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LEZIONE 1

10 Dicembre 1513 lettera al Vettori, in cui Machiavelli offre un autoritratto basato sulla contrapposizione tra
l’alto e il basso. Nella prima parte racconta la sua giornata in un’osteria (il topos del racconto della giornata
si trova anche nella Clizia- si tratta di una costruzione letteraria); poi dice che durante la mattina trova il
tempo per leggere la poesia, all’aperto e sotto un albero (legge Petrarca, Tibullo…) e usa il verbo m’ingagliò
(riferimento al quotidiano basso) - rappresentazione quasi comica di sé. Nella 2 parte con l’avversativa ‘ma’
cambia registro: il pomeriggio entra a casa spogliandosi delle vesti quotidiane e mette degli abiti adeguati ed
entra nello scrittoio.
Altro topos è la metafora: ‘’inizio a conversare con gli antichi pensatori’’ dice Machiavelli idea lettura resa
in modo ‘plastico’, come se il suo scrittorio si riempisse delle anime degli antichi scrittori e lui si immerge in
queste conversazioni. In questo modo Machiavelli dimentica gli ‘affanni’ (era un momento negativo per lui).
Scrive questa lettera quando è in esilio all’Albergaccio (1513) nei pressi di San Casciano.
Da queste conversazioni al Vettori nasce il trattatello il ‘Principe’ (che lui chiama De Principatibus).
Machiavelli scrive due lettere a Francesco Vettori (31 gennaio 1514 e 10 dicembre 1513)utili per capire
l’idea del comico e del ‘serio’ per Machiavelli e vedere come queste due sfere (serio e comico) siano
entrambe in un rapporto di complementarietà per il poeta.
1494> Mach. farà riferimento a questa data per l’inizio della ‘Clizia’+ farà riferimento a questa data anche
all’inizio dell’incipit della Mandragola+ anno importante perché inizio delle Guerre d’Italia (epoca
chiamata ‘finis Italiae’).
1559> fine anno bellico.
Queste guerre lasciano un forte impatto nella letteratura: Carlo 8 (Re Francia) scende in Italia con le sue
truppe per conquistare il Regno di Napoli e lo conquista (anche se poi lo perde l’anno dopo Battaglia
Fornovo, nei pressi di Parma, 1495).
Discesa Carlo 8> inizio presenza stranieri in Italia

Questo evento si ripercuote sui testi:


Esempio nei versi di Boiardo, nell’Orlando innamorato (titolo originale: L’innamoramento di Orlando);
c’è qui un’opera che si interrompe al 3 libro (=Orlando Furioso, Ariosto).
Boiardo interrompe il poema: mentre scrive arrivano i francesi (Galli) e non può più parlare degli amori degli
antichi cavalieri.

Guicciardini accusa la politica dei principi dei diversi stati italiani: ‘la nostra Italia viene perturbata da
questa presenza francese ma per la verità molto memorabile e piena di atrocissimi accidenti’

Altra data che ha una grande ripercussione successiva è il 1527Sacco di Roma dei Lanzichenecchi

Il Re che subentra dopo Carlo 8 è:

1. Luigi 12 il 3 capitolo del Principe parla degli errori commessi da questo re
2. Francesco I scontro con gli spagnoli

A capo della spagna c’era Carlo V, il quale era diventato sia re di Spagna sia imperatore e non apprezza la
politica fatta dal papa Clemente 7

I due Papi medicei: Leone X (Giovanni De Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, diventato Papa nel 1513)
e Clemente 7.
1525> Machiavelli compone le Istorie fiorentine
Carlo V non aveva apprezzato che Clemente 7 si fosse alleato ai francesi, così per ‘tenerlo’ manda dei
mercenari a saccheggiare Roma (1527) = forte valore simbolico.

Nel 1559 si chiudono le guerre con la pace di Cateau-Cambrèsis> segna l’egemonia degli Spagnoli in Italia

FIRENZE, 1494: Carlo 8 scende in Italia> pretesto per una rivolta contro i Medici, costretti così all’esilio
(governava Firenze Piero, il figlio di Lorenzo il Magnifico)

1527: A Firenze si stabilisce la Repubblica (solo per 3 anni, perché nel ’30 cade e tornano i Medici con un
senso sempre più autoritario, negli anni di Alessandro de Medici e poi soprattutto con Cosimo (da non
confondere con Cosimo del 400). Ma nel 1537 abbiamo il Grand Ducato di Firenze la Repubblica
completamente abolita.

