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La

VISITA
OCULISTICA
INFORMAZIONE E PREVENZIONE Lucio Buratto
© Copyright 2017
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Prima edizione Novembre 2017


La
VISITA OCULISTICA
Lucio Buratto

Coordinamento di Vittorio Picardo

Fabiano Gruppo Editoriale


Prevenzione:
il perché di una visita oculistica

In Medicina, oggigiorno, la prevenzione


permette di evitare o limitare i danni
che le malattie possono provocare, e
consente di curare precocemente e
quindi di guarire o migliorare il ri-
sultato della terapia di patologie
anche gravi.
Ecco perché è fondamentale
andare a farsi visitare periodi-
camente dal Medico: per pre-
venire!
E per prevenire le malattie
degli occhi bisogna recar-
si dall’Oculista, il solo che,
per le proprie competenze
e con i moderni e sofisticati
strumenti, effettua non solo
una visita tradizionale, ma
anche esami estremamente
approfonditi, in grado di de-
terminare patologie o problemi
molto presto, consentendo una
cura e una terapia precoce, mira-
ta, adeguata.
Tante problematiche, anche gravi,
vengono individuate proprio in occa-
sione di un semplice controllo della vista:
per questo è importantissimo farsi control-

La visita oculistica 3
lare dal medico, anche se si pensa di vederci solo un po’ meno di
prima e di pensare che aspettare un altro può non produca effetti
irreparabili.
Non dimentichiamo che occhio è l’organo di senso che ci mette in
contatto immediato con il mondo intorno a noi.
Per questo motivo, nella storia della evoluzione dell’uomo, gli oc-
chi si sono adeguati e modificati nella loro funzionalità passando
dalle esigenze dell’uomo primitivo a quelle dell’uomo che, nel cor-
so dei secoli, diventa un guerriero, va a cavallo, combatte, naviga,
esplora, e comincia poi a stampare e leggere libri e produrre espe-
rimenti scientifici, sia verso l’infinitamente grande, il cielo, sia verso
il mondo microscopico delle cellule e degli organismi viventi.
In questi ultimi decenni sono entrati prepotentemente nella nostra
vita di ogni giorno i computers in tutte le loro forme, dimensioni e
modalità d’uso, per cui l’uso del nostro apparato visivo è diventato
più frenetico, sottoposto a stress funzionali, obbligato a lavorare in
continue e differenti condizioni di illuminazione, distanza,… guida-
re una macchina di giorno e di notte, guardare un film alla televi-
sione, stare al proprio tavolo di lavoro o leggere tranquillamente
un libro a casa sono comunque situazioni che non si possono più
evitare come quelle del tempo libero e degli hobbies.
Perciò i nostri occhi devono funzionare bene, sempre, di giorno e
di notte e in qualunque ambiente.
Quindi bisogna aiutare questo prezioso organo con delle “manu-
tenzioni” periodiche, cioè con delle visite oculistiche.
L’Oculista infatti è lo Specialista che ci aiuterà a proteggere e te-
nere sani ed efficienti i nostri occhi e a curarli quando ne avranno
bisogno per far sì che possano essere la nostra verso il meraviglio-
so mondo che ci circonda.

Vittorio Picardo

4 La visita oculistica
Sommario
Prefazione.............................................................................................................. 3
La visita oculistica................................................................................................ 7
Anamnesi: presupposti........................................................................................................8
Anamnesi oculare e generale, farmaci assunti, allergie..........................................8
Familiarità per patologie sistemiche e/o ocularii......................................................9
ESAMI DIAGNOSTICI............................................................................................ 11
Esame generale del paziente............................................................................................13
Lettura degli occhiali............................................................................................................14
Autorefrattometria................................................................................................................14
Visus per lontano...................................................................................................................16
Visus per vicino.......................................................................................................................17
Lampada a fessura................................................................................................................18
Tonometria................................................................................................................................19
Esame del fondo oculare....................................................................................................20
Occhio dominante.................................................................................................................21
Studio del film lacrimale......................................................................................................22
Sensibilità al contrasto.........................................................................................................22
Il campo visivo........................................................................................................................23
Conta endoteliale...................................................................................................................24
Topografia corneale..............................................................................................................25
Aberrometria...........................................................................................................................26
Pachimetria..............................................................................................................................27
Pupilloometria.........................................................................................................................27
OCT della retina......................................................................................................................28
OCT del segmento anteriore.............................................................................................29
Ecografia bulbare...................................................................................................................29
Fotografia del fondo oculare e fluorangiografia........................................................30
Glossario dei disturbi più comuni riferiti.......................................................... 33
QUANDO DALL’OCULISTA.................................................................................. 37
Sviluppo della vista...............................................................................................................39
Visite dell’infanzia..................................................................................................................40
Occhio pigro o ambliope....................................................................................................42
Visite della giovinezza e dell’età adulta........................................................................43
Il glaucoma...............................................................................................................................45
Visite della terza età.............................................................................................................46
Le dodici visite dell’obbligo............................................................................... 49
Conclusione........................................................................................................... 50
Glossario delle malattie più comuni e tecniche chirurgiche......................... 52
LA SCELTA DELL’OCCHIALE.............................................................................. 57

La visita oculistica 5
La visita oculistica
La visita specialistica oculistica si compone di alcune fasi fondamentali:
• Anamnesi cioè raccolta di informazioni sullo stato di salute del pa-
ziente.
• Esame dell’occhio e test funzionali per stabilire le condizioni dell’oc-
chio e delle sue strutture nell’insieme.
• Valutazione dei dati riscontrati, completamento dell’esame dell’oc-
chio, diagnosi e trattamento.

Figura 1. L’occhio e le sue strutture. Disegno schematico.

La visita oculistica 7
Anamnesi: presupposti
L’anamnesi, cioè la raccolta della storia clinica del paziente, potrà esse-
re fatta da un assistente dell’Oculista, l’Ortottista, che si potrà occupare
anche della somministrazione di colliri e dell’esecuzione di molti test.
Questi inizierà a raccogliere informazioni, sia dal punto di vista stretta-
mente oculistico, sia riguardanti la salute generale del paziente e anche
la storia clinica dal punto di vista familiare. Tali dati saranno letti dal Me-
dico Oculista (o Oftalmologo) prima di iniziare la visita vera e propria.
L’assistente dell’Oculista cercherà di:
• Identificare il disturbo principale che ha portato il paziente a recarsi
dall’Oculista.
• Individuare eventuali disturbi secondari.
• Domandare se sono usati dal paziente occhiali, lenti a contatto; mi-
surarli e chiedere come e quanto vengono usati.
• Rilevare malattie ed interventi oculari precedenti.
• Rilevare precedenti terapie per gli occhi, posologie e loro successo o
insuccesso.
• Identificare malattie generali e farmaci in uso.

Anamnesi oculare e generale, farmaci assunti, allergie


La persona che raccoglie le informazioni, l’assistente dell’Oculista o l’O-
culista, chiederà, innanzitutto, se il paziente utilizzi occhiali e/o lenti a
contatto e ne effettuerà la misurazione, domandando inoltre come li
porti, da quanto e per quante ore al giorno.
Chiederà poi se il paziente abbia avuto problemi oculari in passato, so-
prattutto se abbia subìto interventi chirurgici e se stia facendo delle
cure per gli occhi; raccoglierà informazioni sul nome dei prodotti usati,
la posologia, la durata dell’applicazione e il motivo e vorrà sapere quali
prodotti hanno giovato, quali no e se vi sono stati effetti collaterali o
indesiderati.
Per quanto riguarda le condizioni di salute generale del paziente, si in-
formerà su quali sono stati gli interventi chirurgici generali effettuati e le
terapie in uso, la posologia e la durata dell’assunzione dei farmaci; avrà
bisogno di sapere se vi sono problemi di ipertensione, diabete, proble-

8 La visita oculistica
mi cardiaci, TIA, disturbi alla tiroide, ricoveri in ospedale.
Per quanto riguarda le allergie, chiederà sempre se si tratta di allergia
a prodotti inalanti (polvere, polline, ecc.) oppure di allergia da contatto
(cosmetici, stoffe, montature di occhiali, ecc.) o di allergia ad alimenti o,
ancora, di allergia a farmaci, di cui vorrà sapere il nome e come vengono
assunti (per bocca, applicazione locale, attraverso iniezioni, ecc).

Familiarità per patologie sistemiche e/o oculari


Quando si effettua una visita oculistica, è sempre importante per lo
specialista sapere se in famiglia esistono difetti (o errori) refrattivi (cioè
miopia, astigmatismo, ipermetropia: anomalie dell’occhio per cui occor-
re una lente affinché l’occhio veda correttamente), oppure problemi più
seri quali glaucoma, malattie della retina, strabismo, ecc, per cui inter-
rogherà in merito il paziente. L’assenza di casi in famiglia non permette
di escludere la presenza di una certa malattia, ma può comunque essere
una informazione utile.

