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CORSO DI FORMAZIONE

MODULO FORMATIVO
IGIENE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
DOCENTE
DOTT.SSA PINO MADDALENA
 Le prime norme Italiane per la sicurezza risalgono alla fine dell’800 in questi
anni veniva promulgata la legge di tutela del lavoro dei fanciulli,
contestualmente veniva assicurata la tutela della integrità fisica del prestatore
d’opera con il Regolamento generale per la prevenzione degli infortuni (Regio
Decreto 18 giugno 1899, n. 230).
 Nel periodo post-bellico, la legislazione sociale si sviluppò notevolmente
affermando, quale diritto primario del proletariato, il principio di tutela
dall’indigenza.
 La Carta del lavoro fascista – sancì l’obbligo per gli organi dello Stato di
sorvegliare l’osservanza delle leggi sulla prevenzione degli infortuni.
 Alla fine degli anni 60 il sindacato rivendica nuovi spazi di intervento
collettivo riguardo la sicurezza sul lavoro e, così, con lo Statuto dei lavoratori
(art,9 legge 300 /1970 ) viene introdotto il diritto dei lavoratori di controllare e
promuovere l’applicazione delle norme che prevengono gli infortuni sul lavoro
e le malattie professionali.
Anni 70
Nel 1978 (legge n. 883) vengono istituiti i DIPARTIMENTI DI
PREVENZIONE DELLE ASL, a cui vengono affidate le competenze in
tema di controlli e si inserisce in molti contratti collettivi la possibilità di
stabilire, in materia di prevenzione, ulteriori accordi a livello aziendale.
 Alla fine degli anni ’80, alle norme Italiane sulla sicurezza si
aggiungono le Direttive Europee. Tra queste è importante ricordare la
Direttiva 391 del 1989, che ha introdotto l’obbligo di:
 Attivare un apposito servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)
 Nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(RSPP)
 Far eleggere uno o più Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
(RLS)
 Effettuare una valutazione di tutti i Rischi sul lavoro.
 Nel 1994 viene emanato il Decreto Legislativo 626, che aveva lo
scopo di recepire proprio la Direttiva 391 del 1989 e le direttive
successive collegate le quali fino al 2008 sono state le normative
di riferimento in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.
 Con il Decreto Legislativo 81 del 2008, il precedente
D.Lgs.626/94 viene abrogato.
 Infine, in ambito di sicurezza resta il D.Lgs. 81/08.
E ANCORA…

 Nel codice Civile:

 Art. 2050: “Chiunque cagiona danni ad altri, nello svolgimento di un


attività pericolosa, per sua natura, o per natura dei mezzi adoperati, è
tenuto al risarcimento se non prova di aver adottato tutte le misure
idonee ad evitare il danno”

 Art. 2087: “L’ imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’


impresa le misure che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e
la tecnica, sono necessarie a tutelare l’ integrità fisica e la personalità
morale dei prestatori di lavoro”
Il Codice Civile adotta il risarcimento come elemento compensativo del
danno arrecato pertanto risulta necessario che il Datore di Lavoro
provveda ad una copertura assicurativa nei confronti di TERZI :

E ad una copertura assicurativa nei confronti dei lavoratori:


Nel Codice Penale:

Art. 437: “Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a


prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito
con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro o un
infortunio, la pena è la reclusione da tre a dieci anni”
APPROCCIO DELLA
NORMATIVA MODERNA

Con il Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n° 81 e vengono introdotti nuovi principi


di fondo quali:

• Individuazione della gerarchia delle responsabilità;


• Valutazione preliminare dei rischi;
• Miglioramento delle condizioni di sicurezza;
• Formazione ed informazione costante dei lavoratori;
• Creazione di una “cultura della sicurezza” come elemento intrinseco a qualsiasi
processo lavorativo.
La salute in Italia è tutelata dalla Costituzione:

