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PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

CITTA’ DI MARTINA FRANCA (TA) DATA REV.


REALIZZAZIONE, POSA IN OPERA RETE IN
FIBRA OTTICA FTTH (FIBER TO THE HOME) 04/08/2021 00

COMMITTENTE: OPEN FIBER SPA

DITTA APPALTATRICE: SIRTI S.p.A.

DITTA SUBAPPALTATRICE: ICITEC.NET S.R.L.


Datore di Lavoro: OLGA LAVIOSA (Amministratore Unico)

FIGURE NOMINATIVO FIRMA


DATORE DI OLGA LAVIOSA
LAVORO

R.L.S. DOTT. GIUSEPPE


LADISA

R.S.P.P. ING. GAETANO


LADISA

MEDICO DOTT. GIUSEPPE DI


COMPETENTE CAGNO

R.L. ING. UGO


FALGARINI
C.S.P. e C.S.E. ING.PIETRO ALOISIO
D.L ING. NICOLA CONTE

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA


Ai sensi dell'articolo 89, comma l, lettera h) del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.

Realizzazione, posa in opera rete in


fibra ottica FTTH (fiber to the home)
Città di MARTINA FRANCA (TA)
REGIONE PUGLIA

Area cavo TA_03/01w

RSPP : ING. GAETANO LADISA

Rev. 00 del 04/08/2021

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CITTA’ DI MARTINA FRANCA (TA) DATA REV.
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FIBRA OTTICA FTTH (FIBER TO THE HOME) 04/08/2021 00

INDICE
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA .................................................................. 0
1. DATI AZIENDALI ................................................................................................................................... 4
2. DATI ED INFORMAZIONI DI CARATTERE ORGANIZZATIVO ................................................... 5
3. DATI RELATIVI ALLA EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ..................... 7
4. GESTIONE MATERIALI DI RISULTA ................................................................................................. 9
5. FATTORI DI RISCHIO ............................................................................................................................ 9
6. MANSIONARIO PER LA SICUREZZA 6.1 DATORE DI LAVORO ............................................... 12
6.2 IL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) ............................................................... 14
6.3 PREPOSTO (RESPONSABILE DI CANTIERE) ............................................................................... 15
6.4 MAESTRANZE...................................................................................................................................... 16
7 DESCRIZIONE DEL CANTIERE ....................................................................................................... 17
7.1 ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE NEL CANTIERE ................................. 17
7.3 DESCRIZIONE DEI MEZZI E DELLE ATTREZZATURE IMPIEGATE..................................... 18
8 MISURE DI SICUREZZA GENERALI ................................................................................................ 19
8.1 RISCHI ................................................................................................................................................... 19
8.2 MISURE ANTINFORTUNISTICHE ................................................................................................... 19
9 PROCEDURA DI EMERGENZA ........................................................................................................ 22
10. ANALISI DEI RISCHI LEGATI ALLE LAVORAZIONI OGGETTO DEL CONTRATTO ........ 23
10.1 LAVORI DI POSA CAVI .................................................................................................................... 23
10.2 LAVORI DI SCAVI ............................................................................................................................. 25
10.3 INTERVENTI ALL’INTERNO DI ALTRA AZIENDA O UNITA’ PRODUTTUVA ................... 26
10.6 LAVORI IN AMBIENTI PARTICOLARI ........................................................................................ 27
10.6.1 Lavori in centrale ..................................................................................................27
10.6.2 LAVORI SU PALI TELEFONICI ......................................................................27
10.6.3 LAVORI IN PROSSIMITA’ DI LINEE ELETTRICHE ...................................28
10.7 LAVORI IN AMBIENTE SOTTERRANEO ..................................................................................... 30
10.8 USO DELLE SCALE ........................................................................................................................... 33
10.9 UTILIZZO AUTOMEZZI E MACCHINE OPERATRICI.............................................................. 36
10.9.1 MOVIMENTAZIONI MACCHINE OPERATRICI ...........................................37
10.9.2 AUTOCARRO ......................................................................................................39
10.9.3 ESCAVATORE MECCANICO ...........................................................................39
10.9.4 TAGLIASFALTO .................................................................................................40
10.9.5 COMPRESSORE ..................................................................................................42
10.9.6 AUTOGRÙ CON CESTELLO ............................................................................42
10.9.7 USO DI AUTOCESTELLO .................................................................................44

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10.9.8 USO DELLA TRIVELLA ....................................................................................44


10.9.9 USO DI GRUPPO ELETTROGENO MOBILE ..................................................45
10.9.10 USO DI UTENSILI ELETTRICI PORTATILI ...........................................46
10.9.11 USO DEL RILEVATORE DI GAS PER LAVORI IN CAMERETTA .....47
10.9.12 USO DELL’ELETTROSOFFIATORE ........................................................49
10.9.13 LAVORI DI MAGAZZINO .........................................................................49
10.9.14 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ...................................50
10.9.15 USO DI CARRELLO ELEVATORE ..........................................................50
11 USO DELLA SEGNALETICA ............................................................................................................. 52

SEGNALE «FINE DEL LIMITE MASSIMO DI VELOCITÀ» . ....................... 55


12 ALLEGATI.............................................................................................................................................. 76
13 CONCLUSIONI E SOTTOSCRIZIONE ............................................................................................. 76

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PREMESSA
Il presente Piano Operativo di Sicurezza – Valutazione dei Rischi è stato redatto a cura del Datore di Lavoro,
ai sensi dell’art. 28 e dell’art. 29 del D. Lgs. 81/08 , come modificato ed integrato dal D. Lgs. 106/09 (d’ora in
avanti, semplicemente D. Lgs. 81/08), relativamente ai lavori eseguiti direttamente dalla ditta redigente nel
cantiere specifico e propone le scelte autonome di carattere organizzativo ed esecutivo, in osservanza delle
norme in materia di prevenzione infortuni e di tutela della salute dei lavoratori ed in ottemperanza agli
obblighi di coordinamento di cui al comma 2 dell’art. 26 del Dlgs 81/08.

Esso contiene una parte della valutazione dei rischi generale (rappresentata nel Documento di Valutazione
dei Rischi redatto ai sensi dell’art. 28 del D. Lgs. n.81/08), relativamente ai lavori eseguiti nel cantiere
specifico direttamente dalla ditta redigente e propone le scelte autonome di carattere organizzativo ed
esecutivo, in osservanza delle norme in materia di prevenzione infortuni e di tutela della salute dei lavoratori.

La finalità che si vuole ottenere con il presente piano, è quella di evitare il verificarsi di infortuni e/o malattie
professionali attraverso l’analisi del rischi che ogni attività lavorativa può comportare per la salute dei
lavoratori e/o alle persone che possono transitare nelle immediate vicinanze dei cantieri, individuando le più
idonee misure di prevenzione e protezione.

Il Datore di Lavoro della avvalendosi del Preposto (Responsabile di cantiere) ha l’obbligo di divulgare in
cantiere tutti i documenti della sicurezza compreso il POS ed eventuali piani di emergenza.
Il presente documento insieme con allegati gli eventuali piani di emergenza vanno comunque tenuti in
cantiere a disposizione, su richiesta, degli Organi di Vigilanza e Controllo, territorialmente competenti.

Tutti i dipendenti della ditta redigente sono sottoposti a visita medica periodica come previsto dal protocollo
sanitario, definito dal medico competente, ed inoltre viene effettuata l’informazione e la formazione così
come previsto dal D. Lgs. n. 81/08.

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1. DATI AZIENDALI

Anagrafica Azienda
Ragione Sociale ICITEC.NET S.R.L.
Natura Giuridica Società a responsabilità limitata
Installazione, manutenzione e riparazione di impianti
Attività
ed opere edili
Data Inizio Attività 01/04/2008 (costituita il 13/03/2008)
Partita IVA 06734960724
Codice Fiscale 06734960724
Sede Legale
Comune Bari
Provincia BA
Indirizzo Via San Giorgio martire, 35
CAP 70131
Altra Sede Operativa
Comune
Provincia
Indirizzo
CAP
Rappresentante Legale
Rappresentante Legale OLGA LAVIOSA
Data di Nomina 13/03/2008
Indirizzo Via UGO FOSCOLO, 207
Città Bari
CAP 70131
Provincia BA
Figure e Responsabili
Datore di Lavoro OLGA LAVIOSA
RSPP ING. GAETANO LADISA
Medico Competente DOTT. GIUSEPPE DI CAGNO
RLS DOTT. GIUSEPPE LADISA
Servizio Primo Soccorso DOTT. GIUSEPPE LADISA
Addetti Antincendio DOTT. GIUSEPPE LADISA
Preposto di cantiere DOTT. GIUSEPPE LADISA
Iscrizioni
Data Iscrizione Registro delle Imprese BA506356
Camera Commercio BARI
INPS BARI – 0915288214 del 24.04.2009
INAIL BARI – 18449824 – PAT 20608470/71 del 20.04.2009
Cassa Edile Non dovuta
C.C.N.L. applicato Settore Metalmeccanico: Piccole e Medie Imprese

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2. DATI ED INFORMAZIONI DI CARATTERE ORGANIZZATIVO

Nel cantiere sono presenti N°6 dipendenti e di seguito viene ripotato sotto forma di tabella l'elenco del
personale presente in cantiere con relativa qualifica:

MATRICOLA NOME COGNOME C.F. MANSIONE


0110001 GIUSEPPE LADISA LDSGPP83L06A662G GEOMETRA DI CANTIERE
0110118 GIOVANNI COLAFIGLIO CLFGNN77E26A225I INGEGNERE DI CANTIERE
OPERATORE MACCHINE
0110007 GIUSEPPE GIANNINI GNNGPP59C31C436B OPERATRICI
0110023 NICOLA DE FRANCESCO DFRNCL57C29A662T AUTISTA PAT. C
0110116 GIOVANNI FIORE FRIGNN68S04F052S GIUNTISTA F.O.
0110115 NICOLA RUGGIERO RGGNCL84P08F262U GIUNTISTA F.O.
0110114 VINCENZO VITUCCI VTCVCN93D02F262A GIUNTISTA F.O.
0110010 DIEGO CASTROGIOVANNI CSTDGI71S01L219B ELETTRICISTA TIRAFILI

Si prevede che il cantiere avrà una durata di circa 6 MESI salvo l'insorgere di esigenze allo stato non
prevedibile.

2.1 Natura dell'opera


L'opera consiste nel realizzare un’infrastruttura per reti a fibre ottiche (FTTH) presso il Comune di MARTINA
FRANCA.

2.2 Turnazioni di lavoro


L'attività svolta nel cantiere dai dipendenti viene effettuata in un unico turno lavorativo di 8 ore con una
pausa pranzo.

2.3 Committente
Open Fiber Spa con sede legale in Milano, via Carducci 1-3
in persona del suo procuratore pro-tempore Ing. Stefano
PAGGI domiciliato per la carica in Roma via Laurentina, 449

2.4 Ditta Affidataria


Sirti S.p.A.
Via Stamira D'Ancona n. 9
MILANO (MI) - 20127

2.5 Riferimenti del cantiere


Le lavorazioni avverranno sulle sedi stradali del comune di MARTINA FRANCA (TA).
Numero di riferimento della ICITEC.NET S.RL. in cantiere: 080 5740328

2.6 Individuazione dei soggetti con compiti per la sicurezza

Responsabile dei Lavori:


Ing. Ugo Falgarini
Via Tenente Casale Y. Figoroa n. 27 Bari Indirizzo: Via V. Gioberti, 11

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Coordinatore sicurezza in fase di progettazione - CSP:


Ing Pietro ALOISIO, C.F. LSAPTR67H21L049R con
domicilio presso Via Siracusa 3 – 74121 Taranto
Mobile. 3274645087
studio
e-mail. piero.aloisio@libero.it
pec. pietro.aloisio@ingpec.eu

Coordinatore sicurezza in fase di progettazione - CSE:


Ing Pietro ALOISIO, C.F. LSAPTR67H21L049R con
domicilio presso Via Siracusa 3 – 74121 Taranto
Mobile. 3274645087
studio
e-mail. piero.aloisio@libero.it
pec. pietro.aloisio@ingpec.eu

Direttore dei Lavori:


Ing. Nicola Conte
Domiciliato presso Via Plateja
e-mail nicola.conte@dbagroup.it
pec nicola.conte@ingpec.eu

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3. DATI RELATIVI ALLA EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

La valutazione dei rischi dalla quale scaturiscono tutte le azioni di prevenzione esposte nel presente
documento operativo è stata effettuata entro i termini dal Datore di Lavoro in ottemperanza a quanto
previsto dal Dlgs. 81/08.
L’analisi dei rischi è stata effettuata avvalendosi delle consulenze di professionisti accreditati, seguendo un
metodo mediante interviste ai lavoratori, sopralluoghi e opportune metodiche scientifiche di rilevamento.
L’attuazione del Piano di prevenzione all’interno dell’azienda, oltre a rispettare la normativa vigente e quindi
evitare l’applicazione delle sanzioni previste, muta la filosofia degli interventi passando da un livello tecnico
normativo ad uno gestionale e progettuale che coinvolge l’uso di risorse anche diverse da quelle attualmente
in uso.
Inoltre, si prefigge lo scopo di prendere i necessari provvedimenti per prevenire o quanto meno limitare il
fenomeno infortunistico.
Il datore di lavoro, una volta valutati attentamente i risultati ottenuti e fatte proprie le considerazioni
scaturite, potrà individuare la migliore programmazione per l’attuazione delle misure necessarie.
L’art. 29 del D. Lgs.81/2008 elenca i provvedimenti da prendere al fine di garantire la salute e la sicurezza dei
lavoratori.
a) valutazione dei rischi e della sicurezza;
b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove ciò non è
possibile, loro riduzione al minimo;
c) riduzione dei rischi alla fonte;
d) programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo coerente nella
prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative dell’azienda nonché l’influenza dei fattori
dell’ambiente di lavoro;
e) sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
f) rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e di produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello
ripetitivo;
g) priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
h) limitazione al minimo del numero di lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
i) utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici, sui luoghi di lavoro;
j) controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;
k) allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio, per motivi sanitari inerenti la sua persona;
l) misure igieniche;
m) misure di protezione collettiva e individuale;
n) misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei
lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
o) uso dei segnali di avvertimento e di sicurezza;
p) regolare manutenzione degli ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare riguardo ai
dispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni dei fabbricanti;
q) informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti,
sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro;
r) istruzioni adeguate ai lavoratori.

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3.1 NORME AZIENDALI

Tutti i lavoratori sono tenuti ad osservare oltre alle disposizioni di legge, tutte le norme interne aziendali e
impartite dalla Committente.
È vietato eseguire arbitrariamente lavori che esulano dalla propria competenza.
E’ vietato iniziare attività che presentano rischi non contemplati nel presente piano di sicurezza, in tal caso
informare l’assistente .
È vietato passare o sostare sotto carichi sospesi o in zone interessate da eventuali cadute di materiale.
I lavoratori sono tenuti a mantenere perfettamente in ordine il proprio posto di lavoro.
È assolutamente vietato aprire armadi contenenti apparecchiature elettriche o deporvi all'interno materiale
di qualsiasi genere.
I lavoratori sono rigorosamente tenuti ad utilizzare i dispositivi personali di protezione messi a loro
disposizione.
È vietata la consumazione di alcolici sul posto di lavoro.
I lavoratori devono riferire al più presto con la massima precisione ai propri superiori, in caso di un proprio
infortunio o del quale sono stati testimoni, le circostanze dell'evento.
Nel caso in cui accade un infortunio al personale che opera in cantiere o a terze persone, i colleghi devono
prestare un primo soccorso secondo i principi di pronto soccorso ricevuti, dando immediata comunicazione
dell’infortunio occorso al proprio Assistente Tecnico che provvederà alla comunicazione di rito.
In seguito, dovrà essere compilata la modulistica concernente la denuncia secondo le procedure interne.
L'inosservanza delle norme comporterà, secondo la gravità della mancanza, l'applicazione dei provvedimenti
disciplinari previsti dal Contratto Nazionale di Lavoro.
La società si riserva di integrare con maggiori elementi di dettaglio il presente piano operativo di sicurezza
ove le situazioni lavorative, in relazione a particolari caratteristiche spazio/temporali, lo rendessero
necessario e comunque prima dell’inizio dei lavori.

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4. GESTIONE MATERIALI DI RISULTA

La ditta redigente ha l’obiettivo di garantire , per tutta la durata dei lavori , il pieno e puntuale rispetto della
normativa vigente in materia ambientale attraverso la preventiva identificazione di potenziali situazioni di
emergenza , l’accurata gestione dei rifiuti , la corretta identificazione ed utilizzo di eventuali sostanze
pericolose.
Il materiali di risulta derivante dalle lavorazioni effettuate saranno trasportati alle discariche autorizzate per
il successivo smaltimento come previsto dal D.Lgs. 152/06.
L’ eventuale utilizzo di sostanze pericolose verrà gestito in conformità alle indicazioni riportate nelle schede
di sicurezza che accompagnano i prodotti.

5. FATTORI DI RISCHIO

5.1 GENERALITA’
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza a quanto disposto dagli art. 17, 18, 28, 29 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati agli specifici fattori di rischio di cui ai vari Titoli del Dlgs 81/08.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.2 LUOGHI DI LAVORO


Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo II del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati ai luoghi di lavoro, inclusi quelli in ambienti a sospetto inquinamento (spazi confinati) ed a
predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.3 USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE – IMPIANTI ED
APPARECCHIATURE ELETTRICHE
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo III del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati all’uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, nonché agli
impianti ed apparecchiature elettriche ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.4 SCAVI-LAVORI IN QUOTA-DEMOLIZIONI-PONTEGGI-COSTRUZIONI


Il Datore di Lavoro, seguendo le indicazioni del Titolo IV del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi
dei rischi correlati allo svolgimento dei lavori in quota, degli scavi, delle demolizioni, del Montaggio-esercizio-
smontaggio di ponteggi ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.5 SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO


Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo V del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati alla segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro ed a predisporre le adeguate misure di
prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.6 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI


Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo VI del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati alla movimentazione manuale dei carichi ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione
e protezione. I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

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5.7 ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI


Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo VII del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati all’eventuale utilizzo in cantiere di attrezzature munite di videoterminali ed a predisporre le
adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.8 AGENTI FISICI


5.8.1 GENERALITA’
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati agli agenti fisici ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
5.8.2 RUMORE
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo II del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’adeguamento, secondo le linee guida in vigore, della valutazione del rischio rumore.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
5.8.3 VIBRAZIONI
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo III del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati alle vibrazioni ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
5.8.4 CAMPI ELETTROMAGNETICI
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo IV del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati ai campi elettromagnetici ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e
protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
5.8.5 RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo V del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati alle vibrazioni ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.9 SOSTANZE PERICOLOSE


5.9.1 AGENTI CHIMICI
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo I del Titolo IX del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati agli agenti chimici ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e
protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
5.9.2 AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo II del Titolo IX del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati agli agenti cancerogeni e mutageni ed a predisporre le adeguate misure di
prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

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5.9.3 AMIANTO
Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Capo III del Titolo IX del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare
l’analisi dei rischi correlati all’esposizione all’amianto ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e
protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.10 AGENTI BIOLOGICI


Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo X del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi correlati agli agenti biologici ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

5.11 PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE


Il Datore di Lavoro, in ottemperanza al Titolo XI del D. Lgs. 81/08 ha provveduto ad effettuare l’analisi dei
rischi da protezione da atmosfere esplosive ed a predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione.
I risultati sono riportati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.

