membri di una banda rivale.
portafoglio, ma considerava il suo lavoro come una In una delle prime sequenze del film Halloran, il cuo-
missione di spessore sociale, utilizzando il cinema come co, mostra a Wendy e a Danny la dispensa dell’albergo,
messaggero delle sue idee e dei suoi odi. illustrandone con una cantilena molto accentuata le
“The shining” di Kubrick è un chiaro riferimento alla so- specialità di cui è fornita: è come se lo spettatore fos-
cietà americana, costruita su un massacro di sangue e se al supermercato e scorresse lo sguardo sui banchi
violenza. stracolmi di cibo. L’America è nota a tutti come regno
I riferimenti sono ovvi: il cimitero indiano su cui è del consumismo mondiale.
stato costruito l’Overlook Hotel, il cannibalismo della E nonostante tutte le prelibatezze presenti nell’alber-
spedizione Donner, il razzismo verso Halloran, il cuo- go, Wendy continua insistentemente a preparare degli
co “negro”.La fotografia dell’ultima sequenza del film insulsi sandwiches. Possiamo ritrovarli nella sequenza
è datata 4 luglio 1921, e, come tutti sanno, il 4 luglio è in cui Jack si altera per l’interruzione del suo lavoro e in
la festa d’indipendenza americana, l’anniversario della una scena tagliata nella versione italiana, dove Danny
nascita della nazione. mangia per pranzo un panino preparatogli dalla ma-
Il mare di sangue che esce dai due ascensori ricorda il dre.
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LIl film e il suo significato
Un altro concetto che compare è quello del razzismo, a
cui gli americani non hanno mai rinunciato. Nonostante
sia una società multi-etnica, il razzismo verso le persone
di colore non è mai stato dimenticato. Inoltre, il cuoco
“negro”, alla fine del film risulterà l’ancora di salvezza
di Wendy e del bimbo, infatti Halloran raggiunge l’al-
bergo isolato dalla tormenta utilizzando un gatto delle
nevi. Il mezzo di trasporto servirà ai due personaggi
per scappare dall’albergo maledetto, dopo che la furia
di Jack si sarà scatenata in tutte le sue sfumature.
Halloran, ucciso dallo stesso Jack, rappresenta colui
che si è sacrificato per gli altri, ovvio riferimento alla
schiavitù negra di cui si sono sempre serviti gli ameri-
cani per costruire l’economia delle colonie nell’800. Ol-
tretutto la società occidentale è legata alla cristianità,
dove il concetto fondamentale è quello del Cristo che
si è sacrificato per salvare l’umanità.
Altri particolari arricchiscono il film: nell’abbigliamento bianco, della neve, il rosso e il blu della bandiera.
di Danny e Wendy prevalgono i colori del blu, del rosso Oltretutto il personaggio di Jack è un ex alcolizzato e
e del bianco, le tonalità della bandiera americana. l’alcolismo è una piaga della società americana..
Su una maglietta di Danny compaiono anche le stelle, Jack, uomo frustrato a causa degli avvenimenti della
quando percepisce l’immagine del mare di sangue. sua vita, è la personificazione del debole che si porta
Inoltre nell’ultima sequenza, quella dell’inseguimento al servizio dei potenti della società, una marionetta ri-
di Danny all’interno del labirinto ricoperto di neve, Jack dotta ad una macchina da guerra, con la missione di
indossa una giacca rossa e i blue jeans, quindi ancora il annientare chi ostacola il sistema.
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Il film e il suo significato
In realtà Delbert Grady è il messaggero del sistema, E in questa sequenza si capisce il concetto del dovere:
come un predicatore che cerca di arruolare più anime Jack infatti accusa Wendy di impedirgli di fare il suo
possibili per il raggiungimento dello scopo dei suoi si- dovere, in apparenza quello del custode, ma in realtà il
gnori. Nel dialogo che ha con Jack nel bagno si presen- servo dei signori.
ta molto persuasivo, consigliandogli di eseguire il suo
dovere per il bene di tutti. Praticamente Grady lascia il
“testimone” a Jack.
E ancora qui l’ironia di Kubrick riferita al cristianesimo:
la religione cristiana predica che chi in vita si comporta
degnamente verrà ricompensato con il paradiso. Gra-
dy ora si ritrova a far parte del sistema della società
fantasma dell’Overlook, come se fosse un premio per
aver compiuto la sua missione. Ma in realtà la “sorte” è
beffarda, perché egli è semplicemente un cameriere,
ancora un servitore dunque.
Lloyd, il barista, quando dà il drink a Jack e risponde
che non è permesso sapere chi lo offre sta a significa-
re il ricollocamento del servo al suo posto di pedina a
cui non è consentito il lusso di chiedere.
Wendy, quando è minacciata da suo marito nella sala
grande, lo colpisce con una mazza da baseball, sport
particolarmente amato dagli americani. Kubrick fa di
questo un’ironia: la mazza da baseball che diverte e
entusiasma tanto gli americani può rivelarsi uno stru-
mento offensivo, uno strumento del male.
