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Edizione 2022
A cura del
MISURARE.
Comitato Scientifico
SoLongevity
AGIRE.
Prefazione
Alberto Beretta
Immunologo e ricercatore
solongevity.com
INDICE
01
1.
2.
Il tempo ci cambia, anche nel Dna. Ecco come 28
Inflammaging, l’infiammazione cronica che ci fa invecchiare 32
27
1.
2.
Con lo sport si allena anche la Memoria 53
Quale dieta seguire per guadagnare in salute? Una breve guida per orientarsi
52
56
3. Esiste una dieta della longevità? E qual è il periodo ottimale di digiuno? 61
4. Integratori Alimentari (parte prima) - Ne abbiamo bisogno? Se sì, di quali e quanti? 64
5. Integratori Alimentari (parte seconda) - Le domande da farsi per sceglierli bene 67
6. Integratori Alimentari (parte terza) - Come valutarli? 71
7. Cos’è NAD+ e perché tutti ne parlano 75
8. Glutatione, un prezioso alleato contro lo stress ossidativo 77
Conclusioni
Alberto Beretta
Immunologo, ricercatore e divulgatore medico scientifico.
Direttore scientifico SoLongevity Research
Già prima della pandemia, e ancora di più in questi ultimi due anni, i temi della
longevità e dell’invecchiamento in salute si sono imposti all’attenzione del
grande pubblico, sempre più attento al benessere della persona e all’invec-
chiamento, e come una priorità per la strategia dei sistemi sanitari di molti
Paesi. Non parliamo, dunque, di una moda nè di un qualcosa che ha a che fare
esclusivamente con il lifestyle. Parliamo, piuttosto, di medicina di precisione,
di tecnologie avanzate per la diagnostica personalizzata, delle scienze omi-
che (genomica, trascrittomica, proteomica, metabolomica) e di profilazione
biologica, di epigenetica e di nuove discipline biotecnologiche che stanno
delineando un nuovo concetto di salute.
Grazie anche a questi studi, oggi sappiamo che le patologie legate all’invec-
chiamento sono in parte determinate dalla genetica, ma anche dai cosiddetti
fattori ambientali, modificabili. Sotto questo cappello ricadono il nostro stile
di vita, l’ambiente in cui viviamo, la nostra alimentazione. Semplificando, tutti
questi fattori possono determinare in molti casi il modo in cui i nostri geni si
esprimono e, di conseguenza, la nostra predisposizione alle patologie croni-
Con questa breve guida, quindi, cercheremo di restituire una dimensione sto-
rica della Geroscience e di raccontare le speranze e le scommesse degli anni
a venire, ricordando che la scienza della longevità è già oggi una rivoluzione
per la nostra vita quotidiana.
SoLongevity
In breve, la nostra storia
Cosa trovi
in questo libro
Questo libro raccoglie alcuni degli articoli, redatti dal Comitato scientifico
SoLongevity e da Alberto Beretta che ne è presidente, e pubblicati sul sito di
SoLongevity e ha l’obiettivo di raccontare la scienza della longevità in manie-
ra rigorosa e, allo stesso tempo, con un linguaggio accessibile anche ai “non
addetti ai lavori”.
La terza parte, infine, è dedicata all’azione: ossia a cosa fare per migliorare
la propria “riserva di longevità in salute”. Parallelamente alle ricerche che
stanno svelando i meccanismi dell’invecchiamento, infatti, si stanno portando
avanti studi per testare l’efficacia di interventi mirati.
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CAPITOLO 1
Le parole della
longevità
Negli ultimi 20 anni la medicina della longevità ha sviluppato conoscenze e
innovazioni, anche diagnostiche, ad un ritmo impressionante. Nel 2008 è sta-
to pubblicato un articolo scientifico che è diventato una pietra miliare nella
scienza dell’invecchiamento: sono stati messi insieme tutti i dati disponibili
e definiti 9 meccanismi diversi che portano all’invecchiamento. Tutti sistemi
interconnessi. Sono ovviamente complessi a livello biologico, ma il concetto a
cui rimandano è estremamente semplice da comprendere.
L’ultima parte di questo capitolo non può non affrontare il tema della diagno-
stica. Da anni abbiamo a disposizione strumenti iper-sperimentati e validati
da studi clinici che ci permettono di valutare i rischi in diversi ambiti (cardio-
vascolare, neurologico, immunitario, e così via). Conosciamo parametri molto
semplici e diffusi, ma anche altri molto più sofisticati, non ancora entrati nella
pratica clinica quotidiana. Lavorando con tecniche di genomica, proteomica,
metabolomica, e grazie anche all’intelligenza artificiale, oggi si possono otte-
nere informazioni molto importanti. Sembrano metodi avveniristici, ma sono
invece già possibili.
Perché invecchiamo?
Scoperte 9 cause biologiche
10
3. Le alterazioni epigenetiche: reazioni biochi-
miche che controllano “l’accensione” e lo “spegni-
mento” dei geni, incidendo anche sulla capacità di
riparazione dei danni al DNA. Si tratta di cambia-
menti reversibili, in cui l’ambiente e lo stile di vita
hanno un ruolo fondamentale.
