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Lo spazio del TEATRO

L’ origine della parola teatro ha chiaramente radici etimologiche che rimandano all’ universo della
visione:

- “teatro” dal greco theatron = guardare, contemplare


- “spettacolo” dal latino spectare = guardare

Entrambe le parole implicano anche la presenza del tema della comunità; infatti, nel teatro
convivono lo spettacolo e gli spettatori, i quali stabiliscono un rapporto emozionale con gli attori. È
infatti necessaria la compresenza tra chi agisce e chi partecipa. Questo fatto ha origine nell’ antichità,
quando si riunivano intere comunità per partecipare ad eventi teatrali che duravano anche più di un
giorno.

(Luigi Allegri, Prima lezione sul teatro) Che cos’è il teatro?

- è il luogo in cui la riproduzione è impossibile


- è il luogo in cui le cose accadono in presenza
- è il luogo di un’artigianalità antica fatta di spazi, corpi, oggetti
- è il luogo dell’approfondimento problematico, in cui si compiono osservazioni, critiche del
nostro tempo e dell’antichità

- non si può parlare di teatro senza uno spazio, un tempo, un’azione


- esistono molteplici forme teatrali, che mettono in campo tipologie di recitazione, modelli di
rapporto col pubblico, struttura dello spazio scenico, meccanismi di costruzione dello
spettacolo tra loro molto differenti
- Teatro come evento e teatro come edificio
- uno spazio teatrale, specie quando si istituisce in edificio, contiene sempre una precisa idea
di teatro e per questo iscrive nella propria struttura architettonica principi e valori che sono
solidali con quelli della società che li produce
- Teatro come gioco, con carattere pedagogico

Nel teatro antico erano i contenuti ad essere importanti, non gli attori, e per questo venivano
utilizzate le maschere. Per rappresentare le figure eroiche venivano usati i coturni, trampoli per
elevare esteticamente il personaggio.

I generi teatrali

- Tragedia
- Commedia
- Balletto, che diventerà molto importante con la nascita dell’opera (nasce in italia)
- Opera
- Commedia dell’arte, nella quale torna l’uso della maschera per riconoscere il personaggio
- Monologo, molto più economico. È una forma teatrale politica/diretta/critica
- Mimo
- Musical, teatro di massa con molti personaggi
- Teatro delle marionette (movimentate dall’alto)
- Teatro dei burattini (movimentati dal basso)
- Teatro dei pupi siciliani
- Circo, teatro svolto in posti provvisori o ambulanti
- Teatro di strada, che coinvolge la cittadinanza; ha radici nel teatro medievale come il
- Presepe vivente, dove la scena urbana diventa il luogo della rappresentazione

Gli spazi teatrali

Teatro antico

1. Greco: costituito da un grande anfiteatro che ha una forte relazione con il paesaggio.

*Ricostruzione del primitivo teatro di Dioniso, Atene, IV sec: prima che il teatro si consolidi come
teatro in pietra, si suppone che ci fossero a fianco ai templi dei teatri primitivi composti da:

- una struttura lignea che darà poi origine al fronte scenico

- una pedana circolare (che era il posto per l’orchestra)

C’erano pochi attori e il coro narrante (che rappresentava la comunità), e si sviluppava un dialogo tra
questi due elementi.

Si ipotizza che l’orchestra avesse un diametro di 25 metri, potesse ospitare 15.000 spettatori. Le
parti principali del teatro sono: l’orchestra, la cavea (gradinate), la scena (skenè) con i relativi
accessori.

*ipotesi di ricostruzione dell’Acropoli di Atene. Successivamente, nasce un teatro in pietra che si


compone delle sue parti fondamentali, nel quale:

- la rappresentazione ruota intorno all’orchestra


- la scenografia è semplice
- Era posizionato guardante il paesaggio, sotto i luoghi sacri e si appoggiava su un declivio

*Teatro di Epidauro, IV sec:

- diametro massimo 120 m., 80 m. sull’asse, 15.000 spettatori

- Orchestra circolare, diametro di 20 m

- è rimasto ed è usato ancora oggi

- composto da gradinate che ruotano intorno all’orchestra, poggiate su un terreno inclinato

- già nell’antichità, aveva un’ottima acustica

*Teatro di Siracusa, V-III sec:

- 138,60 m diametro cavea, una delle più grandi del mondo greco. 15.000 spettatori

- l’orchestra è un semicerchio
- al posto della skenè, viene posta una scenografia contemporanea ma pur sempre misera (anche
questo è usato ancora oggi

Marco Vitruvio Pollione, nel De Architectura, I sec: nel libro V, Vitruvio comincia a trattare dei luoghi
pubblici e particolarmente del foro, delle basiliche, dell'erario, del carcere, della curia, dei teatri, dei
portici, dei bagni, delle palestre e dei porti.

Parlando del teatro, mette in primo piano la scelta del luogo e la sua salubrità, l’acustica e i principi
matematici che stanno alla base dell’architettura.

Secondo Vitruvio, il teatro dev’essere costruito in una circonferenza, il cui diametro divide pubblico e
attori e nella quale si inscrivano quattro triangoli equilateri che toccheranno coi vertici la
circonferenza stessa a distanze eguali. Si consideri quello dei triangoli il cui lato sarà più vicino e
parallelo alla scena: là dove esso lato tocca la circonferenza, quivi sia il limite del fronte della scena.
Si tiri poi una parallela a questo lato attraverso il centro della circonferenza; questa linea separerà il
proscenio e l’orchestra. Così il proscenio sarà più largo che nei teatri greci, perché, nel teatro
romano, tutti gli artisti agiscono sulla scena, e nell’orchestra invece sono disposti i sedili per i
senatori.

I cunei della cavea vengano divisi in modo che a ciascun vertice dei triangoli corrispondano le salite e
le scale. Quei vertici che dirigono le scalinate in basso saranno perciò sette; i cinque restanti
appartengono alla scena, e quel di mezzo corrisponde alla porta regia, quelli a destra e sinistra
designano il posto delle porte laterali, o porte degli ospiti, gli ultimi due guarderanno verso l’accesso
delle pareti laterali della scena (…) La lunghezza della scena deve essere doppia rispetto al diametro
dell’orchestra. (…)

Queste regole simmetriche, però, non valgono per tutti i teatri; occorre che l’architetto giudichi con
quali proporzioni applicare le commisurazioni e adattarvi la natura del luogo o la grandezza
dell’edificio.

