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- A Londra nel 1576 viene costruito il Theatre nel sobborgo di Shoreditch; il sito è la liberty di
Halliwell, zona occupata da bordelli, bische e luoghi pensati per altri generi di spettacolo (es.
bear baiting). La struttura è a pianta circolare (precedente strutturale più rilevante per i teatri
costruiti dalle compagnie londinesi)
- Le altre compagnie londinesi recitano in town halls, sale di municipi e locande
- I generi sono recitazioni drammatiche, spettacoli comici e musicali, confronti agonistici nella
scherma
- I primi ad usare il Theatre sono i Leicester's Men, poi si susseguono altre compagnie tra cui i
Queen's Men fino alla stabilizzazione dei Chamberlain's Men
- I teatri sono realtà radicate ma imprese economicamente incerte, oscillanti tra nuovi
stanziamenti, migrazioni e abbandoni
- Parallelamente si muove la produzione di teatri "privati", aule coperte di pianta rettangolare;
vi recitano compagnie di ragazzi guidati da maestri-impresari per un pubblico meno
numeroso e più selezionato
- Nel 1599 i Chamberlain's Men costruiscono il Globe, dove prenderà corpo anche la
drammaturgia di Shakespeare. Il teatro pubblico, fenomeno eccezionale di proposta
drammatica e politica, ospita da duemila a tremila spettatori. Si caratterizza per l' evidente
altezza e la forma circolare: la parte centrale dello spazio è destinata al pubblico in piedi e,
come le gallerie, è vuota. Gli spettatori privilegiati occupano la loggia. Gli spazi sono scanditi
in planties sive arena, la parte centrale, proscaenium, la parte di parlo rettangolare che si
protende nell' arena, ingressus, l' entrata, orchestra, la prima galleria, sedilia, la seconda e
porticus la terza. Sopra la scena c'è un tetto per l' impiego di macchine teatrali
- In Spagna si afferma come luogo di rappresentazioni delle comedias il Corral, cioè il patio
interno alle locande, alberghi, edifici privati o di associazioni
- Si consolida il rapporto tra compagnie professionali, feste religiose e commercio dello
spettacolo profano nei corrales de comedias urbani
- La gestione dei corrales è delle confraternite de la Pasiòn de Jesù Cristo e de la Soledad de
Nuestra Senora
- I due più importanti corrales madrileni nel XVII sec. sono il Corral de la Cruz e il Corral del
Principe
- Il corral è costituito da un cortile all' aperto e due ali di edifici laterali. Il palco è il tablado, l'
area centrale è per i posti in piedi (col tempo viene destinata a panche), sopra l' entrata si
trova la cazuela per le spettatrici, mentre ai lati dell' area centrale ci sono le gradas, tribune
con posti a sedere. Alla nobiltà sono riservati gli aposentos; i più ambiti e costosi sono quelli
all' angolo del patio. Il toldo è il telo che copre il patio
- In Francia le recite destinate all' aristocrazia si svolgono nelle sale dei castelli. Altri luoghi di
spettacolo sono le locande e i tripots adibiti nei centri abitati al gioco della pallacorda
- L' attività di spettacolo è condizionata da proibizioni e deroghe concernenti la
rappresentazione della Passione e dall' esclusiva per altre iniziative di rappresentazione della
Confrèrie de la Passion
- Nel 1634 emerge la compagnia di Henri Le Noir e Mondory, chiamata compagnia del Marais
per il quartiere in cui nasce, e si impone come rivale dell' Hotel de Bourgogne
- Nel 1644 il Marais viene incendiato e ricostruito; la nuova fisionomia presenta una sala
lunga circa 40m con palcoscenico profondo e duplice, con una scena sopraelevata. Al centro si
trova il parterre, fiancheggiato da due gallerie di palchi (loges) sovrapposte. Il lato opposto
della scena è sovrastato dall' alta tribuna dell' amphithèàtre
- L' Hotel de Bourgogne presenta una sistemazione su due lati simmetrici, due palchi e una
tela di fondo (per gli allestimenti dei mystères).
