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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" FACOLT DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

Industria culturale e comunicazione digitale Teorie e tecniche della regia Prof. Roberto Faenza

COME SI PRODUCE UN CORTOMETRAGGIO


ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare il low budget

Candidato: Ottavio Mussari Matricola: 1127026 Tesina: Laurea Magistrale Numero di parole: 3979 Numero di battute (compresi spazi): 25390 E-mail: ottavio@mussari.it Anno 2010/2011 Appello del 16/06/2011

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Ottavio Mussari

INDICE
INTRODUZIONE..........................................................................................................................................3 REGOLA 1: NON ESISTONO REGOLE...............................................................................................................3 REGOLA 2: LOW-BUDGET O NO-BUDGET?......................................................................................................4 REGOLA 3: AMATEVI L'UN L'ALTRO...............................................................................................................5 REGOLA 4: LOW BUDGET SIGNIFICA INFRANGERE LE REGOLE (CHE NON ESISTONO)...............................................6 REGOLA 5: IL VOSTRO TEAM, LA VOSTRA FAMIGLIA.........................................................................................8 REGOLA 6: LA PRODUZIONE, CHE CAOS.......................................................................................................13 REGOLA 7: LA POST-PRODUZIONE, NON ANCORA FINITA!..............................................................................14 REGOLA 8: SURVIVORS.............................................................................................................................15 REGOLA 9: L'AUTOMOBILE, QUESTA NOSTRA GRANDE AMICA...........................................................................17 REGOLA 10: LA DISTRIBUZIONE, I FESTIVAL, IL WEB......................................................................................17

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Introduzione Se avete considerato la possibilit di realizzare un cortometraggio low-budget (o no-budget, considereremo dopo la questione) siete sufficientemente folli e appassionati. La vostra follia vi fa onore e chi ben comincia a met dell'opera. Astraiamoci per un attimo dal contesto italiano, dove tutto reso pi difficile da uno scetticismo e una rara ignoranza, e contempliamo il cortometraggio in quanto opera d'arte cinematografica, da un punto di vista puramente produttivo. Parleremo di seguito di come si realizza un cortometraggio low-budget, non tanto dando nozioni di produzione quanto informandovi su come ci si districa in un contesto cinematografico di questo tipo. Il cortometraggio difficile da pensare, difficilissimo da scrivere. La sua realizzazione per possibile grazie alla sua brevit e ad alcune regole quasi sempre perseguite: pochi personaggi, pochi dialoghi, pochi ambienti. Protagonismo attoriale e grande cura della fotografia, con una regia ricercata e (quando buona) significativamente immediata. A noi l'ingrato compito di trattare questo piccolo grande film nel suo aspetto pi povero, sporco e cinico, ovvero l'aspetto che ne rende possibile l'esistenza: l'aspetto produttivo.

Credo ci siano delle buone regole da rispettare quando si produce un corto low-budget, regole da cui non si pu prescindere, regole che ovviamente non vi verranno mai insegnate da nessuno. Tantomeno da me. Regola 1: non esistono regole La prima regola del "club dei low budget" che non esistono regole. Non stiamo solo citando, stiamo dettando il verbo. Muovetevi, chiedete, googlate, ascoltate...pregate se necessario! Ma il vostro maledetto corto, in qualche modo, s'add f!

