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Medicina del lavoro – Lezione del 25/03/2020 – Prof.

Fenga

Il medico del lavoro è la fgura professionale che si pone come obietto quello di promuotere e
mantenere i più eletat litelli di benessere fsico e psichico dell’uomo latoratore . Il medico del
lavoro circa 40 anni fa non esisteva, la medicina del lavoro era collocata in una stanza della clinica
medica, c’è una streta correlazione tra la medicina del lavoro e la clinica medica, perché il medico
del lavoro deve avere un’otma base di conoscenza clinica e al tempo stesso un’otma conoscenza
dei cicli lavoratvii solo in questa maniera riesce a capire se quel determinato agente, quella
determinata noxa utlizzata nel ciclo lavoratvo può creare un danno alla salute e sopratuto
riuscire a capire qual è l’organo target (cioè davant all’esposizione ad un metallo che mi crea una
problematca a livello del fegato non posso ignorare la clinica del fegato) e quali sono i dispositvi,
le misure che deve adotare, perché la fnalità ultma del medico del lavoro è ridurre quanto più
possibile le condizioni che in ambito lavoratvo possono creare un danno alla salute del lavoratore.
Deto così sembra semplice ma alle volte eliminare quella che è una noxa lavoratva è davvero
difficile, ecco perché vi dico eliminare una noxa lavoratva o ridurla quanto più possibile.
Ma se è vero che il medico del lavoro ha il compito principale di impedire che insorgano nuove
patologie correlate al lavoro, dobbiamo fare il conto anche con una popolazione lavoratva che può
avere delle condizioni di salute compromesse per motvi extra lavoratvii un esempio può essere
una cardiopata, non è che il soggeto che è cardiopatco non può lavorare, può, un soggeto che ha
subito un intervento chirurgico per un tumore può contnuare a lavorare, quindi come vedete tut
i lavoratori possono anche avere una condizione di salute che è già compromessa per condizioni
preesistent all’esposizione lavoratva. Quindi il medico del lavoro deve fare i cont con una
popolazione sana ma anche con una popolazione che sana non è, una popolazione già anziana e
quindi diventa doppiamente importante tutelare la salute, riuscire a capire se un soggeto che ha
avuto un intervento per tumore alla troide può essere si o no esposto a radiazioni ionizzant, se
può un tecnico radiologo pur avendo avuto un cancro contnuare a lavorare.
Una frase di Sartorelli degli anni ‘80 riassume quanto deto, “la medicina del lavoro si basa sulle
basi cliniche e anche sulla tecnologia e sulla conoscenza della dei cicli lavoratvii, sempre per
impedire che si possano creare delle patologie nel lavoro, quindi il medico del lavoro ha il compito
di prevenire e sopratuto impedire l’insorgenza di patologie nuove o l’aggravamento di patologie
preesistent.
Come fa il medico del lavoro a raggiungere tale obietvov Con la sola conoscenzav No, esistono
ormai tante leggi, esiste una ampia normatva sulla sicurezza e sull’igiene del lavoro, sopratuto in
Italia, grazie all’adeguamento dell’Italia alle norme europee. Per la verità il nostro paese è stato
fno agli anni ‘i0 carente sulla normatva della sicurezza, però sta recuperando abbastanza bene
grazie all’idea di doversi adeguare a quelle che sono delle norme europee, nonostante la nostra
popolazione sia un po resta nel doverle applicare.

Vediamo ora come si conduce l’anamnesi lavoratva.