L' Hotel de Bourgogne vede la rappresentazione di tragedie e commedie aderenti ai canoni
delle unità, soprattutto quella di luogo (scena fissa). Gli attori comici si chiamano farceurs; tra
loro Hugues Guèru (Gaultier-Garguille) e Henri Legrand (Tarlupin)
- Nel 1641 viene inaugurato a Parigi il teatro di Palais Cardinal (poi Palais Royal, dopo la
morte di Richelieu) con la rappresentazione di Mirame di Desmarets. L' allestimento
prospettico presenta un frontespizio particolare in cui il titolo è inquadrato da un arco scenico
con una sequenza di incisioni. La scenografia è unitaria. L' illusionismo ottenuto attraverso la
concentrazione drammaturgica è un principio che entra il conflitto con l' introduzione degli
artifici scenotecnici della prospettiva mobile, importati dall' Italia
- L' evoluzione della scena francese (1630-60) con l' introduzione delle caratteristiche italiane
vede una progressiva delimitazione dei generi di spettacolo in relazione ai generi e ai linguaggi
della drammaturgia
- Lo spazio caratteristico destinato all' incisione è orientato a selezionare e visualizzare il
contenuto drammatico più che a riflettere la scena
- Esempi di drammi secenteschi francesi: Phèdre di Racine, Orfeo di Buti e Rossi (1647), l'
Andromède di Corneille (1650)
- Attorno al 1670: trasferimento delle convenzioni di generi e scene al di fuori dell' ambiente
teatrale, nel contesto degli spazi di Versailles
- DA COMPLETARE
- Red Bull: teatro inglese costruito nel 1605, sede degli spettacoli più popolari che resiste al
proibizionismo del teatro drammatico
- Richard Tarlton, personificazione del clown e dell' eccellenza del teatro comico elisabettiano,
la sua specializzazione è la maschera di un insieme di abilità che si manifestano in diversi
ambiti , dalle apparizioni nella drammaturgia storica e moralistica all' improvvisazione e all'
intrattenimento tra la corte e le taverne londinesi. E' la figura principale dei Queen's Men,
attore totale, improvvisatore, danzatore, acrobata e cantante nella giga (dialogo grottesco ed
erotico)
- Diderot (1713-1784) critica l' accademismo diffuso nelle produzioni teatrali del tempo,
teorizza il dramma borghese come fusione di commedia e tragedia, propone la disposizione
dei personaggi sulla scena come in un quadro di un pittore (tableaux), formula con cento anni
di anticipo sul Naturalismo e su Antoine il concetto di quarta parete e dà grande importanza
alla pantomima. Il suo contributo più importante è aver spostato la riflessione estetica dalla
parola all' immagine, arriva ad ammettere anche una recitazione priva di parole, incrementa l'
azione teatrale all' interno del testo
- Voltaire ama la pratica artigianale del teatro e si occupa personalmente della realizzazione
delle proprie opere. Per Sèmiramis (1748) riempie la scena di figure secondarie e movimenti
d' insieme (come nei drammi di Shakespeare), sceglie una scenografia adeguata (affidata ai
fratelli Sholz) per far sì che la tragedia produca "chaleur et frisson". Il fatto di inserire molti
attori comparse confonde però gli spettatori e l' opera non ottiene il successo sperato. Il
problema viene risolto nel 1959 dal conte di Lauragais, che aumenta il numero delle quinte e
elimina i grandi lampadari dell' avanscena, favorendo l' illusione teatrale. Grazie a questa
riforma Voltaire mette le basi per la mise en scène.
- In Germania a battersi per un teatro svincolato da regole (es. buon gusto, decoro, eleganza,
grazia) è Lessing, che si rifà ad Aristotele ed elabora leggi ispirandosi alla natura. Lessing
vuole un teatro non aristocratico, ma borghese, dal tono medio, lontano dall' enfasi, dalle
ampollosità barocche e dalla piatta banalità. Contro Voltaire Lessing combatte l' idea che la
tragedia faccia ricorso alla componente spettacolare, visiva. Per Lessing la tragedia è l' ideale
di una forma di esistenza - e quindi di una forma estetica, teatrale, semplice e naturale,
logicamente ordinate, secondo il criterio borghese, razionale, dell' onesto e dell' utile. Sfrutta
le unità di tempo e di luogo.
- Goethe (1749-1832) dirige a lungo il teatro di corte di Weimar (ne inaugura anche la nuova
sede nel 1798) e, come Garrik, Diderto e Voltaire, è per un dramma che sia anche immagine. A
suo modo è un regista ante litteram, con l' aiuto del suo consigliere, Shiller: nel suo teatro
tutto dipende da lui. Cerca di reintrodurre la recitazione in versi, cura le prove e la
messinscena, sostiene l' armonia tra le varie parti, il lavoro d' insieme, la recitazione corale,
evita la staticità e sostiene che recitazione e cornice debbano interagire. Insegna agli attori
non più semplicemente a dire, ma a interpretare i versi immedesimandosi nel personaggio; la
rigidezza deve sparire e le regole devono restare come il fondamento nascosto dell' azione
viva.
