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A.S. 2015/16
DISPENSA DIDATTICA
Parte generale
(Fonte: Il sistema web learning della Regione Toscana – Formazione dei lavoratori ai
sensi dell’articolo 37 del decreto legislativo n. 81/2008)
Prevenzione e protezione – Parte generale (3180-TRQ-W)
Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
TRIO – Il sistema web learning della Regione Toscana
Prevenzione e protezione
Introduzione
Presentazione
Figura 1: L’immagine sintetizza la struttura della normativa in materia di salute e sicurezza e di prevenzione e protezione nei
luoghi di lavoro.
In questa sessione di studio, dopo una breve panoramica che inquadrerà il quadro normativo in
materia di salute e sicurezza sul lavoro, prenderemo in esame il tema della prevenzione e
protezione nei luoghi di lavoro.
In particolare illustreremo quali sono il campo di applicazione e le figure coinvolte dal D. Lgs.
81/2008 e i concetti rischio, danno, pericolo, prevenzione e protezione.
Obiettivi e temi
Obiettivi
Acquisire le conoscenze di base sul controllo di gestione attuato attraverso il budget.
Temi
• Panorama normativo
• Campo di applicazione del D. Lgs. 81/2008
• Concetto di danno
• Concetto di pericolo
• Concetto di rischio
• Prevenzione e protezione
• Valutazione del rischio
• Concetti di salute, infortunio e malattia
• Attrezzatture di lavoro
• Dispositivi di protezione individuale
• Segnaletica di sicurezza
Test di ingresso
Presentazione
Nelle pagine seguenti troverai i Test d’ingresso. Attraverso domande a risposta multipla, avrai
modo di confrontarti con gli argomenti che verranno trattati.
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Prevenzione e protezione – Parte generale (3180-TRQ-W)
Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
TRIO – Il sistema web learning della Regione Toscana
Una volta completati i test, sarai più consapevole delle conoscenze e competenze che possiedi
già in materia. Allo stesso tempo, avrai evidenziato quali sono gli argomenti che conosci poco o
affatto.
Test
Chi deve applicare le disposizioni necessarie a evitare o diminuire i rischi professionali
delle mansioni lavorative?
1. Il datore di lavoro
2. Gli addetti alla gestione emergenze
3. Il preposto
4. Tutti i lavoratori
5. I lavoratori che ne hanno contrattualmente l’obbligo
La risposta corretta è: tutti i lavoratori.
I lavoratori interinali e con contratto a progetto sono inclusi nel campo di applicazione del
D. Lgs. 81/2008?
1. Sì, nel D. Lgs. 81/2008 sono inclusi tutti i lavoratori e anche i soggetti ad essi equiparati
2. Sì, per i lavoratori con contratto a progetto è però necessario che la prestazione
lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente
3. Sì, a condizione che la durata del contratto di lavoro sia almeno di un anno
4. No, se non in casi eccezionali contrattualmente stabiliti
5. No, nel D. Lgs. 81/2008 sono inclusi solo i lavoratori con contratto a tempo
indeterminato
La risposta corretta è: sì, per i lavoratori con contratto a progetto è però necessario che la
prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente.
Prevenzione e protezione sono sinonimi?
1. Sì, entrambe agiscono per ridurre la probabilità che un evento accada
2. Sì, entrambe agiscono per ridurre l’entità del danno qualora accada
3. No, la prevenzione agisce prima che un evento accada, per ridurne la probabilità,
mentre la protezione dopo che è accaduto, per limitarne le conseguenze negative
4. No, la prevenzione agisce per ridurre la probabilità che un evento accada, mentre la
protezione agisce per ridurre l’entità del danno qualora accada
5. No, la prevenzione agisce per ridurre l’entità del danno qualora accada, mentre la
protezione agisce per ridurre la probabilità che un evento accada
La risposta corretta è: no, la prevenzione agisce per ridurre la probabilità che un evento accada,
mentre la protezione agisce per ridurre l’entità del danno qualora accada.