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6. MANSIONARIO PER LA SICUREZZA


6.1 DATORE DI LAVORO

Il Datore di lavoro/RSPP, in collaborazione con Medico Competente, previa consultazione del


Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e coinvolgendo per quanto possibile tutti i lavoratori, ha
provveduto a:

• valutare tutti i rischi e redigere, conseguentemente, il presente DVR (obbligo inderogabile di cui
all’art. 17 del D.Lgs. 81/08);

• designare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (obbligo inderogabile di cui


all’art. 17 del D.Lgs. 81/08); nel caso specifico ha esercitato il diritto di cui all’art. 34 del Dlgs 81/08,
assumendo personalmente i compiti propri del Servizio di Prevenzione e Protezione;

• nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria; si rimanda al


paragrafo “Sorveglianza sanitaria” per maggiori dettagli.

• designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione


incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato,
di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;

• affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in
rapporto alla loro salute e alla sicurezza;

• fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il


responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;

• prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate
istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;

• richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle
disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione
collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;

• richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico;

• adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare
istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto
di lavoro o la zona pericolosa;

• adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37


del D.Lgs. 81/08;

• prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano
causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando
periodicamente la perdurante assenza di rischio;

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• consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50;

• adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di
lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’ articolo 43
del D.Lgs. 81/08. Tali misure risultano adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o
dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti;

Il datore di lavoro, inoltre, provvederà a:

• aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che


hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della
tecnica della prevenzione e della protezione;

• comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la


sicurezza.

• informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato
circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

• astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza,
dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un
pericolo grave e immediato;

• consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di


questi e per l’espletamento della sua funzione, copia del presente documento, nonché consentire al
medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui all’articolo 17, comma 1, lettera q);

• consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,


l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;

• elaborare, in caso di necessità, il documento di cui all’articolo 26, comma 3, del D.Lgs. 81/08 e,
su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

• comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, a fini statistici e


informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un
giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul lavoro
che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni;

• nell’ambito dell’eventuale svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire


i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del
lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro;

• convocare la riunione periodica di cui all’ articolo 35 del D.Lgs. 81/08;

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6.2 IL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)

Il Datore di Lavoro ha ottemperato a quanto disposto dall’ art. 31 del D. Lgs. 81/08 per la costituzione del
Servizio di Prevenzione e Protezione.
In particolare, intende svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dai
rischi, ai sensi dell’art. 34 del Dlgs 81/08.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi così costituito provvede:

- a individuare fattori di rischio, ad effettuare la valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure
per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base
della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;
- ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma
2, e i sistemi di controllo di tali misure;
- ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
- a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
- a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla
riunione periodica di cui all’articolo 35;
- a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.

Nell’ambito dell’informazione e formazione del personale:

- progetta le attività di tipo informativo, calibrate per i diversi interlocutori e destinatari, avvalendosi
degli strumenti di comunicazione più diretti ed efficaci;
- informa il personale e l’utenza, sull’applicazione del D.Lgs. 81/08 e sulle attività in atto per il
miglioramento delle condizioni di sicurezza;
- fornisce informazioni agli Organi di Vigilanza;
- cura lo sviluppo di un sistema informativo e la diffusione del materiale di propria produzione, di
produzione.

Nell’ambito dell’approvvigionamento e manutenzione delle attrezzature:

- valuta l’acquisto dei Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) e partecipa alle decisioni in merito agli
acquisti che di volta in volta verranno definite “sensibili”;
- collabora con i servizi trasversali per la redazione dei capitolati di acquisto e manutenzione delle
attrezzature;
- esprime pareri per forniture, servizi e lavori su richiesta dei servizi con i quali deve collaborare;
- richiede la collaborazione dei servizi, che sono tenuti a rispondere su specifici argomenti ed attività.

Nell’ambito della Sorveglianza Sanitaria:

- fornisce il supporto al Medico Competente al fine dello svolgimento della sorveglianza sanitaria
sul personale, secondo i rischi individuati;
- visita, congiuntamente al Medico Competente, gli ambienti di lavoro almeno due volte l’anno, al
fine della valutazione dei rischi.

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Nell’ambito dello sviluppo del servizio di Prevenzione e Protezione, persegue questi obiettivi:

- individuazione di metodologie per lo sviluppo del sistema sicurezza integrato con i sistemi qualità
dell’Azienda;
- Messa a punto di un sistema di implementazione, mantenimento e continuo miglioramento del
Sistema di Gestione della Sicurezza.

Collaboratori e principali attività:

- coordina, dispone le valutazioni e le misure di sicurezza, la informazione e la formazione, ne


risponde alla direzione e agli operatori

6.3 PREPOSTO (RESPONSABILE DI CANTIERE)

Ha il compito di svolgere, nell'ambito del cantiere, le funzioni a lui demandate dal datore di lavoro in
conformità alle vigenti disposizioni in materia di igiene e prevenzione.
In particolare, egli deve:
a) Provvedere all'apprestamento dei mezzi di sicurezza stabiliti dalla società e necessari per la realizzazione
dell'opera.
b) Attuare quanto previsto dalla legge, dal POS predisposto dalla società e dal piano PSC della Committente,
ai fini della sicurezza collettiva e individuale dei lavoratori ed illustrare, preventivamente detto piano al
preposto, (capo squadra) in tutti i suoi aspetti realizzativi.
c) Rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme
essenziali di prevenzione.
d) Controllare che i mezzi personali di protezione (DPI) siano quelli esposti nel POS e che debbono essere
consegnati ai lavoratori in relazione ai rischi cui sono esposti e mettere gli stessi mezzi a disposizione dei
lavoratori.
e) Vigilare in merito all'effettivo impiego da parte dei lavoratori dei mezzi personali
di protezione.
f) Verificare se, nelle varie fasi di realizzazione dell'opera, si presentino rischi non previsti (Rischi Residui) nei
piani di sicurezza ed attuare insieme al responsabile del servizio di prevenzione o un suo delegato per il
cantiere, le relative procedure e misure di sicurezza richieste nelle circostanze.
g) Predisporre il piano di manutenzione di impianti, macchinari ed attrezzature, al fine di garantirne la
perfetta efficienza ed effettuare sugli stessi le verifiche ed i controlli previsti dalla legge.
h) Curare l’informazione attraverso l’affissione nel cantiere di estratti delle principali norme di prevenzione
degli infortuni e la cartellonistica di sicurezza in conformità alle disposizioni emanate dalla società.
i) Provvedere all'allestimento dei servizi igienico - assistenziali messi a disposizione dalla società e disporre
affinché agli stessi venga garantita l'igiene a la pulizia.
k) Attuare, sulla base delle direttive impartite dal Datore di Lavoro, e dal responsabile del servizio di
prevenzione e protezione aziendale, le modalità operative necessarie per il mantenimento delle condizioni
di sicurezza, nel caso di lavorazioni interferenti che pregiudicano l'integrità fisica dei lavoratori.
l)Coordinare l'attività del preposto e dei lavoratori operando in maniera tale da non lasciare senza vigilanza
una squadra di lavoratori impegnata nell'esecuzione di lavori che, per disposizione di legge, devono essere
svolti sotto la diretta sorveglianza del preposto.

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6.4 MAESTRANZE

A norma D. Lgs. 81/08 i lavoratori sono obbligati a:


a) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal responsabile di Cantiere e dal preposto, ai fini della
protezione collettiva e individuale.
B) utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i
mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza.
C) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione.
D) segnalare al preposto o al responsabile del cantiere le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza e
di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza, adoperandosi
direttamente, in caso di urgenza e nell'ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre
dette deficienze o pericoli.
E) non rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione senza averne ottenuta
l'autorizzazione.
F) non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che non siano di competenza e che possano
compromettere la sicurezza propria o di altre persone.
G) svolgere il lavoro con la massima attenzione, con diligenza e con prudenza.
H) usare i servizi igienico-sanitari messi a disposizione della società per la tutela della salute.
I) segnalare immediatamente ai propri superiori gli infortuni, comprese le lesioni di piccola entità, occorsi in
occasione di lavoro.
J) Sottoporsi ai controlli sanitari se previsti nei loro confronti.
K) Contribuire insieme a tutte le qualifiche professionali, nonché col Datore di Lavoro all'adempimento di
tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute
dei lavoratori durante il lavoro.

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7 DESCRIZIONE DEL CANTIERE

Le attività relative al lavoro di Progetto FTTH si configurano nella costruzione di infrastrutture e di cablaggi.
La seguente tabella riassume la descrizione generale dei lavori.

Tabella A
Attività Opere
Costruzione infrastrutture Installazione/rimozione cantiere
Scavi tradizionali
Posa pozzetti
Collaudo tubazioni
Cablaggio Posa cavi
Giunzione cavi f.o.
Collaudo ottico
Asfaltature Scarifica asfalto
Lavori di asfaltatura
Segnaletica stradale definitiva

L’area di cantiere si sviluppa prevalentemente in ambito urbano nel Comune di MARTINA FRANCA
seguendo il tracciato indicato nelle planimetrie.

Gli interventi possono essere riassunti nelle seguenti fasi:


1. Verifica dei sottoservizi esistenti attraverso l'indagine radio o attraverso saggi eseguiti a mano durante le
lavorazioni.
2. Realizzazione di scavi per la posa dei minitubi e dei pozzetti con le seguenti tecniche alternative:
a. scavo a cielo aperto;
b. scavo in minitrincea;
3. Posa dei minitubi;
4. Ripristino degli scavi;
5. Ripristino del manto di copertura in sede stradale.
6. Infilaggio dei cavi in fibra ottica;
7. Realizzazione delle predisposizioni per l’allaccio elettrico;
8. Realizzazione di giunzioni, posa degli apparati per l’attestazione e la derivazione;
9. Collaudi e prove funzionali.

7.1 ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE NEL CANTIERE

• Registro degli infortuni


• Documentazione sanitaria individuale dei lavoratori
• Copia dei documenti relativi all’ INAIL
• Copia dei documenti relativi all’ INPS
• Registro di cantiere
• Moduli di consegna D.P.I.

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7.3 DESCRIZIONE DEI MEZZI E DELLE ATTREZZATURE IMPIEGATE

Si riporta qui di seguito l'elenco dei mezzi che si utilizzano per svolgere l'attività di lavoro prevista in
cantiere:

ATTREZZATURE

• GRUPPO ELETTROGENO RONDA ALIM. BENZINA


• BETONIERA A SCOPPIO
• MACCHINA TAGLIASFALTO CLIPPER
• MARTELLO PERFORATORE ELETTRICO, KANGO 840 COMPLETO DI PUNTE A SCALPELLO E PUNTERUOLO
• SCALE MONTANTI ALL' ITALIANA
• SCANALATORE ELETTRICO
• CHIAVE DINAMOMETRICA modello TORQUE LIMITER 20 Nm/ INT AC3720 (ISO 6789)
• RICETRASMETTITORI PROFESSIONALI KENWOOD TK-3101
• TRONCHESI TAGLIAFERRO
• SEGNALETICA DI LAVORO PER INTERRUZIONI STRADALI
• RULLI PER RETTIFILO DI DIVERSA TIPOLOGIA
• GANCI ALZABOBINE
• SVOLGIBOBINE
• STRUMENTAZIONE ANALOGICA E DIGITALE per la ricerca di guasti e misure
• CERCASERVIZI PER CAVI INTERRATI
• CASSETTE ATTREZZI
• AVVITATORE
• TRAPANO
• SMERIGLIATRICE
• MACCHINA SOFFIACAVO MINIFOK

AUTOCARRI
-ALFA ROMEO MOD. DAILY CON CASSONE RIBALTABILE E GRU BA538394
-FIAT IVECO MOD. DAILY 35S CON CASSONE RIBALTABILE DH 763 AS
-UNIC M1VMHO - 190.30 VR 946472
-UNIC 115 17 3 8 CTG.N2 NA U81266

MEZZI MOVIMENTO TERRA


- MINIESCAVATORE KOMATSU PC15R HS CON MARTELLO DEMOLITORE
- MINIPALA CAT 242B CON FRESA SIMEX T450

AUTOVETTURE
- FIAT PANDA DL 105 XD - Autovettura per il trasporto del personale sui cantieri di lavoro
- FIAT CROMA DC 296 EF - Autovettura per il trasporto del personale sui cantieri di lavoro

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8 MISURE DI SICUREZZA GENERALI

8.1 RISCHI

Scarsa pulizia e/o conservazione degli indumenti da lavoro con conseguente rischio di influenzare
negativamente l’immagine aziendale e il senso di responsabilità e partecipazione dei colleghi di lavoro.
Indossare oggetti personali quali collane, anelli, bracciali, orologi con conseguente rischio di rimanere
pericolosamente impigliati con oggetti sporgenti durante le operazioni di lavoro.
Scarsa manutenzione e/o controllo dei mezzi personali di protezione con conseguente rischio di rimanere
sostanzialmente privi di idonea protezione durante le fasi di lavoro.

8.2 MISURE ANTINFORTUNISTICHE

Prima di iniziare qualsiasi attività (a casa o nello spogliatoio), il lavoratore deve indossare la divisa aziendale
e le calzature da lavoro, mantenute in buono stato di pulizia e conservazione. Il lavoratore, pertanto, non
deve indossare sul luogo di lavoro indumenti personali e altri oggetti, quali anelli, bracciali, collane, orologi,
indumenti svolazzanti, sciarpe ecc.. che possano costituire pericolo durante le operazioni.
Prima della partenza il lavoratore deve esaminare a vista i propri mezzi personali di protezione per accertarne
l’idoneità funzionale e chiederne la eventuale sostituzione al caposquadra, il quale porrà la richiesta
all’attenzione del proprio assistente tecnico per l’approvazione. In particolare sarà necessario controllare:
l’integrità dell’involucro esterno, della bardatura interna e del cinturino di regolazione dell’elmetto
l’integrità delle calzature da lavoro, dei guanti antitaglio, antiabrasivi e dielettrici, e dello schermo dielettrico;
l’integrità delle cinghie, delle cuciture degli anelloni, dei moschettoni, delle corde di aggancio e delle funi di
trattenuta della cintura di posizionamento sul lavoro;
l’integrità degli occhiali paraschegge, della mascherina antipolvere, della cuffia antirumore e degli accessori
di sicurezza delle scale;
Prima della partenza il lavoratore deve accertarsi che i dispositivi di sicurezza in dotazione siano integri e
funzionanti e che la segnaletica necessaria sia completa e funzionale. In particolare sarà necessario
controllare:
che l’esplosimetro o il rilevatore di gas abbia le pile cariche e sia tarato correttamente;
che l’eventuale estintore a bordo del veicolo mantenga la pressione di carico sufficiente e sia fornito di copia
del certificato di collaudo;
che la cassetta di pronto soccorso sia in buono stato e completa del suo contenuto.
I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi
e dispositivi di cui sopra, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza,
adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare
o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al preposto.

8.4 INFORMAZIONE SUI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE (DPI)


In relazione ai rischi specifici connessi con le varie lavorazioni sono stati individuati i dispositivi di protezione
individuale (DPI) consegnati al personale. All'atto della consegna, il personale è stato addestrato sulle
modalità di impiego dei DPI.
I DPI sono obbligatori per tutto il tempo di durata della lavorazione specifica.
Il lavoratore è obbligato ad avere cura dei DPI in dotazione e segnalerà immediatamente qualsiasi difetto o
inconveniente dovuti a deterioramenti, malfunzionamenti o anomalie al fine di provvedere alla
manutenzione o sostituzione ( D.Lgs 81/08).
All'atto della consegna o della sostituzione dei DPI il lavoratore firma l'apposito modello per ricevuta.
I DPI da indossare nelle specifiche fasi lavorative sono indicati nelle schede di valutazione rischi allegate.

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I mezzi personale di protezione devono essere usati con diligenza e vanno tenuti con cura e in buono stato
di conservazione perché siano sempre efficienti durante le varie fasi del lavoro. Qui di seguito si elencano
quelli di uso più comune per le attività praticate, con alcuni suggerimenti circa i modi e i tempi in cui devono
essere usati.
• elmetti di sicurezza contro il pericolo di offesa al capo, ad esempio per caduta di materiali, urto contro
ostacoli, o per contatti con elementi pericolosi. L’elmetto deve essere usato tutte le volte in cui sussistono
pericoli di caduta di materiali dall’alto, e pericoli di urto contro strutture fisse.
• occhiali con protezione laterale contro la proiezione di schegge, polvere, ecc., o muniti di vetri protettivi
contro le radiazioni emesse durante i lavori di saldatura;
• tappi auricolari o cuffie antirumore come mezzi di protezione dell'udito a livello individuale. Si deve
tenere presente che potrebbero sussistere pericoli (investimento, etc.) qualora tutti i lavoratori presenti
nel cantiere, in particolare modo quelli ferroviari e stradali, indossassero i suddetti D.P.I. In queste
situazioni è fatto obbligo che vi sia almeno una persona senza D.P.I. che regoli il traffico e/o avvisi
dell’arrivo di treni, etc.
• guanti di protezione per specifici pericoli di lesione alle mani, con caratteristiche idonee alla natura del
rischio. I guanti vanno usati sempre e comunque quando è previsto il maneggio di carpenteria metallica,
funi d’acciaio e di rame, bobine di cavi e manufatti di cemento. In generale, si devono usare ogni qualvolta
esista un pericolo di tagli, schiacciamenti, abrasioni alle mani
• guanti dielettrici i guanti elettrici proteggono l’operatore contro il pericolo di folgorazione, per cui vanno
usati in tutte le circostanze in cui c’è il rischio di contatti accidentali con parti o cavi sotto tensione.
• tute da lavoro, grembiuli, ecc., quale vestiario di dotazione, nelle normali condizioni di lavoro o di
protezione contro gli agenti esterni;
• indumenti ad alta visibilità (classe 2) sono dispositivi autonomi per rendere visibile a distanza il personale
impegnato su strada in condizioni di scarsa visibilità.
• calzature da lavoro
• cinture di sicurezza per la protezione da cadute dall'alto. La cintura va indossata e usata tutte le volte in
cui si deve operare a quote superiori a 1,50 mt.
Ai dispositivi di protezione individuale, vanno poi aggiunte attrezzature particolari quali:
• Ramponi montapali Per salire, scendere e lavorare sui pali è obbligatorio l’uso delle staffe montapali
senza ricorrere a sistemi alternativi pericolosi. E’ altresì obbligatorio l’uso della cintura di sicurezza,
curando che la fune di aggancio sia avvolta intorno al palo
• Esplosimetri o rilevatori di gas necessari per rilevare la presenza di gas tossici e/o esplosivi nelle
camerette, nei cunicoli ed in generale in tutti quegli ambienti sotterranei.

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Calzature di sicurezza
Sono dotate di puntale di protezione e di suola antichiodo per evitare danni al piede nel
caso di caduta oggetti o di calpestamento di chiodi o ferri. Sono obbligatorie per lavori su
scale, su palificazioni, negli scavi, nelle movimentazioni di materiali e attrezzature, nella
posa dei cavi.
Casco obbligatorio
Nelle circostanze in cui si riscontri la possibilità di caduta di gravi ed il rischio di urti contro
ostacoli fissi ad altezza d'uomo come ad esempio impalcature ed impianti è d'obbligo l'uso
del casco di protezione o elmetto protettivo.
Tale DPI è obbligatorio inoltre nelle camerette, negli scavi, ai piedi delle scale e dei pali su
cui opera un altro lavoratore, nella posa di cavi in tubazioni o canalizzazioni, in prossimità
di macchine in movimento, ecc.
Obbligo guanti protezione
L'utilizzo è previsto in tutte le operazioni di manipolazione e sollevamento di utensili,
manufatti, cavi, bobine, attrezzature o nel caso di contatto con materiali abrasivi o
corrosivi. Devono essere utilizzati guanti di tipo dielettrico nel caso si debba operare in
prossimità di impianti elettrici o in tubazioni sottotraccia.
Protezione cadute
Nei casi in cui le caratteristiche del luogo non consentano l'impiego di protezioni fisse, il
rischio di caduta sarà superato mediante l'utilizzo di cintura di sicurezza - imbracatura
collegata a fune di trattenuta. Per l'imbracatura l'aggancio verrà realizzato in modo tale da
aversi una corsa libera non maggiore di mt. 1,50.
Prima di essere usata ci si deve assicurare che il gancio del moschettone funzioni
regolarmente, che sia di misura idonea, che le funi e le cuciture non siano deteriorate e
che il gancio sia saldamente attaccato alle funi.
Protezione occhi
Proteggono gli occhi in caso di proiezione di schegge o trucioli (ad esempio scalpellatura,
molatura, uso di martello pneumatico, trapano o flessibile). Nelle fasi di saldatura e taglio
con flessibile devono essere usati occhiali o visiere di tipo specifico per la protezione contro
radiazioni luminose
Protezione udito
Sono destinati ad attenuare gli effetti di esposizioni a sorgenti di rumore elevato. Sono
obbligatori nel caso si adoperi o ci si trovi vicino ad un martello pneumatico, trapano,
tagliasfalto, vibrocostipatore o qualsiasi attrezzatura che generi fonte di rumore elevato.
Protezione vie respiratorie
Ha la funzione di impedire l'inalazione di polveri o vapori che possano risultare tossici o
irritanti. La maschera deve essere adatta ad assorbire l'agente tossico in manipolazione.