La visita oculistica 9
La
VISITA
OCULISTICA
Esami diagnostici
Visita oculistica ed esami
diagnostici di base
Esame generale del paziente
La visita oculistica comincia con una ispezione esterna dell’apparato
oculare cioè regione orbitaria e porzione superiore del viso, posizio-
ne del capo, qualità della cute intorno all’occhio, sporgenza o meno
dell’occhio, movimenti delle palpebre.
Dopo questa prima valutazione, che effettuerà senza bisogno di ado-
perare alcuna strumentazione, l’Oculista inizierà la visita vera e propria
attraverso l’uso di vari strumenti, che di volta in volta lo aiuteranno a
vedere e valutare le varie porzioni dell’occhio e la sua funzionalità.

D G H
B
F

Figura 2.
Occhio in sezione:
A. cornea
A B. Iride
C. Corpo ciliare
D. Cristallino
E E. Fibre zonulari
C F. Nervo ottico
G. Retina
H. Vasi retinici

La visita oculistica 13
Pertanto, schematicamente, dovrà essere effettuata una rapida visione
generale con uno strumento chiamato lampada a fessura, poi seguiran-
no altri esami, la cui successione potrà variare da caso a caso. La mag-
gior parte di essi potrà essere eseguita da un assistente dell’Oculista,
ma la loro interpretazione sarà fatta dal Medico Oculista.
Gli esami di base che abitualmente compongono la visita sono:
• Autorefrattometria;
• Rilevazione dell’acutezza visiva per lontano e vicino;
• Esame alla lampada a fessura;
• Misurazione della pressione oculare;
• Esame del fondo oculare.
In base a questi verrà fatta dall’Oculista una prima iniziale diagnosi, in
relazione alla quale poi potranno essere eseguiti numerosi altri test ed
accertamenti, che egli deciderà di volta in volta.

Lettura degli occhiali


La lettura degli occhiali verrà esegui-
ta sia che il paziente si rechi per la
prima volta da quell’Oculista, per sa-
pere il potere (espresso in diottrie) e
le caratteristiche di quelli in uso, sia
che il paziente ritorni, per controllare
che la prescrizione fatta nella prece-
dente visita sia stata accuratamente
eseguita. A tale scopo viene utilizza-
to uno strumento chiamato frontifo-
cometro, che ormai generalmente è
computerizzato e permette di legge-
re tutti i tipi di lenti. Figura 3. Frontifocometro

Autorefrattometria
L’occhio umano è costituito da un sistema ottico complesso di lenti che
serve a mettere a fuoco sulla retina gli oggetti osservati. A volte si ve-
rificano errori refrattivi, difetti che non permettono una chiara e nitida

14 La visita oculistica
Figura 4. L’autorefrattometria consente la precisa misurazione dei difetti refrattivi.

visione, dovuti a differenze di forma e lunghezza del bulbo oculare; la


rilevazione del difetto visivo da parte dello specialista con una apparec-
chiatura computerizzata, chiamata autorefrattometro, è la procedura
più idonea per una misurazione oggettiva del difetto del paziente, che
va corretto poi con occhiali, lenti a contatto o interventi laser.
Esistono diversi tipi di autorefrattometro, alcuni più datati, manuali, la
maggior parte ormai computerizzati, con cui possono essere rilevati an-
che altri dati come la curvatura corneale, lo spessore della cornea, ecc.
Il loro uso è semplice: il Medico, o l’ortottista, inviterà il paziente a siste-
marsi in maniera corretta e confortevole sulla mentoniera dello strumen-
to per poi procedere con un “click” all’esame. La schermata ottenuta
verrà poi stampata e sottoposta all’Oculista per l’inizio del rilevamento
del visus.

La visita oculistica 15
Visus per lontano

La visione è un fenomeno
complesso dato dalla som-
ma di diversi elementi: acu-
tezza visiva per lontano e
vicino, campo visivo, perce-
zione del colore, visione bi-
noculare, visione stereosco-
pica, sensibilità al contrasto,
adattamento a luce e buio
ed altre funzioni che trop-
po spesso però il paziente Figura 5. Visus per lontano determinato con
forottero manuale.
riconduce alla semplice do-
manda “….Dottore, quanti
decimi vedo?”
Comunque per l’Oculista sa-
pere qual è il visus o l’acuità
visiva, ossia con quale livello
di definizione dell’immagine
il paziente vede, è molto im-
portante.
Il visus deve essere misura-
to con e senza lenti, ed ogni
occhio va testato singolar-
mente e poi insieme all’altro.
L’acutezza visiva è determi- Figura 6. Paziente con montatura di prova.
nata dalla lettura della riga
più piccola presente nell’ot-
totipo, ossia nei tabelloni luminosi o nei sistemi a proiezione con lettere,
numeri o simboli usati per misurare la vista.
Per determinare l’acuità visiva o visus, il Medico o un suo collaborato-
re posizionerà sul volto del paziente una montatura di prova; chiuderà
poi uno degli occhi del paziente con un occlusore ponendo sull’altro
lenti correttive. Gli chiederà dunque di leggere le lettere che vengono
proiettate o presenti sull’ottotipo e annoterà la lettera più piccola che

16 La visita oculistica
è riconosciuta; sull’ottotipo è in genere riportata
l’indicazione corrispondente all’acutezza visiva.
Questo valore, 5/10, 7/10, 10/10 verrà scritto sulla
scheda del paziente.
Per i bambini o per le persone analfabete le lettere
dell’ottotipo possono essere sostituite da numeri,
disegni di immagini semplici o simboli con parti-
colari caratteristiche come anelli interrotti o sim-
boli come la “E”.
In questo caso, verrà chiesto di individuare la ca-
ratteristica del segno e la sua direzione. Figura 7. Ottotipo
con simboli.
Visus per vicino

Anche la vista per vicino verrà


misurata prima da un occhio
solo e poi da entrambi a una di-
stanza che per una convenzio-
ne è di circa 33 centimetri: oggi
però l’uso dei computer, dei
tablet e dei telefonini ha pro-
dotto una nuova distanza da
lavoro che l’Oculista valuterà e
considererà al momento della
prescrizione degli occhiali. L’a-
cutezza visiva per vicino corri-
sponde al carattere più piccolo Figura 8. Visus per vicino con sistema
che può essere nitidamente let- computerizzato.
to. I sistemi di lettura, test ado-
perati nell’ambulatorio del Medico o comunque durante la visita, sono più
semplici quando contengono solo esempi di testi a stampa, con la relativa
unità di misura per vicino, più complessi se avranno inseriti esempi tratti
dalla vita di ogni giorno: schermi telefonici, scontrini, cartine stradali, spar-
titi musicali, numeri, fotografie... Il difetto di vista per vicino è denominato
presbiopia e insorge intorno ai 40 anni.

La visita oculistica 17
Lampada a fessura

Quello della lampada a fes-


sura è l’esame più impor-
tante della visita oculistica.
L’apparecchio è un micro-
scopio binoculare, montato
su un tavolo e affiancato da
un sistema di illuminazione
particolare, che può essere
mosso verso l’alto, il basso,
lateralmente, in avanti o in-
dietro. Il sistema di illumi-
nazione può essere variato Figura 9. Lampada a fessura.
dallo specialista che ese-
gue l’esame ampliandolo,
restringendolo sino ad una
sottile fessura o ad un pun-
to luminoso o inserendo dei
filtri.
L’occhio può essere così
esaminato molto bene con
diverse tecniche di illumina-
zione:
• diffusa: utile per osserva-
re a basso ingrandimento
palpebre, ciglia, congiun-
Figura 10. Occhio con fascia luminosa.
tiva, sclera, iride.
• diretta: variando l’am-
piezza della fonte luminosa è possibile osservare dettagli di lesioni
ed apprezzarne la profondità e l’esatta sede.
Dopo una osservazione iniziale a basso ingrandimento, la maggior par-
te dell’esame alla lampada a fessura è effettuata ad alto ingrandimento,
soprattutto quando lo specialista deve osservare la cornea o la parte
interna dell’occhio.

18 La visita oculistica
È possibile con questo strumento esaminare tutte le strutture, le palpe-
bre, la congiuntiva e le componenti della parte anteriore dell’occhio, cioè
cornea, iride e cristallino ma anche la retina, la testa del nervo ottico, lo
stato dei vasi retinici, che sono uno specchio della salute “vascolare” del
paziente, altrove non facilmente esaminabili dal vivo.
Infatti, molte malattie sistemiche e neurologiche si manifestano dappri-
ma con alterazioni del fondo oculare: pertanto la visita oculistica può
fornire un aiuto anche ad altri Medici di diverse specialità della medicina.
Ogni tanto per vedere meglio alcune strutture interne dell’occhio del
paziente, l’esecutore dell’esame potrà utilizzare delle lenti particolari.

