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PAOLO QUAZZOLO

Conoscere il teatro

IL LUOGO TEATRALE

L’antica Grecia

 Prime testimonianze: Fesso e Cnosso (1700-1400 a.C.)


 Fonti: De architectura di Vitruvio (anche se è opera tarda, 15 a.C.)
 Tipi di teatro:
1. Teatri in legno, smontati alla fine dello spettacolo
2. Teatro antico di Atene (dal V a.C.) costruito sul declivio dell’Acropoli, con questa struttura:
 Skenè (edificio in fondo al palcoscenico nel quale si cambiavano gli attori)
 Logheion (il palcoscenico)
 Orchestra (spazio per il coro)
 Parodoi (ingressi laterali per attori e pubblico)
 Cavea (costruita seguendo un pendio naturale)
 Proskenion (il proscenio)
3. Teatri ellenistici (dal IV a.C.) Erano teatri più capienti , con orchestra ridotta proprio
per questo motivo. Arrivavano anche a 14 mila spettatori. Presentano il palco rialzato
rispetto al piano dell’orchestra
4. Teatri greco-romani (dal II a.C.), nei quali l’orchestra è estremamente ridimensionata ,
la skenè è sontuosa e viene esaltato l’aspetto spettacolare e mondano della
rappresentazione
Il teatro latino
 Tipi di teatro:
1. Teatri: costruiti con strutture temporanee di legno, finché il numero eccessivo di spettatori
portò alla costruzione di edifici in pietra.
 La cavea non poggia su un declivio naturale ma su strutture proprie
 Un insieme di archi, gradinate e corridoi permette l’accesso del pubblico al teatro
 Il velarium permette di coprire il teatro in caso di maltempo
 Es. Pompei, Brescia
2. Anfiteatri:
 Cavea di forma ellittica
 Arena, al centro
 Sotto la cavea vi erano vani per belve, gladiatori, schiavi, guardie, addetti vari
 Allagando l’arena, vi si potevano rappresentare le naumachie
 Es. Anfiteatro Flavio a Roma (80 d.C.), con una capacità di 80.000 spettatori
 Es. Arena di Verona
3. Circhi:
 Usati per manifestazioni sportive (corse con i carri)
 Es. Circo Massimo (600 a.C.), con una capacità di 60.000 spettatori
4. Altri luoghi
 Il campo Marzio, usato ad esempio per naumachie
 Lago Fucino: usato per una grande naumachia nel 52 d.C.
 Le vie delle città: vi si esibivano giullari, funamboli, giocolieri, mimi, danzatori

Il medioevo
 Non vi è un edificio proprio usato per il teatro
 I generi rappresentati sono:
1. Rappresentazioni sacre:
 Racconti su Vangeli ed episodi agiografici
 Si svolgevano nelle chiese, attrezzate con vari palchetti, ognuno con una propria
scenografia. Su ogni palchetto si rappresentava una sola scena.
Dal XIII secolo si svolsero anche sui sagrati delle chiese
2. Rappresentazioni profane:
 Spettacoli giullareschi nelle piazze
 Farse organizzate nelle piazze
 I tornei cavallereschi

L’Umanesimo e il Rinascimento
 Riscoperta del mondo classico, grazie al ritrovamento di codici fino a quel momento gelosamente
conservati nei monasteri (Terenzio, Plauto, De architectura di Vitruvio)
 Teatro d’élite (≠da quello classico)
 Rappresentazioni organizzate in particolari occasioni (nascite, battesimi, matrimoni, incoronazioni,
trionfi, etc. )
 INNOVAZIONI TECNICHE
1. Prospettiva nelle scenografie
2. Leonardo da Vinci: macchinari scenici per il teatro provvisorio del Castello Sforzesco
3. Sebastiano Serlio: strutture prospettiche per un palcoscenico inclinato
 Es. Teatro Olimpico di Vicenza - Teatro Olimpico di Sabbioneta (fine ‘500)

