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Domenico Mannelli
www.mannelli.info
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Lo schema
TITOLO I
TITOLO II
Luoghi di lavoro
CAPO I
DISPOSIZIONI
GENERALI
TITOLO III
Uso delle attrezzature
di lavoro e dei dispositivi di
Protezione individuale
CAPO II
SISTEMA
ISTITUZIONALE
Titolo VIII
Agenti Fisici
Titolo IX
Sostanze pericolose
Titolo X
Esposizione ad Agenti
biologici
CAPO III
GESTIONE DELLA
PREVENZIONE
NEI LUOGHI DI
LAVORO
TITOLO V
Segnaletica di salute e sicurezza
sul lavoro
Protezione atmosfere
esplosive
CAPO IV
DISPOSIZIONI PENALI
TITOLO VI:
Movimentazione Manuale dei
Carichi
Titolo XII
Disposizioni diverse in
materia penale
TITOLO VII
Attrezzature munite
di Video Terminale
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Titolo XI
Allegati dal I al LI
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IN
IN TUTTI
TUTTI II SETTORI
SETTORI DI
DI ATTIVITA
ATTIVITA
PRIVATI
PRIVATI O
O PUBBLICI:
PUBBLICI:
TUTELA
TUTELA DELLA
DELLA SALUTE
SALUTE EE PER
PER LA
LA SICUREZZA
SICUREZZA DEI
DEI
LAVORATORI
LAVORATORI DURANTE
DURANTE IL
IL LAVORO
LAVORO
SI
SI APPLICA
APPLICA tenendo
tenendo
conto
conto delle
delle particolari
particolari
esigenze
esigenze connesse
connesse al
al
servizio
servizio espletato
espletato
Universit
Universit
Istituti
Istituti di
di istruzione
istruzione ee di
di educazione
educazione
di
di ogni
ogni ordine
ordine ee grado
grado
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DEFINIZIONI -
DATORE
DATORE DI
DI LAVORO
LAVORO
(Art. 2)
scuola
scuola
DIRIGENTE
DIRIGENTE SCOLASTICO
SCOLASTICO
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DEFINIZIONI LAVORATORE
LAVORATORE
(Art. 2)
Equiparati a lavoratori:
- Utenti dei serv. di orientam. o di formaz. scolastica, universit., prof.le avviati
presso DDL
- Allievi di istituti di istruzione ed universitari e partecipanti a corsi di formaz.
prof.le nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere,
agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di
videoterminali limitatamente ai periodi in cui lallievo sia effettivamente
applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione (non concorrono alla
determinazione
del numero di lavoratori)
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DIRIGENTE : definizione
dirigente: persona che, in ragione delle
competenze professionali e di poteri gerarchici e
funzionali adeguati alla natura dellincarico
conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro
organizzando lattivit lavorativa e vigilando su di
essa;
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PREPOSTO : definizione
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Articolo 17
Obblighi del datore di lavoro non delegabili
Il datore di lavoro non pu delegare le seguenti
attivit:
a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente
adozione dei relativi documenti
b) la designazione del responsabile del servizio di
prevenzione e protezione dai rischi;
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segue
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i.
j.
k.
l.
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segue
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segue
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segue
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segue
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segue
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Art 18 new
3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti
altres a vigilare in ordine alladempimento degli
obblighi dei preposti, dei lavoratori, progettisti,
fabbricanti,fornitori, installatori,medico
competente ferma restando lesclusiva
responsabilit dei soggetti obbligati ai sensi dei
medesimi articoli qualora la mancata attuazione
dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente
agli stessi e non sia riscontrabile un difetto di
vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti
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segue
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Articolo 20
Obblighi dei lavoratori
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria
salute e sicurezza e di quella delle altre persone
presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli
effetti delle sue azioni o omissioni,
conformemente alla sua formazione, alle istruzioni
e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
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Articolo 20
Obblighi dei lavoratori
I lavoratori devono in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai
preposti, alladempimento degli obblighi previsti a tutela
della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore
di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione
collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le
sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e,
nonch i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione
messi a loro disposizione;
segue
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Articolo 20
Obblighi dei lavoratori
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al
preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere
c) e d), nonch qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui
vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di
urgenza, nellambito delle proprie competenze e possibilit e fatto
salvo lobbligo di cui alla successiva lettera f) per eliminare o ridurre
le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di
sicurezza o di segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono
di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza
propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento
organizzati dal datore di lavoro;
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto
legislativo o comunque disposti dal medico competente.
