Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
3
Presentazione
4
Programma
Il programma del corso è conforme alla normativa CEI 11-27 (Livello 1A , 2A, 1B e 2B)
Contenuti teorici
Principali disposizioni legislative in materia di sicurezza elettrica con particolare riferimento al Decreto
Legislativo 81/08 e norme CEI EN 50110, CEI 11-27 e CEI 64-8, CEI EN 61936-1 (CEI 99-2) e CEI EN
50522 (CEI 99-3).
Le figure definite dalla Norma CEI 11-27 2014 (URI, RI, URL e PL), ruoli e responsabilità.
Le nuove definizioni delle zone di lavoro elettrico e di lavoro non elettrico.
Lavori in tensione (per tensione fino a 1.000 V in c.a. e 1.500 V in c.c.), lavori fuori tensione per
qualunque livello di tensione e lavori in prossimità di parti attive.
Analisi e valutazione del rischio elettrico e relative misure di sicurezza da mettere in atto.
Metodi operativi e organizzativi, procedure, modulistica (piani di lavoro, piani di intervento, consegna e
restituzione impianto) per eseguire i lavori elettrici in sicurezza.
Figure professionali: responsabile impianto (RI), preposto ai lavori (PL), persona esperta (PES), persona
avvertita (PAV), persona comune (PEC) - ruoli e relative responsabilità.
Procedure per l'esercizio degli impianti elettrici (controlli funzionali, manovra di esercizio).
Scelta e impiego dei dispositivi di protezione individuale (DPI) per i lavori elettrici,
Nozioni di elettrotecnica
Effetti della corrente elettrica nel corpo umano.
Principali dispositivi di protezione contro i contatti diretti e indiretti e le sovracorrenti.
La gestione delle situazioni di emergenza.
Elettrocuzione nel corpo umano e nozioni di primo soccorso. 5
Programma
Contenuti pratici
La parte pratica comprende esercitazioni su componenti di impianti
elettrici per meglio comprendere le modalità operative, i ruoli, gli
aspetti organizzativi, la modulistica, la scelta delle attrezzature e dei
DPI, la eventuale delimitazione del luogo di lavoro, ecc. al fine di
poter eseguire il lavoro in tutte le sue fasi in sicurezza (come previsto
dalla normativa).
6
Riferimenti normativi
DECRETO LEGISLATIVO
9 aprile 2008 , n. 81
7
D. Lgs 81/08
DEFINIZIONI
Lavoratore
Persona che svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell’organizzazione di un datore di lavoro
Datore di lavoro
Soggetto titolare del rapporto di lavoro nel cui ambito il lavoratore presta la
propria attività e della quale ha la responsabilità dell’organizzazione della
stessa.
Dirigente
Persona che attua le direttive del Datore di lavoro organizzando l’attività
lavorativa vigilando su di essa.
8
D. Lgs 81/08
DEFINIZIONI
Preposto
Persona che, in ragione delle competenze professionali e dei poteri
conferitogli, sovrintende alle attività lavorative e garantisce l’attuazione
delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei
lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.
9
D. Lgs 81/08
Norma tecnica
Specifica tecnica, approvata e pubblicata da un Organismo
riconosciuto la cui osserva non sia obbligatoria
Buona prassi
Soluzioni organizzative e procedurali coerenti con la normativa vigente
e con le norme di buona tecnica
10
D. Lgs 81/08
11
D. Lgs 81/08
I Preposti devono:
I Preposti devono:
d) ricevere a cura del Datore di lavoro ed in azienda, un’adeguata e
specifica formazione ed un aggiornamento periodico in relazione ai
propri compiti in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I contenuti della
formazione comprendono:
1) principali soggetti coinvolti e relativi obblighi;
2) definizione e individuazione dei fattori di rischio;
3) valutazione dei rischi;
4) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di
prevenzione e protezione.
13
D. Lgs 81/08
14
D. Lgs 81/08
16
D. Lgs 81/08
18
D. Lgs 81/08
19
D. Lgs 81/08
20
D. Lgs 81/08
21
D. Lgs 81/08 - Titolo III
Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di
impianti elettrici con parti attive non protette a distanze inferiori ai limiti di cui alla
tabella 1, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali
idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.
Tab. 1 allegato IX
25
D. Lgs 81/08
Art. 117 Lavori in prossimità di parti attive
Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare dei lavori in
prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, ferme restando le
norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
Scopo
La presente edizione IV della Norma CEI 11-27 si basa sulla nuova
edizione della Norma CEI EN 50110 -1 2014
Figure professionali
29
Norma CEI 11-27
Figure professionali
Figure professionali
nei lavori fuori tensione, verifica dell’assenza di tensione e, nei casi previsti,
dell’installazione della messa a terra e in cortocircuito sul posto di lavoro;
se previste, adozione delle procedure per i lavori in prossimità di parti attive;
verifica all’inizio e durante l’attività, della sussistenza delle condizioni previste
dall’eventuale Piano d’intervento;
assegnazione dei compiti ai diversi operatori;
illustrazione degli obiettivi dell’intervento e dei compiti assegnati;
controllo del comportamento del personale, anche in relazione all’uso di
attrezzature e DPI;
collegamento con RI e con altre figure interessate ai lavori;
decisioni circa l’inizio, la continuazione, la sospensione, la ripresa, il termine
dei lavori, anche in riferimento alle condizioni atmosferiche.
32
Norma CEI 11-27
33
Norma CEI 11-27
Profili professionali
PEC = Persona comune: non formata e non istruita nel campo delle attività
elettriche (può eseguire i lavori elettrici più semplici ma sempre sotto la
sorveglianza di una PES o di una PAV)
34
Norma CEI 11-27
Lavoratori dipendenti
L’attribuzione della condizione di PES e PAV per lavoratori dipendenti è di
pertinenza del Datore di Lavoro (DdL).