Studio
Panorama normativo
Iniziamo esaminando il panorama normativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Costituzione italiana
La tutela della salute dei lavoratori è garantita già dalla Costituzione italiana che all’art. 32
comma 1 cita: “ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse
della collettività ["] ”
Questo principio ha sempre ispirato la legislazione nazionale in materia di igiene e sicurezza sul
lavoro, che fin dagli anni ‘50 ha posto le basi per una normativa volta a garantire la sicurezza
di attrezzature, utensili e macchinari e l’igiene degli ambienti di lavoro.
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Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Normativa comunitaria
L’attenzione alle condizioni generali di sicurezza contraddistingue la più recente
normativa comunitaria che propone un punto di vista innovativo, teso a creare
nell’azienda una nuova cultura della sicurezza; in quest’ottica in Italia il D.Lgs.
626/94 assegna per la prima volta un ruolo attivo ai lavoratori, stabilendone il
diritto alla costante formazione, informazione e consultazione in materia di
igiene e sicurezza sul lavoro.
D. Lgs. 81/2008
A oggi è in vigore il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, detto anche Testo
Unico sulla Sicurezza. Questo decreto, in attuazione della Legge 3 agosto
2007, n. 123, ha riformato, riunito e armonizzato, abrogandole, le disposizioni
dettate dalle numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute sui
luoghi di lavoro, con l’obiettivo principale di garantire l’adeguarsi della vigente
legislazione all'evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del lavoro.
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Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Il decreto si applica a questi soggetti nel caso in cui facciano uso di laboratori, attrezzature di
lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, comprese le apparecchiature fornite di
videoterminali e limitatamente ai periodi in cui i soggetti sono effettivamente applicati alla
strumentazione o ai laboratori in questione.
Gli obblighi a carico del Datore di Lavoro scattano solo se la prestazione lavorativa si svolge nei
luoghi di lavoro del committente.
Gli obblighi della prevenzione e protezione sono a carico del datore di lavoro designato
dall’amministrazione presso il quale il lavoratore svolge la propria attività.
Il lavoratore autonomo ha l’obbligo di utilizzare le attrezzature e i Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI) forniti dal datore di lavoro in modo appropriato; munirsi di tessera di
riconoscimento se il lavoro viene svolto in un luogo in cui le attività avvengono in regime di appalto
o subappalto; osservare gli obblighi connessi ai contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione.
Danno e pericolo
Dopo la breve panoramica sulla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e sul campo
di applicazione del D.Lgs. 81/08, entriamo in maggiore dettaglio, considerando i concetti di danno
e pericolo.
Danno
Per danno si intende qualunque conseguenza negativa, ovvero lesione alla salute, derivante dal
verificarsi di un evento.
L’entità, ovvero la gravità, delle conseguenze del danno è chiamata magnitudo e può essere
intesa come una funzione del numero di soggetti coinvolti e del livello di danno a essi provocato.
Il danno alla persona può manifestarsi come malattia professionale o infortunio.
Pericolo
Il pericolo è la qualità o proprietà intrinseca di un determinato fattore (un oggetto, una sostanza,
una situazione) che ha la potenzialità di causare un danno alle persone. Il pericolo, quindi, ha
una componente oggettiva non legata a fattori esterni.
Concetto di rischio
Il rischio è la probabilità che accada un evento che può causare un danno alle persone.
Affinché questa probabilità si verifichi è necessaria l’esistenza di una sorgente di pericolo e della
possibilità che questa si trasformi in un danno.
Nel nostro caso, il pericolo è rappresentato dalla cassetta degli attrezzati posta in modo non
corretto sopra allo scaffale, il danno dall’infortunio che il lavoratore subisce in conseguenza della
caduta della cassetta degli attrezzi e il rischio dalla probabilità che la cassetta degli attrezzi cada
proprio mentre il lavoratore passa sotto di essa.