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Regola 2: low-budget o no-budget? Quanti di voi si sono chiesti se nel loro caso non sia pi giusto parlare di "no-budget"? In molti probabilmente. Dunque, il no-budget non esiste. Avrete sempre bisogno di un p di soldi per sostenere alcune inevitabili spese. Dovrete quindi inventarvi qualcosa. Benzina per le auto, spese alimentari, ricariche telefoniche, acquisto materiale di consumo (scotch, gelatine, carta, fogli, penne)...queste sono spese inevitabili che, su diversi giorni di organzzazione e ripresa, possono diventare spese non indifferenti. Mi auguro che a questo punto del film se aveste avuto qualche idea su possibili finanziamenti avreste gi battuto quella strada come un astuto levriero. Se non lo avete fatto perch nessuno ha voluto finanziarvi. Battete dunque altre strade. Ad esempio, fermatevi a pensare a tutti gli oggetti di scena. La teiera potrebbe essere una teiera teafriends (brand di fantasia)? L'armadio potrebbe essere un armadio TalDeTaliArmadi? E le scarpe, la scrivania, l'auto...c' qualcosa che potrebbe essere convertito per fare un p di product placement? Se girate in un piccolo paese o in una cittadina potrebbe essere un'ottima opportunit. Vi verr chiesto che visibilit offrirete a chi investe nel vostro film. Non ho una precisa risposta, credo che nessuno la abbia. Stiamo vivendo un'epoca contrassegnata pi dal caos che dall'ordine, dove tutto definito e da ridefinire allo stesso tempo. Il web mi sembra essere una chiara e indiscutibile vetrina. Se alla parola web qualcuno storce il naso, e se lo state storcendo anche voi, vi invito a dare un'occhiata al numero di visualizzazioni che registrano alcuni video su YouTube. Si chiama visibilit ed quello che interessa agli investitori. Il web un'ottima vetrina, bisogna solo inventarsi il giusto modo di promuovere la propria opera. Spazio alla creativit dunque...

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Regola 3: amatevi l'un l'altro Molti cortometraggi low-budget vengono "prodotti/organizzati" dallo stesso regista. I motivi sono semplici: il regista spesso colui che pi crede nel film e colui che pi disposto a sacrificarsi per il film; esistono pochissimi giovani produttori disposti a investire nei cortometraggi. Quando coincidono produttore/organizzatore/regista spesso si giunge ad un prodotto che il risultato di quella che io chiamo "la pratica onanistica nel cinema". Un prodotto fruibile dal regista, dalla madre del regista e dalla sua fidanzata. Probabilmente anche il padre e i fratelli troveranno delle scuse per non vederlo. Perch se vero che il corto una grande occasione per un regista, anche vero che il buon cinema sempre risultato di un lavoro di squadra, per farlo serve necessariamente un team di volenterosi-coraggiosi-masochisti-esperti. La regola per voi giovani produttori d'antan la seguente: trovate un regista in cui confidate, con cui vi sentite affine, qualcuno che quando si guarda allo specchio riesce a non vedere il Kubrick che in lui. Ditegli che vorreste girare un corto, vorreste addentrarvi nel favoloso mondo della produzione. Trascorrete con lui le ore necessarie, cercate di capire a fondo che tipo di regista o potrebbe essere e sentitevi soddisfatti solo quando avete l'impressione di potervi fidare di lui. Il regista far esattamente lo stesso con voi. Nel low-budget, specie in quello povero, non esiste una retribuzione quindi non si firmano contratti. Piuttosto si stringono fratellanze. Se il regista vi dovesse guardare come si guarda ad uno stereotipo, se dovesse pensare di voi che siete quel tipo di ragazzo che ambisce ad avere soltanto soldi&sesso e poco gli importa del cinema le cose sono due: o voi siete esattamente cos e questo saggio non adatto a voi o il regista ha travisato le vostre intenzioni perci vi conviene salutare, fare la riverenza e cambiare strada. Chiariamo questo concetto: il produttore DEVE avere buon gusto. Allo stesso modo l'organizzazione un'arte di tutto rispetto, se questo non vi concesso pretendetelo pure. Il produttore FIUTA la storia giusta e su quella investe tutte le sue capacit. Il produttore guarda al film con occhio da telespettatore, disincantato e onesto, senza l'affezione da cui il regista non