Va sempre richiesto “che cosa faivi, “Dove vivivi e “Che t po di lavoro svolgivii questo è
l’insegnamento di Bernardino Ramazzini ma è atuale, è una cosa importante che ci aiuta a capire il
nesso temporale col lavoro e quindi chiedere anche quando un determinato disturbo insorge. Un
dato importante, per esempio, che viene chiamato test di arresto-ripresa in medicina del lavoro è
chiedere se i disturbi che il lavoratore lamenta spariscono improvvisamente durante la vacanza ,
nel week end, piccolo indice per capire se il sintomo è da correlarsi all’atvità lavoratva oppure
viceversa se quest sintomi si aggravano. Queste sono tute domande important non solo per il
medico del lavoro ma per qualunque medico, perché una domanda giusta al momento giusto può
aiutarvi a fare una diagnosi.
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Chiedere se quest sintomi ce li hanno altri colleghi, perché signifca allora che non è un fato
individuale dove esiste una suscetbilità individuale del soggeto lavoratore, bisogna capire anche
il tpo di lavoro, per capire se ci sono delle sostante irritatve e se per esempio qualche altro
medico è già venuto a conoscenza di questo suo sintomo, e se ha avuto un sospeto di correlazione
al lavoro. Chiedete anche se il lavoro è salubre, quanto dura il suo lavoro, se usa dei dispositvi di
protezione, degli indument, delle tute, se lavora in posizioni incongrue, come un idraulico che
deve sempre lavorare quasi accartocciato su se stesso, o come un imbianchino che deve
imbiancare dei tet, capite che la posizione delle braccia in posizione anomala superiore al cingolo
scapolare per un paio di minut va bene ma se lo devi fare per sei ore è chiaro che può essere
responsabile di patologie muscolo-scheletriche. Chiedere anche se al momento dell’assunzione è
stato visitato (obbligo di legge ormai la visita prima dell’assunzione) e poi anche se è stato assente
dal lavoro, se si per quanto tempo, tute indicazioni che ci servono. Chiedete se ha fato degli altri
lavori in precedenza, chiedete più volte se ha altre patologie o meno perché molte volte il
lavoratore, ma anche il paziente in generale, omete delle informazioni non considerate important
(se è iperteso, diabetco) che poi si rivelano nel momento in cui chiediamo se assume dei farmaci.
Altra cosa interessante è capire se in casa utlizza dei detergent, è capitato per esempio che si ha
una forma di irritazione cutanea, di dermatte allergica, o patologie irritatve respiratorie, asma
allergico, non per delle sostanze che utlizzano sul lavoro ma che utlizzano a casa.

Noi oggi ci rifacciamo tut, medici del lavoro, datori di lavoro, lavoratori e non lavoratori a quello
che è il D. Lgs. 81/2008, che trova le sue basi su un decreto legislatvo del 1994 che era il 626 e che
oggi non è più in vigore, però oggi noi facciamo i cont quasi al 90% con questo decreto legislatvo
81/08 che doveva essere un testo unico ma non lo è, testo unico avrebbe signifcato fnalmente
una riunifcazione di tute le norme esistent ma ciò non è stato purtroppo, (avrebbe snellito
moltssimo quello che è il corpo legislatvo al quale dobbiamo rifarci), creando notevoli ambiguità e
confusioni in chi queste leggi deve applicarle.
Il problema dell’aspeto legislatvo per noi è abbastanza importantei l’Art. 2087 del codice civile
dice che “l’imprenditore è tenuto ad adotare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la
partcolarità del latoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fsica e la
personalità morale dei prestatori di latoro.i Purtroppo quindi il datore di lavoro e noi medici oggi,
in quest giorni dove si parla di Covid, dove non c’è nessuna norma nel decreto legislatvo che noi
abbiamo, dobbiamo rifarci al codice civile. C’è scrito che l’imprenditore deve tutelare, e allora che
lo tuteli nella parte delle norme che ci sono, il datore di lavoro deve metere in ato una buona
prassi per tutelare il lavoratore, per tutelare tut quelli che in questo momento sono espost al
rischio di contagio.

Facciamo dei riferiment per vedere su cosa si basa l’atuale legge.