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9 PROCEDURA DI EMERGENZA

9.1 PRONTO SOCCORSO


A disposizione dei lavoratori dovranno essere tenuti presidi sanitari per prestare le prime immediate cure,
contenuti in cassetta di pronto soccorso o pacchetto di medicazione (D.M. 15 Luglio 2003 n° 388), fermo
restando, in caso di maggiore gravità, l'immediato ricorso al posto di pronto soccorso pubblico. Infatti
l’imperizia nelle operazioni di primo soccorso può essere causa di ulteriori danni al lavoratore colpito da
incidente.

IN CASO DI INFORTUNIO BISOGNA:


• fare intervenire immediatamente il personale sanitario del più vicino pronto soccorso e mettersi a
disposizione. In caso si renda necessario il trasporto in ospedale con ambulanza telefonare alla
Emergenza Sanitaria TEL. 118; avvisare immediatamente dell’accaduto il proprio assistente e/o il
responsabile di centro operativo;
• proteggere il ferito, non spostarlo e allontanare gli altri lavoratori;
• sgomberare le vie di transito da eventuali ostacoli per i soccorsi;
In caso di primo soccorso è necessario:
• mantenere il più possibile la calma poiché l’ansia e la precipitazione non possono altro che rendere i
movimenti imprecisi e maldestri, essendo spesso causa di complicazioni talora più gravi delle stesse
lesioni derivate dall’incidente; intervenire in ogni caso, anche se il ferito non dà segni di vita, poiché
potrebbe trattarsi di morte apparente regredibile con adatti metodi di rianimazione quali la
respirazione artificiale e il massaggio cardiaco; considerare il ferito leggero, in particolare modo se
ha battuto la testa, un soggetto da tenere in osservazione poiché vi sono alcune lesioni vascolari
endocraniche che si manifestano tardivamente;
• nel caso che il traumatizzato sia in una posizione a rischio di ulteriori incidenti occorre spostarlo, con
le dovute cautele, nella posizione più favorevole per essere curato e caricato su di un mezzo di
trasporto;
• non porre mai la testa del ferito sollevata, bensì declina, poiché tale posizione oltre a facilitare il
passaggio dell’aria attraverso la trachea permette una migliore irrorazione del cervello;
• non tentare mai la rianimazione con percosse sul volto;
• non praticare iniezioni di qualunque genere;
• non somministrare bevande poiché potrebbero andare di traverso ed essere causa di tosse o
soffocamento;
• non fare ingerire bevande alcoliche;
• ricoprire accuratamente il ferito con coperte od altro, soprattutto in presenza di forte emorragia;
• occuparsi anzitutto della respirazione, poi delle emorragie e per ultimo delle eventuali fratture.

IN CASO DI INCENDIO SEGUIRE, CON LA SUCCESSIONE PIÙ IDONEA, LE SEGUENTI NORME DI MASSIMA:
• dare immediatamente l’allarme ed allontanare eventuali persone presenti in luoghi pericolosi;
• mettere fuori tensione i macchinari e le apparecchiature installate nella zona interessata
dall’incendio e nelle sue immediate vicinanze;
• azionare gli eventuali dispositivi antincendio portatili (estintore);
• l’acqua non deve essere usata per lo spegnimento di incendi di sostanze quali idrocarburi, o gas
liquefatti, od in prossimità di macchine ed apparecchi elettrici sotto tensione;
• circoscrivere per quanto possibile l’incendio, allontanando il materiale infiammabile che potrebbe
venire raggiunto dal fuoco;

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• richiedere in caso di incendio grave, l’intervento dei Vigili del Fuoco tel. 115;
• ad incendio domato, controllare attentamente che non esistano focolai occulti e non smobilitare
finche non si sia raggiunto la certezza dell’impossibilità di ripresa dell’incendio;
• la ripresa del servizio dovrà venire attuata solo dopo aver verificato l’impossibilità di ripresa
dell’incendio.

SOCCORSO PUBBLICO DI EMERGENZA


Nei casi di reale e incombente pericolo alle persone o di gravi calamità e qualora non sia possibile chiamare
i diversi enti direttamente interessati, è possibile chiamare il Soccorso pubblico di Emergenza Tel. 113.

10. ANALISI DEI RISCHI LEGATI ALLE LAVORAZIONI OGGETTO DEL CONTRATTO

10.1 LAVORI DI POSA CAVI

L’attività consiste nella posa/sostituzione di cavi in rame/ FO per la realizzazione/ manutenzione della rete
telefonica primaria e secondaria.
L’intervento lavorativo viene effettuato sia in ambiente esterno, urbano e extra urbano, che all’interno di
fabbricati e/o edifici industriali.
La squadra tipo è costituita generalmente da 3 a 6 unità che utilizzano il mezzo aziendale attrezzato in modo
adeguato all’attività da effettuare.
Nel suddetto mezzo è presente il pacchetto di medicazione previsto dal D. M. 388 del 15/07/2003.
Il numero dei componenti della squadra varia in relazione alla tipologia di posa:
-posa cavi sotterranei: da 3 a 6 unità,
-posa cavi aerei: da 2 o 3 unità, qualora si debbano eseguire delle operazioni di posa di pali, alla squadra
viene aggregato l’operatore della trivella.
.
Lavorazione Rischi
Delimitazione cantiere Investimenti da terzi
Sistemazione della segnaletica stradale e del Tagli, abrasioni, contusioni, schiacciamento
materiale Caduta nello scavo
Presa visione dei rischi dell’area di lavoro Caduta in piano
Eventuale apertura e svuotamento della Caduta dall’alto
cameretta Posizionamento del cavo nella Elettrocuzione
cameretta, nel pozzetto o sullo scavo Ribaltamenti autocarri e automezzi
Posa del cavo Cedimenti gru, funi, ganci
Eventuale chiusura di camerette e pozzetti Smottamenti delle pareti della trincea
Posizionamento sul palo o sulla facciata Caduta di materiali dall’alto
dell’edificio
Stendimento della fune
Posa del cavo aereo
Ritiro della segnaletica di cantiere
Ritiro dell’attrezzatura
Automezzi e Attrezzature Dispositivi di protezione individuale
Autocarro con gru e cestello
Trivella, Argano Tiracavi Guanti di protezione
Cavalletti posa bobine Scarpe antinfortunistiche.
Carrucole per tesatura fune Vestiario ad alta visibilità

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Attrezzatura minuta (pinza, forbici, cacciavite, Elmetto


ecc.) Occhiali paraschegge
Gruppo elettrogeno,Trapano,Scale,Rilevatore Maschera antipolvere
di Gas Cintura di posizionamento
Elettrosoffiatore

PRESCRIZIONI E NORME COMPORTAMENTALI:


Prima dell’inizio della giornata lavorativa sarà cura del responsabile di cantiere contattare il referente della
committenza per assicurarsi che non siano sopravvenuti mutamenti nel punto in cui occorre operare che
possano addurre nuovi rischi all’attività che ci si appresta a svolgere.
E’ obbligatorio delimitare l’area di lavoro prima di iniziare qualsiasi attività in modo tale da evitare qualsiasi
interferenza con altro personale.
Per l'accesso al cantiere degli addetti e dei mezzi di lavoro saranno preventivamente predisposti percorsi
sicuri. Nei tratti prospicienti il vuoto, ai lati di scale con gradini, andatoie, passerelle e simili è previsto il
montaggio di idoneo e robusto parapetto.
Particolare attenzione bisogna porre nel trasporto del materiale e delle attrezzature dal luogo di scarico al
luogo di installazione/utilizzo/stoccaggio. Le operazioni di movimentazione debbono essere effettuate in
condizioni tali da creare meno intralci possibili specie in presenza di cavi elettrici momentanei (prolunghe),
e non devono essere sottovalutati i pericoli di ingombro, anche momentaneo, di materiale ed attrezzi che
possono alterare la logistica e rendere molto più difficoltose e rischiose per il personale le operazioni di
spostamento con il pericolo di cadute.
Durante lo stendimento o il recupero della fune, bisogna rimanere costantemente vigili per evitare
allentamenti, strappi e “colpi di frusta”, che rappresentano situazioni di pericolo e potenziali cause di
infortunio.
Nell’eseguire il riavvolgimento delle matasse di fune, bisogna effettuare una legatura di sicurezza, ogni tre o
quattro spire, per evitare che possano riaprirsi improvvisamente e pericolosamente.
Durante il tiraggio della fune, è opportuno agire da una sola estremità accertandosi che non vi siano persone
all’altro estremo o lungo il percorso.
Le operazioni di posa devono essere effettuate con le mani libere da attrezzi o utensili i quali devono rimanere
custoditi nell’apposita borsa o assicurati a funi di servizio.
È vietato infiggere chiodi ed usare il trapano in pareti nelle quali non si sia preventivamente accertata
l’assenza di condutture lungo il tracciato da seguire col cavetto.
Qualora si esegua l’impianto sottotraccia è necessario scegliere con cura il tracciato al fine di evitare il
danneggiamento di impianti elettrici, idriche del gas posti all’interno delle murature.
È necessario farsi consegnare dall’amministratore del condominio interessato dai lavori o dal preposto alla
manutenzione tecnica dell’edificio, lo schema degli impianti ed in caso di mancanza dello stesso si può
utilizzare un idoneo rilevatore per appurare la presenza di impianti all’interno della muratura;
Per raggiungere le parti alte dove si svolge il lavoro si devono utilizzare scale doppie portatili o semplici,
trabattelli; è assolutamente vietato usare mezzi di fortuna, ponti su cavalletti sovrapposti, ecc…
E’ vietato introdurre cavetti telefonici entro tubi predisposti per conduttori elettrici.
Quando viene impiegata la sonda metallica per la posa dei cavetti o dei cordoncini nei tubi, bisogna accertarsi
che alle estremità di questi ultimi non vi siano possibilità di eventuali contatti della sonda metallica con parti
scoperte di impianti elettrici. Comunque, al fine di evitare elettrocuzione dannose è opportuno indossare i
guanti dielettrici.
Bisogna usare sempre le attrezzature in dotazione e mai quelle di terzi.
I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio, scale e uscite devono essere tenuti
liberi da ostacoli di qualsiasi genere.

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Eventuali spandimenti di sostanze sdrucciolevoli, oli, grassi ecc., dovranno essere eliminati nel più breve
tempo possibile.
Attrezzi e utensili in genere, dopo l’uso devono essere riposti negli appositi contenitori.
Eventuali scarti di materiale, rifiuti taglienti o comunque pericolosi, devono essere raccolti e depositati
separatamente in appositi contenitori. Il deposito e l’accatastamento del materiale dovranno essere realizzati
in modo stabile onde evitare urti, schiacciamenti, ribaltamenti, ecc.

10.2 LAVORI DI SCAVI

Organizzazione del cantiere di lavoro


Il luogo di lavoro, in genere, è dato dalla sede stradale.
La squadra tipo è costituita generalmente da cinque unità, che abbiano pure la capacità di eseguire opere
edili complementari (posa di chiusini, di armadi, di pavimentazione, costruzioni di manufatti vari in c.a.), così
formata:
n° 1 caposquadra scavo;
n° 1 autista;
n° 2 manovali;
n° 1 guidatore di macchine operatrici

Fasi di lavoro e rischi associati alle attività di disfacimento pavimentazione, scavo, posa tubi e manufatti,
rinterri e ripristini
Nel caso di posa di cavi direttamente in trincea la fase “Posa tubi e manufatti” non viene eseguita ma si passa
direttamente alla posa del cavo in trincea.
Lavorazioni: Rischi:
Delimitazione dell’area di lavoro con recinzione Investimenti da terzi
adeguata e piano segnaletico. Cedimento gru, funi, ganci
Scarico del materiale e trasporto nell’area di Contatti accidentali con macchine operatrici
stoccaggio. Ribaltamento automezzi
Verifica dei sottoservizi presenti. Caduta nello scavo
Disfacimento di selciati, pavimentazioni stradali, Inalazioni di polveri
marciapiedi, ecc.. Rumore e vibrazioni
Esecuzione dello scavo. Elettrocuzione
Trasporto del materiale di risulta. Seppellimento
Spianamento del fondo dello scavo. Presenza di gas
Posa di tubi di varie dimensioni. Smottamento delle pareti della trincea.

Automezzi e attrezzature adoperate: Elenco dispositivi di protezione


Autocarro Cabinato individuale:
Martello demolitore
Tagliasfalto Guanti di protezione Scarpe antinfortunistiche
Escavatore Vestiario ad alta visibilità
Pala meccanica Elmetto
Autogrù e automezzi Cuffie o tappi antirumore
Pompe idrauliche Occhiali paraschegge
Compressore Maschere antipolvere
Rilevatore di gas
Attrezzi manuali (Martello, pinze, tenaglie,Giravite,
trapano, strumenti di misura )

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Scale portatili e accessori

Prescrizioni e Norme Comportamentali:


Prima di iniziare l’attività del cantiere è obbligatorio posizionare la segnaletica così come successivamente
indicato nel capitolo 25.Segnaletica stradale
Prima di eseguire gli scavi occorre verificare l’eventuale presenza di servizi interrati (gas, acqua, energia
elettrica, telefono, ecc.).
Nella esecuzione, quando la consistenza del terreno non dia sufficienti garanzie di stabilità, si deve
provvedere, man mano che si procede, alle applicazioni delle armature di sostegno, assicurandosi che le
tavole di rivestimento delle pareti sporgano dal bordo dello scavo di almeno 30 cm.
È vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi e sostare nel campo d’azione
dell’escavatore.
Per scendere e salire dal fondo dello scavo occorre utilizzare le scale, che devono essere vincolate ed i cui
montanti devono sporgere per almeno 1 mt oltre il ciglio dello scavo.
In corrispondenza del ciglio degli scavi occorre installare idonei parapetti, sbarramenti o nastri di
segnalazione adeguatamente arretrai dal ciglio stesso.
Evitare la presenza e la dislocazione di ostacoli fissi o di altri elementi in grado di condizionare il movimento
dei mezzi, e la possibilità di utilizzare il maggior spazio possibile.
Evitare una sovrapposizione di più lavoratori nei medesimi spazi con una corretta organizzazione delle aree
di lavoro, di passaggio e di stazionamento dei mezzi all’interno del cantiere.

10.3 INTERVENTI ALL’INTERNO DI ALTRA AZIENDA O UNITA’ PRODUTTUVA

Questo è il caso in cui il personale si trova a svolgere la propria prestazione all’interno di ambienti, azienda o
unità produttiva, in cui esercitano la loro attività anche i dipendenti del committente o di altre imprese.
Prima di iniziare l’attività lavorativa occorre che, in base a quanto sancito D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro
della ditta o unità produttiva fornisca al personale aziendali dettagliate informazioni su:
• rischi specifici esistenti nell’ambiente di lavoro in cui si è chiamati ad operare;
• piani di emergenza e di lotta antincendio negli ambienti o luoghi di lavoro coinvolti dalle attività di
appalto.
• misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività;
• mezzi di protezione individuale eventualmente necessari;
I rischi specifici che generalmente si potrebbero incontrare e per i deve essere fornita informazioni sulle
misure di prevenzione e di emergenza da adottare sono:
• rischio elettrico, d’esplosione o d’incendio;
• zone di movimentazione carichi;
• zone di accesso controllato;
• macchine o impianti e servizi per i quali devono essere adottate misure di protezione particolari che
eventualmente dovessi utilizzare per l’esecuzione dei lavori o presenti nell’ambiente di lavoro;
• sostanze e preparati pericolosi presenti nelle aree interessate ai lavori commissionati;
• aree nelle quali è possibile un’esposizione ad agenti fisici, chimici, biologici;
• altri rischi eventualmente presenti e sopra non menzionati
Tali informazioni possono essere ottenute dalla valutazione dei rischi oppure attraverso la compilazione di
un opportuno modello a cura del “cliente” in cui vengono evidenziati i rischi e le misure di sicurezza da
attuare.