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riuscirebbe a prescindere. E' dunque fondamentale. Dunque, cercate un altro regista. Cercate qualcuno che vi rispetti e vi capisca, quando lo trovate ripetete il procedimento. Conoscersi, amoreggiare, ascoltare, parlare, intuire. Se il feeling c', e solo in quel momento, chiedetegli di parlarvi di una sua storia. Se il regista in gamba, tirer fuori centinaia di storie, fiumi e fiumi di parole. Il vostro primo pensiero sar: "Wow, fantastico, ora quale scelgo?". Sbagliato! Vi ha appena ubriacato, vi ha entusiasmato, contagiato, avete la sindrome del "regista entusiasta". Fermatevi, respirate e raccogliete tutto il vostro cinismo. Voi siete anche il lato cattivo, il lato oscuro, il Dart Fener di questa storia. La storia vale? E' noiosa? E' chiara? E' il tipo di storia che io vedrei con piacere? Queste e altre mille domande devono aiutarvi a fare una scrematura, per capire su quale storia dovete puntare. Se siete alla vostra prima esperienza, concentratevi su un soggetto breve: pochi personaggi, molte azioni e pochi ambienti/dialoghi. Dunque, amate il regista e amate la sua storia. Infine amate il film e il film sapr ringraziarvi adeguatamente.

Regola 4: low budget significa infrangere le regole (che non esistono) Se siete il produttore ma anche l'organizzatore del film dovreste mettervi a tavolino e procedere con i seguenti passaggi: primo preventivo dei costi spoglio della sceneggiatura piano di lavorazione preventivo dei costi definitivo

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Ma vi mentirei se vi dicessi che funziona cos. Sarebbe pi giusto se venissero rispettati i suddetti passaggi ma in molti casi non possibile. Nel low budget tutto gira in senso contrario. La prima vostra preoccupazione sar quella stupenda famiglia che chiamano troupe (e cast tecnico, s'intende), quel mondo stupendo di cui sulle locandine a malapena si legge, quell'esercito di VERI professionisti, instancabili e tenaci. Loro sono i vostri angeli custodi. Rispettateli e coccolateli perch senza di loro, nel fantastico mondo del low budget, voi siete niente! Vi ritroverete a investire numerose giornate/nottate a cercare le persone giuste per il vostro piccolo film, dove "giuste" sta per: brave, umili e volenterose attrezzate disponibili disposte a lavorare con voi Un cocktail difficile da preparare, come voi stessi potete rendervi conto.

Penserete a qualcuno. Lo contatterete e discuterete insieme del film. Poi trasalirete perch una cosa vi verr in mente: la coscienza che dalla vostra bocca usciranno delle parole, tristi come poche altre...
si, be', mi fa piacere che ti piace la storia per...be', devo dirtelo in tutta sincerit...non ci sono soldi quindi sarebbe tutto gratis...poi sai, se si vince qualcosa...

Lo avete detto. Non ci sono soldi. Nel dirlo ne prenderete coscienza e sarete mortificati, dovete necessariamente esserlo. "Se avessi i soldi sarei felicissimo di pagarti..." una frase che deve venirvi dal cuore. Piccolo consiglio: voi dovete sapere quanto valgono le persone che contattate ma non pretendete che loro ne abbiano la stessa coscienza. Esordienti, professionisti...innanzi a tutto c' il rispetto e la lealt. Quando proporrete il vostro film qualcuno vi dir di no usando fantasiose motivazioni, altri accetteranno con diversi gradi di
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entusiasmo. Diffidate da chi si entusiasma troppo cos come da chi non batte ciglio. Insieme al vostro regista, trovate un buon direttore della fotografia. Discutete con lui del progetto e assicuratevi di essere sintonizzati sulla stessa frequenza. Prima che il regista e il dop (director of picture) si lancino in stravaganti conversazioni su luci, colori, ombre e mezzitoni, chiedete al dop le sue disponibilit. Dovete chiedergli quando libero per cominciare a prevedere i giorni di lavoro cos come dovrete farlo con il resto della troupe. Organizzare i giorni di incontro pu essere stancante, poich ognuno ha i propri impegni, ma lavorando solo di sicuro riuscirete a trovare i giusti compromessi.