La legge 20 maggio 1970, n.300 , intesa anche come “lo statuto dei latoratorii, è un caposaldo. Le
prime basi sulla tutela e la dignità dei lavoratori non sono tanto lontane, ma relatvamente recent,
quindi parliamo di dirito alla salute dei lavoratori soltanto da pochi anni. Negli anni ‘50 col decreto
del presidente della repubblica n.303 c’era già qualcosa, una norma generale per l’igiene del
lavoro, ma era più indirizzata alla salubrità dei luoghi di lavoro piutosto che alla tutela del
lavoratore. Quello di cui si parla oggi, di Covid, non è nato ora con l’81/08, ma tute le basi per
l’igiene dei luoghi di lavoro, lavoratori che devono essere visitat, le norme per lavarsi, i luoghi di
lavoro che devono avere acqua, docce sufficient, gabinet, spogliatoi separat, tuto quello di cui
stamo parlando oggi, trova le sue radici negli anni ‘i0.
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ATTENZIONE! Questa del 277/91 è una DOMANDA D’ESAME!


A vent’anni circa dallo statuto dei lavoratori, con il decreto legislatvo 15 agosto 1991, n.277, il
legislatore si rende conto efetvamente che ci sono dei rischi per il lavoratore. Impone che
debbano essere tisitat obbligatoriamente tut quei latoratori che sono espost a dei rischi chimici,
fsici e biologici, con partcolare riguardo a coloro che sono espost a rumore, amianto e piombob È
importante perché per la prima volta viene individuata la fgura del medico del lavoro.
Ai tempi in aziende più important del Nord Italia esisteva già il medico di fabbrica, che svolgeva
totalmente la propria atvità presso le aziende, ma questa fgura era meno conosciuta al Sud.

Inoltre, ai sensi dell’Art. 55 della 277/91, viene stabilito che il medico competente era colui che
ateta la specializzazione in medicina del latoro. Per la prima volta si comincia a parlare quindi di
un requisito specifco del medico che deve visitare quei lavoratori espost ad agent chimici, fsici e
biologici. A quel punto il legislatore si è reso conto che comunque il numero degli specialist in
medicina del lavoro non era tale da potere coprire le esigenze territoriali , per cui si è resa
necessaria una sanatoria, cioè tut coloro che erano già medici di fabbrica ma non in possesso del
requisito specifco della specializzazione in medicina del lavoro potevano essere equiparat a
specialist in medicina del lavoro. Dico meglio: con l’Art. ii della 277/91 tut quelli che atetano
acquisito un’esperienza di almeno 4 anni come medico di fabbrica potetano essere equiparatb
L’importante è che voi capiate che con la 277/91 si metono le basi della fgura del medico
competente o comunque la fgura di un medico equiparato allo specialista in medicina del lavoro
che avesse un’esperienza di almeno 4 anni come medico che visitava i lavoratori, medico di
fabbrica.

Invece con il D.P.R 1124/65 abbiamo le basi del testo unico per l’assicurazione contro gli infortuni e
le malate professionali. Signifca che l’isttuto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul
lavoro stabilisce con questo testo unico un riferimento per il riconosciment di malate
professionali o infortuni, comincia a creare delle tabelle secondo le quali l’Inail riconosce si o no la
congruità dell’infortunio o della malata professionale. Per intenderci, se il lavoratore aveva una
broncopneumopata o asma professionale e quel lavoratore svolgeva un’atvità lavoratva in cui
c’erano delle noxe, ed era scrito in questo 1124, allora sarebbe stata riconosciuta d’ufficio la
malata professionalei ma se un centralinista che lavorava in un ufficio avesse richiesto il
riconoscimento dell’asma come malata professionale non gli sarebbe stata riconosciuta perché
non sarebbero stat riconosciut gli aero allergeni responsabili che non facevano parte dello
svolgimento del lavoroi quindi in poche parole creava dei blocchi ben precisi sul riconoscimento
degli infortuni o delle malate professionali.
Oggi ancora il 1124 è un elemento di grande riferimento per il riconoscimento delle malate
professionali. Chiaramente tanto si è fato dagli anni ‘60 a oggi, perché i cicli lavoratvi sono diversi,
negli anni ‘60 non c’erano i computer, il testo unico è rimasto, ma comunque l’Inail si è adeguato ai
nuovi cicli, alle nuove malate professionali, alle nuove tpologie.