 Art. 32 “La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale del


cittadino”
IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

L’ art. 2 co. 1 del 81/’08 definisce:

 Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche


secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare
o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della
popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno;

 Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle persone,


sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di
prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;
Diritti e doveri dei lavoratori in
materia di sicurezza e salute
Secondo il d.lgs. 81/08 sia il datore di lavoro che i lavoratori stessi hanno degli obblighi da
rispettare per la propria sicurezza.
Il datore di lavoro deve :
 Valutare il rischio per la sicurezza
 Attuare le misure per la protezione dei lavoratori
 Fornire informazioni e formazione ai lavoratori

Il lavoratore deve :
 Osservare le disposizioni sulla protezione collettiva e individuale
 Utilizzare correttamente i macchinari e le attrezzature di lavoro
 Segnalare eventuali condizioni di pericolo
 Sottoporsi ai controlli sanitari prescritti.
Luoghi di lavoro

I lavoratori hanno il diritto di eleggere il loro rappresentante per la


sicurezza, che faccia da portavoce a quelle che sono le loro richieste
in materia di salute e sicurezza sul lavoro, quest’ultimo ha il
compito di:
 Vigilare sull’attuazione delle misure di sicurezza
 Organizzare il servizio di prevenzione e protezione con la
possibilità, a tal scopo , di designare una o più persone all’interno
o all’esterno dell’azienda.
 Nominare il medico competente, con l’incarico di effettuare la
sorveglianza sanitaria nei casi previsti dalla normativa.
Il datore di lavoro deve provvedere affinchè :
 Si tenga conto della presenza di eventuali disabili
 Vengano mantenute libere tutte le vie di transito e le uscite di
sicurezza
 Tutti i dispositivi di sicurezza destinati alla prevenzione siano
sottoposti a verifica
 Vengano assicurati condizioni i geniche adeguate
 Ogni lavoratore disponga di : almeno 2 m2 di superficie, 10 m3 di
cubatura e altezza dei locali non inferiore a 3m
 Vengano rimossi tutti i difetti che possano pregiudicare la sicurezza
e la salute dei lavoratori
 Temperatura , umidità aerazione ed illuminazione ,
compatibilmente con le esigenze di lavorazione , siano adeguate
all’organismo umano
Rischio meccanico

 Una macchina è un insieme di pezzi e organi , di cui almeno uno


in movimento , collegati tra loro . Qualunque macchina immessa
sul mercato dopo il 21/09/1996 deve essere marcata CE in
maniera indelebile e deve essere corredata dagli appositi manuali
d’uso e manutenzione.
I rischi presenti nelle macchine si possono semplificare in rischi da:
 Schiacciamento, taglio, urto, compressione, abrasione,
impigliamento, trascinamento
Ovvio che il rischio per l’operatore è presente solo se si trova nel
raggio di azione della macchina quando può verificarsi un contatto con
la stessa o si può essere colpiti da materiali proiettati dalla macchina.
I dispositivi di avviamento delle macchine devono essere azionabili
soltanto attraverso una precisa azione volontaria .
Per impedire i pericoli derivati da errate manovre è necessario che i
dispositivi di comando siano:
 Chiaramente visibili
 Disposti in modo da garantire una manovra sicura, univoca e rapida
 Situati fuori dalle zone di pericolo.
Per prevenire i rischi relativi all’uso di macchine inoltre occorre :
 Che le macchine vengano adoperate secondo le istruzioni d’uso , vengano
mantenute regolarmente e non vengano manomessi i dispositivi di protezione
installati .
 Che le macchine vengano posizionate in maniera da garantire gli spazi di manovra
necessari
 Proteggere opportunamente eventuali parti scoperte in movimento ;
 Rimuovere tutti i difetti che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei
lavoratori
 Che i dispositivi di comando siano all’esterno della zona di pericolo ben visibili,
garantiscano manovre sicure e siano azionabili solo attraverso azioni volontarie ;
 Impedire che l’operatore o persone vicine , possano essere colpite da pezzi di
materiale in lavorazione o a causa di rotture da pezzi della macchina stessa
 Che la macchina entri in funzione solo con il corretto posizionamento dei
dispositivi di protezione
 Che l’apertura dei dispositivi di protezione sia possibile solo a macchina ferma
 Che , se la macchina si arresta per mancanza di energia , non si possa rimettere in
moto spontaneamente al ritorno dell’energia.
Il lavoratore deve :
 Adoperare la macchina conformemente a quanto previsto dal libretto di istruzioni e
astenersi da qualsiasi tipo di manomissione
 Attenersi alle istruzioni specifiche di lavoro ;
 Utilizzare tutti i dispositivi di protezione previsti dal datore di lavoro;
 Indossare indumenti adeguati al tipo di macchina operatrice utilizzata
COLORE SIGNIFICATO SPIEGAZIONE ESEMPI DI
APPLICAZION
E
ROSSO EMERGENZA Condizione pericolosa o Arresto di emergenza
emergenza Può essere usato per
l’arresto
GIALLO Condizioni anomale Intervento per sopprimere
una condizione anomala

