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24/02

Storia della filosofia medievale


Prefazione

Programma d’esame: (materiale pubblicato su avvisi del corso)


Abbagnano è manuale fondamentale di storia della filosofia. Ma non conosce medioevale, e tramanda
pregiudizio che medievale sia conflitto fra ragione e fede.
Esame scritto
Lezioni saranno guida al d’Onofrio. Leggere introduzione.
Pregiudizio del medioevo periodo oscurantista, ignorante. Obiettivo è sganciarsi da pregiudizio.
Applichiamo filtro che distorce.
Filosofia medievale non è teologia.
Dalle invasioni barbariche 4° secolo, impero romano crolla, crolla anche apparato scolastico. Necessaria
trasmissione diretta per mancanza testi scritti. Testi pochi e scritti a mano.
Agostino si stupisce che Ambrogio legga a mente. Non era scontato: fase infantile dello spirito.
La chiesa si rende conto che la propria istituzione necessita d’istruzione, perché fonda su Vangelo, e
Vangelo va letto e tramandato. Diffusione monachesimo è copiatura dei testi. Chiesa è primo ed unico
sistema scolastico. Da 4° a 12° secolo unica istituzione pedagogica. Poi università, e scuole comunali. 12°
secolo commerci aprono a cambiamento nel medioevo: inurbamento, economia complessa.
Tutti gli intellettuali dell’epoca medievale latina sono uomini di chiesa. Dobbiamo comprendere la
premessa al pensiero medievale: filosofia medievale è filosofia di uomini di fede convinta e ardente. Non
per questo stanno facendo teologia. Il pensiero risente della fede, ma non riguarda la fede!
Libro di Tobia antico testamento è telemachia gustosissima.
Angelo è questione di fede, ma viene vagliata da indagine filosofica: a quale grado ontologico si trovano?
Hanno un corpo? Come possono intellegere senza un corpo sensibile? Qual’ è il legame fra mente e
corpo?
Origine è questione teologica, per sviluppare teoria della mente. Dobbiamo dare per buona la premessa
assiomatica, la petizione di principio, per affrontare discorsi validi e dignitosi a prescindere dalla
premessa.
Categorie aristoteliche della sostanza (10): qualità e quantità sono prioritarie, le più caratterizzanti. La
relazione è impicciosa per i medievali, rispetto alla questione della trinità. A prescindere da trinità,
importante contributo nel campo della relazione > sono i primi a dirci che non conosco mai sostanza in
sé, ma solamente accidenti.
(prefazione Agostino) Boezio 480 – 525 a Guglielmo di Occam 1287 – 1347, con importanti strascichi in
Cusano. È periodo di mille anni, senza cesure col futuro. E vi sono poi tutte le altre tradizioni: ebraica,
greco-bizantina, araba. Tutte le tre religioni del libro contemporanee e comunicanti.
Medioevo è epoca del concordismo, non della frizione fra ragione e fede: è stato Dio a conferire ragione,
e ragione mi consente di comprendere bene Dio. Però, 1277, accordo fra elaborazione razionale e
rivelazione divina si incrina.
Altro grande problema rintracciato da Abbagnano: gli universali. Platone o Aristotele?
Medievale è fondamentalmente esegetico, è commento. È tradizione che proviene da tardo-antichità:
Simplicio è autore più prolifico dell’antichità, e produce enorme commento ai testi aristotelici.
Etica di Abelardo è simpatica
Logica si sviluppa massivamente nel medioevo, a partire da comandamenti che sono segni, cioè
significano Dio.
Il medioevo è la cucina della storia del pensiero, gli ingredienti la filosofia antica. Metafora stupida.
La Bibbia: antico testamento in ebraico, in buona parte deuterocanonica. Poi in greco parte dell’antico e
tutto il nuovo, tradotta in ambiente alessandrino, 2° sec a.C. in latino san Girolamo, 4° sec d.C. La
vulgata.
Mauro Zonta: storia della filosofia ebraica.
Bioetica. Fmedievale è straordinariamente nuovo come insegnamento, prova dell’attualità.
Mistica speculativa Eckhart.
Faremo medioevo: ontologico, logico, etico (no politico)

Giovanni Scoto Eriugena (9° sec) scrive omelia a Giovanni.


Marco (70 d.C), Matteo e Luca (90 d.C) = sinottici
Giovanni = prologo solenne: “in principio era il verbo”, ricalca Genesi “in principio era Dio”. Gesù è la
parola proferita da Dio. 5 strati redazionali: nasce da Gio, ampiamente rimaneggiato da comunità; due
finali, ampia tradizione orale (=Omero). Filone d’Alessandria è modello per concetto di verbo.
Scoto commenta prologo ma inserisce altro commento: donne al cimitero testimoniano resurrezione
con angelo. Pietro e Giovanni vanno a vedere cosa è successo. Testimonianza femminile non è legittima.
Pietro deve entrare prima di Gio, perché è più anziano.
ALLEGORIA: lettura dei personaggi della Bibbia e poi di altri testi come prosopopee di concetti astratti.
Pietro è la fede, e Giovanni la ragione. Vanno nella stessa direzione, ma con velocità e priorità differenti.
Ragione è più veloce, arriva subito alla verità, perché depurata da incertezza sensibile. Ma per
comprendere pienamente è necessario contributo della fede. Nel diritto antico testimonianza valida è di
due.
La vera religione è la vera filosofia. Vera religione è indagine sulla fede, non è credenza cieca.
Verum cum vero consonat = non c’è alcuna contraddizione, è tutto coerente. La verità è sfaccettata e
multiforme, ma mai antitetica. Sono loro a dare uniformità alla filosofia classica, perché i classici sono
profondamente discordanti anche all’interno del proprio stesso sistema e con se stessi. Prova
dell’insufficienza della ragione è data dal fatto che filosofi tutti litigano sempre (dissensiones
philosophorum). Fondo comune di credo conferisce univocita’ del principio
Nisi credideritis, non intelligetis = consecutio dimostra priorità della fede, ragione non può
sopravanzare.
Notio: conoscenza certa fornita dalla rivelazione, che deve essere premessa alla ragione.
Certezza autoevidente, primitiva = è provabile solo attraverso se stessa.
L’indagine medievale è premessa del principio, e tentativo di ritorno ad esso attraverso una
giustificazione razionale, si sa già ciò che è vero e lo si vuole provare.

2° paragrafo: le fonti della filosofia medievale.


Bibbia, Platone, Aristotele. Rapporto coi classici? Pochissimi contatti. Medioevo latino dimentica quasi
subito il greco. Separazione formale 476 è fattualmente preceduta a partire dal 4° secolo.
Sovrapposizione di lingue barbare.
Prime fonti: stoicismo romano. Cicerone e Seneca, che parlano latino, sono tradizione indiretta del
pensiero greco.
Platone: Calcidio 4° sec traduce Timeo, il più importante della tardo-antichità. Non arriva Repubblica, se
non attraverso Cicerone, De republica 1° sec a.C. Sonium Scipionis, riformula dottrina intellegibile.
Greco torna del 9° sec, corte Carlo magno, traduzioni prodotti neoplatonici.
1125 Ommayadi e Abbasidi conquistano e finanziano gigantesca opera di traduzione in arabo della
filosofia e della scienza greca. Dopo aver conquistato era necessario sottomettere, e per farlo conoscere
la cultura del nemico. Euclide, Tolomeo (astronomo), Galeno (medico), Aristotele (molto più naturalista
che metafisico, quantitativamente opere zoologiche e fisiologiche). Conquista di Toledo 1122 riporta
Aristotele in Occidente.
Tradizione patristica (2-5° sec) tramanda soprattutto polemica ad antichi, che contrastano con
rivelazione.
Luca scrive Atti degli Apostoli, validi quanto i vangeli: inizio predicazione di san Paolo, primi documenti
scritti (55 d.C.). Lui è ebreo fariseo che perseguita cristiani come eretici, poi conversione. Considerato
troppo inclusivo, perché include anche gentili, cioè non giudei. È origine del missionarisimo. Lettera a
file? Arriva ad Atene, e rifiutato. Invece cristiani inclusivi, tutto ciò che è stato concepito deve contenere
la verità divina.
Atteggiamento nei confronti dei pagani? Alcune frizioni. Es. mondo eterno di Aristotele. (Tutto ciò che è,
è generato, allora mondo è ingenerato per generare il resto), ma per cristiani c’è creazione, dal nulla;
quindi, c’è un inizio assoluto del tempo. La metafora dell’oro degli egizi è interpretazione allegorica
dell’atteggiamento dei cristiani sul pagano: bisogna prendere ciò che è buono.
BOEZIO De consolatio philosophiae, alto funzionario dei goti con Teodorico. Opera inizia con visione di
donna allegoria della filosofia. Filosofia ha abito strappato perché i filosofi si sono vestiti di questo
drappo a sproposito, pretendendo di detenere loro unici verità mentre essa è solo parte di un mosaico
coerente. Filosofia ha ruolo ancillare rispetto alla religione (Tommaso), ma non è svalutazione mentre
invece mediazione, re-inclusione della filosofia nella rivelazione.
Sana doctrina: dottrina sistematica e comprensiva di tutti gli aspetti del reale, che non devono più essere
escludi per raggiungere la verità, come in Plotino, ma sono essi stessi delle verità valide, poiché
orientate verso l’orizzonte escatologico del ritorno al principio.
Possibile attingere alle dottrine pagane, la cui verità è giustificata dal raccordo della ragione con la fede.
Le verità pagane sono reali ma non definitive, perché si fermano su un piano dianoetico, e per questo
bisticciano. L’accesso a un piano nooetico non è più riservato all’intellettuale straordinario, ma è
garantito a tutti dall’incontro fra umano e divino in Cristo, nel verbo della rivelazione. La verità rivelata
va preposta alle conoscenze naturali, che sono ancora valide secondo la dottrina procliana: diverse
rappresentazioni coerenti della stessa verità.
Corpus dyonisiarum: integrazione delle teorie neoplatoniche di Plotino e Proclo all’impianto concettuale
cristiano. Teoria gnoseologica dei tre piani di rappresentazione dello stesso oggetto.
Metafore del sincretismo:
- Oro egizi
- Schiava Mosè
- Allegoria Boezio