Tonometria

Per tonometria si intende la mi-


surazione della pressione ocula-
re (tensione presente all’interno
dell’occhio): essa solitamente
viene effettuata con il cosiddet-
to tonometro ad applanazione,
strumento che va a contatto del-
la cornea per effettuare la misu-
razione. Figura 11. Tonometria con sistema
ad applanazione.
Per eseguire la misurazione ver-
ranno instillati negli occhi del pa-
ziente un collirio anestetico e un
colorante, la fluoresceina.
In alternativa al tonometro ad
applanazione può essere utiliz-
zato il tonometro a soffio; esso
presenta il vantaggio di non ri-
chiedere il contatto tra lo stru-
mento e la cornea, pertanto non
è necessaria l’instillazione di ane-
stetico né di colorante; le misure
sono ottenute dopo che un lieve Figura 12. Tonometria a soffio.

La visita oculistica 19
soffio d’aria è stato diretto verso l’occhio del paziente ed un sensore
dello strumento invia al monitor dell’apparecchio la pressione rilevata.
Il valore della pressione endoculare, ovvero interna all’occhio, è un ele-
mento importante perché l’Oculista possa diagnosticare o escludere
malattie quali, ad esempio, il glaucoma.

Esame del fondo oculare

L’esame della retina, o esame del fondo oculare, è un altro momento


fondamentale della visita oculistica.
Viene effettuato solitamente dopo che la pupilla è stata dilatata con
opportune gocce e può essere eseguito con differenti strumenti, più
o meno sofisticati, che eventualmente potranno stampare l’immagine
prodotta.
Questo esame può anche essere completato con la valutazione della
circolazione retinica, sia arteriosa che venosa, con un esame angiogra-
fico specifico.
Del fondo oculare l’Oculista esaminerà alcune strutture anatomiche
come il nervo ottico (o papilla ottica), il centro della retina (o macula), la
circolazione dei vasi retinici ed infine la periferia della retina, zona ana-
tomica da cui molto facilmente può avere origine un distacco di retina.

Figura 13. Esame del fondo oculare Figura 14. Esame del fondo oculare
normale OD. normale OS.

20 La visita oculistica
Occhio dominante

È un esame utile soprattutto per la correzione dei difetti visivi. Tutti noi
abbiamo una mano dominante (di solito la destra) e così pure un piede…
La stessa cosa accade per gli occhi. Il test viene eseguito domandando
al paziente con quale occhio fissa l’obiettivo di una macchina fotografi-
ca, oppure gli si chiede di fissare con entrambi gli occhi aperti un picco-
lo oggetto distante attraverso un buco fatto al centro di un foglio posto
a 40 cm. A questo punto il paziente viene invitato a chiudere prima un
occhio e poi l’altro. Chiudendo un occhio l’oggetto fissato è visibile,
chiudendo l’altro occhio l’oggetto scompare: dal lato in cui l’oggetto
risulta visibile c’è la dominanza.

Figura 15.

La visita oculistica 21
Esami di secondo livello
Studio del Film lacrimale

Anche in una normale visita oculistica, è impor-


tante la valutazione del film lacrimale, ossia, sem-
plificando, del sottile strato liquido che ricopre la
superficie anteriore dell’occhio: uno degli esami
cui il paziente viene sottoposto più di frequente
è il Test di Schirmer, che permette di misurare da
un punto di vista quantitativo la componente ac-
quosa delle lacrime.
Esso viene eseguito dallo specialista ponendo
una striscia sottile di una speciale carta assor-
bente tra la palpebra inferiore e l’occhio del pa-
ziente. La misura della lunghezza del segmento
bagnato esprime la quantità della secrezione la-
crimale acquosa e spiega alcune sintomatologie Figura 16. Test di
e disturbi funzionali lamentati dai pazienti. Schirmer.

Sensibilità al contrasto

Il contrasto luminoso è la differenza di


luminosità fra due superfici contigue
dello stesso colore, come avviene in
una fotografia in bianco e nero. Esso è
l’elemento principale da cui dipende la
visibilità degli oggetti o dei caratteri, ad
esempio quella della stampa su un fo-
glio bianco.
La sensibilità al contrasto è la capacità
Figura 17. Misurazione della
dell’occhio di riconoscere le diverse to- sensibilità al contrasto e dell’acuità
nalità di uno stesso colore, ad esempio visiva: schermo a basso contrasto.

22 La visita oculistica
il grigio. Normalmente questa sensibilità è molto elevata, ma si deteriora in
alcune malattie come la cataratta, in alcune malattie del nervo ottico e in
seguito a determinati interventi chirurgici.
Il test serve per stabilire il valore minimo del contrasto che il soggetto è in
grado di percepire, cui viene dato il nome di “valore soglia”. Per ciascuno di
noi, il valore soglia non è una costante, ma varia con l’età, l’acutezza visiva,
la qualità della correzione ottica (lenti a contatto o occhiali) indossata, il
diametro della pupilla, alcune malattie, come ad esempio il diabete, ecc.

Il campo visivo

Il campo visivo è la porzione di spazio con


sensibilità omogenea percepita dall’occhio
quando fissa un punto dritto dinanzi a sé.
È una delle funzioni visive fondamentali.
Per comprendere la sua importanza ba-
sterà mettere davanti agli occhi un binoco-
lo e cercare di camminare guardando dritto
davanti a sé: l’acutezza visiva è massima al
centro, ma la carenza del campo visivo pe-
riferico comporta una mancanza di orienta-
mento spaziale, con urto degli arredi se si
è in una stanza, dei marciapiedi e degli altri Figura 18. Esame del campo
visivo di un occhio normale.
passanti se si è in esterni. Da un punto di
vista pratico, si trova in maggiore difficoltà
chi ha acutezza visiva buona ma campo visivo molto ridotto (come av-
viene nel glaucoma terminale) rispetto a chi ha acutezza visiva scarsa ma
campo visivo normale (come avviene nella degenerazione maculare senile
avanzata). Lo studio del campo visivo indica il tipo di difetto eventualmen-
te presente e da quale malattia sia causato. L’esame del campo visivo si
chiama campimetria o perimetria e viene eseguito con un apparecchio
chiamato campimetro o perimetro; si tratta di uno strumento molto preci-
so ed attendibile che al giorno d’oggi è computerizzato. Purtroppo è spes-
so un esame di esecuzione lunga e fastidiosa per il paziente, poiché può
arrivare a richiedere anche 20-30 minuti per occhio e più.

La visita oculistica 23
Ulteriori esami

Conta endoteliale

La cornea è costituita da cinque


strati di tessuto: l’endotelio è lo stra-
to di cellule più interno, che riveste
cioè la superficie della cornea. Si
tratta di uno strato di cellule singo-
lo e non rinnovabile (il numero del-
le cellule endoteliali diminuisce nel
corso della vita) dalla cui integrità
dipende in gran parte la trasparenza Figura 19. Conta endoteliale.
della cornea stessa.
Gli interventi chirurgici come quello
di cataratta sono un fattore lesivo
per l’endotelio, per cui una sua valu-
tazione prima e dopo l’operazione è
considerata molto utile e fondamen-
tale.
Le cellule endoteliali possono oggi
essere contate per mezzo di uno
strumento apposito, l’endoteliosco-
pio. L’esame è indolore, nulla va a
contatto del bulbo oculare e tutto si
risolve in una fotografia. Come per
Figura 20. Conta endoteliale. Quadro
tutte le fotografie, occorre resta- normale.
re fermi e guardare una luce rossa
nell’interno della macchina.

24 La visita oculistica
Topografia corneale

La topografia corneale, detta anche mappa


corneale, è un esame che studia la curvatu-
ra della superficie anteriore della cornea, in
ogni suo punto. I punti che hanno la stessa
curvatura vengono poi indicati sullo stam-
pato dell’esame con un medesimo colore, e
questo stampato finisce con l’assomigliare
ad una carta geografica con le sue curve di
livello a colori, che identificano, con il colo-
re blu, ad esempio il mare e le sue profon-
dità, mentre con il colore rosso la sommità
di un vulcano.
La topografia corneale è di grande utilità,
in particolare in previsione di un interven-
to refrattivo; essa consente al Chirurgo di
sapere se la cornea ha una forma norma-
le, ma anche di identificare l’astigmatismo Figura 21. Topografia
irregolare causato dall’impronta sulla cor- corneale.

Figura 22.
A) A sinistra topografo di un occhio privo di astigmatismo
B) Topografia di un occhio con astigmatismo verticale seconda regola;
l’astigmatismo nella topografia assomiglia ad una farfalla.

La visita oculistica 25
nea di un eccessivo uso di lente a contatto (fenomeno detto warpage),
il cheratocono e altre anomalie dello spessore.
Permette anche di comprendere se la cornea, ad esempio, è stata sot-
toposta a interventi di chirurgia e di evidenziare eventuali precedenti
traumi o anche per studiare il risultato della chirurgia.