Regola 5: il vostro team, la vostra famiglia

Immaginate di dover mettere su famiglia. Certamente una cosa che fareste con molta cura. Nel fantastico mondo del low budget esattamente la stessa cosa. Avete scelto vostra moglie: il regista. Con lui/lei condividerete gran parte del vostro tempo, litigherete, poi farete pace e litigherete ancora, come in tutte le relazioni amorose. Dovete scegliere ancora: il direttore della fotografia (cui io do sempre una certa priorit) l'operatore il fonico il montatore il fotografo di scena segretaria di produzione, segretaria di edizione, ciakkista Queste figure fondamentali andranno a comporre il vostro nucleo familiare.

Il direttore della fotografia


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Non vi spiegher di cosa si occupa, mi auguro lo sappiate gi. E' un professionista della luce e dell'immagine, abbastanza lontano dal suono. In poche parole parla poco e lavora tanto, pu essere un tipo difficile da capire e con cui relazionarsi. Ho sempre pensato che i dop siano instancabili lavoratori, dotati di una grande forza d'animo, oltre ad essere dei veri e propri creativi della luce. Se non sono cos...nel mondo del low budget vi conviene trovarli cos. Al momento del primo incontro chiedete al vostro dop quali attrezzature possiede. Un direttore della fotografia dovrebbe avere del materiale fotografico (gelatine, filtri, ottiche) ma soprattutto dovrebbe avere dei fari. Un mio personale test per valutare il grado di umilt e disponibilit del direttore della fotografia digli che non avete molte possibilit di noleggiare fari e chiedere se ne possiede o se pu recuperarne qualcuno. Se si dimostra poco comprensivo e disponibile, allora dovete guardarvi da lui. L'aiuto reciproco, prescindendo da gerarchie o ruoli, un elemento fondamentale di una produzione low-budget. Per il resto fidatevi del vostro dop e cercate sempre un equo compromesso, rispettando le sue scelte e le sue richieste ma non esitando a chiedergli di venirvi incontro quando necessario.

L'operatore Figura fondamentale, sia per la sua abilit che per il suo necessario "sangue freddo" (sono convinto che tutti gli operatori debbano avere una straordinaria calma). Credo sia fondamentale, nonch segno di seriet e professionalit, che un operatore abbia la sua macchina e la usi frequentemente. Solo cos facendo ne conoscer pregi e difetti e sapr aiutare il regista nelle sue scelte. L'operatore una mente al servizio di un'idea, un'esteta dell'immagine e del movimento (soprattutto del movimento!). Cercate un operatore e per prima cosa chiedete che videocamera possiede e se disposto ad
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utilizzarla per la realizzazione del vostro corto. Se non vuole farlo e voi non potete noleggiare una videocamera...trovate subito un altro operatore! Incontrate l'operatore con il direttore della fotografia e il regista e assicuratevi che i mezzi a vostra disposizione (camera e fari in primis) siano adeguati ai vostri scopi ed eventualmente concordate sulla possibilit di noleggiare qualcosa. E' necessario che l'operatore conosca il film alla perfezione e sappia quali sono le inquadrature che il regista ha in mente. Il suo strumento in fase di pre-produzione lo storyboard, cercate di non lasciarlo a mani vuote!

