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28 • 20 16
R E S T A U R O
R E S T A U R O 28
Opificio delle Pietre Dure
è l’antico nome di una delle
•
botteghe granducali istituite
2 01 6
dai Medici nel XVI secolo,
trasformata oggi in Istituto
Centrale per la conservazione
e il restauro delle opere d’arte
alle dipendenze della Direzione
Generale Educazione e Ricerca
del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del
Turismo.
L’Istituto fiorentino estende
la propria attività di restauro,
ricerca e consulenza, applicati
alle diverse tipologie di
materiali, all’intero territorio
nazionale ed anche all’estero.
È sede di una Scuola di Alta
Formazione e di Studio.
Centro Di
OPD Restauro
Rivista dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze
28 2016
Soprintendente Hanno collaborato a questo numero Allievi SAFS OPD (4° anno PFP 4)
Marco Ciatti Opificio delle Pietre Dure Elisa Bartolini, Veronica Collina,
Direzione Stefania Agnoletti, Francesca Bettini, Nicola Ricotta, Yunjoung Ra
Maria Cristina Improta, Annalena Brini, Giancarlo Buzzanca,
Giancarlo Lanterna, Patrizia Riitano Andrea Cagnini, Marco Ciatti, Storici dell’arte
Alberto Felici, Cecilia Frosinini, Silvia Benassai, Riccardo Gennaioli,
Comitato di redazione Annalisa Innocenti
Alfredo Aldrovandi, Marco Ciatti, Monica Galeotti, Luisa Gusmeroli,
Cecilia Frosinini, Maria Cristina Maria Cristina Improta,
Clarice Innocenti, Carlo Galliano Lalli, Elena Nazzari, archivista
Improta, Clarice Innocenti, Barbara Zilocchi, architetto
Carlo Galliano Lalli, Giancarlo Lanterna, Maria Rosa Lanfranchi,
Maria Donata Mazzoni, Anna Mieli, Giancarlo Lanterna, Paola Franca
Letizia Montalbano, Sandro Pascarella, Lorenzi, Maria Donata Mazzoni,
Anna Patera, Simone Porcinai, Anna Mieli, Letizia Montalbano,
Sandra Rossi, Laura Speranza, Cinzia Ortolani, Anna Patera,
Isetta Tosini Simone Porcinai, Luca Rocchi,
Sandra Rossi, Andrea Santacesaria,
Oriana Sartiani, Franca Sorella,
Redazione Laura Speranza, Peter Stiberc,
Susanna Pozzi Isetta Tosini, Francesca Toso
Ufficio Promozione Culturale
Sandra Rossi, Chiara Cappuccini, Collaboratori esterni
Susanna Pozzi, Angela Verdiani Gallerie degli Uffizi
Archivio restauri Valentina Conticelli
Anna Mieli, Stefania Giordano,
Ornella Savarino Università degli Studi di Firenze –
Gabinetto fotografico Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche
Roberto Bellucci, Cecilia Frosinini, e Naturali
Marco Brancatelli, Giuseppe Zicarelli Teresa Bruni
Contributi 15 I dieci Putti in fasce di Andrea della Robbia nel loggiato dell’Ospedale
degli Innocenti a Firenze. Anticipazioni sul restauro
Laura Speranza
130 Lo strano caso del Ritratto del cardinale Guido Bentivoglio di Antoon van Dyck
Marco Ciatti, Silvia Benassai, Oriana Sartiani
Note di restauro 150 ll restauro di tre manufatti islamici ageminati come caso studio. Metodologie
di pulitura e protezione dell’argento: introduzione di una tecnica dry
con gomme e considerazioni sui formulati protettivi
Giulia Basilissi, Annalena Brini, Andrea Cagnini, Cinzia Ortolani
162 Le applicazioni della tecnica delle correnti indotte (Eddy-Current) per la conservazione
e lo studio di manufatti metallici di valore storico-artistico
Stefania Agnoletti, Teresa Bruni, Andrea Cagnini, Monica Galeotti,
Simone Porcinai, Barbara Salvadori, Alessandra Santagostino Barbone
184 La conservazione del legno: cura e prevenzione contro gli attacchi da insetti xilofagi.
Nuova formulazione a base di Permetrina “Sintrade PU (INDIA)”.
