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Compresenza di fenomeni teatrali diversi ma anche nitidi ed originali nella loro vitalità.,
contemporaneo al teatro elisabettiano che ha una concezione totalmente diversa: corrisponde
alle condizioni storiche favorevoli in Inghilterra che portano alla formazione di un teatro profano
professionale, per il pubblico pagante, eterogeneo ma riuscendo ad accontentare i gusti più
diversi.
L’Inghilterra è una realtà in fermento, dove si sta delineando una classe media e liberata dalla
concezione ideologica e politica dalla chiesa di Roma (ENRICO VIII CON L’ATTO DI
SUPREMAZIA) assume una sua autonomia e sul finire del secondo cinquecento diventa una vera
e propria potenza con vittoria sull’armata spagnola nel 1588: inizio della supremazia navale sul
controllo dei mari.
Da un punto di vista teatrale è la stabilizzazione di un fenomeno già praticato nel primo 500, in cui
si hanno attività di piccoli gruppi di professionisti, girovaghi dal grande spirito di adattamento ma
che propongono un repertorio di INTERLUDI che vengono prodotte per feste e banchetti in cui si
mescolano elementi diversi (popolare:canto e giochi di destrezza ma anche storie di fonti più
diverse come racconti biblici avventurosi e sentimentali, storie cavalleresche, romani. Racconti
stranieri con figure della storia inglese).
-LUOGHI
Gli allestimenti sono ESTEMPORANEI, improvvisati e semplici in cui basta un telo tirato come
fondale e che crea un vano come camerino.
C. Arene poligonali di legno usate per i combattimenti di animali (tori e cani, cani e orsi, leoni e
cani), mantenendo una scenografia che potesse richiamare il pubblico, un retropalco
funzionale e un sottopalco
D. Case aristocratiche
E. Corti: viene usata la sala più grande del palazzo dove sul lato minore vi è una paratia in legno
lavorato e decorato (ma non è una scenografia), vengono praticate due porte dove entrano gli
attori che si fanno largo tra gli spettatori all’arrivo (non c’è separazione tra spettatore e attore)
e recitano difronte ad un pubblico eterogeneo, da servi a padroni.
Accanto a questi abbiamo un secondo filone di TEATRO COLTO DI DILETTANTI: compiono attività
di rivalutazione e riscoperta dei classici, produzioni di repertorio colto in linea con i principi
umanistici, di testi composti anche in latino, che vengono prodotti e rappresentati in ambienti
elitari (cappelle reali, università e collegi per avvocati, dove ci sono giovani ragazzi che vengono
istruiti alle varie arti) Vi è un pubblico quindi di colti intellettuali che ha dimestichezza con le
pratiche teatrali europee; c’è la scenografia anche prospettica eventualmente.
Il teatro elisabettiano corrisponde all’evoluzione di queste due categorie di attori (adulti nei luoghi
più diversi e compagnie di giovani che si esibiscono in ambiente colto, il tutto nel primo 500) che
approda poi nel secondo 500.
Erano piccole compagnie circa 12 uomini, le donne non erano previste, infatti compariranno dopo
il 1660.
Si ricorreva alla prassi del DUBLING, che corrisponde all’assegnazione di due o più parti per
ciascun attore nello stesso spettacolo. Il personaggio ha piccole caratteristiche, infatti si utilizza
un alto convenzionalismo.
Andavano alla ricerca di un protettore nobile, livrea (?) , per mettersi al sicuro dalle leggi che erano
attribuite fin dal medioevo a vagabondi e accattoni comuni. Per un problema di ordine pubblico si
censurava ciò che rappresentavano in quanto anche secolo di grandi controlli religiosi c’era la
necessità di controllare.
Molte compagnie non avevano protezione quindi c’era l’esigenza di regolare il flusso delle
compagnie, con una LEGIFERAZIONE:
A. RETAINER’S ACT (1572): impedisce ai nobili di rango inferiore al barone di mantenere una
compagnia, così da evitar protezioni inesistenti. Si cerca di limitar il numero delle compagnie
attive, riducendo i protettori nobili possibili.
B. MASTER OF REVELS (1574) era una figura centrale e potente, legata alla Corona che controlla
e dà la licenza ai testi e può dare la PATENTE REGIA per lavorare in tutto il paese e quindi le
compagnie non hanno la necessità di chiedere l’autorizzazione per recitare e quindi possono
muoversi con maggiore libertà. Il vantaggio di avere una compagnia per le famiglie era di
ricavarne lustro nel caso di successo della compagnia. Rimane ancora il problema del luogo
perché nelle case signorili gli spettacoli venivano allestiti saltuariamente, in luoghi esterni
l’attività è osteggiata per questioni morale dai puritani: la corporazione municipale di Londra
vieta ogni spettacolo che quindi si trasferiranno fuori la city.