che avvengono nei mitocondri stessi. Risulta evidente che l’invecchiamento è un feno-
meno multidimensionale, che coinvolge anche il
7. La senescenza cellulare indipendente dai sistema immunitario e ormonale. L’accumulo di
meccanismi visti finora, con il conseguente accu- danni al DNA è stato storicamente considerato
mulo di “cellule zombie” che infiammano i tessuti. come la causa principale, e anche quella su cui è
Sebbene non funzionino più, infatti, queste cellule più difficile intervenire, ma la prima buona notizia
non muoiono perché hanno perso la capacità di è che le cellule posseggono già meccanismi capaci
auto-eliminarsi alla fine del loro ciclo vitale, da cui di prevenire questi danni ed eventualmente ri-
il nome “zombie”. Rappresentano una piccola fra- pararli. Dei nove meccanismi citati, inoltre, quelli
zione di tutte le cellule che costituiscono un tes- epigenetici sembrano giocare un ruolo centrale:
suto, ma provocano danni alle cellule circostanti, tutti gli altri possono essere ricollegati al malfun-
producendo fattori infiammatori (citochine) che a zionamento dei sistemi di controllo epigenetici, e
loro volta creano un micro-ambiente infiammato- non a caso oggi si parla con sempre più convinzio-
rio che danneggia il tessuto stesso. ne di “invecchiamento epigenetico” o epigenetic
drift, come proposto da David D. Sinclair, pro-
8. La perdita della capacità rigenerativa dei fessore di Genetica all’Harvard Medical School
tessuti, legata all’esaurimento delle cellule stami- e co-direttore del Paul F. Glenn Center for the
nali. I meccanismi alla base dell’esaurimento delle Biology of Aging, nel libro Lifespan.
cellule staminali sono molteplici, ma la risposta
a questo problema non è così complicata come Una caratteristica interessante delle cause alla
potrebbe sembrare. base dell’invecchiamento è la loro stretta interdi-
pendenza: i differenti meccanismi si influenzano a
9. L’alterazione della comunicazione tra le cel- vicenda. Questo vuol dire che se si migliora anche
lule, con la produzione di molecole infiammatorie. soltanto uno di questi, miglioreranno automati-
È uno dei meccanismi più studiati dell’invecchia- camente anche tutti gli altri. E qui arriviamo alla
mento, anche chiamato inflammaging, ed è anche seconda buona notizia: l’epigenetica è facilmen-
quello su cui è possibile intervenire efficacemen- te influenzabile dagli stili di vita e la ricerca ha
te con interventi sullo stile di vita (dieta e eserci- identificato molecole di origine naturale, farmaci
zio fisico moderato regolare) e con integrazioni e interventi mirati capaci di rimettere in funzione
nutrizionali mirate. i suoi meccanismi.
L’epigenetica è facilmente
influenzabile e la scienza ha già
scoperto come farlo
funzionamento dell’intero organismo. Le proteine polimorfismi, cioè geni che differiscono per una
sono costituite da una lunga catena di aminoacidi, singola lettera nella sequenza del DNA all’inter-
la cui sequenza è dettata dai geni (le unità di DNA no di una popolazione) che possono accelerare o
che ereditiamo dai nostri genitori), che ne deter- rallentare l’invecchiamento.
minano forma e funzione. Come anticipato, però,
il DNA non è immune agli stimoli e agli “attacchi” Essere portatori di una
provenienti dall’ambiente: inquinamento, radia-
zioni ionizzanti, virus, batteri, per citare alcuni
variante genica che accelera
fattori, possono causare alterazioni che portano l’invecchiamento non è
a reazioni biochimiche “difettose”: micro-danni necessariamente una brutta
che si accumulano con il passare degli anni, dando
luogo ai processi degenerativi tipici delle pato-
notizia
logie dell’invecchiamento. Il nostro organismo
La comprensione dei meccanismi epigenetici ha
possiede notevoli capacità di auto-riparazione del
però chiarito che essere portatori di una variante
DNA e di adattamento, e questo grazie soprat-
sfavorevole non è necessariamente una brutta
tutto ai meccanismi epigenetici. È quando questi
notizia, perché l’epigenetica può “limitare i danni”.
smettono di funzionare che si parla di invecchia-
E anche quando la variante è favorevole l’epige-
mento epigenetico, oggi considerato alla base di
netica continua a essere importante. Sono stati
tutti gli squilibri che portano alla perdita graduale
identificati dei geni, chiamati geni della longevità,
del “capitale-longevità” (o riserva fisiologica) con
la cui attività è misurabile e, soprattutto, modifi-
cui nasciamo e che rappresenta il nostro poten-
cabile.
ziale di vivere in buona salute a lungo.
che riguardano l’alimentazione e l’attività fisica, e calorica moderati. È noto dagli anni ‘30 che una
dell’ambiente appare preponderante. restrizione calorica moderata allunga la vita ed è
stato dimostrato che questo avviene proprio per
Sono stati identificati dei geni, azione delle sirtuine. Un altro stress moderato in
grado di modulare l’espressione di queste protei-
chiamati geni della longevità, ne è l’attività fisica non agonistica. Non solo: si è
la cui attività è misurabile e, visto che sia quello che mangiamo sia il momento
soprattutto, modificabile del giorno in cui lo mangiamo (o, per esempio, evi-
tare determinati cibi prima di dormire) influenza-
no la loro attività. Sono stati poi identificati alcuni
I geni della longevità
principi attivi (molecole naturalmente presenti
Prendiamo il caso delle Blue Zone, aree geo-
nel mondo vegetale) che possono stimolare le
grafiche ben delimitate con alte percentuali di
sirtuine e aumentarne l’efficacia.
ultracentenari. Il punto di forza è certamente la
continuità genetica della popolazione, ma il ruolo
Monitoraggio dell’invecchiamento epigenetico,
di specifiche abitudini, che riguardano l’alimenta-
crono-alimentazione, integrazione nutrizionale
zione e l’attività fisica, e dell’ambiente appare pre-
con principi attivi di origine naturale, programmi
ponderante. Questo perché, come è ormai chiaro,
di attività fisica moderata e training neurocogni-
il nostro genoma ha la capacità di “dialogare” e di
tivo sono i cardini di una strategia efficace per
“adattarsi” al contesto ambientale in cui opera. Se
stimolare l’attività delle sirtuine e preservare il
questo dialogo risulta correttamente governato, i
nostro “capitale-longevità”. E sono gli assi fonda-
9 hallmark dell’invecchiamento saranno innescati
mentali della ricerca di SoLongevity.
