1) Schedare il brano sul quaderno in modo preciso e ordinato: Autore, titolo, data (oppure;
tratto da “titolo”, data). Se è necessario indicare le pagine del libro di antologia.
Esempi
PARTE 1 LA NARRAZIONE
3) Svolgere il riassunto con la tecnica delle sequenze (indicata qui sotto, nella sezione
Appendice)
5) Analisi: quando è ambientata la vicenda? Nb: può anche essere divisa in vari momenti
temporali.
8) Se si tratta di intreccio identifica la presenza di flashback (analessi: salti nel passato) o flash-
forward (prolessi: anticipazioni, salti nel futuro).
9) Come inizia il racconto? In medias res (nel mezzo dei fatti, per poi tornare indietro a quanto
accaduto prima), oppure il racconto inizia dalla fine per poi ricostruire?
PARTE 2 I PERSONAGGI
SPAZIO
1 Lo spazio: dove è ambientato il racconto?
2 Il racconto è ambientato sempre nello stesso luogo o ci sono diversi luoghi in cui è
ambientato? Quali sono?
TEMPO
1 IL tempo: quando è ambientato il racconto? In quale epoca, in quale anno, in quale giorno?...
3 È un tempo reale o immaginario? (ad es può essere il passato ma non reale: come nelle fiabe
C’era una volta…; oppure nel futuro ma non reale come in un futuro da fantascienza)
4 Qual è il “tempo della storia”? L’arco di tempo che va da…. A…. in cui si svolge la trama
5 Qual è il “tempo del racconto”? Cioè come è distribuito il tempo? Magari l’autore utilizza cento
pagine per parlare di un singolo giorno poi in mezza pagina fa passare 200 anni
6 I 5 trucchi (artifici) usati dall’autore per indicare la “durata” narrativa: scena, sommario,
analisi, pausa, ellissi
Scena: l’autore descrive “in tempo reale”
Sommario: è una sintesi, in poche righe l’autore racconta vicende che magari durano giorni, mesi,
anni…
Analisi: è un rallentamento del tempo: l’autore si sofferma e magari ci mette pagine e pagine per
raccontare 5 minuti (di solito succede quando si racconta il tempo interiore del personaggio,
quello che lui sente dentro dal punto di vista psicologico)
Pausa: il racconto si ferma e l’autore inserisce qualcosa che interrompe il racconto (ad es una
descrizione oppure dei fatti storici come fa Manzoni nei Promessi Sposi o Victor Hugo in Notre
Dame, il gobbo di Parigi…)
Ellissi (soppressione, silenzio, cancellatura): un salto temporale. L’autore non dice nulla e ci
troviamo da un punto all’altro del tempo senza troppe spiegazioni
1) Autore e narratore: chi è (o chi sono) l’autore? Chi è (o chi sono) il narratore?
L’autore è il nome che vedi sulla copertina del libro, il nome (o i nomi) di chi ha materialmente
scritto il libro. Il narratore è la persona (o animale o casa) che all’interno del libro racconta la
storia.
2) Il narratore può essere interno (eterodiegetico: partecipa ai fatti, racconta “da dentro”)?
Oppure può essere esterno (autodiegetico/omodiegetico: riferisce la storia “da fuori” senza
partecipare alla vicenda).
3) Controllare la “persona”: di solito il narratore esterno scrive in terza persona (ma può
inserirsi anche in prima persona con commenti: narratore palese, vedi sotto); il narratore
interno di solito scrive in prima persona (ma può anche raccontare i fatti in terza persona)
4) Se il narratore è esterno può essere: PALESE (manifesta chiaramente la sua presenza con
commenti, giudizi…) oppure NASCOSTO (rimane estraneo ai fatti, semplicemente li registra
senza commentare o esprimere giudizi)
5) Il narratore può essere di PRIMO GRADO (quello che racconta la storia…). Però possono
esserci narratori di SECONDO GRADO (il narratore di primo grado “cede il posto”, “Lascia la
parola” al narratore di secondo grado. Un esempio famoso: Omero nell’Odissea sta
raccontando, è l’autore ed è il narratore di primo grado/principale ma a un certo punto
lascia la parola a Odisseo che inizia a sua volta a raccontare. Praticamente è un gioco di
scatole cinesi, è il racconto nel racconto.