Inoltre, a seconda della rappresentazione, la scena e i suoi ornamenti cambiano. Tre sono i generi
delle scene:

- Tragico, dove abbiamo colonne, statue, ornamenti regali


- Comico, dove appaiono edifici privati e ballatoi disposti a mo’ di finestre ma sempre come
edifici comuni
- Satirico, dove sono presenti alberi, monti e altre scene agresti a mo’ di paesaggio travisato

2. Romano

L’edificio teatrale romano venne in uso negli ultimi anni della repubblica. Il primo costruito in pietra
a Roma fu quello di Pompeo (55 a.C.). Era organizzato attorno all’orchestra, ridotta a semicerchio. La
cavea era appoggiata a robuste costruzioni, internamente articolate in gallerie, ed era divisa in
settori orizzontali, cui si accedeva mediante aperture (vomitoria). In corrispondenza della cavea più
bassa poggiavano le tribune delle autorità e della giuria. Sul fondo del palcoscenico, in luogo della
skenè, si costruì il posto destinato ad attori e macchinisti.

- È più spettacolare rispetto al teatro greco che era più mistico e religioso
- La skenè greca semplice diventa ora più elaborata (diventa una scena architettonica)
- Cambia la vicinanza tra pubblico e attori e la loro relazione
- Non c’è più il rapporto col paesaggio, ma il rapporto con la città che si estende > diventa un
edificio pubblico
- Il fronte pubblico dell’edificio si componeva di archi che si aprivano al contesto urbano, che
erano collegate ai passaggi dai quali entravano o uscivano gli spettatori
- È fatto da 1/2/3 ordini creati da sistemi di archi che sostengono le murature
- Spesso il teatro era accompagnato dal portico

* Portico e teatro di Pompeo in Campo Marzio, Roma, 55 a.C.: non più esistente.

- primo teatro a Roma in muratura

- 17.500 spettatori

- la scena, decorata da tre ordini sovrapposti di colonne, era sormontata da una tettoia sporgente
per dirigere verso il pubblico i suoni e le voci degli attori

- Davanti sorgeva un quadriportico

* Teatro di Orange, I sec:

- 9000 spettatori

- al posto del tempio, al suo lato, c’era il foro, spazio pubblico per eccellenza

- composto da due ordini sovrapposti di archi

- scena architettonica fissa che evoca la scena urbana

- aveva tre porte e quella al centro, la più alta, era per l’imperatore

* Teatro di Merida, I sec:

- abbiamo la compresenza di teatro e anfiteatro

* Odeon di Erode Attico, Atene, II sec:

- era destinato alle audizioni e recite musicali

Si distinguono due categorie: la prima, per es. l’odeon di Pericle in Atene, comprende edifici di
pianta quadrata con tetto a cupola e palco centrale. La seconda comprende edifici della stessa pianta
del teatro romano, ma coperti da un tetto ligneo

* Anfiteatro Flavio, I sec:

- Dimensioni: altezza 48,5 m, asse maggiore 188 m, asse minore 156 m, circonferenza 527m,
superficie 3 357 m²

- Veniva utilizzato per gli spettacoli dei gladiatori ed altre manifestazioni pubbliche
- struttura complessa: formata da 80 mura radiali disposte su fondazioni di forma ellittica che
convergono dal perimetro verso l’arena. Tali mura sostengono le volte, che a loro volta reggono le
gradinate in marmo. Fra le mura radiali vi sono gli archi, attraverso i quali raggiungere le scalinate
che portavano ai vari settori della cavea. Si copriva di un velarium.

476 d.C. > convenzionalmente ritenuta la data della fine dell’Impero romano d’occidente.
Deposizione di Flavio Romolo Augusto per mano di Odoacre.

533 d. C. > ultimo riferimento scritto, in una lettera, a una rappresentazione teatrale.

L’attività teatrale riconosciuta e organizzata ufficialmente scompare progressivamente, pur


sopravvivendo alcuni elementi teatrali.

Teatro medievale

Dopo la scomparsa del teatro, le rappresentazioni non si svolgono più in edifici appositi, ma in luoghi
provvisori o in chiese preesistenti. Spesso i religiosi stessi erano i protagonisti e i fedeli si
mischiavano alla scena, e non c’era alcuna separazione tra pubblico e attori.

Successivamente, caduto il monopolio clericale, la rappresentazione sacra diviene un momento


collettivo diverso, quello della festa pubblica e religiosa, un fenomeno cittadino da effettuarsi nelle
piazze e nei luoghi mercatali con l’appoggio dalle amministrazioni cittadine.

Sorgono allora teatri provvisori, che si avvalsero di elementi scenografici detti luoghi deputati,
costituiti da scene riconoscibili (quali Paradiso, Bocca dell’Inferno, Calvario, mare, Case) che erano in
grado di far capire allo spettatore i vari luoghi in cui il fatto si svolgeva: erano delle costruzioni in
legno e tela, aperte sul davanti, che si alzavano sul palco, che potevano cambiare rapidamente
connotazione mediante mutamenti minimi di arredi.

«Correnti» del Teatro Medievale

- Teatro erudito e profano: dotti e studenti perpetuano il culto della letteratura antica
imitando i classici greci o latini
- Teatro religioso: scrittori religiosi scrivono drammi in stile classico
- Teatro popolare: teatro buffonesco e teatro religioso

Teatro tra Umanesimo e Rinascimento

Durante questa epoca, il teatro diventa un edificio fondamentale nella città che sta nascendo e che
inizia a modificarsi dopo il Medioevo.
Gli architetti di questo tempo, per immaginare la città futura, si basano sul trattato vitruviano. Alcuni
di essi, infatti, scrivono loro trattati:

- Leon Battista Alberti, “De re aedificatoria”, 1450: espone una sua idea di teatro, ripreso da
quello romano. Viene ripreso il tema fronte esterno-interno.
- Cesariano: è autore della prima traduzione a stampa del “De architectura” di Vitruvio. Il
testo, in lingua volgare, ha un ampio commento e un ricco apparato iconografico. Egli
reinterpreta il teatro: lo vede a forma cilindrica, sviluppato in altezza per riprendere l’idea
dell’importanza del teatro nella città e per farlo svettare e imporre nella città. Cesariano,
infatti, si concentra sul rapporto dell’edificio con la città e da meno importanza alla scena
interna; pone la scena all’esterno: in alto la scena satirica, al centro quella tragica, in basso
quella comica (valore simbolico).
- Sebastiano Serlio, “i sette libri dell’architettura”, 1545: scrive delle diverse scenografie per le
diverse scene tragiche/comiche/satiriche e parla del teatro provvisorio