Detta attribuzione, accompagnata dall’indicazione della tipologia o delle
tipologie di lavori cui si riferisce, deve essere formalizzata per iscritto nell’ambito
aziendale.
Nel caso di lavoratori dipendenti che a giudizio del DdL risultino senza la
prevista formazione teorica, si potrà attribuire loro la condizione di PES o
PAV dopo la partecipazione ad una formazione teorica che preveda
l’acquisizione delle conoscenze necessarie.
Il DdL può revocare la condizione di PES o PAV qualora vengano a mancare al
lavoratore i requisiti per l’attribuzione di tali qualifiche.
37
Norma CEI 11-27
Committenti
Nell’affidare lavori elettrici in appalto, i committenti datori di lavoro devono
richiedere che il personale sia in possesso dei requisiti richiesti per
l’esecuzione dei lavori secondo la presente norma e secondo integrazioni
deducibili dalla Norma CEI 78-17 2015 “Manutenzione delle cabine
elettriche MT/MT e MT/BT dei clienti/utenti finali”. 38
Norma CEI 11-27
Lavoratori dipendenti
Il Datore di lavoro è il responsabile dell'attestazione dell'idoneità per lavori sotto tensione
su sistemi di Categoria 0 e I. Tale attestazione deve essere formalizzata per iscritto.
Per il conseguimento dell'idoneità, la persona deve possedere le conoscenze teoriche e
pratiche per i lavori sotto tensione previste dalla presente Norma, rappresentative del
lavoro sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I.
Per la valutazione della persona, il Datore di lavoro può assumere a riferimento, una o più
delle seguenti attività formative:
le attività lavorative e formative pregresse, anche eseguite in affiancamento;
la documentazione attestante l'avvenuta frequenza con esito positivo di specifici
corsi di formazione, con indicata la valutazione finale del corso espressa
dall'organizzazione erogatrice del corso;
la formazione svolta in ambito aziendale.
Per il conferimento dell'idoneità, inoltre, il Datore di lavoro deve basarsi sull'accertamento
di altri necessari requisiti della persona quali ad esempio:
idoneità psicofisica;
curriculum professionale;
comportamenti durante l'attività lavorativa svolta, con riferimento alla sicurezza 39
Norma CEI 11-27
40
Norma CEI 11-27
Definizioni
Tensioni elettriche
Parte attiva
Impianto in sicurezza
Situazione in cui si trova un impianto o
una parte d’impianto e tutte le sue parti
attive dopo che siano state adottate tutte le
misure previste per il lavoro fuori tensione.
42
Norma CEI 11-27
Area di d’intervento
43
Norma CEI 11-27
Zona di lavoro
44
Norma CEI 11-27
Illustrazione delle distanze di lavoro e limitazioni con
dispositivi isolanti
Legenda
DL – Limite esterno dei lavori sotto tensione Esempio di
DV – Limite esterno dei lavori in prossimità parte attiva
Zona di lavoro
sotto tensione
Zona di lavoro
in prossimità
Zona di lavoro
non elettrico
Figura A.1b
Figura A.1a
Limitazione delle zone previste
Distanze in aria e definizione delle zone dalle procedure per lavori,
previste dalle procedure per lavori mediante un dispositivo isolante45
Norma CEI 11-27
Tabella A.1
Tensione nominale Distanza minima in aria Distanza minima in aria Distanza minima in aria
che definisce il limite che definisce il limite definita dalla
del sistema
esterno della zona dei esterno della zona legislazione come limite
(valore efficace)
lavori sotto tensione prossima per i lavori non elettrici
UN DL DV DA9
[kV] [mm] [mm] [mm]
Lavoro su impianti
Lavoro elettrico
Per lavoro elettrico si intende qualsiasi
attività lavorativa eseguita in “zona
prossima” in quanto, in essa, qualsiasi
lavoratore può essere assoggettato a
un rischio elettrico, sia che operi
direttamente sulle parti attive in
tensione o fuori tensione dell’impianto
elettrico, sia che svolga lavori in
prossimità di un impianto elettrico, di
Per gli impianti BT DL = 0
natura non elettrica, come lavori edili,
verniciatura, taglio rami, ecc.
In quest’ultimo caso, gli operatori, che non sono PES o PAV nel campo elettrico,
devono lavorare sotto la supervisione di una PES nel campo elettrico o, se del
caso, sotto la sorveglianza di una PES o PAV nel campo elettrico che hanno il
compito di attuare tutte le misure di sicurezza necessarie affinché gli operatori
non esperti e non avvertiti (avvero PEC) non incorrano con il loro comportamento
in situazioni pericolose per la loro salute. 47
Norma CEI 11-27
Lavoro su impianti
Dispositivi di protezione
Barriera
Parte che assicura la protezione contro i contatti diretti in tutte le
direzioni abituali di accesso. È installata al di fuori della zona di lavoro
sotto tensione e può essere di materiale qualsiasi. Può essere
installata permanentemente o messa in opera in occasione del lavoro.
La sua funzione è quella di impedire l’avvicinamento alle parti attive
barriera
Dispositivi di protezione
Schermo
Ogni dispositivo, che può essere o non essere isolante, utilizzato per
prevenire l’avvicinamento a qualsiasi componente elettrico o a parte di un
impianto elettrico che presenta pericoli elettrici.
Involucro
Deve assicurare la protezione contro i contatti diretti. È parte integrante
dell’apparecchiatura dell’elemento d’impianto, con esso è stato progettato e non
ne è separabile.
