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Ripassiamo un attimo…

Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la “salute” come uno stato


di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di
malattia o di infermità (OMS, 1946).
La salute è considerata un diritto e come tale fa parte di tutti gli altri diritti fondamentali
dell’uomo.
Questo principio di fatto definisce compiti che vanno ben al di là della semplice gestione di
un sistema sanitario prevedendo interventi sulla salute collettiva.

Pertanto la salute può essere definita come una risorsa di vita quotidiana che permette alle
persone di condurre una vita produttiva a livello individuale, sociale ed economico.

…e cos’è quindi la malattia?

Qualsiasi alterazione dello stato fisiologico dell’organismo, capace


di ridurre, modificare negativamente o persino eliminare le funzionalità normali del corpo.

…e cos’è una malattia professionale?


La malattia professionale (o "tecnopatia") è una malattia che il lavoratore può contrarre in
occasione dello svolgimento dell'attività lavorativa a causa di fattori di rischio presenti sul
luogo di lavoro.

Negli ultimi anni l’attenzione è maggiormente rivolta al raggiungimento di due obiettivi


strategici: promozione e prevenzione della salute.

La Prevenzione in Medicina del Lavoro


Significa tutela della salute del lavoratore, cioè impedire la comparsa di malattie
professionali o il verificarsi di infortuni sul lavoro.
La prevenzione primaria, che dovrebbe essere il più possibile perseguita, è rivolta a
garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro mediante il controllo dei fattori di rischio in
esso presenti:

“Curare l’ambiente di lavoro per non dover curare l’Uomo”


I danni alla salute correlati all'attività lavorativa sono tra quelli che possono beneficiare di
interventi efficaci e tra questi assume un ruolo fondamentale la sorveglianza
sanitaria a cui vengono sottoposti tantissimi lavoratori.

📂 Cosa si intende per sorveglianza sanitaria?

La sorveglianza sanitaria è l’insieme degli atti medici, finalizzati


alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro,
ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.
Attraverso la sorveglianza sanitaria si cerca di individuare il più precocemente possibile la
presenza di eventuali effetti sulla salute del lavoratore.

Cosa dice la norma?


📂 DECRETO LEGISLATIVO 81/2008
https://www.aziendamedica.it/normativa-sul-lavoro-d-lgs-8108/

Articolo 18 del D.Lgs 81/2008

E’ obbligo del datore di lavoro e del dirigente che organizzano e dirigono le attività secondo
le loro attribuzioni e competenze, affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle
capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza.

📂 Pertanto, ogniqualvolta i lavoratori si trovino, sul lavoro,


esposti ad un rischio per la loro salute e sicurezza, gli
stessi devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.

💣
📂 Da chi è effettuata la sorveglianza sanitaria?

Il medico competente programma ed effettua la sorveglianza


sanitaria attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in
considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati.
Che cos’è un protocollo sanitario?

Un protocollo di sorveglianza sanitaria è l'insieme delle visite


mediche, delle indagini specialistiche e di laboratorio, delle informazioni sanitarie e dei
provvedimenti adottati dal medico, al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori
nei confronti del rischio lavorativo.

📂 QUANDO IL LAVORATORE DEVE SOTTOPORSI A


SORVEGLIANZA SANITARIA?

Il lavoratore viene sottoposto a sorveglianza sanitaria in queste circostanze:

● In via preventiva in fase preassuntiva, quindi prima


dell’assunzione (su scelta del datore di lavoro, può essere effettuata dal medico competente
dell’azienda o dai medici dei dipartimenti di prevenzione delle ATS), è intesa a constatare
l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato.
● In fase preventiva appena dopo l’assunzione ma
comunque prima dell’inizio dell’attività lavorativa: è intesa a constatare l’assenza di
controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato.

● Periodicamente: la visita viene ripetuta ad intervalli di tempo stabiliti dalla


normativa e/o dal medico competente. La periodicità di tali accertamenti, qualora non
prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale
periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medico competente in funzione
della valutazione del rischio.

● In occasione del cambio di mansione: ogniqualvolta il


lavoratore viene adibito ad altra mansione deve essere rivisitato dal medico competente
indipendentemente dalla periodicità stabilita per le visite.

● Alla ripresa del lavoro dopo malattia: alla ripresa del lavoro, a
seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, il
lavoratore deve essere visitato dal medico competente che dovrà esprimere un nuovo
giudizio di idoneità.