3 teatri fondamentali

1. Teatro Olimpico, Palladio, Vicenza, 1580-85: Realizzato all'interno di un preesistente


complesso medievale, venne commissionato a Palladio dall'Accademia Olimpica per la messa
in scena di commedie classiche. Venne inaugurato nel 1585, dopo la realizzazione delle
scene fisse di Vincenzo Scamozzi. È costruito in legno e reinterpreta il teatro romano
secondo il gusto rinascimentale. Composto da un ordine di colonne con statue in cima. Il
fronte scenico è composto da 7 vie che sono 7 scene prospettiche. È coperto e affrescato con
cieli dipinti.
2. Teatro all’antica, Scamozzi, Sabbioneta, 1588-1590: costruito ex novo, dentro ad un grande
rettangolo dal quale ricava un quadrato per la scena con al suo fianco lo spazio per i servizi;
la cavea ha un andamento mistilineo e la scena prospettica è classica. Riprende dal teatro
palladiano l’ordine di colonne con le statue. Ha il fronte esterno come quello di un normale
palazzo.
3. Teatro Farnese, Giovan Battista Aleotti, Parma, Piazza della Pilotta, 1617-28: è quello che più
di tutti assomiglia al teatro all’italiana; rimane il tema delle proporzioni tra cavea e scena,
dietro alla quale allestivano le scenografie. È un teatro ligneo che presenta il nuovo
elemento dell’arco scenico, che fa percepire la separazione tra scena e pubblico.

Teatro elisabettiano

Collocato tra il 1558 e il 1625, durante il regno di Elisabetta I e Giacomo I; il termine si estende ai
fenomeni teatrali che vanno dalla riforma anglicana alla chiusura dei teatri a causa della guerra
civile.

- Maggior esponente: William Shakespeare

I teatri londinesi venivano costruiti in legno e paglia > a causa di incedi, guerre non sono arrivati fino
a noi esempi di teatri elisabettiani.

*Globe Theatre, 1599, London: nel 1980 Crosby decide di ricostruire il teatro The Globe, che era
composto da: tre file di gallerie che circondano uno spazio centrale senza tetto, la ‘corte’, il
palcoscenico all’aperto. La parete di fondo della scena, che presenta due porte e una galleria
superiore è costituita dal muro della tiring house, ossia ‘la casa degli attori’. Due colonne classiche
che si levano dal palcoscenico sorreggono un tetto che sporge dalla parte della tiring house a
formare una copertura per la parte interna del palcoscenico.

- il teatro elisabettiano è destinato a spettatori di ogni classe sociale

- come nel caso del teatro vitruviano, il diametro del cerchio separa la scena dal pubblico, il quale
spesso arriva ad appoggiarsi allo stage.
Teatro all’italiana

I primi teatri all’italiana risalgono alla seconda metà del 600.

Caratteristiche:

- Platea formata da panche o sedili al centro, circondati da gironi di palchi tra cui il loggione
(livello meno nobile che era senza divisione)
- Decorazioni barocche
- Sala: disposizione dei palchetti ad «alveare», con ordini che vanno da 3 a 5, e palchi da 20 a
30 per ogni ordine
- Il prospetto scenico è dotato di sipario
- Sala e palcoscenico sono corpi «indipendenti», con accessi, servizi e spazi autonomi.

Uno dei primi teatri all’italiana è il

*Teatro della Pergola, Firenze, Ferdinando Tacca, 1652: Eretto su incarico dell'Accademia degli
Immobili, Tacca vi sperimenta per la prima volta la forma ovale, di maggiore resa acustica.

- struttura lignea

- dotato di: sala mistilinea con 3 ordini di palchi sorretti da una loggia; ampio palcoscenico con
arcoscenico. Il palcoscenico (a 2 profondità) è dotato di quinte prima inclinate, poi parallele alla linea
del proscenio. La scena in fondo serviva solo a dare profondità alla sala.

*Teatro della fortuna, Fano, 1677, Torelli: pianta mistilinea ma più vicina ad una U.

(Torelli noto per creare cambiamenti di scenari ed effetti speciali)

Famiglia di architetti e scenografi >

Francesco Galli Bibiena: Teatro filarmonico di Verona, 1715-1720: pianta a campana, proscenio e
palchi d’angolo aperti sulla scena, palchi gradualmente sporgenti e abbassati verso la scena.

Ferdinando Galli Bibiena, invece, è l’autore del trattato L'architettura civile preparata su la
geometria e ridotta alle prospettive (1711), nel quale sottolinea l’importanza delle diverse visioni
prospettiche ad angolo (non più una sola veduta centrale). Questo perché, nei primi anni del 700, la
scenografia è dominata dall'impianto prospettico barocco, ma nello stesso periodo il sistema degli
assi visivi si complica e si arricchisce di nuove possibilità espressive. Si realizza una nuova forma, in
cui, rinunciando all'asse unico centrale, si moltiplicano i punti di fuga. La nuova macchina prospettica
divide la profondità del palcoscenico in due parti: il proscenio, dove il cantante conduce l'azione; la
scena sullo sfondo, che muta a vista nel corso dello spettacolo.

Antonio Galli Bibiena: Teatro Scientifico, Palazzo dell’Accademia, Mantova, 1767-1769, su


commissione dell'Accademia dei Timidi. Non era destinato a rappresentazioni teatrali ma più a
dibattiti scientifici o conferenze. Presenta un piccolo palcoscenico perché non doveva ospitare
rappresentazioni, è costruito su un sistema di archi e i palchi sono rinchiusi in un sistema di ringhiere
ed archi che ricordano la facciata di un palazzo. Non ha il sipario.

* Domenico Barbieri, Teatro Ducale, Milano, 1717, danneggiato da un incendio nel 1776. Pianta a U;
retropalchi (usati per conversazioni, visite, giochi…) elemento poi introdotto in molti altri teatri.

* Giuseppe Piermarini, Teatro alla Scala, 1776-78

È stato costruito su un edificio religioso. Il fronte urbano è molto semplice, neoclassico, con timpani
sulle finestre e una grande terrazza. L’interno è barocco e quindi molto decorato; presenta l’arco
scenico. L'orchestra è più bassa ma l’acustica è buona comunque. La pianta della sala è a ferro di
cavallo, ha una forma a campana, è dotato di retropalchi, il palcoscenico è diviso in due e abbiamo
un pronao di accesso.