Il fonico Cercate sempre un buon fonico, anche semplicemente un ragazzo, che sia per volenteroso e serio. Su un vero set vedreste un fonico seduto al suo mixer cui sono collegati tutti i radiomicrofoni. Poco lontano da lui un microfonista che disinvolto regge un'asta lunga svariati metri a cui attaccato un microfono professionale. Queste aste professionali sono in materiali tali da ridurne al minimo il peso. A voi, miei cari low-budget producer, serve qualcuno che sia disposto a faticare parecchio perch: 1) sar sia fonico che microfonista; doppio livello di concentrazione quindi perch impegnato ad "ascoltare" e a "mettere a fuoco" (si dice cos quando il microfonista cattura perfettamente la voce dell'attore). Nella maggior parte dei casi non avr alcun mixer, non potr quindi regolare i volumi di registrazione e dovr lavorare due volte di pi in postproduzione. 2) essendo anche microfonista dovr reggere l'asta del microfono che non sar ovviamente l'ultimo ritrovato tecnologico in carbonio ultra leggero bens una vecchia asta di microfono, pesante e poco gestibile. Sar massacrante e dovr reggere fino alla fine. La maggior parte dei fonici, anche quando studiano fona a buoni livelli, non posseggono attrezzature proprie. Dovrete noleggiarle. O trovarle gratuitamente...
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Siete studenti universitari? Spesso i dipartimenti di comunicazione o di cinema e audiovisivo hanno qualche attrezzatura. Provate a chiedere a loro, coinvolgete qualcuno se necessario. Gli studi radiofonici potrebbero avere qualcosa, cos come tutti i video operatori che realizzano video per matrimoni e cerimonie simili. Chiedete, indossate una bella faccia tosta e buttatevi. Tentar non nuoce. La maggior parte delle volte, se siete bravi, dovreste riuscire ad ottenere qualcosa. Alternativa ovvia il noleggio. Esistono (almeno a Roma) diversi service audio che noleggiano ad un prezzo relativamente basso, sia che si tratti di microfoni boom sia che si tratti di radiomicrofoni. Una cimice, quella che viene usata prevalentemente nella fiction per intenderci, potrebbe costarvi solo 5 euro al giorno! Se invece noleggiate un microfono boom, scelta che io consiglio vivamente, vi coster un p di pi (tutto il kit audio dovrebbe oscillare tra i 25 e i 40 euro giornalieri). Non risparmiate sugli elementi principali (asta, microfono, sospensione, filtro antivento), il fonico ve ne sar grato! Affidatevi sempre a lui. Telefonategli e chiedetegli qualsiasi cosa vi venga in mente. Non temete, anche se potr sembrarvi scocciato dalla vostra pedanteria, quando sarete sul set vi sorrider e ringrazier. E poi voi siete il rompiscatole della situazione...

Il montatore Una vera e propria figura mitologica. Anche se sul set non richiesta la sua presenza, io faccio di tutto affinch venga almeno nelle ultime giornate di lavoro. A parere mio, deve respirare l'aria che si respira sul set. Il montatore colui il quale conosce meglio le basi del linguaggio cinematografico, la grammatica. Se avete la fortuna di avere degli storyboard, chiedete al regista di mostrateglieli e di parlarne con lui. Se il montatore in gamba non esiter a sollevare mille dubbi, a criticare molte scelte del regista e a metterlo in guardia con frasi tipo "sei sicuro di voler girare tutto cos?" o "non credi sia meglio girare qualche dettaglio qua e l?". Spesso vi ritroverete ad essere mediatore, a smussare i
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toni del montatore (di solito un tipo dal carattere forte, capace di critiche mirate e precise) o a sostenere il regista che si sentir offeso da tante critiche. Sarete voi a spiegargli che conveniente per tutti che i dubbi nascano a questo punto della lavorazione del film. Non sottovalutate il fattore umano. Fate in modo che il regista e il montatore si conoscano bene e passino molto tempo insieme. Quando finirete le riprese del corto il regista sar stanco ma al contempo ansioso di andare al montaggio. Diciamo che sar facilmente irritabile ed "emotivamente fragile". In questa fase del lavoro, che io consiglio di distanziare almeno qualche giorno dalla fine delle riprese, il regista si chiuder in una angusta e buia stanza con il montatore, davanti ad un computer su cui scorreranno infinite volte le immagini del corto. Immagini che quasi sicuramente non piaceranno al regista e tantomeno al montatore che trover di che lamentarsi. Come potete facilmente immaginare la casa con quei due chiusi dentro sar una sorta di bomba pronta ad esplodere. Voi dovrete far s che tra regista e montatore nasca una buona alchimia, qualcosa che consenta ad entrambi di lavorare serenamente e nel rispetto reciproco, seppur nella completa gratuit.