Applicazione del Sintrade PU su tessuto HTC
Marco Tarducci, Maria Rizzi, Isetta Tosini
220 Il Crocifisso di Antonio del Pollaiolo della basilica di San Lorenzo di Firenze.
Indagine sulla tecnica costruttiva e intervento di restauro di una scultura in sughero
Peter Stiberc, Rita Chiara de Felice
262 Il restauro di tre bustini in pietra dura provenienti dalla basilica insigne
dei Santi Apostoli e San Nazaro Maggiore di Milano
Riccardo Gennaioli, Francesca Toso, Sara Guarducci
273 Il restauro del paliotto in scagliola proveniente dalla cappella della Compagnia
delle Stimmate nella basilica di San Lorenzo a Firenze
Annalisa Innocenti, Chiara Martinelli, Luca Rocchi, Francesca Toso
279 I restauri in corso dell’Opificio delle Pietre Dure nel Museo Nazionale del Bargello
Maria Cristina Improta, Franca Sorella, Irene Giovacchini, Stefano Landi,
Anne Katrin Potthoff Sapia
298 I frammenti di intonaci dipinti provenienti dallo scavo archeologico della villa romana
di Vignale, Piombino (Li): un’esperienza didattica per la messa a punto dell’intervento
di restauro
Alberto Felici, Ottaviano Caruso, Anna Patera, Elisabetta Giorgi, Enrico Zanini
316 Il microscavo in laboratorio. Esperienze recenti presso l’Opificio delle Pietre Dure
Annalena Brini, Stefano Casu, Anna Patera
323 La presenza dell’OPD nel web e nei social network. Genesi, uso e ostacoli
del restauro 2.0
Giancarlo Buzzanca
379 Ancora un anno del cantiere dell’Opificio nella Sala delle Asse nel Castello Sforzesco
di Milano
Cecilia Frosinini, Maria Rosa Lanfranchi
L’anno scorso, il 2015, si era idealmente chiuso con la voluta da chi scrive in occasione dei primi 40 anni del
giornata di studio organizzata per ricordare il ruolo moderno OPD (1975-2015) ha poi risposto con gran-
dell’Istituto e la sua attività nei tre campi d’azione del de passione e disponibilità la Fondazione Cassa di
restauro, della ricerca e della formazione e da quella Risparmio di Firenze, che ha promosso un progetto di
stessa indimenticabile giornata siamo ripartiti, con sostegno strutturale verso l’OPD, assolutamente ine-
rinnovato entusiasmo, per gli obiettivi futuri. La dito nel panorama nazionale per forma e per l’impe-
manifestazione del 13 novembre, per la quale sono gno profuso. Tale progetto, i cui contorni sono in via
grato a tutti i nostri autorevoli ospiti, ha nei mesi suc- di definizione sotto tutti i vari e complessi aspetti, ha
cessivi prodotto davvero dei buoni frutti. La stima e già ricevuto un’approvazione da parte del Ministero il
l’attenzione verso l’OPD manifestata dal Segretario 2 dicembre 2016 con la firma di un accordo quadro
Generale Antonia Pasqua Recchia e dall’allora Diret- che costituisce la premessa della nascita di un’apposita
trice Generale Educazione e Ricerca Caterina Bon si nuova Fondazione che collaborerà stabilmente con
sono poi concretizzate in una sostanziosa assegnazione l’OPD sulla base di una precisa convenzione. Dunque
per il funzionamento dell’Istituto, segnando una sorta si può ragionevolmente ritenere che questo generoso e
di record storico in questo campo, e di questo siamo lungimirante progetto possa presto divenire realtà,
particolarmente grati. Confidiamo che tali sentimenti producendo numerosi benefici effetti sulla vita del
verso l’OPD consiglino il superiore Ministero ad asse- nostro Istituto e per questo sono davvero molto grato
gnarci una buona parte dei 20 restauratori che il con- al Presidente Umberto Tombari e al Direttore Gabrie-
corso attualmente in atto porterà in Toscana. L’emor- le Gori. Anche le parole pronunciate dal Rettore del-
ragia di personale altamente qualificato è purtroppo l’Università di Firenze Luigi Dei, che ringrazio, alla
inarrestabile e sempre più ampia è la differenza tra la nostra giornata per i primi 40 anni di attività hanno
realtà e l’organico stabilito su carta nei documenti prodotto dei risultati concreti: è stato sottoscritto un
ufficiali e un limitato impatto su questa criticità è sta- accordo quadro tra l’Università e l’OPD per una più
to quello fornito dalla mobilità volontaria. Interpreto stretta collaborazione reciproca nella didattica, e la
però come una manifestazione di stima verso l’Istituto nostra SAFS potrà certo trarne dei miglioramenti nel-
il fatto che questi colleghi abbiano chiesto di trasferir- la qualità degli insegnamenti impartiti, nella ricerca e
si da noi e colgo l’occasione di questo editoriale per nei progetti sia nazionali che europei. In prospettiva
ringraziarli e per salutarli, augurando loro buon lavo- stiamo insieme sognando la possibilità di istituire con
ro. Non sto a segnalare quanti colleghi siano andati in il supporto delle due istituzioni fiorentine, e, per la