- In Francia emerge la figura di Talma, attore che apre la nuova strada che Goethe e Shiller
stavano intraprendendo, raro esempio di Classicismo non aristocratico ma borghese (post
mortem viene considerato l' ultimo attore tragico e il primo attore romantico). E' un chiaro
esempio dell' "immaginazione produttiva" di cui parla Goethe e rappresenta la mediazione tra
recitazione elevata ed espressione immediata, riesce ad andare oltre soprattutto nella verità e
nella forza dell' espressione.
"La sua recitazione mimica è incredibilmente espressiva, i suoi gesti sono naturali e non così
rigidamente misurati come negli altri attori. Lui non lascia mai freddo lo spettatore, ma al
contrario lo trascina e lo commuove." (lettera di Humboldt a Goethe)
Talma è l' attore di Napoleone, divo incontrastato della Comèdie Française, primo teatro di
Francia, dal 1789. Debutta due anni prima al Thèàtre Français. Crea enorme scalpore quando,
nella ripresa del Brutus di Voltaire al Thèàtre de la Nation (es Thèàtre Français), si presenta
nei panni del secondo tribuno Proculo vestito da autentico romano e viene subito accolto da
un grande applauso: non inventa nulla di nuovo ma, rapido assimilatore, mostra di sapere
scegliere e sfruttare le circostanze per interpretare, rendere tangibili e diffondere le nuove
tendenze.
Già verso il 1750, infatti, Diderot e Voltaire cercano di adattare i costumi all' epoca in cui
vivevano i personaggi che interpretano, alle condizioni sociali e alle circostanze particolari in
cui si trovavano, ma senza successo. Nel 1770-80 Larive, allievo di Mlle Clairon, osa comparire
a corte, davanti al re, senza parrucca e senza cipria, con tale indecenza che gli costa un severo
rimprovero. E' con la Rivoluzione che l' antico si trasforma in simbolo di un progetto politico e
diviene modello ideale.
Talma assume perciò in quel particolare momento storico il valore di una trasgressione
ideologica e politica che lo porta ad una posizione di primo piano. Il Thèàtre de la Republique,
dove si sposta poi Talma, si qualifica rapidamente per le sue innovazioni e la sua libertà: il
carattere aristocratico, il repertorio di autori contemporanei, lo stile scenico improntato alla
fedeltà storica. L' attore vuole imprimere a tutte le componenti del teatro (testi, scene,
costumi, recitazione ecc.) lo stile che David ha impresso nella pittura, per purificare e
riformare gradualmente l' intero linguaggio teatrale e attribuirgli i significati dell' era
borghese che sta nascendo. L' utopia di tutta la sua carriera è di rendere borghese la tragedia,
genere elevato, nobile, tradizionalmente aristocratico, e imprimerla dei nuovi ideali di libertà,
verità, immediatezza e naturalezza. Per quanto riguarda la recitazione dei versi, sostituisce la
cadenza matematica con pause ed interruzioni personali, ispirate al senso dell' opera e alla
psicologia del personaggio. Inserisce poi nella tragedia il livello visivo (pantomima), per
ridurre lo scarto tra tempo reale e tempo letterario.
- A Londra solo due teatri (Dury Lane e Covent Garden) hanno la patent, che consente loro di
allestire qualsiasi varietà spettacolare. Dal 1737 al 1843 vige il Licensig Act, la legge che tutela
gli interessi delle compagnie règie. I generi rappresentati sono la tragedia, la commedia, il
dramma, l' opera lirica, il balletto, il melodrama, lo spectacle, il burlesque, l' extravaganza e
le varie tipologie di pantomima.
Il burlesque è solitamente costituito da un testo in versi recitato con il sottofondo musicale
dell' orchestra, ha carattere comico, satirico e sempre metateatrale.
L' extravaganza (in cui spiccano il drammaturgo J.R. Planchè e l' attrice capocomica E.
Vestris) si caratterizza per parti recitate, canzonette popolari e danze unite spesso da
interventi orchestrali; tratta di argomenti favoloi o mitologici con un' ironia leggera e bonaria.