Dianoetico vs nooetico.

25/02
Paragrafo 3:
Tradizionalismo medievale = principio di autorità
Rivelazione biblica è frutto di una tradizione, tradizione indiretta delle parole di Cristo: bibbia è processo
di trasmissione prima orale e poi fissata per iscritto. Tanto vale per l'antico testamento.
La verità è frutto di una trasmissione che richiede fiducia nel messaggio e nella fonte. Tramandazione è
testimonianza della verità del messaggio, “bonum diffusivum sui” (Tom). Non: è vero perché è
tradizionale, ma è tradizionale perché è vero. No, acritica rinuncia a ricerca della verità, ma
riconoscimento del fatto che il sapere è ereditato dal passato.
Quindi, frequentissimo ricorso alle auctoritates. Ma non riproposizione passiva e acritica, ma commento
che introduce qualcosa di nuovo.
Principio della filosofia moderna: analizzo discorsi su un tema e poi produco a mia volta, a partire da
questo.
Papa Gelasio I (492-96) redige canone De libris recipiendis et non recipiendis, in cui accorpa i testi della
tradizione patristica da considerare autorevoli, e bandisce quelli eretici. Crea una base autorevole su cui
orientare il lavoro esegetico in base ai principi di consensus unanimis patrium e magisterium ecclesiae, in
base ai quali tutto il lavoro ermeneutico deve riferirsi ed armonizzarsi col canone.

Unanimitas = tutte lo tesi hanno lo stesso telos, ovvero la Rivelazione. A partire da Rivelazione e
tornando a Rivelazione, le strade si moltiplicano. A partire dal dato di verità della scrittura, tutti
producono esegesi diversa e discussioni filosofiche. Unanimitas è arrivare a quell’uno vero, che si è
realizzato ma non totalmente esplicitato.
Rivelazione non si è totalmente esplicitata, e compito filo è indagarla, all’interno di un vero consonat.
Per noi è concetto obsoleto, da Rinascimento “pensare con la propria testa”, Galileo critica ad
aristotelici, modus diventa smentire la tradizione.

Teologia del silenzio: (PseudoD, Nomi divini) linguaggio umano riflette ordine divino, ma in maniera
imperfetta. Linguaggio è portatore della verità di Dio perché Dio lo ha donato, ma è insufficiente.
Frizione fra illimitata potenzialità semantica della rivelazione e insufficienza espressiva dei termini.
Linguaggio biblico, ebraico, è povero e non molto elegante. Esiste possibilità di teologia affermativa
catafatica, che radica nella Bibbia (è dio che parla di sé), ma Dio trascende il significato originario dei
termini (predicati incompossibili, aporistici), quindi anche negativa o apofatica, per negazione ma non
dice niente dei predicati. Superare antinomia cata/apo con teologia superlativa: Dio è superesistente,
cioè è massimamente, ma è anche oltre all’essere. Torsione linguistica che dice e nega insieme. Teologia
mistica: abbandono estasi è contatto più vero con Dio, che è ineffabile.
Distinzione procliana dei pian conoscitivi: conoscenza è estasi oltre l’esprimibile e ritorno su piano
dianoetico.

Paragrafo 4: Ordine
Dante è modello dell’ideale di bellezza e ordine. DC è struttura supersimmetrica.
Mondo medievale è ordinato perché neoplatonico.
Pseudo-Dionigi Areopagita: è convertito da Paolo. Pseudo perché d’identità incerta, attribuitegli opere
anonime, autore simbolico. Da prima metà 6° sec acquisisce autorità solida, perché prime opere di
ispirazione cristiana. In realtà falsaro che scrive nel 4°-5° sec, che reinterpreta neoplatonismo in chiave
cristiana. Lui è principio di influenza neoplatonica su cristianesimo. Il suo neoplatonismo ne smentisce la
riconduzione a Dionigi Areopagita, perché sarebbe contemporaneo di Paolo e quindi anteriore a Plotino.
Opere: Nomi divini, Gerarchia Celeste, Gerarchia Ecclesiastica, Teologia Mistica.
 Gerarchia Celeste: Dall’Uno derivano tre triadi di ordini angelici, gerarchia triadica e
discendente.
 Gerarchia Ecclesiastica: parallela a celeste.
Dinamismi fondamentali che regolano lo svolgimento discendente: Purificazione, illuminazione,
perfezione.
Illuminazione, descensus gerarchico, proodos: tutto ciò che discende da Dio lo fa dalla sua luce, come
profusione, emanazione. Plotinismo è sistema di enorme metafora, non spiega perché dall’uno molti.
Perfezione: tutto ciò che è deriva da Dio, per cui è perfetta a diversi gradi di perfezione. Agostino: Dio è
l’essere ed è il bene. Coincidenza fra Dio e bene. Allora De malorum subsistentia Proclo: male non esiste,
è assenza di bene.
Purificazione, conversione o epistrophè: processo ascensivo di ritorno all’uno. Giustifica prospettiva
escatologica. Preso paro paro da Proclo.
Modificazione rispetto a neoplatonismo: il tutto è creato ex nihilo, per volontà divina. Dunque, non è
necessario e non è eterno. Contingenza consente libertà, mutabilità consente riconversione
escatologica.
Dopo Calcidio, condensazione di cosmologia platonica con modello plotiniano con rivelazione: dio = uno
= demiurgo; verbo = intelletto = mondo ideale; spirito = anima = anima. Dio crea il mondo a partire da
modelli ideali che provengono da lui come suddivisioni naturali dell’essere in genere e specie. Questi
modelli rappresentano il mondo ideale che ha una struttura intellettuale, e quindi anche il cosmo ha una
struttura intellettuale razionale, ordinata: diakosmesis. L’ordo idearum corrisponde all’ordo rerum.
 Giustificazione degli studi sulla natura, che rispecchia l’ordine razionale la cui
comprensione consente l’epistrophè.
Assunzione di una metafisica funzionale a loro sistema. Ma loro hanno spiegazione del perché: Dio ha
voluto far essere le cose, e ha visto che erano cosa buona.
Il cosmo medievale è ordinato dalla divina dispositio.
Medioevo è antropologia ottimista: uomo nasce a immagine e somiglianza di dio come cosa molto
buona, fra cose buone cioè ordinate. C’è certezza del bene, sicurezza della sua esistenza. Se c’è male, è
perché siamo liberi. Non solo mortificazione dell’immanenza, perché tutto è perfetto e giusto: assoluta
bontà di ciò che è. Tutto è Teofania, cioè manifestazione e segno di Dio.
Creazionismo crea frizione con antichità, perché antichi non sanno concepire il venire all’essere dal
nulla.
58° lettera a Lucilio (Seneca) è compendio della teoria platonica.
Doppia scalarita’.

Porfirio: Eisagoghe o Isagoge: Aristotele propedeutico a Platone, logica Ari (Categorie) serve a
comprendere metafisica. Il trattatello di P riassume Categorie, e riduce a cinque predicabili le dieci cate:
sostanza, specie, genere, proprio, accidente.
 Genere e specie sono determinazioni essenziali, definiscono pimariamente la sua sostanza.
 Determinazioni non essenziali e proprie, cioè non definitorie: proprio, solo quell’ente ha quella
proprietà ma essa non è primaria nella gerarchia costitutiva, ma ha un legame con l’essenza,
deriva da det essenziali.
 Accidente invece è proprietà non essenziale e non definitoria, come colore capelli. Proprio e
accidente sono non essenzialità, non il to de ti. Differenza è che il proprio si dà sempre, e
dipende da essenziali, l’accidente non c’è sempre.

(Ebraismo è creazione del monoteismo. Prima monoteismo nazionale: Elohim combatte contro dei degli
altri popoli e li vince, quindi è più alto. Poi gli altri sono falsi, e dio vero è dio di Israele. Infine, Dio
diventa dio di tutti.)

Paragrafo 5:
Cassiodoro divide lo scritto in lettere umane e lettere divine. È rapporto fra scienza e fede.
Il sapere è organizzato sulla base del materiale paleocristiano e pagano; metafora biblioteche
Cassiodoro:
 Lettere divine sono Scritture e commenti.
 Umane sono scritti sulla realtà fenomenica.
Sapere umano divise in 7 arti liberali (Varrone). Arti liberali divise in due gruppi: trivio e
quadrivio (crocevia di strade, unanimitas).
1. Trivio, o artes dicendi: discipline linguistiche: grammatica, cioè studio del linguaggio e
del suo funzionamento con implicazioni metafisiche; dialettica è logica, cioè
epistemologia; retorica arte del discorso.
2. Quadrivio: aritmetica (num. In sé), geometria (num. Nello spazio), musica (num. Nel
tempo), astronomia (num. s/t). Fortissimo retaggio pitagorico, come d’altronde anche in
platonismo imperiale.
Corrispondono a binomio scriptura – natura:
 Scriptura: opera di comprensione del dato auto-rivelato
 Natura: indagine dei fenomeni naturali regolati dall’ordine divino
Insieme a insegnamento, codifica di manuali scolastici (elenco da sapere, sul libro), Elementi Euclide.
Concezione del sapere umano come tramite che ci porta a Dio, per interpretare Rivelazione. Agostino
nuova doctrina è sistematizzazione enciclopedica del sapere.
Marziano Capella De nuptiis Philologiae et Mercurii; poi .
Le arti umane, come il sapere pagano, sono propedeutici alla comprensione della Rivelazione divina.
Vera philosophia: sintesi fra ragione e fede. Ragione ha ruolo ancillare rispetto a fede.

Paragrafo 6: sulla semantica > se tutto è segno di Dio, come funziona la significazione?
Esemplarismo: riformulazione della dottrina dell’intellegibile, da Timeo. Le idee sono le matrici con cui
dio crea le cose. Commento di Calcidio al Timeo produce crasi filosofica: tre gradi: demiurgo – idee –
materia. Questi tre sono: Dio – Il logos, il verbo, Gesù – creato. Nella seconda persona della trinità
giacciono i modelli, e la seconda persona è il linguaggio: realtà nasce dal linguaggio. Parallelismo tra
ordo idearum – ordo verborum – ordo rerum.
Le parole riflettono un sistema logico e ordinato che rispecchia realtà ideale e materiale, è ponte fra le
due. Per questo grammatica speculativa (Chomsky), linguaggio non è del tutto convenzionale, lo sono i
singoli termini, ma non il sistema. Dare il nome di Adamo è dare l’essere. Ogni linguaggio nasce da
un’operazione di impositio. I termini sono formali, ma strutture sintattiche non lo sono, esse riflettono
l’ordine divino. Grammatica per spiegare mondo.
Teologia negativa: (PseudoD, Nomi divini) linguaggio umano riflette ordine divino, ma in maniera
imperfetta. Linguaggio è portatore della verità di Dio perché Dio lo ha donato, ma è insufficiente.
Linguaggio biblico, ebraico, è povero e non molto elegante. Esiste possibilità di teologia affermativa
catafatica, che radica nella Bibbia (è dio che parla di sé), ma Dio trascende il significato originario dei
termini (predicati incompossibili, aporistici), quindi anche negativa o apofatica, per negazione ma non
dice niente dei predicati. Superare antinomia cata/apo con teologia superlativa: Dio è superesistente,
cioè è massimamente ma è anche oltre all’essere. Torsione linguistica che dice e nega insieme.
Le leggi grammaticali e logiche sono il riflesso della legislazione cosmica che è linguaggio.
Le parole sono perfetto esempio di signa
Signum: qualche cosa che al di là della situazione corporale che imprime ai sensi, rimanda a qualcosa di
diverso e più alto (Agostino). Ogni elemento del creato è segno di Dio, è immagine e teofania, ma le
parole in particolare.

Estetica: ricerca dell’eterna verità eidetica delle forme divine, perfette e originarie, tramite la
contemplazione delle bellezze particolari. Tutto è simulacro, sembiante del mondo ideale. Vestigia.

Paragrafo 7: Morale
Elaborazione razionale del dato rivelato arriva tardi (12°), perché Bibbia è molto esplicita nei dogmi
morali. Impediti da due scogli:
 ideale greco della felicità, eudaimonia, è idealizzato nella Bibbia in beatitudine, raggiungibile
solo in Paradiso; e questo ritarda problema dell’etica.
 In secundis, eredità da Cicero di 4 virtù cardinali: giustizia, prudenza, fortezza, temperanza.
Paradigmi vengono già dati e considerati inemendabili.
1230 Roberto Grossatesta traduzione di Etica a Nicomaco, produce esplosione di discussioni sull’etica.
Interesse solo per vita contemplativa, vs vita activa: si risolve in imitatio christi: statico formalismo
integralista.

AGOSTINO 25/2 (su traccia di Cambiano cap.9)


19’40: pensiero d’Agostino permea tutto pensiero medievale, ma non viene quasi mai citato. Il generale
rifarsi alle sue dottrine le svincola da autore, lo spersonalizza.
Produzione vastissima e variegata, con diverse fasi.
Prima grande biografia filosofica > Confessioni. Opera della maturità.
Motivazione è che vuole rendere lode a Dio per sua conversione da dissoluto paganesimo a
cristianesimo convinto. Solo primi 8 cap sono biografici, poi teologico.
354 a Tagaste, in Numidia (ora Tunisia). Importante tradizione africana prima di lui. Nasce da padre
pagano e madre cristiana. Studi di retorica a Cartagine. Retore di professione e insegnante di retorica.
Anni giovanili sono tormentati: fa vita dissoluta, ha figlio; ma ha pallino di ricerca verità. Introdotto a
setta gnostica: rielaborazione di teorie misteriche e misticistiche orientali + cristianesimo. Manicheismo:
dualista, bene e male entità contrapposte ed equipotenti. Visione materialistica di bene e male, ma
anche teoria cosmologica, però contraddittoria. Nucleo esoterico. Ago deluso da manicheismo che non
sa dare perché. Si sposta a Milano con mamma Monica e figlio Adiodato, come retore di corte. Vescovo
Ambrogio di Milano è predicatore abile. Ago si era già approcciato alla Bibbia, ma subito allontanato
perché era brutta. Ambrogio era in circolo che disponeva di traduzione latina di dottrine neoplatoniche e
forse anche Enneadi. Ambrogio spiega a Ago che trascendenza di Dio non è sua falsificazione ma prova
della sua verità. Passaggio da materialismo a trascendentalismo. 386 conversione al cristianesimo, si
ritira e comincia a scrivere dialoghi filosofici su modello ciceroniano; Ortensio. Decide di lasciare retorica
e fondare scuola in Africa. Ordinato sacerdote e poi vescovo Numidia. 391 vescovo Ippona, 430.
Medievale 03/03
Tutorato di medievale: emanuele.palumbo393@edu.unito.it tutorato finisce il 30/11. Utile perché
fornite simulazioni d'esame.
Agostino II
Grandi temi:
 rapporto tra bene e male. Manicheismo: male e bene principi materiali equivalenti.
Agostino non è soddisfatto, Dio e demonio non possono essere equipotenti, perché dio
dev'essere superiore, altrimenti potremmo farne a meno (critica alla moltiplicazione degli enti
Ari su Plato).
.Idea è Esodo 3, 14: “Io sono l’essere”. Dio è la pienezza dell’essere, e l’essere è buono perché è
stato creato da Dio.
Dio è il sommo essere ed è il sommo bene.
Ambrogio lo convince che Dio non è corpo. Corpo è solo una delle declinazioni dell’essere, e
neppure la migliore.
È influenza del neoplatonismo innestata su un paganesimo con forti tendenze materialiste.
Male è non essere, cioè è assenza di essere, non ha consistenza ontologica, è l’assenza
ontologica. Ha la stessa consistenza della mancanza: mancanza di qualcosa non esiste, è quello
di cui manca, in modo vacuo. Non è niente nella gerarchia ontologica, ma esiste nella realtà cosa
che sarebbe innegabile.
.E perché Dio permette il male cioè l’assenza di sé ? Perché esiste libero arbitrio. Dio ha dato
all’uomo la possibilità di scegliere fra bene e male, e per farlo ha consentito la presenza del male
come apparenza. Origine è intellettualismo etico di Socrate. Chi sceglie il male lo fa perché non è
consapevole di scegliere il male. Scambia il non essere per essere, e così fa non essere l’essere.
Male morale (distinto da male fisico) è attuare la privazione di essere. Si tratta di non ricercare le
forme pure al di là delle immagini transeunti, non trovare il senso dietro al segno e rimanere alla
realtà superficiale empirica.
Poi verrà male metafisico, ovvero che ciò che è esteso non è totale pienezza d’essere.
.Ma allora Dio non potrebbe impedire all’uomo di scegliere il male? Sì, potrebbe perché bene è
più potente di male, ma non lo fa. Non lo fa perché la caratteristica fondamentale dell’uomo è la
libertà, essa assimila l’uomo a Dio. Dio si fa carico del male dell’uomo, non glielo impedisce.
 Antropologia e epistemologia: l’essere umano è il luogo della verità nella sua somiglianza con
Dio.
Da Cicero probabilismo accademico, tendenza di orientamento scettico. Non possiamo avere
verità certe, ma sapere a diversi gradi di probabilità. Ago contesta posizione, confutazione
scetticismo:
Trovare verità nell’uomo significa sottoporre la conoscenza al dubbio assoluto.
Dubbio assoluto implicherebbe che ogni affermazione enunciata sia falsa, ma per fallare devo
esistere. Si fallor sum: per sbagliare devo essere, e questa è verità certa.
Dottrina agostiniana dell’illuminazione: è prova che uomo può albergare verità certe. Non
significa che tutte le verità risiedono nell’umano, si trovano fuori in dio, ma umano ha certezza
di potervi accedere. Mente può avere contatto diretto con l’intellegibile.
Non tutta la conoscenza deve avvenire per illuminazione, ci sono conoscenze che avvengono
autonomamente per le creature umane e che riguardano le operazioni della mente come
corrette elaborazioni dei dati empirici.
L’illuminazione sovrannaturale è necessaria solo per le verità di tipo matematico, che sono
autoevidenti ma non trovano riscontri di tipo empirico, e allora la loro certezza deve derivare da
qualcosa di superiore.
Occasionalismo è idea che ci sia sempre intervento di Dio in ogni conoscenza, è ritenuta poco
probabile.
Soliloqui “io voglio conoscere Dio attraverso l’anima”.
 Sulla trinità: quando Agostino scrive, non ancora dogma canonizzato. Tendenze
subordinazionistiche, figlio è subordinato al padre e spirito al figlio o al padre come il figlio
(es.Arianesimo) declassamento di divinità della seconda persona.
Ago scrive De Trinitate: spiegazione filosofica nel fondamento del dogma. “Dio è uno in tre
persone uguali e distinte”, è controintuitivo che unità e molteplicità siano compossibili.
Cosa è nell’anima? Sicuramente è intelletto, distinto da volontà. Conoscere e scegliere sono
funzioni distinte, ma non sconnesse. A questi due domini intersecati se ne aggiunge un terzo,
tratto originalissimo: la memoria. Antecedenti in Plato e Ari, ma per Ago memoria è luogo della
costituzione dell’identità, è la condizione di possibilità dell’individuo, che consente di predicare
qualcosa. Queste tre facoltà attuano al proprio interno una circolarità, in cui non annullano le
proprie particolarità, ma sono interdipendenti. Giocano insieme identità e distinzione.
Io mi ricordo di aver conosciuto e voluto, so di volere e ricordare, voglio conoscere ed essere.
In questa circolarità si coglie l’essenza del dogma, fatto di istanze distinte ma in un dinamismo
gnoseologico ed affettivo fra loro. No identità e no distinzione. E questo è rispecchiato
nell’anima.
 Problema del tempo: in Confessioni. Connesso a problema della creazione ex nihilo. Se creato
non è eterno, allora c’è T1. Ma Dio è semplicità, dunque non mutamento di volontà. Se mondo è
creato c’è mutamento di volontà: prima non voleva creare, poi voleva creare.
Ago: domanda posta male. Tempo considerato come qualcosa di esterno, ma è qualcosa di
totalmente umano, nasce insieme al creato, è nella mente.
(domanda interessante: il fatto di percepire il tempo non è un di più rispetto a Dio? No, dio è
massimamente tempo, ed è oltre il tempo. Teologia superlativa)
Riflessione sulle tre dimensioni del tempo: passato non è, più; futuro non è, ancora; presente
non è mai davvero, perché passa sempre.
Quindi il tempo non esiste, questo ne è la prova ed è corretto.
Ciò che consente il tempo come dimensione prettamente umana è la memoria! Passato è
ricordo, futuro è attesa; tempo è, nell’anima, la distensione della vita. Il tempo è un dato
ineliminabile della creaturalita’, perché è il modo in cui l’anima percepisce la propria essenza.
 Pessimismo antropologico: pregiudizio, luogo comune, interpretare Ago alla luce di Lutero,
dottrina della predestinazione.
In realtà da vescovo Ippona è in contatto con idee Pelagio, che è ottimismo, per cui umani sono
naturalmente buoni. X Ago è eresia cristologica, perché allora il sacrificio sarebbe stato
superfluo.
È discorso sul senso della passione. Diventa problema antropologico: gli umani sono buoni
oppure cattivi? Agostino assume ottica pessimistica e predestinazionistica: l’umano è malvagio
per natura, unica possibilità di salvezza è la passione di Cristo (dottrina della grazia). Da ricordare
che comunque la sua polarizzazione è risultato della lunga contesa.
 Studia da solo città di Dio.
 Rapporto spirito-materia? Non c’è teoria della materia. Patristico (?)
Gregorio da Nissa: materia non è concreta, ma intellegibile, è come concrezione di intellegibile.
(Ago non scrive sistemi, scrive dialoghi e trattati. La manualistica e la didattica contemporanea ci
portano a pensare che tutti i filosofi abbiano prodotto un’opera sistematica e esaustiva di tutto il reale,
onnicomprensiva. In realtà questo è solo Hegel, tutti gli altri hanno focalizzato il loro pensiero su settori
particolari.)
Boezio
480-524 è alto funzionario corte dei Goti in Italia.
Padre della filosofia cristiana.
Opera sistematica di armonizzazione ed integrazione della filosofia pagana nell'opera cristiana.
Conoscenze necessarie per interpretazione razionale del dato rivelato.
Opere:
Opuscoli teologici che trattano di problemi cristiani. Rivelano fede di Boezio, altrimenti dubbia, tutte le
altre opere sono assolutamente filosofiche:
Trattati di logica
Consolatio philosophiae, no accenno alla cristianità , matrice tardo stoica.
Logica:
Nota come logica vetus. (rispetto a logica nova, che è riscoperta Aristotele)
B conosceva il greco, e aveva tradotto alcune opere di Ari.
Il suo progetto era di tradurre Plato e Ari, e poi di produrre un commento che armonizzasse i due
pensieri. È il lavoro che si è fatto in tutta la filosofia pagana imperiale.
Schiatta presto, e traduce solo logica. Eisagoge di Porfirio (categorie), Categorie, peri ermeneias, Analitici
I, Topici. Mancano Analitici II.
Propone a intellettuali latini programma delle scuole tardoantiche.
Scrive opere originali su sillogismi categorici e ipotetici.
Questo è quanto il mondo medievale saprà di logica, fino al XIII sec.
Ontologia
Profirio Eisagoge: introduzione alle categorie di aristotele. Presenta a medio gli universali. I generi e le
specie sono reali o solo intellettuali? Sono congiunti ai corpi o separati da essi?
Sostanze prime: sinolo sostanza e materia
Sostanze seconde: genere e specie: determinazioni fondamentali con cui si situano i particolari. Le
categorie.
Quali hanno priorità? Se c’è platonismo, generi sono più importanti del sinolo. Aristotele, al di là del suo
taglio concreto sugli individuali, è indicabile come generalista: essenzialismo aristoteico.
Per medioevale: ha ragione Plato o Ari?
Idee sono entità esistenti, o nominalismo?
Come posso far consonare queste due letture?
Boezio è contraddittorio:
In consolatione tratta generi come reali intellegibili.
In logica vetus invece, dottrina dell’astrazione:
esistono in matematica entità reali, che però non si danno mai individualmente.
Es. Nella realtà la linea non esiste singolarmente, ma sempre insieme a un corpo, è confine del corpo.
Operazione di astrazione ci consente di considerare separatamente un’entità dipendente, con
l’intelletto, di sciogliere un accidente. Universali esistono nella realtà in unione coi corpi, e nell’intelletto
separatamente da essi. Hanno grado ontologico debole o consistenza epistemologica.

Domande di Porfirio:
Generi esistono realmente o nella mente?
Se esistono, sono corporei o incorporei?
Se sono incorporei, esistono solo in unione ai corpi oppure anche separatamente?

Tripartizione delle facoltà conoscitive umane. (non più due, come in Ari, senso e intelletto)
Sensus: conoscenza empirica, utile a ratio.
Ratio: è discorsiva, procede per passaggi logici a costruire delle argomentzioni. Coglie natura.
Intellectus: è immediata ed intuitiva, non passa per ragionamento. Coglie Dio.

De ebdomadibus, terzo opuscolo.


Come possono le sostanze finite essere buone, senza essere il bene in sé? (ovvero, che rapporto c’è tra
sensibile e intellegibile?)
Modalità assiomatico deduttiva: pongo all’inizio dell’argomentazione dei principi autoevidenti, per
dedurre razionalmente tutte le verità che conseguono gratuitamente da essi.
È approccio di contiguità fra discipline del quadrivio e del trivio. Buona metafisica fonda su principi e
metodo matematico.
Diversum est esse et id quod est

Medievale 04/03
Boezio II
De Ebdomadibus: come fanno le creature ad essere buone pur non essendo il bene ovvero il creatore?
Risposta canonica è metafisica partecipativa neoplatonica: l'essere si dispiega per gradi discendenti di
cui l'inferiore dipende dal superiore, mantenendone l'essenza. Quindi è partecipazione, il bene degrada
per livelli ma si mantiene.
Boezio capisce che è non creazionismo: dall’Uno il resto deriva in maniera totalmente necessaria,
gratuita e meccanicistica, l’Uno non è intelletto.
B tenta di fondare teologia razionale, filosofica, in accordo con teologia rivelata. La filosofia deve
elaborare il dato rivelato.
Se la scrittura dice che il mondo è stato creato, nessuna vera philosophia può negare la creazione.
Quindi emanazionismo neoplatonico non consona.
Libertà del creato, dottrina della creazione libera: è salto tra necessità di Dio e contingenza del creato.
Fra questi due domini non può esserci continuismo. Ciò che distingue il creato al creatore non è la
materia vista come imperfezione e corruzione. La materia non può essere il male per il cristiano, perché
è creato.

Trattatello contro Euthyke e Nestorio: eresie cristologiche su relazione fra prima e seconda persona della
trinità. Quali sono fondamenti razionali a sostegno della dottrina trinitaria? 2 concetti:
Natura: differenza che consente di distinguere una realtà da un’altra, dotata di una diversa forma
specifica.
Persona: sostanza individuale dotata di propria intelligenza e propria specifica volontà.
“Dio è una natura in tre persone”.

Filosofia è sapienza. Cioè sapere unitario, e armonico con la rivelazione, concordismo fra ratio e
intellectus.
Consolatio philosophiae: rapporto fra ratio e intellectus. Come se ci fossero due menti, l’una che impara
a nuotare e l’altra che impara la lezione. È argomento fertile fino a filosofia della mente.
Rapporto è come quello fra circonferenza e il suo centro. La ratio deriva dall’intellectus. Il rapporto fra i
due è incommensurabile.

Sulla mutevolezza delle nature umane: trattazione di natura stoicheggiante (Seneca, Cicero). Rapporto
fra prescienza divina e libertà umana. È un punto di frizione fondamentale, punto nevralgico.
In antico testamento Dio non è onnisciente e modifica il suo operato in corso d'opera. Con
contaminazioni ellenistiche, Dio si astrae sempre più.
Con nuovo testamento, dio è onnisciente e provvidenziale.
Più il medioevo elabora teorie sofisticate del libero arbitro (Scoto), più si allontana dal rivelato.
 Parte da De Interpretatione Aristotele, distinzione fra necessità antecedente (assoluta) e
necessità conseguente (relativa).
La relativa è necessità condizionale, che lega l’effetto alla sua causa. “se sono seduto, allora non
sono in piedi”
Necessità assoluta non può essere diversa da come è.
Nel mondo creato contingente non c’è determinismo assoluto: se io sono seduto è necessario
che io non sia in piedi, ma io posso non essere seduto. Dio preserva la consequenzialita’ , è
principio salva veritate.
In natura tutto è determinato.
In antropologia, uomo è libero. Immagine e somiglianza si manifestano nella libertà. Dio manifesta forti
condizioni di stimolo, ma non ci necessita a rispondere in un modo determinato.

Dio può anche prevedere come ci si comporterà, ma non lo necessita. Non lo necessita perché Dio non è
nella nostra dimensione, non è nel tempo dove avvengono relazioni di causalità. Non si può dire che lui
sappia prima, che pre-conosca, perché Dio non è prima o dopo, è assolutamente fuori.

Precisazione sull’ex nihilo: c’era già essere in Dio, ma era solo necessario. Non c’era nulla di contingente.

Medievale 17-03
Scuola di Chartre > neopitagorismo: grande sviluppo matematico
Ma mai formule, mai metodo sperimentale
Neopitagorismo non sopravvive autonomamente, ma si fonde con platonismo (Timeo Calcidio)

Pietro Abelardo (1079 – 1142)


È sintomo della rivoluzione urbana
Storia delle mie disgrazie è seconda autobiografia
Rinuncia a primogenitura, e studia e insegna dialettica > è ponte verso logica nova
Sente Guglielmo di Champeau scuola di san Vittore a Parigi, e ci litiga
Dopo evirazione studia teologia

Opere:
Sic et non: contrapposizione delle opinioni dei padri della fede.
Non è concordia, ma contraddizione.
Prologo: non possiamo dubitare del dato rivelato, ma dobbiamo studiarlo razionalmente, e in questo
studio si può pervenire a contraddizioni.
Se ci sono contraddizioni, possono dipendere:
 Da differenze nella significazione, o fraintendimento dato da decontestualizzazione > no +
significato univo
 Errori nella logica
Diventa metodo della trattazione teologica, dispositivo della quaestio:
Nel sostenere una tesi, devo rispondere a tutti i vari pareri dei padri.

Discussione con Guglielmo di Champeau:


GCH è un realista: universali sono res > la bianchezza è una cosa dentro alle cose bianche.
Però non più come ANS, universali nella mente di Dio: concretezza del 12° sec.
ABE dice: questo viola il principio di non contraddizione (è impossibile predicare della stessa entità due
predicati contradditori nello stesso tempo sotto lo stesso aspetto)
Animalita’ è universale materiale, uno tutto intero in tutte le cose di cui si può predicare, ma allora come
mai in umano è razionale e in animale no?
GCH universalità non è avere cose in comune, ma nel non avere molte differenze, come cluster:
particolari sotto un universale hanno molte proprietà comune.
PA allora universale è sotodeterminato.

Universale per PA: l’universale è un termine: non ha una consistenza materiale. però non è solo una vox,
ma un sermo: il meccanismo della significazione lo lega alla realtà. Ma non sono universali collettivi, ma
una confusa immagine di molte cose che si forma nella nostra memoria con sovrapposizione di varie
esperienze: la sovrapposizione toglie all’immagine sintetica il particolarismo degli individui. Lo status è
l’insieme delle determinazioni vere di una cosa. Alla fine l’universale è la nozione completa di qualcosa.
Questo non è realismo pieno. È teoria della significazione.

Sulla trinità: uso della logica in teologica.


Se trattiamo tr come relazioni, allora le tre persone sono solo accidenti dell’uno, sono estrinseche > è
modalismo.
Per PA, questo va contro il dogma. Trovare modo di dire che la relazione È sostanza. Non è scontato, per
noi la relazione è accessoria alla sostanza, ma non intrinseca.
Non chiaro non chiaro

Etica: primo trattato medievale.


Termine intenzione prima era linguistico, era corrispondenza.
Il vizio non corrisponde alla malattia o al difetto fisico, questi non sono elementi morali.
Vizio è solo nell’agire morale. Ma vizio non è peccato, è inclinazione a peccare che dipende dalla nostra
disposizione somatica. Ma non posso dire che sia peccato qualcosa che non scelgo, ovvero la mia
complessione fisica. Il vizio è dare l’assenso alla propria inclinazione. “essere iracondi” non è peccato,
“adirarsi” è peccato.
Le azioni non hanno rilievo morale di per sé, perché non portano esplicitamente l’inclinazione che le
comanda: non conta l’azione, ma l’intenzione. L’azione non ha significato morale, ma giuridico: il giudice
non deve tenere troppo conto dell’intenzione.
Il giudizio morale può provenire solo dal soggetto stesso, o da Dio che conosce i cuori. Per qualcuno di
esterno è impossibile sapere a cosa l’agente abbia dato l’assenso.
No soggettivismo però, il bene è dato: è rivelato nelle scritture. Però va interpretato: “onora il padre e la
madre”, significa mettere il nonno in ospizio o no? X PA, metterceli o no è indifferente, cioè l'azione in sé
è irrilevante, a patto che sia guidata dall’intenzione di fare il bene, rispettare la scrittura.
Il buono non coincide col giusto.

Tradizione indiretta da Giovanni di Saesbury: etica, di tipo ciceroniano. Studia teoria sociale su d’onofrio.
E canonizzazione del probabilismo: non pervengo mai a verità certe, ma solo a verità probabili, perché
sapere umano è dialettico, fondato su endoxa aristotele. Ari arriva in occidente.
Problema degli universali è pretenzioso per lui, filosofia non deve superare se stessa. Scetticismo
meidiev.

Gilberto di Poitiers
Ontologia del singolare
Commento filosofico a un altro filosofo (nulla di teleologico), Boezio. Tripartizione delle discipline:
teologia, mate, fisica.
Introduzione del concetto di interpretazione “io non sono recitator, ma interpres”.
Crea distinzione fra le due sfere della filosofia e della teologia, l’una presenta il dato rivelato l’altra lo
studia razionalmente. Da un lato è ridimensionamento, dall’altro è autonomia.
Dottrina della transumptio: i termini del linguaggio canonico, quando sono riferiti al dato teologico,
devono essere risemantizzati. Distinzione dei piani linguistici. Le parole rimangono le medesime, ma
applicate a contesti differenti.

Metafisica:
Tutto ciò che è, è individuale.
Anche le idee nell’intelletto divino, di cui le cose partecipano, sono singolari.
Ma gli individui sono composti da dividua: fra individui universali ideali e individui particolari concreti, ci
sono dividua universali ma concreti, perché si mischiano con i partiolari.
L’individuo è un fascio di diverse forme individuali. I dividua sono gli esemplari particolari (non
universali), ma ideali, che derivano dalle idee universali per infondersi nella materia
particolareggiandola.

Aristotele: noto a cultura araba ma con forte retaggio neoplatonico.

Medievale 18/03

L’islam:
Differenziazione da cultura greca e ebraica
No misteri, si presenta come dato totalmente rivelato.
Falsafa è elaborazione filosofica sul corano.
Al’Gazali si oppone a trattamento razionale della bibbia: le intenzioni e l'autodistruzione dei filosofi.
Arrivano nel mondo latino solo le intenzioni, nelle quali Al riassume delle posizioni filosofiche per
confutarle. Ma vengono interpretate dai latini come se fossero da lui sostenute.
Autodistruzione: la fede serve a salvarsi, la filo serve come una medicina, cioè chiarisce i dubbi che
scaturiscono dalla fede. Ma solo la fede arriva al livello dell’aletheia, mentre la filo rimane sul piano della
persuasione. Dibattiti dei filosofi sono ritenuti vani al più. Massima rilevanza della filosofia è sul piano
logico. Se le si vuole dare più spazio, essa contraddice la fede. Il fatto che i filosofi siano sempre in
contrasto è prova che non c’è verità in filo. Critica in particolare la dottrina dell’immortalità del corpo e
di Dio come sciente solo fino agli occidentali.

Filosofi islamici:
Forti matrici neoplatoniche (de causiis Proclo) e anche Enneadi, confuse per Ari.

Al’Kindi: causalità divina. Dio come principio creatore. Neoplatonico: Dio estremamente semplice si
moltiplica. Islam è creazionismo con particolare: passaggio dal nonessere all’essere che imprime
movimento, che poi diventa caratteristico del molteplice.

Al’Farabi: discussione su Platone e Arisotele, intorno a eternità di Ari. In Timeo eventualmente negata da
Plato. Al: intende dire che prima di mondo non c’era tempo > concordismo.
Classificazione delle scienze: teoretiche, pratiche, poietiche > Ari.
Opinioni degli abitanti della città perfetta: Repubblica di Platone.
Tentativo di mediazione fra Uno e MI: y
(autori trattati in relazione a medioevo latino)
Psicologia aristotelica: de anima, 3 libri come tre step dell’anima. No dottrina chiara sull’intelletto.
Poche cose chiare: pensare è un’attività, quindi passaggio dalla potenza all’atto, movimento mutamento.
Ma cos’è potenzialità del pensare, se intelletto non ha materia? Soluzione dell’intelletto attivo,
problematica.
Alessandro di Afrodisia esegeta aristotelico, ripreso da Al: intelletto possibile cose che possiamo
conoscere, intelletto agente facoltà di conoscere, intelletto acquisito cose conosciute. Sopra di esse
intelletto attivo separato ed unico; esso è sempre in atto ed è causa efficiente del nostro pensiero. È
Occasionalismo: il nostro pensiero dipende da un pensiero esterno a noi; non solo garanzia ma vera
causa efficiente. In mondo occidentale si afferma quasi immediatamente indipendenza del mondo
creato. Differenza potrebbe essere escatologia: giudizio ultraterreno implica libero arbitrio, e quindi
bisogno di rendere intelletto autonomo.

Avicenna: 980 – 1037


Inizialmente bene placido dell’accoglienza occidentale. È non solo presentazione, ma anche
rielaborazione Aristotele.
3 aspetti:
 Creazione: assunzione emanazionismo Farabi, necessitarismo, emanazione fino a generi e specie, e
Dio conosce fino a quelli, crea anche individui contingenti, ma poi li disconosce.
 Nooetica: intelletto attivo
 Le creature non esistono per essenza, perché la loro essenza è possibile, e vengono attuate non per
se stesse ma appoggiandosi su necessità di Dio. Capovolgimento tommaso: essenza è possibile,
mentre esistenza è necessaria; ma x Tom essenza è necessaria (idee), esistenza è contingente.

Averroe’
Corpus di commenti ad Aristotele. Divise in commenti brevi-medi-lunghi, per ogni opera tutti e tre.
Recepito da latini come troppo fedelmente aristotelico.
Unità dell’intelletto possibile, cioè è unico non solo intelletto in atto ma anche in potenza. Se non è
materiale non subisce principio di individuazione. Individuo non c’entra più niente con l’inelletto, egli è
responsabile solo delle percezioni sensibili ma l’elaborazione intellettuale è separata da noi e avviene
tutta in uno stesso luogo. È posizione attribuitagli con una certa libertà da AMagno, lui vi accenna solo.
Accusato di sostenere oppia verità : una della fede contraddittoria con una della filo.
In realtà lui sostiene concordatio. Divisione dei campi del sapere: retoriche, dialettiche, argomentative.
Reto: persuadono senza dimostrare. Studiosi arrivano a dialettica: verità ipotetiche. Filosofi arrivano a
argomentazioni apodittiche: sanno riconoscere le premesse vere e necessarie, cioè gli assiomi, e da esse
dedurre le verità per ipotesi o sillogismo. L’induzione è uno dei punti più spinosi.
Lui dice chiaramente che Ari sbaglia quando va contro fede
Mortalità dell’anima: è creduta perché si crede che intelletto sia legato alla materia, perché conosce
sensibili. Ma la parte di intelletto che guarda all’intelletto attivo, cioè alle verità necessarie, essa è
immortale.