in maniera molto più graduale o non si verifiche-
ranno affatto, determinando buona salute e buo-
La ricerca di SoLongevity
na qualità di vita. E dando la possibilità di vivere
La ricerca di SoLongevity evidenzia la possibilità
il massimo del capitale-longevità individuale. Le
di intervenire su 5 dei 9 meccanismi dell’invec-
sirtuine sono le proteine sintetizzate dai cosid-
chiamento, attraverso un programma medico
detti geni della longevità (SIRT) e si attivano in
basato sul principio di “misurare ed agire”, grazie
condizioni di stress metabolico – come scarsità di
agli strumenti della Precision Medicine (medicina
nutrienti e temperature troppo fredde – o in pre-
di precisione).
senza di minacce, per ridurre l’attività di riprodu-
1. Misurazione precisa dell’invecchiamento epi-
zione cellulare e concentrare tutte le risorse nella
genetico e dell’età biologica
sopravvivenza. Tutti gli organismi possiedono dei
2. Misurazione di parametri funzionali, focalizzata
geni delle sirtuine.
su tre dimensioni:
Dimensione immuno-metabolica, ovvero la va-
Oggi sappiamo che lo stile di vita può influenzare
lutazione del funzionamento metabolico e dello
l’espressione (cioè la “produzione”) e l’attività
stato infiammatorio.
delle sirtuine, come il digiuno e la restrizione
18
CAPITOLO 1
pericolo imminente. In tutti questi casi, le sirtuine si aggravano anche gli effetti delle diete ricche
riducono l’attività di riproduzione cellulare per di grassi. Inoltre, gli scienziati hanno evidenziato
concentrare tutte le risorse sulla sopravvivenza. come l’attività delle sirtuine sia fondamentale
per il mantenimento della salute cardiaca e per
il buon funzionamento del ciclo circadiano, cioè
del ritmo sonno-veglia, che sembra subire un
importante declino con l’avanzare dell’età. Per
tutti questi motivi, le sirtuine sono state definite
proteine anti-invecchiamento.
Le 4 molecole
della longevità
Il NAD+
Anche NAD+ è fortemente coinvolto nel metabo-
lismo cellulare e nell’invecchiamento. La presenza
di alti livelli di questa molecola nell’organismo,
La diagnostica della
longevità: cos’è e perché è
importante
Cosa troverai Con il passare del tempo percepiamo che le
nostre capacità fisiche e mentali cambiano, e
in questo articolo: spesso alcuni disturbi o sintomi ci fanno riflettere
sul futuro della nostra salute e sulla qualità della
Ognuno di noi invecchia in modo diverso e
nostra vita in età avanzata. La buona notizia
bisogna ottenere un’immagine puntuale di
è che la scienza medica sta facendo passi da
questo processo, per sviluppare percorsi
gigante nel comprendere il nostro stato di salute
mirati per il ringiovanimento fisiologico e la
attuale (riserva fisiologica) e quello futuro,
prevenzione primaria
fornendoci tutte quelle informazioni utili non solo
La diagnostica della longevità utilizza
a prevenire i rischi, ma anche a mantenere un
un insieme di tecnologie d’avanguardia
livello elevato di performance fisiche e cognitive.
che permettono di individuare precise
Questo campo di indagine si chiama “diagnostica
caratteristiche e specifici parametri clinici di
della longevità”: utilizza un insieme di tecnologie
ciascun individuo
all’avanguardia che permettono di individuare
SoLongevity sta sviluppando una strategia per
precise caratteristiche e specifici parametri
“misurare” caratteristiche individuali in modo
clinici di ciascun individuo e, tracciato un profilo,
estremamente preciso
di formulare strategie personalizzate per vivere
meglio e più a lungo.
I parametri da indagare
Nel primo articolo abbiamo imparato che negli
anni, grazie alla ricerca, sono state identificate
9 cause biologiche (hallmark) responsabili
dell’invecchiamento: l’instabilità del genoma,
l’accorciamento dei telomeri, le alterazioni
epigenetiche, la perdita di proteine “sane”, le
alterazioni dei meccanismi che permettono la
corretta percezione del fabbisogno di nutrienti,
le disfunzioni dei mitocondri, la senescenza
23
CAPITOLO 1
cellulare, la perdita della capacità rigenerativa dei Foto. Epigenetica, genomica, proteomica e altre
tessuti e l’alterazione della comunicazione tra le discipline omiche misurano la “granularità”, ovvero
cellule. il funzionamento profondo dei nostri processi
fisiologici, producendo una enorme mole di
La diagnostica della longevità informazioni che poi devono trovare una sintesi
comprensibile ed utilizzabile. A questo servono i
utilizza un insieme di sistemi di intelligenza artificiale, che mettono insieme
tecnologie all’avanguardia che i dati, li ordinano e trovano quelle relazioni causa-
permettono di individuare effetto utili a spiegare fenomeni così complessi.
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fisiologico e la prevenzione
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CAPITOLO 2
Scienza della
longevità: conoscere
e misurare
Quando si parla di ageing è importante distinguere tra quello cronologico
e biologico, che possono essere molto divergenti. La letteratura scientifica
classifica la popolazione in “normal ager”, in “superager”, che invecchiano
più lentamente, e in “accelerated ager” che hanno un declino più rapido. La
differenza tra queste tre sottocategorie è misurabile già intorno ai 35-40
anni, perché ormai conosciamo i meccanismi dell’invecchiamento (quelli di cui
abbiamo parlato nella prima parte dell’ebook).
