Parte 2 seconda
3 Misure di protezione
MISURE DI PROTEZIONE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
(DPI) - DEFINIZIONE DI DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE,
OBBLIGO DI USO E REQUISITI DEI DPI (dal D. Lgs. 81/2008 artt. 74, 75, 76)
Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro,
nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
OBBLIGO DI USO: i DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono
essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi
di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del
lavoro.
I DPI DEVONO ESSERE:
adeguati al rischio da prevenire, senza che possa comportare di per sé un rischio
maggiore;
adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;
adatti alle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore;
adatti all’utilizzatore, secondo le sue necessità.
In caso di rischi multipli, che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi devono
essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria
efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.
Per chi, come l'OSS, opera all'interno di strutture socio-sanitarie ed ospedali esiste un
rischio chimico, biologico e fisico. Questo comporta l'adozione di misure per la
protezione e prevenzione come l'uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI) da
parte del personale.
Spesso, l'OSS durante lo svolgimento delle proprie mansioni si trova ad affrontare un
rischio dovuto all'esposizione ad agenti biologici e chimici che possono arrecare
danno alle vie respiratorie, come l'uso di disinfettanti, prodotti per la sterilizzazione e
contatto con veicoli di infezioni. In questo caso l'obiettivo dei DPI da indossare deve
essere quello di rendere respirabile l'aria dell'ambiente in cui si opera e che potrebbe
aver subito contaminazioni.
4 Segnaletica di Sicurezza
Il sistema informativo deve essere standardizzato, allo scopo di ovviare alle difficoltà
dovute alla eventuale presenza di persone prive di un linguaggio comune, oppure
affette da menomazioni sensoriali (deficit visivi e/o uditivi).
La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di fornire ai lavoratori le informazioni
essenziali sulle caratteristiche dei pericoli presenti in un dato contesto di lavoro anche
se deve essere intesa come “punto di arrivo”, sia pure obbligatorio, di una più
complessa attività di informazione dei lavoratori.
Ai fini del presente argomento si intende per:
a) segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro, di seguito indicata
segnaletica di sicurezza: una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o
ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione
concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, a seconda dei
casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione
verbale o un segnale gestuale;
b) segnale di divieto: un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre
o causare un pericolo;
c) segnale di avvertimento: un segnale che avverte di un rischio o pericolo;
d) segnale di prescrizione: un segnale che prescrive un determinato comportamento;
e) segnale di salvataggio o di soccorso: un segnale che fornisce indicazioni relative
alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio;
f) segnale di informazione: un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle
specificate alle lettere da b) ad e):
g) cartello: un segnale che, mediante combinazione di una forma geometrica, di
colori e di un simbolo o pittogramma, fornisce una indicazione determinata, la cui
visibilità è garantita da una illuminazione di intensità sufficiente;
h) cartello supplementare: un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo
indicato alla lettera g) e che fornisce indicazioni complementari;
i) colore di sicurezza: un colore al quale è assegnato un significato determinato;
l) simbolo o pittogramma: un'immagine che rappresenta una situazione o che
prescrive un determinato comportamento, impiegata su un cartello o su una superficie
luminosa;
m) segnale luminoso: un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale
trasparente o semitrasparente, che è illuminato dall'interno o dal retro in modo da
apparire esso stesso come una superficie luminosa;
n) segnale acustico: un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un apposito
dispositivo, senza impiego di voce umana o di sintesi vocale;
o) comunicazione verbale: un messaggio verbale predeterminato, con impiego di
voce umana o di sintesi vocale;
p) segnale gestuale: un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma
convenzionale per guidare persone che effettuano manovre implicanti un rischio o un
pericolo attuale per i lavoratori.
5 I segnali di Sicurezza
I segnali di sicurezza NON devono essere MAI RIMOSSI, anche in caso di ordinaria
manutenzione;
sono di 4 diversi colori (rosso, giallo, azzurro e verde);
devono essere posti calcolando l’angolo di visuale dell’utente.
Tabella - Significato dei colori di sicurezza
Descrizione
Colore
Forma
Funzione
ANTINCENDIO
ROSSO
pittogramma bianco su fondo rosso; il rosso deve coprire almeno il 50% della
superficie del cartello
QUADRATA O RETTANGOLARE
Indicazione ed ubicazione attrezzature antincendio
SALVATAGGIO O SOCCORSO, SICUREZZA
VERDE
pittogramma bianco su fondo verde; il verde deve coprire almeno il 50% della
superficie del cartello
QUADRATA O RETTANGOLARE
fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di
salvataggio
AVVERTIMENTO
GIALLO
pittogramma nero su fondo giallo; bordo nero il giallo deve coprire almeno il 50%
della superficie del cartello
TRIANGOLARE
avverte di un rischio o pericolo
PRESCRIZIONE
AZZURRO
pittogramma bianco su fondo azzurro; l\'azzurro deve coprire almeno il 50% delal
superficie del cartello
ROTONDA
prescrive un determinato comportamento o obbliga ad indossare un dispositivo di
protezione individuale
DIVIETO, PERICOLO
ROSSO
pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra
lungo il simbolo, con un\'inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il
35% della superficie del cartello)
ROTONDA
ha la funzione di vietare un comportamento che potrebbe far correre o causare
pericolo
INFORMAZIONE
VARI
VARIE
fornisce indicazioni diverse
SUPPLEMENTARI
NERO
se su fondo bianco o su fondo giallo
BIANCO
se su fondo di colore di sicurezza (escluso il giallo)
RETTANGOLARE
fornisce indicazioni supplementari
6 Gestione delle Emergenze
RISCHI GENERICI- GESTIONE DELLE EMERGENZE
Il datore di lavoro designa preventivamente i lavoratori destinati alla gestione della
prevenzione incendi e del primo soccorso all’interno dell’organizzazione.
A tale scopo un numero di soggetti adeguato alle dimensioni dell’organizzazione
viene formato attraverso corsi specifici ed entra a fare parte della squadre cosiddette
di “PREVENZIONE INCENDI” e “PRIMO SOCCORSO”.
Tutti gli altri soggetti presenti all’interno della struttura, in caso di emergenza, sono
tenuti a fare riferimento al suddetto personale ed alle indicazioni da questo fornite.I
nominativi del personale facente parte delle squadre sono reperibili presso ciascuna
struttura segnalati da apposita cartellonistica che contiene anche i recapiti degli
addetti e altri numeri utili:
VVF 115
PRONTO SOCCORSO 118
PRONTO INTERVENTO 112 o 113
COORDINATORE DELLE EMERGENZE
L’addetto incaricato di effettuare la chiamata di emergenza a uno dei numeri sopra
riportati deve seguire le indicazioni che seguono:
CONTENUTO CHIAMATA
- nome e cognome propri;o recapito telefonico;
- indirizzo dettagliato per accesso mezzi di soccorso;
- tipo di edificio dimensioni approssimative dell’altezza (p.es. numero dei piani);
- tipo di emergenza (incendio, fuga di gas tossici, scoppio, ecc...);
- eventuale presenza di infortunati.