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Motivo:
Topos:
Mito:
Il termine mito deriva dal greco mythos (parola, racconto),
che rappresenta le gesta di esseri importanti, semidivini o
divini e servono a spiegare i dubbi umani: peculiare è il
fatto che si sia dapprima diffuso oralmente ed è contiguo
nella tradizione popolare.
I miti possono essere:
1)Teogonici, origine degli dei
2)Cosmologici, creazione e ordinamento del mondo
3)Antropogonici o antropologici, origine dell’umanità
4)Escatologici, che riguardano il futuro del mondo o
dell’oltretomba
5)Eziologici, che cercano di spiegare le cause e l’origine di
aspetti e fatti della realtà
6)Soteriologici, sull’attività di un eroe civilizzatore Ulisse
ne è un grande esempio e noi lo conosciamo sia tramite la
tradizione omerica, sia tramite rivisitazioni succedutesi nel
corso del tempo: Dante presenta Ulisse come chi affamato
di conoscenza o l’Ulisse di Joyce, che addirittura diventa il
rovesciamento di quello omerico, nonché un Ulisse che si
lascia sconfiggere
Il mito è da intendersi come costrutto archetipico, modello
di rappresentazione della realtà e dell’uomo a partire dal
fondamento religioso, sacro o culturale delle origini. Esso si
presenta come duttile e fisso, a riprova di una attestazione
simbolica di una civiltà, della sua infanzia e delle unicità
delle credenze di quel popolo.
Platone afferma che il mito, unito al logos, permette agli
uomini di conoscere la struttura delle idee, comprendere la
storia dell’uomo e politica.
In epoca moderna e contemporanea il mito perde il suo
valore sacrale, l’enfasi della tragedia sull’esito e sulle sue
gesta, ma mantiene inalterate le sue condizioni e la sua
quintessenza archetipica.
Estetica:
Media:
Intertestualità:
Estetica:
Forma:
Ekphrasis: