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Teatro

LE ORIGINI DEL TEATRO


Il teatro, così come noi lo conosciamo, nacque nell’antica Grecia attorno alla metà del VI
secolo a.C. Il teatro greco nasce dalla trasformazione delle rappresentazioni degli episodi dei
miti più conosciuti da parte dei grandi sacerdoti in occasione delle cerimonie sacre. Il teatro si
sviluppò ad Atene, che essendo democratica, concedeva libertà di parola ed espressione.
L’origine sacra del teatro è testimoniata da due elementi fondamentali:
- le rappresentazioni avvenivano in occasione di feste religiose:
- le grandi dionisie (festa dedicata a Dioniso, il Dio del vino). Le dionisie duravano 4 giorni.
Nei primi 3 giorni si rappresentavano tragedie mentre l’ultimo giorno era destinato alla
messa in scena di commedie. La festività aveva luogo in primavera. L’arconte (magistrato
supremo della poleis) sceglieva 3 poeti, che dunque gareggiavano l’uno contro l’altro. Ogni
poeta doveva rappresentare 3 tragedie e un dramma satiresco. I vincitori venivano eletti
da una giuria costituita originariamente da 10 componenti (un membro per ogni tribù) e
premiati con corone di edera (che è simbolo di Dioniso). Il pubblico era molto partecipe,
infatti anche i più poveri potevano assistere a queste rappresentazioni. Difatti lo Stato
imponeva una tassa ai più benestanti per poter raccogliere i fondi necessari per pagare il
biglietto ai poveri.
- le lenee erano feste dedicate a Dioniso, detto anche Leneo (il termine è legato al torchio,
usato per produrre vino dall’uva). Le lenee avevano luogo in autunno.
- le opere teatrali (soprattutto le tragedie) avevano uno sfondo mitologico, i cui protagonisti
erano dèi ed eroi.

N.B. I satiri erano gure maschili minori che erano legati al culto di Dioniso. Venivano
ra gurati con tratti animali: generalmente rappresentati con gambe e coda di cavallo.
N.B. Oggi la liturgia è l’insieme delle cerimonie e dei riti religiosi. Nel mondo antico la liturgia
era un incarico che veniva dato ad un benestante. il compito era che questi doveva pagare
l’allestimento del coro durante le dionisie. Se il benestante mentiva e nascondeva le proprie
ricchezze o comunque riteneva che ve ne fosse un altro ancora più ricco, doveva fare il nome di
questi. Allora lo Stato imponeva l’antidosis, ovvero lo scambio dei beni tra i due. Se il segnalato
si opponeva signi cava che era e ettivamente più ricco, dunque doveva pagare lui.

LE CARATTERISTICHE DELLE RAPPRESENTAZIONI


- I testi teatrali erano sempre in versi, sovente accompagnati dalla musica;
- gli attori erano solamente maschi e usufruivano delle maschere per ampli care la propria
voce e per interpretare ruoli femminili;
- le rappresentazioni erano di due tipologie: tragedie (che nacquero sotto Pisistrato, tiranno di
Atene, nella metà del VI secolo a.C.) e commedie (che nacquero nel V secolo a.C.).
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N.B. Gli autori di tragedie più importanti del mondo antico (greco) sono Eschilo, Euripide e
Sofocle. I commediogra più celebri del mondo antico (greco) sono Aristofane (commedia
antica) e Menandro (commedia nuova). Invece Plauto e Terenzio sono i commediogra più
celebri del mondo latino.
N.B. La commedia di Aristofane era una satira politica (aveva come sfondo la guerra del
Peloponneso).
N.B. La commedia di Menandro parla delle peripezie di due giovani amanti, dunque è un’opera
molto simile alla commedia moderna.
N.B. Di Sparta si conosce un poeta, Tirteo, che incitava alla guerra mediante le sue poesie.
N.B. Gli autori erano sovente anche registi e attori.

LA STRUTTURA DEL TEATRO ANTICO - PRESENTAZIONE


- Il teatro antico greco si appoggia sui anchi di una collina (cfr. teatro di Pergamo) mentre il
teatro romano ha una sua struttura autonoma.
- Il teatro greco aveva un’ orchestra (dal verbo “orcheomai” ovvero danzare). l’orchestra era un
piano circolare. (cfr. teatro di Filippi)
- Nel teatro romano invece l’orchestra diventa semicircolare e vengono introdotti altri
elementi come il proscenio (un palco rialzato su cui esibivano gli attori, mentre il coro stava
più in basso). Davanti al proscenio c’era solitamente un altare dedicato a una divinità ad
esempio a Dioniso (cfr. teatro di Afrodisia)
- In Giordania, nel teatro di Amman, c’è una balaustra rialzata per separare il pubblico dal
resto. Infatti in oriente nei teatri avvenivano anche lotte tra gladiatori.
- In Siria, a Bosra, c’è un teatro che presenta diverse gradinate (dette cavea, perché sono
spazio cavo, dunque la cavea è l’insieme delle gradinate) suddivise in sezioni. Presenta diversi
ingressi, dalle entrate più basse entrava il coro (i parodoi erano gli ingressi del coro, singolare
parodos). Dagli ingressi superiori entrava il pubblico (si chiamavano “vomitoria”, un termine
latino).
- In Turchia, a Mileto, sui gradini erano incise lettere che dunque permettevano allo
spettatore di individuare il posto assegnatogli
- Ad Atene, nel teatro di Dioniso, c’è un’incisione sulle gradinate che assegna i posti alle
persone provenienti dal porto di Atene (dal Faleo). Ogni tribù aveva una la di posti
assegnata. Nelle le più vicine c’erano posti assegnati alle sacerdotesse di Artemide, un posto
riservato a una donna, era una cosa innovativa e solo le sacerdotesse potevano andare a
teatro perché ricoprivano un ruolo pubblico. Mentre a Roma tutte le donne libere potevano
andare a teatro.
- “Lex Roscio teatralis” è una legge romana che regola la disposizione del pubblico all’interno
del teatro. Infatti la legge sancisce il fatto che le prime 14 le erano destinate ai cavalieri, a
seguire c’erano i senatori.
- Ad Atene c’erano anche i posti destinati ai sacerdoti di Zeus
- A Mileto c’era un palco d’onore caratterizzato da un tetto per la protezione dal sole,
riservato alle personalità più rilevanti come l’arconte, i grandi magistrati, ecc…
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- A Palmira il teatro ha il proscenio che presenta delle rientranze in cui venivano posti dei vasi
per ampli care la voce degli attori. il teatro aveva un colonnato elegante che fungeva da
sfondo scenogra co (la scena).
- Durante l’esecuzione delle tragedie le 3 porte hanno ruoli diversi, infatti quella principale
porta al palazzo, quella di destra porta alla città (di cui usufruisce il personaggio che va in
città) mentre quella a sinistra porta a una località lontana dalla città (di cui usufruisce un
personaggio che proviene dall’esterno della città), sovente al porto o alla campagna.
- A Palmira ci sono buchi davanti al proscenio da cui salivano i pali per il sipario per mezzo di
un meccanismo complesso di macchine. Dunque il sipario veniva alzato dal basso.
- A Filippi in Grecia, c’era “tabula lusoria” ovvero una tavola da gioco incisa sui gradini perché
gli spettacoli erano lunghi dunque servivano a intrattenere gli spettatori.
- Nell’antichità c’erano macchinari per produrre e etti speciali sonori.Quando l’azione del
dramma era troppo complicata interveniva il deus ex machina, ovvero il dio che viene calato
dall’alto da un macchinario che interviene nella scena per risolvere la situazione, oggi si usa
questo termine per indicare un individuo che risolve una situazione di cile.

COMMEDIA
Il coro della commedia è costituito da 24 persone. Aristofane introduce un elemento
innovativo: un processo metateatrale in cui gli attori si tolgono le maschere per commentare
satiricamente la politica.

N.B. Il corifeo è il capo del coro che interagisce con gli attori
N.B. Sulla scena c’era un massimo di 3 attori
N.B. Tragedia aveva un coro da 12 componenti, successivamente da 15.

Le Vespe
Atene, dove c’era democrazia, dunque garantiva libertà di parola, infatti i personaggi della
commedia dicono quello che vogliono. A volte si prende in giro la democrazia e il sistema
giuridico stesso. Ad Atene c’erano molti tribunali, in cui gli stessi cittadini potevano andare e
fare da giudici e venivano pagati, dunque partecipavano attivamente alla vita politica. La
commedia esagera quest’aspetto nella commedia le vespe in cui Aristofane prende in giro un
cittadino che vuole andare in tribunale per guadagnare e per condannare a morte qualcuno, le
vespe sono il coro e simboleggiano i giudici che colpiscono e punzecchiano.
N.B. Demagogo: persona che sfrutta l’appoggio del popolo per i propri ni (nella commedia di
Aristofane il demagogo è Cleone).

TEATRO ROMANO
I Romani si ispirano al teatro greco. Il teatro romano nasce in parte imitando il teatro greco e
in parte da feste popolari in cui avveniva uno scambio di battute, più tardi messe per iscritto. Il
teatro greco classico si sviluppa nel V secolo. A Roma il teatro letterario nasce nel 240 a.C.
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I ludi
Erano feste dedicate a Giove che duravano 9 giorni. Nel 365 a.C. a Roma scoppia una
pestilenza allora si invocano gli dei per mezzo di spettacoli di danza, con ballerini etruschi.
Successivamente i giovani romani iniziano ad introdurvi i motti che loro si scambiavano
durante le celebrazioni religiose. Dunque lo scambio di battute si fonde con la danza.
Gli elementi fondamentali dei ludi:
- melodie
- accompagnamento del auto
- argomento satirico-scherzoso
- danza
- motti, detti sovente alla ne delle rappresentazioni
A Taranto arriva uno schiavo greco, Livio Andronico, che essendo stato liberato, porta a Roma
il teatro greco nel 272 a.C. Egli porta a Roma un dramma. Quindi il teatro romano inizia a
subire l’in uenza greca.
I motti teatrali derivano da forme di rappresentazione teatrale più popolari:
- fabula atellana (popolo degli osci), dalla città di Atella (in Potenza, Basilicata) era famosa per
questi motti che venivano scambiati tra i giovani. Non aveva una trama complessa, era
basata sull’improvvisazione. La fabula dà alla commedia romana una serie di personaggi ssi:
- il vecchio avaro che è di dente e a volte l’antagonista
- il giovane innamorato di una fanciulla, generalmente con pochi mezzi economici
- la giovane fanciulla
- il servo astuto (che funge da aiutante), è sovente un personaggio con tratti comici
- il ghiottone (che mangia troppo e va dai ricchi per mangiare)
- il soldato che si vanta di imprese mai realizzate (cfr. Il soldato fanfarone di Plauto)

N.B. Tito Maccio Plauto è uno dei più importanti commediogra latini, prende il suo nome
“Maccio” da un personaggio della fabula atellana che era un ghiottone e si chiamava Maccio.

Tragedia romana
Cothurnata (dai coturni, calzature femminili con tacchi per spiccare sulla scena) è tragedia di
argomento greco, ambientata in Grecia
Praetexta (dalla toga praetexta (toga intessuta), toga che aveva fascio largo di porpora rossa per
i senatori e fascio stretto per i soldati) è una tragedia di argomento romano

N.B. L’unica tragedia praetexta giuntaci è attribuita a Seneca che parla della moglie di Nerone.

Commedia romana
Palliata (da pallium, mantello corto usato dai greci) è di argomento greco (come quelle di
Plauto).
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Togata (da toga) è di argomento romano
A Roma oltre a occasioni religiose (saturnalia), avvenivano rappresentazioni anche in altre
occasioni di festa:
trionfo militare, i vincitori passavano lungo la via sacra e passava sotto l’arco e al comandante si
diceva memento mori, c’era il corteo in cui s lavano i prigionieri, inoltre i soldati giravano con
cartelli prendendo in giro i loro comandanti.
funerali di persone importanti

N.B. Il mimo era un genere molto popolare in cui esibivano donne di ceto basso che ballavano
e mimavano spogliandosi in pubblico.

Luoghi delle rappresentazioni


Il circo aveva una forma ad ellisse, in cui avvenivano corse con i carri. Qui avvenivano anche le
rappresentazioni teatrali. Infatti all’inizio i Romani non davano molta attenzione a quest’arte,
motivo per cui passarono alcuni anni nché fu costruito il primo teatro romano in muratura (55
a.C. dal triumviro Pompeo, per evitare polemiche, all’interno vi era anche un tempio dedicato a
Venere).
Il teatro romano era una struttura autoportante e, rispetto a quello greco, aveva un proscenio
più ampio, l’orchestra era semicircolare, la scena aveva tre porte (le cui funzioni erano le stesse
di quelle greche), si introduce il velarium, un velo che copriva la cavea dal sole, il velarium era
azionato dai marinai della otta di Miseno.
C’era il sipario alzato dal basso, un sipario laterale accessorio, l’altare dedicato agli dèi, quinte
girevoli, il deus ex machina, sistemi per e etti sonori.

N.B. L’utilizzo delle maschere diventa meno frequente, infatti nei testi di Plauto ci sono
indicazioni precise riguardo alle espressioni da tenere da parte degli attori.
N.B. Il teatro di Marcello fu costruito in onore di Marcello, glio di Ottavia, sorella di
Augusto, morto giovanissimo.

Tipi fissi
- Senex
- Adulescens
- Meretrix (prostituta)
- Il leno (ru ano che incassa i guadagni delle prostitute)
- Servus
- Ancilla
- Matrona
- Miles gloriosus
- Parasitus
- Sicofante (spia)
- Medico
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- Marinaio
- Eunuco (personaggio castrato, che non poteva avere propensioni verso le donne di corte,
dunque era un uomo dato)
- Musicisti
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