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Prevenzione e protezione – Parte generale (3180-TRQ-W)
Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Definizione di rischio
La definizione che dà di rischio il Testo Unico è la seguente: “ la
probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle
condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente
oppure alla loro combinazione ”.
I rischi possono essere di diversa natura:
• rischi per la sicurezza di natura infortunistica (strutturali, Figura 4: L’immagine
meccanici, elettrici, termici ecc.); rappresenta le diverse
• rischi per la salute di natura igienico-ambientale (biologici, tipologie di rischi: elettrici,
meccanici, chimici, biologici
chimici, cancerogeni);
ecc.
• rischi per la salute e la sicurezza di natura trasversale
(stress lavoro correlato ecc.).
Il datore di lavoro deve valutarne l’ esistenza e l’ entità e adoperarsi per annullarli o, perlomeno,
ridurli al minimo.
I concetti di rischio e pericolo sono collegati, poiché il pericolo non può essere
V F
eliminato finché esiste una sorgente di rischio.
L’affermazione è falsa: è il rischio che non può essere eliminato poiché esiste una sorgente di
pericolo.
Prevenzione e protezione
I fattori che contribuiscono al verificarsi di infortuni e/o malattie sul lavoro sono numerosi.
Alcuni più prevedibili, e dunque identificabili, altri meno. Tutti, però, sono riconducibili a 3
categorie:
• l’uomo;
• i macchinari e le attrezzature;
• l’ambiente.
Il Testo Unico per la Sicurezza sui luoghi di lavoro prevede l’adozione di strumenti che possono
prevenire l’accadimento di un incidente e/o proteggere il lavoratore da un infortunio o da una
malattia.
Figura 5: La prevenzione e protezione dagli infortuni prevista dal Testo Unico agisce sulle 3 categorie.
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Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Prevenzione
La prima e principale misura di prevenzione è la valutazione dei rischi, intesa non solo come il
mero processo d’identificazione, misurazione e valutazione del rischio, ma come l’adempimento di
assoluta centralità per garantire l’efficacia degli strumenti di tutela della salute e sicurezza dei
lavoratori.
Ma cosa s’intende per prevenzione e quali sono le misure da adottare secondo il Decreto?
Prevenzione
Il Testo Unico della sicurezza (D. Lgs. 81/08) definisce la prevenzione (art. 2 comma n) come il
complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,
l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute
della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno.
Misure
Costituiscono misure di prevenzione:
• la formazione, l’informazione e l’addestramento dei lavoratori;
• la progettazione, la costruzione e il corretto utilizzo dei luoghi di lavoro, delle
attrezzature e degli impianti;
• la prevenzione, o l’evitamento, di situazioni di pericolo che possano causare danni,
adottando comportamenti, istruzioni operative e procedure adeguate e sicure;
• l’adozione di modelli (sistemi) di organizzazione e gestione conformemente alle Linee
guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)
del 28/09/2011 e s.m.i. o al British Standard OHSAS 18001:2007.
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Figura 7: L’immagine mostra tre figure umane stilizzate, rappresentative dei concetti di salute, infortunio e malattia.
Protezione
Abbiamo analizzato il concetto di prevenzione e i concetti ad essa correlati, ora passiamo alla
protezione, in particolare agli strumenti di protezione che si dividono in strumenti di protezione
attiva e passiva.
Strumenti di protezione attiva
Gli strumenti di protezione attiva sono quelli
che necessitano dell’intervento umano
per essere efficaci.
Ne sono esempi i dispositivi di protezione
individuale (DPI), come i caschi e le scarpe Figura 8: Casco di protezione e sensore antincendio
antinfortunistiche, i mezzi di estinzione
portatile (estintori manuali o carrellati) e la cartellonistica di sicurezza.
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Attrezzature di lavoro
Consideriamo ora le attrezzature di lavoro.
Queste devono rispondere ai requisiti minimi di sicurezza
prescritti nel Decreto Legislativo 81 del 2008. Solo così, infatti,
è garantito l’ utilizzo senza rischi per la salute e la
sicurezza dei lavoratori.