Un esempio di quello che è contenuto nella 1124 è questo:

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Se la malata che il lavoratore lamentava rientrava in queste lavorazioni, veniva riconosciuto con
un massimo periodo di indennizzabilità, cioè se un lavoratore richiedeva un riconoscimento di
malata per esposizione a metalli ad esempio, la poteva richiedere fno a un massimo di 4 anni dal
momento in cui aveva cessato l’atvità lavoratva. Quindi tuto era abbastanza ingessato per tute
le patologie ad eccezione delle patologie neoplastche, per cui non è mai previsto un periodo
massimo di indennizzabilità dalla cessazione del lavoro, anche perché capite che le malate
neoplastche hanno una latenza alle volte ultra decennale.
Sul D. Lgs. 19 setemmre 1994, n.626 l’unico cenno che vi voglio dire è che è preparatorio al D. Lgs.
81/08, non è in vigore, dobbiamo ricordare solo due novità che vengono riportate nel 81/08.
La 626 per la prima volta nel 1994 ha fato scalpore perché fnalmente ci sono delle norme in
materia di sicurezza e igiene del lavoro, non fu altro che l’atuazione delle diretve europee. L’Italia
addiritura fu sanzionata per la mancata applicazione, è vero che c’è scrito 1994, ma è stata poi
messa in ato dopo due anni almeno. Le novità più important sono due:
1. L’individuazione delle fgure responsamili della sicurezza, le più important delle quali sono:
il datore di latoro (DL), che è la prima fgura responsabile della sicurezza che ritroviamo
anche oggi, il responsabile del sertizio di pretenzione e protezione (RSPP), braccio destro
del datore di lavoro, il rappresentante dei latoratori della sicurezza (RLS), eleto dai
lavoratori (quando questo non si verifca per varie problematche, perché tra i lavoratori
nessuno vuole fare il rappresentante o altro, allora in linea generale si identfcano i
rappresentant dei lavoratori della sicurezza con i rappresentant sindacali, delle sigle
sindacali), infne il medico competente, uno specialista in medicina del lavoro autorizzato ai
sensi dell’Art. ii della 277/91i
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2. L’introduzione di due nuovi rischi per la salute (più che altro vengono accesi i rifetori su
altri rischi, con la 277/91 il legislatore aveva individuato dei rischi ben precisi per la salute
dei lavoratori e precisamente rumore, amianto e piombo), uno dovuto sicuramente alle
tecnologie più recent, il latoro al computer, al tideo terminale, mentre l’altro che è antco
come l’uomo è la motimentazione manuale dei carichi; da sempre l’uomo è stato esposto
alla fatca, al sollevamento di pesi, però fnalmente per la prima volta con la 626 il
legislatore si rende conto che questo è un rischio partcolare per tantssimi operatori, non
ultmi gli operatori sanitari che movimentano il paziente, ma tant operatori del setore
edile sopratuto e quindi realmente la 626/94 fa scatare l’obbligatorietà della
sorteglianza sanitaria, quindi delle visite mediche, per tut i lavoratori che oltre ad essere
espost al rischio biologico, chimico e fsico sono espost al lavoro al computer o per chi
faceva sollevamento di pesi. Quindi capite bene come l’estensione di questa tutela delle
visite mediche pratcamente raggiungeva quasi l’intera popolazione italiana, alla fne
restavano quelli che facevano delle atvità sedentarie senza utlizzo del computer.
L’aumento del terziario avanzato nel ‘94 imponeva quasi per tut un computer e chi aveva
un computer doveva essere sotoposto a visita medica e capite bene come il numero dei
medici doveva crescere in maniera esponenziale così come era diventato esponenziale il
numero dei lavoratori che dovevano essere espost a visita medica. Come in tute le
situazioni in cui si crea un’esagerata richiesta, scata il businessi c’è stata da parte di igienist
e medici legali una forza tale per cui una legge successiva ha permesso anche ai medici in
possesso di queste specializzazioni di essere equiparat ai medici del lavoro (scelta non
propriamente condivisa dai medici del lavoro, per la loro poca esperienza nel
riconoscimento di cicli lavoratvi e giudizi di idoneità per capire se il lavoratore era idoneo o
meno allo svolgimento di atvità lavoratva), creando non pochi disservizi per la
popolazione lavoratva.