Foto. I meccanismi di riparazione del DNA si sono coinvolte nel mantenimento del benessere
avvalgono di enzimi che riconoscono i danni, li dell’organismo su diversi fronti. Gli esemplari
correggono e “ricuciono” insieme il doppio filamento. animali che ne sono privi, per esempio, hanno
maggiore rischio di sviluppare diabete di tipo
Fortunatamente gli organismi viventi hanno 2 o sindrome metabolica, ma anche alterazioni
sviluppato sofisticati meccanismi di riparazione delle funzioni cardiache e del ritmo-sonno veglia.
del danno al DNA, che si avvalgono della funzione Nei topi privi della sirtuina 6, in particolare, si
di svariati enzimi, ossia proteine che mediano sviluppano precocemente processi degenerativi
attività biologiche specifiche. Ad esempio, nel associati all’invecchiamento (sintomi progeroidi).
caso di un addotto o di una base danneggiata, il
Inflammaging,
l’infiammazione cronica che
ci fa invecchiare
Cosa troverai Bene, cominciamo col ricordare che iIl nostro
sistema immunitario è stato “modellato”
in questo articolo: dall’evoluzione: è abbastanza efficiente di fronte
alle infezioni e l’infiammazione acuta, risultato
La differenza tra infiammazione acuta e
della risposta fisiologica alle aggressioni che ci
infiammazione cronica di basso grado
arrivano dall’esterno, contribuisce alla difesa
Cos’è l’inflammaging e in che modo è collegato
dell’organismo.
alle patologie croniche
Quali sono le caratteristiche
In generale, questo sistema funziona molto bene
dell’infiammazione nelle persone centenarie
quando siamo giovani, ma man mano che l’età
avanza viene iperstimolato. Il risultato è che lo
Infiammazione e invecchiamento
stato infiammatorio può aumentare sensibilmen-
L’infiammazione è uno dei concetti chiave per
te, dando luogo a quella che in medicina viene
capire l’invecchiamento, e i suoi effetti sul nostro
chiamata “infiammazione cronica di basso grado”
corpo sembrano dipendere da un disequilibrio
o inflammaging, e cioè uno stato di infiammazione
tra fattori pro-infiammatori e fattori anti-
a bassa intensità ma costante - associato all’au-
infiammatori. Cosa significa esattamente? E da
mento di alcune proteine, le citochine infiamma-
dove nasce questa ipotesi?
torie - che provoca danni all’organismo.
Ma i centenari no
C’è però un’eccezione alla regola: i centenari,
che in effetti, nella maggior parte dei casi,
sembrano essere “immuni” alle malattie legate L’invecchiamento epigenetico
all’invecchiamento. Proprio loro sono da Le domande da cui si è partiti sono: è una
tempo al centro di numerose ricerche, tra cui questione di DNA? Qual è il ruolo dell’ambiente?
quelle dell’immunologo Claudio Franceschi Sono soggetti anche loro all’infiammazione
dell’Università di Bologna. cronica di basso grado oppure no? Ovviamente il
DNA c’entra, eccome. Sono state individuate delle
Sono state individuate varianti varianti genetiche (geni che differiscono solo
per una “lettera”) che riducono la propensione
genetiche che riducono la all’infiammazione. Ebbene, queste varianti
propensione all’infiammazione sono presenti in misura maggiore nei centenari
e che sono presenti in misura rispetto a chi soffre di patologie legate all’età.
Nel loro caso, infatti, i fattori pro-infiammatori
maggiore nei centenari. sono compensati da un’efficace risposta anti-
infiammatoria, favorita proprio da una forte
Foto a destra. Nelle persone centenarie i fattori componente genetica. È questa relazione
pro-infiammatori sono compensati da un’efficace di equilibrio che permette di raggiungere
risposta anti-infiammatoria. È questa relazione di la vecchiaia in buona salute. Le ricerche sui
equilibrio che permette di raggiungere la vecchiaia in centenari stanno svelando anche altro, però: per
buona salute. esempio che la relazione tra genetica e ambiente
non solo è molto complessa, ma differisce anche
notevolmente da una popolazione all’altra.
Misurare
l’età biologica
sinapsi e si producono meno neurotrasmettitori. giovani e anziani possono attivare aree diverse,
Tutto ciò fa sì che la comunicazione all’interno del che risultano tipicamente più “diffuse” nei
tessuto nervoso – indispensabile per elaborare secondi. È per questo motivo che, se da una parte
le informazioni e rispondere agli stimoli – rallenti. le modificazioni neurobiologiche determinano
Per questo le performance cognitive peggiorano un peggioramento delle performance del
col passare del tempo. Le regioni del cervello più cervello, dall’altra, in un normale processo di
colpite da queste alterazioni sono le aree frontali, invecchiamento, le funzioni non vanno perse del
i lobi temporali mediali, le aree della memoria e tutto.
del linguaggio.
L’invecchiamento cognitivo
I modelli interpretativi e la plasticità neuro-
cognitiva
non è uguale per tutti: a
Esistono diversi modelli teorici che spiegano determinarlo concorrono
cosa accade durante l’invecchiamento cognitivo: fattori modificabili, come
tali modelli prendono in considerazione sia
i cambiamenti che si verificano sia le cause
l’attività fisica, la dieta, gli
sottostanti, e mettono in evidenza tutta la loro interessi, il contesto sociale.
complessità.
Per quanto riguarda le cause, invece, esiste
Cosa troverai
La prima riguarda l’aspetto organico (neuroni,
in questo articolo: sinapsi, materia bianca, corteccia cerebrale e così
via), la seconda il modo in cui queste risorse or-
Quali sono le due componenti dell’età
ganiche vengono usate per svolgere determinate
cerebrale
funzioni (ricordare, risolvere, comprendere, ecc.).
Cos’è la Riserva Cognitiva
Come utilizzare il test sviluppato
Possiamo quindi dire che l’età del nostro cervel-
dall’Università di Padova
lo è una combinazione di struttura e di funzioni,
ovvero, detto in parole più semplici, della qualità e
Le componenti dell’età cerebrale
quantità di neuroni, sinapsi e corteccia cerebrale
L’età del nostro cervello è in qualche modo riferi-
(struttura) e di come questi lavorano assieme per
bile alle sue capacità intrinseche, che a sua volta
produrre un risultato (funzioni).
dipendono dalla combinazione di 2 dimensioni
chiamate, nel linguaggio delle neuroscienze, Ri-
La valutazione della Riserva Cerebrale si poggia
serva Cerebrale (Brain Reserve) e Riserva Cogni-
su analisi strumentali sofisticate come la Risonan-
tiva (Cognitive Reserve).
za Magnetica e la PET-SPECT e sull’uso di mezzi
di contrasto. La Riserva Cognitiva, per contro, ha
una valutazione più deduttiva (tramite questiona-
rio) e può essere rinforzata con metodi di misura-
zione dei singoli domini cognitivi attraverso test
digitali o analogici.