quiescenza, come si dice con un orrendo termine prima volta nel panorama italiano, un livello di for-
burocratico, nel corso del 2016, tutti di grande quali- mazione post laurea nel campo della conservazione,
tà professionale e umana. L’OPD li saluta e li ringra- così da completare il passaggio di questa nuova disci-
zia doppiamente, per quello che hanno dato all’Istitu- plina nell’ambito accademico degli studi. Anche la
to durante il loro fattivo servizio, e per l’aiuto che con- soddisfazione espressa per quanto sinora realizzato
tinueranno a fornire, dal momento che alcuni di loro insieme da parte del Presidente dell’Opera di Santa
hanno offerto una collaborazione volontaria, che ha Maria del Fiore Franco Lucchesi non ha rappresenta-
già dato positivi risultati. All’appello lanciato il 13 to una semplice affermazione verbale, ma si è imme-
novembre 2015 nel corso della giornata di studio diatamente tradotto nella richiesta di intervento sulla
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Editoriale
terza porta del battistero, quella sud realizzata da “1. consulenza tecnico-scientifica (per prestiti a
Andrea Pisano, che nei primi mesi del 2016 è stata mostre; valutazione delle necessità di restauro delle
smontata e trasferita al Laboratorio di via degli Alfani, opere e predisposizione di una casistica in ordine di
nella stanza che ha già visto concludersi in precedenza urgenza; valutazione dei progetti di restauro/perizie
il restauro delle due porte bronzee di Lorenzo Ghiber- sottoposte alle Gallerie degli Uffizi da restauratori
ti. Nell’ambito di questa collaborazione l’8 giugno privati; ecc.);
2016 presso la Sala convegni dell’Opera si è tenuta 2. restauro in esecuzione diretta di opere afferenti alle
una giornata di studio sul restauro della porta nord di Gallerie degli Uffizi;
Ghiberti nella quale sono stati presentati i risultati del- 3. direzione tecnica di restauro affidato a esecutori
l’intervento e dei numerosi studi compiuti, soprattut- privati;
to sul versante della tecnica artistica e delle indagini 4. redazione di capitolato per gara di affidamento di
scientifiche. operazioni di restauro;
Oltre alle iniziative realizzate in qualche modo in 5. partecipazione alla commissione giudicatrice di
continuità con la giornata del 13 novembre 2015 va gara;
anche ricordato l’accordo quadro concluso con le 6. redazione scheda-tipo, conservativa, di catalogazio-
Gallerie degli Uffizi, fortemente voluto dal Direttore ne conservativa delle opere (in esposizione e in depo-
Eike Schmidt che ringrazio per la fiducia dimostrata sito) e condition report-tipo per mostre, sia per
nei confronti del nostro Istituto. Si tratta di confer- richieste di prestiti uscenti che per prestiti entranti in
mare e di conferire una veste giuridica nuova a un’an- occasione di mostre alle Gallerie degli Uffizi;
tica consuetudine per la quale i musei oggi afferenti 7. corsi di formazione e istruzione per dipendenti del-
alle Gallerie degli Uffizi hanno da sempre usufruito le Gallerie degli Uffizi qualificabili come corrieri per
delle competenze dell’OPD per i problemi conserva- le mostre;
tivi delle loro sterminate collezioni d’arte. Dalla Pri- 8. collaborazione alla creazione di un elenco di
mavera di Botticelli (1982) alla Madonna del Cardel- restauratori accreditati, sulla base dei criteri attual-
lino di Raffaello (2008), tanto per citare alcuni cele- mente in vigore per la definizione dei restauratori dei
bri esempi del passato più lontano e più vicino a noi, Beni Culturali, nelle more delle procedure per l’Ac-
per arrivare sino agli interventi attualmente in corso creditamento;
sull’Adorazione dei Magi di Leonardo e sulla Madon- 9. consulenza e creazione di un elenco di professiona-
na dell’Impannata di Raffaello, questo rapporto è sta- lità per attività finalizzate alla disinfestazione, alla rile-
to importante e ha portato frutti assai interessanti per vazione e progettazione di un sistema di controllo cli-
entrambe le parti che hanno segnato la storia del matologico degli ambienti espositivi, di deposito e di
restauro moderno a Firenze. Infatti, per quanto manutenzione afferenti alle Gallerie degli Uffizi;
l’OPD sia un Istituto Centrale e dunque abbia una 10. collaborazione alla progettazione tecnica di
valenza nazionale, è altrettanto innegabile che esista ambienti idonei e a norma di sicurezza da dedicare ad
un legame speciale con il patrimonio artistico della attività di manutenzione;
città di Firenze, e più in particolare con quella colle- 11. consulenza climatologica e antisismica delle futu-
zione di lontana origine granducale, nella quale re vetrine espositive”.