Il Cinquecento e il Seicento in Europa


 INGHILTERRA:
1. Teatri privati all’interno dei palazzi, riservati ad un pubblico colto e aristocratico
2. Teatri pubblici dell’Elizabethan Age:
 Forma circolare/rettangolare/poligonale
 Con vari sistemi di gallerie
 La platea era destinata al popolo minuto, che doveva stare in piedi
 Due colonne reggono una tettoia sopra il palcoscenico rialzato, che protegge gli
attori dalla pioggia ed è inoltre usata per celare macchinari ad uso scenico
 Upper stage: usato per scene come quella del balcone di Romeo e Giulietta
 SPAGNA:
1. Teatro simile a quello elisabettiano
2. Teatri detti corrales, inizialmente erano provvisori, poi divennero stabili
 FRANCIA:
1. Edifici simili a quelli italiani, al chiuso
2. I luoghi dell’azione erano affiancati l’uno accanto all’altro sul palcoscenico, come nel
medioevo, ma con scenografie prospettiche tipicamente rinascimentali

Il barocco e la nascita del teatro all’italiana


 Prime sale pubbliche con ingresso a pagamento
 Cambia la struttura delle sale:
1. Affermazione del MELODRAMMA (Claudio Monteverdi) scelte di tipo acustico
2. Scenografie stupefacenti
3. Introduzione delle quinte dipinte (varie tele poste ai lati del palcoscenico)
4. Livelli diversi erano destinati a classi sociali diverse (si insisteva molto su queste
gerarchie) struttura verticale, ad alveare, con palchetti chiusi
5. La platea: inizialmente senza posti a sedere, venne poi attrezzata con poltrone
6. Forma a campana
7. Es. Teatro Farnese a Parma (1618)
 Giacomo Torelli: inventò sistemi di argani e carrelli che facessero ruotare le scenografie
 Nasce il RITO SOCIALE legato al teatro
 Il cardinale Mazzarino contribuisce alla diffusione del “Teatro all’Italiana” in Francia; in Inghilterra e
Spagna, invece, questo modello faticò ad imporsi

Il Settecento
 Perfeziona il teatro barocco, sempre più in direzione della spettacolarità: miglior acustica e miglior
visibilità, nuovi materiali e planimetrie
 Strutture:
1. Pianta ad U: ideata per migliorare la visibilità
2. Pianta a campana (con il palchetto della vedova)
3. Pianta ellittica/ovoidale: la meno usata
4. Pianta a ferro di cavallo: la più utilizzata (San Carlo a Napoli, La Fenice a Venezia, La Scala
di Milano, il Teatro della Reggia di Caserta)
 Il teatro viene concepito come costruzione indipendente, non più inserita in un palazzo o un altro
edificio
 Il teatro prevede una serie di ambienti:
1. Ingressi eleganti
2. Sale di ritrovo (foyer)
3. Ridotti per il rito sociale
4. Cucine

L’Ottocento
 La sala teatrale non conosce innovazioni: infatti, dopo alcuni incendi, i teatri vengono ricostruiti
esattamente identici
 Es. Opéra di Parigi: tipico teatro all’italiana, arricchito anche dalle nuove luci a gas
 Schinkel: immaginò scenografie poste a grandi distanze, per ridurre l’attrito tra attore fisico e
scena dipinta
 Brückwald: concretizza l’idea Wagneriana abolendo la divisione tra classi sociali con
un’unica grande platea. Inoltre nascose agli occhi del pubblico l’orchestra, ponendola in un livello
inferiore (il golfo mistico), in modo da amplificare l’illusione (no hay banda)
 La scena tridimensionale sostituì nel tempo quella dipinta, ponendo fine ai cambi a vista: si cala il
sipario per consentire i cambi di scena, oppure si usano macchinari speciali (es. scena girevole
ispirata al teatro kabuki giapponese)
 Dopo i numerosi incendi, vennero stabilite regole per la sicurezza nei teatri