L'11 maggio 1946 Arturo Toscanini inaugura la Scala restaurata con il “concerto della ricostruzione”.

La Rivoluzione francese nel teatro

1. Etienne-Louis-Boullée, Architettura, saggio sull’arte: Aldo Rossi nell’introduzione italiana dice che
la decorazione del teatro è il teatro stesso.

*Etienne-Louis-Boullée, Progetto per un teatro d’opera, 1781: veduta prospettica verso il Louvre,
prospetto sul sito del Carousel. Ai lati del teatro due edifici per sala da ballo e sala da concerti.
Grande teatro simile ad un tempio con una cupola sferica. “Ho dato all’interno della sala la forma di
un semicerchio poiché questa è la più bella e poiché è un assioma dell’architettura che le forme
chiare sono la base di una bella decorazione. Inoltre, permette di vedere e intendere perfettamente
(…) Questa forma, infine, mi offre il mezzo di coronare la mia sala con una volta sferica che, non
solamente presenta il vantaggio di una decorazione facile e di buon gusto, ma ancora quello di
essere il più favorevole all’acustica.”

2. Claude-Nicolas Ledoux, Architettura considerata in relazione all’arte, al costume, alla legislazione,


1804

* Teatro di Besançon: pianta semicircolare, balconate ad anfiteatro, orchestra invisibile, pianta a


croce greca, parapetto nasconde il tetto a falde.

Metamorfosi del teatro all’italiana

- Karl Friedrich Schinkel, a Berlino si occupa di costruire teatri, musei, edifici militari.

*Schauspielhaus, Berlino, 1818-21: organismo tripartito (sala al centro con la scena, a sx sala a
doppia altezza per le feste, a dx servizi), alzato su un basamento (con depositi e il vestibolo di
accesso alle sale), struttura in muratura tradizionale che si configura come un’ossatura trilitica che
scompone la parete e alleggerisce le masse. La scena rappresenta la piazza dove il teatro si colloca.

- Gottfried Semper, 1834 direttore della Scuola di architettura all’Accademia di Dresda, 1849 fuga a
Parigi e Londra dopo l’insurrezione di Dresda, 1851 scrive «I quattro elementi dell’architettura».
1853 cattedra al Politecnico di Zurigo, 1860 scrive «Lo stile nelle arti tecniche e tettoniche o estetica
pratica»
*nuovo teatro di corte, Dresda, 1871-78: caratteri del teatro urbano, all'esterno la figura varia in
base al luogo in cui si trova. Fronte curvo, con una torre scenica che inizia ad uscire dal volume.
All’interno abbiamo un sistema dei palchi e il palcoscenico molto fornito

- Richard Wagner: teatro per se stesso, dramma di parole e musica

* Otto Bruckwald, teatro di Bayreuth, 1872-76: inizia la messa in discussione del teatro all’italiana.
Permane il rapporto frontale tra platea e palcoscenico. Auditorium con disposizione radiale come nel
teatro greco, visione ottimale. Ilocali per il deposito e il cambio delle scene sono accessibili
dall’esterno e il settore circolare della sala sporge sul fronte principale rendendo riconoscibile la
forma a ventaglio dell’auditorium. L’orchestra è posizionata su gradini sotto il palcoscenico, in quello
che viene chiamato golfo mistico, che è ricopribile da un piano scorrevole che diventa un’estensione
del proscenio fisso.

- Max Littman (Schiller Theater, Prinzregenten Theater)

- Auguste Perret, “Contribution a une théorie de l’Architecture”: architetto colui che è capace di
costruire un ‘riparo sovrano’.

*Teatro degli Champs-Elysées, 1911-15: primo teatro parigino interamente costruito in cemento
armato.

- Carlo Barabino

* Teatro Carlo Felice, Genova, 1826-28: danneggiato durante la II G.M. > ricostruito da Ignazio
Gardella e Aldo Rossi dall’84 al 91: rimangono del precedente teatro colonne, pronao e terrazzo.
Presenza di una torre scenica con cornicione, sala di 200 posti con piccolo palcoscenico che ospita
convegni ed è indipendente dal resto del teatro. La sala principale ha 2000 posti e si possono
allestire 4 scenografie contemporaneamente con una piattaforma mobile.

- Louis I. Kahn, 1961-73 teatro di Fort Wayne nel Fine Art Center: teatro d'arte drammatica: l teatro è
concepito con una doppia struttura “violino all’interno di una custodia di un violino”: il ‘violino’
ospita la sala, mentre ‘la custodia’ in mattoni ospita l’atrio e gli spazi adiacenti. Palcoscenico con
elementi triangolari.

…..
L’architettura della BIBLIOTECA

La biblioteca é una presenza antica nelle culture antiche. In antichità la biblioteca non racchiudeva
solo la funzione della raccolta dei papiri, ma anche quella di una formazione universitaria con
discussioni di retorica, filosofia, etc., e quella di museo > come accadeva nella biblioteca di
Alessandria d’Egitto del III sec. A.C., attorno alla quale fiorirono gli studi di filologia, critica, discipline
scientifiche.

Il materiale usato era il papiro, successivamente sostituito dalla pergamena.

*biblioteca di Celso, Efeso, II sec. A.C.: all’interno della pianta erano presenti numerosi nicchie con
scaffali per la conservazione dei rotoli di papiro. Era una costruzione molto semplice, ma molto
importante nella costituzione urbana. Era posta a ridosso dell’agorà e composta da una sala
affacciata ad oriente posta su una piattaforma con gradini che portava a tre ingressi. Sul fondo della
sala un’abside centrale.

Con la bibbia di Gutemberg a ‘caratteri mobili’ (pietra miliare della stampa) cambia il luogo della
biblioteca: anche se si stampavano poche copie, se ne potevano fare di più e c’era una maggiore
diffusione e quindi un uso maggiore dell’edificio della biblioteca.

La biblioteca monastica:

*Abbazia di Montecassino, fondata nel 529 da Benedetto da Norcia (amanuense): Nel VI sec.
cominciarono a formarsi i primi nuclei delle biblioteche monastiche grazie all’impulso culturale dato
dalla regola di Benedetto da Norcia e in genere sul modello dell’organizzazione scolastica.