Ebrei:

Arrivati con l’ondata di traduzioni di Ari e dei suoi commenti.

Avicevron:
Fons vitae, trattato in cinque libri > dottrina dell’ilemorfismo (ule materia, morfe forma) universale.
Allora anche gli enti algebrici sono costituiti di “materia spirituale”. Non c’è un solo modo di darsi della
materia, essa cambia a seconda del grado ontologico, cioè ogni grado ontologico ha un principio
contingente, se no sarebbe uguale a dio.

Mosè Maimonide:
Giuda dei perplessi: frizione fra ragionre e fede. Lettura allegorica delle scritture. Lettura su un piano
differente.

Nascita università:

13° sec (se voglio scrivere secolo: il Duecento).


Università di Parigi fondata nel 1200.
Universitas = totalità. Totalità di maestri e allievi. Corporazioni di questi.
Divisione disciplinare in facultates.
Facoltà delle arti (liberali) con funzione propedeutica, equivalente a quella del liceo. Formazione di base
obbligatoria. Aristotele adottato per lectio.
Poi teologia – diritto – medicina.
Teologia: due anni di lettura della bibbia (grado di baccelliere biblico, assistente); tre anni di lettura di
sentenze di Pietro Lombardo 12° : compilazione di testi dei padri della chiesa, sistematizzazione chiara,
manuale (baccelliere sentenziario); poi magister in sacra pagina.
Modalità erogative: lectio, lettura e commento.
E poi lezione disputata: su modello sic et non. Solitamente dispute sono pomeridiane e su letture del
mattino. Questioni quodlibetali, sulla qualsiasi: queste avvengono nelle vacanze; argomenti sono
proposti dagli allievi. È momento di espressione del sapere del maestro. Inizia a prodursi letteratura
quodlibetale, nella quale confluiscono le problematiche le discussioni più attuali, mentre oramai i
commenti e le sentenze sono letterature distinte. Letteratura biblica e sentenziale diventa opere della
gioventù, relegata.

Aristotele diventa riferimento fondamentale del 13° - 14° sec, per ragione pratica che scrive trattazione
ampia su tutti campi, ed è utilizzata in scuola delle arti.
Conditiones concomitantes esse: tutte le volte che si dà l’essere, si danno delle caratteristiche: unum –
verum – bonum.
È qualcosa di ben noto, trattato quasi per sottointeso da autori precedenti > sottolinea tendenza
sistematizzante del fare universitario.

Roberto Grossatesta
I britannici sono molto naturalistici, già allora, rispetto ai continentali.
Primo esempio assimilazione aristotelica, proprio per lo spirito inglese.
Egli traduce Etica Nicomachea. Integra Analitici II, con dimostrazione, che mancava in quell’altro che li
aveva già trattati. Dimostrazione è dispositivo fondamentale per canonizzare il procedimento
scientifico.
Sapere certo deve:
 Avere premesse universali e necessarie. (altrimenti sillogismo dialettico dei Topici, pervasivo iin
colloquialita’ ma non valido)
 Metodo deduttivo da generale a partcolare
 Le premesse devono esprimere la causa delle conclusioni
Teoria dell’induzione:
essa è utile nelle scienze speciali con verità miste > universale experimentalis
1. Concomitanza: ripetizione dell’esperienza sperimentale: il fenomeno deve avvenire tutte le volte
2. Esclusione: dei possibili fattori causali circostanziali
3. Nesso: stabilisco nesso causale fra antecedente e conseguente
Come Teodorico: linguaggio divino è linguaggio matematico che funziona per proporzioni. Ottica.
Cosmologia fondata su ottica; matrice esamerale > spiegazione del primo giorno: studio su luce. Poi
riflessione sugli infiniti. Moltiplicazione della luce dà luogo a cosmo finito. Moltiplicazione fra infiniti?
Dio pone un primario punto luminoso. Luce ha proprietà naturale di propagarsi in modo sferico, in tutte
le dimensioni. Luce è prima forma della corporeità (incorporazione della luce). Luce è fondamento,
sostrato della corporeità. Siccome corporea, a un certo punto deve fermarsi: limite è primo mobile. Poi
segue due moti di rarefazione (si estende a primo mobile) e poi di condensazione (ritorno al centro).
Siccome al secondo giro è più debole, arriva solo a secondo cielo. Quando si depotenzia del tutto, con
ultima contrazione diventa quattro elementi.
È sincretismo fra tradizione neoplatonica e religiosa, e principi geometrici e fisici.
Ancora mediazione con platonismo… qui abbiamo teoria della scienza aristotelica in quadro metafisico
platonico.
Egli è ultimo realista.

Tom è primo aristotelico vero

24/03

Ruggero Bacone
Erede di Grossatesta
Polemica contro Alberto Magno
Pars destruens: 7 peccati della teologia contemporanea
 Aristotele e metodo scientifico (logica, grammatica, metafisica)
 Interesse per le altre scienze, si trascurano quelle importanti: matematica, biologia, ebraico x sacre
scritture. Tutti leggono dal libro Ari e nessuno verificando serimentalmente.
 Maestri superbi
 Si legge più Pietro Lombardo che bibbia
 Testo biblico corrotto e irrecuperabile, no competenze filologiche
 Lettura allegorica e non letterale
 È noioso
3 errori della filosofia
 Troppa astrazione. Gnoseologia aristotelica fa perdere concretezza. Bisogna tornare a indagare sul
campo.
 Troppo interesse alla conoscenza universale e non a quella specifica. Troppa generalità e poca
concretezza.
 Eccesso di fiducia per l’autorità

Pars costruens:
 Scientia experimentalis. Allora soprattutto metodo induttivo. Richiede attitudine “nova”. Pietro de
Manicour è modello del sapiente concreto. Con questo metodo si potranno inventare oggetti utili
(macchine semoventi, che volano), capacità visionaria.
 Teologia è teorica? (=Ari) oppure pratica? (=vangelo). X Bac pratica.
 Teoria aristotelica della subalternazione: da analitici II su metodo dimostrativo.
premesse del sillogismo dimostrativo: Vere e necessarie, prime, immediate, più note della
conclusione, e cause di essa.
Ma discipline come la musica, pur essendo totalmente vere e necessarie, non sono universali,
perché trattano l’universale (il numero) in un suo dominio specifico: subalternazione della musica
alla aritmetica. Essa trae da aritmetica i principi universali, e li applica a genus subectum. Il genus
subiectum è anche legato alla materia: è scienza mista. Come ottica per geometria.
NO subiectum è solo l’argomento, non la scienza subalterna.

Alberto Magno
Periodo di affermazione degli ordini mendicanti, contrapposti ad ordine secolare monastico. Essi hanno
speciale regola di vita.
Domenicani si affermano come ordine colto.
1259 Alberto Magno e Tom concilio di Valencienne. Domenicani scuole proprie, studia: sono alterego di
università. Però istruzione è impartita su base aristotelica.
Nascono cattedre francescane e domenicane nelle università secolari.

Albe è doctor universalis, lettore avido e onnivoro. Conosce Avicenna, Averroe’, liber de causiis, corso su
Pseudo Dionigi.
Scrive corpus con intenzione di “rendere Ari intellegibile ai latini”. Aristotele diventa influenza
fondamentale.
Aristotelismo ibridato con platonismo.

La filosofia prima funziona perfettamente, al di là del creazionismo. Indagine della metafisica è essere
creato, essa è subjecta alla teologia. Si realizza la divisione di ambiti fra metafisica e teologia > si può
fare un discorso scientifico sulla natura senza riferirsi all’origine. Esse hanno due genus differenti; uno la
rivelazione e l’altro aristotele.
Opposizione ad Avicevron ilemorfismo, che è volontarismo (occcasionalismo) divino: tutto avviene per
volontà divina. Albe ha bisogno di autonomia delle cause seconde per legittimare la scienza.

Opera di integrazione dei trattati aristotelici: mineralogia, botanica, zoologia.


