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1. Inizio
1.1 Titolo
1.2 Contenuti
Prima di tutto ti diamo una definizione dei concetti di pericolo, rischio e danno.
Rischio
Per rischio si intende la probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno
Danno
Il danno è l’evento infortunio o malattia professionale che si è verificato a causa del
rischio originato dal pericolo.
3. Prevenzione e protezione
Per prevenzione si intendono tutti quegli interventi atti a ridurre la probabilità che
accada un incidente. Sono misure di tipo strutturale e adottate a livello organizzativo,
come l’informazione, formazione e addestramento.
Per interventi di protezione, invece, si identificano tutte quelle misure che servono per
diminuire la gravità del danno. Sono quindi misure di difesa contro ciò che può
arrecare danno, che si interpongono tra chi può subire un danno e ciò che può
provocare il danno stesso.Ci sono misure di protezione attiva, che richiedono l’utilizzo
da parte di una persona (per esempio gli estintori o i guanti di protezione), e misure di
protezione passiva, che si attivano automaticamente in caso di emergenza (per
esempio il rilevatore di fumo).
Ci sono tre priorità d’azione per la tutela della salute e sicurezza riguardanti il rischio:
1 - Prevenire: è il miglior modo per evitare gli incidenti attraverso l'identificazione e
l'eliminazione a monte della "causa"che potrebbe procurarli.
2 - Ridurre: diminuire il livello di esposizione ad un pericolo prendendo appropriate
misure in modo da ridurre la probabilità che si verifichi un incidente.
3 - Minimizzare: è portare al minimo le conseguenze di un evento, ad esempio con
Leggi con particolare attenzione l’articolo 15 del decreto 81 che elenca tutte le misure
generali di tutela.
3.6 Formazione
3.7 Addestramento
È fondamentale agire sulla organizzazione del lavoro, sulle procedure operative, sui
macchinari, sugli ambienti di lavoro, sulle postazioni di lavoro per diminuire il livello
di rischio.
Le misure di prevenzione generale devono avere sempre la priorità sulle misure di
prevenzione individuale.
È pertanto sbagliato pensare, ad esempio, di eliminare il rischio rumore solamente
mediante l’uso degli otoprotettori e l’effettuazione della sorveglianza sanitaria.
Si deve agire prima di tutto sulla organizzazione del lavoro.
Pertanto:
1. acquisterò, se possibile, macchinari meno rumorosi
2. organizzerò il lavoro in maniera tale da ridurre il più possibile i tempi di esposizione
al rumore
3. ridurrò il più possibile i tempi di esposizione dei singoli lavoratori al rumore.
L’obiettivo è quello di avere livelli di rischio talmente bassi che i DPI e la sorveglianza
sanitaria siano quelle misure ulteriori di prevenzione per monitorare quel residuo di
rischio che non si è riusciti ad eliminare ma che è comunque ridotto a valori bassi.
Un metodo per la valutazione dei rischi applicabile nella maggior parte delle aziende è
strutturato in 5 fasi.
Qui puoi vedere il riassunto delle cinque fasi che andremo poi ad analizzare:
Fase 1 - Individuare i pericoli e le persone a rischio
Fase 2 - Valutare e attribuire un ordine di priorità ai rischi
Fase 3 - Decidere l'azione preventiva
Fase 4 - Intervenire con azioni concrete
Fase 5 - Controllo e riesame
E’ stato rilevato rumore nel luogo di lavoro che determina un rischio di malattia
professionale per i lavoratori.
Prima di tutto cosa si può fare per eliminare il rumore? Ad esempio si può cambiare la
tecnologia.
Se poi non è possibile eliminarlo, cosa si può fare per ridurlo al minimo? Ad esempio si
può spostare la fonte di rumore lontano dai lavoratori o si può possono utilizzare
materiali fonoassorbenti.
Se poi il rumore non è riducibile in modo sufficiente (ovvero il livello di rischio non è
ulteriormente migliorabile con la prevenzione) si passa alla protezione dei lavoratori
mediante Dispositivi di protezione individuali (ad esempio adottando cuffie
protettive) e Sorveglianza sanitaria (ad esempio programmando esami dell’udito più
frequenti).
Abbiamo visto che nella Fase 2 occorre valutare e dare priorità ai rischi.
Il livello di rischio è definito e calcolato come combinazione della probabilità o
frequenza che si verifichi un danno e della gravità del danno potenziale.