Nel caso in cui le attrezzature di lavoro non siano in grado di
garantire l’obiettivo della prevenzione dagli infortuni,
eliminando totalmente i rischi alla fonte o riducendoli a un
livello trascurabile, occorre adottare misure di protezione che
integrino quelle di prevenzione.
Figura 9: Dispositivi di protezione individuale Le misure di protezione integrative sono rappresentate da:
(guanti, cuffie, occhiali e casco protettivi) e
segnaletica di sicurezza • dispositivi di protezione individuale;
• segnaletica di sicurezza.
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Figura 13: L’immagine mostra un carrello elevatore con operatore ed un carrello elevatore senza operatore.
Figura 14: L’immagine illustra e descrive i dispositivi di protezione individuale e quelli che, secondo l’art. 74 del Decreto, non
sono da considerarsi tali.
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Prima categoria
I DPI di prima categoria sono quelli destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici
di lieve entità (come azioni lesive con effetti superficiali prodotte da strumenti meccanici, prodotti
per la pulizia, contatto o urti con oggetti caldi, ordinari fenomeni atmosferici ecc.).
Devono essere muniti della marcatura CE.
Seconda categoria
I DPI di seconda categoria sono quelli che non rientrano nelle altre due categorie.
Devono essere muniti della marcatura CE e dell’ attestato di certificazione.
Terza categoria
I DPI di terza categoria sono quelli destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni
gravi e di carattere permanente (come quelli destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto, gli
apparecchi di protezione respiratoria filtranti, quelli di protezione dalle aggressioni chimiche ecc.).
Devono essere muniti della marcatura CE e dell’ attestato di certificazione.
Per i dispositivi di terza categoria, così come per i DPI di protezione dell’udito, è obbligatoria la
presenza di istruzioni all’uso
Figura 15: L’immagine mostra la tabella per la scelta dell’elmetto di protezione in funzione dei rischi.
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V F Non è mai consentito l’utilizzo di uno stesso DPI da parte di più persone
F - I DPI sono generalmente ad uso personale, salvo casi particolari in cui, comunque, il
datore di lavoro deve garantire il mantenimento dei requisiti minimi d’igiene del dispositivo.
Al termine dell’utilizzo, la riconsegna dei DPI deve avvenire con procedure
V F
aziendali stabilite dal datore di lavoro
V - I lavoratori, al termine dell’utilizzo, i DPI devono essere riconsegnati secondo le procedure
aziendali stabilite dal datore di lavoro.
Segnaletica di sicurezza
Prendiamo infine in esame la segnaletica di sicurezza.
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Comunicazione verbale
La comunicazione verbale deve essere breve, semplice e chiara, fare uso di parole chiave (“via”,
“alt”, “ferma” ecc.). Può essere diretta (impiego della voce umana) o indiretta (voce umana o
sintesi vocale diffusa da un mezzo appropriato).
Segnale gestuale
Il segnale gestuale deve essere preciso, semplice, ampio, facile da eseguire e da comprendere
e nettamente distinto da un altro segnale gestuale.
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Figura 20: L’immagine descrive la struttura della materia trattata nel D. Lgs. 81/2008 e nell’Accordo Conferenza Unificata 221 del
21/12/2011.
Obiettivi e temi
Obiettivi
Acquisire le conoscenze di base sull’organizzazione della prevenzione aziendale per la tutela e la
sicurezza sui luoghi di lavoro.
Temi
• Misure di tutela e sicurezza
• Soggetti della prevenzione
• Strumenti per la prevenzione
Test di ingresso
Presentazione
Nelle pagine seguenti troverai i Test d’ingresso. Attraverso domande a risposta multipla, avrai
modo di confrontarti con gli argomenti che verranno trattati.
Una volta completati i test, sarai più consapevole delle conoscenze e competenze che possiedi
già in materia. Allo stesso tempo, avrai evidenziato quali sono gli argomenti che conosci poco o
affatto.
