DIRIGENTE
DIRIGENTE (es. il vicepreside o il direttore di plesso):
• BRACCIO DESTRO del datore di lavoro
• condivide tutti gli obblighi col datore di lavoro (eccetto OBBLIGHI INDELEGABILI)
• DIRIGE l'attività lavorativa
PREPOSTO
PREPOSTO (es. capofficina, capocantiere, il coordinatore di personale scolastico ausiliario, gli
insegnanti di area scientifica o tecnica, responsabili dei laboratori)=
• è un LAVORATORE come gli altri
• ha funzioni di CONTROLLO DEGLI ALTRI LAVORATORI
L'RLS:
• è consultato dal datore di lavoro riguardo a:
◦ VALUTAZIONE DEI RISCHI
◦ MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
◦ NOMINE DI RSPP, MEDICO COMPETENTE e ADDETTI ALLE EMERGENZE
• PORTAVOCE DEI LAVORATORI e formula PROPOSTE per il miglioramento delle condizioni di
salute e sicurezza;
• Può accedere a TUTTI I LUOGHI DI LAVORO;
• Può consultare tutti i DOCUMENTI RELATIVI ALLA SICUREZZA;
• Si rapporta con le AUTORITA' COMPETENTI (come ASL);
• Partecipa alle RIUNIONI PERIODICHE convocate dal datore di lavoro;
MEDICO COMPETENTE
MEDICO COMPETENTE:
• Nominato dal DATORE DI LAVORO per effettuare la SORVEGLIANZA SANITARIA (nella scuola
è scelto dal preside fra DIPENDENTI di strutture pubbliche o private e fra LIBERI
PROFESSIONISTI iscritti in un apposito elenco);
TIPI DI RISCHIO:
• Movimentazione manuale di carichi e movimenti ripetuti degli arti superiori;
• Attività svolta al videoterminale (attività settimanale complessiva di almeno 20 ore)
• Esposizione ad agenti fisici (vibrazioni, rumore,
• Esposizione a sostanze pericolose (chimiche, cancerogene, mutagene, sensibilizzanti...);
Il SPP:
• Affianca il datore di lavoro;
• Aiuta nella VALUTAZIONE DEI RISCHI: individua tutti i FATTORI DI RISCHIO;
• Aiuta a PROGRAMMARE le attività di protezione e prevenzione: discute COME
AFFRONTARE I FATTORI DI RISCHIO (stabilendo misure preventive o protettive, o l'uso di
sistemi di controllo);
RSPP e ASPP:
• Il RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE E PREVENZIONE (RSPP) è eletto (in maniera
indelegabile) dal DATORE DI LAVORO, mentre la nomina degli ADDETTI AL SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) può essere delegata a un dirigente;
• Possono essere figure INTERNE O ESTERNE all'azienda;
• Devono possedere un titolo di studio non inferiore a SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE;
RSPP:
• Coordina il servizio;
• Risponde al datore di lavoro;
• Collabora alla VR
• Programma gli interventi di prevenzione e protezione
ASPP:
• Supportano RSPP;
Mettere a conoscenza lavoratori di rischi, pericoli, norme e buone prassi = ambiente di lavoro sano
e sicuro. Contribuire alla sicurezza è dovere di tutti.
SANZIONI per lavoratori che non ottemperano obblighi.
Art. 36 del TESTO UNICO prescrive che il DATORE DI LAVORO deve fornire al lavoratore
informazioni, dai rischi per SALUTE E SICUREZZA connessi all'attività dell'impresa in generale, a
quelli specifici dell'attività del lavoratore, alle procedure di PRIMO SOCCORSO, LOTTA
ANTINCENDIO ed EVACUAZIONE.
MODALITA' DI FORMAZIONE
DATORE DI LAVORO organizza e programma informazione e formazione in base ai RISCHI RILEVATI,
conformemente alla legislazione.
Contenuti declinati in base a:
- Differenze d'età e provenienza e genere
- Tipologia contrattuale
Formazione DURANTE ORARIO DI LAVORO E GRATUITA PER I LAVORI. Deve essere RIPETUTA
PERIODICAMENTE.