Sono esempi di involucri:
il contenitore degli elettrodomestici: dall’asciugacapelli al frigorifero,
la mascherina degli interruttori da parete BT,
l’isolamento dei cavi a qualunque tensione;
Per poter essere definito impedimento efficace contro il rischio elettrico, un
involucro deve avere un grado di protezione almeno pari a IP 2X oppure IP XXB
secondo la Norma CEI EN 60529.
50
Norma CEI 11-27
Dispositivi di protezione
Protettore
TELO
Il protettore è sempre di materiale isolante e viene ISOLANTE
51
Norma CEI 11-27
Terre di sezionamento
Collegamento di tutti i conduttori attivi dell’impianto a
terra ed in corto circuito nel punto di sezionamento
Terre di lavoro
Collegamento di tutti i conduttori attivi dell’impianto a
terra ed in corto circuito nel punto in cui si esegue il
lavoro. Le terre di lavoro possono essere più di una.
Supervisione
Complesso di attività svolte da PES, prima di eseguire un lavoro, ai fini di mettere i
lavoratori in condizioni di operare in sicurezza senza ulteriori necessità di controllo
predisponendo, ad esempio:
ambienti,
misure di prevenzione e protezione,
messa fuori tensione e in sicurezza di un impianto elettrico o parte di esso,
installazione di barriere e impedimenti,
modalità d’intervento,
istruzioni
Sorveglianza
Attività di controllo costante svolta da PES o
PAV nei confronti di altre persone
generalmente con minore esperienza, in
particolare di PEC, atta a prevenire azioni
pericolose, derivanti dalla presenza di rischio
elettrico, che queste ultime potrebbero
compiere (volontariamente e/o
involontariamente) ignorandone la
pericolosità.
53
Norma CEI 11-27
Personale
Tutto il personale coinvolto in un’attività lavorativa sugli impianti elettrici, ad essi
connessa e in loro prossimità, deve essere istruito sulle prescrizioni di sicurezza,
sulle relative regole, sulle procedure aziendali applicabili al loro lavoro, l’uso di
vestiario e/o di DPI .
Il benestare di inizio al lavoro deve essere dato dal preposto alla conduzione del
lavoro (PL) solo dopo aver fornito istruzioni a tutte le persone impegnate
nell’esecuzione dell’attività lavorativa su tutti i pericoli ragionevolmente prevedibili
che non siano di loro immediata percezione.
55
Norma CEI 11-27
Attrezzatura
L’attrezzatura, gli utensili, i dispositivi per eseguire il lavoro devono essere
individuati in fase di preparazione e verificati prima dell’uso. Le attrezzature
rispondenti a norme tecniche esistenti devono rispondere ai relativi requisiti e
sottoposte alle prove periodiche eventualmente previste nelle stesse.
56
Norma CEI 11-27
57
Norma CEI 11-27
Schemi e documentazione
Devono essere disponibili schemi e documentazione aggiornati degli impianti
elettrici.
60
Norma CEI 11-27
Manovre di esercizio
61
Norma CEI 11-27
Procedure di lavoro
64
Norma CEI 11-27
Generalità
Nei lavori fuori tensione, il posto di lavoro deve essere un’area in cui, se
parti attive interferiscono con il posto di lavoro stesso, queste ultime
devono essere messe fuori tensione e in sicurezza, oppure nei loro
confronti deve essere applicata la metodologia dei lavori in prossimità.
67
Norma CEI 11-27
68
Norma CEI 11-27
69
Norma CEI 11-27
si no no si
si
Interruttore/sezionatore
70
Interruttore con Interruttore/
sezionatore Interruttore con apertura automatica,
apertura automatica sezionatore magnetotermico
Norma CEI 11-27
Tutti gli apparecchi di manovra, per sezionare l’impianto elettrico allo scopo di
eseguire un lavoro, devono essere assicurati contro la richiusura. In pratica,
occorre mettere in atto le misure necessarie per impedire che sia indebitamente
ripristinato il collegamento nei punti in cui è stato effettuato il sezionamento.
Per gli impianti a tensione fino a 1 000 V in c.a., qualora nessuna delle misure
suddette sia realizzabile con efficacia, deve essere realizzata obbligatoriamente
la messa a terra ed in cortocircuito dell’impianto sul posto di lavoro.
72
Norma CEI 11-27
73
Norma CEI 11-27
Sul posto di lavoro, su tutti gli impianti AT, MT e su alcuni impianti BT, tutte le
parti sulle quali si deve lavorare devono essere messe a terra e in cortocircuito
74
Norma CEI 11-27
75
Norma CEI 11-27
76
Norma CEI 11-27
Non si devono toccare con le mani i morsetti non ancora applicati a tutti i
conduttori delle fasi.
77
Norma CEI 11-27
Il benestare ad iniziare i lavori deve essere dato, agli addetti ai lavori, esclusivamente
dal PL che ha la responsabilità della sicurezza nell’esecuzione del lavoro, dopo aver
messo in atto i provvedimenti di sua competenza sopra descritti.
Ogni persona occupata nell’attività deve essere PES o PAV oppure deve essere
sotto la supervisione di una PES.
Normalmente per i lavori in AT e MT, i dettagli dei sezionamenti e delle messe a
terra devono essere formalizzati per iscritto, al fine di evitare malintesi.
78
Norma CEI 11-27
Dopo che il lavoro è stato completato, gli addetti al lavoro devono essere
avvertiti che non è più permesso lavorare sull’impianto e allontanati dopo aver
rimosso tutti gli attrezzi, le apparecchiature ed i dispositivi utilizzati durante il
lavoro. Successivamente il PL deve:
a) rimuovere i dispositivi di messa a terra e in cortocircuito che erano stati
installati sul posto di lavoro;
b) rimuovere le protezioni eventualmente installate verso parti in prossimità;
c) ripristinare le protezioni eventualmente rimosse per eseguire il lavoro;
d) riconsegnare l’impianto al RI.