VERDE Sicurezza Condizione di sicurezza o Può essere usato per l’avvio


per preparare una condizione
normale
BLU Obbligo Condizione che richiede Funzioni di ripristino
un’azione obbligatoria

BIANCO Nessun significato Avvio/Arresto della Avvio o arresto


specifico macchina

GRIGIO Nessun significato Avvio/Arresto della Avvio o arresto


specifico macchina

NERO Nessun significato Avvio/ Arresto della Avvio o arresto


specifico macchina
Rischio elettrico
Il datore di lavoro provvede affinchè :
• Gli impianti elettrici siano realizzati secondo la regola dell’arte
• Gli impianti elettrici vengano verificati e manutenzionati regolarmente con
particolare attenzione ai dispositivi di protezione dei quadri elettrici
• Venga verificato periodicamente sia per l’impianto che per le attrezzature lo stato di
isolamento dei cavi specialmente quelli a vista
• L’impianto di terra venga verificato periodicamente da ente abilitato ( ogni 2 o 5
anni secondo la tipologia di impianto )
Il Datore di lavoro, con la collaborazione dei lavoratori, deve:
- Verificare l’integrità di spine, prese, cavi a vista e interruttori
- Ridurre al minimo l’uso di prese volanti e prese multiple,
rigorosamente provviste di marcatura CE, avendo cura di staccarle
quando si esaurisce la necessità temporanea. Se il bisogno è costante,
provvedere a fare installare da personale specializzato apposite prese
fisse
- Prima di mettere in uso una nuova apparecchiatura leggere
attentamente il libretto di uso e manutenzione
- Verificare frequentemente lo stato di isolamento dei cavi a vista delle
attrezzature, con particolare attenzione alle apparecchiature portatili.
Uso di apparecchiature munite di video terminali
Per lavoro al videoterminale si intende lo svolgimento di un'attività lavorativa
che comporta appunto l'utilizzo di attrezzature munite di videoterminali.
Il D.lgs 81/08 all'articolo 173 fornisce tre definizioni importanti per
contestualizzare al meglio questo tipo di attività, rispondendo alle seguenti
domande
1) Cosa si intende per posto di lavoro al Video Terminale?