C. THE THEATRE (1576) Data fondazione primo teatro pubblico stabile fondato da JAMES
BURBAGE. Deriva dai ‘resti’ del Red Lion Theatre, durato fino al 1567. È il teatro per
antonomasia dove muove i suoi primi passi la compagnia di Shakespeare che era attore e
sceneggiatore e acquisisce dimestichezza con le pratiche teatrali. Burbage è un impresario
che decide di costruire questo teatro a nord della città, fuori dalla zona centrale e dalle
autorità municipali londinesi per sottrarsi al controllo.
Nessun teatro ci è pervenuto per la sua integrità in quanto in legno quindi o sono andati distrutti,
in genere a causa di incendi, giacchè le illuminazioni erano garantiti da fiaccole e lampade ad olio.
Si hanno però idee su come fossero e sul loro utilizzo.
L’edificio teatrale corrisponde sempre all’idea di teatro elaborato in quel contesto storico
geografico preciso:
-ROSE THEATRE
Sebbene in legno non erano rozzi o primitivi ma si ricorre a stucchi ed elementi architettonici,
lavorando il legno per ottenere un effetto marmoreo, per ricondurre il più possibili a stili classici.
Implica quindi che i luoghi fossero molto curati.
Gli spettatori che vogliono assistere pagano una piccola somma per accedere nell’arena, dove
rimangono in piedi (nell’arena o YARD) o pagando un penny in più accedono nelle gallerie (non
divise in palchetti) dotate di panche per sedersi o, nei teatri, c’erano le GENTLEMENTS ROOMS,
palchetti privati che consentivano ai più ricchi di alloggiare lì ma il divertimento maggiore per i
ricchi era affittare uno sgabello per sedersi sul palco, dando quindi bella mostra di se diventando
parte dello spettacolo, mettendosi in mostra con smorfie.
Negli spettacoli, dove si contano fino a 3000 spettatori, c’è una stretta vicinanza fisica tra attori e
spettatori, infatti il palco è poco sopraelevato (1-2mt massimo) per consentire buona visuale a chi
è in platea senza stagliarsi troppo rispetto al livello dell’arena ma consentendo comunque utilizzo
del sottopalco che spesso veniva usata per apparizione infermali tipiche nell’elisabettiano e
questa piattaforma è quindi necessariamente dotata di botole per l’apparizione.
IL PALCO è una piattaforma quadrata di circa 12 mt che è circondata dal pubblico sui tre lati, è
protetta da una tettoia sorretta da colonne robuste e su tutto c’è la torretta che ha in cima una
bandiera con emblema del teatro issata all’inizio dello spettacolo che iniziava alle due del
pomeriggio e doveva chiudersi prima del tramonto, per far rincasare le persone prima del buio ma
anche perché sfruttano l’illuminazione naturale. Le torce non erano sufficienti all’illuminazione di
tutto l’ambiente.
A metà 700 si toglie il pubblico dal palco per dare più credibilità. Non si sa se al Globe venisse
adottato da Shakespeare il pubblico sul palco ma molto probabilmente no.
Porte che davano sul palco, usate dagli attori per suggerire i
cambi di scena o indicare che cambiava il luogo dell’azione.
La scenografia: si usano pochi oggetti o elementi scenografici, in quanto non c’è volontà o
necessità di attingere a luoghi suggestivi; si parla infatti di SCENOGRAFIA VERBALE, suggerita
quindi dal dialogo e evocata dalla parola poetica. Il testo non è costruito per la bella lettura ma
pensata per la scena.
Le atmosfere notturne sono evocate e suggerite quindi allo spettatore al quale si chiede di usare
la fantasia.
es. Nell ‘Enrico V’ di Shakespeare si chiede la benevolenza del pubblico e la sua disponibilità a
giocare di fantasia e immaginazione integrando quello che la parola poetica evoca e quindi
diventando un complice di quello che si costruisce. Talvolta il luogo o momento dell’azione veniva
suggerita con un cartello in cui veniva scritto il luogo. Lo spazio è libero per lasciare la fantasia
allo spettatore, si è tutti dentro il grande gioco del teatro e veniva usato dall’attore nel migliore dei
modi.
Agire davanti alla piattaforma significa essere un pò fuori dall’azione non a caso lo spazio viene
usato dal FULL (clown) erede della tradizione giullaresca che crea un dialogo con pubblico e
spesso deve improvvisare o provocare, giochi di parole giocose e ammiccanti; in questo tipo di
produzione non si fa per diletto ma per arte e mestiere quindi il pubblico è interlocutore reale e
sulla base di questo viene costruita la drammaturgia.
Si devono accontentare i gusti più diversi; è un teatro che si può definire NAZIONAL POPOLARE
poiché viene prodotto per andare incontro ai gusti del pubblico, infatti ha un repertorio vastissimo
e va continuamente rinnovato e modificato per essere accattivante. Si crea quindi un legame
stretto con il drammaturgo che non è un poeta ma un compositore consapevole della macchina
teatrale e costruisce le sue opere specificamente per quella compagnia teatrale conoscendo già
attori e parti conformando la parte sull’attore.