Subito dopo aver annullato un provvedimento preso per rendere sicuro
l’impianto, la corrispondente parte dell’impianto deve essere considerata in
tensione.
79
Norma CEI 11-27
80
NORMA CEI 11-27
mancato sezionamento
errore di manovra
mancata individuazione anche di un solo punto di possibile
alimentazione
contatto accidentale con parti in tensione di altra installazione
non adeguatamente protetta o segregata
tensione trasferita in conseguenza di guasto a terra
tensione indotta da scariche atmosferiche
tensione indotta da parallelismi
81
Norma CEI 11-27
82
Norma CEI 11-27
Il personale che lavora sotto tensione deve essere PES o PAV ed aver
ottenuto l’idoneità ai lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I.
Tale idoneità deve essere attestata e rilasciata dal Datore di Lavoro (DdL).
83
Norma CEI 11-27
86
Norma CEI 11-27
88
Norma CEI 11-27
89
Norma CEI 11-27
Controlli funzionali
Misure
Nella presente Norma vengono definite “misure” tutte le operazioni per misurare
i dati fisici all’interno di impianti elettrici. Le misure in presenza di rischio elettrico
devono essere eseguite solo da PES o PAV o, escluse le misure nei lavori sotto
tensione, da PEC solo se sorvegliate da PES o PAV o sotto la supervisione di
PES.
Se vi è rischio di contatto con parti attive, il personale che esegue le misure
deve fare uso di dispositivi di protezione individuale e prendere precauzioni
contro lo shock elettrico e contro gli effetti di cortocircuiti e archi elettrici
92
Norma CEI 11-27
Controlli funzionali
Ad esempio, una misura su parti attive non accessibili con grado di protezione almeno
IPXXB, eseguita utilizzando strumenti e puntali costruiti secondo la relativa norma di
prodotto che una volta a contatto con la parte attiva consentano di mantenere un grado
di protezione IPXXB, può essere eseguita senza seguire la procedura dei lavori
sotto tensione; non si devono adottare misure di sicurezza per evitare il rischio
elettrico. In pratica, in questo caso, non sono presenti rischi di arco elettrico e shock
elettrico e conseguentemente non è necessario fare uso dei relativi dispositivi di
protezione individuale, come illustrato nella Figura 5.A.
Controlli funzionali
Al contrario, se le parti attive sono accessibili (grado di protezione inferiore a
IPXXB) o sono rese accessibili dall’inserimento dei puntali dello strumento, è
necessario seguire le procedure del lavoro sotto tensione, come illustrato in
Figura 5.B.
Esempio di misura che deve essere eseguita
da PES o PAV idonee ai lavori sotto
tensione in BT indossando i guanti isolanti,
ma senza la necessità della visiera di
protezione contro il cortocircuito
Figura 5.B 94
Norma CEI 11-27
Controlli funzionali
Figura 5.C 95
Norma CEI 11-27
Controlli funzionali
Esempio di misura che deve essere eseguita da PES o PAV idonee ai lavori
sotto tensione in BT indossando i guanti isolanti, l’elmetto, la visiera di
protezione contro il cortocircuito e idoneo vestiario contro l’arco elettrico
Figura 5.D
96
Norma CEI 11-27
Prove
97
Norma CEI 11-27
98
Norma CEI 11-27
99
Norma CEI 11-27
Lavori all’aperto
Sono vietati i lavori sotto tensione allorché si svolgano in almeno una delle
seguenti condizioni:
Lavori all’interno
Nei lavori svolti all’interno, non occorre tener conto delle condizioni
atmosferiche se l’installazione è alimentata da una rete totalmente in cavo
sotterraneo o è adeguatamente protetta contro le sovratensioni di origine
atmosferica.
Tuttavia, sono vietati i lavori sotto tensione allorché si svolgono:
in ambienti bagnati (riduzione delle proprietà isolanti);
in presenza di scarsa visibilità;
dove in conseguenza di scintille, si possano manifestare condizioni di
pericolo.
101
Norma CEI 11-27
Esclusioni dai lavori sotto tensione
102
NORMA CEI 11-27
103
Norma CEI 11-27
Modalità operative
104
Norma CEI 11-27
Modalità operative
Generalità
Modalità operative
107
Norma CEI 11-27
Modalità operative
Consegna/Restituzione Impianto
Per quanto questa fase non rientri propriamente nell’ambito della
pianificazione del lavoro, è sicuramente una fase le cui modalità di
svolgimento non possono essere lasciate all’improvvisazione. In tale ambito
deve infatti avere luogo il trasferimento di informazioni e responsabilità
rilevanti tra i soggetti interessati e deve pertanto avvenire in modo
documentato.
111
Norma CEI 11-27
Piano d’intervento
Documento su cui sono riportate tutte le informazioni circa le misure di sicurezza
e le modalità d’intervento, le attrezzature da utilizzare, i DPI da adottare e la
sequenza operativa al fine di ridurre i rischi sul luogo di lavoro.
Il Piano di intervento deve essere compilato quando il lavoro è complesso ed è
predisposto dal PL (in assenza di URL).
112
Norma CEI 11-27
113
Norma CEI 11-27
Organizzazione del lavoro - modulistica
114
Norma CEI 11-27
Organizzazione del lavoro - modulistica
115
Norma CEI 11-27
116
Norma CEI 11-27
117
Norma CEI 11-27
Compiti del RI
Quando si deve eseguire un lavoro su un impianto, il relativo Piano di lavoro,
se previsto, deve essere predisposto dal RI designato per quel lavoro; egli,
possibilmente, può avvalersi della collaborazione del PL designato per lo
stesso lavoro.