Lo spectacle è improntato su un imponente uso dell' apparato spettacolare e richiede spazi
particolari: una pista circolare, un palcoscenico collegato ad essa mediante pedane e un'
orchestra tutta intorno. Vi partecipano acrobati, clown, cavalieri (per battaglie a cavallo) e la
sua variante più eclatante è la naumachia. Fa leva sulle cifre visive a scapito della parola
- Charles Kean sperimenta il realismo dai tratti grandiosi nel modo più radicale (es. nell'
Enrico IV) con suntuosi abiti d' epoca, scenografie elaborate e commissionate ad hoc.
Determinante l' invenzione dell' illuminazione a gas nel 1817.
- In Francia, Inghilterra, Italia e Germania ogni attore nel primo Ottocento è ingaggiato da
una compagnia per recitare prevalentemente una medesima, precisa tipologia di personaggio.
Tra il 1830 e il 1850 Hans Doerry distingue otto categorie principali di personaggi, quattro per
le donne e quattro per gli uomini: Eroi, Amorosi, Padri e Antagonisti. L' Eroe è il giovane con
una passione tempestosa (se è più passivo e sentimentale prende il nome di Amoroso), l'
Innamorato, se è simpatico e un po' leggero prende il nome di Bonvivant, se ha una sfumatura
ridicola Giovane comico. Il Padre può essere di due tipi: il serio e saggio Padre d' eroe (es.
Wilhelm Tell del dramma di Shiller) e il Padre borghese, più brillante e a volte propriamente
comico.
- Nel sistema tedesco rilevante è l' assenza del primattore o di primattrice
- Laddove (come spesso in Germania) gli attori abbiano residenza fissa, la troupe è obbligata
ad allestire moltissime pièces diverse per offrire al pubblico sempre qualcosa di nuovo e
ciascun attore studia la propria parte autonomamente e non si curano di elaborarne un'
interpretazione mediata. In questo sistema, il grande attore scopre che l' unico modo per
distinguersi è conferire a ciascun personaggio una precisa peculiarità; l' esito a volte è
esemplare
- Al modello romantico di interprete si oppone uno più complesso e "formale" di John Philip
Kemble nella parte del Cardinale Wosely
- Nel 1830 Diderot pubblica il Paradosso sull' attore per rivendicare una preferenza per l'
interprete tecnicamente molto abile, che ripete "a freddo" una partitura verbale, fonetica e
gestuale, preparata in sede di prove, fingendo di sentire veramente le emozioni espresse
- Stendhal e Gautier prediligono un attore che viva emotivamente la parte, ma suggeriscono
degli stratagemmi per non abbandonarlo alla sorte di una casualità incontrollabile.
Stendhal insiste sulla necessità di mantenere una certa elasticità interpretativa, con un aperto
margine di interpretazione: la libertà favorirebbe l' accensione emotiva. Gautier sostiene che l'
improvvisazione sia necessaria, ma che debba basarsi su una definizione molto chiara e
precisa del carattere, dei sentimenti e dei pensieri del personaggio
- François Delsarte, teorico del teatro e maestro di attori e cantanti, concepisce l' attore come
colui che, in possesso di un ricchissimo vocabolario fonetico e mimico, è in grado di eseguire
in maniera tecnicamente perfetta tutti i gesti volontari che la partitura emotiva del suo
personaggio comporta, secondo un preciso disegno. In maniera automatica, così, il comèdien
giungerebbe ad immedesimarsi per quel curioso fenomeno (ben noto a Stanislavskij) grazie al
quale i gesti influenzano l' anima allo stesso modo in cui l' anima è il motore segreto del gesto.