Con la ‘regola benedettina’ la lettura (legata alla conoscenza dei salmi soprattutto) diventa una cosa
fondamentale, in quanto indicava ai monaci di leggere sempre dopo il pranzo e durante la
Quaresima ad orari prestabiliti.

Spesso le nicchie con scaffali erano sostituite da scaffalature lignee simili ad armadi che contenevano
i testi. Successivamente si ebbero anche i cosiddetti carrels > nel chiostro della Cattedrale di
Gloucester, originariamente costruito per ospitare i monaci, questi ultimi vivevano, lavoravano e
meditavano. Sulla passeggiata sud del chiostro si trova una fila di 20 spazi simili a nicchie, chiamati
"carrels", che in origine ospitavano i banchi di studio dei monaci. Due per campata, illuminati dalle
finestre del chiostro e coperti a livello dei traversi delle finestre.

Biblioteche conventuali, laiche, di corte

Soltanto più tardi all’interno dei conventi e dei chiostri, verranno costruite le biblioteche con navate.

La prima biblioteca costruita e commissionata è quella di Michelozzo, architetto lavorante per i


Medici.

*Biblioteca del convento di S. Marco, Firenze, 1436-43: questa biblioteca è tripartita in tre navate
separate da una doppia fila di archi su colonne ioniche. All’interno, ai lati nelle navate laterali,
venivano posizionati i plutei (64), banchi con manoscritti da leggere legati con delle catenelle (cosi
che non venissero trafugati, perché le biblioteche iniziano ad essere aperte al pubblico).

Le navate laterali sono coperte da volte a crociera mentre quella centrale da volta a botte.
Anche la

*biblioteca malatestiana di Matteo Nuti a Cesena segue la forma della navata che presenta anche
due rosoni per la luce naturale, e anche qui i plutei, posizionati vicino ai libri e ai manoscritti da
leggere. Questa fu costruita per volontà di Malatesta Novello che sovvenzionò la costruzione della
scala e dei plutei e l’acquisto di libri.

Le famiglie nobili, infatti, iniziano a promuovere la costruzione di luoghi come la biblioteca anche
perché avevano delle proprietà librarie che venivano donate alla biblioteca.

La biblioteca per eccellenza è la

*Biblioteca Laurenziana, Michelangelo, Firenze, 1519-34: commissionata da Giulio de’ Medici per
contenere il patrimonio librario della famiglia (poi papa Clemente VII). Presenta un doppio chiostro,
con uno spazio a una navata unica annettendo il vestibolo: abbiamo una separazione netta tra la vita
che avviene nella corte e la vita contemplativa e di studio. Dall’esterno alla sala di lettura abbiamo
un cambio perché quest’ultima è illuminata.

- il vestibolo: si caratterizza per la verticalità delle pareti, spartite in tre ordini con doppie colonne
incassate nel muro, finestre ad edicola timpanate e incorniciate da lesene rastremate verso il basso.
La scalinata in pietra serena fu fatta da Bartolomeo Ammannati su un modello dello stesso
Buonarroti: ha una forma tripartita, con rampa centrale a gradini ellittici.

- sala di lettura: sviluppata orizzontalmente, è spartita da due file di plutei, che avevano la duplice
funzione di leggio e di custodia. I manoscritti e gli antichi libri a stampa erano suddivisi a seconda
della materia

Un’ eccezione alle biblioteche conventuali, é la

*biblioteca Marciana a Venezia, Jacopo Sansovino, completata da Scamozzi, che completa il


complesso della piazza e non è in questo caso un edificio a sé stante.

L’edificio è organizzato a due ordini con arcate di ordine dorico al primo e un loggiato ionico al
secondo, e una balaustra di statue classiche sulla sommità. Presenta una scala a due rampe
affrescata sul soffitto a volta che porta alla sala di lettura che presenta un vestibolo. La scala ha un
valore simbolico di un processo ascensionale dello spirito e di purificazione dell’uomo, accedendo
allo spazio della sala di lettura. L’uomo, condizionato dai pianeti e dagli elementi (prima rampa),
giunge, attraverso l’esercizio della virtù (seconda rampa), alla sapienza. Il resto degli spazi era
dedicato ai procuratori. In questo caso la parte bassa porticata è relazionata con la città mentre la
sala di lettura è lasciata al piano superiore.

*Biblioteca vaticana: Sisto V incarica Domenico Fontana di realizzare la nuova sede per la Biblioteca
Vaticana nel cortile del Belvedere a Roma, nel quale la biblioteca costruita ex novo si innesta
trasversalmente e unisce le due ali del palazzo. All’inizio in essa avevamo i plutei, sostituiti poi dagli
armadi. Grande sala a due navate. Il ciclo decorativo delle pareti si sviluppa intorno al tema della
celebrazione del libro.
Wall-system e biblioteche universitarie:

nel 600 la diffusione della stampa è nettamente maggiore, e per questo si introduce il sistema a
parete perché la biblioteca ha bisogno di più spazio per contenere i suoi libri.

*Biblioteca Ambrosiana, commissionata da Federico Borromeo, cardinale, 1603-09: Nel libro


musaeum viene esposta dal punto di vista di Federico l’idea della biblioteca come luogo di studio e di
acculturamento della società. Anche in questa biblioteca abbiamo il vestibolo, un cortile porticato,
una sala, la sala di lettura dei libri più preziosi, la sala delle statue > c’è l’idea di combinare lo spazio
della biblioteca e quello della pinacoteca. Il grande salone con il wall-sistem era illuminato dai rosoni.

Biblioteche universitarie > inizia a venire concepita come un centro di studio e di cultura.

Spesso quelle anglosassoni sono di forma ovale.

*Università di Oxford, Bodleian Library: è una copyright library, ossia conserva almeno una copia di
qualsiasi pubblicazione stampata in Inghilterra. Abbiamo la navata centrale 400esca e le due laterali
600esche.

*Cambridge, Biblioteca del Trinity College, Christopher Wren: un fronte si affaccia sul fiume Cam; la
biblioteca sta nel piano superiore, anche per non rischiare con le esondazioni. Il piano terra, invece,
è costituito da un chiostro aperto. Qui i libri sono disposti sotto gli intervalli tra le finestre, ci sono
busti in gesso di scrittori famosi.

*Edimburgo, Biblioteca universitaria di Playfair: siamo in una corte interna, sul fronte breve la
costruzione della biblioteca posta nella parte alta dell’edificio. Qui, per guadagnare più spazio,
vengono costruiti questi setti laterali su due ordini con un ballatoio che conservano i testi negli
armadi.