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VARIATI
Articolo 26
Obblighi connessi ai contratti dappalto o dopera o di
somministrazione
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Articolo 26
VARIATI
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NOVITA
Articolo 26
Obblighi connessi ai contratti dappalto o dopera o di
somministrazione
Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il
coordinamento con gli appaltatori elaborando un unico
documento di valutazione dei rischi (DUVRI) che indichi le
misure adottate per eliminare o, ove ci non possibile,
ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento
allegato al contratto di appalto o di opera e va adeguato in
funzione dellevoluzione dei lavori, servizi e forniture.
. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi
specifici propri dellattivit delle imprese appaltatrici o dei
singoli lavoratori autonomi.
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STAZIONI APPALTANTI 1
3. Nel campo di applicazione del decreto
legislativo 12 aprile 2006 n. 163, (LAVORI
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE) e
successive modificazioni, il DUVRI
redatto, ai fini dellaffidamento del
contratto, dal soggetto titolare del potere
decisionale e di spesa relativo alla gestione
dello specifico appalto.
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ALLEGATO XI
ELENCO DEI LAVORI COMPORTANTI RISCHI PARTICOLARI
PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI
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DIRIGENTE COMUNE
DIRIGENTE PROVINCIA DUVRI
DIRIGENTE
SCOLASTICO
DUVRI
DUVRI
sottoscritto
per accettazione
ESECUTORE
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INIZIO LAVORI
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DIRIGENTE
SCOLASTICO
DUVRI
ESECUTORE
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NOVITA
Articolo 26
Obblighi connessi ai contratti dappalto o dopera o di
somministrazione determinazione costi
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NOVITA
Articolo 26
Obblighi connessi ai contratti dappalto o dopera o di
somministrazione - verifica congruit
Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione
dell'anomalia delle offerte nelle procedure di affidamento di
appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti
aggiudicatori sono tenuti a valutare che il valore economico
sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al
costo relativo alla sicurezza, il quale deve essere
specificamente indicato e risultare congruo rispetto
all'entit e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle
forniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro e'
determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministro
del lavoro .
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Art. 37.
Formazione dei lavoratori e dei loro
rappresentanti: dirigenti e preposti
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Art. 28.
Oggetto della valutazione dei rischi
Il documento (del rischio), redatto a conclusione della
valutazione , pu essere tenuto, nel rispetto delle previsioni
di cui allarticolo 53 del decreto, su supporto informatico
e, deve essere munito anche tramite le procedure
applicabili ai supporti informatici di cui allarticolo 53, di
data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento
medesimo da parte del datore di lavoro nonch, ai soli fini
della prova della data, dalla sottoscrizione del responsabile
del servizio di prevenzione e protezione, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale
e del medico competente, ove nominato
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il burn out,
lo stress negativo
il mobbing
la sindrome corridoio
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IL BURN OUT,
Secondo Maslach, autrice anglo-americana:
Una sindrome da esaurimento emotivo, da
spersonalizzazione e riduzione delle capacit
personali che pu presentarsi in soggetti che per
professione si occupano della gente.
Conseguenze: perdita dei sentimenti positivi verso
lutenza e la professione, perdita della motivazione,
dellentusiasmo e del senso di responsabilit,
impoverimento delle relazioni, utilizzo di un modello
lavorativo stereotipato con procedure
standardizzate e rigide, cinismo verso la sofferenza,
difficolt ad attivare processi di cambiamento.
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FATTORI DI STRESS
rumore;
vibrazioni;
vapori e sostanze pericolose (polveri, gas);
temperature elevate o basse;
trasporto di carichi pesanti;
posture scomode o stancanti;
affidabilit, idoneit e manutenzione delle attrezzature di lavoro;
orari di lavoro: turni, orari troppo lunghi o imprevedibili;
carico di lavoro eccessivo o ridotto;
monotonia o frammentariet;
incertezza;
mancanza di attenzioni.