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Ricevuta la comunicazione dei rischi specifici, delle misure di prevenzione e dei dispositivi di protezione da
adottare, occorre verificare se questi sono tra quelli previsti nel presente piano di sicurezza e se il personale
ha in dotazione i dispositivi di protezione individuali ulteriormente previsti.
Nel caso di un riscontro positivo è possibile dare inizio all’attività lavorativa.
Nel caso invece di un riscontro negativo non dare corso all’inizio dell’attività lavorativa ed informare il proprio
responsabile).
Durante l’esecuzione dei lavori il personale deve richiedere al datore di lavoro (Committente):
• la cooperazione per l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione;
• il coordinamento degli interventi con l’obiettivo di eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra i lavori
delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

10.6 LAVORI IN AMBIENTI PARTICOLARI

10.6.1 Lavori in centrale


RISCHI
Scarso grado di isolamento elettrico con conseguente rischio di subire incidenti per elettrocuzione dovuto a
contatto diretto o indiretto con telai o altri apparati posti accidentalmente in tensione.
Instabilità della scala portatile doppia, dovuta alla superficie insicura o allo scarso grado di manutenzione,
con conseguente rischio di subire cadute verso il basso e/o elettrocuzione per cadute verso parti in tensione.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Gli interventi da eseguire su apparecchiature elettriche debbono essere effettuati, quando è possibile, in
assenza di tensione.
Per lavori che devono essere effettuati in presenza di corrente alternata, nonché di corrente continua
superiore a 70V nominali, è richiesta la presenza di un secondo lavoratore.
Per la esecuzione dei lavori debbono essere utilizzate attrezzature e/o utensili di dotazione che presentino
caratteristiche di isolamento perfette ai fini del rispetto delle condizioni di sicurezza.
Durante gli interventi in presenza di tensione è obbligatorio fare uso di guanti dielettrici, del tipo corretto in
relazione alla tensione presente, e tappeti isolanti dei quali occorre accertare, a vista, l’integrità prima della
loro utilizzazione.
In caso di incendio bisogna usare solo gli estintori in dotazione alla centrale.
Seguire le istruzioni riportate dal gestore della centrale.
10.6.2 LAVORI SU PALI TELEFONICI
RISCHI
Scarsa valutazione della integrità del palo con conseguenti rischio di cadute dall’alto e/o di farsi schiacciare
parti del corpo.
Superficialità nell’uso della cintura di sicurezza e/o dei ramponi montapalo con conseguenti rischi di cadere
dall’alto.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Bisogna sempre usare i guanti di protezione.
Prima di iniziare le operazioni, occorre valutare la stabilità del palo in relazione all’equilibrio complessivo
dovuto alle sollecitazioni dei conduttori o delle funi tesate al palo ed agli eventuali rinforzi. Occorre altresì
valutare lo stato di conservazione ed integrità di tutto il complesso (pali, contropali, reggi pali, tiranti, ecc.).
Occorre valutare inoltre le alterazioni dello stato di equilibrio di tutto il complesso durante lo svolgimento
delle operazioni, in modo da prendere preventivamente le opportune misure.
Per valutare la integrità dei pali di legno occorre:

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• esercitare una forte pressione contro il palo in varie direzioni, in particolare in senso perpendicolare
alla linea per rilevare eventuali scricchiolii o cedimenti .
• colpire ripetutamente il palo fino alla massima altezza raggiungibile da terra, ascoltando il suono che,
se cupo e sordo, deve mettere in sospetto circa la integrità del palo stesso;
• scalzare il palo attorno alla base per circa 30 cm e sondare il legno con l’apposito saggia pali per
verificarne la consistenza;
• verificare che la sezione sana del palo non sia ridotta a meno di 2/3 della sezione totale, in
corrispondenza della linea di interramento o nella parte interrata del palo. Queste ultime due prove
non sono necessarie se il palo risulta ancorato al terreno con tre tiranti posti a 120°.
Per valutare la integrità dei pali di vetroresina e cemento basta un esame a vista per verificare la mancanza
di lesioni e fenditure.
Nel caso di individuazione di un palo inaffidabile bisogna contrassegnarlo con apposita vernice rossa.
Quando si opera con i ramponi montapalo bisogna sempre usare la cintura di sicurezza, sia nella fase di salita
che di discesa: ove possibile occorre altresì assicurare la cintura di sicurezza oltre che al palo, a parti stabili
dell’armamento e mai soltanto a perni od a ganci.
È vietato l’accesso al palo con ramponi nel caso in cui:
• il palo sia contrassegnato con vernice rossa;
• il palo abbia più di una colonna montante;
• il palo sia addossato ad un muro, ad una ringhiera, ad una recinzione tale da non consentire di
operare in condizioni di sicurezza;
• il palo abbia un diametro fuori terra non regolare o tale da non consentire la salita in condizioni di
sicurezza;
• i sostegni siano costituiti da pali abbinati;
• il palo sia stato riscontrato non positivo anche ad una sola delle quattro prove previste per accertarne
la stabilità;
• il palo di vertice non sia stabile pur essendo dotato di tirante o contropalo;
• il palo che abbia una cassetta di distribuzione, sia privo di reggipalo o dei tre tiranti posti a 120 gradi;
• le condizioni atmosferiche siano particolarmente avverse: vento molto forte, temporale, pioggia
battente.
• È vietato l’accesso al palo con la scala munita di collare nel caso in cui:
• il palo sia contrassegnato da vernice rossa;
• via siano effettivi impedimenti tali da non consentire di operare in condizioni di sicurezza.
È vietato l’accesso al palo in qualsiasi modo nel caso in cui:
• sostegni, funi e amarri sono ossidati o deteriorati;
• non vi sia l’impianto di terra della fune o quello esistente sia carente;
• l’attraversamento stradale non sia regolamentare;
• il palo sia in cattivo stato di conservazione;
• il palo sia in condizioni di instabilità particolari.
Le operazioni di carico, scarico e movimentazione dei pali devono essere effettuate simultaneamente da
almeno due lavoratori, indossando l’elmetto, i guanti di protezione e le calzature da lavoro.
È obbligatorio indossare l’elmetto mentre si sosta alla base del palo e l’altro lavoratore è già montato sul
palo.
È vietata la demolizione di funi o cavetti mediante taglio stessi se prima non si è provenuto alle necessarie
operazioni di rinforzo della linea.

10.6.3 LAVORI IN PROSSIMITA’ DI LINEE ELETTRICHE


RISCHI

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Insufficienza della distanza di sicurezza del punto di lavoro dalla linea elettrica con conseguente rischio di
incidenti per elettrocuzione per contatto indiretto.
Linea elettrica in cattivo stato di manutenzione con conseguente rischio di incidenti per elettrocuzione
dovuta a contatti diretti con parti poste in tensione anche accidentalmente.
Imprudenza e/o imperizia sia nelle operazioni di lavoro che in quelle, eventuali, di soccorso con conseguenti
rischi di incidenti per elettrocuzione per contatto diretto.
PRESCRIZIONI E MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Le prescrizioni riguardanti le misure antinfortunistiche che tutti i dipendenti debbono osservare nelle
lavorazioni di impiantistica telefonica svolte in prossimità o nelle immediate vicinanze di linee elettriche,
scaturiscono dalla tipologia della linea stessa:

A: LINEA ELETTRICA BT CON CAVI RIVESTITI

B: LINEA DI MT CON CAVI NUDI

Linea elettrica BT:


Si può affermare che le linee elettriche riferite a questa tipologia vengono riscontrate durante le fasi di
impiantistica in ambito urbano.
Dovendo procedere ad operazioni di recupero e/o posa e tesatura di funi metalliche e/o giunzione e/o
recupero e/o posa di conduttori telefonici, in prossimità di una linea elettrica a conduttori nudi che sia posta
al di sotto o immediatamente al di sopra rispetto alla linea delle operazioni, è necessario procedere alla
richiesta di distacco di corrente da parte del gestore , in quanto la possibilità che colpi di vento, colpi di frusta
od oscillazioni della fune e/o del conduttore telefonico possano dar luogo ad accidentali contatti diretti con
la linea elettrica.
Dovendo procedere ad operazioni di recupero e/o posa e tesatura di funi metalliche e/o giunzione e/o
recupero e/o posa di conduttori telefonici, in prossimità di una linea elettrica a conduttori isolati, è necessario
preventivamente verificare lo stato di tensione delle relative funi di sostegno, utilizzando l’apposito attrezzo
cercafasi; successivamente utilizzando i guanti dielettrici, è necessario ancorare le fune e/o il cavo telefonico,
da rimuovere e/o posare, con corde non metalliche, in modo da evitare che venga costituito un accidentale
contatto diretto con la fune della linea elettrica, la quale potrebbe risultare in tensione per cattivo isolamento
del rivestimento.
Nel caso di lavori di giunzione nei cavi telefonici la zona interessata va protetta con gli schermi dielettrici.
In ogni caso durante le lavorazioni bisogna evitare che qualsiasi attrezzatura possa venire a contatto con il
cavo elettrico danneggiando il rivestimento dello stesso provocando la messa in tensione di tutti gli elementi
a contatto.

Linea elettrica MT:


Si può affermare che le linee elettriche riferite a questa tipologia vengono riscontrate durante le fasi di
impiantistica telefonica in ambito extra urbano.
Essendo le attività di impiantistica telefonica svolte da -………………S.r.l definite come “ non elettriche” le
stesse non possono essere effettuate ad una distanza inferiore di Mt. 5 .
La distanza di sicurezza di 5,00 ml dalle linee elettriche deve essere rispettata soprattutto dalle parti
meccaniche in movimento oscillanti (braccio escavatore, Auto gru con cestello, autobetoniera, e gru
semovente.)
Analoghe considerazioni valgono per le linee elettriche interrate, qualora se ne presenti la necessità a seguito
dello scavo; deve essere richiesto tuttavia il distacco di corrente, qualora non si abbiano sufficienti indicazioni
precise prima dell’inizio dello scavo, circa la posizione esatta delle linee elettriche.
In caso di infortunio per folgorazione da contatto diretto bisogna tentare di interrompere il contatto
diretto servendosi, a distanza di sicurezza, di un’asta di legno.

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MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche poste a meno di 5,00 ml di distanza, senza
prendere le precauzioni esposte ai punti seguenti.
Se la linea elettrica è ad alta tensione, è necessario prendere particolari precauzioni indicate da personale
addetto dell’ENEL, con la presenza dell’assistente ai lavori.
Se la linea elettrica è a bassa tensione (meno di 400 Volt in corrente alternata oppure meno di 600 Volt in
corrente continua), è necessario prendere le precauzioni esposte ai punti seguenti.
Le estremità superiori della scala non devono in nessun modo venire a contatto con la linea elettrica. Inoltre
la scala non deve essere appoggiata su canalette di conduttori di terra dell’ENEL: qualora ciò non fosse
possibile è obbligatorio usare l’autocestello.
Prima di eseguire qualsiasi lavoro è necessario verificare lo stato dell’impianto elettrico in prossimità del
punto di intervento; in nessun modo si può dare inizio ai lavori nel caso venisse riscontrata una qualsiasi
irregolarità (lesioni sul palo, cavo sganciato dai sostegni, guaina isolante della linea elettrica incrinata o
deteriorata). In tali casi bisogna avvisare il superiore diretto, il quale richiederà il preventivo intervento del
personale addetto dell’ENEL.
E’ necessario fare uso di elmetto, calzature da lavoro e guanti dielettrici del tipo corretto.
Dovendo procedere ad operazioni di recupero e/o posa e tesatura di funi metalliche e/o giunzione e/o
recupero e/o posa di conduttori telefonici, in prossimità di una linea elettrica a conduttori nudi che sia posta
al di sotto o immediatamente al di sopra (meno di 0,4 ml) rispetto alla linea delle operazioni, è necessario
effettuare la richiesta ed operare il distacco di corrente da parte del personale addetto dell’ENEL, in quanto
esiste la possibilità che colpi di vento, colpi di frusta od oscillazioni della fune e/o del conduttore telefonico
possano dar luogo ad accidentali contatti diretti con la linea elettrica. Nel caso in cui la linea elettrica a
conduttori nudi sia posta al di sopra e a più di 0,40 ml di distanza rispetto alla linea delle operazioni, sarà
sufficiente predisporre, utilizzando i guanti dielettrici, gli appositi schermi dielettrici, i quali sostanzialmente
consistono in tappetini di gomma, di spessore opportuno, adagiati sulla linea elettrica in prossimità della
zona di lavoro e lungo il tratto interessato dalle operazioni.
Dovendo procedere ad operazioni di recupero e/o posa e tesatura di funi metalliche e/o giunzione e/o
recupero e/o posa di conduttori telefonici, in prossimità di una linea elettrica a conduttori isolati, è necessario
preventivamente verificare lo stato di tensione della relativa fune di sostegno, utilizzando l’apposito attrezzo
cercafasi; successivamente utilizzando i guanti dielettrici, è necessario ancorare le fune e/o il cavo telefonico,
da rimuovere e/o posare, con corde non metalliche, in modo da evitare che venga costituito un accidentale
contatto diretto con la fune della linea elettrica, la quale potrebbe risultare in tensione per cattivo isolamento
del rivestimento. La zona di giunzione va protetta con gli schermi dielettrici.
Durante la esecuzione dei lavori è tassativamente vietato intervenire in qualsiasi modo sul cavo elettrico: in
caso di necessità occorre avvisare il superiore diretto, il quale richiederà il preventivo intervento del
personale addetto dell’ENEL.
In caso di infortunio per folgorazione da contatto diretto bisogna tentare di interrompere il contatto diretto
servendosi, a distanza di sicurezza, di un’asta di legno.
La distanza di sicurezza di 5,00 ml dalle linee elettriche deve essere rispettata anche dalle parti meccaniche
(braccio, attrezzatura, fune, ecc.) di automezzi speciali impiegati per la produzione quali, gru, autobetoniera,
autocestello, escavatore, ecc.
Analoghe considerazioni valgono per le linee elettriche interrate, qualora se ne presenti la necessità a seguito
dello scavo; deve essere richiesto tuttavia il distacco di corrente, qualora non si abbiano sufficienti indicazioni
precise prima dell’inizio dello scavo, circa la posizione esatta delle linee elettriche.

10.7 LAVORI IN AMBIENTE SOTTERRANEO

10.7.1 CAMERETTA

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RISCHI
Scarsa valutazione delle possibilità di presenza di miscele di gas esplosivi e/o tossici e nocivi all’interno della
cameretta o insufficienza degli accorgimenti da adottare con conseguenti rischi di causare esplosioni e/o
intossicazioni.
Mancanza o insufficienza dell’assistenza al lavoratore posto all’interno della cameretta da parte di un collega,
con conseguente rischio di aggravamento delle eventuali condizioni di malore del lavoratore posto all’interno
della cameretta.
Mancanza o insufficienza della segnaletica stradale, con conseguenti rischi di causare incidenti stradali e
traumi al lavoratore posto all’interno della cameretta.
Mancanza dell’utilizzazione dell’elmetto e delle calzature da lavoro da parte del lavoratore posto all’interno
della cameretta, con conseguente rischio di subire lesioni dovute a caduta di gravi verso il basso.
Scarso controllo e/o manutenzione dei dispositivi di sicurezza in dotazione, con conseguente rischio di
causare incidenti dovuti a esplosione e/o intossicazione.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Non bisogna mai sottovalutare la possibilità di presenza di gas esplosivi e/o tossici e nocivi all’interno della
cameretta, in dipendenza di considerazioni a prima vista, come ad esempio la mancanza di odori particolari.
L’ingresso nella cameretta deve essere preceduto dalle seguenti operazioni:
• allontanare eventuali fonti di fiamma libera o di scintille e persone che stanno fumando;
• predisporre l’esplosimetro o il rilevatore di gas per il funzionamento;
• spostare parzialmente il chiusino in maniera tale da poter introdurre la sonda o lo strumento (in
funzione del tipo), senza provocare scintille o surriscaldamento nel chiusino. Nel caso che si abbia un
sottochiusino, l’operazione suddetta va fatta solo per quest’ultimo;
• eseguire la prova con l’esplosimetro o il rilevatore di gas, dapprima nel punto più alto e dopo nel
punto più basso della cameretta; nel caso di presenza di acqua sul fondo, operato lo svuotamento, si
ripete l’operazione.
In presenza accertata di miscela di gas in concentrazione pericolosa è obbligatorio astenersi dal compiere
ulteriori manovre ed avvertire del pericolo gli uffici competenti (113, committente, ecc.) ed i passanti, nonché
il superiore diretto.
In presenza accertata di miscela di gas, ma in concentrazione non pericolosa, bisogna eseguire le stesse
misurazioni nelle camerette adiacenti; se vengono rilevate miscele di gas in concentrazione non pericolosa o
assenza di gas, bisogna procedere all’immediata ventilazione forzata con l’elettrosoffiatore; quindi bisogna
ripetere le misure ed accedere alla cameretta di mezzo solo in assenza provata di miscele di gas in tutte le
camerette oppure, se si ha ancora presenza di miscele di gas in solo una delle tre camerette, bisogna
richiuderle. Se invece vengono subito rilevate miscele di gas in concentrazione pericolosa bisogna procedere
come il precedente punto.
E’ obbligatorio adottare sempre la ventilazione forzata, in modo da garantire il continuo rinnovo dell’aria
all’interno della cameretta e diminuire notevolmente la possibilità che il lavoratore all’interno venga colpito
da eventuali repentine immissioni di miscele di gas, essendo operante, con ciò una continua “diluizione” di
tali miscele. In alternativa si può utilizzare un rivelatore multiplo di gas a funzionamento continuo e
segnalazione acustica, mantenendolo sempre il più possibile vicino alla zona di intervento e controllandone
periodicamente l’efficienza; tali dispositivi infatti misurano continuamente l’aria e segnalano
immediatamente la presenza di situazioni di pericolo (mancanza di ossigeno, presenza di gas).
All’interno della cameretta è necessario operare sempre entro il campo visuale diretto di un altro lavoratore
posto all’esterno.
All’interno della cameretta è necessario:
• non fumare;
• utilizzare scale che sporgano almeno 1,00 ml dal piano stradale, in modo da rendere più facile l’uscita;
• usare sempre l’elmetto e le calzature da lavoro;

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• verificare periodicamente la presenza di gas in tutti i punti della cameretta e, comunque, prima della
accensione di fiamme o fonti di calore (saldatore o cannello a gas) e ad ogni rientro dall’esterno;
• non depositare recipienti contenenti gas o liquidi infiammabili anche nei periodi di temporanea
assenza.
Nel caso in cui si debba operare uno sblocco di canalizzazioni, è necessario preventivamente effettuare
misurazioni nella cameretta adiacente al fine di verificare la realizzabilità dell’operazione in condizioni di
sicurezza.
Al termine dei lavori occorre ripristinare le difese contro le infiltrazioni di gas, eventualmente rimosse, che in
genere sono costituite da tappi e flange di bloccaggio per i cavi.
Nel caso in cui il lavoratore, riscontri all’interno dei manufatti situazioni anomale quali ad esempio:
• cavo elettrico posato su mensole telefoniche o in condizione di pericolosità (dovuta sia alla sua
ubicazione che al suo stato di manutenzione);
• conduttura idrica di notevole dimensione con difetti di tenuta;
• conduttura fognaria con evidenti difetti di tenuta;
• obiettive condizioni di pericolosità dovute all’esecuzione di lavori da parte di terzi, ecc.;
• dovrà darne immediata comunicazione al suo superiore.

10.7.2 CUNICOLO
RISCHI
Scarsa ventilazione del cunicolo oppure mancanza di un altro lavoratore entro il campo di visuale libera
all’interno del cunicolo con conseguente rischio di aggravare le eventuali condizioni di malore del lavoratore
posto all’interno.
Scarso controllo e/o manutenzione dei dispositivi di sicurezza in dotazione, con conseguenti rischi di causare
incidenti dovuti a esplosione e/o intossicazione.
Scarso isolamento delle condutture elettriche eventualmente presenti nello stesso cunicolo, con conseguenti
rischi di incidenti per elettrocuzione.
Mancanza dell’utilizzazione dell’elmetto e delle calzature da lavoro, con conseguenti rischi di subire lesioni
dovute a cadute di gravi dall’alto.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Durante i lavori dovranno essere sempre mantenute aperte le due camerette che delimitano il tratto di
canalizzazione oggetto di intervento, procedendo alla apertura delle botole secondo le misure di sicurezza
riportate precedentemente (vedi “Lavori in cameretta sotterranea”).
Esaurite le operazioni d’ingresso nelle camerette, per accedere al cunicolo è necessario utilizzare il rivelatore
multiplo di gas a funzionamento continuo e segnalazione acustica, mantenendolo sempre più possibile vicino
alla zona di intervento e controllandone periodicamente l’efficienza.
In caso d’allarme bisogna immediatamente abbandonare il luogo delle operazioni, uscire all’esterno ed
avvertire del pericolo gli uffici competenti (113, committente, ecc.) ed i passanti, nonché il superiore diretto.
E’ necessario che per ogni lavoratore che opera all’interno del cunicolo vi sia un altro lavoratore all’esterno
che ne abbia periodicamente il controllo visivo, rimanendo necessario comunque che i lavoratori all’interno
abbiano costantemente il controllo visivo di almeno un altro lavoratore. Ogni lavoratore deve essere dotato
delle apposite attrezzature di sicurezza ed emergenza da utilizzare in caso di allarme sia da parte di quelli che
stanno all’interno, sia di quelli che stanno all’esterno che possono essere coinvolti in operazioni di soccorso.
All’interno del cunicolo è necessario:
• non fumare;
• usare sempre l’elmetto e le calzature da lavoro;
• non depositare recipienti contenenti gas o liquidi infiammabili, anche nei periodo di temporanea
assenza;

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• avere molta cautela in caso di presenza di condutture elettriche, verificando lo stato di tensione dei
rivestimenti ed adottando i sistemi di isolamento delle parti più esposte con l’utilizzo di schermi
dielettrici.
Prima dell’accesso al cunicolo è necessario verificare le condizioni di salubrità, in relazione alla presenza di
animali e/o carogne, allagamenti ecc. Per quanto possibile è necessario procedere alla eliminazione di simili
inconvenienti, anche interessando gli enti competenti.
Nel caso in cui il lavoratore, riscontri all’interno dei manufatti situazioni anomale del tipo:
• cavo elettrico posato su mensole telefoniche o in condizioni di pericolosità (dovuta sia alla sua
ubicazione che al suo stato di manutenzione);
• conduttura idrica di notevole dimensione con difetti di tenuta;
• conduttura fognaria con evidenti difetti di tenuta;
• obiettive condizioni di pericolosità dovute all’esecuzione di lavori da parte di terzi