Il percorso di articola
1) MODULO GENERALE: durata di 4 ORE
2) MODULO SPECIFICO (dipende dal rischio dell'attività svolta): 4 ore per RISCHIO BASSO, 8 ore per
RISCHIO MEDIO e 12 ore per RISCHIO ALTO
3) (in alcuni casi) è previsto ADDESTRAMENTO
Es. Caso in cui si deve imparare l'uso corretto di attrezzature, macchine, sostanze, dispositivi (di
protezione e non), procedure di lavoro.
Un piccolo addestramento può essere PROVA DI EVACUAZIONE.
SORVEGLIANZA SANITARIA
Articolo 15 prevede CONTROLLO SANITARIO DEI LAVORATORI.
Se la VR mette in evidenza rischi per la salute, il datore di lavoro deve nominare MEDICO
COMPETENTE e attivare la SORGEGLIANZA SANITARIA (SS)
SS è un obbligo sia per datore di lavoro che lavoratore. Il lavoratore deve essere informato dal
MEDICO COMPETENTE degli esiti degli accertamenti e può ricevere, su richiesta, copia della
documentazione. Il lavoratore non può usare le visite per scopi personali.
In alcuni casi sono previste visite per verificare l'ASSENZA DI ALCOLDIPENDENZA o di ASSUNZIONE
DI SOSTANZE PSICOTROPE E STUPEFACENTI.
La base è la Valutazione dei rischi
In base ai rischi ci sono obblighi e modalità di applicazione differenti.
In qualsiasi azienda il datore di lavoro deve effettuare una corretta valutazione dei rischi
individuando le FONTI DI PERICOLO.
Il datore di lavoro deve attuare le misure di prevenzione e protezione, ma il datore di lavoro deve
rivolgersi a ESPERTI DEL SETTORE che collaborino con lui.
PERICOLO = proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore di poter causare dei danni;
RISCHIO = probabilità con cui possa sopraggiungere un potenziale danno nelle condizioni di
impiego o di esposizione a un determinato fattore o agente, oppure alla loro combinazione;
In un ambiente di lavoro possono esserci più fonti di pericolo, ma non è detto che la loro presenza
indichi automaticamente un rischio. Perchè si concretizzi un rischio serve INTERAZIONE DIRETTA
FRA PERICOLO E PERSONE ESPOSTE (quanto una persona è esposta a un rischio? In che modo
avviene l'interazione)
RISCHIO:
1) Nel rapporto dell'uomo con la fonte di rischio possa verificarsi una situazione accidentale che
implica un danno;
2) Gravità del danno stesso che è indicata come MAGNITUDO;
Analizzare le condizioni di rischio significa analizzare tutti quegli elementi di tipo tecnico,
organizzativo, procedurale, comportamentale che possono in qualche modo che possono essere
significativi nell'interazione fra la FONTE DI PERICOLO e il LAVORATORE.
TIPI DI RISCHIO
Classificazione RISCHI in base a FONTE DI PERICOLO E DANNO:
- DI NATURA INFORTUNISTICA: rischi per la sicurezza derivanti da STRUTTURE (scale e soppalchi),
MACCHINE (trapani), IMPIANTI (elettrici);
- DI NATURA IGIENICO AMBIENTALE: rischi per la salute derivanti da agenti CHIMICI O BIOLOGICI
(es. batteri e virus), o agenti FISICI (es. rumori, vibrazioni e campi elettromagnetici);
- TRASVERSALI: rischi derivanti da organizzazione del lavoro, fattori psicologici ed ergonomici;
PREVENZIONE = Insieme delle misure o procedure necessarie per evitare o diminuire il rischio
(dipendente da tipo di lavoro, esperienza e tecnica utilizzata)
Misure di prevenzione: es. sostituzione di una sostanza pericolosa con una pericolosa, definizione
di procedure interne…
PROTEZIONE = Difesa che si mette fra me e ciò che potrebbe recare danno
Misure di protezione: es. Presenza di un estintore, cappa di aspirazione dei vapori di una sostanza
chimica
DVR = DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI = è un documento che deve essere aggiornato
ogni volta che si verificano cambiamenti. Il documento deve essere:
- CHIARO
- SINTETICO
- COMPRENSIBILE
Deve essere custodito in azienda a disposizione dell'RLS.
Il documento deve essere dotato di datazione certa.
TIPO DI SANZIONE dipende dalla gravità di quanto è stato commesso, da chi ha commesso il fatto e
dalle conseguenze che ne derivano.
