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Necrosi avascolare che interessa un’epifisi o un osso breve e causa alterazioni regressive a carico
dell’articolazione, associate a manifestazioni artrosiche.
Sedi: epifisi prox del femore, epifisi prox dell’omero, semilunare, astragalo e scafoide carpale.
OSTEOCONDROSI ( o OSTEOCONDRITI)
Patologie dell’accrescimento caratterizzate da alterazioni degenerativo-necrotiche dei nuclei di
ossificazione epifisari o apofisari, seguite da processi riparativi che possono esitare o meno in una
deformità anatomica.
Si dividono in:
1. OSTEOCONDROSI PRIMITIVE:
-osteocondrosi della testa del femore o morbo di Legg-Calvè-Perthes
-osteocondrosi vertebrale o morbo di Scheuermann
-osteocondrosi dello scafoide tarsale o morbo di Kohler
-osteocondrosi della testa del 2° metatarsale o morbo di Freiberg
2. OSTEOCONDROSI DA TRAZIONE: a livello delle apofisi dei soggetti in accrescimento, sotto l’azione di
forte trazione di tendini che vi si inseriscono.
-osteocondrosi dell’apofisi tibiale anteriore o morbo di Osgood-Schlatter
-osteocondrosi dell’apofisi calcaneare o morbo di Sever
-osteocondrosi del polo inferiore della rotula o morbo di Johansson-Larsen
3. OSTEOCONDRITI DISSECANTI: a liv delle S convesse delle articolazioni, caratterizzate dal distacco di
un piccolo frammento osteo-cartilagineo che perde così la sua vascolarizzazione e precipita in
articolazione formando un corpo libero. Le più frequenti sono:
-Osteocondrite dissecante del ginocchio
-Osteocondrite della tibiotarsica
-Osteocondrite del gomito
MALATTIA DI LEGG-CALVE’-PERTHES
Osteocondrosi dell’epifisi prossimale del femore. Interessa soprattutto il sex M tra i 2 e i 13 anni.
Eziologia: sconosciuta. Le ipotesi più ripetute sono:
-Microtraumatismi ripetuti: dovuti a parziale incongruenza articolare, che provoca un eccessivo
carico a livello della testa favorendo la necrosi ischemica del nucleo di ossificazione.
-Interruzione dell’apporto ematico all’epifisi femorale: per anomalie di vascolarizzazione o stati di
ipercoagulabilità.
Patogenesi: varie fasi:
Fase iniziale: arresto del processo di ossificazione e inizio della necrosi del nucleo di
ossificazione, mentre la cartilagine continua la sua crescita.
Fase della necrosi con nucleo metallizzato: metallizzazione del nucleo di ossificazione per
riassorbimento della sostanza fondamentale della cartilagine
Fase della frattura sub condrale: l’osso sub condrale si frattura in quanto non sopporta più
il carico
Fase della riossificazione: l’osso trabecolare sostituisce quello immaturo, rimodellandolo
Fase terminale o della deformità residua: alla fine del processo, la testa femorale può
risultare normale o esitare in una deformità invalidante
Clinica: deambulazione claudicante, dolore a coscia o ginocchio, escursione articolare limitata,
ipotrofia da disuso. Nelle fasi terminale, se non ci sono deformità il pz resterà asintomatico nel
lungo periodo; se ci sono deformità si nstaurerà un’artrosi secondaria precoce dell’anca in giovane
età.
Diagnosi: RX. Inizialmente si vedrà il nucleo di ossificazione più piccolo del contro laterale; poi
apparirà molto più denso (metallizzato); poi si vede la frattura subcondrale; poi si vede la
riossificazione, che procede in modo non uniforme; infine si apprezzano o meno le deformità.
Terapia: lo scopo è mantenere centrata la testa nell’acetabolo in scarico, grazie ad ortesi che
prevengono le deformità. Se ci sono già deformità, si può intervenire e protesizzare.
MORBO DI KOHLER
Osteocondrosi del nucleo di accrescmento dello scafoide tarsale, che colpisce bambini di 2-9 anni.
L’eziologia è sconosciuta. Clinicamente si ha dolore al medio piede. All’RX si vede lo scafoide
assottigliato e sclerotico con aree di osteolisi. La terapia è conservativa con riposo e plantari.
MORBO DI FREIBERG
Osteocondrosi della testa del 2° metatarsale, che colpisce soprattutto adolescenti di sex F. E’
dovuta a ripetuti traumi del 2° metatarsale che causano necrosi avascolare. Clinicamente si ha meta
tarsalgia. Terapia conservativa con riposo e plantari, o osteotomie se non sufficiente.