l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con


tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per
l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse,
comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i
documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente
circostante;
2) Chi sono i lavoratori addetti al videoterminale?
I lavoratori che utilizzano attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o
abituale, per 20 ore settimanali
 Lavoro al videoterminale: cosa comporta
 Il lavoro al videoterminale comporta dei rischi specifici per la
salute dei lavoratori come:
• rischi occhi e vista;
• rischi derivanti da problemi posturali;
• rischi derivanti dall'affaticamento fisico o mentale;
• rischi derivanti alle condizioni ergonomiche;
• rischi derivanti dalle condizioni di igiene ambientale.
 Tali rischi non dipendono soltanto dal VDT ma sono generati da
tutti gli elementi che costituiscono l'ambiente in cui il
videoterminalista si trova, ovvero:
• componenti del VDT come schermo, tastiera ed eventuali altre
periferiche;
• caratteristiche dei software utilizzati;
• caratteristiche della postazione, ovvero scrivania e seduta;
• caratteristiche dell'ambiente, come illuminazione, microclima,
presenza di rumore, areazione;
 Lavoro al videoterminale: normativa
 La normativa di riferimento è il D.Lgs 9 aprile 2008 n°81, Titolo VII
"ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI" che, nei suoi 3
capi, definisce il rischio specifico fornendo:
• Disposizioni generali;
• Obblighi per datori di lavoro, dirigenti e preposti;
• Sanzioni;
3) Quali sono gli obblighi del datore di lavoro?
 All'atto della valutazione di tutti i rischi il datore di lavoro, ai sensi
dell'articolo 174 del D.lgs 81/08 deve:
• analizzare le postazioni di lavoro valutando la possibile presenza dei
rischi derivati dal lavoro al Videoterminale elencati in precedenza;
• adottare misure per ovviare ai rischi riscontrati tenendo conto della
combinazione dell'incidenza degli stessi;
• organizzare e predisporre posti di lavoro in conformità ai requisiti
minimi
 Postazione di lavoro videoterminale
 le direttive per allestire una postazione di lavoro VDT sicura:
• regolare il sedile ad un'altezza che consente il mantenimento delle
gambe a 90° e i piedi ben appoggiati;
• regolare lo schienale in modo da sostenere l'intera zona lombare;
• posizionare la tastiera in modo da lasciare uno spazio per appoggiare
gli avambracci di almeno 15 cm;
• Mantenere gli avambracci poggiati durante la digitazione;
• Mantenere una distanza di circa 50-70 cm tra il videoterminale e gli
occhi;
• Regolare il monitor in modo che sia un po' più in basso dell'altezza
occhi;
• Regolare luminosità, colore e contrasto dello schermo;
• Regolare le tende in modo da controllare la luce naturale;
• porre gli schermi a 90° rispetto alle finestre;
 Qual è la corretta distribuzione delle pause durante il lavoro al
videoterminale?
 Per quanto riguarda pause ed interruzioni, per legge il lavoratore ha
diritto a 15 minuti di pausa ogni 120 minuti di applicazione
continua al videoterminale, nei quali non sono compresi i tempi di
attesa per lo spegnimento o l'accensione del pc. La pausa è considerata
parte integrante dell'orario e assorbe anche l'intervallo di 10 minuti in
causa di orario giornaliero superiore alle 6 ore previsto dal D.Lgs 66
del 2003.
 Lavoro al videoterminale e sorveglianza sanitaria
 La sorveglianza sanitaria è obbligatoria per i videoterminalisti che
lavorano al pc almeno 20 ore medie alla settimana.
In questi casi, è necessario sottoporre a visita medica gli operatori
prima che inizino a lavorare al VDT, effettuando un controllo della
vista e degli occhi per determinare l'idoneità allo svolgimento della
mansione. Le successive visite mediche e controlli devono avvenire
con periodicità diverse a seconda dell'età del soggetto:
• Lavoratore con meno di 50 anni
Visita e controllo della funzionalità visiva ogni 5 anni
• Lavoratore con più di 50 anni
Visita e controllo della funzionalità visiva ogni 2 anni
 La visita sarà svolta ogni 2 anni anche per soggetti con una idoneità
con prescrizioni o limitazioni. Oltre ai controlli periodici ogni
lavoratore può richiedere di effettuare una visita medica di
accertamenti qualora manifesti disturbi ricollegabili al lavoro al VDT.
Dispositivi di protezione individuale