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SESSO = GENERE?
Sesso
determinato dalla specificit nei
caratteri preposti alla funzione riproduttiva.
Riguarda le differenze biologiche e fisiche fra
femmine e maschi
Genere
segnala le differenze socialmente
costruite fra i due sessi e i rapporti che si instaurano tra
essi.
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I RUOLI DI GENERE
Modelli che includono comportamenti, doveri,
responsabilit e aspettative connessi alla
condizione femminile e maschile e oggetto di
aspettative sociali.
Dagli studi empirici emerge che la societ tollera
maggiormente la deviazione dal ruolo di genere
nelle donne piuttosto che negli uomini; questo
atteggiamento visibile nelleducazione da parte
dei genitori in cui un bambino femminuccia pi
rimproverato rispetto ad una bambina che fa il
maschiaccio
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I lavoratori atipici
Fattori di rischio:
formazione non adeguata per la propria professionalit
scarsa autonomia decisionale
assunzione di ruoli marginali
caratteristiche del lavoro (pericolosit, scomodit degli orari, carico fisico
o
mentale e carattere routinario dellattivit)
debole supporto sociale da parte dei lavoratori a tempo indeterminato
(minor percezione gruppale del rischio)
carenza di tutela sindacale
precariet della prestazione - breve durata del rapporto di lavoro
difficolt di integrazione nel sistema di sicurezza aziendale
prevalente occupazione in settori a maggior rischio
rilevante presenza di immigrati con problemi di inserimento e integrazione
ridotte esperienze lavorative .
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LAVORATORI A PROGETTO
articolo 3, comma 7
Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61 e seguenti
del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive
modificazioni e integrazioni, e dei collaboratori coordinati e
continuativi di cui allarticolo 409, n. 3, del codice di procedura
civile, le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la
prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente.
La disciplina del T.U. si applica, quindi:
a) a tutte le collaborazioni coordinate e continuative (non solo a
progetto);
b) ma solo ove la prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro
del committente.
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LEGGE 125/01
E LA LEGGE QUADRO in MATERIA DI ALCOL E DI
PROBLEMI ALCOL CORRELATI, per la TUTELA
della SALUTE e della SICUREZZA dell
INDIVIDUO e per la SALVAGUARDIA degli
ALTRI.
LEGGE 125/01
ART.15
Lart.15 dice:
Nelle attivit lavorative che
comportano un elevato rischio di infortuni
sul lavoro ovvero per la sicurezza , l
incolumit o la salute dei terzi fatto
divieto di assunzione e di somministrazione
di bevande alcoliche e superalcoliche
Nelle ATTIVITA
LAVORATIVE
Questa espressione significa la condizione di
essere sobri durante lattivit lavorativa, quindi
di non bere alcolici non solo durante il lavoro ma
neppure prima di entrare al lavoro.
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ALCOLDIPENDENZA
Allo stato della normativa la sorveglianza sanitaria
comprensiva degli accertamenti per
lidentificazione dellalcoldipendenza non prevista
in quanto lart. 41 comma 4 del D.Lgs. 81/08
prevede tali accertamenti Nei casi ed alle
condizioni previste dallordinamento ....
Lart. 41. c. 4-bis del D.Lgs. 81/08 dispone Entro il
31 dicembre 2009, con accordo in Conferenza
Stato-Regioni, adottato previa consultazione delle
parti sociali, vengono rivisitate le condizioni e le
modalit per laccertamento della
tossicodipendenza e della alcol dipendenza.