affonda le sue radici lo stesso Istituto. La manifattura Come si può constatare nulla di quanto elencato può
di corte, la ‘galleria dei lavori’, poi rinominata Opifi- ragionevolmente far ritenere che l’OPD abbia voluto
cio delle Pietre Dure in epoca lorenese, da un lato, e con quest’intesa eliminare o sostituirsi alla platea di
la tradizione di manutenzione e cura della collezione ditte di restauro che tradizionalmente collaborano
granducale dei dipinti poi trasformata nel moderno con tali musei, come qualcuno ha ritenuto di poter
concetto di laboratorio di restauro intorno al 1932, interpretare. L’OPD non è un’impresa che intende
dall’altro, rappresentano infatti le nostre radici e nul- fare concorrenza alle altre, ma un Istituto in cui l’alta
la di più naturale era per noi stringere quest’accordo operatività su un numero limitato di opere è al servi-
con le attuali Gallerie degli Uffizi. Gli scopi dell’ac- zio delle attività di studio e ricerca nel campo della
cordo sono chiaramente indicati nel testo: conservazione, nonché di formazione di nuove leve di
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Editoriale
restauratori. È dunque perfettamente naturale che mentali per la realizzazione di grandi progetti di
due istituzioni dello stesso Ministero collaborino tra restauro, quali quelli riguardanti le tre porte bronzee
loro per un interesse pubblico quale la migliore con- del battistero di Firenze, la serie dei tondi robbiani
servazione di un patrimonio artistico così eccelso. Sia- dello Spedale degli Innocenti oppure l’incredibile
mo assai legati ai nostri diplomati, che rappresentano recupero dell’Ultima Cena di Giorgio Vasari. Dunque
oggi la maggior parte della fascia più qualificata di la possibilità di fornire l’aiuto dell’Istituto a vari livel-
restauratori presenti a Firenze, e riteniamo sincera- li e in diversi momenti che era sempre esistita con le
mente, anche per aver ricevuto in passato direttamen- amichevoli continue richieste di aiuto o di consiglio è
te da loro le segnalazioni delle criticità esistenti nelle adesso collocata all’interno di un quadro riconosciuto
modalità di organizzazione e di conduzione dei e trasparente, più adeguato con i tempi odierni, e sia-
restauri, di poter fornire alle parti un contributo, mo grati al Direttore Schmidt per aver voluto ricono-
sempre nel superiore interesse delle opere d’arte coin- scere, anche tangibilmente, questo nostro impegno.
volte. Come ricordato nella giornata di studio del Tuttavia, un argomento più di tutti gli altri merita di
2014, dedicata proprio ai nostri allievi, passati e pre- essere considerato centrale in quest’anno 2016: si
senti, Professione restauro: le esperienze dei diplomati tratta dei 50 anni trascorsi dalla grande alluvione di
dell’Opificio delle Pietre Dure, essi rappresentano un Firenze del 1966, che tanto ha segnato la storia del
importante strumento per la diffusione delle metodo- nostro Istituto. Tale stretto legame deriva dalla facile
logie di intervento dell’OPD e ne assicurano la tra- constatazione per cui senza tale catastrofe, probabil-
smissione al futuro, oltre che essere divenuti fonda- mente, non esisterebbe un Istituto con la struttura
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Editoriale
del moderno OPD. Come è ben noto, infatti, il pro- tamente, e delle capacità professionali dei restaurato-
tagonista degli interventi di restauro ai dipinti dopo ri, interni ed esterni, la sfida è stata alfine vinta con
l’alluvione fu il Laboratorio della Fortezza, diretto da un lavoro di quasi dieci anni, e il 4 novembre, in
Umberto Baldini, ma che dipendeva dalla Soprinten- occasione dei 50 anni dell’alluvione, l’opera è stata
denza fiorentina, allora guidata da Ugo Procacci, restituita al Museo di Santa Croce (fig. 1). Siamo lie-
grande esperto di restauro e protagonista della sua ti e onorati che a fare festa insieme a noi per il recu-
storia dagli anni trenta in poi. L’atmosfera di mag- pero di questo dipinto siano volute intervenire le
giore attenzione verso il patrimonio culturale e la massime autorità del nostro Paese, il Presidente della
consapevolezza di dover avere strumenti più forti per Repubblica Sergio Mattarella, e il Ministro Dario
poter affrontare problemi così enormi, spinsero il Franceschini. La cerimonia organizzata dall’Opera di
nostro Paese a creare un Ministero apposito per i Santa Croce e da Prada, che ringrazio nelle persone di
Beni Culturali e in questo clima, con il sostegno di Irene Sanesi e di Patrizio Bertelli, ha visto una gran-
Giovanni Spadolini, protagonista di questa svolta, de partecipazione delle autorità e del pubblico fio-
Umberto Baldini riuscì a separare il grande Labora- rentini, desiderosi di rivedere questo dipinto dopo 50
torio dalla Soprintendenza, a fonderlo con l’antico anni di assenza. Per chi scrive si tratta letteralmente
Opificio e porre le basi per la creazione di un Istitu- della realizzazione di un sogno, un sogno reso realtà