Si applicano sanzioni per:
- Mancato adeguamento delle ATTREZZATURE DI LAVORO > Fornitori
-
- Prevede solo ARRESTO per alcune VIOLAZIONI PARTICOLARMENTE GRAVI (mancata valutazione
dei rischi in aziende che svolgono particolari attività);
- Introduce RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA delle persone giuridiche, delle società e delle
associazioni anche prive di personalità giuridica (cioè enti, imprese e associazioni);
- Rimangono esclusi lo Stato, gli Enti Pubblici Territoriali, gli Enti Pubblici non economici nonché gli
enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale) nell'ipotesi di omicidio colposo o lesioni gravi o
gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro;
- SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' IMPRENDITORIALE per violazione grave e reiterata delle
disposizioni di legge previste per la salute e la sicurezza sul lavoro;
Pur essendo la pena dell'arresto ESCLUSIVA, il giudice può SOSTITUIRLA CON IL PAGAMENTO DI
UNA SOMMA, determinata secondo i criteri dell'art. 135 del codice penale. La sostituzione può
avvenire solo quando siano state eliminate tutte le fonti di rischio e le conseguenze dannose del
reato.
La suddetta SOSTITUZIONE NON E' CONSENTITA quando:
• la VIOLAZIONE ha contribuito a causare un INFORTUNIO SUL LAVORO da cui sia derivata la
MORTE o una LESIONE PERSONALE che abbia comportato l'inabilità al lavoro per un
periodo SUPERIORE AI QUARANTA GIORNI
• il fatto è stato commesso da SOGGETTO che abbia GIA' RIPORTATO CONDANNA
DEFINITIVA per la violazione di norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Nei casi in cui non si deve ricorrere all'ARRESTO ma solo a una SANZIONE ALTERNATIVA O
AMMENDA si può applicare PRESCRIZIONE (un RICHIAMO che faccia osservare le leggi violate)
Non è possibile applicare la PRESCRIZIONE nei casi in cui la SANZIONE è CUMULATIVA di ARRESTO E
AMMENDA o PER SOLO ARRESTO.
Se violando le NORME DI TUTELA si commette un illecito che porta a delle conseguenze (DANNO
ALLE PERSONE) alla CONTRAVVENZIONE si aggiunge il DELITTO:
- COLPOSO = commesso involontariamente e cioè per NEGLIGENZA, imprudenza o imperizia
- PRETERINTENZIONALE = le conseguenze del delitto sono PIU' GRAVI DI QUELLE PREVISTE E
VOLUTE
- DOLOSO = commesso volontariamente e con la consapevolezza di commettere un REATO
Se l'autorità di vigilanza si acceta durante un SOPRALLUOGO che alcune NORME NON RISPETTATE,
nei casi più gravi può stabilire SEQUESTRO DELL'AZIENDA.
Nei casi meno gravi potrà applicare PRESCRIZIONE (che è un richiamo; il datore di lavoro si
impegna ad adottare le misure correttive entro PERIODO PREDETERMINATO di massimo 6 mesi).
MISURE PRESCRITTE ADOTTATE > autorizzano il datore di lavoro a PAGARE una SOMMA PARI A UN
QUARTO DEL MASSIMO DELL'AMMENDA STABILITA PER LA CONTRAVVENZIONE
MISURE PRESCRITTE IGNORATE > ispettori avvisano il pubblico ministero di avviare
PROCEDIMENTO PENALE;
Se il DATORE DI LAVORO non è d'accordo deve affrontare il GIUDIZIO e supportare le proprie TESI
con AFFERMAZIONI TECNICHE BEN DOCUMENTATE, ADEGUATE E IDONEE per dimostrare
l'INSUSSISTENZA DELLE VIOLAZIONI.
ILLECITI AMMINISTRATIVI:
➢ Non custodire il DVR nell'unità a cui si riferisce;
➢ Non comunicare all'INAIL i nominativi degli RLS;
➢ Non adottare MISURE NECESSARIE affinché il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori
durante l'uso delle attrezzature presentino REQUISITI DI SICUREZZA e rispondano ai
PRINCIPI DELL'ERGONOMIA;
➢ Non inserire gli esiti delle VISITE MEDICHE nella cartella sanitaria;
➢ Non esporre il TESSERINO DI RICONOSCIMENTO in aziende in REGIME DI APPALTO O
SUBAPPALTO;
In caso di INOSSERVANZA OBBLIGHI punita con SANZIONE PECUNIARIA AMMINISTRATIVA, si
stabilisce un MASSIMO E UN MINIMO;
Il datore di lavoro che omette VR o/o DVR, o non provvede alla nomina dell'RSPP, è punito con
l'ARRESTO DA 3 A 6 MESI o con l'AMMENDA DA 2740€ a 7014,40€
Nel caso in cui la VR non sia effettuata per AZIENDE AD ALTO RISCHIO (si veda art. 55 c. 2, es.
