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Sicurezza sul lavoro

La sicurezza è un’attività che consiste nel fare prevenzioni degli infortuni. Le imprese industriali e
artigiane, segreterie richiedono delle competenze e la sicurezza e qualcuno la deve gestire ed è fatta
da tanti adempimenti burocratici amministrativi. La sicurezza è una competenza che sul mercato del
lavoro può essere spesa. La sicurezza deve essere organizzata cioè un sistema costituito da persone
e funzioni, ha lo scopo di eliminare gli infortuni. 
Questa organizzazione deve essere fatta in azienda indipendentemente dal numero dei dipendenti e
anche dalla tipologia di attività. Un'altra finalità è quella di realizzare nei luoghi di lavoro dove si
può lavorare in condizione di benessere e di piena salute. La salute è una condizione di benessere
fisico-psichico e sociale; senza nessuna malattia.
L’organizzazione (organigramma della sicurezza) è composta da persone che svolgono determinate
funzioni. Ci devono essere delle figure obbligatorie:
• Datore di lavoro che è al vertice dell'organigramma, ha due caratteristiche che lo distinguono dagli
altri e lo fanno il soggetto più responsabile, ha il potere di decidere e scegliere, il potere di spendere,
e il portafoglio dell’azienda ce l'ha lui. Nelle micro imprese (meno di 30 lavoratori) il datore di
lavoro può svolgere lui direttamente la funzione di responsabile servizio prevenzione protezione e
la funzione agli addetti.
• Responsabile del servizio prevenzione-protezione, è al di sotto del datore di lavoro e viene scelto
dal datore di lavoro. E' un lavoratore interno all’azienda ma quando l’azienda ha meno di 15
lavoratori può anche essere un lavoratore esterno (territoriale).
• Addetti all’antincendio, all’emergenza e al primo pronto soccorso.
• Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve essere presente in tutti i luoghi di lavoro e
viene scelto dal lavoratore. Il rappresentante è colui che si prende l’incarico di rappresentare gli altri
e di esporre le idee di tutti.
Gli organi di controllo e di vigilanza sono principalmente tre:
- AUSL: (organo principale) la sanità sul territorio è gestita dall’AUSL. All’interno di essa ci sono
degli uffici composti da un personale che vigila sui posti di lavoro. Questi uffici sono il P.I.S.L.L.
(Prevenzione, Igiene, Sicurezza, Luoghi, Lavoro). Ai componenti degli uffici del P.I.S.L.L. viene
detto che possono essere U.P.G. (ufficiali di polizia giudiziaria).
- Il secondo organo di controllo è il D.P.L.: è la direzione provinciale del lavoro, all’interno di essa
ci sono gli ispettori del lavoro che sono anche loro U.P.G.; senza questi non possono fare eventuali
verbali.
- Il terzo organo di controllo comprende i vigili del fuoco.
Valutazione rischi e obblighi del datore di lavoro
L’adempimento fondamentale del datore di lavoro è la valutazione dei rischi, ovvero conoscere le
cause, i fattori che portano al pericolo all’interno dell’azienda. Le nomine sono atti formali ovvero
documenti che devono essere presentati in ogni luogo di lavoro.
Il punto di partenza è quello di conoscere quali sono i pericoli e i rischi allo scopo di eliminarli e se
non è possibile eliminarli bisogna metterli nella condizione di non nuocere al datore di lavoro.
Il pericolo è tutto ciò che può provocare un danno al lavoratore. Tutto è pericoloso perché per
esempio se io prendo degli occhiali al primo impatto dici non sono pericolosi però se io li tiro agli
occhi di una persona possono fare male e quindi sono pericolosi. Quindi cosa si deve andare a
pensare? Innanzitutto alla probabilità che questo fattore di rischio provochi un danno e qual è la
dimensione del danno.
I rischi più diffusi nella nostra provincia che gravano danni sono:
• Cadute dall’alto: ovvero cadute che avvengono da una quota superiore a 2 metri quindi che sono
mortali.
• Investimenti da materiali: mi cade addosso un attrezzo da essere mortale.
• Contatto/afferra mento da organi in movimento: è una situazione molto diffusa che consiste nel
lavorare con macchine prive di protezione.
• Contatti con elementi in tensione: contatto dei lavoratori con l’energia elettrica.
• Esposizione a cancerogeni: sostanze che possono provocare tumori che si depositano nelle fosse
paranasali (amianto, polveri del legno duro)
• Esposizione a sostanze chimiche pericolose: tante sostanze che vengono usate sia in azienda ma
usate anche in casa sono pericolose.
• Sovraccarico del muscolo scheletrico: i muscoli, le articolazioni, i tendini sono sottoposti a uno
sforzo troppo intenso che alla fine può provocare gravi danni, un esempio il movimento manuale e
movimenti ripetitivi (parrucchiere)
• Esposizione a rumore e vibrazioni: ipocusia è una perdita parziale o totale dell’udito , è un danno
grave e permanente.
Un secondo obbligo del datore di lavoro è quello di informare (ovvero che possiedo una
conoscenza), formare (possiedo il saper fare, cioè s'intende che io incido sul comportamento del
lavoratore) , addestrare (cioè l'uso corretto di un attrezzo, consultando il libretto) i lavoratori perché
il legislatore non accetta che i lavoratori ignorino quelli che sono i rischi a cui sono esposti; i
lavoratori non devono solo saperli ma anche sapere cosa è stato fatto.