43
CAPITOLO 2
e di come questi lavorano as- affrontare il tempo che passa, mentre punteggi
più bassi potrebbero segnalare un rischio futuro.
sieme per produrre un risultato
(funzioni). Una precisazione è d’obbligo: la Riserva Cognitiva
può evolvere. Anche chi non ha punteggi rassicu-
La Riserva Cognitiva ranti può iniziare ad allenare il suo cervello per
La Riserva Cognitiva è un valore che sintetizza il restare funzionalmente giovane e guadagnare
processo di accantonamento di risorse cognitive punti. Chi ha ottenuto valori alti deve, invece,
e cerebrali che avviene nel corso di tutta la vita. preservare il capitale che ha messo da parte negli
Tali risorse possono essere utilizzate quando si anni e, nel caso, fare un passo in più per capire
presenta una situazione che mette a rischio il come varia in ognuno dei 6 domini cognitivi a cui
funzionamento del cervello. È questo il motivo afferiscono le nostre funzioni.
per cui viene considerata la dimensione principale
per valutare l’età neurocognitiva.
Cosa troverai
in questo articolo:
propria indipendenza, con minori spese sul bi- sa magra all’interno dell’organismo.
lancio familiare e sul Sistema sanitario nazionale,
vista la sua alta prevalenza. Come misurare i muscoli
Numerosi gruppi di esperti si sono riuniti tra il
Muscolo: quantità ma soprattutto qualità 2009 ed il 2012 per definire al meglio e misurare
Funzione e massa muscolari sono i due parametri la sarcopenia, tra cui l’European Working Group
per la definizione clinica di sarcopenia. Se in un on Sarcopenia in Older People (EWSGOP), che
primo momento, infatti, si considerava solo la per- ha pubblicato il suo modello nel 2010, aggiornato
dita di massa muscolare, oggi invece la comunità poi nel 2018. Altrettanto importante è stato il
scientifica propende per un modello che tenga lavoro del Sarcopenia Project portato avanti dal
in considerazione sia la quantità sia la qualità del Biomarkers Consortium della Foundation for
muscolo. Le più recenti raccomandazioni europee the National Institutes of Health (FNIH). Grazie
tendono ad attribuire particolare importanza all’analisi dei dati di più di 26mila persone raccolti
proprio alla misurazione della funzione muscolare in nove studi di coorte internazionali, i ricercatori
– ovvero la forza – più che a quella della massa. In hanno individuato due parametri di forza e
fase di valutazione clinica la funzione muscolare massa muscolari che attualmente predicono
può essere misurata in modo abbastanza sempli- al meglio l’insorgenza di limitazioni funzionali:
ce grazie a un dinamometro. l’handgrip strength (forza di prensione della
mano) e l’appendicular lean mass (massa magra
Sarcopenia: come prevenirla e rallentarla stile di vita sano fin dalla giovane età ci permette
Come detto, la sarcopenia è un fenomeno com- quindi di ritardare la perdita funzionale in età
plesso, difficilmente isolabile dal processo fisio- avanzata.
logico di invecchiamento all’interno del quale si
instaura. Inoltre, può celarsi dietro l’eccesso di Non esistono farmaci per la sarcopenia ad oggi,
tessuto adiposo e, quindi, potenzialmente colpire ma studi preliminari suggeriscono che correg-
anche persone con massa corporea normale. gere eventuali squilibri ormonali – come deficit
di testosterone negli uomini – o intervenire su
Molti fattori influenzano la perdita di muscolo, particolari meccanismi che regolano la caratte-
da quelli ormonali e infiammatori a eventuali rizzazione muscolare – come gli inibitori della
malattie, ma un grande peso ce l’ha lo stile di vita. miostatina – potrebbero portare allo sviluppo di
L’esercizio fisico è la migliore medicina: “use it farmaci e offrire dei benefici soprattutto a chi, per
or lose it”, come dicono gli anglosassoni. Meglio motivi di salute o sociali, non riesce a condurre
ancora se condotto all’aria aperta così che i raggi uno stile di vita ottimale.
del sole inneschino la produzione di vitamina D,
un ormone probabilmente coinvolto anche nel
mantenimento del benessere muscolare.
Invecchiare bene?
Dipende anche dai batteri
48
CAPITOLO 2
Microbiota e invecchiamento
La composizione del microbiota – unica per
ciascun individuo – viene influenzata da tanti
fattori, come la dieta e l’esercizio fisico. Ma anche
l’età conta: col passare del tempo va incontro
ad alterazioni che a volte sono tali da provocare
delle vere e proprie patologie gastrointestinali. A
mostrare i cambiamenti più comuni del microbio-
ta nel tempo sono stati alcuni studi di coorte che
hanno paragonato la flora intestinale di individui Foto. Il microbiota intestinale è fondamentale per
adulti con quella di persone più anziane. Questo la nostra salute a qualsiasi età. Produce vitamine e
confronto ha fatto emergere come la biodiversità amminoacidi essenziali per il nostro organismo ed è
microbica, in media, diminuisca con l’avanzare in grado di attivare gli acidi biliari. Inoltre metabo-
dell’età. lizza i polisaccaridi di origine vegetale (cioè le fibre)
In particolare, a scemare sono le specie batte- e supporta l’assorbimento dei grassi (lipidi) da parte
riche che producono acidi grassi a catena corta dell’intestino.