Il Metodo di Delsarte si spiega in tre fasi:
1. l' attore definisce con minuzia il proprio spartito mimico sulla base dell' interpretazione
testuale preliminarmente compiuta
2. ripete tante volte da non avere più bisogno di pensare al tipo di movimenti da compiere
3. scatta l' immedesimazione, grazie alla quale è possibile compiere gesti involontari
- In Italia a capo delle formazioni dell' epoca c'è il capocomico o direttore, che sceglie il
repertorio e tratta con gli autori, è spesso proprietario del teatro è attore principale. In questo
sistema la durata delle prove è limitatissima e non consente all' attore il tempo per esplorare
la psicologia del personaggio, le scenografie sono "di fortuna", ciascun attore è tenuto a
possedere il proprio guardaroba scenico, lo spettacolo è per lo più concepito senza
preoccupazioni di unità, costituito da cellule a sè stanti
- la compagnia di giovani diretta da Gustavo Modena (1803-1861) prelude ad una visione d'
insieme
- La regia nasce prima di tutto dalla presa di coscienza della mancanza di armonia di un
insieme nella messinscena grande attorica. Il primo esempio di teatro di regia si individua nel
gruppo tedesco dei Meininger, attivo attorno al 1870
- Anche se gli attori sono dilettanti, ciò che conta è il lavoro di insieme, la corrispondenza fra i
vari personaggi, la coerenza del progetto spettacolare, firmato da quella figura nuova che si
chiama regista o metteur en scène o règisseur. Gli attori professionistici più affermati ( es.
Ludwig Barnay) sono ora costretti ad accettare la disciplina del gruppo.
- Il primo stacco dalla tradizione è l' impegno laboratoriale, che consiste nella costruzione di
un prodotto professionisticamente accurato, calcolato sin nel dettaglio.
- Notevole è l' innovazione condotta sul terreno della scenografia (bozzetti tratteggiati con
dentro l' attore); il palcoscenico tende a diventare sempre più volume, anzichè semplice
superficie. Si moltiplicano le piattaforme e i praticabili (gradini, scale, terrazze ecc. su cui l'
attore può operare) per far sì che lo spazio scenico diventi un luogo perfettamente abitabile da
parte dell' attore. I Meininger costringono gli attori a sfruttare l' intero spazio, a spostarsi
anche sul fondo, a recitare di spalle al pubblico (-> scompare la centralità del grande attore e
si impone anche una rotazione nei ruoli principali)
- Insuperabili sono le scene di massa, i movimenti delle comparse (la troupe è costituita da
una settantina di persone)
- Principale esempio è il Giulio Cesare, memorabile per la sua dimensione corale, per la
complessa dinamica gestuale, per i movimenti di massa, ma anche per le sue luci, per lo
svolgersi dell' azione in tutta la profondità del palcoscenico. La luce elettrica gioca un ruolo
significativo; i Meininger sono tra i primi a farne uso
- Stanislavskij: punto più alto della catena che arriva a fondare la regia in Europa. Sente
moltissimo l' influenza dei Meininger e sulla base dei loro insegnamenti mette in scena l'
Otello di Shakespeare nel 1896. Alla radice del suo lavoro c'è essenzialmente la suggestione di
un' immagine, la potenza di un' allucinazione estetica (approfondisci tutto Stanislaskij)
Lo spazio scenico
- Nel '900 lo spazio scenico viene totalmente ripensato, a partire dal superamento del teatro e
della scena all' italiana, per trasformare in profondità la relazione distanziata e passiva fra
spettatore e spettacolo, con tre modalità, compatibili tra loro:
1) progettazione di nuovi edifici a scena centrale (con il pubblico che attornia lo spettacolo) o a
scena anulare (con il pubblico attorniato dallo spettacolo). Esempi di "teatro totale" tuttavia
mai realizzato è il Totaltheater di Gropius
2) ristrutturazione dei vecchi edifici teatrali per rendere più ravvicinata e coinvolgente la
relazione spettacolo-spettatore con l' abbattimento della "quarta parete", l' abolizione del
sipario, la sostituzione della scena dipinta con una scena architettonica
3) ricerca di spazi non teatrali, come capannoni industriali, magazzini, garage, soffitte,
scantinati, palestre, abitazioni private ecc. Si ricordino le cantine romane del nuovo teatro
italiano di Carmelo Bene e gli spettacoli di strada, ad esempio, del Teatro Tascabile di
Bergamo
- La rivoluzione spaziale attuata dal Novecento teatrale può essere riassunta nello
spostamento dello spettacolo fuori dagli edifici deputati
- Lo spazio assume un ruolo di rilievo nella drammaturgia, non è più semplice contenitore
neutro
- Spazio della drammaturgia: spazio creato dal dramma in maniera necessaria, vincolante,
che può poi restare anche solo mentale, come nello spettacolo simbolista.