Aberrometria

I tradizionali metodi di misurazione


dell’acuità visiva mediante ottotipo
valutano esclusivamente l’acuità vi-
siva in condizioni di buona luminosi-
tà. In realtà la visione è un processo
molto complesso che necessiterebbe
di valutazioni molto più approfondite
(visione fotopica cioè in forte lumino-
sità e scotopica e in bassa luminosità,
sensibilità al contrasto, percezione dei
colori, ecc.).
L’aberrometro è uno strumento in-
dispensabile per la valutazione della Figura 23. Aberrometria:
qualità visiva rispetto alla definizione serve a determinare il difetto visivo
di una immagine. in termini di quantità e di qualità.
Produce un ulteriore studio dell’oc-
chio, riferito al tipo e quantità del di-
fetto visivo presente nel soggetto e spiega il perché alcuni pazienti pos-
sano operarsi, e altri no, di correzione della miopia o della ipermetropia
o dell’astigmatismo. Questo esame è fondamentale per i pazienti che
debbano essere sottoposti a interventi di chirurgia refrattiva in quanto
oggi è possibile programmare trattamenti studiati su misura delle carat-
teristiche individuali, cioè eseguire trattamenti strettamente personaliz-
zati con non pochi benefici sul risultato visivo globale.
Con l’introduzione di nuove lenti intraoculari per la chirurgia della ca-
taratta, questo esame è diventato molto utile anche per questo tipo di
chirurgia.

26 La visita oculistica
Pachimetria

La pachimetria è un esame che


misura lo spessore della cornea.
La misura è fondamentale nelle
procedure di chirurgia refrattiva
che interessano la cornea, dove
spesso condiziona la scelta del
tipo di intervento. Lo strumen-
to che permette di conoscere lo
spessore della cornea si chiama
pachimetro ad ultrasuoni, che
fornisce una precisa misurazione.
La cornea in condizioni normali
al centro è spessa circa 520 mi-
cron, cioè millesimi di millimetro
e lo spessore aumenta nella zona Figura 24. L’esame della pachimetria
vicina al centro (circa 550 mi- fornisce l’esatto spessore della cornea in
cron) e in quella periferica (650 ogni suo settore.
micron). In presenza di alcune
problematiche e malattie può essere più spessa o più sottile. Un’altra
possibilità molto accurata di misurazione dello spessore corneale è me-
diante tomografia a coerenza ottica (OCT), un nuovo strumento che,
generalmente dedicato alle malattie della retina, trova invece applica-
zioni anche per altre malattie come il glaucoma.

Pupillometria

È un esame attraverso il quale viene misurato diametro pupillare sia in


condizioni di luce forte che di bassa illuminazione.
Le informazioni raccolte attraverso questo esame sono utilizzate dall’o-
culista sia per lo studio della chirurgia refrattiva, cioè miopia, ipermetro-
pia e astigmatismo, che nella moderna chirurgia della cataratta, perché
la cinetica pupillare influenza molto la qualità dell’immagine prodotta
sulla retina.

La visita oculistica 27
OCT della retina

L’OCT della retina o tomografia ottica a luce coerente è un nuovissimo


esame che consente, senza entrare in contatto con l’occhio, di ottenere
attraverso una serie di fotografie scattate sfruttando il riflesso di raggi
laser infrarossi inviati sulla retina immagini della retina stessa a tutto
spessore come in un preparato da laboratorio visto al microscopio.
Lo strumento con cui si esegue, infatti, invia un raggio che penetra
all’interno dell’occhio e attraverso un opportuno elaboratore viene rico-
struita un’immagine rappresentativa di tutti gli strati della retina.
L’analisi di tale immagine consente all’Oculista di evidenziare stati pa-
tologici che comportano una modificazione della percezione visiva del
paziente.
Questo strumento è utile nella diagnosi di malattie retiniche vascolari,
tumorali, degenerative, ma anche nel controllo post-chirurgico di pa-
zienti sottoposti ad interventi di distacco di retina o per altre malattie
retiniche.
L’esame inoltre consente di ottenere informazioni indirette su quale re-
cupero visivo può avere un paziente che si accinge a sottoporsi ad un
intervento di cataratta o ad un intervento sulla retina. Fondamentale è
l’OCT nella diagnosi delle maculopatie e nella valutazione del decorso
di eventuali loro terapie.

Figura 25. OCT della retina: quadro normale.

28 La visita oculistica
OCT del segmento anteriore

L’OCT del segmento anteriore è un


esame che permette di ispezionare,
attraverso immagini ad alta risoluzio-
ne, la parte anteriore dell’occhio, di
cui studia alcuni parametri anatomici
importanti, sia nella diagnosi e terapia
di alcune malattie, che in previsione di
differenti tipi di chirurgia oculare.
Le immagini che lo strumento realiz-
za sono delle sezioni della porzione
dell’occhio che comprende la cornea,
la camera anteriore, l’iride con la pu- Figura 26. OCT
pilla e il cristallino.

Figura 27. OCT del segmento anteriore.

Ecografia bulbare

In Oftalmologia le ecografie con ultrasuoni possono essere utilizzate in


vario modo per studiare l’occhio e tutte le sue strutture.
La biometria o Ecografia A serve per misurare la lunghezza di un occhio

La visita oculistica 29
Figura 28. Ecografia A o Biometria: Figura 29. Ecografia B: consente
l’esame consente di misurare la di esaminare le strutture interne
lunghezza dell’occhio; questa misura è dell’occhio quanto le porzioni anteriori
di grande importanza per determinare dell’occhio, per presenza di opacità, ne
il potere del cristallino artificiale impediscono l’osservazione diretta.
nell’intervento di cataratta.

e consente al Medico Oculista di calcolare l’esatto potere del cristallino


artificiale da inserire negli interventi di cataratta.
L’ecobiometro o ecografo è lo strumento che viene impiegato per tale
esame. Questo esame può essere effettuato anche attraverso strumenti
laser ottici, con eguale accuratezza.
L’Ecografia B è invece la tecnica che permette di ottenere immagini
delle strutture interne e delle porzioni anteriori dell’occhio simili a quelle
che si ottengono con l’ecografia per le altre parti del corpo.
La sonda poggiata sulla palpebra chiusa produce immagini dell’occhio
e delle strutture limitrofe molti utili sia per diagnosticare patologie sem-
plici, che più complesse come emorragie interne, distacco di retina o
tumori.

Fotografia del fondo oculare e Fluorangiografia

La fotografia del fondo oculare è un esame molto utile in Oftalmologia.


Serve per documentare lo stato del fondo oculare e scoprire non solo
malattie di pura pertinenza oculistica, ma anche le manifestazione al fon-
do dell’occhio di malattie generali come diabete e ipertensione arteriosa.

30 La visita oculistica
Figura 30. Fluorangiografia: esame della retina con mezzo di contrasto iniettato in
vena per valutare la circolazione arteriosa e venosa della retina.

La possibilità di effettuare
delle fotografie archiviate
in un computer consente al
Medico Oculista controlli nel
tempo.
La fluorangiografia retinica
è una tecnica diagnostica
impiegata per verificare le
condizioni circolatorie del
fondo oculare, sia nelle arte-
rie che nelle vene. Si esegue
iniettando in una vena del
braccio, come una comune
iniezione endovenosa, un co- Figura 31. Fotografia di una retina normale.

La visita oculistica 31
Figura 31. Il Medico Oculista indica sullo schermo del computer alcuni dettagli della
retina di un paziente appena fotografato.

lorante specifico per la retina (fluoresceina sodica), e nell’eseguire delle


fotografie del fondo oculare in successione con particolari filtri.
La fluorangiografia retinica è un esame eseguito correntemente in tutti
i centri oculistici.
Le applicazioni più comuni sono lo studio della retinopatia diabetica e
quello delle degenerazioni maculari.
Una tecnica particolare di fluorangiografia dei vasi, detta angiografia
con verde indocianina, permette di apprezzare alcuni aspetti della cir-
colazione della retina e degli strati profondi, non altrimenti evidenziabili
con una fluorangiografia standard.

32 La visita oculistica
Glossario dei disturbi più comuni riferiti

• Amaurosi transitoria: perdita temporanea della vista che dura


alcuni secondi: tale sintomo spesso è sottovalutato, ma è im-
portante. È quasi sempre indice di insufficienza cardiaca, ar-
teriosclerosi, fibrillazione atriale e comunque di un difetto di
circolazione del sangue.
• Astenopia: è un termine in cui si comprendono affaticamen-
to visivo, fastidio, pesantezza agli occhi, difficoltà di messa a
fuoco, sensazione di abbagliamento, bruciore, lacrimazione o
secchezza oculare ecc., dopo un’attività visiva prolungata. Tali
sintomi possono essere la conseguenza di vizi refrattivi, ossia
disturbi della vista come miopia, astigmatismo e ipermetropia
non corretti, congiuntiviti, cheratiti, disturbi del film lacrimale
o delle vie lacrimali, affaticamento, allergie, ecc..
• Cefalea: in genere, i pazienti affetti da cefalea non ricevono
aiuto dall’Oculista. Sono di solito inviati dal medico di famiglia
che, dopo aver fatto eseguire al paziente alcuni esami, è stato
impossibilitato a individuare la causa della cefalea. Raramen-
te questi casi hanno una origine di natura oculistica vera e
propria, perciò l’Oculista molte volte si dovrà limitare a una
risposta per il medico di base in cui descriverà facilmente un
apparato oculare normale, rimandando a ulteriori esami gene-
rali.
• Deficit di visione centrale: alcuni pazienti vedono male dritto
davanti a loro, ma mantengono un buon campo visivo perife-
rico. A volte non vedono i particolari del volto di una persona
o vedono distorto le lettere quando leggono. Con un’illumi-
nazione molto buona, il disturbo si attenua lievemente ma fa
pensare quasi sempre a un danno nella porzione centrale della
retina, cioè alla macula (maculopatia senile o patologia simile).