10.8 USO DELLE SCALE

RISCHI
Cadute dall’alto.
Imperizia nell’uso e cattivo controllo della scala.
Caduta di oggetti dall’alto.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Controllare prima dell’uso lo stato di conservazione delle scale ed in particolare verificare gli zoccoli
antislittamento regolabili, fissati alle estremità inferiori dei due montanti, per consentire la regolazione degli
appoggi su superfici non in piano.
Verificare lo stato dei puntali antisdrucciolo per le estremità superiori e l’efficienza degli innesti, delle staffe
di scorrimento (se scali ad innesti), dei pioli ed il loro incastro nei montanti.
La scala deve sporgere almeno 1 metro oltre il ripiano che si vuole raggiungere per consentire un sicuro
accesso.
Durante le fasi di salita e di discesa occorre tenersi saldamente con le mani ai gradini e non ai montanti e la
scala deve essere trattenuta al piede da un altro lavoratore.
Il lavoratore che opera a terra sotto la scala deve sempre usare l’elmetto di protezione. Il lavoratore che
opera sulla scala dovrà usare l’elmetto quando si trova in condizioni che possano mettere a rischio la sua
sicurezza (presenza di balconi o finestre, edifici con parti architettoniche obsolete, …) in relazione a eventuali
cadute di gravi dall’alto.
È vietata la presenza contemporanea di più di un lavoratore sulla scala.
Durante i lavori su scala è fatto obbligo ai lavoratori di far uso delle calzature protettive da lavoro assegnate
in dotazione.
Le scale vanno tenute costantemente sotto controllo da parte dei consegnatari che hanno l’obbligo di
segnalare immediatamente ai diretti superiori le eventuali deficienze o anomalie riscontrate.
Durante il trasporto della scala su automezzo, i vari tronchi devono essere accuratamente sistemati e
assicurati. L’integrità del sistema di fissaggio deve essere controllata costantemente.
L’ingombro delle scale non deve sporgere anteriormente oltre la sagoma dell’automezzo. Nel caso di
sporgenza posteriore, essa è ammessa per non oltre i 3/10 della lunghezza dell’automezzo; in tal caso la
sporgenza deve essere segnalata con apposita segnaletica.
La scala deve essere appoggiata a fune di acciaio portante del cavo aereo quando il diametro della fune non
sia inferiore a 6 millimetri e gli appoggi diano garanzie di efficienza.
Prima di salire sulla scala occorre sempre accertarsi, scuotendola leggermente, che le estremità superiori dei
montanti appoggino contemporaneamente sul muro o sulla fune.
Per l’appoggio della scala al palo è necessario l’uso di apposito collare, da montare in testa alla scala. Il collare
per l’appoggio della scala al palo deve essere applicato a terra.
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Il lavoratore, raggiunta la sommità della scala, prima di vincolarla al palo, deve assicurarsi al palo stesso con
la cintura di sicurezza passando la fune tra i gradini della scala. Quando la scala è vincolata al palo il lavoratore,
prima di procedere all'intervento deve assicurarsi con la cintura di sicurezza alla scala ed al palo o soltanto al
palo. Quando la scala è vincolata al palo, la trattenuta della scala al piede non è più necessaria.
È vietato lanciare attrezzi dal basso verso l’alto e viceversa, essi devono essere forniti usando la fune di
servizio. E’ obbligatorio l’uso dell’apposita borsa porta attrezzi.
Per rendere migliore la presa delle mani durante le fasi di armamento e disarmo, non usare i guanti di
protezione. Prima di armare la scala, qualora i punti d’appoggio non siano allo stesso livello, è necessario
procedere al livellamento del primo elemento della scala, manovrando lo zoccolo regolabile e/o spianando il
terreno. Tale operazione deve essere effettuata senza la presenza del lavoratore sulla scala stessa.
Nel caso di armamento della scala per lavori su funi tesate tra edifici e su palificazioni è obbligatorio seguire
le seguenti modalità:
• prima di appoggiare la scala sulla fune tesata tra edifici, controllare visivamente l'integrità della
muratura, della fune metallica, dei ferri di amarro e dei morsetti, controllare che la fune sia fissata
ad entrambi gli estremi mediante ammaraggio doppio o contro tiro con occhielli infissi in muratura
piena. Qualora tali controlli non dessero prima garanzia circa il complesso fune-sostegno, è vietato
appoggiare la scala alla fune. In tali circostanze occorre avvertire i superiori per i provvedimenti del
caso.
• prima di appoggiare la scala su funi tesate su palificazioni bisogna controllare gli appoggi e che la
fune metallica, i ferri di ammarro ed i ganci di sostegno siano efficienti e privi di ossidazioni. Nel caso
in cui detti sostegni non diano garanzia circa l'integrità del complesso fune-sostegni è vietato
appoggiare la scala alla fune. In tali circostanze occorre segnalare al superiore diretto le anomalie
riscontrate per i provvedimenti del caso.
Occorre tenere presente che, nei casi in cui la fune sia armata a ferri reggifune sollecitati a taglio, la scala
deve essere appoggiata in modo tale che la spinta sopportata dai ferri sia diretta verso il palo ed in ogni caso
l'altezza della scala non deve superare i 9 mt, sormontando la fune di almeno 1 mt.
Nel caso di lavori su parete, il lavoratore sulla scala, deve fare uso della cintura di sicurezza, assicurandola ad
un gradino della scala.
Nel caso di lavori su fune metallica, il lavoratore sulla scala deve fare uso della cintura di sicurezza
assicurandola alla fune stessa e abbracciando anche un montante od un gradino della scala.
E’ vietato appoggiare le scale ai cornicioni.
Non è ammesso lo spostamento laterale delle scale mentre vi si trova sopra un lavoratore.
a. Scale ad elementi innestabili (scale all’italiana).
Le lunghezze massime indicate dalla presente normativa aziendale sulle scale ad elementi innestabili sono
inferiori a quelle ammesse dalle leggi in materia.
È fatto divieto ai lavoratori di innestare tronchi di scale aventi numero di matricola diverso.
La lunghezza massima delle scale ad elementi innestabili non deve essere maggiore di 21 ml. E’ comunque
vietato l’uso di scale maggiore di 15 metri. L’uso di scale lunghe più di 15 metri è consentito soltanto al
personale in possesso del patentino rilasciato dai vigili del fuoco. Nel caso di lavori da effettuarsi in campata
su palificazione o tra edifici, i vari tronchi innestati non superano normalmente la lunghezza di 9 metri.
La scala è corredata dai seguenti accessori:
• zoccoli antislittanti applicati alle estremità inferiori dei montanti del pedone, di cui uno regolabile;
• zoccoli antislittanti intercambiabili (di cui uno regolabile) innestabili sugli altri tronchi quando questi
debbono essere appoggiati direttamente al terreno;
• puntali antisdrucciolevoli per le estremità superiori della scala;
• dispositivi antisfilo;
• collare per l’appoggio della scala al palo.

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È fatto divieto di usare la scala priva di zoccoli (regolabili) antislittanti, di dispositivi antisfilo e, quando
servono, di puntali antisdrucciolevoli e collare per l’appoggio al palo.
Durante l’esecuzione dei lavori, quando la scala è composta da due o più elementi, una persona deve
esercitare da terra una continua vigilanza della scala.
Tutti i lavoratori che operano sulla scala all’italiana debbono usare la cintura di sicurezza, assicurandola ad
un gradino della stessa.
È vietato salire oltre il quartultimo gradino della scala.
Le scale in opera lunghe più di 8 mt devono essere dotate di dispositivo rompitratta per ridurre la freccia di
inflessione ;

b. Armamento della scala


Prima di armare la scala, qualora i punti di appoggio sul terreno non siano allo stesso livello, è necessario
procedere al livellamento del primo elemento della scala manovrando lo zoccolo antislittante regolabile e/o
spianando il terreno.
Per l’operazione del livellamento è vietato ricorrere all’impiego di mezzi diversi da quelli detti.
Durante l’armamento e l’impiego della scala, occorre dare un piede adeguato in funzione della lunghezza
della scala montata (per piede si intende la distanza tra la base dei montanti ed il piano verticale contenente
i punti di appoggio superiori della scala).
Per scale fino a due tronchi si può ritenere valida la regola di un piede pari a circa 80/90 centimetri. Per ogni
elemento successivo da innestare, il piede va aumentato di una distanza che varia in relazione alla lunghezza
della scala montata, al materiale costituente la scala (legno, vetroresina, ecc.) alla natura del terreno su cui
posa ed alle varie circostanze del lavoro, (circa 15 cm. per ogni tronco oltre i primi due). Le operazioni di
regolazione del piede devono essere eseguite prima di salire sulla scala.
Il sollevamento della scala deve essere effettuato di piatto da un lavoratore che si sposta di gradino in gradino
dalla cima verso la base mentre il secondo lavoratore mantiene fissa la base al terreno. Quando la scala è
composta da più elementi, prima del suo sollevamento, si deve applicare il dispositivo antisfilo in
corrispondenza degli innesti. In campata su palificazione la scala deve essere armata a terra ed i vari tronchi
innestati non devono (normalmente) superare la lunghezza di 9 metri. La scala in opera deve sormontare la
fune di almeno un metro. La scala va appoggiata alla fune in modo che la spinta sia diretta verso il palo. Prima
di appoggiare la scala alla fune è necessario verificare il buono stato di conservazione dei due pali delimitanti
la campata interessata, mediante i controlli descritti al paragrafo
c. Scala a sfilo
Nella messa in opera, controllare che più montanti, tra un tronco e quello successivo, abbiano un sormonto
di almeno tre piolo e che i tronchi siano provvisti di dispositivo antisfilo. Per il resto valgono le prescrizioni di
cui ai paragrafi precedenti.
d. Scala semplice portatile
Le scale semplici portatili sono quelle realizzate in un unico pezzo e di norma non superano i 4 metri d’altezza.
Al fine di evitare pericoli di sbandamento o slittamento questa scala deve essere sempre provvista alle basi
dei montanti di zoccoli antislittanti regolabili per consentire la regolazione in caso di appoggio su superfici
non in piano e puntali antisdrucciolevoli (o ganci di trattenuta) alle estremità superiori.
Un solo tronco di scala ad elementi innestabili è considerato scala semplice portatile.
Nell’impiego della scala semplice non è richiesto che una persona eserciti da terra la vigilanza.
Il piede da dare a questa scala è di circa 80cm. È vietato salire oltre il quartultimo gradino.
L’uso della cintura di sicurezza è obbligatorio quando i piedi del lavoratore sono ad oltre 2 metri d’altezza.

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È vietato appoggiare la scala al palo direttamente con un gradino ed è obbligatorio far uso del collare a palo.
Prima del vincolo al palo con l’apposita cinghia e dopo lo svincolo, la scala deve essere trattenuta al piede da
un secondo lavoratore.
e. Scala doppia portatile
Le scale doppie portatili (a libro, a cavalletto) di norma non superano i 5 metri.
I gradini devono essere antisdrucciolevoli.
Devono essere provviste di dispositivi che ne impediscano l’apertura oltre il limite stabilito.
Possono essere accessibili da uno o da entrambi i lati.
È vietato usare la scala doppia come scala semplice.
Nell’uso i dispostivi per la limitazione dell’apertura devono essere sempre in tiro.
In mancanza di parapetto è vietato salire sul gradino immediatamente sottostante la piattaforma.
Per parapetto s’intende il prolungamento di uno dei montanti di 60-70 cm. al di sopra della piattaforma.

10.9 UTILIZZO AUTOMEZZI E MACCHINE OPERATRICI

RISCHI GENERALI
Scarsa manutenzione dell’automezzo
Imperizia e/o imprudenza nella guida, scarso senso di valutazione delle condizioni della circolazione con
conseguenti rischi di incidenti stradali.
Attività connesse al carico, sistemazione e scarico delle merci.
Stress psicofisico da traffico eccessivo, da orari e ritmi di lavoro eccessivi o da rumore urbano;
Vibrazioni, trasmesse a tutto il corpo aggravate da sospensioni difettose, carenza di manutenzione, stato di
usura del mezzo, e mancanza di specifici ammortizzatori al posto di guida.
Rumore, la fonte principale del rumore proviene dal motore dell'autoveicolo, aggravato dal rumore dovuto
alle vibrazioni della struttura e del carico, da quello del rumore urbano;
Esposizione ad inquinanti del traffico, (ossido di carbonio, polveri, fumi, piombo, idrocarburi incombusti,
amianto).
Posture sedute prolungate
Strappi muscolari e sovraccarico alla colonna vertebrale per sollevamento manuale di carichi pesanti; il
rischio è più elevato quando le operazioni vengono effettuate al termine di un lungo viaggio, in cui il
lavoratore è parzialmente anchilosato a causa di una protratta posizione sul sedile di guida dell'automezzo.
Rischi connessi alle caratteristiche del materiale trasportato; il tipo di materiale trasportato riveste
importanza per gli autotrasportatori, sia per la tipologia di infortuni o eventi accidentali che per la sua
manipolazione e movimentazione.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Gli automezzi devono essere autorizzati alla circolazione stradale e devono essere utilizzati solo per esigenze
di servizio dal personale autorizzato ed il conduttore deve essere munito di idonea patente di guida.
Prima di porsi alla guida di un automezzo è necessario controllare che:
• la pressione dei pneumatici sia quella indicata dal costruttore, lo spessore del battistrada sia almeno
di 1 mm;
• gli pneumatici non presentino tagli o screpolature profonde;
• i freni siano efficienti;
• i segnali luminosi siano puliti ed efficienti;
• i segnali acustici ed i tergicristalli funzionino;
• vi siano a bordo tutti gli accessori di soccorso (triangolo, pacchetto medicazione, estintore a polvere).
Durante la guida dell’automezzo il conduttore deve:
rispettare le norme del codice della strada:
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• mantenere una posizione di guida corretta;


• non fare uso di bevande alcoliche;
• non compiere movimenti od azioni che distraggano dalla guida;
• effettuare il rifornimento di carburante a motore spento, controllando che nelle vicinanze non vi
siano persone che fumano e fiamme libere;
• utilizzare sistematicamente le cinture di sicurezza;
• rispettare rigorosamente i limiti di velocità;
segnalare sempre le fermate e gli avviamenti.
La sistemazione del carico sugli automezzi deve essere fatta in modo che:
• non venga superata la portata indicata nel documento di circolazione e la sagoma stabilita;
• non sia diminuita la visibilità del conducente, ne impedita la libertà di movimento nella guida;
• il carico sia stabile e ben fissato e le cose trasportate non striscino sul fondo stradale;
• il carico non sporga longitudinalmente dalla parte posteriore dell’automezzo non più di tre decimi
della lunghezza dell’automezzo stesso e solo quando ciò è giustificato dalla dimensione del carico
stesso; tale sporgenza deve essere segnalata con apposito cartello catarifrangente.
Nelle aree private la circolazione deve avvenire osservando il codice della strada e attenendosi alle seguenti
regole:
• procedere a velocità ridotta;
• manovrare con la massima attenzione;
• dare precedenza ai veicoli più ingombranti;
• Rispettare le misure e cautele di sicurezza riportate nella scheda di movimentazione manuale dei
carichi.
• Utilizzare le attrezzature ed i mezzi presenti sui cantieri e nei magazzini per caricare o scaricare i
materiali pesanti o ingombranti.

10.9.1 MOVIMENTAZIONI MACCHINE OPERATRICI


RISCHI
Urti, cesoiamenti e schiacciamenti connessi all’uso di macchine di cantiere; urti tra veicoli e mezzi di cantiere;
ferite derivanti dal rovesciamento e ribaltamento dei mezzi;
scontro tra mezzi;
ferite provocate dagli organi mobili delle macchine;
traumi conseguenti l’esposizione elevata a fonti di rumore e vibrazioni;
bruciature dovute all’utilizzazione di leganti caldi contenenti idrocarburi e a seguito di incendi.
Misure e cautele di sicurezza
controllo stato generale dei veicoli e conoscenza delle caratteristiche e limiti di funzionamento
uso di mezzi di protezione personali idonei al lavoro svolto (casco, guanti con palmare antiscivolo, scarpe
antinfortunistiche con suola antiscivolo);
vietare l’avvicinamento, la sosta e l’attraversamento delle persone non addette alle zone di operazione delle
macchine. Applicare nelle zone di operazione i cartelli stradali e le misure previste nella apposita sezione di
questo documento “Uso della segnaletica stradale”, misure che sono ispirate ai seguenti criteri: preavvisare,
imporre divieti e limitazioni, delimitare ed evidenziare i pericoli;
attivare i dispositivi acustici e visivi che indichino la retromarcia dei mezzi per impedire l’investimento degli
operatori che dovessero trovarsi per disattenzione nelle zone di operazione;
non azionare macchine che non si conoscono o senza autorizzazione. Il responsabile di centro operativo o
l’assistente tecnico, in qualità di preposto in materia di sicurezza, verificherà che l’operatore della macchina
(camion, escavatore ed ogni macchina speciale per movimento terra od altro) sia dotato di apposito
patentino valido per l’utilizzo specifico; controllerà il suo stato di salute e che l’utilizzo del mezzo da parte

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dell’operatore sia conforme a quanto prescritto dalle norme del fabbricante e farà sì che si attenga alle
istruzioni speciali per ogni tipo di macchina.
L’operatore è tenuto ad avvertire il preposto ogni qualvolta i motori sforzano troppo e quando le valvole e
gli interruttori agiscono ripetutamente;
controllare che il terreno dia buone garanzie di stabilità contro il rovesciamento longitudinale e trasversale
del mezzo nelle varie condizioni di impiego (in moto e a fermo), la forma del terreno, il tipo ed il peso del
materiale trattato, l’entità dello spostamento dei bracci articolati.
Non rimuovere nelle macchine le cabine o di telaio di protezione per evitare il rotolamento e capovolgimento
con schiacciamento del conduttore;
Quando lo scarico si effettua mediante ribaltamento devono essere attivati i dispositivi che impediscano il
ribaltamento accidentale;
Il preposto dovrà vigilare sull’uso delle cuffie di protezione dal rumore prodotto dalla macchina operatrice e
che solo il personale abilitato vada alla guida delle macchine;
nei lavori in vicinanza dei posti di impiego di gas, vernici, solventi, mastici, colle, è facile che si venga a stabilire
una atmosfera esplosiva. In questi casi non azionare motori a combustione interna e fare ricorso a macchine
ed utensili di tipo idraulico o pneumatico, ossia azionati da aria od olio in pressione;
nel caso in cui si svolgano lavori con macchine operatrici, mezzi di trasporto azionati da motori termici in
gallerie, cavedi, per evitare che il sotterraneo resti interessato dai prodotti della combustione, si rende
necessario ogni qualvolta ad ogni lavoratore non è garantito un minimo di tre metri cubi di aria fresca al
minuto (salvo quanto indicato dall’ispettorato del lavoro competente), la collocazione di una tubazione
all’altezza dello scavo (volta), con aperture di diversa ampiezza (più grande quella in prossimità dello scavo)
in modo da ottenere una efficiente e continua aspirazione dei gas di scarico. Detta conduttura aspirante
servirà anche per l’eliminazione della polvere quando i lavori di scavo risultano polverosi. Qualora non ne
fossero provvisti, i tubi di scarico di dette macchine devono essere prolungati e rivolti verso l’alto.
per evitare il distacco o scoppio di tubazioni di olio o aria compressi, l’operatore della macchina ogni qualvolta
la mette in moto deve verificare la qualità degli attacchi, la disposizione delle tubazioni, nonché i manometri
ed i dispositivi contro gli eccessi di pressione;
per evitare l’afferramento di indumenti e la produzione di ferite, contusioni, mutilazioni, da parte di elementi
sporgenti da elementi mobili di macchine è necessario evitare di indossare camiciotti svolazzanti, scarpe
sciolte, sciarpe, bracciali, orologi ed anelli.
gli elementi delle macchine operatrici, quando costituiscono un pericolo, devono essere protetti o segregati
o provvisti di dispositivi di sicurezza;
verificare che gli organi della trasformazione del movimento rotativo delle macchine spingitubo, perforatrici
a carotaggio, siano adeguatamente protetti; la protezione può omettersi quando gli organi di movimento
sono in posizione inaccessibile: nello scavo ed in tutte le situazioni in cui detti organi di trasmissione sono
protetti da contatti accidentali con i lavoratori, o quando la velocità non sia superiore ai 60 giri al minuto
primo;
non rimuovere gli involucri, gli schermi protettivi atti a resistere all’urto o a trattenere gli elementi o materiali
proiettati;
è vietato pulire, oliare o ingrassare e compiere qualsiasi operazione di riparazione e registrazione su organi
in moto.
è vietato utilizzare apparecchi a fiamma libera e manipolare materiali incandescenti in vicinanza di macchine
a combustione interna.
Gli organi di comando e manovra devono riportare l’indicazione relativa al loro funzionamento ed il loro
azionamento deve risultare sicuro.