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JACK
Jack Torrance appartiene alla schiera dei personaggi E’ come se avesse un marchio addosso.
kubrickiani frustrati. E’ un uomo istruito, ma che nella Tutto ciò porta lo spettatore a comprendere, almeno
sua vita ha fallito del tutto: ex-alcolista, violento e ira- in parte, la rabbia di Jack. Personalmente non riesco ad
scibile. Costretto ad accettare l’offerta di lavoro come odiare il personaggio.
guardiano perché licenziato dal lavoro precedente. Quando Jack strappa il foglio del suo romanzo, in real-
E’ inadeguato, chiamato a compiere azioni superiori tà strappa la sua carriera.
alle sue capacità.
Sogna di diventare uno scrittore importante ma più lo
desidera più gli avvenimenti gli si mettono contro.
Sua moglie e suo figlio lo irritano.
Consapevole del suo fallimento, agisce nonostante ciò
con superiorità e sarcasmo.
Nonostante gli sforzi per diventare un uomo migliore,
sua moglie Wendy lo accusa ingiustamente di essere
rimasto un fallito com’era, come si può vedere nella
sequenza dove Danny ha le ecchimosi sul collo.
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DANNY
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WENDY
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L’OVERLOOK HOTEL
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L’Overlook Hotel
spettare per permettere che tutto funzioni.
L’albergo è immenso, sperduto sulle Rocky Mountains
(montagne rocciose), è il protagonista immobile del
film. Infatti “over look” in inglese significa “sorvegliare
dall’alto”.
Esso ospita molte storie, che rimangono impresse nel
tempo, lasciano le loro tracce, come la donna della ca-
mera 237, che, come è spiegato nel libro, rappresenta
una donna che mentre alloggiava in quella stanza si era
suicidata.
Gli interni dell’albergo sono perfettamente simmetrici:
le scale, le lampade, i mobili. Tutto ciò dà un senso in-
quietante di immobilità, come se tutto fosse forzata-
mente in ordine. E tutto è aiutato dalle inquadrature.
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IL LABIRINTO
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“CHICCHE”
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“Chicche”
La macchina da presa all’interno dell’hotel si muove con
dei movimenti ad entrare e ad uscire, per coinvolgere
meglio lo spettatore.
Nella sequenza finale dell’inseguimento c’è la soggetti-
va di Danny che scappa correndo sulla neve, ripercor-
rendo le sue orme, e questo ci trasmette ansia.
Le riprese sono state fatte utilizzando un obiettivo
grandangolare, che offre una panoramica più vasta ma
tende a schiacciare gli ambienti e a deformarli, come
si può notare nella scena del labirinto mentre Danny e
Wendy passeggiano all’interno di questo. Il risultato è
estremamente claustrofobico, un qualcosa da cui non
si può scappare, un mondo che non ha contatti con
l’esterno.
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“Chicche”
Oltretutto l’hotel è fisicamente isolato dal resto del
mondo, complice la bufera. Per la neve il telefono non
funziona e in più Jack distrugge la radio e il gatto delle
nevi: nessuno andrà mai a cercarli laggiù e non hanno
alcuno scampo.
In più ad un’accurata regia si aggiunge una fotografia
eccezionale.
L’illuminazione muta di pari passo con gli eventi del
film.
Quando c’è una situazione di calma le luci sono bianche,
pallide e danno un senso di pace interiore. Al contrario,
nei momenti di tensione la tonalità si sposta sull’aran-
cione per tramutarsi poi addirittura in rosso, quando si
raggiunge l’apice della follia di Jack.
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“Chicche”
L’uso dei colori non è da notare solo nell’illuminazione,
ma anche nei set.
Il bagno dove Jack e Grady conversano ha le pareti ros-
se (chi ne ha mai visto uno così?), dagli ascensori esce
un mare di sangue rosso vivo. Il rosso e quindi la sua
associazione al sangue attirano l’attenzione dello spet-
tatore, e questo Kubrick lo sapeva benissimo, perché è
nella natura umana.
Anche nella musica possiamo notare una ricerca accu-
rata: essa accompagna gli avvenimenti spesso li prean-
nuncia.
Quando Jack strappa il foglio dalla macchina da scrive-
re sentiamo un suono di una lama.
Suoni molto angoscianti sono presenti anche nella
scena in cui Danny va in giro per l’albergo sul triciclo
e quando passa sui tappeti c’è una scansione ritmica
del suono: infatti quando il triciclo scorre sul tappeto il
suono è sordo, mentre quando ritorna sul parquettes
diventa più crudo.
Il ritmo fa pensare al battito del cuore, come nella se-
quenza dove Jack tira la palla contro il muro.
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IL DESIDERIO
La mente umana è mossa dal desiderio. A livello con- In realtà può sembrare assurdo, perché qui il desiderio
scio o inconscio l’uomo è spinto ad agire secondo i suoi è rappresentato con immagini vere e proprie, ma in
desideri. realtà vi è illustrata l’immaginazione che c’è in ognuno
Possono essere semplici e reali, come avere sete o di noi. A tutti sarà capitato di viaggiare con la mente e
fame, oppure assurdi e irraggiungibili. di pensare a cose impossibili, che soddisferebbero un
In “The shining”, i desideri di Jack vengono mostrati nostro desiderio.
tali quali.