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Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Test
Quale fra le seguenti normative è vigente e tratta la materia della salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro?
1. D. Lgs. 626 del 1994
2. D. Lgs. 494 del 1996
3. D. Lgs. 277 del 1991
4. D. Lgs. 81 del 2008
5. Dpr. 547 del 1955
La risposta corretta è: la normativa vigente in merito alla materia della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro è il D. Lgs. 81 del 2008 che abroga tutte le altre normative/risposte e riordina e
coordina gli argomenti contenuti nelle medesime, in un unico testo.
Quale, fra le seguenti attività, non è una misura di tutela generale per la salute e la sicurezza
nei luoghi di lavoro?
1. Sanzionare il personale
2. Informare il personale
3. Valutare i rischi
4. Informare il personale
5. Manutenere le attrezzature
La risposta corretta è: sanzionare il personale non è una misura di tutela generale per la salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro perché la sanzione non rappresenta una misura di tutela ma un
provvedimento disciplinare che punisce il lavoratore per aver disatteso una norma.
Quale fra le seguenti figure non è un soggetto della prevenzione?
1. Datore di lavoro
2. Consulente del lavoro
3. Organismo paritetico
4. Preposto
5. Responsabile del servizio di prevenzione e protezione
La risposta corretta è: il consulente del lavoro, che si occupa di tutt’altra materia, non è fra le figure
previste dal D. Lgs. 81/08 tra quelle soggette alla prevenzione e, quindi, non ha nessuno specifico
diritto ne’ obbligo in materia di salute e sicurezza.
Studio
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Figura 21: L’immagine indica che il D. Lgs. 81/08 in materia di salute e sicurezza contiene tutte le norme sviluppate dal 1950 in
poi e per questo si chiama Testo Unico (le misure di tutela della salute sono indicate nell’art. 15).
I soggetti coinvolti nel processo di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro sono:
• tutti coloro che sono tenuti ad applicare i principi del Testo Unico
sulla Sicurezza;
• tutti coloro che ottengono dei benefici dalla sua applicazione.
Figura 22: L’immagine
Solo grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati si può realizzare raffigura un gruppo di
lavoratori.
infatti l’obiettivo della norma: prevenire i rischi per la salute e lavorare in
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luoghi sicuri.
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Figura 23: L’immagine mostra i soggetti coinvolti nella prevenzione e le relazioni che intercorrono tra questi.
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Soggetti e strumenti
Gli strumenti in grado di tutelare la sicurezza dei luoghi di lavoro e la salute dei lavoratori sono:
valutazione dei rischi; riunione periodica di sicurezza; sorveglianza sanitaria; informazione
e formazione dei lavoratori. Indica per ogni strumento i soggetti che lo utilizzano.
Completa le frasi e seleziona “Conferma”.
Il Documento di Valutazione dei Rischi viene elaborato dal ________________________, in
collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
(R: datore di lavoro)
L’informazione e formazione dei lavoratori è fornita dal datore di lavoro con il supporto del
____________________________.
(R: servizio di prevenzione e protezione)
La sorveglianza sanitaria viene effettuata dal ____________________.
(R: medico competente)
Riepilogo
Organizzazione della prevenzione aziendale
In questa sessione di studio hai acquisito le conoscenze di base sull’organizzazione della
prevenzione aziendale per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro
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Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Gli obblighi dei soggetti della prevenzione e il sistema istituzionale – Parte generale (3180-TRQ-W)
Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Figura 26: L’immagine descrive gli obblighi previsti dal Testo Unico in materia di sicurezza e i principali organi di vigilanza previsti
dal sistema istituzionale.
In questa sessione di studio analizzeremo gli obblighi previsti dal Testo Unico in materia di
sicurezza e vedremo quali sono gli organi di vigilanza, controllo ed assistenza.