to di conservazione, passando gradualmente dall’im- grazie alla sinergia tra le tre mission dell’OPD, ope-
postazione del laboratorio di servizio di una Soprin- ratività, ricerca e formazione, e alle capacità e com-
tendenza a quella di un Istituto specialistico, con la petenze del Laboratorio. Davvero ci si augura che
creazione successiva del Laboratorio scientifico e del- una struttura capace di un risultato di questo tipo
la Scuola per restauratori. Nella mostra del 1982 possa uscire al più presto da questa condizione di
Metodo e Scienza, Operatività e ricerca nel restauro, progressivo indebolimento e possa continuare nel
Baldini mostrava i primi risultati del suo grande lavo- tempo a operare per il patrimonio artistico naziona-
ro, e determinava una linea metodologica di impo- le. Per ricordare l’alluvione in maniera non retorica,
stazione per l’attività del suo Istituto che lo scrivente ma come tema di dibattito storico, per le sue profon-
condivide in pieno. Tra le opere danneggiate dall’al- de conseguenze sulla storia del restauro a Firenze,
luvione un posto di rilievo per l’estrema gravità del l’OPD ha organizzato, in collaborazione con gli Ami-
danno lo meritano senz’altro i dipinti su tavola. La ci dell’Opificio, a partire dal 20 aprile e con la dura-
loro natura composita di supporto ligneo, strati pre- ta prevista di un anno, un ricco ciclo di conferenze 50
paratori e pellicola pittorica, che reagiscono diversa- anni dopo: 1966-2016. Alluvione, opere d’arte, restau-
mente all’assunzione di acqua, provoca problemi di ri (fig. 2) che hanno trattato sia di singoli interventi
decoesione e di perdita di adesione, che possono met- di restauro, fra tutti quello recente sulla celebre Mad-
tere in discussione la sussistenza stessa del dipinto. dalena di Donatello, sia temi di più ampio respiro,
Per questo sin dall’inizio il Laboratorio della Fortez- quali l’inedita campagna fotografica compiuta dal
za si è confrontato con questi problemi, cercando Gabinetto Fotografico Nazionale o la recezione del-
costantemente un miglioramento del proprio inter- l’alluvione nei media internazionali, oppure ancora la
vento e una riduzione della sua invasività. Nel 2004 testimonianza diretta di un restauratore norvegese
l’OPD, che stava preparando la restituzione a Santa accorso in aiuto di Firenze, Erling Skaug, da allora
Croce di ben otto dipinti alluvionati finalmente divenuto un amico del nostro Istituto, ricevendo
restaurati, fu incaricato di affrontare il complesso un’ottima risposta da parte del pubblico.
problema costituito dall’Ultima Cena di Giorgio Sul versante dell’attività di restauro il 2016 ha visto
Vasari, rimasto a lungo nei depositi perché ritenuto alcuni importanti progetti di conservazione. Non si
difficilmente restaurabile, se non addirittura di può non ricordare che in un tempo assai breve sono
impossibile recupero. Grazie al costante sostegno del stati restaurati i dieci tondi robbiani dello Spedale
nostro Ministero, dell’aiuto di vari altri soggetti qua- degli Innocenti, in occasione della riapertura del suo
li la Protezione Civile, la Getty Foundation e infine riallestito museo. Anche in questo progetto fonda-
Prada tramite il FAI in un primo tempo e poi diret- mentale è stato il ruolo di un gruppo di diplomati,
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Editoriale
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Oreficeria alla Santa Margherita di Antiochia della che i vari settori operativi stanno conducendo con
cattedrale di Montefiascone, provvista di un minac- mirabile impegno e con appassionata dedizione, ma
cioso drago che l’avvolge con le sue spire, realizzata da gli eventi accorsi il 24 agosto nell’Italia centrale ci
un orafo senese del XV secolo. Il suo complesso hanno portato a dover fornire il contributo dell’OPD
restauro ha potuto affrontare e risolvere problemi per il recupero e la salvaguardia dei beni culturali
estetici e strutturali di seria entità, restituendo l’opera danneggiati da quel terribile e luttuoso sisma. Siamo
all’ammirazione del pubblico, come è avvenuto con tutti rimasti profondamente impressionati dal tragico
l’esposizione temporanea presso il Museo dell’OPD evento e, avendo già vissuto di recente analoghe situa-
dal 27 maggio al 2 luglio, nell’ambito della serie di zioni nel 2009 all’Aquila e nel 2012 in Emilia, abbia-
brevi presentazioni denominata “Effetto Restauro”. mo cercato di mettere al servizio delle Soprintenden-
In attesa della presentazione nella prossima primave- ze locali, nell’ambito della nostra presenza nel-
ra dell’intervento in corso sull’Adorazione dei Magi di l’UCCN, la nostra esperienza. Dalla fine di settembre
Leonardo, il settore Dipinti mobili ha avuto un anno due o tre restauratori dell’Istituto sono stati presenti a
denso di impegni su opere tra le quali meritano una settimane alterne presso il deposito di Cittaducale, e
menzione per il particolare significato sia dell’opera si ringrazia la Scuola Centrale del Corpo Forestale