Tra il 94 e il 98 abbiamo una Repubblica di orientamento savonaroliano (Savonarola frate domenicano> si


scaglia vs la corruzione e vs il Papa Alessandro 6)( il capitolo 6 del Principe si sofferma su Cesare Borgia,
figlio naturale di Alessandro 6).
Finisce la Rep. Savonaroliana ed entra in scena Machiavelli. La figura principale in quel periodo diventa Pier
Soderini.

1502: la carica che ricopre Soderini (gonfalonierato) viene trasformata in una carica perpetua> diventa
gonfaloniere a vita.
Le famiglie aristocratiche (‘ottimati’) avevano favorito questo passaggio perché aspiravano a una
trasformazione della Repubblica in senso aristocratico> il modello era il governo di Venezia, dove c’era il
doge (Repubblica in senso aristocratico).
A Firenze si aspirava a questo tipo di governo ma poi viene favorita una politica diversa (autonoma): FILO
POPOLARE (politica che sosteneva anche Machiavelli) una politica che non favoriva le famiglie più
nobili ma filo popolare.
Machiavelli era a capo della seconda cancelleria, il cui compito era quello di redigere le lettere che la
Repubblica mandava ai funzionari che erano nel dominio di Firenze. Poi aveva anche altri compiti: cioè
quello di andare in ‘missione’ (=legazioni) per esempio presso Cesare Borgia (scriverà proprio un capitolo
del suo trattato dedicato a quest’ultimo).
Sotto il governo di Soderini, Machiavelli inizia a diventare sempre più influente> il braccio dentro di
Soderini. Ma questa sua fedeltà poi lui la pagherà cara perché quando torneranno i Medici verrà visto con
sospetto.
1512> cade la Repubblica e Machiavelli è costretto all’esilio.

Quando tornano i Medici, Machiavelli scrive ‘Ai palleschi’> che erano dei sostenitori dei Medici (detti cosi
per le palle che erano nello stemma dei Medici).
Probabilmente Machiavelli aveva un destinatario ben preciso e il consiglio che dava ai Medici tornati a
Firenze era quello di continuare la politica di Soderini, cioè ad appoggiarsi non sulle famiglie aristocratiche
ma fare una politica filo popolare. Vuole mettere la sua esperienza al servizio dei Medici, per questo scrive il
Principe (può essere considerato un trattatello, un parere che da a Lorenzo).

Un autore come Machiavelli lo possiamo considerare da una parte ancora legato all’umanesimo.
Il proemio dei ‘Discorsi’ è legato ancora al concetto di imitazione: Machiavelli si chiede perché ‘noi
imitano gli antichi romani in tutto ma non nella politica’, quindi i ‘Discorsi sopra la prima Deca di Tito
Livio’ sono immersi in questo spirito umanistico di avere come modello l’antica Roma. Da una parte è
umanista, dall’altra, Machiavelli rovescia molti temi della trattatistica politica umanistica perché il Principe
rientra nel genere storico-politico che si ricollega ad alla tradizione ‘speculum principis’ (trattatistica di
institutio in cui si costruisce il modello del principe e come egli deve comportarti).
Machiavelli un po' capovolge molte di quelle affermazioni che si trovano nella trattatistica politica è
difficile collocare un autore come Machiavelli.
Il classicismo era il fenomeno più importante del Rinascimento. Accanto a questo abbiamo però esperienze
difficili da collocare: es. anticlassicismo o piuttosto si parla di ‘scritture irregolari’.

Giulio Ferroni nel suo manuale proponeva la formula ‘cultura della contraddizione’ per gli autori del 500 che
da una parte superano la visione umanistica di un’idea unidimensionale dell’uomo (uomo=ragione); invece
per Machiavelli accanto alla componente ‘razionale’, è importante quella della ‘feritas’ (impulso)> l’uomo
che si lascia dominare dalle apparenze (autoinganno).

Anche Ferroni parlava di anticlassicismo.

Per la seconda metà del 500 è stata utilizzata la nozione di ‘manierismo’= nozione nata dell’ambito delle arti
figurative ed estesa poi alla letteratura
=quando il classicismo perde quella nozione di ‘misura’ (caratteristica del classicismo), si cerca una varatio
però all’interno del sistema classicistico.
Il più grande rappresentante è Tasso.

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