Il fotografo di scena Si tratta di una figura sottovalutata nelle piccole produzioni e al riguardo si dovrebbero spendere decine e decine di parole. Vi dir soltanto che se fate un corto, voi come gli altri componenti della squadra, lo fate per avere una vetrina, per far parlare di voi, per far vedere il vostro film. La maggior parte del materiale necessario a promuovere il vostro film verr proprio dal fotografo di scena, che deve essere nel nostro caso necessariamente capace di lavorare con la grafica cos da creare locandine e materiali destinati alla promozione. Il vostro team sar felice nel constatare quanto vi impegniate per promuoverli come professionisti. Li chiameranno a lavorare su altri set e questo grazie all'esperienza maturata con voi.

Segretaria di produzione, segretaria di edizione, ciakkista


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Queste e tante altre figure sarebbero fondamentali su un set. Sar difficile averle, soprattutto all'inizio della vostra carriera. Chi verr sul vostro set a battere il ciak o a segnare i ciak buoni? Ovviamente i vostri amici!!! Chiedete loro di aiutarvi, contattateli pregandoli di essere seri e rispettosi nei confronti dei professionisti presenti sul set. La segretaria di produzione eviter che voi perdiate i capelli, vi dar una mano nell'organizzazione e nel rendicontare le spese. La segretaria di edizione segner sul foglio di edizione i ciak buoni e i relativi timecode, evitando che il montatore impazzisca dietro a urla e gesti incomprensibili. La ciakkista far si che il ciak sia sempre presente nell'inquadratura, correttamente riempito, cos da rendere possibile l'eventuale sync per il sound designer e il riconoscimento dei ciak per il montatore.

Dite ai vostri collaboratori a cosa puntate con questo corto, che sia la partecipazione a Cannes, piuttosto che la vendita ad un'emittente televisiva o semplicemente la condivisione sul web. Mettete nero su bianco, piccole scritture private, che possano rassicurarli sull'eventuale e sperata equa divisione di eventuali guadagni/premi. I vostri collaboratori apprezzeranno la vostra onest intellettuale e vi saranno fedeli.

Regola 6: la produzione, che caos Avete il vostro team di professionisti o pseudo tali pronti a tutto pur di portare a termine il vostro cortometraggio. Succeder di tutto prima delle riprese: le cose si romperanno, le persone si assenteranno, il clima non vi assister e tutto vi sembrer andare contro di voi. Siete la produzione, i Mr.Wolf della situazione, e non avrete tregue. Correte, chiamate, comprate o vendete, fate quello che ritenete pi giusto ma trovate una soluzione.
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Pi sarete stati bravi a prevedere l'imprevedibile, pi ve ne starete comodi durante le riprese ad osservare la vostra troupe di formichine che lavora di gran lena. Prevedere l'imprevedibile, questo il vostro lavoro. Nel low budget molto pi che in una "vera" produzione.

Regola 7: la post-produzione, non ancora finita! Ai pi sconosciuta, invece una fase da curare con particolare attenzione e da prevedere dettagliatamente. Per un semplice motivo: se durante la pre-produzione sarete tutti un p eccitati all'idea dei giorni di riprese che si avvicinano e durante la produzione sarete tutti molto impegnati a fare nel migliore dei modi il vostro lavoro, durante la post-produzione tenderete ad un normale e pericolosissimo "rilassamento" che porter ad una catastrofica dilatazione dei tempi. Cortometraggi di dieci minuti hanno impiegato due anni per essere conclusi proprio per questo motivo. Il montatore ritarder l'inizio del montaggio, il colorist si ricorder di aver preso un impegno e il sound designer andr in vacanza con la fidanzata. A quel punto il pi perduto, al loro ritorno i tempi saranno tre volte pi lunghi. Evitatelo assolutamente! Pianificate la post-produzione, anche se tutto dovesse risolversi in un semplice schema di questo tipo: Montaggio: dal 15/06 al 25/06 Post-produzione audio: dal 20/06 al 25/06 Missaggio finale: dal 25/06 al 30/06 Color correction: dal 01/07 al 10/07 Chiusura progetto e masterizzazione copia originale: 12/07 Chiedete al vari professionisti le loro disponibilit e alla loro previsione aggiungete sempre qualche giorno, vi torner utilissimo, fidatevi. Nel peggiore dei casi potrete complimentarvi con voi stessi per aver concluso in anticipo.