La rotonda

*Oxford, Radcliff Camera, James Gibbs: è un tempio a pianta centrale su tre ordini, con ordine
basamentale bugnato con archi, uno intermedio con colonne e nicchie e l’ultimo ordine con cupola
500esca. La pianta centrale consente la visione panottica, il controllo sullo spazio. La luce arriva in
parte lateralmente in parte dalle finestre nel tamburo.

Anche nei campus degli Stati Uniti viene ripresa questa matrice. Thomas Jefferson infatti decide di
promuovere un

*campus universitario in Virginia, a Charlottesville: Abbiamo un grande prato centrale delimitato da


padiglioni con le aule e sul fondo la biblioteca. Utilizza il pantheon come modello per la biblioteca a
rotonda. Oltre a far riferimento al tempio circolare di ostia antica (visione prospettica centrale con
vista sull’edificio in fondo), fa riferimento anche al campus dello union college (grande prato con
struttura). All’interno abbiamo il wall-sistem e il sistema panottico. All’esterno si presenta lo stile
palladiano (diffuso e imposto in Inghilterra e negli usa).
Al british museum, di cui vediamo l’impianto della corte aperta, decidono di fare un innesto con la
rotonda. Ha una grande cupola, Wall-system, sistema panottico. All’esterno della rotonda abbiamo
una parte per il deposito. cambiata E ROVINATA DA FOSTER.

La biblioteca moderna fra spazio a navata e spazio centrale

A causa dell’aumento ancora più consistente del patrimonio librario, vengono inseriti dei depositi.

Una delle prime é quella che Labrouste costruisce a Parigi.

*Biblioteca Sainte Geneviève, 1838-50: la facciata è di stampo rinascimentale ed è formata da


finestre ad arco al PT e da arcate che illuminano la sala di lettura posta al primo piano. Rimane il
principio della grande aula (navata) ma nel basamento sta tutta l’organizzazione del patrimonio
librario. Dal punto di vista urbano era un progetto di intervento, e la biblioteca si colloca di fronte
alla chiesa di Saint Geneviève. La sala di lettura presenta il wall-sistem ed è separata in due navate
da una fila di colonne in ghisa che sostengono le arcate della copertura. Viene inserito dall’architetto
in un edificio civile, il tema del materiale della ghisa posto nelle colonne. Nella parte sottostante
abbiamo i depositi: magazzino dei libri e la sala dei manoscritti antichi, con accesso privato.

*Biblioteca di Boston, Mc Kim, Mead, White: è la prima biblioteca civica degli USA, che ha un
basamento con finestre ordinarie e archi al centro, e al piano superiore la sala con finestre. Viene
sempre ripreso il concetto del palazzo neorinascimentale per conferire l’idea di palazzo per il popolo.
Qui la biblioteca definisce la piazza ed è organizzata intorno ad un cortile tipico di un palazzo italiano
che da luce allo scalone d’onore e alle biblioteche speciali. Questa biblioteca presenta al piano terra-
sala dei cataloghi, al secondo-sala di lettura principale. Al terzo piano abbiamo le biblioteche speciali,
tra cui la sala dei periodici, dei quotidiani. Iniziano ad esserci anche sale per i bambini, per la musica,
per le arti.

Viene commissionato a Philip Johnson l’ampliamento della nuova biblioteca. Decide di duplicare la
corte facendola diventare una corte chiusa. Tiene alcuni degli elementi della vecchia biblioteca e la
rivisita in chiave brutalista, crea un edificio trilitico con tre archi che non denunciano lo spazio
interno. Abbiamo un coronamento come se fosse un fregio non decorato, una tripartizione con tre
grandi archi che danno luce allo spazio interno. Abbiamo all’interno un grande spazio. i depositi dei
libri vengono messi nella parte superiore.

*Biblioteca comunale di Stoccolma, Gunnar Asplund: é in un grande parco, riprende il tema del
dialogo con la natura. C’é un grande basamento su cui si innalza la rotonda: vengono uniti i sistemi a
navata centrale e la rotonda a tutta altezza. All’interno abbiamo wall-sistem e un grande tamburo
bianco che aiuta a mantenere la luce e un grande lampadario bianco.

*Central library, Manchester, Harris: principio della rotonda. Basamento molto alto, sopra un
sistema di peristilio colonnato e poi la rotonda più piccola. La rotonda all’interno si complica
ulteriormente: è ribassata e al suo esterno abbiamo questo anello, deambulatorio, dove il pubblico
poteva vivere la biblioteca non solo per studiare bensì per passare delle ore: c’è questo filtro urbano.
All’interno abbiamo fasce nere e bianche che riprendono lo stile italiano.
Alvar Aalto:

*Biblioteca municipale di Viipuri: concepita di fianco alla cattedrale e quindi nel centro città.
Biblioteca costruita su due livelli, raccordati da una scalinata che è una specie di teatrino interno. Al
piano interrato abbiamo l’archivio, al PT la sala conferenze, sala lettura, biblioteca ragazzi, al P1 la
sala lettura e l’amministrazione.

*Biblioteca municipale di Seinajoki: combina la navata con uno spazio centrale a ventaglio. La sala di
lettura è su due livelli, il soffitto è ondulato.

Louis Kahn, “un uomo con un libro va verso la luce, così nasce la biblioteca”

*Philip Exeter Academy Library: la stanza è concepita come se fosse un pantheon e poi un altro
sistema di stanze. Il principio usato spesso da Kahn è proprio quello della stanza principale +
combinazione di stanze. È un grande edificio in mattone ed è un impianto costruito su 9 quadrati,
con uno spazio centrale quadrato a tutta altezza. I libri e le scaffalature in questo spazio si vedono
ma sono rimarcati da questi grandi cerchi che forano il cemento armato. Abbiamo intorno i depositi
dei libri e i carrels laterali.

James Stirling: Si è formato alla Scuola di Architettura dell'Università di Liverpool e ha iniziato il suo
studio in collaborazione con James Gowan a Londra nel 1956. Nell'arco di sette anni progettarono gli
appartamenti con giardino di Ham Common (1955-58), l’edificio di ingegneria dell'Università di
Leicester (1959-63) e l'edificio di storia dell'Università di Cambridge (1964-67). Nel 1971 Stirling
iniziò a lavorare in collaborazione con Michael Wilford. Da questo momento in poi, la scala e il
numero dei suoi progetti si sono ampliati fino a comprendere musei, gallerie, biblioteche e teatri. Tra
questi il progetto vincitore del concorso per la Neue Staatsgalerie di Stoccarda, in Germania. James
Stirling è stato insignito della Medaglia Alvar Aalto nel 1977, della Medaglia d'oro RIBA nel 1980 e del
Premio Pritzker nel 1981.

