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Conoscere il teatro
IL LUOGO TEATRALE
L’antica Grecia
Il medioevo
Non vi è un edificio proprio usato per il teatro
I generi rappresentati sono:
1. Rappresentazioni sacre:
Racconti su Vangeli ed episodi agiografici
Si svolgevano nelle chiese, attrezzate con vari palchetti, ognuno con una propria
scenografia. Su ogni palchetto si rappresentava una sola scena.
Dal XIII secolo si svolsero anche sui sagrati delle chiese
2. Rappresentazioni profane:
Spettacoli giullareschi nelle piazze
Farse organizzate nelle piazze
I tornei cavallereschi
L’Umanesimo e il Rinascimento
Riscoperta del mondo classico, grazie al ritrovamento di codici fino a quel momento gelosamente
conservati nei monasteri (Terenzio, Plauto, De architectura di Vitruvio)
Teatro d’élite (≠da quello classico)
Rappresentazioni organizzate in particolari occasioni (nascite, battesimi, matrimoni, incoronazioni,
trionfi, etc. )
INNOVAZIONI TECNICHE
1. Prospettiva nelle scenografie
2. Leonardo da Vinci: macchinari scenici per il teatro provvisorio del Castello Sforzesco
3. Sebastiano Serlio: strutture prospettiche per un palcoscenico inclinato
Es. Teatro Olimpico di Vicenza - Teatro Olimpico di Sabbioneta (fine ‘500)
Il Settecento
Perfeziona il teatro barocco, sempre più in direzione della spettacolarità: miglior acustica e miglior
visibilità, nuovi materiali e planimetrie
Strutture:
1. Pianta ad U: ideata per migliorare la visibilità
2. Pianta a campana (con il palchetto della vedova)
3. Pianta ellittica/ovoidale: la meno usata
4. Pianta a ferro di cavallo: la più utilizzata (San Carlo a Napoli, La Fenice a Venezia, La Scala
di Milano, il Teatro della Reggia di Caserta)
Il teatro viene concepito come costruzione indipendente, non più inserita in un palazzo o un altro
edificio
Il teatro prevede una serie di ambienti:
1. Ingressi eleganti
2. Sale di ritrovo (foyer)
3. Ridotti per il rito sociale
4. Cucine
L’Ottocento
La sala teatrale non conosce innovazioni: infatti, dopo alcuni incendi, i teatri vengono ricostruiti
esattamente identici
Es. Opéra di Parigi: tipico teatro all’italiana, arricchito anche dalle nuove luci a gas
Schinkel: immaginò scenografie poste a grandi distanze, per ridurre l’attrito tra attore fisico e
scena dipinta
Brückwald: concretizza l’idea Wagneriana abolendo la divisione tra classi sociali con
un’unica grande platea. Inoltre nascose agli occhi del pubblico l’orchestra, ponendola in un livello
inferiore (il golfo mistico), in modo da amplificare l’illusione (no hay banda)
La scena tridimensionale sostituì nel tempo quella dipinta, ponendo fine ai cambi a vista: si cala il
sipario per consentire i cambi di scena, oppure si usano macchinari speciali (es. scena girevole
ispirata al teatro kabuki giapponese)
Dopo i numerosi incendi, vennero stabilite regole per la sicurezza nei teatri
Novecento
Litteman: proscenio variabile, con pareti mobili
L’arco scenico viene, in alcuni casi, abbandonato
Il teatro non è più destinato solo agli spettacoli, ma è aperto tutto il giorno come casa della cultura
(conferenze, mostre d’arte, letture, etc.)
Luoghi inusuali usati come teatri: fabbriche dismesse, capannoni, palazzetti dello sport, luoghi di
culto
L’oriente
Caratteristiche comuni con il teatro occidentale:
1. Il teatro ha origine religiosa
2. I potenti finanziano le opere e gli attori
3. Scarsa considerazione per gli attori
4. Rappresentazioni raffinate per un pubblico elitario e altre più semplici per il popolo
5. Teatro come RITO SOCIALE: si mangiava, beveva, parlava, ci si poteva alzare ed andarsene
(anche perché gli spettacoli erano molto lunghi, duravano a volte tutto il giorno)
Scuole per attori, sin dall’antichità
Il simbolismo permea costumi, scene, linguaggio (spesso gestuale), danza e canto
INDIA:
1. Teatro presente già 2000 anni prima di quello greco
2. Luogo: in origine di fronte ai templi buddisti, per festività religiose
3. Scenografie assenti
4. Rappresentazioni che duravano per tutto l’arco della giornata, sfruttando di giorno la luce
naturale, di notte quella delle lampade ad olio
5. Il capocomico tracciava simbolicamente con un bastone la linea divisoria tra attori e
pubblico
6. Inizialmente vi era struttura drammatica in episodi, intercalata da elementi tragici e comici
7. Dal IV d.C. si ha un misto di prosa/versi
8. Le opere hanno parecchi atti, fino a 10
CINA:
1. Teatro nato nel XIII d.C.
2. Palcoscenico spoglio
3. Luogo: sale da tè
4. Durante le rappresentazioni si poteva bere, mangiare, parlare, alzarsi ed andarsene
5. Opera di Pechino (non un teatro stabile, ma un’istituzione):
Piattaforma con colonne e tettoia (ereditata dai templi buddisti)
Balaustra che circonda il palcoscenico
6. Un tavolo, alcune sedie e vari pannelli dipinti chiariscono l’ambientazione
7. Forma stabile dal XIII d.C.
8. Ampio spazio a musica, canto e gestualità
9. Parecchi atti (fino a 50)
10. Temi: anticamente le storie degli dèi, oggi argomenti militari/civili
GIAPPONE:
1. Lunga dominazione della casta militare frequenti i temi militari
2. Teatro nato nel XIV d.C.
3. Teatro nō:
Carattere fortemente simbolico, teatro comprensibile solo da chi ha una certa
cultura
Struttura:
o Ponte
o Scaletta (simbolica)
o Colonne + Tetto a pagoda
o Orchestra (dietro alle colonne)
Pannello dipinto con un vecchio pino nodoso (simbolico)
Il testo è breve e fornisce solo una traccia agli attori
Predomina elemento musicale e danzato
Temi: dèi, guerrieri, donne, misto, demoni
Fino a 50 atti
4. Teatro kabuki:
Forma popolare e facilmente comprensibile
Le sale erano poste in origine nelle case di piacere e le attrici erano spesso
prostitute o fanciulli, finché la recitazione fu proibita ad entrambi i gruppi
All’aperto fino al 1724
Struttura:
o Cammino fiorito che passa in mezzo al pubblico + altro ponte
o Spazio per gli spettatori: tra i due ponti
Spettacoli di lunga durata (fino a 12 ore)
Si mangiava e beveva liberamente
Il contatto con l’occidente pose fine al teatro kabuki, che acquisì arco scenico,
sipario e collocazione del pubblico tipici dei teatri europei
Monzaemon è il maggior rappresentante
Fino a 10 atti
Rappresentazioni molto lunghe
Generi non rigidamente separati
Personaggi: eroe, malvagio, giovanetto, comico