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Nelle produzioni di livello si ha un colorist, un sound designer che si occupa della postproduzione e del missaggio e di qualcuno che si occupa della masterizzazione. Nelle produzioni low-budget il colorist il direttore della fotografia (chiedete se ne capace e se ha una macchina per farlo), il sound designer il fonico (chiedete se ne capace e se ha una macchina per farlo), il missaggio finale lo fa il montatore cos come la masterizzazione. Vorr dire lavorare il doppio ma nel caso in cui si tratti di un buon prodotto significher anche trarne doppiamente vantaggio e soddisfazione. Regola 8: survivors Avete la vostra sceneggiatura e il vostro regista? Avete il vostro team? Avete anche trovato qualche soldo per sostenere le piccole ma necessarie spese? Bene, adesso potete cominciare a lavorare da veri organizzatori. Sedetevi alla vostra scrivania di mogano e, sceneggiatura alla mano, fatene lo spoglio. Fare lo spoglio della sceneggiatura vuol dire destrutturarla e analizzarne ogni singola scena secondo uno schema preciso che la divide in unit rilevanti. Le scene vengono raggruppate per ambienti. Immagine 1 un esempio di uno schema adatto a tale scopo.

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Sul web esistono numerose schede che consentono correttamente lo spoglio della sceneggiatura. Questo lavoro servir a realizzare il PDL, il piano di lavorazione, in cui decideremo per ogni giornata di lavoro quali scene saranno girate. Il PDL si risolver poi in un unico schema riassuntivo da distribuire all'intera troupe. Tutti devono sapere tutto, pretendetelo. Ad esempio, la scena 4 e la scena 17 si ambientano in casa del protagonista. Avremo cura di metterle nello stesso gruppo, cos da girarle lo stesso giorno ed evitare inutili spostamenti o
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allestimenti scenografici. Nella scena 8 e nella 16 presente l'attore Tal de Tali. Avremo cura di metterle insieme, cos da "disturbarlo" (visto che non si parla di pagamento!) soltanto un giorno. Chi di solito fa questo lavoro l'aiuto regista. Se riuscirete ad averne uno, buon per voi. Molto probabilmente dovrete farlo voi quindi studiate come si fa e fate un p di pratica. Suggeriamo altres la consultazione di manuali specifici e dedicati all'argomento.

Regola 9: l'automobile, questa nostra grande amica Non solo necessaria. Di importanza vitale. Mandate qualcuno a prendere gli attori o andate voi di persona. Ve ne saranno grati. Colazioni, pranzi e cene. Fate la spesa, servite un pasto caldo se possibile e datevi da fare affinch la troupe stia bene. Ve ne saranno riconoscenti. Prendere le attrezzatture e portarle sul set. Correre in qualche negozio per comprare materiale mancante. Per queste e mille altre cose un'automobile sar fondamentale. Regola 10: la distribuzione, i festival, il web Non dimenticate il web. Il vostro corto deve essere visto da tanta gente, quindi impegnatevi e promuovetelo. Se avrete tante visualizzazioni, dovrete esserne fieri perch sar gi una piccola vittoria. In Italia e all'estero ci sono numerosissimi festival per cortometraggi. Il vostro corto dovrebbe avere i sottotitoli in inglese per partecipare ai festival esteri. Nel nostro Belpaese non esiste un vero mercato del cortometraggio. Le emittenti non comprano cortometraggi, ne partecipano ai festival per scovare talenti da distribuire. Il cortometraggio un'opera d'arte cinematografica che al giorno d'oggi trova poco spazio nei mercati convenzionali. Bisogna immediatamente inventarne di nuovi. O. Mussari
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The end

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