La visita oculistica 33
• Diplopia: il paziente vede due immagini. Questo sintomo si
ha in presenza di una paralisi di un muscolo dell’occhio che
non lavora più in maniera adeguata. Il fenomeno produce
non solo una immagine fastidiosa, ma soprattutto difficoltà
nel camminare e nello svolgere le normali attività personali.
L’immagine doppia si può manifestare nello sguardo o verso
destra o verso sinistra, a seconda dell’occhio interessato, e la
causa è perlopiù dovuta ad una patologia di natura cerebrale
vascolare.
• Disturbi della lacrimazione: la lacrimazione eccessiva av-
viene perlopiù in seguito a un blocco o a una riduzione del
deflusso delle lacrime dall’occhio, molto spesso dovuto ad
una infezione. A volte però la lacrimazione eccessiva improv-
visa con sensazione di corpo estraneo può essere dovuta alla
presenza di un corpo estraneo sulla cornea o sulla congiunti-
va, che andrà rimosso meccanicamente. Nel caso di infezioni,
invece, la terapia sarà più articolata e prolungata.
• Difficoltà di visione notturna: il paziente vede male la sera,
in condizioni di scarsa illuminazione, e i disturbi peggiorano
con il calare della notte. Questa difficoltà è molte volte legata
a malattie retiniche spesso ereditarie.
• Occhio rosso: la causa più frequente è la congiuntivite acu-
ta; si associa spesso a bruciore, visione annebbiata, dolore
oculare. L’occhio rosso può essere anche una manifestazione
di altre malattie dell’occhio più importanti e di varia natura,
da alcune molto semplici ad altre più complesse che possono
aver bisogno di terapie articolate.
• Perdita di visione: alcuni pazienti si possono lamentare per la
perdita di un po’ di vista, altri non si accorgono invece di una
grave e irreversibile riduzione del visus. Le cause del deficit
visivo possono essere da alcune semplici e banali, come un
difetto di vista, ad altre più gravi, legate a malattie specifiche.

34 La visita oculistica
• Riduzione del campo visivo: la persona, chiudendo con una
mano un occhio, vede bene l’oggetto fissato ma non percepi-
sce un altro oggetto posto di lato. Tale sintomo denota spes-
so un glaucoma. Altre volte, il paziente riferisce difficoltà nel-
la guida e nei parcheggi, proprio per l’alterazione del campo
visivo periferico.
• Secchezza oculare: è quasi sempre la conseguenza di una
ridotta produzione di lacrime. Può essere diagnosticato per
una difficoltà nell’uso di lenti a contatto, specie in pazienti
giovani e di sesso femminile.
Alterazioni ormonali, menopausa, malattie generali con scar-
sa produzione di lacrime o condizioni di microclima svantag-
giose sono altre situazioni che favoriscono questo quadro di
patologia oculare che influenza il rendimento dell’apparato
oculare .
• Visione annebbiata: un calo visivo per lontano può denota-
re miopia, per vicino denota una probabile ipermetropia. Se
insorge dopo i 40 anni rivelerà una iniziale presbiopia, cioè
difficoltà nella lettura. A seconda dell’età, lavoro e abitudini
di vita, la persona potrà non vedere la lavagna, i cartelli stra-
dali, la televisione, i prezzi sugli oggetti nei negozi, vedere
male lo schermo del PC, ecc. Oltre che a un difetto refrattivo,
la visione annebbiata può essere dovuta anche a cause tipo
una cataratta o una degenerazione maculare retinica in fase
iniziale.
• Visione distorta: questo è il segno caratteristico della pre-
senza di una maculopatia. Il soggetto se ne accorge per la
deformazione o di un’immagine lontana (una porta, un arma-
dio, …) o per il manifestarsi di disturbi della visione con salti
di parole o irregolarità nella sequenza delle lettere.
• Visione di una tenda scura: questa alterazione del campo
visivo è facilmente sinonimo di un distacco di retina.

La visita oculistica 35
La
VISITA
OCULISTICA
Quando dall’oculista
Quando dall’oculista

In ogni fase della vita è necessario


prendersi cura degli occhi effet-
tuando visite dal Medico Oculista.
Vediamo quali sono le principa-
li “scadenze” da osservare, ossia
quando, a ogni età, è bene pro-
grammare un controllo dello stato
di salute dei nostri occhi

Sviluppo della vista

Alla nascita: il bambino vede mol-


to poco (1/100 di quello che vede
un adulto con vista normale) e
vede il mondo in grigio. E in effetti
un neonato non ha bisogno di ve-
dere bene.
Alla fine del secondo mese: il pic-
colo comincia a osservare i movi-
menti delle proprie mani, ma la fissazione è ancora incostante. Non
percepisce ancora i colori. Vede 1-2/10.
Verso il quarto mese: comincia a fissare meglio ed osservare con più
attenzione le proprie mani, che sono le cose che può vedere con mag-
gior frequenza e facilità.
Alla fine del sesto mese: può fissare bene gli oggetti e percepire i par-
ticolari anche perché comincia a vedere benino i colori e ad avere una
certa visione binoculare, a vedere, cioè, anche in tridimensione. È l’età

La visita oculistica 39
in cui comincia a riconoscere il viso della mamma e di altre persone.
L’acuità visiva è tra i 2 e i 4/10.
Tra il primo e il terzo anno di vita: lo sviluppo della vista procede ve-
locemente per completarsi verso i 6 anni e, a questa età, in assenza
di problemi visivi, vede i famosi 10/10, ha una normale percezione dei
colori, una buona visione stereoscopica e riesce a riconoscere bene
persone, oggetti e altro.

Visite dell’infanzia

I genitori, la cui vita di coppia viene allietata dalla nascita di un bimbo


o di una bimba, pensano che gli occhi del loro bambino siano sani e
che il loro sviluppo avverrà normalmente. Ma può anche accadere che
così non sia. Quindi è utile fare degli esami medici preventivi.
Una prima visita va quindi fatta entro le prime 4 settimane: il neonato
va sottoposto a esame oculistico per la diagnosi di malattie congeni-
te come il glaucoma, la cataratta e per la ricerca delle conseguenze
di malattie della madre in gravidanza (rosolia e altre); nel prematuro,
che è rimasto a lungo in un’incubatrice, per escludere una eventuale
retinopatia del prematuro.

40 La visita oculistica
Un’altra visita è importante
entro il primo-secondo anno
di vita specie se i genitori
hanno problemi agli occhi (ad
esempio astigmatismo e mio-
pia) e soprattutto se chiuden-
do per pochi istanti un occhio
per volta al bambino, il geni-
tore nota un diverso e signifi-
cativo comportamento tra un
occhio e l’altro.
A questa età l’Oculista è già Figura 32. Fondo normale età pediatrica.
in grado di valutare, a gran-
di linee, la capacità visiva del
bambino e ricercare la pre-
senza di fattori che possano
causare il cosiddetto “occhio
pigro” (termine che indica un
occhio ambliope, ossia un oc-
chio che ha una mancanza di
vista pur in assenza di malattie
clinicamente rilevabili), cioè
strabismo e importanti difetti
di vista. In questo periodo un
Figura 33. Bulbo oculare e muscoli
impedimento all’uso di uno o extraoculari addetti al movimento degli
entrambi gli occhi farà sì che il occhi.
cervello sviluppi maggiormen-
te la funzione visiva dell’altro
occhio o sviluppi poco quella di entrambi. In questo modo l’occhio non
usato diventerà ambliope.
L’ambliopia, se non prevenuta, può diventare un deficit permanente
invalidante: si tratta di una situazione che si può evitare solo interve-
nendo nella prima infanzia.
Fondamentale è quindi una diagnosi precoce.