In particolare illustreremo gli obblighi generali e particolari dei soggetti coinvolti, le
responsabilità amministrative per le imprese e le sanzioni previste in caso di violazione di
quanto indicato dal Testo Unico.
Presenteremo poi i principali organi di vigilanza, controllo ed assistenza previsti dal sistema
istituzionale.
Obiettivi e temi
Obiettivi
Acquisire le conoscenze di base sugli obblighi previsti dal Testo Unico in materia di salute e
sicurezza sui luoghi di lavoro, sulle relative sanzioni in caso di violazione e conoscere i principali
enti/organi del sistema istituzionale.
Temi
• Obblighi generali
• Responsabilità amministrativa delle imprese
• Obblighi particolari
• Organi di vigilanza, controllo ed assistenza
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Gli obblighi dei soggetti della prevenzione e il sistema istituzionale – Parte generale (3180-TRQ-W)
Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Test di ingresso
Presentazione
Nelle pagine seguenti troverai i Test d’ingresso.
Attraverso domande a risposta multipla, avrai modo di confrontarti con gli argomenti che verranno
trattati.
Una volta completati i test, sarai più consapevole delle conoscenze e competenze che possiedi
già in materia. Allo stesso tempo, avrai evidenziato quali sono gli argomenti che conosci poco o
affatto.
Test
Gli obblighi del datore di lavoro sono delegabili?
1. Gli obblighi del datore di lavoro non sono in alcun caso delegabili
2. Gli obblighi del datore di lavoro sono delegabili tranne la valutazione dei rischi e la
nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione
3. Gli obblighi del datore di lavoro sono sempre delegabili attraverso la delega di funzioni
4. Gli obblighi del datore di lavoro sono delegabili ma solo al responsabile del servizio di
prevenzione e protezione
5. Gli obblighi del datore di lavoro sono delegabili solo in caso di dimostrata necessità
La risposta corretta è: gli obblighi del datore di lavoro sono delegabili, attraverso la delega delle
funzioni, tranne la valutazione dei rischi e la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e
protezione.
La responsabilità delle imprese è ti tipo:
1. Penale
2. Civile
3. Amministrativa
4. Amministrativa o penale dipende dal tipo di reato commesso
5. amministrativa o civile dipende dal tipo di reato commesso
La risposta corretta è: la responsabilità delle imprese, anche se presenta analogie con quella di
tipo penale poiché deriva da un reato, è di tipo amministrativo
1. Il DUVRI è un documento statico che, una volta redatto, non necessita di aggiornamenti
2. Il DUVRI non deve essere necessariamente allegato al contratto di appalto o d’opera
3. Il DUVRI è redatto da un organismo preposto esterno all’azienda
4. La redazione del DURI è sempre obbligatoria
5. Il DUVRI deve indicare le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi da
interferenze
La risposta corretta è: il DUVRI deve indicare le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo i
rischi da interferenze, è un documento dinamico e deve essere allegato al contratto di appalto. La
redazione del DUVRI non è obbligatoria in caso di appalto di servizi di natura intellettuale, mere
forniture di materiali o attrezzature e in caso di lavori o servizi di durata superiore ai 2 giorni.
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Gli obblighi dei soggetti della prevenzione e il sistema istituzionale – Parte generale (3180-TRQ-W)
Formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 del D.Leg. 81/08
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Studio
Figura 27: L’immagine descrive gli obblighi generali previsti dall’art. 18 del D. Lgs. 81/08 a carico del datore di lavoro.
Il dovere centrale del datore di lavoro è la tutela della sicurezza e della salute del lavoratore
sul posto di lavoro. Lo strumento per realizzarla è l’organizzazione del servizio di prevenzione e
protezione.