IL RI deve mettere e mantenere l’impianto o la parte di esso sulla quale si
deve eseguire il lavoro, in uno stato definito corrispondente a quanto riportato
sul Piano di lavoro, quando previsto. Tale stato può comprendere modifiche
delle tarature delle protezioni elettriche e/o un diverso assetto dell’impianto
elettrico.
II RI deve individuare la zona di lavoro.
118
Norma CEI 11-27
119
Norma CEI 11-27
120
Norma CEI 11-27
121
Norma CEI 11-27
122
Norma CEI 11-27
Generalità
Si ha lavoro in prossimità quando
per l’esecuzione di un’attività è
prevista la possibilità di invadere
direttamente o indirettamente la
zona prossima con l’esclusione della
possibilità di invadere direttamente o
indirettamente la zona di lavoro
sotto tensione.
Allo scopo di controllare i rischi elettrici nella zona prossima di parti attive, in special
modo sugli impianti in BT, si può provvedere sia con schermi, barriere, involucri sia
con protettori isolanti
I lavori in prossimità devono essere svolti da PES o PAV. Le Persone comuni (PEC)
possono svolgere lavori in prossimità a condizione che una PES gestisca il rischio
elettrico mediante una supervisione o una sorveglianza (quest’ultima può essere svolta
anche da una PAV). 123
Norma CEI 11-27
Se tali dispositivi non assicurano una completa protezione delle parti nude
attive (per la Bassa tensione IPXXB… o IP2X corrispondenti ai livelli di
protezione IPXXC… o IP 3X per gli impianti AT e MT) le persone comuni
(PEC) che lavorano in prossimità di dette parti devono lavorare sotto
sorveglianza
124
Norma CEI 11-27
L’operatore deve assicurarsi che, per quanti movimenti involontari possa fare, non
possa raggiungere la zona di lavoro sotto tensione né con parti del proprio corpo né
con attrezzi od oggetti da lui maneggiati. Si deve fare particolare attenzione
nel maneggiare oggetti lunghi, per esempio attrezzi, estremità di cavi, tubi, scale,
ecc.
125
Norma CEI 11-27
Per gli impianti con tensione fino a 1 000 V in c.a. e 1 500 V in c.c., la distanza
DL è ridotta a zero (ovvero al non contatto con le parti attive in tensione) e la
distanza di prossimità DV vale 0,30 m.
Le dimensioni ridotte della zona prossima, comparabili a quelle degli arti umani,
rendono problematica l’adozione della distanza di sicurezza. Tale misura può
essere pertanto adottata solo in casi particolari, dopo averne vagliato con
attenzione l’effettiva efficacia
126
Norma CEI 11-27
127
Norma CEI 11-27
128
Norma CEI 11-27
131
Norma CEI 11-27
Tali limiti sono a favore della sicurezza e basati sull’altezza minima da terra
delle linee elettriche stabilita dalle norme e sono riferiti al punto più basso dei
conduttori della linea.
La presente Norma non considera le attività connesse al transito veicolare e le
persone che non svolgono lavori (transito pedonale).
Se il Datore di lavoro ha necessità di superare le altezze da terra di cui
sopra o deve eseguire lavori in vicinanza in cui il pericolo non è dovuto
soltanto all’altezza da terra (più in generale per non invadere la DV), deve
predisporre un documento di valutazione delle distanze e delle altre
condizioni di sicurezza, rivolgendosi a persone competenti di sua fiducia
oppure a una PES o a un professionista esperto nell’applicazione della
presente Norma
132
Norma CEI 11-27
134
Norma CEI 11-27
135
Norma CEI 11-27
136
Norma CEI 11-27
La distanza specificata deve essere derivata Tabella A.1 e che tenga conto:
della natura del lavoro,
dell’equipaggiamento da impiegare,
del fatto che le persone che operano sono persone comuni.
Per le linee aeree, si deve tener conto di tutti i movimenti possibili delle
linee stesse e di tutti i movimenti, degli spostamenti, delle oscillazioni,
dei colpi di frusta o della caduta degli equipaggiamenti usati per
eseguire i lavori.
137
Norma CEI 11-27
Procedure di manutenzione
Generalità
Scopo della manutenzione è quello di mantenere l’impianto elettrico nelle
condizioni prescritte. La manutenzione può consistere in programmi di lavoro
con l’intento di prevenire interruzioni e di mantenere le apparecchiature in
buone condizioni, o in lavoro attuato per riparare o sostituire parti difettose
Personale
Tutte le procedure di manutenzione che devono essere eseguite devono essere
approvate dal Responsabile dell'impianto elettrico (URI o RI).
Quando su un impianto elettrico si effettuano lavori di manutenzione:
si deve chiaramente individuare la parte dell’impianto interessata;
si deve designare il Preposto all’attività di manutenzione (Preposto
all’attività lavorativa - PL).
Il personale che deve eseguire i lavori deve essere PES o PAV e idoneo ai lavori
sotto tensione, quando necessario.
Si devono prendere tutte le necessarie misure di sicurezza comprese le
precauzioni eventualmente necessarie per prevenire pericoli per altre persone e
per la protezione di animali e cose. 138
Norma CEI 11-27
Procedure di manutenzione
Sostituzione di fusibili
Generalmente, la sostituzione di fusibili deve
essere eseguita fuori tensione, a meno che non
si adotti una procedura sicura per la loro
sostituzione sotto tensione in BT.