*Seeley Historical Library, Cambridge: uno spazio centrale ma con una forma diversa: abbiamo un
basamento vetrato su cui si innesta questo elemento piramidale e tutto intorno gli spazi studio. Le
zone di lettura si diramano a raggera da un punto centrale che è il banco di controllo. Gli spazi di
lettura sono ricavati in nicchie e la maggior parte dei libri sta su due livelli di scaffali aperti. I ballatoi
sporgenti vetrati permettono di guardare nella sala di lettura. Ai piani superiori abbiamo le sale per i
docenti e i seminari.

*Paul Rudolph, Niagara Falls Public Library: edificio molto articolato, brutalista, in cemento armato
rivestito in mattoni. Ci sono questi setti che scandiscono la facciata e fanno entrare luce anche
dall’alto. All’interno abbiamo una grande navata con due ordini di ballatoi sovrastanti che prendono
la luce lateralmente e sono sorretti da questi setti, e ospitano gli spazi di lettura. Il punto centrale da
cui si dipartono queste geometrie è caratterizzato dal vestibolo.

* Hans Scharoun, Staatsbiblioteck, Berlino: la grande sala di lettura ospita anche delle piattaforme
che si impongono e la sovrastano. La sala centrale è coperta da questo sistema a vetri molto
luminosi. abbiamo sistemi di oblò che delineano la presenza di piccole sale studio interne. Viene
illuminata da una grande piramide a vetri e da cupole luminose; la sala di lettura presenta una
grande vetrata.
Mecanoo (studio olandese), Library Delft University of Technology: idea di avere questo grande prato
inclinato che fa da copertura alla biblioteca. La scalinata introduce alla biblioteca. L’elemento del
tronco di cono porta la luce all’interno. Il cono è abitato, ci sono spazi protetti e individuali per
studiare.

Snohetta (studio norvegese), vincono un concorso indetto dall’università di Alessandria D’Egitto,


1988-2002: l’idea di questo studio è di una sorta di disco volante in cemento, figura che è un piano
inclinato che si affaccia sul mediterraneo. L’ edificio è parzialmente ipogeo, di circa 12 metri.
All’esterno è decorato con richiami alla cultura antica egiziana. Sopra ha questo sistema di pannelli
particolari che possono essere regolati in base alla luce. Lo spazio interno si compone di ballatoi di
altezze diverse che si affacciano all’esterno. Questo edificio si sviluppa su 11 piani e contiene altre
funzioni culturali oltre alla biblioteca, come un planetario, un’esposizione…

13/10

Tema dei musei, uno dei temi piu diffusi e importanti a partire dal 700 dopo la riv francese.

La parola museo è un termine recente, infatti in antichità questa parola nasce per indicare i templi
pagani delle muse. Il primo accenno di museo di cui abbiamo notizie ………

Già a partire dal medioevo, le persone piu erudite hanno iniziato a sviluppare il gusto per il
collezionismo, e iniziano ad accumulare oggetti come manuscritti, oggetti preziosi o particolari. Per
comunicare possedimenti di queste collezioni, essi iniziano a commissionare cataloghi > nascono le
prime catalogazioni e con esse la figura del curatore.

In seguito all’aumento delle collezioni, si vogliono creare spazi appositi per il contenimento e la
collezione di questi oggetti. Questa contemplazione era privata e quindi questi ambienti, gli studioli,
erano piccoli e per pochi.

Il passo verso il museo come lo intendiamo noi, l’hanno compiuto Vasari, Cosimo de medici, suo
figlio francesco e ..

Nel centro di Firenze si vuole collegare Palazzo pitti (simbolo del potere borghese) a palazzo vecchio
(simbolo storico di Firenze) con un unico grande corridoio, ma c’era anche il desiderio di risanare il
quartiere malfamato della ‘baldracca’ che stava tra palazzo vecchio e l’arno.

..

Dopo la morte di cosimo, suo figlio incarica Bernardo montalenti di chiudere il loggiato degli uffizi
che si trova all’ultimo piano
Vediamo quindi nascere la tipologia di museo della GALLERIA.

Gli uffizi non erano comunque i primi tipi di galleria: originariamente la galleria era pensata per i
nobili come luogo di passeggio al chiuso.

Ora la galleria diventa quasi una moda per le famiglie nobili, che volevano avere nel loro palazzo la
galleria da adibire a museo.

Nonostante questo tipo di galleria si avvicinasse al museo d’ oggi, siamo ancora lontani: infatti, il
museo, non era aperto al pubblico ma bisognava fare richiesta al signore. Per vedere il primo museo
di massa dovremo aspettare dopo la rivoluzione francese e il periodo degli architetti rivoluzionari
(Boullée : lui chiamerà il museo “monumento della riconoscenza pubblica”>progetto di museo: era
piu un monumento, crea uno spazio per ospitare e conservare le bellezze della natura. È una corte
quadrata delimitata dalle 4 gallerie, con ingresso dalle esedre colonnate da ogni lato. Si sale al piano
superiore con 4 scaloni che definiscono gli angoli del quadrato. Al centro è incastonato un volume a
pianta centrale cilindrico e poi una cupola con oculo. All’interno di questo spazio troviamo un tempio
a pianta circolare, considerato da lui come tempio dell’arte. Ancora con altri 4 scaloni possiamo
arrivare a visitare le gallerie)

Nonostante nell’Europa post-rivoluzionaria si inizi a pensare sempre di più ai musei, per i prossimi 30
anni saranno pochi i musei costruiti ex novo: venivano presi vecchi edifici e tramutati poi in musei.