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CONTROLLI ALCOLIMETRICI
nellart. 15 delle legge 125/01 i si prevede
esclusivamente la possibilit per il Medico
competente ed i medici dei Servizi di Vigilanza
delle ASL (Servizio PSAL) di verificare,
attraverso i controlli alcolimetrici, il rispetto del
divieto di assunzione e somministrazione di
bevande alcoliche durante lo svolgimento
dellattivit lavorativa. Pertanto non risulta al
momento possibile verificare lassenza di alcol
dipendenza, ma possibile invece verificare in
acuto la sola assunzione o meno di sostanze
alcoliche e superalcoliche durante il lavoro
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ORGANIZZAZIONE SICUREZZA
1) valutare gli specifici rischi dell'attivit svolta nell'istituzione scolastica di riferimento;
2) elaborare un documento conseguente alla valutazione dei rischi, indicante, tra
laltro i criteri adottati ai fini della valutazione; nonch le opportune misure di
prevenzione e protezione, custodendolo agli atti;
3) designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
4) designare gli addetti al servizio di prevenzione e protezione;
5) designare il medico competente, qualora ne ricorra la necessit secondo quanto
indicato alla successiva lettera E;
6) designare i lavoratori addetti alle misure di prevenzione incendi, evacuazione e di
pronto - soccorso ("figure sensibili"); nonch la figura del preposto ove necessaria (es.
laboratori , officine ecc.);
7) fornire ai lavoratori, ed agli allievi equiparati ove necessario, dispositivi di
protezione individuale;
8) adottare, con comportamenti e provvedimenti adeguati, ogni altra forma di
protezione eventualmente necessaria, prevista dal citato articolo 4 della normativa di
riferimento;
9) assicurare un'idonea attivit di formazione ed informazione degli interessati,
personale ed alunni in ragione delle attivit svolte da ciascuno e delle relative
responsabilit;
10) consultare il RLS (e in sua assenza le RSA distituto).
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Scelta ASPP
Obbligo di organizzazione del servizio con un numero
di addetti adeguato alla complessit dellistiuzione
scolastica ed ai relativi punti di erogazione del
servizio
Eventuale ricorso a persone o servizi esterni non
esonera dalle responsabilit
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Redazione DVR
Redazione con RSPP ed eventuale MC
Collaborazione con esperti Enti locali o con Enti
istituzionalmente preposti alla tutela e alla
sicurezza
Data certa tramite firme congiunte
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SEDE CENTRALE
VICARIO DELEGATO ALLA GESTIONE SICUREZZA
ASPP CON FUNZIONE DI CONTROLLO SISTEMA
SE SA SPS CON FUNZIONI DI CONTROLLO ESECUTIVO
SUCCURSALE 1
VICARIO DELEGATO ALLA GESTIONE SICUREZZA
ASPP CON FUNZIONE DI CONTROLLO SISTEMA
SE SA SPS CON FUNZIONI DI CONTROLLO ESECUTIVO
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Pertinenza propriet
Scuola
Ente
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Art. 53.
Tenuta della documentazione
1. consentito limpiego di sistemi di
elaborazione automatica dei dati per la
memorizzazione di qualunque tipo di
documentazione prevista dal presente decreto
legislativo.
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Art. 53.
Tenuta della documentazione
2. Le modalit di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della predetta
documentazione devono essere tali da assicurare che:
a. laccesso alle funzioni del sistema sia consentito solo ai soggetti a ci espressamente abilitati
dal datore di lavoro;
b. la validazione delle informazioni inserite sia consentito solo alle persone responsabili, in
funzione della natura dei dati;
c. le operazioni di validazione dei dati di cui alla lettera b) siano univocamente riconducibili alle
persone responsabili che le hanno effettuate mediante la memorizzazione di codice
identificativo autogenerato dagli stessi;
d. le eventuali informazioni di modifica, ivi comprese quelle inerenti alle generalit e ai dati
occupazionali del lavoratore, siano solo aggiuntive a quelle gi memorizzate;
e. sia possibile riprodurre su supporti a stampa, sulla base dei singoli documenti, ove previsti dal
presente decreto legislativo, le informazioni contenute nei supporti di memoria;
f. le informazioni siano conservate almeno su due distinti supporti informatici di memoria e siano
implementati programmi di protezione e di controllo del sistema da codici virali;
g. sia redatta, a cura dellesercente del sistema, una procedura in cui siano dettagliatamente
descritte le operazioni necessarie per la gestione del sistema medesimo. Nella procedura non
devono essere riportati i codici di accesso.
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