I dispositivi di protezione individuale devono essere utilizzati quando i lavoratori


sono soggetti a rischio che non possono essere evitati o sufficientemente ridotti, da
misure di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva , o da altre azioni
applicabili.
Protezione del capo:
 Elmetti, cuffie, berretti
Protezione degli occhi:
Occhiali a stanghette, visiere , maschere , schermi
Protezione delle vie aeree:
 Maschere facciali filtranti , a filtro auto respiratori , semi maschere
Protezione dell’udito:
 Tappi auricolari , cuffie caschi anti rumore
Protezione delle mani:
 Guanti di diverso materiale a secondo del lavoro da svolgere
Protezione dei piedi :
 Scarpe basse , tronchetti , stivali , scarpe con suola antiscivolo,
con punta in acciaio etc…
Protezione del corpo :
 Grembiuli , tute , pettorali
Protezione da cadute :
 Imbracature e cinture di sicurezza
Principi generali di lotta
antincendio
In caso di incendio si deve :
 Cercare l’origine del fuoco
 Cercare i mezzi per spegnere l’incendio ( estintori, coperte, sabbia)
 Chiamare i soccorsi , 115 , vigili del fuoco, 113, pronto soccorso
Prevenzione
 Misure atte ad evitare cortocircuiti
 Dispositivi di sicurezza degli impianti di distribuzione di sostanze infiammabili
 Ventilazione di locali
 Segnaletica di sicurezza adeguate vie d’uscita
Elementi di primo soccorso in caso
di infortunio
In caso di infortunio e in attesa dei soccorsi, verificare la reattività del
traumatizzato:
 Se presenta agitazione, pallore, cute fredda sudata, stenderlo in posizione
antishock,
Se è incosciente e si è certo che non ci siano lesioni vertebrali, posizionarlo in
posizione di sicurezza laterale.
Emorragia esterna:
 Applicare laccio o fascia, la compressione con le dita.
Mancanza di respirazione spontanea:
 Effettuare la respirazione;
 Tramite compressione del torace;
 Bocca a bocca.
Assenza di polso:
 Effettuare massaggio cardiaco
Avvelenamento:
Inalazione di gas: aerare l’ambiente, procedere alla ventilazione e
all’ossigenazione del paziente.
 Ingestione di sostanze chimiche : induzione al vomito
 Contaminazione di cute: lavare con acqua, se la sostanza è oleosa
lavare con acqua e sapone
 Contaminazione oculare: lavare con acqua per almeno 10 minuti.
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

In quei lavori che comportano frequentemente il ricorso alla forza manuale, poiché
sussiste la possibilità di incorrere in lesioni dorso-lombari , il datore di lavoro, al
fine di circoscrivere i rischi, dovrà:
 Meccanizzare ove possibile i processi lavorativi;
 Fornire ai lavoratori i mezzi di protezione idonei a ridurre il rischio comportato
dalla movimentazione manuale dei carichi
 Organizzare i posti di lavoro in modo che la movimentazione dei carichi si
svolga nella massima sicurezza.
E’ comunque opportuno che chiunque sollevi dei carichi anche se non in maniera
continuativa, si attenga ad elementari regole di sicurezza:
 Se il carico è pesante chiedere aiuto ad altri lavoratori oppure utilizzare un
mezzo di sollevamento meccanico
 Valutare l’aspetto esterno dell’oggetto e, se dovesse presentare parti taglienti o
temperatura elevata ecc… utilizzare idonei mezzi di protezione
 Afferrare saldamente, evitando movimenti bruschi, l’oggetto da
sollevare e chinarsi senza piegare la schiena, ma flettendo le
gambe;
 Quando possibile fare in modo che il piano di prelievo e deposito
si trovino sullo stesso piano in modo da poter trasferire l’oggetto
trascinandolo senza sollevarlo.
E’ inoltre consigliabile evitare di:
 Spostare da soli oggetti molto ingombranti che impediscano la
visibilità;
 Indossare indumenti o calzature inadeguate al tipo di lavoro
 Trasportare oggetti muovendosi su pavimenti scivolosi o sconnessi
 Movimentare carichi in ambienti ristretti
GERARCHIA DELLE
RESPONSABILITA’
 FIGURE INTERESSATE