La visita oculistica 41
Occhio pigro o ambliope

Da un punto di vista medico si usa il ter-


mine ambliopia quando c’è una ridot-
ta acuità visiva di uno o di entrambi gli
occhi in presenza di un bulbo che dal
punto di vista anatomico è normale,
cioè senza alterazioni.
Compare (frequenza 1-4%) per inade-
guata stimolazione visiva durante il pe-
riodo di sviluppo visivo. È la maggiore Figura 34. Test bicromatico per
la determinazione dell’occhio
causa di riduzione di acuità visiva sotto dominante.
i 4-5 anni.
È causata da difetti refrattivi, strabismo,
impedimento ad usare la vista (in que-
sto caso c’è una causa organica, come
ad esempio una cataratta congenita).
In caso di ambliopia monolaterale, che
interessa cioè un occhio solo, come te-
rapia si benda (ovvero si “copre”) l’oc-
chio che vede bene in modo da far la-
vorare l’occhio pigro.
Più precoci sono la diagnosi e l’inizio
della cura, migliori saranno i risultati. Figura 35. Misurazione della
All’età di 5-6 anni, meglio se prima sensibilità al contrasto e
dell’acuità visiva: schermo a
dell’inizio della scuola, va effettuato un basso contrasto.
controllo per vedere se esistano difetti
dell’apparato visivo.
Se il bambino fa fatica a vedere la te-
levisione piuttosto che un cartellone o
un disegno, è possibile che abbia un di-
fetto di vista, che può essere causa di
stanchezza, annebbiamenti visivi, cefa-
lea, arrossamenti e svogliatezza.
Il bambino in questo caso cercherà di

42 La visita oculistica
usare gli occhi il meno possibile e quindi perderà interesse per lo studio
e non vorrà impegnarsi in attività che lo stancano.
Un paio di semplici occhiali per la correzione del vizio rifrattivo possono
eliminare il problema.

Visite della giovinezza e dell’età adulta

Verso i 12-14 anni si produce un perio-


do di cambiamenti per l’organismo così
come del carattere.
Il corpo del giovane cambia, orien-
tandose che esternamente che psico-
logicamente verso la personalità del
maschio o della femmina con quelle
piccole crisi della pubertà che spesso
Figura 36. L’autorefrattometria
producono crisi con i genitori. consente la precisa misurazione
È il periodo in cui la miopia compare più dei difetti refrattivi.
frequentemente, ma il ragazzo perlopiù
non se ne accorge perché per lui co-
munque il cambiamento è lento… avvie-
ne in settimane, mesi e non si può pre-
tendere che sia lui a farsi una diagnosi.
Molte volte c’è anche il rifiuto a portare
gli occhiali. Nella persona miope non
corretta, solo gli oggetti vicini sono a
fuoco mentre gli oggetti lontani vengo-
no visti sfuocati; maggiore è la miopia
meno la persona vede gli oggetti posti Figura 37. Alterazioni miopiche
a qualche metro di distanza. In genere del fondo.
la miopia compare verso la pubertà e
peggiora fino alla fine del periodo di crescita, verso i 20-25 anni per
poi stabilizzarsi. Forme gravi possono comparire più precocemente e
peggiorare anche più a lungo.
Verso i 18-20 anni succede che le visite sono necessarie per acquisire
per esempio documenti come la patente, il porto d’armi o altro. Un tem-

La visita oculistica 43
po c’era la visita di leva che serviva a obbligare ad un controllo.
È grazie a queste necessità che molte volte vengono scoperti difetti di
vista non conosciuti o sottovalutati. Più o meno alla stessa età si entra
nel mondo del lavoro e fortunatamente le visite per le assunzioni pre-
viste dalle vigenti normative sono un ulteriore momento di controllo e
verifica.

Tra i 20 e 40 anni cosa succede?


Se fino all’età della maturità l’occhio non ha avuto problemi, la situazio-
ne tra i 20 e i 40 anni, in mancanza di situazioni impreviste, rappresen-
ta un periodo di tranquillità per il giovane che può attendere parecchi
anni prima di rivolgersi ancora all’Oculista.

Figura 38. Con il passare degli anni aumenta la presbiopia e la necessità di allontanare
il libro da leggere se non utilizziamo occhiali.

A 40-42 anni nel passato si fissava lo spartiacque tra la giovinezza e la


vecchiaia. Oggi, una persona a 40 anni è ancora più che giovane, anzi
forse è nel momento migliore della sua vita. Ma a questa età l’occhio
comincia ad avere difficoltà nella visione da vicino e per riuscire a leg-
gere diventa necessario un occhiale! Ci vuole una visita agli occhi per
la prescrizione della giusta lente per la correzione della presbiopia, ma
occorre anche per accertare che l’occhio non abbia altri problemi.
Infatti intorno ai 40 anni, a volte, comincia a comparire il glaucoma, una
malattia insidiosa che, pian piano, si porta via la vista se non viene dia-

44 La visita oculistica
gnosticata e curata in tempo. Tra 40 e 50 anni, una visita ogni 3/4 anni
è in generale sufficiente se non vengono riscontrati problemi durante le
visite dell’obbligo; dopo i 50 è meglio accorciare i tempi.

Il glaucoma

Il glaucoma è una malattia caratterizzata da un aumento della pressio-


ne interna dell’occhio con danno del nervo ottico e del campo visivo,
che può portare a cecità se non riconosciuto in tempo. La forma cro-
nica, quella più comune, non dà sintomi per anni: quando il paziente
riferisce disturbi, vuol dire che il glaucoma è già in uno stadio avanzato.
Una diagnosi precoce è essenziale, perché i danni da glaucoma sono
irreversibili e la terapia (colliri, laser e chirurgia) permette di bloccare
possibili peggioramenti.
È essenziale la prevenzione della malattia da parte del paziente e, una
volta diagnosticata la malattia, la sua stretta collaborazione con il Medi-
co Oculista nella gestione della stessa.

Figura 39. Figura 40.


Il campo visivo computerizzato Campo visivo computerizzato.
patologico per glaucoma evoluto. Quadro misto glaucoma e cataratta.

La visita oculistica 45
Visite della terza età

Una visita ogni 2-3 anni, a partire dai 60 anni, è indispensabile, per-
ché questa è senz’altro l’età più difficile per l’occhio e per la visione;
il maggior lavoro a cui l’occhio è sottoposto con i progressi della vita
moderna, l’allungamento della vita media delle persone, ha reso molto
frequenti la comparsa di malattie come cataratta, glaucoma, alterazio-
ni della retina e del nervo ottico di vario tipo e gravità.
Uno dei problemi più gravi che si verifica con l’aumentare dell’età è la
Degenerazione Maculare Senile o distrofia correlata all’età (DMLE) una
malattia che colpisce il centro della retina e produce in tempi più o
meno rapidi un grave deficit nella visione specialmente da vicino.
La malattia comincia spesso con una perdita di qualità nella lettura,
ondulazione delle immagini, sensazione di sfuocamento. Essa è spesso
causa di importanti limitazioni visive sia nella lettura che nella guida; i
rimedi oggi disponibili sono più efficaci se applicati precocemente an-
che se non riescono ancora a dominare la situazione in tutti i pazienti.

Figura 41.
Anatomia del bulbo oculare:
1. Cornea
2. Area pupillare
3. Cristallino
4. Vitreo
5. Macula
6. Nervo ottico

46 La visita oculistica
Figura 42. Degenerazione Figura 43. Cicatrice Figura 44. Degenerazione
colloide. maculare. siero emorragica iniziale.

La cataratta è l’opacamento del cristallino, lente naturale del nostro oc-


chio. Si manifesta con disturbi visivi e sensazione di annebbiamento,
con progressiva perdita di qualità nella vista e di quantità.
Esiste in forme giovanili e dell’adulto.
La terapia è chirurgica con rimozione del cristallino opaco con speciali
strumenti di piccolissime dimensioni (2 mm) e la sostituzione con uno
artificiale di materiale plastico, sempre attraverso microincisioni.
Il chirurgo Oculista effettua l’intervento con l’aiuto di un microscopio.
La guarigione dall’intervento chirurgico per cataratta è di solito rapida
e senza complicanze, con un recupero della vista in pochissimi giorni.

Figura 45. Rimozione/aspirazione dei piccoli frammenti residui di


cataratta.

La visita oculistica 47
Figura 46. Occhio privo di cataratta Figura 47. Cataratta centrale
con pupilla omogeneamente nera. posteriore: è la più fastidiosa.

Figura 48. Cataratta prevalentemente Figura 49. Cataratta densa con


posteriore. opacità di varie densità.

Figura 50.
Un cristallino artificiale di moderna
concezione.