L’articolo 18 del Decreto Legislativo 81 prevede quali sono gli obblighi per il datore di lavoro e il
dirigente (ove presente):
• designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e
pronto soccorso;
• adempiere agli obblighi di formazione, informazione e addestramento dei lavoratori;
• fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale;
• designare il medico competente per le attività per cui è dovuta la sorveglianza
sanitaria;
• elaborare il Documento di Valutazione dei Rischi e consegnarne una copia ai
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
• adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei
luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato;
• richiedere l’ osservanza da parte dei lavoratori delle norme vigenti, delle
disposizioni aziendali e l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale, DPI;
• affidare specifici compiti solo ai lavoratori di cui si conoscono le capacità e le
condizioni in rapporto alla loro salute e sicurezza.
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specifica natura delle funzioni delegate nonché la l’autonomia di spesa necessaria per
l’espletamento della delega.
Delegare significa affidare parte del proprio lavoro ad un’altra persona. In materia di sicurezza sul
lavoro chi assume la delega assume anche la responsabilità.
Il datore di lavoro è comunque obbligato a vigilare sulla corretta attuazione delle funzioni
delegate.
Figura 29: L’immagine descrive gli obblighi non derogabili del datore di lavoro.
Figura 30: L’immagine mostra uno schema in cui sono indicati tutti i soggetti coinvolti nel processo di valutazione e prevenzione
dei rischi.
Preposto
I preposti devono sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle
disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, informando i diretti superiori delle
eventuali inadempienze. Per svolgere questa mansione i preposti sono tenuti a frequentare corsi
di formazione specifici. (Art. 19 D. Lgs. 81/2008)
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È obbligato al segreto sulle notizie di cui venisse a conoscenza nell’esercizio delle proprie funzioni
e non può ricoprire anche il ruolo di componente del servizio di prevenzione e protezione. (Art. 50
comma 6 del D. Lgs. 81/2008)
Fabbricanti e fornitori Figura 31: L’immagine mostra un lavoratore con caschetto in testa e chiave
inglese in mano.
I fabbricanti e i fornitori hanno l’obbligo
di fabbricare, vendere, noleggiare e
concedere in uso attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuale e impianti conformi alle
disposizioni vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. (Art. 23 D. Lgs. 81/2008).
Installatori e montatori
Gli installatori e i montatori di impianti e attrezzature di lavoro devono attenersi alle norme di salute
e sicurezza sul lavoro e alle istruzioni impartite dai fabbricanti di quanto posto in opera. (Art. 24 D.
Lgs. 81/2008)
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Figura 32: L’immagine descrive gli obblighi del datore di lavoro in caso di lavori, servizi e forniture affidati a imprese o lavoratori
autonomi.
Caso 1
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• in caso di lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni.
Questo fatto salvo che i lavori o i servizi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti
cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o altri lavori a rischio elencati nell’allegato XI del D.
Lgs. 81/08.
Caso 2
La redazione del documento non è obbligatoria nel caso in cui non esistano interferenze. È
però necessario che nei contratti di appalto questo venga esplicitato: in tal modo si attesta che la
valutazione delle interferenze è stata effettuata ma è stata considerata inesistente così come, di
conseguenza, i costi relativi.
Caso 3
Non è obbligatorio redigere il DUVRI qualora il datore di lavoro non abbia la disponibilità
giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto.
Figura 35: L’immagine descrive i temi che devono essere affrontati nella stesura del Documento Unico di Valutazione dei Rischi e
il percorso logico seguito.
I contenuti del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenze devono seguire un
semplice percorso logico:
• identificazione delle situazioni di rischio e pericoli interferenziali;
• valutazione dei rischi conseguenti;
• individuazione delle misure di tutela.
Il documento si completa con l’ anagrafica della committenza e degli appaltatori, in modo che i
destinatari del documento possano disporre dei contatti necessari alla cooperazione e alla
prevenzione degli infortuni.
questo momento, secondo l’art. 25 septies della normativa, quello di omicidio colposo e lesioni
gravi o gravissime.
Ogni reato accertato in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha perciò conseguenze sia per
il soggetto che lo commette sia per l’impresa di cui questo fa parte.