Vi dico ciò perché così stamo aggiungendo un ulteriore tassello a quelli che sono i requisit del
medico competente che completeremo nella prossima lezione. Perciò oggi abbiamo come requisit
del medico competente gli autorizzat ai sensi dell’Art.ii della 277/91, gli specialist in medicina del
lavoro e gli specialist in igiene e medicina legale (DOMANDA D’ESAME!)

Ora entriamo nella defnizione di infortunio e malata professionale.


Partamo da un esempio e poi diamo la defnizione di infortunio (DOMANDA D’ESAME).
Se voi siete a casa e vi tagliate afetando una mela, quello è un “incidentei perché avete utlizzato
uno strumento in maniera inadeguata e siete a casa. Ma se invece tu studente di medicina domani
in sala operatoria e con il bisturi t tagli, quello non si chiama più incidente ma si chiama
“infortunioi. Il taglio è identco, quello che cambia è quando e dove si è verifcato l’evento, cioè nel
posto di lavoro, per una causa che è tpica della tua atvità lavoratva.
Quindi l’infortunio è quell’etento che si terifca in maniera tiolenta per causa e in occasione di
latorob
Scata allora una serie di procedure che è indispensabile conoscere sia come student che come
futuri lavoratori. Perché interessa anche a me studentev Nell’atuale legge sulla sicurezza, l’81/08,
nell’Art.2, il legislatore defnisce chi è il lavoratore. Il latoratore è colui che indipendentemente
dalla tpologia contratuale è esposto ad un rischio. Fino a che voi student restate a casa non avete
nessuna esposizione ad un rischio lavoratvo, fno a che fate i primi anni di medicina non c’è nessun

i
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rischio, non siete equiparabili ad un lavoratore, ma durante i 6 anni dovrete fare dei trocini nelle
corsie d’ospedale, in sala operatoria, e quindi sarete sicuramente espost a delle noxe, ad un rischio
biologico, un rischio di tagli. Quindi oggi il datore di lavoro, e il vostro è il coordinatore del corso di
studi e il retore, sono responsabili di tuto ciò che si può verifcare per causa e in occasione di
lavoro in maniera violenta. Se uno di voi si fa male durante il trocinio ha l’obbligo di informare
immediatamente il direto superiore, sia esso un dirigente medico o il coordinatore del corso di
studi, o il retorei si dà un comunicazione scrita e si va al pronto soccorso perché bisogna avere
nota di quello che è successo, l’infortunio ta denunciato immediatamente.
Ma non è tutoi questo evento lesivo, improvviso, violento che si verifca per causa e in occasione
di lavoro può determinare una inabilità temporanea o permanente o addiritura la morte.
L’inabilità permanente dete essere tale per più di 3 giorni.
Se un lavoratore che lavora su una pensilina per la costruzione di un palazzo, cade e muore,
l’infortunio va denunciato prontamente all’Inail, isttuto deputato al riconoscimento degli infortuni.
Ma quale fgura deve denunciare l’infortunio all’Inailv Il datore di lavoro (DOMANDA D’ESAME!).
Se l’inabilità è superiore ai 60 giorni, scata l’indagine di polizia giudiziaria e c’è il pericolo di morte
e allora in questo caso il datore di lavoro ha 24 ore per dare la comunicazione all’Inail, anche
tramite telegramma. Mentre negli altri casi il tempo a disposizione per dare la comunicazione
all’Inail è di 48 ore (DOMANDA D’ESAME!).
Le defnizioni che usiamo oggi sono riportate nel testo unico 1124/6i.
Tute le defnizioni date di infortunio si possono mutuare per la malata professionale, con la
diferenza sola ed esclusiva dell’elemento cronologico, del tempo, per cui se è vero com’è vero che
l’infortunio è quell’evento che si verifca per causa e in occasione di lavoro in un tempo rapido,
violento, la malata professionale viceversa si verifca in un tempo diluito, non si verifca dall’oggi
al domani. Un esempio è l’ipoacusia da rumore, che altro non è che la perdita permanente
dell’udito o la grave riduzione dell’udito bilaterale per cause lavoratvei questo evento, che si può
verifcare a seguito di un’esplosione, non si verifca dall’oggi al domani, ma lentamente, si ha una
progressiva riduzione nel tempo dell’udito. La malata professionale è dunque un etento che si
terifca per causa e in occasione di latoro in un tempo diluito. (DOMANDA D’ESAME!)