Medico competente
Il medico competente è tale perché deve avere una specializzazione nella medicina del lavoro, ma
non è obbligatorio in tutte le attività. È la valutazione dei rischi che stabilisce la presenza del
medico competente. La funzione del medico è quella di attivare la sorveglianza sanitaria dei
lavoratori, questa sorveglianza consiste in visite e analisi periodiche, cioè devono essere ripetute.
Per ogni lavoratore crea una cartella sanitaria, è un documento che riporta i risultati di tutte le visite
e degli analisi, sia quelle lavorative sia quelle precedenti o extra lavorative. La cartella sanitaria
deve essere conservata in una busta chiusa. L’analisi è una ricostruzione di tutte le patologie che ha
avuto il lavoratore dalla nascita ad oggi. La cartella sanitaria contiene i dati sensibili cioè i dati
sottoposti alla privacy, ovvero che il contenuto della cartella può essere reso noto soltanto al
lavoratore e al medico. Un altro documento che fa il medico competente è il protocollo sanitario:
l’insieme delle analisi, delle visite, dei rischi e delle periodicità delle analisi delle visite.
Addetti all’antincendio, all’emergenza e al pronto soccorso
Gli addetti all’antincendio, all’emergenza e al pronto soccorso sono figure obbligatorie, devono
essere presenti in tutte le attività, ad individuarli è il datore di lavoro. Un addetto non può rifiutare
questa designazione a meno che non sia un valido motivo. Questi incarichi non sono retribuiti ma li
svolge gratuitamente. Gli addetti devono ricevere una formazione, che può avere la durata di 4, 8 o
16 ore, le ore dipendono dal livello di rischio d’incendio nell’attività. Il livello di rischio d’incendio
può essere basso, medio o elevato; il livello di rischi del Capitini è medio perché ci sono più di 100
persone presenti, quindi il livello del rischio d’impresa dipende dal numero di presone. Se c’è la
presenza di lavoratori diversamente abili, se i rischio d’impresa è medio, diventa elevato perché
questi down devono essere accompagnati da altre persone. Il decreto ministeriale 151 nel 2011
individua le 80 attività a rischio d’incendio, se svolgiamo una delle attività fra queste rientriamo nel
rischio medio. A rischio basso, l’estintore deve esserci.
Gli addetti al pronto soccorso sono dei lavoratori; ci sono aziende nelle quali questa funzione viene
svolta dal datore di lavoro quando l’azienda non supera i 30 lavoratori. Gli incaricati devono avere
formazione, informazione e addestramento. Le ore di formazione sono di 12 o 16 dove ci sono
maggiormente rischi (esempio nell’edilizia). In tutti i luoghi di lavoro deve esserci un pacchetto di
medicazione o una cassetta di medicazione che deve avere determinati contenuti. Una differenza tra
l’addetto all’antincendio e l’addetto al pronto soccorso è quella che l’addetto all’antincendio una
volta fatta la formazione questa è valida sempre, mentre il pronto soccorso deve dare un
aggiornamento di 4 ore ogni 3 anni. Sono la parte pratica del corso delle 12 ore e gli viene insegnato
come si fa il massaggio cardiaco ecc. la formazione prevede al termine un attestato dai vigili del
fuoco.
.
Gli obblighi sono:
 Il lavoratore deve rispettare le disposizioni che gli vengono date dall’azienda
 I lavoratori devono utilizzare correttamente attrezzature e macchinari, sostanze chimiche e
preparati pericolosi, mezzi di trasporto e dispositivi di protezione. Bisogna utilizzare le attrezzature
in maniera conforme ovvero nel modo in cui è specificato all’interno del libretto di manutenzione e
d’uso delle attrezzature. 

Lavoro al video terminale


Per lavoro al video terminale si intende colui che utilizza un’attrezzatura munita di video terminale
in modo sistematico per 20 ore settimanali. Il tempo di esposizione è il tempo effettivo, ovvero
alcuni tempi sono compresi altri no quindi bisogna detrarli come per esempio se uno che è esposto
al computer gli suona il telefono, quel tempo che lui è al telefono gli va detratto.
Queste 20 ore possono essere continuative o frazionate. Se sto al computer 4 ore ho diritto di una
pausa di 15 minuti ogni 2 ore. Nel caso in cui ci sia un esposto occorre incaricare il medico
competente di sottoporre il lavoratore a una visita che stabilisca l’idoneità alla mansione. La visita a
cui viene sottoposto consiste in due visite:
- La prima agli occhi, quindi oculistica in cui vengono misurati i decimi.
- La seconda all’apparato muscolo scheletrico generale.

Rischio chimico
Il rischio più importante in assoluto è il rischio chimico cioè che deriva dall’esposizione a sostanze
chimiche. Sono lavoratori che lavorano in prossimità di sostanze chimiche che le prendono o
tramite inalazioni, o per contatto cutaneo (cioè attraverso i pori della pelle), o attraverso ingerenza.
Non tutte le sostanze sono pericolose, per individuare l’esistenza della pericolosità c’è l’etichetta
del prodotto che devono obbligatoriamente tenere delle informazioni che sono stabilite dalla
direttiva comunitaria.

Antincendio
Il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi che sono presenti nell’azienda. Il legislatore dice che il
rischio all’antincendio è presente in tutte le attività e quindi è obbligatorio fare la valutazione del
rischio . questa valutazione deve eseguire dei percorsi che gli vengono indicati dal decreto
ministeriale del 1° marzo 1998.

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