• UNI-INAIL, elaborato secondo le “Linee guida Figura 38: Sanzione. Occorre prestare
UNI-INAIL per un Sistema di Gestione della Salute attenzione.
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Figura 39: L’immagine mostra un diagramma di flusso in cui sono rappresentate in sequenza le 4 fasi di creazione di un modello
organizzativo.
Pianificare
La fase di pianificazione consiste nel formulare ed esplicitare una politica in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
Fare
La fase del fare si occupa di prevedere e perseguire obiettivi concreti di miglioramento in materia
di salute e sicurezza sul lavoro.
Controllare
La fase del controllare consiste nel pianificare e procedurare i comportamenti da adottare per
perseguire gli obiettivi formalizzati.
Attuare
Nella fase di attuazione si procede con il verificare il raggiungimento degli obiettivi e aggiornare
conseguentemente il modello.
Responsabilità amministrativa delle imprese: adozione e attuazione dei modelli
Secondo l’articolo 30 del Testo Unico sulla Sicurezza le imprese che intendano, non solo adottare
ma anche attuare efficacemente il modello di organizzazione e gestione, devono adempiere
determinati o bblighi.
In particolare, gli obblighi a cui attenersi sono i seguenti:
1. rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti,
luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
2. attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e
protezione conseguenti;
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Obblighi particolari
Il Testo Unico, oltre agli obblighi generali, prevede obblighi particolari che riguardano:
• impianti e apparecchiature elettriche;
• cantieri temporanei e mobili;
• segnaletica di salute e sicurezza;
• movimentazione manuale di carichi;
• attrezzature con video terminale;
• luoghi di lavoro;
• attrezzature;
• dispositivi di protezione individuale.
Figura 41: L’immagine descrive e illustragli obblighi particolari previsti dal Testo Unico in materia di salute e sicurezza
raggruppandoli in otto categorie.
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• INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro);
• IPSEMA (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo).
Questi enti offrono consulenza alle aziende e si occupano della progettazione ed erogazione di
percorsi formativi in materia di salute e sicurezza, della promozione e divulgazione della cultura
della salute e della sicurezza del lavoro formulando anche pareri e proposte della normazione
tecnica in materia.
Sanzioni
La violazione delle norme contenute nel Testo Unico sulla
Sicurezza prevede due tipi di sanzioni: arresto o ammenda.
In seguito alla contestazione da parte dell’Organo di
Vigilanza, viene avviata l’ azione penale con la
comunicazione del reato al Pubblico Ministero.
L’Organo di Vigilanza, che assume la funzione di Polizia
Giudiziaria, impartisce delle prescrizioni al destinatario della
sanzione.
Se le prescrizioni sono attuate nei tempi e nei modi stabiliti, l’
azione penale si conclude e si è ammessi al pagamento Figura 46: L’immagine raffigura dei libri su
dell’ammenda. Altrimenti l’azione penale prosegue. cui è appoggiato un martello da giudice.
Arresto e ammenda
Il Testo Unico prevede delle situazioni in cui le sanzioni sono applicate in via esclusiva: si tratta dei
casi di arresto e di ammenda.
L’art. 55 comma 2 stabilisce che l’arresto sia applicato in via esclusiva quando il datore di lavoro
omette di effettuare la valutazione dei rischi e di adottare il documento relativo nelle aziende
caratterizzate da rilevante complessità o da rischi particolarmente elevati.
L’ammenda, invece, è applicata in via esclusiva per i seguenti soggetti:
• per il datore di lavoro che non redige il documento di valutazione dei rischi o lo redige
in modo non conforme alle disposizioni – art. 55 comma 3;
• per il preposto che non frequenta i corsi di formazione previsti dal Decreto – art. 56
comma 1c;
• per tutti i soggetti che nelle zone di lavoro a rischio esposizione ad agenti biologici
assumono cibi e bevande, fumano, applicano cosmetici – art. 286
Figura 47: L’immagine descrive i casi per i quali il Testo Unico prevede l’arresto o l’ammenda.
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