Per gli impianti a Bassa tensione, se il fusibile è
montato in un dispositivo che protegge la
persona dai contatti diretti e dalla possibilità di
cortocircuiti, la sostituzione può essere eseguita
senza verificare l’assenza di tensione e anche
da una PEC.
Per gli impianti in AT e MT, la sostituzione deve
essere eseguita in conformità alle procedure di
lavoro fuori tensione appropriate da PES o PAV.
139
Norma CEI 11-27
Procedure di manutenzione
In questi casi l’operatore entra nella zona di lavoro sotto tensione di parti in
tensione e dunque ricorrono gli estremi di lavoro sotto tensione a contatto, ma
non deve compiere un lavoro bensì un’azione semplice.
La soluzione si trova nella norma CEI EN 50274 la quale indica quali devono
essere le condizioni affinché un operatore, senza dotarsi di protezioni per il
rischio elettrico, possa accedere
142
Norma CEI EN 50274
Ubicazione
143
Norma CEI EN 50274
Area di base
La zona prossima al dispositivo di manovra deve essere
protetta contro il contatto diretto in modo che l’operatore non
possa venire a contatto con parti in tensione.
Spazio di manovra
146
Dispositivi di protezione individuale
DPI
147
Definizione di DPI
148
Categorie dei DPI
149
Certificazioni Dei DPI
150
D.P.I.-Prima categoria
Esempio:
- Occhiali da sole per uso professionale;
- Copricapo contro lesioni al cuoio capelluto;
- Cappello antisole / antipioggia;
- Indumenti da lavoro ordinari.
151
D.P.I.-Seconda categoria
152
D.P.I.-Terza categoria
Rientrano esclusivamente:
a) gli apparecchi di protezione respiratoria;
b) i DPI per protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e le
radiazioni ionizzanti;
c) i DPI per attività in ambienti con una temperatura non inferiore a 100° C;
d) i DPI per attività in ambienti con una temperatura inferiore a - 50° C;
e) i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall’alto;
f) i DPI destinati a salvaguardare da tensioni elettriche pericolose o utilizzati come
isolanti per alte tensioni elettriche.
153
DPI forniti al personale
I Lavoratori
Per lavori BT
Per manovre
ESAME PRIMA DELL’USO: Esame visivo di integrità e verifica dell’assenza di fughe d’aria
tramite gonfiaggio. Per i guanti di Classe 1, 2, 3 e 4 è raccomandato anche un esame interno.
guanti isolanti da utilizzare possibilmente Verificatore pneumatico per guanti dielettrici per
con sopra guanti per protezione meccanica il controllo di eventuali fori sugli stessi 156
Elmetto/visiera
La visiera è prevista per la protezione degli occhi e del viso nel caso
di arco elettrico che può sprigionarsi durante l’esecuzione di un
lavoro elettrico sotto tensione.
Tali effetti sono principalmente costituiti da:
• elevate temperature, proiezione di materiale fuso, che provocano
ustioni;
• emissioni di raggi ultravioletti particolarmente dannosi per la retina
degli occhi. Le conseguenze è tanto più gravi quanto più elevata è
l’energia dissipata. 157
Attrezzature e DPI per lavori elettrici
158
Attrezzature e DPI per lavori elettrici
159
Attrezzature e DPI per lavori elettrici
160
Nozioni elementari di elettrotecnica
La materia è costituita
da atomi
162
La tensione elettrica (o differenza di potenziale)
Paragone idraulico
Si misura in AMPERE - A
Si misura in VOLT - V
Si misura in ohm - Ω
164
Legge di OHM
V=RxI (V)
I=V/R (A)
R = V / I (Ω) ohm
165
Potenza - energia
ENERGIA
POTENZA
energia nell’unità di tempo capacità di un corpo o di un
sistema di compiere lavoro
P = V x I watt
P x Tempo (Wh)
166
L’energia elettrica si misura in chilowattora (KWh)
167
La resistenza di un conduttore
168
Variazioni della resistenza con la temperatura
169
Legge di joule
P = R x I² = W
(Calore nell’unità di tempo)
E=Pxt E = R x I² x t = Wh
1 7 7 7 7 7 7
1,6 11 6,87 11 6,87 11 6,87
2,5 16 6,4 16 6,4 16 6,4
4 22 5,5 22 5,5 22 5,5
6,3 32 5,08 31 4,92 31 4,92
10 47 4,7 45 4,5 40 4
16 65 4,06 62 3,87 52 3,25
25 88 3,52 82 3,28 68 2,72
40 115 2,87 105 2,62 90 2,25
63 155 2,46 145 2,3 120 1,9
100 215 2,15 200 2 165 1,65
160 295 1,84 275 1,72 225 1,4 172
Caduta di tensione
La resistenza di un conduttore dipende:
natura del conduttore (rame, alluminio, ecc.)
dalla lunghezza
dalla sezione
173
Le correnti
174
…. continua
Monofase
Trifase
E’ importante controllare
sempre il senso ciclico delle fasi
Elettrostatica
E’ un fenomeno elettrico in cui intervengono cariche
elettriche sotto l’azione di un campo elettrico.