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10.9.2 AUTOCARRO
RISCHI
urti, colpi, impatti, compressioni
olii minerali e derivati
cesoiamento, stritolamento
incendio

PRIMA DELL’USO:
• verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere
• verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi
• garantire la visibilità del posto di guida
• controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo

DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere
• non trasportare persone all’interno del cassone
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
• richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità
è incompleta
• non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata
• non superare la portata massima
• non superare l’ingombro massimo
• posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa
subire spostamenti durante il trasporto
• non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde
• assicurarsi della corretta chiusura delle sponde
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti
• DOPO L’USO:
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo
per i pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie
• pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


guanti
calzature di sicurezza
elmetto
indumenti protettivi (tute)

10.9.3 ESCAVATORE MECCANICO


RISCHI
urti, colpi, impatti, compressioni
contatto con linee elettriche aeree
vibrazioni
scivolamenti, cadute a livello
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rumore
olii minerali e derivati
ribaltamento
incendio

PRIMA DELL’USO:
• verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano interferire con le manovre
• controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti
• controllare l’efficienza dei comandi
• verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione
• verificare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti
• controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore
• garantire la visibilità del posto di manovra
• verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere

DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• chiudere gli sportelli della cabina
• usare gli stabilizzatori, ove presenti
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• nelle fasi di inattività tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori
• per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il dispositivo di
blocco dei comandi
• mantenere sgombra e pulita la cabina
• richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità
è incompleta
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie

DOPO L’USO:
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed
azionando il freno di stazionamento
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando
eventuali guasti

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


calzature di sicurezza
guanti
indumenti protettivi (tute)

10.9.4 TAGLIASFALTO
RISCHI
rumore
punture, tagli, abrasioni
incendio
investimento

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PRIMA DELL’USO:
• delimitare e segnalare l’area d’intervento
• controllare il funzionamento dei dispositivi di comando
• verificare l’efficienza delle protezioni degli organi di trasmissione
• verificare il corretto fissaggio del disco e della tubazione d’acqua
• verificare l’integrità della cuffia di protezione del disco

DURANTE L’USO:
• mantenere costante l’erogazione dell’acqua
• non forzare l’operazione di taglio
• non lasciare la macchina in moto senza sorveglianza
• non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati
• eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare
• segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti

DOPO L’USO:
• chiudere il rubinetto della benzina
• lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia e l’eventuale manutenzione
• eseguire gli interventi di manutenzione e revisione a motore spento

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


guanti
calzature di sicurezza
copricapo
otoprotettori
indumenti protettivi (tute)

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10.9.5 COMPRESSORE

RISCHI
vibrazioni
rumore
olii minerali e derivati
ribaltamento
incendio

PRIMA DELL’USO:
• controllare i percorsi e le aree di manovra verificando le condizioni di stabilità per il mezzo
• verificare la possibilità di inserire l’eventuale azione vibrante
• controllare l’efficienza dei comandi
• verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni con scarsa illuminazione
• verificare che l’avvisatore acustico ed il girofaro siano funzionanti

DURANTE L’USO:
• segnalare l’operatività del mezzo col girofaro
• adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
lavoro
• non ammettere a bordo della macchina altre persone
• mantenere sgombro e pulito il posto di guida
• durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
• segnalare tempestivamente gravi anomalie o situazioni pericolose

DOPO L’USO:
• pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc.
• eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando
eventuali guasti

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


guanti
calzature di sicurezza
copricapo
otoprotettori
indumenti protettivi (tute)

10.9.6 AUTOGRÙ CON CESTELLO


RISCHI
Instabilità dell’automezzo, inadeguatezza qualitativa e quantitativa delle imbracature del carico (fune e
gancio), inavvertenza e mancanza di segnalazione nelle operazioni, con conseguenti rischi di urtare contro il
personale di passaggio o sottostante.
Mancanza di assistenza per la segnalazione delle operazioni di spostamento con conseguente rischio di
causare incidenti a terzi inavvertiti.
Ribaltamento

MISURE ANTINFORTUNISTICHE

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Prima dell’inizio delle operazioni bisogna:


• frenare l’automezzo, bloccare le ruote con le calzatoie e inserire il blocco del cambio;
• accertarsi che gli stabilizzatori poggino su un terreno che non sia cedevole, onde evitare il
ribaltamento del mezzo stesso durante il sollevamento, aumentando la superficie di appoggio con
tavole o traversine;
• verificare il corretto funzionamento di tutti i comandi;
• assicurarsi la partecipazione di un collaboratore per garantire maggiormente la sicurezza nelle
operazioni.
• Per la imbracatura dei carichi è necessario:
• usare mezzi appropriati alla natura, alla forma, al volume del carico e alle condizioni di impiego;
• controllare l’efficienza dei mezzi da utilizzare (assenza di corrosioni, sfilamenti, diminuzioni
localizzate di diametro, presenza di nodi intermedi nelle funi, piani di appoggio o contenitori in buone
condizioni);
• rispettare la portata massima di carico dei mezzi da utilizzare;
• assicurare la stabilità del carico, agganciandolo lungo la verticale controllando lo scorrimento delle
funi sia sul carico che sul gancio, eliminando la presenza di nodi lungo la fune, proteggendo gli spigoli
taglienti del carico con spessori di legno o cartone;
• effettuare l’aggancio da fermo.
• imbracare con mezzi idonei per evitare la caduta o lo spostamento della primitiva posizione di
ammaraggio;
• Per il sollevamento dei carichi è necessario:
• procedere gradatamente e giungere alla minima altezza necessaria per la traslazione evitando
sempre di giungere fino allo scatto di fine corsa;
• accertarsi che il carico da sollevare non sia superiore alla portata della gru, indicata sull’apposito
cartello applicato al braccio stesso;
• vietare la sosta e il transito di persone o mezzi sotto i carichi sospesi;
• accertarsi che sul carico da sollevare non si trovino persone oppure utensili, attrezzi o altri materiali
che durante la manovra possano cadere;
• dare segnalazione mediante segnalazione acustica o visiva;
• non abbandonare il posto di comando della gru con carichi appesi al gancio.
• Per la traslazione del carico è necessario:
• accertarsi che il percorso sia privo di ostacoli e di presenze di persone e che nella zona di appoggio
siano stati predisposti spessori che facilitino la rimozione successiva delle imbracature;
• evitare di imprimere oscillazioni al carico sia durante la traslazione che per depositarlo in una zona
che non può essere raggiunta;
• non compiere contemporaneamente manovre di sollevamento e traslazione;
• è necessario durante le operazioni mantenere il braccio della gru a distanza di sicurezza (5,00 ml) dai
conduttori di linee elettriche aeree, salvo che queste non siano opportunamente protette, in modo
da evitare pericolosi avvicinamenti o contatti accidentali.
Alla fine delle operazioni bisogna rientrare il braccio della gru e sollevare gli stabilizzatori bloccandoli
nell’apposito alloggiamento.
Durante tutte le operazioni bisogna indossare guanti protettivi, elmetto e calzature da lavoro.
Le operazioni di manovra della gru devono essere eseguite solo da personale autorizzato.
La manutenzione deve essere fatta periodicamente solo da personale specializzato ed autorizzato.
Imbracare con mezzi idonei per evitare la caduta o lo spostamento della primitiva posizione di ammaraggio;
Evitare il passaggio di carichi sospesi sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali una eventuale caduta del
carico può costituire pericolo. Qualora tale passaggio non si possa evitare, le manovre per il sollevamento e
trasporto dei carichi devono essere tempestivamente preannunciate in modo da consentire l’allontanamento

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delle persone che si trovino esposte al pericolo dell’eventuale caduta del carico ed in ogni caso si devono
adottare le apposite segnalazione per la delimitazione del cantiere e delle aree.
Segnalare l’attività del mezzo mediante girofaro.

10.9.7 USO DI AUTOCESTELLO


RISCHI
Instabilità dell’automezzo, inavvertenza e mancanza di segnalazione nelle operazioni con conseguenti rischi
di causare incidenti stradali e/o ribaltamenti dello stesso automezzo.
Scarsa manutenzione, imperizia e/o imprudenza nelle operazioni con conseguenti rischi di causare urti contro
immobili o automezzi di passaggio o linee elettriche vicine.
Pericoli d’investimento delle persone, urti, colpi e impatti.
Pericolo di caduta del personale dal cestello.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
E’ importantissimo conoscere le disposizioni specifiche fornite dal costruttore.
E’ obbligatorio posizionare l’automezzo in posizione orizzontale e su un suolo non cedevole.
Ogni volta, prima di iniziare le operazioni, bisogna verificare il funzionamento di tutti gli organi di comando.
Le manovre devono essere eseguite solo ed esclusivamente dall’operatore a bordo del cestello con i comandi
relativi: l’uso dei comandi a terra deve essere effettuato solo in casi di guasto di quelli di bordo.
E’ vietato appoggiare il braccio dell’autocestello a strutture qualsiasi, sia fisse che mobili.
E’ vietato salire sul cestello già sviluppato o discenderne se il cestello non è in posizione di riposo.
E’ necessario porre la massima attenzione a non urtare contro ostacoli e non avvicinarsi, nemmeno col
braccio, ad una distanza inferiore ai 5,00 ml da linee elettriche a fili nudi.
E’ necessario rispettare la portata indicata per il cestello: è vietato l’accesso nel cestello a due persone, se
non espressamente previsto.
E’ vietato utilizzare l’autocestello in caso di forte vento.
E’ vietato usare il braccio dell’autocestello per sollevare carichi, se ciò non è espressamente previsto, nonché
sottoporlo a sforzi orizzontali.
E’ vietato spostare l’automezzo con il cestello non in posizione di riposo o con l’operatore a bordo.
Gli operatori devono fare uso di elmetto, calzature da lavoro e cintura di sicurezza.
Il personale che deve utilizzare l’autocestello deve essere appositamente istruito ed autorizzato all’uso
specifico.
La manutenzione deve essere effettuata da personale specializzato ed autorizzato.

10.9.8 USO DELLA TRIVELLA


RISCHI
Instabilità dell’automezzo, inavvertenza e mancanza di segnalazione nelle operazioni con conseguenti rischi
di causare incidenti stradali e/o ribaltamenti dello stesso automezzo.
Scarsa manutenzione, imperizia e/o imprudenza nelle operazioni con conseguenti rischi di causare urti contro
immobili o automezzi di passaggio o linee elettriche vicine.
Mancanza o insufficienza di informazioni sulla presenza di eventuali servizi sotterranei in prossimità delle
zone di scavo con conseguenti rischi di incidenti per esplosioni e/o elettrocuzione.
Scarsa segnaletica stradale di delimitazione del cantiere, con conseguenti rischi di cadute accidentali al suo
interno da parte di automezzi o personale vicino a terzi.
Mancanza di assistenza per le operazioni di spostamento con conseguente rischio di causare incidenti a terzi
inavvertiti.

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MISURE ANTINFORTUNISTICHE
E’ proibito operare scavi con mezzi meccanici in prossimità di condutture di servizi, laddove non se ne conosca
la posizione.
Bisogna accertare sempre, sia durante le fasi di sosta che di spostamento, che di lavoro, la stabilità del mezzo,
in relazione al tipo di superficie o di terreno.
E’ necessario manovrare con la massima prudenza, assicurandosi che il tragitto da percorrere sia libero,
particolarmente durante le manovre di retromarcia e che comunque nessuno sosti o transiti nel raggio di
azione della macchina.
E’ vietato scendere dalla macchina mentre è in moto.
Bisogna evitare di partire o frenare bruscamente.
E’ necessario effettuare il rifornimento di carburante a motore spento, controllando che nelle vicinanze non
vi siano persone che fumano o fiamme libere.
E’ necessario l’uso di elmetto e calzature da lavoro.
La guida deve essere effettuata solo da personale autorizzato.
Il mezzo deve essere dotato dell’apposito sistema di protezione contro il ribaltamento.
E’ importante conoscere le disposizioni specifiche fornite dal costruttore.
E’ obbligatorio posizionare l’automezzo in posizione orizzontale e su un suolo non cedevole.
Ogni volta, prima di iniziare le operazioni, bisogna verificare il funzionamento di tutti gli organi di comando.
E’ necessario porre la massima attenzione a non urtare contro ostacoli e non avvicinarsi, nemmeno col
braccio, ad una distanza inferiore ai 5,00 ml da linee elettriche a fili nudi.
E’ necessario rispettare la portata indicata.
E’ vietato spostare l’automezzo con la trivella non in posizione di riposo.
Gli operatori devono fare uso di elmetto, calzature da lavoro e cintura di sicurezza.
La manutenzione deve essere effettuata periodicamente da personale specializzato ed autorizzato.

10.9.9 USO DI GRUPPO ELETTROGENO MOBILE


RISCHI
Scarsa manutenzione dell’attrezzatura, mancanza del dispositivo di messa a terra, perdite di olio e/o di
carburante, con conseguenti rischi di incendio e/o esplosione dell’attrezzatura stessa.
Utilizzazione in locali chiusi con conseguenti rischi di inquinamento dell’aria da gas di scarico e di
intossicazione del personale presente.
Riparazione effettuata da personale non competente, con conseguenti rischi di incidenti dovuti a parti rotanti
in movimento e/o per elettrocuzione.

MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Nei gruppi elettrogeni con dispositivo di avviamento manuale, occorre verificare l’integrità del dispositivo
prima dell’avviamento del gruppo. Nel caso che si riscontrino difetti, il gruppo non deve essere utilizzato.
Durante il funzionamento dei gruppi elettrogeni mobili, che devono essere preferibilmente situati all’aperto,
lo scarico deve essere diretto in modo che i gas stessi non possano essere respirati dagli operatori o da
estranei ne vadano ad invadere altri locali chiusi.
Il gruppo elettrogeno deve essere protetto dai “contatti indiretti” con un impianto di terra. In alternative è
ammesso che il gruppo elettrogeno abbia tra gli avvolgimenti del generatore un separazione equivalente a
quella del trasformatore d’isolamento.
Il rifornimento di carburante e di lubrificante deve essere effettuato con un gruppo fermo e operando in
modo da evitare accidentali versamenti su parti calde.
Le operazioni relative ad eventuali perdite di carburante o lubrificante, nonché le operazioni di asciugatura
dei liquidi versati devono avvenire solo dopo aver provveduto all’arresto del gruppo.

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Gli interventi sulle parti meccaniche del gruppo e le operazioni di pulizia e lubrificazione devono essere
eseguite con gruppo fermo; ciò vale sia per il controllo del livello del carburante, del lubrificante e del liquido
di raffreddamento, nel caso che non vi siano dispositivi automatici di controllo.
I lavori di riparazione e di manutenzione sulla parte elettrica del gruppo, se effettuati su parti in tensione
verso terra superiore a 25 volts in corrente alternata e 50 volts in corrente continua devono essere eseguiti
da almeno due lavoratori, appositamente autorizzati.
Nei gruppi raffreddati a liquido, se occorre aprire il tappo del radiatore a motore caldo, si dovrà adottare ogni
cautela per evitare di essere investiti direttamente da possibili spruzzi o vapori.
La manutenzione deve essere effettuata periodicamente da personale specializzato ed autorizzato.
E’ necessario essere a conoscenza ed applicare le istruzioni d’uso dell’apparecchio.

10.9.10 USO DI UTENSILI ELETTRICI PORTATILI


RISCHI
Utilizzazione di utensili elettrici portatili non rispondenti alle caratteristiche tecniche di sicurezza, con
conseguenti rischi di incidenti per elettrocuzione.
Scarsa manutenzione degli utensili, con conseguenti rischi di incidenti dovuti a rotture eventuali di singole
parti o componenti e di elettrocuzione, dovuta alla esposizione di parti in tensione (fili sfoderati, involucro
manomesso, ecc.)
Imperizia e/o imprudenza nella organizzazione di un intervento in cui è prevista la utilizzazione di utensili
elettrici portatili con conseguenti rischi di incidenti per elettrocuzione, anche del personale che viene
accidentalmente coinvolto.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Nei lavori all’aperto, in condizioni normali, la tensione di alimentazione dell’utensile non deve essere
superiore a 220 volts verso terra.
Tutti gli utensili elettrici portatili alimentati a tensione superiore a 25 volts in c.a. devono essere protetti dai
“contatti indiretti” mediante il collegamento a terra dell’involucro metallico. In alternativa gli stessi utensili
devono essere costruiti con doppio isolamento o isolamento speciale completo da individuarsi su apposita
targhetta, recante, tra l’altro, il numero di certificato di collaudo ed il simbolo costituito da un doppio
quadrato oppure devono risultare corredate di dispositivo di sicurezza ad alta sensibilità; esso va sempre
controllato, prima dell’inserimento delle attrezzature, agendo sul relativo circuito di prova.
Nei lavori in luoghi bagnati, molto umidi e nei lavori a contatto con grandi masse metalliche è vietato l’uso di
utensili elettrici portatili alimentati a tensione superiore a 50 volts verso terra. La limitazione della tensione
non deve essere ottenuta mediante resistenze elettriche; tuttavia è consentito l’uso di trasformatori di
sicurezza che abbiano gli avvolgimenti, primario e secondario, separati ed isolati tra di loro e funzionino col
punto mediano del secondario collegato a terra. La tensione necessaria dovrà essere fornita da appositi
generatori autonomi a 48 volts. Per quanto riguarda le lampade portatili la limitazione è di 24 volts anziché
48 volts.
Gli utensili di potenza uguale o superiore a 1000 W devono essere collegati alla alimentazione mediante presa
fornita di interruttore e la spina va inserita o disinserita con l’interruttore aperto.
Prima di usare utensili o apparecchi portatili bisogna assicurarsi che siano alimentati alle tensioni prescritte
e che i cordoni di alimentazione abbiano il rivestimento isolante in perfette condizioni e che le prese e le
spine non siano difettose. E’ importante evitare che i conduttori flessibili intralcino i passaggi.
Durante l’uso è necessario:
• usare i guanti protettivi ed ulteriori altri mezzi protettivi in rapporto ai rischi specifici connessi con
l’attività da svolgere e dal luogo in cui viene svolta;
• non sollecitare il cavo di alimentazione a piegamenti di piccolo raggio, ne a torsione, ne appoggiare
il medesimo su spigoli vivi o su materiali caldi, ne lasciarlo su pavimenti imbrattati di oli o grassi;
• ridurre al minimo lo sviluppo libero del cavo, mediante l’uso di appositi tenditori, avvolgicavo ecc.;

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• non eseguire collegamenti di fortuna; eseguire le eventuali giunzioni di prolunghe solo mediante
spine e prese, preferibilmente del tipo con blocco meccanico antistrappo, facendole circolare su
superfici asciutte.
• disinnestare la spina dalla presa di corrente senza tirare il cavo o l’utensile;
• non abbandonare gli utensili in luoghi in cui potrebbero essere soggetti a cadute;
• graduare lo sforzo sull’utensile in funzione della natura e delle caratteristiche del materiale in
lavorazione, tenendo in movimento l’organo lavoratore dell’utensile solo per il tempo necessario.
• Specificatamente per i trapani, oltre a quanto previsto ai punti precedenti, occorre:
• valutare tutti i fattori che possano provocare il blocco della punta e conseguentemente la sfuggita di
mano dell’utensile;
• non fissare al trapano fili o catenelle di nessun genere;
• accertarsi di non praticare fori su coperture o ripari di parti in tensione.
• Specificatamente per lampade portatili occorre:
• non usare lampadine di potenza più elevata di quella prescritta per l’utensile, evitando di eseguire la
sostituzione prima di aver disinserito la spina dalla presa;
• impiegare solo lampade provviste di involucro a gabbia con vetro protettivo in ambienti ristretti.
Non bisogna mai eseguire riparazioni od operazioni varie sull’utensile prima di aver disinserito la spina dalla
presa.
Nell’alimentazione degli apparecchi è vietato usare prolunghe, prese, spine che non rispondono ai requisiti
stabiliti dalle norme CEI.
E’ vietato fare collegamenti provvisori direttamente sui conduttori. Se proprio necessario, è obbligatorio
servirsi di materiale a norma.
L’impianto di distribuzione elettrica per i vari apparecchi utilizzatori di cantiere deve essere realizzato
secondo le norme CEI.
Il personale che deve utilizzare utensili elettrici, deve precedentemente essere istruito ed autorizzato all’uso
specifico.
Seguire le istruzioni fornite dal costruttore.