centrali termoelettriche) è prevista la pena esclusiva dell'ARRESTO DA 4 A 8 MESI
L'entità delle SANZIONI PREVISTA varia nel caso in cui il DVR è stato redatto in maniera
INCOMPLETA. La sanzione è un'AMMENDA DA 2192€ a 4384€ o da 1096€ a 2192€, in relazione a
quali elementi obblicatori sono stati eventualmente omessi.
RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA
In caso di reato di OMICIDIO COLPOSO o LESIONI GRAVI O GRAVISSIME in conseguenza alla
violazione delle norme sulla SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, viene attribuita anche
RESPONSABILITA' AMMINISTRATIVA (secondo quanto stabilito dall'ARTICOLO 300)
L'ENTE non risponde del reato se DIMOSTRA che le personalità competenti al suo interno hanno
EFFICACEMENTE ATTUATO MODELLI ORGANIZZATIVI IDONEI A PREVENIRE REATI come quello
verificatosi (Art. 6 Comma 1 del D. LGS. n. 231/2001).
LIVELLO CENTRALE:
Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale
delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro:
composto da rappresentanti dei ministeri e delle regioni con il compito principale di:
• Definire le LINEE COMUNI per le politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul
lavoro;
• PROGRAMMARE IL COORDINAMENTO NAZIONALE delle attività di vigilanza a lievello
nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
• Definire la PROGRAMMAZIONE ANNUALE in ordine ai SETTORI PRIORITARI DI
INTERVENTO dell'azione di vigilanza, i PIANI DI ATTIVITA' e i PROGETTI OPERATIVI a livello
nazionale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dai COMITATI REGIONALI di
coordinamento e dai programmi di azione individuati in sede comunitaria;
• Individuare OBIETTIVI E PROGRAMMI dell'azione pubblica di MIGLIORAMENTO delle
condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;
• Individuare AREE DI RICERCA PRIORITARIE;
• Garantire lo SCAMBIO DI INFORMAZIONI tra i soggetti istituzionali per PROMUOVERE
L'UNIFORMITA' dell'applicazione della normativa vigente;
Commissione consultiva permanente:
con il compito principale di:
• Prendere in esame PROBLEMATICHE APPLICATIVE della normativa di salute e sicurezza sul
lavoro;
• Formulare proposte per lo SVILUPPO e il perfezionamento della legislazione vigente;
• VALIDARE LE BUONE PRASSI in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
• Esprimere pareri sui piani annuali elaborati dal Comitato di cui all'articolo 5;
• Definire le attività di promozione e le azioni di prevenzione di cui all'articolo 11;
• Redigere annualmente, sulla base di dati forniti dal sistema informativo (articolo 8), una
RELAZIONE SULLO STATO DI APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA di salute e sicurezza e sul
suo possibile sviluppo (per commissioni parlamentari e Presidenti delle Regioni)
• ELABORARE, entro e non oltre il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate di
EFFETTUAZIONE DELLA VR (art. 29, com. 5), tenendo conto di profili di rischio e degli indici
infortunistici di settore. Verranno recepite con decreto dei Ministeri del lavoro, della salute
e delle politiche sociali e dell'interno.