Inchoatio formae: nella materia c’è già un po’di forma, perché essa non è del tutto indifferente e
generica, ma è predisposta ad accogliere una certa forma, ad essere informata in un certo modo.
Questo è coerente con Ari, perché materia come pura potenza è una cosa intellegibile ma non si dà mai
materia senza forma.
L’anima sensitiva ha una inchoatio alla forma intellettiva. Ma non si spiega la libertà > rivelazione.

Sull’intelletto agente. Ci sono buone ragioni per pensare o che ia sia individuale o che ia sia collettivo.
Allora dato rivelato ci orienta nelle antinomie.

Mistica: visione immediata e diretta di Dio non mediata dal linguaggio (muo = tacere). Sempre idea
gradini d’ascesi spirituali.
Mistica speculativa: teoria filosofica della visione di dio. Tentativo di descrivere la visione col linguaggio.

Teologia: genus subiectum > Dio e le sue proprietà caratterizzanti. Poi credibilia: verità di fede che si
possono trarre da rivelazione e spiegare razionalmente. Poi ance tutte res e signa che rimandino a dio.
Essa può essere estesa a tutto in quanto segno di dio.
È considerata disciplina pratica, perché non c’è vero accesso razionale a subiectum.

Bonaventura da Bagnoregio. Francescano.


Itinerarium mentis in deum.
Gradi di ascesi: sensitivo intellettivo contemplativo divisi in fuori e dentro di noi.
Agostino: “in interiore homine stat veritas”, ciò che è fuori deve essere ricondotto a ciò che sta dentro.
Reductio artium ad theologia (10 pp online). Più neoplatonico che aristotelico.

In collatio critica feroce all’uso di Aristotele come autorità assoluta. Rimprovero fondamentale è per
negazione esemplarismo divino. Per Ari Dio non ha in sé le idee. Difatti MI non conosce cose del mondo,
né agisce nel mondo. Quindi se assolutizziamo Ari relativizziamo rivelazione.

Teologia è cristocentrica: natura va letta con occhio di Dio, ovvero con occhio umano. Teologia serve a
spiegare i credibilia. Elaborazione razionale del dato. Allora la filosofia è indispensabile, ma non devo
confondere lo strumento con il fine.

Modelli Agostino e Anselmo (su Platone). Ago: dottrina dell’illuminazione > contatto diretto con Dio, e
conoscenza è garantita a conoscenza di dio. No ago autonomia dell’intellezione, ma influenza ben più
forte di Dio nella conoscenza intellettiva; rimane autonoma la conoscenza empirica. Se dio non fosse io
non potrei conoscere.
Su Anselmo, argomento: “se dio è dio, allora dio è” l’argomentazione non è necessaria, immediatezza.

25/03

San Tommaso

Dottrina della verità: adequatio rei et intellectus, due genitivi > adeguamento reciproco fra l’oggetto e la
facoltà conoscitiva. Non è impressione della cosa sul senso, come stoicismo. Ma c’è sforzo attivo da
parte del senso. Percezione è doppia attività: intelligente si attualizza come intellegibile si attualizza. Dio
non viene nominato
Domenicano.
A Parigi Alberto Magno.
Sente subito il bisogno di andare al testo. Commenti ai libri sacri.
Senso letterale delle scritture.
Studio delle cause: materiale: passione, efficiente: dio, finale: salvezza, forma: narrativa non
argomentativo razionale.
Utilizzo dello schema delle quattro cause Ari x esegesi della bibbia.
La definizione della forma è risultato della separazione di Alberto fra teo e filo.
Commento alle sentenze: cementazione di Aristotele come principale strumento esegetico.
Sente Alberto su PseudoDionigi, e ce ne sono degli strascichi. In questa fase, ancora concordismo con
Plato.
Teoria della descentio dal verbo e poi reversio all’uno. È Avicenna. Circolarità.
Averroe’ lascia aperta possibilità che rivelazione e ragione contrastino.
Iniziano commenti aristotelici in chiave cristiana: prima sintesi fra ari e cristianesimo.

Ens et essentia:
Assume stile caratteristico: impersonale, lucido, chiarissimo e molto ben disposto, sistematico,
monolitico.
Ens: qualcosa che ha l’essere.
Essentia: il tipo di essere che determina l’ens. (=quidditas, l’essere che si dice nella definizione. Tuttavia
l’essentia è più tecnica, perché distinta fra essentia di sostanza e di accidente)
Essentia accidentis: no essentia autonoma, perché la definizione comprende sempre la sostanza.
Sostanze composte: composte di materia, legata ad una forma.
Aristotele medievale è essenzialistica, perché la forma è trattata come idea.
Quindi si ripropone il problema dell’uno-molti > principium individuationis. La materia ha forma?
Non tutta la materia individua una forma, ma solo la materia signata quantitate, cioè la materia ha
proprietà quantitative. Quindi le forme universali si particolarizzano incontrando le quantità specifiche
del sostrato materiale.
Essentia substantiae: non introduco le proprietà quantitative, e sottointendo la partecipazione
materiale. Ciò che definisce l’essenza dell’ente è la forma sostanziale, ma la materia ne garantisce
l’individuazione.
Sostanze semplici: no materia. No ilemorfismo universale, no Avcevron di idee materiali. Però non
totalmente semplici, lo è solo dio… intelligenze angeliche sono immateriali, ma devono essere in qualche
modo individuabili. Soluzione: sono individuali come lo sono le varie specie, e non quanto gli elementi
delle specie. Esse sono in certo modo composte, composte fra essenza ed esistenza. Le sostanze
intellegibili ovvero semplici esistono per l’atto libero, dunque contingenti ma non necessarie. La forma è
necessaria, ma l’individuo è contingente. Capovolgimento della necessità d’esistenza e contingenza
d’essenza in Avicenna.

Commento de trinitate
Distinzione teo rivelata (subjectum: dio in sé) - teo filosofica (subjectum: ente in sé, lo studio arriva a dio
come principio degli enti, ma è rivolto primariamente all’essere creato… non si coglie dio di per sé).
Avvicinamento della teo filo si avvicina molto a metafisica, integrata da dato rivelato. Distinzione degli
ambiti di sapere, con metodi diversi: narrativa ed esegesi da una parte, argomentazione razionale
dall’altra.

Summa contra genitles


Filo può fornire alla religione
 Preambula fidei, premesse per affrontare la rivelazione e comprenderla, capire che il rilevato è
anche verosimile da un punto di vista razionale. Mi aiuta a capire quello in cui credere. Di questo
fanno parte le prove dell’esistenza di dio.
 Verità di fede attraverso similtudini, come Ago parlando di trinità, quando crea analogia con anima.
 Smentire detrattori della fed
Prove su esistenza di dio non sono prove da zero, ma si parte da presupposto che dio esista e si
forniscono solo strumenti per comprendere meglio la sua esistenza. Filo come ancella della teologia
significa che esistenza di Dio non viene comunque discussa, rimane assunta come un postulato. Allora da
postulato derivo teoremi che consolidano razionalmente l'assioma di partenza. In questo senso è
circolare.
Critica a prova di Anselmo: il nostro pensiero, argomentativo deduttivo, non può cogliere
immediatamente Dio in modo nooetico. Si può fare esperienza mistica, ma non con pensiero.
Contro nooetica pseudo-averroista degli intelletti attivo e passivo collettivi.
Funzione intellettiva non è somatica. Intelligenze angeliche intellegiscono ma non sono fatte di materia.
Allora è forma sussistente, cioè autonoma. Unione dell’anima al corpo è contingente, ma essa prende
individualità quando si lega al corpo.
Contro dottrina della pluralità delle forme, forma dell’individuo è unica. Non può esserci forma corpo e
forma anima.
Necessario intelletto individuale perché se intelletto unico, quello deve pensare gli intelletti singoli e
questi sarebbero solo passivi. L’intelletto arabo ci fa solo oggetti di pensiero e non soggetti.

Cristianesimo varia su aristotele perché può sussistere senza materia, in angeli e in vita ultraterrena.

Volontà
Priorità dell’intelletto sulla volontà. Ma no determinismo. L’intelletto determina i parametri di
movimento della volontà, perché propone le alternative fra cui scegliere, ed è anche indagatore della
alternativa migliore. Ma esso può cogliere solamente beni finiti, il che è un bene, perché se cogliesse il
bene infnito non ci sarebbe scelta. La volontà può decidere l'alternativa meno vantaggiosa, se essa
sembra presagire il bene infinito.

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