48 La visita oculistica
Le dodici visite dell’obbligo

Nei primi mesi Per diagnosticare eventuali


1
di vita malattie congenite

Per ricercare difetti visivi


2 Tra i 2 e i 3 anni potenzialmente responsabili
dell’occhio “pigro”

Prima di mandare il piccolo


a scuola per ricercare difetti
3 Verso i 6 anni
rifrattivi (miopia, astigmatismo,
ipermetropia)

4 Verso i 12-14 anni Per ricercare la miopia

Onde prepararsi per la patente, il


5 Verso i 18 anni
lavoro, l’eventuale servizio militare

Per la correzione della presbiopia, la


6 Verso i 40 anni
secchezza oculare

Verso i 50 anni Per prevenire malattie come


7-8-9
ogni 3-4 anni glaucoma, cataratta ed altre

Per ricercare la degenerazione


Dai 60 anni
10-11-12 maculare senile, la cataratta,
ogni 2-3 anni
il glaucoma

La visita oculistica 49
Conclusione
Gli occhi sono la nostra finestra sul mondo.
Attraverso loro vediamo, comprendiamo ed ammiriamo ciò che ci cir-
conda e manifestiamo anche attraverso loro le nostre emozioni.
Da piccoli, l’esperienza tattile si unisce a quella visiva ed il bambino
molto presto saprà riconoscere non solo la voce e l’odore della mam-
ma, ma anche il viso.
Poi quando andiamo a scuola, con gli occhi osserviamo la lavagna, il
computer, l’insegnante, i compagni...
E nel mondo del lavoro, con gli occhi fissiamo lo schermo del nostro
telefono, del nostro PC o del cinema, guidiamo la nostra auto, …
Anche nel tempo libero, i nostri occhi sani e luminosi ci permettono di
praticare lo sport che preferiamo, di guardare una partita allo stadio,
una manifestazione importante sul nostro schermo televisivo, o con le
pinne e una maschera esplorare incantati lo sconosciuto mondo som-
merso.
Quando diventiamo più maturi o, gli occhi ci servono per gestire me-
glio il nostro tempo libero con una buono lettura, una partita a carte,
un hobby da perseguire o semplicemente per leggere una favola ai
nostri nipoti.
Gli occhi accompagnano la nostra vita e ci mettono in relazione con
il mondo.
Bisogna quindi che i nostri occhi siano sani per tutta la vita, con visite
di controllo periodiche.
Nelle pagine precedenti abbiamo cercato di spiegare quanto una buo-
na visita oculistica sia semplice, ma importante, con esami non invasi-
vi, ma che fornisce tante informazioni.
E non solo per l’immediato benessere del nostro apparato visivo, ma
anche per ciò che riguarda le manifestazioni che malattie come il dia-
bete e l’ipertensione possono produrre nei nostri occhi.

50 La visita oculistica
Occhi sani consentono una buona relazione con il mondo esterno.
Rivolgersi a strutture sanitarie qualificate per le varie necessità nel
corso della vita e a centri ottici che possano soddisfare le esigenze
di tipo estetico e funzionale con professionalità e competenza, sono
i cardini della salute e del buon funzionamento del nostro apparato
visivo.
Curiamo, quindi, i nostri occhi: l’Oculista con competenza ed esperien-
za ci rassicurerà sul loro stato di salute.
Il centro ottico di fiducia, con professionalità, ci fornirà gli occhiali o
la lente a contatto prescritti, per un uso comodo e confortevole dei
nostri occhi in ogni momento.

La visita oculistica 51
Glossario delle malattie più comuni
e tecniche chirurgiche
• Afachia: è la condizione di un occhio privo di cristallino.
• Anestesia: procedura per cui si rende indolore l’intervento
chirurgico; può essere topica (a base di gocce), locale (con
iniezione) o generale.
• Astigmatismo: è un difetto di rifrazione dovuto ad una curva-
tura ovoidale della cornea; comporta visione ridotta, affatica-
mento visivo e mal di testa.
• Chirurgia dell’astigmatismo: questo difetto di vista è suscet-
tibile di trattamenti laser adeguati con altissime percentuali
di successo.
• Cataratta: opacità del cristallino umano; comporta riduzione
della visione. Esistono vari tipi di cataratta. Può comparire sia
alla nascita che nel corso della vita
• Chirurgia della cataratta: tecniche di microchirurgia, rimuo-
vono il cristallino opaco e lo sostituiscono con uno artificiale
che recupera una visione ottimale
• Chirurgia rifrattiva: ogni tipo di intervento chirurgico che si
propone di correggere un difetto di rifrazione (miopia, iper-
metropia, presbiopia).
• Chirurgia della ipermetropia: la chirurgia attuale è prevalen-
temente laser con trattamenti semplici o customizzati e alte
percentuali di successo
• Chirurgia della miopia: è il primo difetto di vista corretto con
tecniche chirurgiche corneali che si sono evolute nel tempo
diventando ormai esclusivamente laser.
Risultati funzionali ottimi.

52 La visita oculistica
• Chirurgia della presbiopia: di recente alcune tecniche laser
riescono a correggere questo difetto di vista fisiologico con
risultati sempre più incoraggianti.
• Cornea: struttura trasparente situata nella parte anteriore
dell’occhio; serve a concentrare la luce sulla retina. Sulla cor-
nea vengono eseguiti la maggior parte dei trattamenti di chi-
rurgia rifrattiva.
• Cristallino umano: lente situata nella porzione interna dell’oc-
chio, dietro al foro pupillare; serve a focalizzare la luce sulla
retina.
• Cristallino artificiale: è una piccola lente, costituita da ma-
teriale sintetico trasparente; serve a rimpiazzare il cristallino
umano quando questo viene rimosso oppure a correggere
una miopia elevata.
• Decimi di vista: unità convenzionale di misura per valutare
quantitativamente l’acuità visiva di un soggetto; non ha cor-
rispondenza con le diottrie che il paziente usa sull’occhiale o
sulla lente a contatto. Una persona ha dieci decimi quando
può leggere le lettere più piccole che vengono mostrate du-
rante la visita oculistica; ha 5/10 o 1/10 solo quando legge i
caratteri di media grandezza o solo quelli più grandi.
• Diottria: è l’unità di potere rifrattivo; tanto più un difetto di
rifrazione è forte tanto più elevato sarà il numero di diottrie;
tante più sono le diottrie tanto più spesso è l’occhiale e tanto
più esso è necessario. Tante più sono le diottrie del difetto
tanto meno il paziente vede senza la correzione.
• Emmetropia: condizione per la quale un occhio è privo di
difetti di rifrazione.
• Errore o difetto di rifrazione: è una anomalia dell’occhio per
cui occorre una lente affinché l’occhio veda correttamente
(miopia, astigmatismo, ipermetropia).

La visita oculistica 53
• ICL: Intraocular Contact Lens ossia lente a contatto intraocu-
lare; in realtà è un cristallino artificiale che serve a correggere
elevati difetti di miopia ed ipermetropia.
• Ipermetropia: difetto di rifrazione per cui l’occhio vede male
a distanza ravvicinata e meglio per lontano.
• Lasek: tecnica simile alla PRK (vedi).
• Laser ad eccimeri: è il tipo di laser adoperato per la correzio-
ne dei difetti di vista con modelli sempre più perfezionati.
• Laser a femtosecondi: è un laser che può essere adoperato
nell’ambito dell’intervento di cataratta.
• LASIK: tecnica con laser ad eccimeri per la correzione dei
difetti visivi.
• Lente a contatto: sottile disco di materiale plastico che viene
applicato sulla parte anteriore dell’occhio cioè sulla cornea
per correggere alcuni difetti di rifrazione (miopia, astigmati-
smo, ipermetropia, afachia).
• Lente intraoculare: è sinonimo di cristallino artificiale.
• Miopia: difetto di rifrazione per cui un occhio vede bene per
vicino e male per lontano.
• Oculista o Oftalmologo: è un laureato in Medicina e Chirurgia
specializzato in Oculistica. A lui compete di curare le malattie
degli occhi, prescrivere le medicine ed eseguire gli interventi
chirurgici.
• Ottico: è un tecnico diplomato in una Scuola di Ottica che ha
il compito di allestire l’occhiale prescritto dal Medico Oculista
e di consigliare lenti che correggono semplici difetti visivi.
• Presbiopia: anomalia per cui un occhio non riesce ad “acco-
modare”, non riesce cioè a mettere a fuoco a distanza ravvi-
cinata; richiede occhiali per ogni attività svolta nel raggio di
20-50 centimetri o meno.

54 La visita oculistica
• PRK: tecnica laser semplice di correzione dei difetti di vista.
• Retina: struttura nervosa dell’occhio. È la sede in cui si for-
mano le immagini trasmesse poi al cervello dal nervo ottico.
La sua buona funzionalità consente di vedere bene. Le sue
malattie interferiscono sulla qualità visiva.
• Visus o acuità visiva: capacità dell’occhio a vedere; un oc-
chio che vede bene ha 10/10 di visus (cioè il 100 per 100 di
vista) un occhio che vede poco ha 1-2/10 cioè il 10-20% della
visione totale; la minore o maggiore acuità visiva dipende in
generale dalle condizioni di salute dell’occhio e della retina in
particolare.
• Visione da lontano: quando una persona guarda qualcosa si-
tuata a 3 metri od oltre si dice che usa la visione per lontano;
è in pratica la visione che serve per vedere la televisione, per
guidare la macchina, ecc.
• Visione da vicino: quando una persona guarda qualcosa si-
tuata ad una distanza inferiore ai 40 cm circa dal suo occhio
si dice che utilizza la visione per vicino; è in pratica la visione
che serve per leggere, scrivere, ecc.
• Visione intermedia: quando una persona guarda lo schermo
del Pc, il cruscotto della macchina, ecc., utilizza la visione in-
termedia, cioè oltre i 40 cm e sotto gli 80 cm.