(Scfa), come acetato e butirrato. Gli Scfa, però,
sono noti per regolare uno dei meccanismi mole- È possibile, dunque, che ciò concorra a rendere
colari alla base dell’invecchiamento e per modu- l’intestino – e in generale l’organismo – degli
lare la risposta immunitaria, inibendo i mediatori anziani più fragile. Negli ultimi 10 anni, inoltre, è
dell’infiammazione. stato dimostrato che la flora intestinale è collega-
ta alla formazione della barriera ematoencefalica
La biodiversità microbica e a processi di mielinizzazione e neurogenesi,
lasciando pensare che un’alterazione del micro-
diminuisce con l’avanzare biota intestinale possa predisporre allo sviluppo
dell’età. A diminuire sono di malattie neurodegenerative.
le specie batteriche che
D’altra parte, l’analisi del microbiota dei centenari
producono gli acidi grassi ha riservato delle sorprese. Il profilo della flora
a catena corta, noti per intestinale delle persone che vivono oltre 100
regolare uno dei meccanismi anni è unico ed è caratterizzato dalla presenza di
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CAPITOLO 3
Come agire
per promuovere
la longevità
Il nostro obiettivo è “semplice”: far ringiovanire fisicamente e cognitivamente
le persone in età adulta, per permettere loro di avere una vita piena a lungo.
Per fare questo, si stanno sviluppando soluzioni mirate, diagnostiche e
terapeutiche. Alcune sono sorprendentemente semplici, ma questo non deve
far cadere nell’illusione che sia stato banale comprenderle né, tanto meno,
che sia banale metterle in pratica.
È il caso del ruolo dell’attività fisica, per esempio: in pochi sanno quanto
possa essere importante anche per le funzioni cognitive. Anche il ruolo
della nutrizione viene spesso banalizzato. Ecco perché una lunga parte di
questo capitolo è dedicata a fare chiarezza su alimentazione, diete, digiuno
e nutraceutica. La ricerca SoLongevity è fortemente impegnata anche su
questo fronte, e riteniamo che sia fondamentale fare la nostra parte per
contribuire a creare una cultura nella popolazione su questo tema. Si parte
dalle basi, con indicazioni molto pratiche su come leggere un’etichetta di un
prodotto nutraceutico, sulla certificazione, sugli studi che possono portare al
loro sviluppo.
53
CAPITOLO 3
riposo. Il test consisteva nel far vedere ai parte- caudato (una struttura cerebrale coinvolta nei
cipanti su uno schermo quattro punti posizionati processi motori). Inoltre, i livelli di endocanna-
uno accanto all’altro. Ogni volta che uno dei punti binoidi seguivano la stessa curva: maggiore era
si trasformava in una stella, il partecipante do- il livello dopo un intenso sforzo fisico, tanto più
veva premere il pulsante corrispondente il più il cervello risultava “attivato” e migliori erano le
rapidamente possibile. La sequenza era predefi- prestazioni. Gli endocannabinoidi – sottolineano
nita e ripetitiva, e serviva a valutare come veniva- i ricercatori – possono agire su un meccanismo
no appresi i movimenti in sequenza, appunto, in chiamato LTP (potenziamento a lungo termine),
modo molto simile a quando impariamo a digitare che consiste in un rafforzamento della trasmissio-
rapidamente sulla tastiera del computer o dello ne del segnale tra due neuroni, che aiuta il conso-
smartphone. lidamento della memoria.
56
CAPITOLO 3
anche di specifiche regioni del Dna, chiamate latticini a basso contenuto di grassi e la riduzio-
telomeri (ne abbiamo parlato nel primo capitolo ne del consumo di grassi saturi, zuccheri, cereali
di questo libro). raffinati e sale. In particolare, prevede il consumo
del 52-55% di carboidrati, tra il 16 e il 18% di pro-
teine e del 30% dei grassi. La quantità di sodio,
inoltre, non deve superare i 2.400mg giornalieri.
Sul sito del National Heart Lung and Blood Insti-
tute (Nhlbi) sono disponibili alcuni esempi basati
su 1600, 2000 o 2600 calorie al giorno.
3. La Dieta Chetogenica
La dieta chetogenica, in breve keto, è un piano
alimentare a basso contenuto di carboidrati
(generalmente non si superano i 50 gr al giorno) e
ricco di grassi vegetali (per esempio quelli conte-
nuti nell’avocado), sia saturi che insaturi (in media
La dieta mediterranea proteg- il 70-80% delle calorie totali giornaliere). Più nel
dettaglio, prevede il consumo del 5-10% di car-
ge i telomeri, le regioni del Dna boidrati e 10-20% di proteine.
legate all’invecchiamento.
In questa alimentazione, l’organismo viene so-
2. La Dieta DASH stanzialmente privato del glucosio, principale
Presentata per la prima volta nel 1996 durante fonte di energia per tutte le cellule e che si ot-
il meeting annuale dell’American Heart Asso- tiene mangiando carboidrati. Durante il digiuno,
ciation e pubblicata sul New England Journal of o quando si mangiano pochissimi carboidrati, il
Medicine nel 1997, la Dash (Acronimo di Dietary corpo estrae per prima cosa il glucosio immagaz-
Approaches to Stop Hypertension) è un regime zinato nel fegato e nei muscoli, fino a quando, nei
alimentare inizialmente raccomandato per l’iper- 3-4 giorni successivi, il glucosio disponibile non
tensione, ma che viene consigliato ormai sempre sarà completamente esaurito. A questo punto
più spesso per i suoi effetti benefici a più ampio l’organismo comincia a bruciare il grasso, produ-
spettro sulla salute in generale: può infatti ridurre cendo per via epatica i corpi chetonici, fonti da cui
i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, ricava l’energia di cui ha bisogno.
come pressione arteriosa, obesità e diabete di
tipo 2. Questo regime viene utilizzato da tempo per
trattare condizioni mediche specifiche, come per
Questa dieta prevede l’assunzione di carboidrati, esempio il diabete e l’epilessia. Tuttavia, negli ul-
carne bianca, frutta, verdura, cereali integrali e timi anni, questo piano alimentare si è dimostrato
valido sia per la perdita di peso sia per migliorare il digiuno per il resto della giornata).
altri parametri, come l’ipertensione ed elevati li-
velli di colesterolo e trigliceridi. Se seguita per un Alla base di questa dieta vi è il fatto che lo stress
lungo periodo, tuttavia, potrebbe avere alcuni ef- generato dal digiuno intermittente attiva una
fetti collaterali, come osteoporosi, calcoli renali e serie di cambiamenti metabolici positivi, come
problemi cardiaci. È fondamentali, quindi, essere la riduzione dei livelli di trigliceridi e colesterolo
seguiti da un esperto in scienze della nutrizione: il “cattivo”, riduzione della pressione arteriosa, del
fai-da-te è più che mai sconsigliato. peso corporeo, della massa grassa e della glice-
mia. Tuttavia, il digiuno intermittente è altamente
sconsigliato per alcune categorie di persone,
tra cui chi soffre di diabete e disturbi alimentari
(anoressia o bulimia), chi fa uso di farmaci che
richiedono l’assunzione di cibo, per gli adolescenti
e, infine, per le donne in gravidanza o in allatta-
mento.