L’autore non ha diritti sul testo. Non viene dato alle stampe e spesso il testo viene revisionato
dall’attore stesso perché magari una scena non rendeva a sufficienza. Non è inusuale che un
testo sia prodotto da più autori e che ci sia una collaborazione per ottenere più consenso di
pubblico.
-Si ha un salto di qualità quando per il teatro cominciano a scrivere i testi gli UNIVERSITY WITS:
giovani autori colti di buona formazione coniugando poetica, efficacia drammatica e gusto
popolare facendo prevalere delitti efferati, orrori, presenza di soprannaturale che si ritroveranno in
Shakespeare
2. MARLOWE che nel ‘Doctor Faust’ (1588) mette al centro incarnazione dell’uomo agitato dalla
sua potenzialità e dall’ansia di conoscenza e irrequietudine. Colui che rende celebre il BLANK
VERSE, usato da S. , bello e efficace grammaticalmente.
-NEW GLOBE: nel novanta grazie al sostegno economico di un mecenate, venne ricostruito
totalmente e non lontano dalla posizione originale, con la fisionomia che forse aveva all’epoca.
Fatto con legno di quercia ,come il vecchio forse, colonne e capitelli decorati con stucco che
danno l’impressione del marmo. Si mantiene l’allestimento e pratiche sceniche tipiche.
In questo spazio tendenzialmente vuoto c’era UNA PRESENZA IMPONENTE DEI COSTUMI,
molto lussuosi ma senza volontà di ricostruzione storica: gli attori si indebitavano per procurarsi
un corredo lussuoso finalizzato ad attrarre l’attenzione, a volte lasciato in eredità dai nobili o
acquistati dai servi dei nobili; per alcune categorie si atteneva alla moda contemporanea.
Lo spettatore si può appoggiare al palco, ne diventa parte integrante: mescolanza e non tracciare
quindi distinzione netta tra attori e spettatori.
Al di sotto della tettoia vi erano dei segni zodiacali (HEAVENS) anche con botole per consentire le
apparizioni
es. THE BLACKFRIARS, SAN PAUL SCHOOL (dove cantano i ragazzi, fenomeno colto) . Dotati
della pianta rettangolare con tutti i posti a sedere, con un numero minimo di 700 posti, le gallerie
sono sono gli unici posti usati degli spettatori, biglietto più costoso, illuminazione artificiale perché
non si è all’esterno.Le pratiche sceniche non differivano molto.
-LE COMPAGNIE
dopo la grande peste di Londra tra 1592 e1593, vengono chiusi i teatri pubblici aperti poi nel
1594. In questo contesto si fondono le compagnie e escono queste due, specchio di due
differenti modi di organizzazione:
• LORD ADMIRAL’S MEN, dalla struttura impresariale: l’impresario scrittura attori che recitano al
Rose, ed è colui che paga i salari. Quindi gli attori sono dipendenti non protagonisti. Ci sono
molti cambiamenti tra gli attori che rendono la compagnia NON STABILE
• LORD CHAMBERLAIN’S MEN, che poi saranno KING’S MAN: compagnia del Re Giacomo I, per
cui scriverà Shakespeare. vi è una compartecipazione azionaria: condividere i proventi per poi
condividere l’investimento. I Burbage sono l’anima dell’impresa. Ci sono anche i salariati ma
sono una piccola parte, per lo più sono attori giovani che facevano parti femminili ,dato che le
donne non potevano, o musicanti o servi di scena, ma non sono parte integrante.
Donne interpretate da ragazzi: importanza delle immaginazione del pubblico che doveva essere
dotato di volontà immaginativa.
-ATTORI TRAGICI
• EDWARD ALLEYN: primo attore della compagnia impresaria. Stile più ampolloso, enfatico e
artificiale in cui si amplificava la gestualità e la dizione. La recitazione indugiava su questi toni:
essendo l’edificio con tanti spettatori, con grande mobilità del pubblico, dove veniva distribuito
da bere e da mangiare (rumoroso), tende ad amplificare la sua recitazione perché tutto questo
possa giungere in maniera decisa.
I personaggi sono ascrivibili a delle categorie: RE, SERVO E DAMA ma ciò che non funziona è
quando applicata ad una drammaturgia: Shakespeare lavora sulla definizione di un carattere non
universale ma dai CARATTERI PECULIARI, sono personaggi complessi e stratificati quindi non
funziona questo tipo di recitazione.
-RICHARD BURBAGE: attore shakespeariano. Stile più morbido che riesce a dosare i toni, la
gestualità ed è proprio quello che chiede Amleto in questo passaggio.
Dello stile di recitazione si sa molto poco: si prende in caso Amleto che utilizza attori per far
rappresentare le modalità dell’assassinio di suo padre rivelate da lui stesso all’Inizio per far uscire
allo scoperto la situazione . Amleto quindi è capocomico e dice come recitare.
‘naturalezza’: non è imitazione del reale; specchio deputato e non si può riproporre tale e quale
ma metterla in una forma, in un qualcosa che conservi la naturalezza ma non la copia della realtà.