Edifici costruiti ex novo come musei:

- Uno dei primi si inserisce nel piano di modernizzazione di Monaco di Baviera fatta da
Ludovico I di Baviera, fatta dall’architetto Clense. Nell’espansione della città, Federico fa
costruire due musei:
Il primo, costruito in stile neoclassico, ha facciate cieche quasi prive di decorazione apparte
le nicchie che contengono edicole cpn statue dei padri della patria, l’ ingresso è
caratterizzato da un frontone di un tempio ionico che ci permette di associare mentalmente
il luogo dell’arte e il luogo sacrale>museo, tempio dell’arte. Alla sobrietà dell’ esterno, viene
contrapposta una grande decorazione interna (marmi policromi). Le gallerie interne sono
totalmente impiegabili per l’esposizione e cosi anche le pareti. La luce entra da finestre
termali. La disposizione planimetrica riprende ciò che constatava boullèe: sparisce pero dal
suo schema compositivo la cupola centrale, ma viene comunque inserita negli angoli del
braccio d ingresso > con l’oculo sommitale della cupola, si risolve anche l’illuminazione degli
angoli.
Il secondo, piante a lunga manica a due livelli che termina con una specie di T che contiene i
servizi. Il disegno della facciata è uguale alla facciata interna del cortile del belvedere di
Bramante. Le gallerie sono tematiche, ossia le opere vengono organizzate e hanno un senso.
Nella galleria centrale erano esposte le pale piu grandi, in quelle laterali c’erano le opere di
dimensioni piu ridotte. Nella parte basamentale dell edificio era dedicata all’arte etrusca.

Anche in Prussia sta avvenendo una grande trasformazione urbana, ad opera dell’architetto Schinkel:
a Berlino si vuole creare l’isola dei musei:

- Altes museum: il progetto viene presentato nel 1922, e non si limitava a realizzare
esclusivamente l’ edificio ma comprendeva una riqualificazione dello spazio circostante
come il canale della Sprea per la navigazione. Schinkel si immagina anche come il visitatore
doveva vedere l’ edificio navigando. L’edificio è di gusto neoclassico, tende a semplificare i
volumi esterni. Questo volume è un dado che preseneta all’esterno un colonnato all’ingresso
e poi una scalinata a cui lati sono poste due statue equestri di due amazzoni a caccia.
L’edificio nasconde al centro questo scalone che portava il visitatore, attraverso un processo
catartico ascensionale, al piano superiore che era quello dell’arte. Ciò che interessava a
Schinkel era l ‘aspetto educativo del museo e il rapporto con la città. Nella pianta si riconosce
ancora lo schema compositivo di boulle: c’è un rettangolo aureo, costruito da 4 bracci di
gallerie e poi ritorna l’elemento circolare a cupola nella corte centrale. La pianta di sinistra è
la parte del deposito, dove vengono conservate le opere. Riprende il pantheon, ma lui
aggiunge un tiburio centrale da cui il visitatore si poteva affacciare. +

Museo che non viene costruito ex novo.

- British museum: considerato il primo grande museo pubblico ma non fatto per il benessere
del popolo, ma nasce grazie ad un nobile che per evitare che la sua collezione di oggetti
d’arte andasse persa si fa costruire questo museo. La sua collezione conteneva un numero
grandissimo di elementi e per collocarli, si trova una sede in un nuovo quartiere di Londra.
80 anni dopo …………………………………………………………………………………………………………….
Presenta un grande colonnato di ordine ionico, e un fronte templare con un timpano. La
corte interna inizialmente viene lasciata libera per poterci fare un orto botanico, ma con le
temperature troppo rigide di Londra, l’idea viene abbandonata.
Verrà creato un nuovo padiglione a nord dedicato esclusivamente alla contemplazione dei
marmi elgin, recuperati dai fregi del Partenone. Si utilizzerà lo spazio interno della corte per
costruire una biblioteca.

Verso la fine dell 800 la storia non si fa interessante. Negli USA i musei hanno scopo nazionalista, di
mettere in evidenza ed esporre la capacità della nazione e la sua magnificenza. Questi musei
diventano delle vere e proprie cittadelle come il Boston Museum, Philadelphia Museum…. Che sono
tutti molto simili per far si che si riconoscano: spesso con facciate cieche, corti, frontone templare ad
indicare l’ingresso… Le collezioni in questi musei diventano immense e diventano un problema per
l’uomo comune che si sente sopraffatto: inizia a vedersi una diminuzione degli ingressi al museo.
Vengono usate soluzioni per attirare l’uomo comune al museo: una di queste è la period room,
allestimenti in cui si dispongono oggetti come una scenografia teatrale.

La persona che inizia a ragionare in modo scientifico su questo problema è Stein, che scrive un
articolo: 1-6. Tre anni dopo la pubblicazione di questo articolo, fa un progetto sulla sua idea: in
pianta è un ottagono con gallerie perimetrali, e un elemento centrale. Qui il visitatore entra nella
parte centrale, e poi può scegliere quale ala visitare. Gli otto bracci che si diramano dal centro
dividono lo spazio in spicchi giardino mentre la parte perimetrale contiene la parte
d’approfondimento. C’è la presenza di un ascensore perché il museo diventa un grattacielo, che ad
ogni piano mantiene la stessa conformazione. I sotterranei contengono i depositi, e tutto ciò che
consente il corretto funzionamento della macchina.

L’architetto francese Perret realizza schizzi per mostrare la sua idea di museo (antecedenti di 4 anni
a Stein): presenta un cortile aperto su un lato e a sfondo di questo abbiam un edificio a pianta
centrale che davanti all’ingresso ha un fronte templare. Il visitatore occasionale attraversa la corte e
può visitare poi i singoli bracci senza passare attraverso sistema complesso di gallerie. Ai lati grandi
magazzini.

- Museo nazionale dei lavori pubblici: in calcestruzzo armato ed ha un equilibrio tra classico e
moderno. Presenta colonne che non sono decorative, sono pilastri in calcestruzzo strutturali.
Anche il fregio ha funzione non solo estetica ma strutturale perché è la griglia di ventilazione
del museo. In pianta ha la forma di triangolo isoscele e riprende la forma dell’isolato. Il
visitatore entra dall’esedra e può andare a dx o a sx. C’è uno scalone estremamente
semplice parlando di materiali, è in calcestruzzo. All’interno del museo il pilastro diventa un
elemento decorativo, crea una sorta di bosco. C’è un ordine esterno di pilastri che sostiene
l’edificio e poi un altro ordine di pilastri strutturali all’interno: “scatola nella scatola”.

Le Corbusier : mundaneum: museo mondiale di ginevra: riconosciamo lo schema di Boullée. La


pianta quindi è nota, ma l’alzato presenta una piramide con gallerie che hanno un andamento
spiraliforme ascendente. Ogni piano è suddiviso in tre navate.

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