La visita oculistica 55
La
SCELTA
dell’OCCHIALE
La scelta dell’occhiale

Dopo essersi sottoposti a una visita oculistica, così come descritta in


precedenza presso un Oculista specializzato, è necessario rivolgersi a
un altro professionista specializzato, l’ottico, per farsi predisporre la so-
luzione ottica più utile alle proprie esigenze visive.
Che si tratti di un occhiale o di un paio di lenti a contatto è fondamenta-
le individuare un professionista in grado di eseguire la prescrizione del
Medico Oculista, di ascoltare le necessità e di cogliere lo stile di vita del-
la persona per proporle la tipologia di montatura più utile, dotata delle
lenti oftalmiche più idonee, o, in alternativa, il tipo di lenti a contatto
che per materiale e caratteristiche
tecniche meglio si adattano alle
sue esigenze.

Quando ci si rivolge a un centro


ottico, oltre ai fattori legati al desi-
gn, alla varietà e alla completezza
dell’offerta è importante valutare
altri requisiti, legati alla professio-
nalità e alla competenza del per-
sonale qualificato: il negozio di ot-
tica non è semplicemente il “luogo
in cui effettuare acquisti” ma deve
essere il “porto sicuro” dove rea-
lizzare l’occhiale perfetto, dove af-
fidare il proprio benessere visivo,
dove l’Ottico segue perfettamente
le indicazioni contenute nella pre-
scrizione del Medico Oculista.

58 La visita oculistica
L’accoglienza

Fin dal primo approccio l’Ottico svolge un ruolo delicato in cui si inseri-
sce anche la componente psicologica.
L’Ottico lascerà al cliente la possibilità di scegliere tra gli occhiali espo-
sti, ma allo stesso tempo sarà pronto ad assisterlo con professionalità
mettendogli a disposizione la propria conoscenza della materia.

La comprensione

Prima di poter proporre la montatura e la lente adatta, per l’Ottico sarà


fondamentale prendere visione della prescrizione del Medico Oculista
e fare domande cliente, anche per comprendere in quali contesti verrà
utilizzato l’occhiale. Verrà indossato tutto il giorno? Servirà per guidare?
Verrà usato per leggere? Per praticare sport? Solo quando egli avrà un
quadro completo sul suo utilizzo, si potrà passare alla fase successiva:
la scelta della lente e della montatura più adatta tra quelle selezionate
inizialmente.

Guida alla scelta della lente


e della montatura

Chi si reca presso il centro ottico


per fare gli occhiali spesso non sa
che esistono sul mercato differen-
ti lenti con le loro caratteristiche
specifiche e non conosce i mate-
riali con cui vengono realizzate
né le finalità dei vari trattamen-
ti cui vengono sottoposte. Sarà
proprio l’Ottico a guidarlo nella
scelta, in base alla prescrizione
del Medico Oculista, utilizzando
un linguaggio chiaro e semplice.

La visita oculistica 59
L’importanza della tecnologia nel punto vendita

Oggi sono disponibili in commercio lenti personalizzate, che garanti-


scono una soddisfazione immediata del cliente/portatore e il massimo
comfort determinando un elevato benessere visivo. Per realizzarle l’Otti-
co si avvale di tecnologie avanzate, grazie all’ausilio dei sistemi di Video
Centratura, Precalibratura e Realtà Aumentata. I sistemi di Video Centra-
tura, attraverso la valutazione delle distanze interpupillari relative all’oc-
chio destro e all’occhio sinistro, determinano una centratura perfetta del-
la lente garantendo un adattamento facile e veloce. In particolare, questo
parametro è fondamentale qualora si scelgano le lenti progressive. Per
soddisfare tutte le esigenze estetiche e di comfort del portatore, è neces-
sario ottimizzare lo spessore delle lenti attraverso l’ausilio degli strumenti
di Precalibratura. Da qualche tempo esistono sul mercato delle strumen-
tazioni che simulano la Realtà Aumentata, grazie alle quali L’Ottico potrà
in tempo reale fare provare ai clienti le differenti prestazioni delle varie ti-
pologie di lenti in un contesto reale, riproducendo fedelmente ciò che ve-
drebbero indossandole. Tali sistemi sono applicati anche alle montature.

Lenti progressive o monofocali?

L’Ottico, sempre in base alla prescri-


zione del Medico Oculista, saprà indi-
care la lente giusta e, in caso di una
persona con ametropie semplici (mio-
pia, astigmatismo e ipermetropia),
potrà consigliare lenti monofocali
che garantiscono una visione puntua-
le solo ad una determinata distanza.
Qualora invece si trovi di fronte a una
persona che è anche presbite opterà per quelle progressive, che con-
sentono a chi le indossa di vedere meglio a diverse distanze. Tecnologi-
camente tra le più avanzate, le lenti progressive possono essere portate
dal cliente in qualsiasi momento della giornata, garantendo una visione
senza interruzioni sia da lontano che da vicino. La parte superiore della
lente permette una visione a lunga distanza, la parte centrale garantisce

60 La visita oculistica
un buon equilibrio tra la visione da lontano e quella da vicino, quella
inferiore è pensata per le distanze minori. Ovviamente esistono in com-
mercio le lenti bifocali che però hanno un’area limitata per la visione
da vicino e le trifocali che sono dotate di un’area dedicata alla visione
dell’intermedio. Le lenti progressive rappresentano la soluzione miglio-
re, sia a livello estetico che di comfort.

Proteggersi dalla luce blu

I dispositivi con schermi LCD/LED


(quali smartphone, tablet, Tv e Pc)
fanno parte della nostra quotidianità.
Se da un lato ci hanno facilitato l’esi-
stenza, dall’altro emettono radiazioni
elettromagnetiche tra cui quella defi-
nita “luce blu”, che è presente anche
naturalmente nel sole. Tecnicamente
è quella radiazione luminosa compre-
sa tra i 430 nm e i 475 nm, dotata di
una lunghezza d’onda corta e quindi di
un livello/stato energetico elevato. Recenti studi hanno posto l’accento
sull’interferenza che una parte della luce blu avrebbe nei confronti dei
normali processi fisiologici dei tessuti dell’occhio tra cui, principalmen-
te, la superficie oculare e la retina Secondo alcune di queste ricerche, la
luce blu sarebbe responsabile della formazione di radicali liberi a livello
della cornea e potrebbe danneggiare determinate cellule della retina.
Tale interferenza spiegherebbe sintomi di discomfort oculare quali sec-
chezza, prurito, pesantezza e bruciore e potrebbe inoltre essere causa
di alterazioni a carico della retina. Altri studi hanno riscontrato delle
alterazioni del ciclo sonno veglia in soggetti esposti alla luce blu. Oggi
il Medico Oculista ha a disposizione la possibilità di consigliare ai video-
terminalisti ed ai lavoratori esposti, l’utilizzo di lenti particolari in grado
di filtrare la luce blu. Queste lenti oltre a garantire la riduzione dell’af-
faticamento visivo ed un estremo comfort, sono caratterizzate da una
perfetta trasparenza.

La visita oculistica 61
I trattamenti

Quando realizza un paio di lenti sulla base della prescrizione del medi-
co Oculista, l’Ottico determina, in base allo stile di vita del portatore, il
trattamento o, meglio, i trattamenti da applicare alle lenti stesse. I più
comuni sono l’antiriflesso, che scherma i riflessi che diventano chiara-
mente visibili sulla lente, generando difficoltà di visione, l’idrorepellente
e l’indurente; le lenti organiche (in plastica) sono sì facili da portare, ma
sono più delicate rispetto a quelle in vetro. Il trattamento di indurimento
ne aumenta la resistenza: pur mantenendo una qualità elevata della vi-
sione prolunga la durata temporale della lente. A una lente da vista può
anche essere chiesto di proteggere dai raggi solari UVA e UVB quando
cambiano le condizioni di luce. In questo caso si ricorre al trattamento
fotocromatico, che permette alle lenti di adattarsi automaticamente tra-
sformando la colorazione da bianca in ambienti chiusi o di notte, a scura
quando si è all’aria aperta o di fronte a sorgenti luminose, con livelli di
scurimento che aumentano all’aumentare dell’intensità della luce.

La scelta delle lenti a contatto

Le lenti a contatto offrono innumerevoli vantaggi: sono invisibili, si pos-


sono indossare anche quando si fa sport, possono essere abbinate a
qualsiasi tipo di occhiale da sole con lenti neutre, cioè senza nessun
tipo di correzione, e sono indicate per correggere quasi tutti i casi di
miopia, ipermetropia, astigmatismo (anche abbinato a miopia e iperme-
tropia) e presbiopia. Su precisa indicazione del Medico Oculista, l’Otti-
co, in questo caso un Ottico Contattologo, con specifiche competenze
nell’ambito dell’applicazione di lenti a contatto, imposterà per il singolo
cliente una Scheda, la quale porti a seguire un vero e proprio protocol-
lo specifico per lui e consenta di gestire al meglio il momento chiave
della scelta della lente e l’importante fase del successivo follow-up. In
seguito, fornirà al cliente tutte le informazioni relative all’igiene nel loro
utilizzo e alla loro pulizia per evitare possibili complicanze quali depositi
batterici, infezioni, etc.

62 La visita oculistica

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