📂 Un diritto del lavoratore: la visita medica a


richiesta

Il lavoratore può richiedere al medico competente altre visite oltre


quelle periodiche quando ritiene di soffrire di disturbi legati al lavoro o quando per
l’insorgenza di una malattia ritenga di non essere più idoneo alla mansione (visita su
richiesta).

📂 IL GIUDIZIO DI IDONEITA’ ALLA MANSIONE


Gli accertamenti sanitari preventivi e periodici terminano con l’emissione da parte del
medico competente di un giudizio di idoneità alla mansione specifica.

…ma cosa si intende per "Idoneità alla Mansione


Specifica"?
Si intende "la qualità connessa alla validità biologica dell'individuo che gli consente di
svolgere, effettivamente ed in concreto, una specifica attività lavorativa senza che questa
costituisca fattore di usura, controindicazione o pericolo in relazione agli stati morbosi o
infermità del soggetto" o, in altri termini "la condizione biologica-sanitaria necessaria ad
affrontare un compito lavorativo determinato, senza che ne derivi danno alla salute".
Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche, esprime uno dei
seguenti giudizi relativi alla mansione specifica:
a) idoneità: quando sussistono tutti i requisiti necessari per l'espletamento totale della
mansione specifica
b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o
limitazioni: ad esempio nel caso in cui l'esposizione ad alcuni rischi debba essere evitata
oppure consentita solo mediante l'uso di dispositivi di protezione individuale
c) inidoneità temporanea: quando le condizioni psicofisiche del lavoratore sono tali
da non consentire l'espletamento della mansione specifica per un tempo definito
d) inidoneità permanente: quando le condizioni psicofisiche del lavoratore sono
definitivamente tali da non consentire l'espletamento della mansione specifica

📂 … E SE IL LAVORATORE NON E’ D’ACCORDO


CON IL GIUDIZIO ESPRESSO DAL MEDICO
COMPETENTE?

📂 A chi deve essere presentato il ricorso?


Il ricorso deve essere presentato all’organo di vigilanza (Servizio PSAL-Prevenzione Sicurezza
Ambienti di Lavoro-delle ATS) entro 30 giorni dalla data di comunicazione del giudizio
stesso. L’organo di vigilanza disporrà, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la
modifica o la revoca del giudizio

📂 Anche
d’accordo
il datore di lavoro può non essere
con il giudizio espresso dal medico
competente nei confronti di un suo lavoratore?
Il ricorso avverso il giudizio del medico competente è ammesso anche da parte del datore di
lavoro e deve essere inoltrato al medesimo organo di vigilanza.

La cartella sanitaria e di rischio


Il medico competente istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una
cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale
cartella è conservata con salvaguardia del segreto professionale.

Il medico competente consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di


lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie
relative alla conservazione della medesima.
📂 IL LAVORATORE PUO’ RIFIUTARSI DI
SOTTOPORSI A SORVEGLIANZA SANITARIA?

Se la visita è prevista dalle leggi il lavoratore NON può rifiutarsi di essere


visitato e di sottoporsi agli accertamenti stabiliti dal medico competente; il suo rifiuto
comporterebbe l’impossibilità da parte del medico di emettere il giudizio di idoneità alla
mansione specifica senza la quale il Datore di lavoro non può farlo lavorare (è collegato con
l’obbligo che il Datore di lavoro ha di affidare i compiti ai lavoratori, tenendo conto delle
capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute).

📂 Cosa dice la legge?


Articolo 20 del D.Lgs 81/2008 - Obblighi dei lavoratori

I lavoratori “devono sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente Decreto Legislativo o
comunque disposti dal medico competente”.

💣
📂 Una tutela del lavoratore

I dati medici NON possono essere comunicati al datore di lavoro o ad altre


persone.
📂 Anche gli studenti delle scuole devono essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria?

Ricordando che…
👍
è considerato lavoratore anche:
l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di
formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro
in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di
videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato
alla strumentazione o ai laboratori in questione.

Allora…
se dall’esito della valutazione dei rischi, effettuata dal Dirigente scolastico, emerge che per
gli studenti sussistono rischi per la salute e la sicurezza, anche gli studenti devono essere
sottoposti a sorveglianza sanitaria.

Approfondimenti a cura degli insegnanti


La malattia nell’arte

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