RESPONSABILITA’
OPERATIVE RESPONSABILITA’ CONSULTIVE
Datore di lavoro
(Imprenditore ed organizzatore) RSPP
(Responsabile del Sistema di Prevenzione e
Dirigente Protezione)
(Organizza il lavoro di altre
persone) ASPP
(Addetti al Servizio di Prevenzione e
Preposto Protezione)
(Vigila e sorveglia sulla corretta
esecuzione dei lavori) Medico Competente

Lavoratore RLS
(Esegue correttamente la propria (Rappresentante dei Lavoratori per la
mansione) Sicurezza)
LA SORVEGLIANZA SANITARIA

Tra le attività riguardanti la tutela della


salute e della sicurezza dei lavoratori,
importante risulta la SOREGLIANZA
SANITARIA

• Effettuata dal Medico Competente;


• Prevista in fase pre-assuntiva e
periodicamente
FINALITA’ DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA

Istituire ed aggiornare una cartella sanitaria di rischio per


ogni dipendente sottoposto a sorveglianza sanitaria
(Da custodire presso il Datore di Lavoro garantendo
salvaguardia della privacy dei lavoratori)

Esprimere giudizi di IDONEITA’ alla mansione ed informare il


DL ed il lavoratore di eventuale inidoneità parziale o
permanente
VALUTAZIONE PRELIMINARE DEI RISCHI

Artt. 17, 28 e 29 del D. Lgs. 81/’08

Definiscono la Valutazione dei rischi

INDIVIDUARE E STIMARE
I RISCHI DI ESPOSIZIONE DEI
LAVORATORI A PERICOLI PER LA
SICUREZZA E LA SALUTE
Definizione Valutazione del rischio
secondo normativa:

 Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la


salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito
dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività,
finalizzata ad individuare le adeguate misure di
prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma
delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di salute e sicurezza
FASI DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

 Individuazione dei fattori di rischio


 Individuazione dei lavoratori esposti ai fattori di rischio
 Stima qualitativa – quantitativa del rischio
 Redazione del documento di valutazione dei rischi
La Valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi e le relative misure di miglioramento sono
indicate nel DVR, il documento di valutazione dei rischi
(art. 17 co. 1 del D.Lgs.81/2008)
Chi accede al documento di valutazione dei rischi?

Medico Competente
Datore di lavoro
(assiste il D.L. nella
(Obbligo NON delegabile)
stesura)

DOCUMENTO DI
VALUTAZIONE
DEI RISCHI

Rspp RLS
(assiste il D.L. nella (accede al documento e
stesura) lo riceve su richiesta)
Contenuti essenziali del DVR:

una relazione sulla Valutazione dei Rischi, nella quale siano specificati i
criteri adottati per la valutazione stessa;

l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei


DPI adottati;

il programma delle misure ritenute opportune per garantire il


miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;

individuazione delle procedure da seguire per l’ attuazione delle misure;

individuazione delle Mansioni che eventualmente espongono i lavoratori


a rischi specifici.
COSA SI TROVA NEL DVR

Descrizione degli ambienti;


Organizzazione;
Cicli produttivi;
Fattori di rischio e loro valutazione;
Profili di rischio per mansioni;
Programma di miglioramento.