E’ evidente che se si valuta che un rischio sia relativo ad un evento raro e che inoltre
l’evento possa causare un danno di lieve entità comporta che il livello di rischio possa
essere valutato basso.
Viceversa un rischio con eventi frequenti e con danni gravi sarà valutato con un livello
di rischio elevato.
Alla gravità del danno va associata la valutazione della Probabilità’ della conseguenza
individuata, scegliendo quella più attinente.
Si calcola quindi il livello del Rischio complessivo come si evidenzia nella seguente
matrice di valutazione.
Per farti capire meglio come funziona la definizione del livello di rischio e la scelta
degli interventi da effettuare, il modo migliore è fare un esempio.
Nelle prossime slide verrà presentato un caso che dovrai leggere con attenzione, al
termine del quale ti verrà proposto un esercizio di valutazione dei rischi.
Per farti capire come funziona la definizione del livello di rischio e la scelta degli
interventi da effettuare, il modo migliore è fare un esempio.
Un operaio sta lavorando ad un altezza di 10 metri. Supponiamo che non sia nè
formato nè addestrato e che lavori senza imbracature e senza parapetti.
E' altamente probabile che accada un incidente, quindi gli assegniamo un livello di
probabilità pari a 3.
Il danno che il lavoratore può subire è il massimo: può morire o rimanere paralizzato.
Proseguiamo con l'individuare nella tabella apposita quali interventi e con quale
urgenza dovremmo operare per rimediare alla situazione.
Per prima cosa bisogna sospendere l'attività del lavoratore con la massima urgenza.
Poi bisogna procedere immediatamente ad eliminare il rischio o almeno a
minimizzarlo.
Qual'è il risultato?
Con tutte le misure adottate la possibilità che accada l'evento è ridotta, infatti la
probabilità che succeda l'infortunio è pari a 1 (improbabile). Nonostante ciò la gravità
del danno rimane alta (4, gravissimo) poichè qualora l'operaio dovesse cadere rischia
sempre la morte o l'invalidità permanente.
In questo caso nulla si può fare per abbassare la gravità del danno, perchè se cado
l'esito resta potenzialmente gravissimo.
Comunque in questa situazione il livello di rischio è pari a 4 (moderato) e quindi
l'operaio può tornare a lavorare, ma bisogna monitorare che il livello di rischio non
aumenti.
6.14 Hotspot
Clicca quindi nella casella che corrisponde all'incrocio dei due livelli scelti e che
corrisponde al rischio e poi clicca su invia
Un giovane uomo di 23 anni ha subito ampie ustioni in seguito al contatto con una
sostanza infiammabile utilizzata per il lavaggio di aerografi per verniciatura. Le cattive
pratiche dell'impresa includevano la mancanza di metodi sicuri per manipolare e
immagazzinare sostanze chimiche pericolose nonché la mancanza di formazione e
supervisione. Una pratica particolarmente pericolosa consisteva nel trasportare la
pericolosa sostanza di lavaggio degli aerografi in contenitori privi di etichetta e di
coperchi. Anche in seguito al terribile incidente, l'impresa non si è conformata ai nuovi
requisiti dell'ispettorato del lavoro, finché non è stata perseguita.
Due giovani lavoratori immigrati (21 e 27 anni) sono morti dopo essere rimasti
impigliati in un macchinario utilizzato presso un'azienda frutticola. Il loro compito
consisteva nell'erigere e smantellare "serre in polietilene" che vengono fissate con
lunghe funi. I due giovani sono rimasti intrappolati utilizzando una macchina montata
su trattore per avvolgere la fune. La valutazione dei rischi non era stata fatta e la
macchina montata sul trattore era inadeguata, poiché non disponeva di un sistema di
arresto automatico per le emergenze. I lavoratori non erano stati sufficientemente
formati, né messi a conoscenza dei rischi legati a quel compito. Gli investigatori hanno
richiamato l'attenzione sul fatto che molti lavoratori presso quell'azienda erano
studenti che potevano non avere adeguate conoscenze sulle pratiche di lavoro sicure.
Una diciasettenne ha perso una parte di dito, soltanto un’ora dopo avere iniziato il
suo lavoro durante le vacanze, schiacciato in una macchina nel panificio dove era
stata assunta. Il dispositivo di sicurezza automatica era difettoso: l’anomalia era stata
segnalata, ma non era stato previsto alcun programma di manutenzione, la ragazza
8. Conclusioni