Andiamo allora a vedere in maniera più schematca le carateristche dell’infortunio. Evento


esterno, violento, rapido ma il termine “efficientei è nuovo. Se tu t fai male questo qualcosa deve
essere in grado di causare un danno.
L’unica diferenza che c’è su una causa efficiente ma non t crea una prognosi di 3 giorni è la
puntura d’ago, ed è l’unica eccezione. Questo è un evento che si può verifcare in ambito
ospedaliero per noi medici e operatori sanitari. Se t pungi con un ago non hai una invalidità, una
prognosi superiore a 3 giorni ma se l’ago è potenzialmente infeto, è stato usato per somministrare
un farmaco e il paziente, che va considerato comunque sempre infeto, lo è, potete essere espost
ad un rischio almeno da epatte. In questo caso però la puntura non andrebbe denunciata come
infortunio perché la prognosi è inferiore ai 3 giorni. In quest casi intanto va comunicato al
responsabile (anche se si trata di uno schizzo di sangue nell’occhio in sala operatoria), si va al
pronto soccorso perché bisogna tracciare, e il datore di lavoro dovrà fare una denuncia
“cautelatvai. Questo vuol dire che se sviluppi un’epatte sei coperto dall’assicurazione.

Le cause di infortunio sul lavoro sono:

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Esempio di intossicazione acuta è quella da idrogeno solforato, dovuta a questo gas tossico che
non si sente e tante volte per inesperienza si va ad aiutare qualcuno, non lo sent e muori.

Per l’Inail, l’isttuto nazionale per l'assicurazione, l’epatte viene considerata una conseguenza
dell’infortunio, l’ infortunio è l’evento violento e da quello deriva l’epatte, quindi l’epatte viene
considerata come postumi di infortunio e non come malata professionale. Un’altra cosa, un
impiegato in banca vitma di una rapina a mano armata può avere un disturbo post traumatco da
stress, e questo rientra tra le cause di infortunio ai sensi dell’Art.2 del testo unico.

Vediamo quali sono i rischi a cui è esposto il lavoratore e quali sono quelli che l’Inail indennizza.
Il rischio generico è quello che incombe sull’operaio come su ogni altra persona allo stesso modob
il rischio specifco è quello che incombe sul latoratore, presente nella maggior parte delle ore
latoratte, cioè se io lavoro col martello pneumatco sono esposto ad un rischio specifco, cioè
rumore e vibrazione. Per il medico il rischio specifco è il rischio biologico o il rischio fsico da
radiazioni ionizzant per alcunii quelli che lavorano con agent cancerogeni hanno un rischio anche
chimico, quindi è quel rischio che è prevalente nello svolgimento dell’atvità lavoratva ed è quello
per il quale il medico competente t va a visitare.
Il rischio generico aggravato è il rischio che, pur essendo generico, subisce un incremento
qualitatto/quanttatto in dipendenza dell’attità latoratta.
Faccio un esempio, tant fra di voi avete sicuramente un’asma allergico dovuta ad aero allergenii
esistono delle situazioni lavoratve partcolari, quali quella del giardiniere che è esposto ad aero
allergeni così com’è esposta la popolazione intera, ma non può farne a meno perché deve tagliare
le erbe, quindi immaginate la situazione di grave danno in cui si trova. Quello del Covid 19 è un
rischio generico aggravato che incombe sulla popolazione generale ma che ricade su tut i
lavoratori della sanità, proprio per l’esposizione dovuta al loro lavoro. Quindi è vero che c’è un
rischio generico, ma quest’altro rischio invisibile è ancora più grave, in questo caso si può parlare di
questo rischio anche in altre atvità di sogget che non sono specifcatamente espost, e oggi l’Inail
risponderebbe per eventuali patologie derivant da Covid 19.