Simbolo del
condensatore
177
Condensatori
Un condensatore inserito in un circuito alimentato a corrente continua assorbe
per brevi istanti una corrente di carica la quale si estingue determinando di fatto
una interruzione del circuito elettrico;
Un condensatore inserito in un circuito alimentato a corrente alternata non
rappresenta una interruzione elettrica perché il condensatore si carica e si
scarica alternativamente in versi opposti e pertanto il circuito viene attraversato
da una corrente in un senso o nell’altro
178
Condensatori
180
Magnetismo
Se immergiamo una barra di ferro magnetizzato (calamita), nella
limatura di ferro vediamo che questa viene attirata secondo le linee di
forza delle estremità del magnete
Il senso delle linee di forza vanno dal polo NORD al polo SUD
181
Campo magnetico di un conduttore
percorso da corrente
182
Flusso magnetico
F=NxI
183
Flusso magnetico
184
Confronto tra circuito elettrico e
circuito magnetico
(ℜ riluttanza magnetica)
186
Descrizione del fenomeno dell’induzione elettromagnetica
V1 N1
------ = ------ V1 x N2 = V2 x N1
V2 N2
188
Sfasamento tra tensione e corrente
189
Corrente attiva = IA = I x cos φ componente della I in fase con V
Potenza attiva = V x I x cos φ
Corrente reattiva = IR = I x sen φ componente della I sfasata rispetto a V
Potenza reattiva = V x I x sen φ 190
Contatti diretti e contatti indiretti - protezioni
Contatti diretti
Definiti come contatti con parti del circuito
normalmente in tensione, parti che in condizioni
normali sono protette e che casualmente divengono
accessibili.
Protezione
Misure da prevedere in fase di progettazione al fine
di impedire i contatti delle persone con le parti in
tensione del circuito elettrico mediante:
isolamento
segregazione con involucri
distanziamento
191
Contatti diretti e contatti indiretti - protezioni
Contatti indiretti
Condizioni che si possono realizzare tra parti
normalmente non in tensione ma che possono venire a
trovarsi accidentalmente in tensione per un difetto di
isolamento, con conseguente creazione di una differenza
di potenziale su una parte metallica rispetto ad altre.
Una massa deve essere protetta contro il contatto indiretto (es. messa
terra).
Non va considerata massa quando la parte attiva di un impianto è
isolata con doppio isolamento.
Esempio di massa
193
La massa
…. continua
194
Massa estranea
195
Protezione contro i contatti indiretti con l’impiego di
apparecchi di classe II
Apparecchi di classe I: apparecchio che fa parte di un circuito protetto mediante
interruzione automatica, dotato di isolamento principale (semplice
isolamento) e la cui massa è munita di morsetto da collegare all’impianto di terra
attraverso il conduttore di protezione.
Apparecchi di classe II: a doppio isolamento o isolamento rinforzato.
Nel caso di cedimento dell’isolamento principale,la persona è protetta
dall’isolamento restante.
8
12
4
8 12 4
triangolo
stella
N
7 11 3
3
11
7
N
197
Classificazione dei sistemi in funzione della loro
messa a terra
TT TN IT
198
Sistema T T
199
Sistema T N
Neutro messo direttamente a terra e le masse collegate ad esso
attraverso un conduttore di protezione.
201
Considerazioni sulla tensione di contatto
Ipotesi:
carcassa apparecchiatura messa a terra
dispersore di terra lontano
dall’apparecchiatura
202
f = 15 ÷ 100 Hz fattore percorso: mano sinistra - piedi 203
Protezione delle persone: interruttore differenziale
È dotato di un pulsante troppo poco usato: il TEST (T). Sarebbe TEST (T)
Id t
Idn O,3 s
2 Idn 0,15 s
5 Idn 0,04 s
Id = corrente differenziale
Idn = corrente differenziale d’intervento
205
Tensione sul neutro in condizioni anomale del circuito
Nel caso il neutro vada in tensione anche le masse assumono tale tensione
essendo direttamente collegate.
206
Tensione sul neutro in condizioni anomale del circuito
207
Corrente di guasto nei sistemi TT
209
Correnti di guasto nei sistemi TN
Il centro stella del trasformatore AT/MT è connesso a terra, lato MT, tramite pura
induttanza, realizzata tramite una bobina nota col nome di BOBINA PETERSEN.
In caso di corto fase terra la corrente di guasto si richiude sia attraverso le capacità di
esercizio delle fasi sane, sia attraverso la bobina Petersen. Se tale induttanza è
perfettamente accordata la corrente di guasto verso terra Ig si estingue, pertanto la
bobina Petersen è pure denominata bobina di auto estinzione 210
IMPIANTO DI TERRA
DA QUI
211
Nei sistemi TN l’impianto di terra è unico per tutto l’impianto.
Tensione di passo e
tensione di contatto
0,10 654
0,20 537
0,50 220
1,00 117
2,00 96
5,00 86
10,00 80
215
Norma CEI EN 50522 (CEI 99-3) – messa a terra per
impianti elettrici a tensioni maggiori di 1000 V c.a.
216
Norma CEI EN 50522 (CEI 99-3) – messa a terra per
impianti elettrici a tensioni maggiori di 1000 V c.a.
217
Grado di protezione IP (International Protection)
Per grado di protezione IP di un involucro si intende il livello di protezione
dell’involucro contro l’accesso a parti pericolose, contro la penetrazione di corpi solidi
estranei e contro l’ingresso di acqua.
Il grado di protezione di un involucro è identificato, conformemente a quanto prescritto
nella norma CEI EN 60529, dalle lettere IP (International Protection) seguite da due
cifre ed eventualmente da due lettere.
La lettera addizionale indica il grado di protezione per le persone contro l’accesso a parti
pericolose. La lettera addizionale è usata solo se la protezione effettiva contro l’accesso a
parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra caratteristica, in tal caso la
prima cifra viene sostituita da una x
218
Grado di protezione IP (International Protection)
220
Trasformatori
221
Motori asincroni
224
Dispositivi di protezione dell’impianto
contro le sovracorrenti
Fusibili MT e bt
225
Coordinamento dei dispositivi di protezione
Condutture
Si definisce sovraccarico la corrente che si stabilisce in un circuito e che ha un
valore superiore alla portata delle condutture.