sia delle problematiche conservative, il Ritratto del dello Stato per l’ospitalità, collaborando anche ai
cardinal Bentivoglio di Antoon Van Dyck, celebre nel- necessari recuperi agli ordini dei Vigili del Fuoco e
la storia del restauro per essere stato sottoposto a Pari- Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con il coor-
gi durante le requisizioni napoleoniche a un comples- dinamento della Protezione Civile. Le immagini e i
so trasporto del colore, da tela a tela, casistica assai racconti riportati dai colleghi hanno confermato la
rara, e per questo l’opera e i risultati del progetto convinzione dello scrivente che la maggior opera pos-
saranno presenti su questo stesso numero della rivista sibile di conservazione preventiva del patrimonio arti-
dell’Istituto. Contemporaneamente sono in corso stico, oggi possibile, sarebbe costituita dalla messa in
interventi su altri due capolavori della Galleria Palati- sicurezza del territorio: i terremoti e l’alluvione di
na, la Madonna dell’Impannata di Raffaello e la Firenze, che quest’anno si ricorda, hanno nell’insieme
Madonna della Cesta di Rubens, oggetto entrambi di provocato più danni al patrimonio artistico di qua-
una difficile pulitura. Il 25 marzo sono poi stati pre- lunque altra fonte di degrado. Con l’estensione del
sentati, dopo il restauro compiuto dal nostro Istituto, sisma alle zone più settentrionali dell’Umbria e delle
gli affreschi straordinari di Paolo Uccello del Chiostro Marche, l’OPD, in accordo con l’UCCN e i colleghi
Verde di Santa Maria Novella. Si tratta di un’impor- dell’ISCR, ha preso contatti con gli uffici della tutela
tante operazione di ‘ri-restauro’ di questo ciclo inte- dell’Umbria per convogliare in quella regione le pro-
ramente strappato in passato, che pone oggi numero- prie possibilità d’aiuto. La presenza del deposito del
si problemi conservativi, i cui risultati saranno pre- Santo Chiodo potrà consentire di allestirvi un labora-
sentati con un’apposita pubblicazione. È proseguita torio che operi per la schedatura conservativa, il pron-
anche nel 2016 l’attività di restauro dello straordina- to intervento e l’immagazzinamento in sicurezza del-
rio patrimonio di modelli botanici in cera del Museo le migliaia di beni artistici colpiti, in modo che in
di Storia Naturale di Firenze, eseguite nei laboratori futuro la Soprintendenza locale possa procedere con
dell’OPD con la collaborazione di restauratori diplo- la fase successiva dell’affidamento a ditte per il restau-
mati che hanno nel tempo acquisito un’eccezionale ro. Si cercherà così di replicare il modello operativo
specializzazione in questo particolare settore d’inter- già compiuto presso la Reggia di Sassuolo che ha con-
vento. A fine anno, il 22 dicembre 2016, sette model- sentito di conseguire brillanti risultati. Questo nostro
li botanici in cera sono stati presentati dopo il restau- progetto, in via di realizzazione in accordo con la
ro ed esposti nel Museo dell’Istituto nell’ambito delle Soprintendenza e il Segretariato Regionale, e ringra-
già ricordate esposizioni “Effetto Restauro”, attirando zio Luisa Montevecchi e Marica Mercalli per l’ami-
l’attenzione del pubblico su questa strepitosa produ- chevole collaborazione, si è incontrato con la volontà
zione e sulle sue urgenze conservative. della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze di
Tanti altri sono i progetti di conservazione e restauro intervenire a sostegno del patrimonio artistico dan-
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Editoriale
neggiato dal sisma nell’Umbria. Si è così raggiunta ce Innocenti che salutiamo con affetto e gratitudine
un’intesa per cui la Fondazione incaricherà un grup- avendo da poco lasciato per pensionamento questo
po di giovani diplomati dell’OPD di presidiare per un Istituto, ma che continuerà a collaborare in maniera
anno tale deposito, operando sotto la guida dell’Isti- volontaria, consentendoci di poter usufruire delle sue
tuto e della Soprintendenza, così da assicurare quella elevatissime competenze. Colgo l’occasione per ricor-
presenza che le scarse forze interne dell’OPD non dare che in questo avvicendamento di ruoli e di con-
avrebbero potuto assicurare. seguenti incarichi il Museo, il settore dell’Oreficeria e
Anche sul fronte della disseminazione dei risultati quello del Mosaico e Commesso di pietre dure hanno
delle nostre attività, o della valorizzazione secondo i cambiato direttore e sono lieto di dare il benvenuto in
due possibili punti di vista, si può ricordare che il set- queste nuove funzioni alle colleghe Sandra Rossi e
tore dei Materiali lapidei ha pubblicato, nella collana Anna Patera, con la certezza che la loro competenza e
‘Problemi di conservazione e restauro’, il resoconto il loro impegno consentiranno all’OPD di conseguire
del suo grande cantiere bolognese dal titolo Il restau- risultati sempre migliori. Nell’ambito della storica