61
CAPITOLO 3
be essere adattata alle singole persone in base al corporea o rischio metabolico di sviluppare ma-
sesso, all’età, allo stato di salute e alla genetica. lattie cardiovascolari e legate all’obesità.
All’aumentare dell’età, per esempio, bisognereb-
be aumentare la quantità di proteine per contra- Longo continuerà le sue ricerche sulla dieta della
stare la fragilità e la fisiologica perdita di massa longevità: la prossima coinvolgerà circa 500 per-
corporea magra, cioè di muscoli. sone e si svolgerà nel Sud Italia. Questo perché vi
sono delle somiglianze, ma anche delle differenze,
È importante rivolgersi sempre a uno specialista tra i consigli nutrizionali emersi dagli studi con-
della nutrizione per personalizzare un piano che dotti finora e la dieta mediterranea seguita nelle
sia incentrato su piccoli cambiamenti che possono cosiddette “zone blu”, quelle che vedono un’alta
essere facilmente adottati per tutta la vita, piut- percentuale di centenari, come la Sardegna in Ita-
tosto che cercare di attuare grandi cambiamenti, lia, Okinawa in Giappone e Loma Linda in Califor-
che spesso danno risultati solo temporanei. nia. Le diete tipiche di questi luoghi sono spesso
basate su verdure e pesce e sono relativamente
“La dieta della longevità non è povere di proteine. Il loro studio, insieme a tutte
le conoscenze pregresse, sarà la base di partenza
una restrizione dietetica fina- per comprendere come dovrà evolvere il concet-
lizzata solo alla perdita di peso, to di dieta della longevità.
ma uno stile di vita incentrato
sul rallentamento dell’invec-
chiamento” – Valter Longo
Integratori Alimentari
Ne abbiamo bisogno? Se sì,
di quali e quanti? (Prima parte)
Cosa troverai non esiste un’integrazione alimentare universale,
valida per tutti e per sempre. Cominciamo quindi
in questo articolo: un piccolo viaggio nel complesso mondo dell’inte-
grazione alimentare, cercando di stilare una sorta
Cos’è un piano di integrazione e come si
di guida che ha come obiettivo quello di spiegare
costruisce
le basi di questa affascinante scienza in continua
I fattori di cui tenere conto
evoluzione.
L’importanza di mettere a fuoco gli obiettivi
individuali
Più che focalizzarci sulla scelta di questo o quel
prodotto, e prima ancora di chiedersi quali siano i
Quanti si sono trovati, in farmacia o al supermer-
migliori integratori alimentari in base alle nostre
cato o in erboristeria, davanti agli scaffali dedi-
esigenze specifiche, quello che bisogna fare è
cati agli integratori alimentari pensando “quanti
interrogarsi e definire, anche con l’aiuto di profes-
prodotti… come faccio a scegliere?”. La risposta
sionisti, se davvero abbiamo bisogno di integrare
a questa domanda non è affatto banale. Per
la nostra alimentazione, quando ricorrere a degli
arrivarci è fondamentale specificare che, contra-
integratori e in quale misura.
riamente a quanto alcuni claim lasciano credere,
64
CAPITOLO 3
vantaggio all’organismo, che tenderà a eliminare il metaboliche ed è antiossidante, per cui protegge
surplus. Assumere certi tipi di integratori vitami- dall’azione nociva dei radicali liberi) si riduce di ol-
nici o di altri microelementi (ferro, calcio e anche tre il 40% tra i 40 e i 70 anni. Necessità, metaboli-
vitamina C) in quantità eccessiva o per un tempo smo, equilibrio ormonale cambiano con il passare
troppo lungo può addirittura avere degli effetti del tempo: a ogni età il suo piano di integrazione
avversi. Alcuni elementi, inoltre, se combinati in alimentare, dunque.
modo sbagliato annullano i propri benefici.
Integratori alimentari e genere
Inoltre, bisogna partire da una riflessione su se Anche il genere di una persona influisce sulla ste-
stessi. Molto probabilmente quello di cui abbiamo sura del piano di integrazione: maschi e femmine
bisogno in alcuni momenti della nostra vita non possono avere esigenze diverse per quantità e
è un singolo prodotto, ma un piano bilanciato di tipo di sostanze. Differenze che si accentuano
integrazione alimentare. Che, va sottolineato, quando sopraggiungono determinate condizioni
deve cambiare nel tempo perché noi cambiamo. Il fisiologiche, come la gravidanza o la menopausa.
consiglio, dunque, è quello di rivolgersi in primis
al medico di base e poi a un professionista della
Bisogna rivolgersi a
nutrizione che, anche attraverso esami specifici,
ci aiutino a identificare eventuali deficit alla luce
professionisti della salute e
della nostra età, del genere, dello stile alimentare, della nutrizione per stendere
delle condizioni fisiche e di eventuali condizioni un piano di integrazione
pre-patologiche o patologie. E, non in ultimo, dei
nostri obiettivi.
alimentare che tenga conto
dell’età, del genere, delle
Integratori alimentari ed età condizioni fisiche, di eventuali
Nel momento in cui si stende un piano di integra-
zione alimentare bisogna tener conto dell’età,
patologie e degli obiettivi.
perché questa può suggerire la necessità di un
certo tipo di integrazione piuttosto che di un Integratori alimentari e condizione fisica
altro. I bambini piccoli e le donne in menopausa Il piano di integrazione alimentare deve tenere
e gli anziani, per esempio, possono aver bisogno conto delle abitudini di vita (per esempio vegane-
di aiuto per integrare la vitamina D. Parlando di simo e vegetarianesimo) e delle condizioni fisiche
integratori alimentari per anziani, ancora, bisogna della persona (anche un’intolleranza alimentare
tenere presente che esistono carenze tipiche può fare la differenza). Bisogna poi tenere pre-
dell’età avanzata, per esempio dovute alla diffi- sente se ci sono condizioni pre-patologiche su cui
coltà ad assorbire vitamina B12 o il fatto che il è possibile intervenire o patologie già conclamate.