a) Appia fa discendere l' intera messa in scena, e addirittura lo stesso spazio scenico, dal
principio ordinatore della durata e dalla mediazione dell' attore
b) Copeau, nella poetica del trèteau nu (palco nudo), sostiene che bastino le parole del poeta-
drammaturgo per creare lo spazio. Gli ambienti astratti e non descritti fanno esaltare l' azione
dell' attore
c) Craig, dall' "azzeramento" della vecchia scena all' italiana, introduce gli screens, paraventi
mobili legati tra loro, in modo da avere una scena che fosse essa stessa movimento e azione
(debutto in Hamlet per la regia di Stanislaskij, 1912)
d) Mejerchol'd sviluppa una scena ispirata alla pittura e scenografia costruttivista, fondate
sulla biomeccanica (Revisore di Gogol, 1926)
- Con la danza moderna il corpo umano viene liberato dai vincoli e dalle convenzioni e si rivela
nel movimento puro; visione moderna della danza come arte autonoma (due nomi: Loie
Fuller e Isadora Duncan a Parigi)
- Obiettivo primario è sottrarre l' attore alla tirannia del testo e metterlo nelle condizioni di
esprimersi e di creare autonomamente oltre il testo. Delsarte sostiene che il gesto sia l' unico
mezzo in grado di esprimere l' ineffabile, il profondo, l' essenziale, andando al di là della
superficie e delle apparenze, alle quali si ferma troppo spesso il linguaggio verbale
- Lo stimolo della danza moderna non è il problema della riforma della danza classica
- Molti individuano nella danza l' essenza del fatto drammatico: Leban con il Tanztheater,
Kurt Jooss, Pina Bausch, John Cage, gli Happening, il Living Teathre, Meredith Monk e
Robert Wilson con il "teatro totale"
- Il contributo più importante di Leban è la danza libera, una delle matrici principali della
danza moderna europea, che prevede l' obbedienza scrupolosa ed eslcusiva alle leggi
dinamiche e semiotiche, che trae i suoi ritmi da quelli corporei dell' esecutore (battito
cardiaco, respiro) e dai suoi impulsi interiori, senza bisogno di musica. Necessita comunque di
una solida base tecnica
Beckett, la crisi del dramma moderno e i rapporti tra testo e messa in scena
- 1953: esordio di Aspettando Godot di Samuel Beckett, con allestimento di Roger Bli, Parigi.
Tutto il dramma si risolve in un "dialogo che non conduce mai all' azione ed è interrotto
soltanto da singole scenette che hanno carattere di numeri attorali": processo di progressiva
scarnificazione del dramma che vede il culmine in Finale di partita (1957) e prevede l'
eliminazione del dialogo, l' azzeramento della parola e del movimento
- 1965: inaugurazione dei "drammucoli" con Va e vieni, caratterizzati dall' estrema brevità e
dalla radicalizzazione della tendenza di concepire il testo scritto come una partitura da
riprodurre in modo estremamente fedele (presa d' atto della crisi del dramma moderno e
tentativo di soluzione dell' assurdo)
Le altre due soluzioni
proposte sono:
1) soluzione meta teatrale di Pirandello con i Sei personaggi in cerca d' autore (1921)
2) soluzione epica di Brecht, con la proposta di una drammaturgia non aristotelica, basata
sulla narrazione, sulla discontinuità e la frammentazione, sugli artifici scenici, ma soprattutto
sulla recitazione straniata, che dovrebbe indurre lo spettatore ad un atteggiamento
lucidamente e attivamente critico (es. La madre, 1930-2)
- Nuove e molteplici relazioni tra letteratura e teatro
a) La letteratura viene influenzata dall' importanza che la scena (Il processo di Kafka)
b) Il teatro prende come possibili punti di partenza per la messa in scena testi letterari (nel
1911 debutta al Thèàtre des Arts di Parigi l' adattamento teatrale dei Fratelli Karamazov)
- Esempi di letterati che fanno teatro senza dramma (teatro-racconto o teatro di narrazione):
Dario Fo, Giuliano Scabia, Marco Paolini
- Teatro post drammatico: tende a superare un teatro interamente ed esclusivamente
finalizzato alla rappresentazione di un' opera drammatica
- Lavorare per il testo: assumere l' opera letteraria come il valore principale dello spettacolo
- Lavorare con il testo: scegliere una o più opere letterarie non per mettersi al loro servizio, ma
per elaborare come una sostanza che deve alimentare un nuovo organismo: lo spettacolo. Il
testo viene usato come uno dei livelli o delle componenti che costituiscono la vira del risultato
scenico