Ove non si tratti di apparecchi elettrici portatili, in linea generale l’uso degli utensili elettrici impone una
attenzione speciale.

10.9.11 USO DEL RILEVATORE DI GAS PER LAVORI IN CAMERETTA


All'interno di cavidotti e gallerie di servizio possono verificarsi infiltrazioni di gas o vapori tossici e nocivi.
Il preposto deve:
assicurarsi con appositi strumenti che non esistono gas o vapori nocivi.
provvedere a far chiudere e bloccare le valvole e gli altri dispositivi dei condotti in comunicazione con il
cavidotto o galleria, e qualora la presenza di gas o altro non possa escludersi in modo assoluto, obbliga i
lavoratori all'utilizzo di cintura di sicurezza e corda di apposita lunghezza e se necessario di apparecchi idonei
per la normale respirazione .
Prescrivere l'uso dell'autorespiratore nel caso di lavori in pozzetti, canali e vani sotterranei nell'ambito della
rete fognaria ed in tutti i casi di mancanza di ossigeno

RISCHI
Intossicazioni o soffocamento per la presenza di gas nocivi
Esplosioni

MISURE ANTINFORTUNISTICHE

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Prima di dare inizio alla fase di rimozione del chiusino, occorre accertarsi che nelle vicinanze dello stesso non
vi siano fiamme libere, apparati che possono generare scintille o persone che stiano fumando.
Prima della rimozione predisporre il rilevatore di gas per il funzionamento in continuo.
Spostare parzialmente il chiusino del manufatto in maniera sufficiente ad introdurre la sonda del rilevatore
di gas, usando tutti gli accorgimenti necessari affinché durante le operazioni di apertura non si provochino
scintille; in questa fase è vietato ricorrere all’uso di fiamme (esempio: per asciugare il fango lungo i bordi del
chiusino o per asportare l’asfalto presente) che potrebbero causare l’incendio della miscela esplosiva
eventualmente presente all’interno del manufatto.
Accertata l’assenza di gas esplosivo asportare il chiusino.
Nel caso di presenza di sottochiusino, è necessario rimuovere completamento il chiusino, adottando tutte le
cautele per non provocare scintille, sollevare parzialmente il sottochiusino ed introdurre la sonda del
rilevatore di gas. Accertata l’assenza di gas , asportare il sottochiusino.
Poiché i gas possono essere più leggeri o più pesanti dell’aria, essi hanno la tendenza ad accumularsi
rispettivamente nelle parti più alte o più basse del manufatto. Pertanto le prove dovranno essere eseguite
ponendo l’estremità del tubo sonda del rilevatore di gas dapprima nel punto più alto, quindi nel punto più
basso verificabile del manufatto.
Nel caso di camerette nelle quali vi sia acqua, sempreché la prova effettuata con il rilevatore di gas al di sopra
del pelo d’acqua abbia accertato la mancanza di miscele di gas, si dovrà procedere allo svuotamento della
stessa e, ad operazione ultimata, si dovrà ripetere la prova con il rilevatore.
Nel caso di canalizzazioni «bloccate», prima di procedere ad eventuali «sbloccature» dei tubi si dovrà
verificare che nella cameretta adiacente (lato tubi da sbloccare) non vi sia presenza di gas.
Se il rilevatore segnala, a mezzo di segnale acustico, luminoso o con l’indice nella parte rossa della scala, la
presenza di una miscela di gas in concentrazione pericolosa, occorre:
astenersi dal compiere ulteriori manovre;
evitare qualsiasi causa di incendio della miscela che potrebbe risultare esplosiva;
operare in modo che il traffico dei pedoni e dei veicoli si svolga il più lontano possibile dall’apertura del
manufatto, ricorrendo eventualmente all’aiuto delle forze dell’ordine rintracciabili sul posto. Uno dei
lavoratori si recherà immediatamente ad avvertire telefonicamente l’ufficio da cui dipende al fine di ricevere
le istruzioni opportune; nel caso in cui non fosse possibile comunicare con tale ufficio, dovrà informare i
servizi 112 o 113 e gli incaricati della Società del gas con i quali dovrà concordare il comportamento da tenere.
Ai lavori da eseguire all’interno dei manufatti sotterranei (camerette, cunicoli, gallerie) devono essere adibiti
almeno due lavoratori, salvo che i lavori siano eseguiti entro il campo visuale diretto di altro lavoratore. In
quest’ultimo caso all’interno del manufatto può operare un solo lavoratore.
Nell’accedere nel manufatto e durante la permanenza nello stesso è necessario osservare le seguenti
disposizioni:
non fumare
tenere in funzione il rilevatore di gas
utilizzare scale che sporgano almeno 1 metro dal piano stradale
usare sempre il casco protettivo dato in dotazione e le calzature da lavoro assegnate in dotazione.
Nell’interno delle camerette, prima di dare inizio ai lavori, devono essere effettuate ulteriori misure di
rilevamento sia in corrispondenza dei fori della tubazione sia nei punti e in quelli più bassi, specialmente negli
angoli, nelle cavità esistenti, ed in corrispondenza di pozzetti eventualmente presenti nel pavimento della
cameretta. Se in detta occasione viene riscontrata la presenza di miscele di gas, anche se, in concentrazione
non pericolosa, occorre uscire dalla cameretta.

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10.9.12 USO DELL’ELETTROSOFFIATORE


Per la ventilazione forzata dei manufatti sotterranei viene usato l’elettrosoffiatore che deve prelevare aria
dall’esterno all’altezza di circa 1 metro dal suolo ed immetterla in cameretta a mezzo del diffusore per
impedire il sollevamento di polvere e la formazione di sacche di aria stagnanti.
Il diffusore va inoltre posizionato in modo da consentire una conveniente ventilazione del punto di lavoro
senza arrecare fastidio all’operatore. Poiché si ritiene necessario che ad ogni lavoratore partecipante
all’intervento sia assicurato un ricambio d’aria minimo di 180 metri cubi ora, dovrà essere utilizzato un
elettrosoffiatore di portata adeguata al numero di persone contemporaneamente operanti all’interno della
cameretta stessa.
L’uso dell’elettrosoffiatore è obbligatorio:
• nei manufatti posti in zone in cui si possono manifestare infiltrazioni di gas di tipo endogeno anche
se il rilevatore non ha evidenziato la presenza di gas; la ventilazione va mantenuta per tutto il tempo
di permanenza nel manufatto, (indipendentemente da tipo di intervento che si effettua);
• per effettuare interventi diretti sui cavi che comportino sviluppo di fumi, polveri di piombo, vapori
ecc. all’interno delle camerette o similari;
L’uso dell’elettrosoffiatore non è obbligatorio:
• nelle camerette, per tutte quelle operazioni che non comportano lo sviluppo di fumi, polveri di
piombo, vapori ecc.;
• nei cunicoli e gallerie, in quanto «l’effetto camino» assicura sufficiente ventilazione naturale.

10.9.13 LAVORI DI MAGAZZINO


RISCHI
Scarsa valutazione delle possibilità di carico o impilaggio dei pallets con conseguente rischio di rimanere
colpiti dal cedimento o dalla caduta di gravi dall’alto.
Scarso senso dell’ordine e della sistematicità con conseguenti rischi di ferirsi con parti sporgenti acuminate
o taglienti o con materiali poco stabili cadenti verso il basso.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Bisogna controllare che quando vi siano più strati di materiali lo strato superiore appoggi saldamente su
quello inferiore, legando poi tra loro i vari strati, in modo da evitare scivolamenti pericolosi, e non
sovrapponendoli in numero elevato per non superare il peso sopportabile da quello posto più in basso.
E’ necessario adottare, sempre ove possibile, il sistema a “pallet”, che consente una agevole movimentazione
con carrelli elevatori.
E’ opportuno conservare i materiali di piccole dimensioni in appositi contenitori; i tubi e le sbarre su apposite
rastrelliere oppure verticalmente assicurandoli contro eventuali scivolamenti; le sostanze pericolose in zone
isolate.
E’ vietato arrampicarsi sulle pile di materiali, sulle scaffalature, ecc., utilizzando invece la scala di servizio.
I pali vanno depositati orizzontalmente e, se accatastati, devono essere opportunamente bloccati mediante
cunei, picchettoni, montanti di contenimento, ecc. a seconda del loro peso; inoltre bisogna interporre fra i
vari strati opportuni spessori per consentire l’agevole infilamento e sfilamento delle imbracature di
sollevamento.
Bisogna accatastare i pali per tipo, limitando l’altezza delle cataste e movimentandoli uno alla volta.
E’ necessario indossare sempre l’elmetto, guanti protettivi e calzature da lavoro.

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10.9.14 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI


RISCHI
Scarsa valutazione e metodica di approccio nelle operazioni con conseguenti rischi di scivolare o di abrasione
o di strappi muscolari o di lesioni dorso lombari.
Caduta di gravi dall’alto con conseguente rischio di colpire il personale sottostante.

MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Per la movimentazione a mano dei carichi occorre prima valutare bene il peso, lo sforzo necessario, la
disponibilità di spazio, la possibilità di presa, la stabilità delle superfici lungo il percorso di lavoro dopo di che
bisogna seguire, per i diversi casi che si possono presentare, le indicazioni sotto elencate:
sollevamento oggetti da terra: non tenere le gambe dritte, portare l’oggetto vicino al corpo e piegare le
ginocchia tenendo un piede più avanti dell’altro per avere più equilibrio;
spostamento di oggetti: avvicinare l’oggetto al corpo, usando le gambe; evitare di ruotare solo il tronco ma
girare tutto il corpo; evitare di portare un grosso peso con una mano, è meglio suddividerlo in due pesi con
le due mani;
spostamento per porre in alto un oggetto: evitare di inarcare troppo la schiena, non lanciare il carico;
La movimentazione dei carichi può costituire un rischio, tra l’altro dorso-lombare, nei seguenti casi:
il carico da sollevare o scaricare e troppo pesante (indicativamente 30 Kg);
il carico è ingombrante o difficile da afferrare;
il carico è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;
il carico è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal
tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;
il carico può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in
particolare in caso di urto;
lo sforzo fisico è eccessivo oppure troppo frequenti o troppo prolungati;
lo spazio è insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiesta;
in tali casi si deve:
utilizzare le apposite attrezzature per il sollevamento o trasposto dei materiali (transpallet, carello elevatore,
ecc..);
evitare di sollevare da soli carichi eccessivi;
evitare di ripetere sforzi di sollevamento o scarico materiali;
E’ vietato il lancio e lo scarico per caduta.
Per le operazioni di sollevamento, trasporto, carico e scarico a mano è necessario l’uso dell’elmetto, dei
guanti e delle calzature di lavoro.

10.9.15 USO DI CARRELLO ELEVATORE


RISCHI
Scarsa efficienza dell’automezzo, inavvertenza nella guida e nelle operazioni, mancanza di segnalazione nelle
operazioni, con conseguenti rischi di urtare contro il personale di passaggio o sottostante.
MISURE ANTINFORTUNISTICHE
Prima di iniziare le operazioni e’ necessario:
accertare il funzionamento dei freni, dello sterzo e degli organi di sollevamento, lo stato d’uso dei
rivestimenti in gomma delle ruote o la relativa pressione di gonfiaggio in modo da evitare inconvenienti
durante le operazioni dovute a inefficienza del mezzo;
accertare che le protezioni del posto di guida siano installate.
Bisogna azionare sempre il carrello esclusivamente dal posto di guida, senza sporgere braccia o gambe.

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Bisogna mantenere una velocità’ moderata e costante tenendo il carico il più’ basso possibile per evitare
ribaltamenti.
A carrello scarico e’ obbligatorio mantenere le forche di sollevamento abbassate, anche quando e’ in
marcia.
E’ vietato eseguire manovre di marcia contemporaneamente a manovre di sollevamento.
Bisogna mantenere lo sguardo rivolto sempre nel senso di marcia, segnalando sempre la propria
presenza con gli apparecchi acustici.
E’ necessario porre attenzione allo stato della superficie di percorrenza per evitare pericolose perdite di
equilibrio del mezzo.
I carrelli devono essere condotti nel senso della retromarcia, quando il carico impedisce la visuale e quando
deve essere percorsa una discesa con un carico.
E’ vietato usare il carrello per spingere carichi.
E’ possibile caricare singoli pali, a condizione che venga usata la apposita attrezzatura.
E’ vietato superare la portata massima di carico indicata sul carrello.
Bisogna sempre evitare di tenere il carico sulle parti più’ esterne delle forche.
E’ necessario che, durante le manovre nessuno sosti o transiti nella zona interessata.
Non abbandonare la guida del carrello quando il motore e’ acceso asportando, invece, la chiave di
avviamento e azionando il freno quando e’ spento.
Se si opera con carrelli a motore a scoppio bisogna evitare di soffermarsi a lungo in locali chiusi o poco
ventilati.
Se si opera con carrelli a motore a scoppio, è necessario effettuare il rifornimento di carburante a
motore spento controllando che nelle vicinanze non vi siano persone che fumano o fiamme libere
Bisogna sempre indossare l’elmetto e le calzature da lavoro.
La guida deve essere effettuata solo da personale autorizzato.
La manutenzione deve essere fatta periodicamente solo a personale specializzato ed autorizzato.
E’ vietata la circolazione stradale.

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11 USO DELLA SEGNALETICA

Il presente capitolo riporta le situazioni più ricorrenti che possono venirsi a creare durante i lavori su strada
e la segnaletica da adottare in conformità al Decreto 10 Luglio 2002, Disciplinare tecnico schemi segnaletici,
differenziate per categoria di strade - n° 285 «Nuovo Codice della Strada» e al relativo regolamento di
esecuzione e di attuazione (D.P.R. 16 dicembre 1992, n° 495).
Si ricorda che l’Ente proprietario della strada nella quale si opera, in determinate situazioni, in ragione del
traffico veicolare che vi si svolge (lento, pesante, veloce, ecc.) o di altri possibili impedimenti, può impartire
proprie disposizioni circa la segnaletica da adottare in occasione di lavori da svolgere sulla carreggiata o in
prossimità di essa.
La presenza di situazioni particolari, tali da compromettere la sicurezza dei lavoratori e/o di terzi, debbono
essere tempestivamente segnalate dai lavoratori interessati al loro diretto superiore che, valutate le
circostanze, dovrà impartire le disposizioni necessarie per consentire di operare in condizioni di sicurezza
oppure, nel caso in cui ciò non fosse possibile, disporre la sospensione dell’intervento.
I lavoratori dovranno informare tempestivamente i propri preposti, dell’eventuale carenza o degrado dei
segnali stradali messi a loro disposizione dalla Società.
Dall’1 Gennaio 1996 sono tassativamente vietati i segnali realizzati con la vecchia grafica e con il fondo di
colore bianco o arancio.
I lavoratori che nello svolgimento della loro attività lavorativa debbono operare su strada debbono sempre
indossare il vestiario da lavoro, l’elmetto protettivo, le calzature da lavoro e le bretelle fluororifrangenti.

Posizionamento dei cartelli stradali


Le distanza minime dei cartelli per essere memorizzata dagli utenti i segnali devono essere distanziati tra loro
di uno spazio coerente con la velocità impostata in avvicinamento e lungo il cantiere.
I segnali devono essere innanzitutto visibili, pertanto la distanza tra uno e l’altro può essere variata in
presenza di schermature o di ostacoli come pile di ponti curve, vegetazione, ecc. ed inoltre si deve curare la
dislocazione in sequenza dei segnali in modo da evitare che un segnale copra quello successivo.

Elementi descrittivi dei segnali


Per i vari casi riguardanti i lavori su strada quali l’apertura delle camerette o l’esecuzione di scavi di limitate
dimensioni, necessari per la manutenzione dei cavi sotterranei, l’uso delle scale e l’uso di cestelli, vengono di
seguito descritti i segnali che di norma debbono essere impiegati.

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Barriera o Transenna Semplice.


Serve a segnalare i limiti dei luoghi interessati dai lavori stradali.
Di notte anche in presenza di illuminazione pubblica o, di giorno in
presenza di particolari condizioni di scarsa visibilità, le barriere
devono essere integrate da lanterne a luce rossa fissa.
Il luogo di posizionamento dei cavalletti quando si opera sulla
carreggiata, pure dovendo rispondere al requisito della prossimità
dei lavori, deve essere sempre scelto in maniera tale da assicurare
un’efficiente protezione degli operai, in rapporto alle
caratteristiche della strada ed a quelle predominanti del traffico.
Colori: la barriera ha strisce oblique bianche e rosse.

Transenne a recinto o cancelletti per chiusini.


E’ l’insieme di due coppie di transenne semplici unite in
quadrilatero. Nel caso fosse necessario delimitare una maggiore
«superficie di lavoro» possono essere usate ulteriori transenne.

Strettoia asimmetrica a destra e sinistra.


Presegnalano un restringimento pericoloso della
carreggiata posto sul lato destro o sul lato sinistro per la
presenza di un cantiere stradale. I segnali strettoia sono di
dimensioni normali (lato di 0,90m.). Devono essere
collocati dopo il segnale «LAVORI» e dopo gli altri
eventuali segnali di divieto o di obbligo.
Colori: Sfondo giallo con bordo esterno rosso; disegno in
nero.