Individua il tipo di focalizzazione: (attenzione: il punto di vista può variare durante la narrazione)
9) Discorso diretto: riporta fedelmente le parole dette dal personaggio. Troviamo un verbo
dichiarativo, il due punti e le virgolette (Paolo disse: “Non mi trovo bene a scuola”)
10) Discorso diretto libero: riporta fedelmente le parole dette dal personaggio. Troviamo il due
punti e le virgolette ma NON troviamo il verbo dichiarativo (Si volse verso i genitori: “Non
mi trovo bene a scuola”).
11) Discorso indiretto: formulazione delle parole del personaggio espresse in una subordinata
con adeguati connettivi senza l’uso dei due punti e virgolette (Paolo disse che non si
trovava bene a scuola).
12) Discorso indiretto libero: riformulazione delle parole del personaggio ma senza uso di
connettivi né verbi dichiarativi (Si volse verso i genitori. Non si trovava bene a scuola.
13) Discorso narrativizzato: riformulazione sintetica delle parole del personaggio (Informò i
genitori che non si trovava bene a scuola).
14) Monologo interiore: sono riportati i pensieri del personaggio in modo DIRETTO, senza verbi
o connettivi, di solito in prima persona, senza virgolette o due punti (Che serata stupenda.
Andrò di certo a Luino, a camminare sul lago).
15) Soliloquio: il personaggio parla a interlocutori immaginari, parla tra sé e sé, e si usa la
punteggiatura adeguata (due punti, trattini…) e adeguati verbi. (“Che serata stupenda –
pensò Paolo – andrò a Luino a camminare sul lago”)
16) Flusso di coscienza: i pensieri vengono riportati in modo totalmente libero, sconnesso,
come un libero flusso di pensieri (Serata stupenda, ci sta una passeggiata sul lago. Vetrina
di vestiti. No, tira dritto tanto non hai soldi. Va bè)
PARTE 9 Scelte lessicali (lessico: le parole, la scelta delle parole) e registro linguistico
Nel brano che stai leggendo quale tipo di registro linguistico trovi?
La scelta lessicale (delle parole) influenza il registro linguistico che può essere:
Registro alto e solenne: lessico raffinato, letterario, impegnativo
Registro medio: meno impegnativo e conforme alla normale lingua comune
Registro basso e informale: colloquiale, famigliare, molto spontaneo, con scarsa attenzione alla
correttezza sintattica
Registro gergale (specifico di alcuni sottoinsiemi): tipico dei dialetti, delle parlate popolari, di
specifici gruppi sociali (slang)
Pastiche (pasticcio, miscuglio totale): miscuglio di tutti i registri e a volte contenente elementi di
lingua straniera
PARTE 10 Linguaggio figurato
Sono presenti figure retoriche che danno vivacità al discorso, lo coloriscono o appesantiscono?
Appendice:
Riassunto:
1) Leggo il brano
2) Le sequenze: dividere il brano in sequenze (narrative, descrittive,
dialogative, argomentative, persuasive, liriche…). Le sequenze sono
CELLULE/SEZIONI del testo che puoi spezzare. Con la matita metti le
parentesi di lato… Metti il numerino (1 2 etc)
3) Vai sul quaderno, metti in verticale i numerini. Rileggi ogni singola
sequenza e sul quaderno metti un titolino che in 3 parole riassuma la
sequenza
4) Fatto tutto, fai il riassunto di ogni singola sequenza.
5) Procedi poi unendo le sequenze e ottenendo il riassunto finale
6) Svolgi la revisione (ortografia, sintassi, accenti…) del riassunto