ro dei portali di San Petronio a Bologna. Studi e appro- collaborazione con Firenze Fiera e Pitti Immagine, i
fondimenti, che ha rappresentato una straordinaria cui eventi si collocano all’interno dello stesso com-
occasione di una più approfondita conoscenza di tali plesso della Fortezza da Basso, è stato stretto un inte-
gruppi scultorei sia sotto il profilo storico-artistico ressante accordo per l’uso espositivo di alcuni locali
che sotto quello tecnico e conservativo. A sua volta il secondari dell’OPD che prevede anche una divulga-
settore Dipinti mobili ha pubblicato nella stessa col- zione dell’attività e del ruolo dell’Istituto nei con-
lana tutti i dati relativi all’intervento sul Dossale di fronti di un vastissimo e selezionato panorama inter-
San Zanobi, attribuito al Maestro del Bigallo e già nazionale di imprenditori della moda. Nutrita, come
riconsegnato al Museo dell’Opera di Santa Maria del sempre, è stata la partecipazione dell’OPD ai due
Fiore in occasione della sua riapertura. L’opera costi- principali Saloni del restauro italiano, quelli di Ferra-
tuisce la più grande tavola che si conosca il cui sup- ra e di Firenze, con una presentazione antologica dei
porto è scavato per ricavare le cornici dal pieno, più interessanti interventi recentemente compiuti, la
secondo l’antica tecnica bizantina, applicata però di presentazione dei libri realizzati e la partecipazione a
solito a opere di dimensioni molto più contenute. numerosi momenti di dibattito e di riflessione. Siamo
L’intervento, oltre allo studio della tecnica antica, si è lieti che anche quest’anno il premio promosso dai
confrontato con un restauro degli anni trenta del Friends of Florence sia stato assegnato, durante la fie-
nostro stesso Laboratorio, interessante perché rappre- ra di Firenze, allo studio di cui è titolare una nostra
senta uno dei primi casi di integrazione non rico- diplomata, e mi congratulo con Simonetta Brandoli-
struttiva presenti a Firenze. In occasione della restitu- ni d’Adda per questa bella iniziativa divenuta ormai
zione a Santa Croce del già ricordato dipinto dell’Ul- un’importante realtà per le positive ricadute nell’am-
tima Cena di Giorgio Vasari è stato pubblicato un bito della conservazione dei beni culturali.
ulteriore volume ancora nella citata collana, Dall’allu- Anche sul fronte dell’attività della formazione il 2016
vione alla rinascita: il restauro dell’Ultima Cena di è stato un anno assai impegnativo, con una nuova
Giorgio Vasari. Santa Croce cinquant’anni dopo (1966- classe di diplomati e un’altra in ingresso, nel quarto
2006). Inoltre, nell’ambito della collana ‘Storia e teo- PFP, e cioè quell’insieme di settori che vede raccolte
ria del Restauro’ della casa editrice Edifir - Edizioni le opere su bronzo, l’oreficeria, la terracotta e la glit-
Firenze, è in corso di pubblicazione il volume Da tica. Si tratterà di un corso impegnativo poiché tali
Cimabue a Vasari. Repertorio delle opere d’arte alluvio- laboratori sono piuttosto sguarniti di restauratori
nate dagli Archivi dell’Opificio delle Pietre Dure, dove, interni e sarà necessario coinvolgere vari docenti
a seguito di una capillare ricognizione, sono state cen- esterni e nostri diplomati per l’attività pratica, secon-
site le opere di cui è rimasto traccia documentaria dal do le procedure previste. Nell’autunno di quest’anno
1966 a oggi. Rimane da ricordare, infine, la pubbli- si è anche dato inizio all’attività dei corsi internazio-
cazione del decimo volume delle Antologie di ‘OPD nali promossi dal nostro Ministero nell’ambito della
Restauro’, dedicato al settore Arazzi, curato da Clari- politica culturale del nostro Paese e ci sono state le
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Editoriale
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Le problematiche degli inchiostri metallo-gallici.
Considerazioni e nuove tipologie di applicazione
a dieci anni dalla sperimentazione del fitato di calcio
Monica Galeotti, Letizia Montalbano, Emanuela Spera
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Note di restauro
(Barriere della ditta Canson), all’interno di una cas- Risultati e conclusioni della sperimentazione
settiera metallica e in condizioni termo-igrometriche del fitato di calcio
ideali per la conservazione, pertanto l’eventuale Già ad occhio nudo i campioni non trattati appaiono
degrado sarebbe stato da imputare solo a fattori inter- invecchiati in maniera molto differenziata rispetto ai
ni della carta e degli inchiostri. Oltre alle riprese a campioni trattati con fitato di calcio: nell’immagine
luce visibile e al microscopio, sono state eseguite le (fig. 1) si vede un provino invecchiato artificialmente
misurazioni di pH, le analisi con le Fe-test strips e le nel 2006, dopo l’invecchiamento naturale di dieci
analisi colorimetriche. anni: è evidente come la parte trattata si sia mantenu-
ta meglio e la carta appaia meno bruna, elastica e resi-
stente anche al tatto e alla piega.