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Il rischio eletvo è quello al quale tu di tua volontà t sei voluto esporre, ad esempio hai voluto
toccare un pannello eletrico aperto nonostante ci fosse indicato pericolo di morte, pannello
rischioso o soltanto per personale addeto. L’Inail non riconoscerà mai conseguenze da questo
rischio al quale t sei voluto esporre. È quindi determinato da una scelta arbitraria del latoratore.
Ricordate che una delle cause più frequent di infortunio è la sicurezza, il lavoratore che fa sempre
quell’operazione si sente talmente sicuro che non osserva tante volte le procedure, come
l’obbligatorietà dei guant.
L’infortunio è indennizzabile dall’Inail quando deriva da rischio specifco (proprio/improprio),
rischio generico aggravato e comportamento anche colposo del lavoratore, cioè senza la volontà
dell’ato. Qualora il comportamento è doloso, signifca che lo hai fato con la piena consapevolezza
di fare del male o di esporre a rischio te e gli altri pur sapendo cosa ne poteva derivare, allora l’Inail
non lo riconosce. Insieme a questo l’infortunio è non indennizzabile quando deriva da rischio
generico e rischio eletvo.

Due cenni sul rischio in itnere, questo è stato introdoto dal D.Lgs. n.38/2000, si verifca nel
percorso da casa a lavoro e viceversa. È stato un riconoscimento di recente introduzione, c’è
un’ampia legislazione su tuto il riconoscimento, vi dico soltanto che non tut i lavoratori sono
tutelat dalla legislazione dell’infortunio in itnere. Intanto l’evento deve verifcarsi quando stai
andando realmente a lavoro, se stai nella zona nord di Messina e lavori al policlinico non puoi
dichiarare l’infortunio che si è verifcato a Taormina nell’ora prima di raggiungere il posto di lavoro.
Se è la pausa pranzo, stai andando a mangiare e vieni travolto da un motorino nei pressi del
policlinico perché lavori lì, t viene riconosciuto, ma se hai pensato quel giorno di fare dei
festeggiament con i tuoi amici a Taormina e poi tornare dopo un’ora a lavoro, non viene
riconosciuto. Non t viene riconosciuto se stai utlizzando il mezzo proprio ammenochè non è
autorizzatoi nel momento in cui voi foste autorizzat a utlizzare il mezzo proprio qualunque pausa
o interruzione non viene riconosciuta come infortunio in itnere ammenochè la pausa che voi fate
è necessitata. Vi faccio un esempio, se voi state andando a lavorare con il mezzo proprio e
tornando dal lavoro vi fermate a comprare il pane e mentre scendete dall’auto vi travolge un
motorino creando un danno, siccome non era una pausa necessitata, l’Inail non lo riconosce come
infortunio in itnere.

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Ma qual è allora la pausa necessitatav Puoi fare la pausa necessitata se scendi dalla macchina
perché devi andare urgentemente in bagno, oppure quando t ferma la polizia ad un posto di
blocco. Oppure ancora perché hai forato una gomma, o per l’obbligo di frma per i sogget che
devono andare a lavorare e che sono soto osservazione a seguito di reat commessi.

Vi lascio con questa slide riassuntva:

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