• Elaborare i criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e
dei lavoratori autonomi di cui all'articolo 27. Il sistema di qualificazione delle imprese è
disciplinato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro del
lavoro, della salute e delle politiche sociali, acquisito il parere della Conferenza per i
rapporti permanenti con lo Stato, le regioni e le province autonome di Ternto e di Bolzano,
da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto;
• Valorizzare sia gli ACCORDI SINDACALI, sia i codici di condotta ed etici, adottati su BASE
VOLONTARIA, che, in considerazione delle specificità dei settori produttivi di riferimento,
ORIENTINO I COMPORTAMENTI dei datori di lavoro, anche secondo principi di
responsabilità sociale, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati, ai fini del miglioramento
dei livelli di tutela definiti legislativamente;
• VALUTARE LE PROBLEMATICHE connesse all'attuazione delle direttive comunitarie e delle
convenzioni internazionali stipulate in materia di salute e sicurezza sul lavoro
• Redigere ogni 5 ANNI una RELAZIONE SULL'ATTUAZIONE PRATICA DELLA DIRETTIVA
89/391/CEE del Consigliio e delle altre direttive dell'UE in materia di salute e sicurezza sul
lavoro, comprese le direttive del Consiglio 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE,
con le modalità previste dall'articolo 17-bis della direttiva 89/391/CEE del Consiglio;
• PROMUOVERE la considerazione della DIFFERENZA DI GENERE in relazione alla valutazione
dei rischi e alla predisposizione delle misure di prevenzione;
• Indicare MODELLI DI ORGANIZZAIONE e gestione aziendale ai fini di cui all'articolo 30. La
Commissione monitor ed eventualmente rielavora le suddette procedure, entro 24 mesi
dall'entrata in vigore con il quale sono stati recepiti i modelli semplificati per l'adozione ed
efficace attuazione dei modelli di arganizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e
medie imprese;
• ELABORARI CRITERI DI QUALIFICAZIONE delle figura del FORMATORE per la salute e la
sicurezza sul lavoro, anche tenendo conto delle peculiarità dei settori di riferimento;
• Elaborare le PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA REDAZIONE del documento di
valutazione dei rischi di cui all'articolo 26, comma 3, anche previa individuazione di
tipologie di attività per le quali l'obbligo in parola non operi in quanto l'interferenza delle
lavorazioni in tali ambiti risulti irrilevante;
• Elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da STRESS LAVORO-
CORRELATO. La Commissione monitora l'applicazione delle suddette indicazioni
metodologiche al fine di verificare l'efficacia della metodologia individuata, anche per
eventuali integrazioni alla medesima;
LIVELLO TERRITORIALE:
Comitato regionali di coordinamento:
• Realizzare una PROGRAMMAZIONE COORDINATA e uniforme degli interventi;
• Fare da raccordo con gli ORGANISMI NAZIONALI;
INAIL (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro):
• ASSICURA I LAVORATORI e li pone al centro di un sistema di TUTELE (caratterizzato da
interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, da prestazioni SANITARIE ED ECONOMICHE,
da cure e azioni per la RIABILITAZIONE E IL REINSERIMENTO del lavoratore in caso di
infortunio o malattia professionale nella vita familiare, sociale e lavorativa);
• Realizza ATTIVITA' DI RICERCA;
• Sviluppa METODOLOGIE DI CONTROLLO e verifica in materia di prevenzione e sicurezza;
Testo Unico all'articolo 8 prevede REALIZZAZIONE presso l'INAIL del SISTEMA INFORMATIVO
NAZIONALE per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) per fornire DATI UTILI per ORIENTARE,
PROGRAMMARE, PIANIFICARE e VALUTARE l'EFFICACIA dell'attività di prevenzione di infortuni e
malattie professionali
Un ruolo hanno anche gli ORGANISMI PARITETICI e gli ENTI DI PATRONATO definiti dal Testo Unico
come organismi costituiti dall'associazione di datori di lavoro e dei lavoratori. Questi possono
SUPPORTARE LE IMPRESE per individuare SOLUZIONI TECNICHE E ORGANIZZATIVE (
VIGILANZA
E' svolta dalle:
• AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL) competenti per territorio
• Personale ispettivo del MINISTERO DEL LAVORO, della salute e delle politiche sociali (per
determinati settori, es. costruzioni edili)
• CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO (di specifica competenza)
• MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (per il settore minerario)
• REGIONI E PROVINCE AUTONOME per industrie estrattive di seconda categoria e per le
acque minerali e termali;
• Servizi sanitari e tecnici istituiti presso le stesse AMMINISTRAZIONI DELLE FORZE ARMATE,
DI POLIZIA, DEI VIGILI DEL FUOCO;
• Le AUTORITA' MARITTIME a bordo delle navi e per attività portuali;
• Gli uffici di sanità AEREA E MARITTIMA;
• Autorità PORTUALI ED AEROPORTUALI per la sicurezza dei lavoratori di lavoratori a bordo di
navi e aerei;