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Segnale «Passaggio Obbligatorio»


Serve ad indicare il lato verso cui il traffico deve
incanalarsi per la presenza di uomini che lavorano presso
la carreggiata, di cantieri stradali, depositi o di qualunque
altro ostacolo.
Quando i lavori occupano parte della carreggiata,
occorre disporre una congrua serie (minimo 2) di segnali
«Passaggio obbligatorio a sinistra» o «Passaggio
obbligatorio a destra».
Tali segnali vanno disposti lungo un allineamento obliquo
rispetto all’asse della strada.
Nel caso in cui l’ostacolo può essere superato
indifferentemente sia a destra che a sinistra, occorre
predisporre sulla sede stradale due serie di cartelli
(minimo 4 segnali) di freccia d’obbligo o in alternativa
una sere (minimo 2) di segnali «Passaggi consentiti»
(doppia freccia).
Colore: Freccia bianco su sfondo blu

Segnale Lavori
Serve a presegnalare la presenza di uomini che lavorano presso o sulla
carreggiata.
Tale segnale va posto ad ognuno dei lati del tratto dove si lavora, alla
distanza ritenuta più conveniente per assicurare la protezione degli
uomini, in rapporto alle caratteristiche plano-altimetriche ed a quelle
predominanti del traffico. Il segnale deve essere corredato da panello
integrativo indicante l’estensione del cantiere quando il tratto di
strada interessato è più lungo di 100 m.
I cartelli devono essere tenuti sul posto per tutto il tempo durante il
quale vi sono uomini, attrezzi od equipaggiamenti di lavoro sulla
strada.
Devono essere, invece, tempestivamente rimossi quando la strada sia
stata liberata dai lavoratori e da ogni ingombro od ostruzione
connessi con l’esecuzione dei lavori.
Il segnale «LAVORI» di notte e in tutti i casi di scarsa visibilità deve
essere integrato da una lanterna a luce rossa fissa.
Il segnale «LAVORI» può essere di dimensioni normali, lato di 0,90 m.
da utilizzare sempre fuori dai centri abitati e nelle strade a grande
scorrimento, o di dimensioni ridotte, lato di 0,60 m.
I segnali di dimensioni ridotte si possono utilizzare solo nei centri
abitati dove le condizioni di impianto impediscano l’impiego di cartelli
di dimensioni normali o quando si tratti di ricordare un segnale
precedente (di dimensioni normali) fuori dai centri abitati e nelle
strade a grande scorrimento.
Colori: Sfondo giallo con bordo esterno rosso; disegno in nero.

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Segnale «Senso Unico Alternato» .


Sono segnali complementari da porre in opera in corrispondenza dell’inizio
del tratto stradale che a causa dei lavori non consente il transito
contemporaneo dei veicoli nei due sensi di marcia.

a) «Dare precedenza nei sensi unici alternati»


Va installato dalla parte della corrente veicolare che per effetto dello
sbarramento deve deviare la propria traiettoria.
Colori: sfondo bianco con bordo esterno rosso, frecce nera e rossa.

b) «Diritto di precedenza nei sensi unici alternati»


Va obbligatoriamente posto dall’altra parte del senso unico alternato
Colori: Sfondo blu, frecce rossa e bianca.

N.B.: I lati di posa dei due segnali possono eventualmente essere scambiati
tutte le volte che si verificano inversioni di volume prevalente di traffico.

Segnale «Limite massimo di velocità»


Stabilisce il valore della velocità massima consentita nel tratto
di strada interessato dai lavori.
L’impiego deve essere prescritto dall’Ente proprietario della
strada.
Il segnale va sempre posto sulla destra della carreggiata dopo
il segnale «LAVORI». Qualora le condizioni del traffico lo
richiedano occorrerà porre un secondo segnale a conveniente
distanza dal primo con indicata una ulteriore riduzione della
velocità.
Colore: Sfondo bianco con bordo esterno rosso; numeri in
nero.

Segnale «Fine del limite massimo di velocità» .


Indica il punto in cui cessa l’imposizione della
limitazione della velocità.
Va sempre posto sulla destra della carreggiata, dopo
il tratto di strada interessato dai lavori.
Colore: Sfondo bianco con scritte nere.

Se sono stati imposti più segnali «limite di velocità»


che vengono meno dopo il tratto di strada interessato
dai lavori, deve essere sempre impiegato il segnale
«VIA LIBERA».
Colore: Sfondo bianco con scritte nere.

Segnale «Divieto di sorpasso».

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Vieta di sorpassare i veicoli a motore, eccetto i ciclomotori e i motocicli, anche se la manovra può compiersi
entro la semicarreggiata con o senza striscia continua.

Coni (Fig. a).


Elementi di vario tipo e fattura di colore rosso con
anelli di colore bianco, impiegati per segnalare i bordi
longitudinali dei cantieri, i luoghi di lavoro, le zone
precluse al traffico e le mezzerie provvisorie. I coni
devono essere realizzati con le strisce bianche
rifrangenti.

Lanterne (Fig. b,c).


Sono dispositivi integrativi delle barriere di testata o
direzionali da utilizzare durante la notte, anche in
presenza di illuminazione pubblica in funzione o in
particolari condizioni di scarsa visibilità.
Esse possono essere a luce rossa fissa, a luce gialla
fissa o lampeggiante.
La luce rossa fissa deve essere sempre usata per le
barriere di testata e sul segnale «LAVORI»; la luce
gialla lampeggiante è integrativa delle barriere
direzionali mentre la luce gialla fissa può essere usata
lungo i margini longitudinali dei cantieri.
Le lanterne devono essere mantenute costantemente
efficienti, in modo che i lavori, gli scavi, i depositi di
materiali, i cavalletti che comunque occupano parte
della strada siano sempre visibili a sufficiente
distanza.

Indumenti rifrangenti (Fig. d).


I lavoratori chiamati ad operare sulle strade in posizione esposta al traffico, devono indossare sopra il
vestiario da lavoro apposite bretelle con applicazioni rifrangenti.
Paletta per transito alternato da movieri (Fig. f).
I conducenti hanno l’obbligo di arrestarsi qualora il moviere mostri la paletta dal lato rosso e devono ripartire
o proseguire la marcia solo se viene mostrato il lato verde.
In luogo delle apposite palette, i movieri nel caso dei sensi unici alternati, possono utilizzare anche le bandiere
rosse (fig. e).

Semaforo per senso unico alternato.


Va integrato con segnali di: Semaforo, Strettoia, Limite di Velocità, Via Libera, ecc. a seconda dei casi. Questo
tipo di semaforo va utilizzato solo in presenza di autorizzazione.

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Apertura cameretta od esecuzione scavo su carreggiata in abitato urbano:

Se la larghezza utile rimanente della carreggiata è di almeno 5,60 m. si deve:


• presegnalare l’occupazione della sede stradale con il segnale “LAVORI”;
• presegnalare l’ingombro con almeno 2 segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO”;
• delimitare perimetralmente la cameretta aperta o lo scavo, compresi gli eventuali materiali di risulta
ordinatamente accatastati (ove l’Ente proprietario non ne pretenda l’allontanamento) con barriere o
quadrilatero per chiusini.
Nell’esempio le semicarreggiate destinate ai sensi di marcia sono divise con segnaletica orizzontale
tratteggiata che consente, qualora fosse necessario, di impegnare con le dovute cautele, la semicarreggiata
destinata ai veicoli provenienti in senso opposto.
Nel caso in cui la larghezza utile fosse inferiore a metri 5,60 occorrerà istituire il senso unico

al.
Figura 1: Apertura cameretta od esecuzione buca su carreggiata in abitato

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Quando le semicarreggiate destinate ai sensi di marcia sono divise con segnaletica orizzontale continua che
NON CONSENTE di impiegare, per superare l’ingombro, la semicarreggiata destinata ai veicoli provenienti in
senso opposto, è necessario porre in opera oltre alla segnaletica un congruo numero di coni, distanti tra di
loro circa 4 m., per la demarcazione delle nuove semicarreggiate che, comunque, dovranno avere una
larghezza non inferiore a 2,80 m.
In caso contrario occorre istituire il senso unico alternato previo consenso dell’Ente proprietario della
strada.

Figura 2: Apertura cameretta in abitato, con spostamento della linea di mezzaria.


Se la larghezza utile rimanente della carreggiata è inferiore a 5,6 m. ma almeno uguale a 2,80 m. si deve:
• collocare il segnale “LAVORI” ad ognuno dei due lati del tratto deve si lavora;
• collocare lungo il ciglio della semicarreggiata interessata dall’ingombro il segnale “DARE LA
PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI”;
• presegnalare l’ingombro con almeno 2 segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO”;
• delimitare perimetralmente la cameretta aperta o lo scavo, compresi gli eventuali materiali di risulta
ordinatamente accatastati (ove l’Ente proprietario non ne pretenda l’allontanamento), con barriere
o quadrilatero per chiusini;
• collocare lungo il ciglio della semicarreggiata opposto all’ingombro il segnale “DIRITTO DI
PRECEDENZA NEI SENSI UNICI ALTERNATI”.
• Se la larghezza utile rimanente della carreggiata è inferiore a 2,80 m., è necessario INTERDIRE IL
TRAFFICO VEICOLARE previo consenso dell’Ente proprietario della strada.

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Figura 3: Apertura cameretta in abitato con senso unico alternato


Se la larghezza utile rimanente delle semicarreggiate è, per ciascuno dei due lati dell’ingombro, non inferiore
a 2,80 m., occorre (Figura 8: Apertura cameretta in centro strada in abitato):
• collocare il segnale “LAVORI” ad ognuno dei due lati del tratto dove si lavora;
• presegnalare l’ingombro con almeno 2 segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO” in prossimità delle due
testate di approccio dell’ostacolo in modo da incanalare il traffico veicolare verso la destra di ciascun
senso di marcia;
• delimitare perimetralmente la cameretta aperta o lo scavo, compresi gli eventuali materiali di risulta
ordinatamente accatastati (ove l’Ente proprietario non ne pretenda l’allontanamento), con barriere
o quadrilatero per chiusini.

Se la strada è a senso unico e l’ostacolo può essere superato sia a destra che a sinistra, occorre usare due
serie di cartelli di “PASSAGGIO OBBLIGATORIO” o, in alternativa, una coppia di segnali “PASSAGGI
CONSENTITI”.
I segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO” devono essere posti uno per ciascun lato della testata di approccio
dell’ostacolo secondo il verso della direzione di marcia (Figura 9: Apertura cameretta in centro strada a senso
unico in abitato).

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Figura 4: Apertura cameretta in centro strada in Figura 5: Apertura cameretta in centro strada a senso
abitato unico in abitato

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Apertura camerette od esecuzione scavo su carreggiata fuori abitato


D.M. del 10/07/2002 (G.U. n° 226 del 26/09/2002)

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Quando le semicarreggiate destinate ai sensi di marcia sono divise con segnaletica orizzontale continua che
NON CONSENTE di impiegare, per superare l’ingombro, la semicarreggiata destinata ai veicoli provenienti in
senso opposto, è necessario porre in opera oltre alla segnaletica un congruo numero di coni, distanti tra di
loro circa 4 m., per la demarcazione delle nuove semicarreggiate che, comunque, dovranno avere una
larghezza non inferiore a 2,80 m.
In caso contrario occorre istituire il senso unico alternato previo consenso dell’Ente proprietario della strada.

Figura 6: Apertura cameretta in abitato, con spostamento della linea di mezzaria.

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Se la larghezza utile rimanente della carreggiata è inferiore a 5,6 m. ma almeno uguale a 2,80 m. si deve:
• collocare il segnale “LAVORI” ad ognuno dei due lati del tratto deve si lavora;
• collocare lungo il ciglio della semicarreggiata interessata dall’ingombro il segnale “DARE LA PRECEDENZA
NEI SENSI UNICI ALTERNATI”;
• presegnalare l’ingombro con almeno 2 segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO”;
• delimitare perimetralmente la cameretta aperta o lo scavo, compresi gli eventuali materiali di risulta
ordinatamente accatastati (ove l’Ente proprietario non ne pretenda l’allontanamento), con barriere o
quadrilatero per chiusini;
• collocare lungo il ciglio della semicarreggiata opposto all’ingombro il segnale “DIRITTO DI PRECEDENZA
NEI SENSI UNICI ALTERNATI”.
Se la larghezza utile rimanente della carreggiata è inferiore a 2,80 m., è necessario INTERDIRE IL TRAFFICO
VEICOLARE previo consenso dell’Ente proprietario della strada.

Figura 7: Apertura cameretta in abitato con senso unico alternato

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Se la larghezza utile rimanente delle semicarreggiate è, per ciascuno dei due lati dell’ingombro, non inferiore
a 2,80 m., occorre (Figura 8: Apertura cameretta in centro strada in abitato):
• collocare il segnale “LAVORI” ad ognuno dei due lati del tratto dove si lavora;
• presegnalare l’ingombro con almeno 2 segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO” in prossimità delle due
testate di approccio dell’ostacolo in modo da incanalare il traffico veicolare verso la destra di ciascun
senso di marcia;
• delimitare perimetralmente la cameretta aperta o lo scavo, compresi gli eventuali materiali di risulta
ordinatamente accatastati (ove l’Ente proprietario non ne pretenda l’allontanamento), con barriere o
quadrilatero per chiusini.
Se la strada è a senso unico e l’ostacolo può essere superato sia a destra che a sinistra, occorre usare due
serie di cartelli di “PASSAGGIO OBBLIGATORIO” o, in alternativa, una coppia di segnali “PASSAGGI
CONSENTITI”.
I segnali “PASSAGGIO OBBLIGATORIO” devono essere posti uno per ciascun lato della testata di approccio
dell’ostacolo secondo il verso della direzione di marcia (Figura 9: Apertura cameretta in centro strada a senso
unico in abitato).

Figura 8: Apertura cameretta in centro strada in Figura 9: Apertura cameretta in centro strada a senso
abitato unico in abitato

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L’esecuzione di lavori in prossimità di curve o dossi può essere causa di grave pericolo sia per coloro che
eseguono detti lavori sia per gli utenti della strada stessa.
E’ quindi indispensabile, anche nei centri abitati, porre la massima attenzione nella presegnalazione
dell’ostacolo nonché valutare accuratamente ogni singolo caso in relazione alle caratteristiche della strada,
del traffico che vi si svolge e delle condizioni meteorologiche. A titolo esemplificativo viene riportato un caso
nella figura sottostante.
Nel caso in esempio, in considerazione che la larghezza residua della carreggiata (≥ 5,60 m.) non obbliga ad
istituire il senso unico alternato, è stato predisposto il segnalamento temporaneo della linea provvisoria di
separazione dei sensi opposti di marcia con coni segnaletici.
Se la distanza del segnale “LAVORI” dal cantiere supera i 150 m., il segnale stesso deve essere integrato con
pannello distanziometrico riportante l’effettiva distanza e se necessario aumentare il numero di segnali di
passaggio obbligatorio.

Figura 10: Esempio di presegnalamento del cantiere di lavoro

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APERTURA CAMERETTA OD ESECUZIONE SCAVO SU MARCIAPIEDE


IN ABITATO
occorre:
delimitare perimetralmente la cameretta aperta o lo scavo,
compresi gli eventuali materiali di risulta ordinatamente
accatastati (ove l’ente proprietario non ne pretenda
l’allontanamento) con barriere o quadrilatero per chiusini (Figura
11: Lavori su marciapiede)

Figura 11: Lavori su marciapiede

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nel caso in cui la base della scala su facciata interessi la carreggiata (Figura 13: Lavori con scale su facciata
che interessano la carreggiata) occorre:
• presegnalare l’ingombro con il segnale “lavori”;
• porre due segnali “passaggio obbligatorio”;
• impedire il passaggio sotto la scala facendo uso di transenne od in alternativa di due segnali (es.:
“passaggio obbligatorio” e “lavori”);
• nel caso in cui la larghezza utile della carreggiata risultasse inferiore di 2,80 m. è necessario interdire
il traffico veicolare previo consenso dell’ente proprietario della strada.

Figura 12: Lavori con scale appoggiate a facciate Figura 13: Lavori con scale su facciata che interessano
la carreggiata

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Nel caso in cui l’autopiattaforma sia parcheggiata a lato della strada ed il lavoratore debba portarsi con la
piattaforma al centro della carreggiata, si deve operare nel modo seguente:
a) MANOVRA DELLA PIATTAFORMA
Il sollevamento della piattaforma, di norma, deve essere eseguito con travi in posizione longitudinale
rispetto all’automezzo per poi portarsi, con la sola rotazione, nel punto di lavoro; se ciò non fosse
possibile e comunque durante le operazioni di sollevamento e rotazione della piattaforma eseguite ad
altezza inferiore a 5 m. da terra, è necessario interdire al traffico tutta l’area interessata dalle manovre
della piattaforma e delle travi.
b) ESECUZIONE DEI LAVORI
1) Qualora la piattaforma o le travi di sollevamento si trovino a posizionamento avvenuto ad altezza
inferiore a 5 m., l’area della carreggiata ad esse sottostante dovrà restare chiusa al traffico per tutta la
durata del lavoro (

Figura 14: Lavori su piattaforma con distanza dalla strada minore di 5 m.). Qualora la larghezza della
carreggiata fosse < 5,60 m., si dovrà istituire d’accordo con l’Ente proprietario della strada il senso unico
alternato (Figura 7: Apertura cameretta in abitato con senso unico alternato).
2) Qualora, invece, la piattaforma o le travi di sollevamento si trovino a posizionamento avvenuto ad
altezza uguale o superiore a 5 m. da terra, l’area della carreggiata ad esse sottostante può restare aperta
al traffico ().

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Con riferimento a quanto detto, il transito dei veicoli sarà regolato ricorrendo all’impiego della segnaletica
secondo i criteri indicati negli esempi precedenti.

Figura 14: Lavori su piattaforma con distanza dalla Figura 15: Lavori su piattaforma con distanza dalla
strada minore di 5 m. strada maggiore o uguale a 5 m.

SEGNALETICA DA ADOTTARE PER ATTIVITÀ LAVORATIVE CHE COMPORTINO L’OCCUPAZIONE DELLA SEDE
STRADALE IN AREE URBANE
Quando situazioni di fatto (presenza di incroci e di veicoli in sosta accostati ai marciapiedi) e circostanze
specifiche delle aree urbane (traffico intenso anche se a velocità limitata) rendano impossibile l’installazione
della segnaletica alle distanze previste dall’area di cantiere e/o quando l’area occupata dal cantiere è

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essenzialmente costituita dall’ingombro del veicolo operativo (per es. autocestello), per interventi di breve
durata si può fare riferimento ai casi illustrati nelle figure 25, 26, 27,28 e 29.
Inoltre, in condizioni particolari di interventi di breve durata, è consentito sostituire alcuni segnali previsti
con la regolazione della circolazione a mezzo di lavoratori “movieri” chiaramente individuabili per mezzo del
vestiario da lavoro assegnato dalla società, muniti delle previste bretelle rifrangenti, delle apposite palette o
bandierine.

Figura 16: Lavori in aree urbane a traffico intenso e Figura 17: Lavori in aree urbane con traffico intenso
lento con senso unico alternato. e lento

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Figura 18: Lavori su incrocio in aree urbane ad alto traffico.

Figura 19: Lavori con autopiattaforma in aree urbane Figura 20: Lavori in prossimità di un incrocio in aree
ad alto traffico. urbane ad alto traffico.

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Figura 21: Lavori su incrocio in aree urbane ad alto traffico.

Figura 22: Lavori con autopiattaforma in aree urbane Figura 23: Lavori in prossimità di un incrocio in aree
ad alto traffico. urbane ad alto traffico.

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12 ALLEGATI

- D.V.R.
- D.V.R. RELAZIONE VALUTAZIONE RUMORE
- D.V.R. RELAZIONE VALUTAZIONE VIBRAZIONI
- D.V.R. RELAZIONE VALUTAZIONE CHIMICO
- D.V.R. RELAZIONE VALUTAZIONE IN QUOTA
- D.V.R. RELAZIONE VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE CARICHI
- PROCEDURE PER IL RISCHIO BIOLOGICO COVID-19

13 CONCLUSIONI E SOTTOSCRIZIONE

Il presente documento di valutazione dei rischi:


• È stato redatto ai sensi dell’art. 17, 18, 28, 29 e per le finalità di coordinamento di cui al comma 2
dell’art. 26 del Dlgs 81/08 e s.m.i.
• È soggetto ad aggiornamento periodico ove si verificano significativi mutamenti che potrebbero
averlo reso superato.

La valutazione dei rischi è stata condotta dal Datore di Lavoro/Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione con la collaborazione del Medico Competente, per quanto di sua competenza e il coinvolgimento
preventivo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.

Figure Nominativo Firma

Datore di Lavoro OLGA LAVIOSA

Rappr. dei Lav. per la Sicurezza GIUSEPPE LADISA

Resp. Serv. Prev. Protezione GAETANO LADISA

Bari, 04/08/2021

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