Novecento
 Litteman: proscenio variabile, con pareti mobili
 L’arco scenico viene, in alcuni casi, abbandonato
 Il teatro non è più destinato solo agli spettacoli, ma è aperto tutto il giorno come casa della cultura
(conferenze, mostre d’arte, letture, etc.)
 Luoghi inusuali usati come teatri: fabbriche dismesse, capannoni, palazzetti dello sport, luoghi di
culto

L’oriente
 Caratteristiche comuni con il teatro occidentale:
1. Il teatro ha origine religiosa
2. I potenti finanziano le opere e gli attori
3. Scarsa considerazione per gli attori
4. Rappresentazioni raffinate per un pubblico elitario e altre più semplici per il popolo
5. Teatro come RITO SOCIALE: si mangiava, beveva, parlava, ci si poteva alzare ed andarsene
(anche perché gli spettacoli erano molto lunghi, duravano a volte tutto il giorno)
 Scuole per attori, sin dall’antichità
 Il simbolismo permea costumi, scene, linguaggio (spesso gestuale), danza e canto
 INDIA:
1. Teatro presente già 2000 anni prima di quello greco
2. Luogo: in origine di fronte ai templi buddisti, per festività religiose
3. Scenografie assenti
4. Rappresentazioni che duravano per tutto l’arco della giornata, sfruttando di giorno la luce
naturale, di notte quella delle lampade ad olio
5. Il capocomico tracciava simbolicamente con un bastone la linea divisoria tra attori e
pubblico
6. Inizialmente vi era struttura drammatica in episodi, intercalata da elementi tragici e comici
7. Dal IV d.C. si ha un misto di prosa/versi
8. Le opere hanno parecchi atti, fino a 10
 CINA:
1. Teatro nato nel XIII d.C.
2. Palcoscenico spoglio
3. Luogo: sale da tè
4. Durante le rappresentazioni si poteva bere, mangiare, parlare, alzarsi ed andarsene
5. Opera di Pechino (non un teatro stabile, ma un’istituzione):
 Piattaforma con colonne e tettoia (ereditata dai templi buddisti)
 Balaustra che circonda il palcoscenico
6. Un tavolo, alcune sedie e vari pannelli dipinti chiariscono l’ambientazione
7. Forma stabile dal XIII d.C.
8. Ampio spazio a musica, canto e gestualità
9. Parecchi atti (fino a 50)
10. Temi: anticamente le storie degli dèi, oggi argomenti militari/civili
 GIAPPONE:
1. Lunga dominazione della casta militare  frequenti i temi militari
2. Teatro nato nel XIV d.C.
3. Teatro nō:
 Carattere fortemente simbolico, teatro comprensibile solo da chi ha una certa
cultura
 Struttura:
o Ponte
o Scaletta (simbolica)
o Colonne + Tetto a pagoda
o Orchestra (dietro alle colonne)
 Pannello dipinto con un vecchio pino nodoso (simbolico)
 Il testo è breve e fornisce solo una traccia agli attori
 Predomina elemento musicale e danzato
 Temi: dèi, guerrieri, donne, misto, demoni
 Fino a 50 atti
4. Teatro kabuki:
 Forma popolare e facilmente comprensibile
 Le sale erano poste in origine nelle case di piacere e le attrici erano spesso
prostitute o fanciulli, finché la recitazione fu proibita ad entrambi i gruppi
 All’aperto fino al 1724
 Struttura:
o Cammino fiorito che passa in mezzo al pubblico + altro ponte
o Spazio per gli spettatori: tra i due ponti
 Spettacoli di lunga durata (fino a 12 ore)
 Si mangiava e beveva liberamente
 Il contatto con l’occidente pose fine al teatro kabuki, che acquisì arco scenico,
sipario e collocazione del pubblico tipici dei teatri europei
 Monzaemon è il maggior rappresentante
 Fino a 10 atti
 Rappresentazioni molto lunghe
 Generi non rigidamente separati
 Personaggi: eroe, malvagio, giovanetto, comico

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