Quando lui vede la moglie ed il figlio aggirarsi nel pla-
stico del labirinto in realtà si immagina ciò che deside-
rerebbe vedere.
Quando si ritrova nella Colorado Lunge egli dice che
avrebbe voglia di bere e un istante dopo si materializza
Lloyd, il barista, che gli porge un drink.
Oppure quando, imprigionato nella dispensa, viene li-
berato da Lloyd, che in realtà non esiste realmente, ma
tutto ciò soddisfa il desiderio d’uscire che ha Jack.
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LO SPECCHIO E I DOPPI
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Lo specchio e i doppi
Nel film l’immagine dei doppi è molto frequente; ci
sono due gemelline ammazzate, e Danny esce dal labi-
rinto sano e salvo solo ripercorrendo i suoi passi, cioè
raddoppiandoli.
C’è anche la donna della 237: inizialmente una ragazza
attraente, ma poi lo specchio rivelerà ciò che è real-
mente, un ‘anziana donna in putrefazione.
Quindi due significati diversi.
E Kubrick gioca con questa illusione, come nella scena
della colazione a letto. In un primo momento lo spet-
tatore pensa che ciò che vede sia l’immagine reale, ma
qualche secondo più tardi scoprirà che è l’immagine
riflessa in uno specchio.
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IL TEMPO
Non esiste un tempo costante in questo film. La storia zione e rivoluzione della terra che tramuta il giorno in
inizia negli anni 80 e finisce con una fotografia firma- notte e scandisce le stagioni.
ta 1921. Addirittura le sequenze temporali non sono Pensandoci bene il tempo nel sogno scorre velocissi-
costanti. mo: possiamo sognare un intera giornata in un solo
Il film inizia con i capitoli “Il colloquio” e “Giorno di chiu- secondo, un anno in dieci minuti.
sura”, poi il tempo si trasforma in mesi, “Un mese Oltretutto con la nostra mente riusciamo a viaggia-
dopo”, successivamente in giorni, “martedì”, “sabato”, re immaginariamente nel tempo: riusciamo a rivivere
“lunedì”, mercoledì”, fino ad arrivare alle ore, “4 p.m.” mentalmente i ricordi ed a pensare al nostro futuro.
Si potrebbe dire che è un tempo relativo: da una parte Il desiderio non ha tempo.
la precisa scansione del tempo con i titoli, dall’altra il Non a caso la parola più ripetuta nel film è sempre: un
confuso viaggio nel passato e nel futuro. tempo non misurabile.
Paradossalmente il significato che noi essere umani Una sequenza molto curiosa è quella del colloquio di
diamo al tempo è relativo, è una convenzione. L’uomo Jack con Grady all’interno del bagno: il vecchio custo-
ha deciso di misurare il tempo in anni, mesi, giorni e mi- de è immobile, fossilizzato nel tempo, mentre Jack si
nuti solo per riuscire ad organizzare il sistema. L’unico muove animatamente.
riferimento reale che abbiamo è il movimento di rota-
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LE RIPETIZIONI
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Le ripetizioni
Oltretutto la storia è ambientata in un luogo terrifi-
cante già di per se: isolato, enorme e asettico.
Anche in Jack c’è una sorta di regressione infantile
quando tenta di entrare nel bagno dove si è barricata
la moglie e chiede a lei se non ha sentito il suo “Toc,
toc, toc”, e subito dopo “Arriva il lupo cattivo”. Tutto
ciò rimanda alla favola di Cappuccetto Rosso.
In più il soprannome del bambino è Doc (Doctor), e Doc
si chiamava un personaggio dei fumetti di Bugs Bun-
ny.
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IL FINALE
Al film non si può dare una spiegazione razionale di ciò dale e Ullman, il direttore, lanciava una palla gialla al
che succede e alcune domande è inutile porsele. Biso- bambino, identica a quella della sequenza della 237. Ma
gna dimenticare la razionalità. Kubrick decise di tagliare questo pezzo, che avrebbe
La morte di Jack potrebbe significare il fallimento del- lasciato aperto un ulteriore capitolo irrisolvibile: basta-
la sua missione e quindi la sua inutilità all’interno del va già la fotografia.
sistema.
In realtà è la morte biologica di Jack, ma nel tempo ci
sarà sempre un altro Jack Torrance pronto a servire i
padroni. Questo lo dimostra la fotografia finale datata
1921: Jack è indistruttibile.
Ma poco importa se il servo si chiami Jack Torrance o
Delbert Grady, sempre servo rimane. Ciò che Kubrick
vuole illustrare non è chi impersona il servo e la sua
fisicità, ma la sua missione che sarà sempre eterna.
Ecco il significato di “sei sempre stato qui”.
Inizialmente il film finiva con Wendy e Danny all’ospe-
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CONCLUSIONI
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BIBLIOGRAFIA
Appunti
Materiale internet
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