Piano di Piano
Procedure Piano di
assegnazione sorveglianza
operative formazione
dei DPI sanitaria
OBIETTIVI

La valutazione dei rischi si pone dunque come finalità:

Consentire Consentire di
Consentire di
l’ individuazione formulare un piano
miglioramento
degli interventi di attuazione degli
progressivo delle
necessari ad interventi in base ad
condizioni di
eliminare o ridurre un preciso ordine di
sicurezza in azienda
i rischi individuati priorità
LA CULTURA DELLA SICUREZZA

Oltre alle misure sinora definite risulterà fondamentale, all’ interno


dell’azienda, l’attuazione di programmi di promozione della sicurezza.
Ciascun lavoratore infatti è parte integrante del Sistema di Prevenzione e
Protezione attuato, anche tramite la conoscenza del proprio lavoro e di una
corretta e SICURA esecuzione dello stesso.

CONSULTAZIONI PER IL
PERIODICHE RIUNIONI SULLA
MIGLIORAMENTO DELLE
SICUREZZA
CONDIZIONI LAVORATIVE

PROGRAMMI DI PROMOZIONE DELLA


SALUTE
INAIL
Istituto Nazionale per l’ Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

Ente Pubblico che gestisce gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Ha compiti di riscossione dei premi assicurativi e di erogazione delle prestazioni


economiche e sanitarie di competenza dell’istituto.

Svolge attività di prevenzione, vigilanza e informazione in materia di sicurezza sul lavoro,


avendo anche un interesse diretto alla riduzione delle spese legate alle prestazioni agli
infortunati.

Dispone di ispettori per:


• svolgere una vigilanza amministrativa in materia assicurativa;
• effettuare accertamenti tecnici in occasione di infortuni sul lavoro di particolare
gravità;
• verificare l’esistenza di malattie professionali quali risultato delle denunce che per
legge vengono trasmesse all’Ente medesimo.
ASL
Struttura Operativa del Servizio Sanitario Nazionale presente a livello
provinciale sul territorio

 Verifica l’applicazione della normativa vigente tramite il controllo dei luoghi di


lavoro, la verifica dei cicli lavorativi e degli impianti, la valutazione delle
sostanze usate e il controllo degli accertamenti sanitari preventivi e/o periodici.

 Effettua accertamenti sanitari successivi al ricorso del lavoratore contro il


giudizio di inidoneità del medico competente.

 Conduce indagini:

 O per conto della magistratura in occasione di infortuni sul lavoro di particolare


gravità
 O sulle condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro
Direzione Provinciale del Lavoro

E’ un ufficio periferico del Ministero del Lavoro che ha il compito, fra l’altro, di vigilare sull’applicazione delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza sociale.
Presso la Direzione Provinciale del Lavoro è previsto il Servizio Ispezioni del Lavoro (SIL) che può esercitare un’attività di vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di sicurezza nelle attività lavorative comportanti
rischi particolarmente elevati:
- attività nel settore delle costruzioni edili o di genio civile e più in particolare lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione e risanamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura e in
cemento, opere stradali, ferroviarie, idrauliche, scavi, montaggio e smontaggio di elementi prefabbricati, lavori in sotterraneo e gallerie, anche comportanti l’impiego di esplosivi;
- lavori in cassoni ed aria compressa e lavori subacquei.
Forma e colori della segnaletica di sicurezza

 Per segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro si intende quella


segnaletica che riferita ad un oggetto , ad una attività o ad una situazione
determinata fornisce una indicazione o una prescrizione riguardante la
sicurezza o la salute sul luogo di lavoro.
 Per evidenziare la tipologia vengono utilizzati colori diversi, segnali
luminosi , segnali acustici .

 Possono essere utilizzate anche comunicazioni verbali o segnalazioni


gestuali.
CARTELLI E SEGNALI

Forma e colori della segnaletica di sicurezza


CARTELLI DI DIVIETO

I cartelli di divieto sono rotondi, realizzati con pittogramma nero su sfondo


bianco e bande rosse.
CARTELLI DI AVVERTIMENTO E
ALTRI
AVVERTIMENTO PRESCRIZIONE

ANTINCENDIO SALVATAGGIO

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