La corrente di corto circuito è quella prodotta da un guasto con impedenza
trascurabile tra due punti di un circuito.
Le Norme C.E.I prescrivono la protezione delle condutture:
- nel caso di alimentazione di derivazioni con coefficiente di contemporaneità
minore di 1,
- nell’alimentazione di motori che possono essere soggetti a sovraccarichi
- nel caso di alimentazioni con presa e spina
- nel caso di installazioni in locali con pericolo d’incendio.
226
Coordinamento dei dispositivi di protezione
227
Reti elettriche
228
Caratteristiche del servizio
229
Buchi di tensione
230
Sovratensioni transitorie
Cause tipiche:
inserzione
intermittente di grossi
carchi, forni ad arco
Flicker
232
Variazione di forma - armoniche
Le armoniche sono tensioni o correnti con frequenza pari ad un multiplo intero
(ordine) della frequenza fondamentale di funzionamento del sistema elettrico (la
3° (150Hz) la 5° (250Hz) la 7° (350Hz) e così via), la cui presenza determina una
distorsione della forma d’onda della tensione di alimentazione.
Le armoniche, in un sistema di distribuzione, sono generate in minima parte dal
sistema stesso e, pere la maggior parte, da apparecchi utilizzatori con
caratteristiche tensione/corrente non lineare (computer, gli UPS, i regolatori
elettronici, i forni a microonde sistemi controllati da SCR e TRIAC, conversione
c.a./c.c., ecc.)
Esempio
dell’effetto delle
armoniche sulla
fondamentale
Armonica 233
Interruzioni transitorie
236
Bassissima tensione di sicurezza (SELV)
238
Bassissima tensione di sicurezza (SELV)
b) Separazione di
protezione verso gli
altri sistemi elettrici
Per separazione di
protezione si intende
un isolamento doppio
o rinforzato, oppure
uno schermo metallico
collegato a terra.
241
Bassissima tensione di protezione (FELV)
242
D. Lgs 37/2008 Imprese e progettisti
Norme per la sicurezza degli impianti
Regolamento concernente l'attuazione delle disposizioni in materia di
attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
Imprese esecutrici
Dichiarazione di conformità
244
… continua D. Lgs 37/2008 Imprese e progettisti
Progettisti
Per determinate categorie di impianto è obbligatoria la redazione di
un progetto da parte di professionisti iscritti all’albo professionale.
246
Aspetti elettrici e clinici dell’elettrocuzione
Folgorazione
Shock elettrico
La causa è il passaggio della corrente attraverso il corpo e la
conseguenza è lo stato di morte apparente, con arresto del respiro e dei
battiti del cuore, seguito dalla morte reale, qualora non intervenga un
adeguato pronto soccorso entro un tempo di alcuni minuti.
247
Aspetti elettrici e clinici dell’elettrocuzione
TETANIZZAZIONE
FIBRILLAZIONE CARDIACA
ARRESTO CARDIO ESPIRATORIO
USTIONI
249
La tetanizzazione
250
La fibrillazione cardiaca
251
L’arresto respiratorio
252
Le ustioni
Anche il corpo umano quando viene attraversato da
corrente si riscalda
Gli effetti lesivi della corrente elettrica dipendono dalle sue caratteristiche, in
primo luogo dalla sua intensità, legata alla resistenza che il corpo umano
presenta quando gli si applica una tensione (legge di Ohm), dal tipo (continua o
alternata), dalla durata di applicazione ed al percorso all’interno del corpo
umano.
253
La resistenza del corpo umano
Si riscontrano valori diversi da persona a persona
e per lo stesso individuo, dipende anche dalle
condizioni di salute; varia inoltre a seconda dei
punti dove viene misurata.
Nella tabella sono riportati i valori indicativi di
resistenza de corpo umano RB in funzione della
tensione, per un percorso mano-piedi, che non
sono superati dal 5% della popolazione.
256
Fibrillazione ventricolare con conseguente blocco cardiaco è il fenomeno più
grave ed irreversibile qualora non intervengano entro breve tempo,
trattamenti appropriati;
Per prolungare il tempo a disposizione risulta efficace la respirazione artificiale
ed il massaggio cardiaco.
Questo stato gravissimo si manifesta per valori di corrente superiori ai 70 mA.
e per durate oltre al minuto.
Ustioni dovute allo sviluppo di calore per effetto Joule o come conseguenza
dell’arco prodotto nei corto circuiti, determinano molto spesso lesioni
gravissime con rilevanti effetti generali.
257
Curva di sicurezza e tensioni non pericolose
260
Importante
La tecnica della rianimazione, nel caso in cui sono presenti solo lo stato di
incoscienza e l’immobilità del torace, consiste nel:
Ripristino del passaggio dell’aria nelle vie respiratorie
Respirazione artificiale bocca a bocca
261
Arresto respiratorio
vie aeree
chiuse
vie aeree
aperte
262
Respirazione bocca a bocca
Mantenendo la testa dell’infortunato nella posizione di estensione
posteriore:
Inspirare profondamente
Applicare la propria bocca a quella dell’infortunato
Chiudere le narici dell’infortunato stringendole con le dita della mano
che sta premendo sulla fronte
Insufflare con energia e brevemente con il ritmo del proprio respiro
(12-14 atti respiratori al minuto).
263
Arresto cardiocircolatorio
265
Nel caso di due soccorritori, uno effettuerà le insufflazioni, l’altro le
compressioni in rapporto di una insufflazione ogni cinque
compressioni (altre tecniche: due insufflazioni ogni 15
compressioni; 2 insufflazioni 30 compressioni; altre)
266