I campioni sono stati analizzati al microscopio per
verificare l’eventuale presenza di residui di sali sulla
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Note di restauro
2. Ingrandimento
al microscopio:
anche sul
campione non
trattato, sono
evidenti piccoli
cristalli bianchi.
Tabella 1. Valori di pH misurati sui campioni invecchiati artificialmente, Tabella 2. Valori di L*, a* e b* dei campioni invecchiati artificialmente,
dopo dieci anni di invecchiamento naturale. dopo dieci anni di invecchiamento naturale.
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4. Anonimo, Pianta del territorio e del teatro Olimpico, 1585, L’opera in restauro: il disegno dei Musei Civici
435x580 mm. Vicenza, Musei Civici. Prima del restauro.
di Vicenza
riscontrate problematiche evidenti né durante l’appli- L’occasione che ha permesso di riprendere la ricerca è
cazione né nel corso del tempo. I campioni appaiono stata il restauro della Pianta del territorio e del teatro
meglio conservati e la carta è meno ossidata rispetto ai Olimpico di Vicenza, un disegno a inchiostro metallo-
campioni non trattati, la corrosione non è avanzata e gallico su carta, in pessime condizioni conservative
non sono praticamente presenti ioni Fe liberi; il pH (fig. 4). Il foglio, conservato per lungo tempo piegato
presenta valori più alti; infine non è stata rilevata una in sedici parti, presentava le due pieghe ortogonali
differenza a livello microscopico di residui lasciati sul- centrali quasi completamente strappate e tenute insie-
la superficie cartacea tra le due differenti tipologie di me solo da qualche lembo di carta. In data imprecisa-
applicazione. Si può considerare il trattamento per ta, forse per rinforzare l’opera, il disegno era stato
immersione pienamente efficace, ma non sempre applicato parzialmente ad un supporto di carta verga-
applicabile, mentre il trattamento per nebulizzazione ta. La principale e più evidente causa di degrado era
un po’ meno efficace ma più rispettoso dell’opera. però a danno del tratto grafico: in diversi punti del
foglio infatti, il medium aveva perforato il supporto
cartaceo causando lacune e perdita di materia, aloni
bruni tipici e un generale infragilimento delle fibre
cellulosiche. L’inchiostro metallo-gallico, che presen-
tava il tipico danno causato dalla natura acida e dal-
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Note di restauro
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Risultati della sperimentazione del metodo applicativo dell’applicazione per nebulizzazione, che è stata ripe-
con aerosol ad ultrasuoni tuta finché non si è avuta una risposta negativa del
I valori di pH prima del trattamento erano compresi test, sia del trattamento a pennello, che invece è stato
tra 5.2 e 6.0 sui punti analizzati dell’inchiostro e tra effettuato una sola volta, simulando l’applicazione su
6.5 e 7.2 sulla carta; in tabella 5 sono riportati i valo- un’opera delicata.
ri di pH prima e dopo il trattamento e l’invecchia- Le analisi colorimetriche evidenziano un cambiamen-
mento, su ogni porzione di campione. to colorimetrico impercettibile. Sono stati analizzati
Dal confronto dei dati si deduce che il trattamento, anche tutti i campioni singolarmente e in tutti i casi,
pur non avendo effettuato un intervento di deacidifi- indipendentemente dal trattamento o meno e dall’in-
cazione, contribuisce a portare e a mantenere nel vecchiamento o meno, sono stati ottenuti valori che
tempo livelli di pH tendenti alla neutralità (6.0-6.6). variano da 90.68 (C2.3) a 91.84 (C1.3); all’anda-
Il test con le Fe-test strips ci dà immediatamente mento di questi valori non è stata attribuita una cau-
un’indicazione dell’efficacia o meno del trattamento e sa specifica (tabelle 6-7).
nelle immagini (figg. 7-8) sono riportati i risultati sia
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Prima Dopo Prima Dopo Tabella 6. Media di cinque punti sulla carta.
C1(1) 6.1 6.0 C2(3) 5.8 6.6
Prima L* a* b* Dopo L* a* b*
C1(2) 6.1 6.3 C2(4) 6.2 6.2
C2(2) 6.2 6.6 C3(4) 6.1 6.5 C3 79.36 1.58 13.1 C3 76.01 2.78 15.85
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11. Analisi della presenza di ioni ferro liberi sul disegno. 12. Trattamento su tavolo a bassa pressione.
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