NAD (il Nicotinammide Adenina Dinucleotide, In quest’ultimo caso, la malattia stessa o i farmaci
un coenzima che interviene in molte reazioni utilizzati possono influenzare la disponibilità dei
nutrienti.
Integratori Alimentari
Le domande da farsi
per sceglierli bene (Seconda parte)
Cosa troverai riferire a un professionista della nutrizione per
procedere agli opportuni approfondimenti e a
in questo articolo: stilare un piano di integrazione su misura.
anagrafica, ma anche l’età biologica, fortemente semplice, complici la cronica mancanza di tempo e
influenzata sia dalla genetica sia dallo stile di vita lo stress che attanagliano le nostre vite. E spesso
(ne abbiamo parlato nel capitolo 2). si crede di mangiare molto meglio di quanto non
si faccia in realtà. Per avere un’idea della nostra
Ho malattie? dieta, il consiglio è di tenere un diario per qualche
Gli integratori alimentari sono farmaci? È una settimana: se qualcosa manca o viene consumata
domanda che si pongono in molti e la risposta è in modo eccessivo salterà subito all’occhio: se non
no. Questo, però, non vuol dire che non abbiano al vostro, di certo a quello di un nutrizionista.
effetti sulla salute: possono, al contrario, essere
molto utili, soprattutto a scopo preventivo. Come Soffro di intolleranze o allergie alimentari, o
abbiamo già ricordato, anche una semplice ga- condizioni che incidono sull’assorbimento dei
strite può modificare l’assorbimento di nutrienti. nutrienti?
Un check up della proprie condizioni di salute è Se la risposta è sì, questa è un’informazione es-
sempre utile, perché aiuta anche a prendere co- senziale da riferire alle persone che vi aiuteranno
scienza di alcune condizioni che magari non sono a stendere il vostro piano di integrazione ali-
ancora patologiche, il cui rischio aumenta con mentare. Il medico, se già non ne è a conoscenza,
l’avanzare dell’età – e su cui è possibile interveni- potrà prescrivere degli esami di approfondimento
re. Prendiamo, ad esempio, la dislipidemia o altre per accertare la presenza del disturbo e quanto
condizioni che possono portare alla sindrome influenzi l’apporto di nutrienti. Risultati alla mano,
metabolica, spesso sottodiagnosticata. La sin- si procederà a colmare eventuali deficit sce-
drome metabolica incide anche dal punto di vista gliendo i prodotti più adatti. Anche una semplice
farmacologico, perché alcuni medicinali interferi- gastrite, per esempio, può modificare la capacità
scono con l’assorbimento e la sintesi dei principi del nostro organismo di digerire e assorbire le so-
nutritivi. A titolo di esempio, le statine riducono stanze nutritive, per cui anche la formulazione e il
l’assorbimento della vitamina Q10, i betabloccan- dosaggio di un integratore potrebbero cambiare.
ti e i diuretici interferiscono con il gruppo delle
vitamine B e con gli oligominerali, il paracetamolo Seguo un regime alimentare particolare?
interferisce con la produzione endogena di gluta- Le persone che seguono regimi alimentari che
tione. escludono alcuni cibi, se non riescono a bilancia-
re e a diversificare a sufficienza la propria dieta,
Come mangio? hanno maggiori possibilità di soffrire di deficit.
L’abbiamo già menzionato, ma è bene sottolinear- Le persone vegane, per esempio, dal momen-
lo: molti di noi riescono ad assumere la quantità to che escludono qualsiasi alimento di origine
sufficiente di vitamine, minerali e gli altri nutrienti animale, rischiano più facilmente di non assumere
attraverso l’alimentazione. La dieta, però, deve abbastanza vitamina B12 e alcuni aminoacidi
essere molto varia e ben bilanciata, sul model- essenziali. Lo stesso può accadere alle persone
lo della dieta mediterranea. Non sempre è così anziane. Anche chi sta semplicemente a dieta, ma-
gari seguendo la moda del momento, può avere di integrazione specifici. Esiste la possibilità di
carenze. A questo proposito, va ricordato che gli valutare lo stato e l’eventuale carenza di tutti i
integratori alimentari assunti nel modo adeguato maggiori gruppi vitaminici (per esempio A, D, K,
non fanno ingrassare. C, B) e anche degli oligoelementi (rame, ferro,
etc.). Questi esami sono a volte costosi: la spesa
può aggirarsi intorno a qualche centinaio di euro
se li si volesse fare tutti, ed è per questa ragione
che non vengono normalmente prescritti dal
medico di famiglia se non in presenza di sintomi di
carenza evidenti. In realtà, però, è un investimen-
to molto utile per chi voglia avviare un program-
ma di alimentazione e integrazione alimentare su
misura, e anticipare le problematiche fisiologiche
e patologiche connesse alla mancanza di principi
nutrizionali di base. È un controllo che andrebbe
ripetuto periodicamente, in particolare durante i
passaggi importanti della nostra vita.
Integratori Alimentari
Come valutarli? (Terza parte)
71
CAPITOLO 3
Non tutti gli ingredienti presenti in etichetta forme di magnesio hanno le stesse proprietà
riportano un valore nutrizionale di riferimento, neurologiche.
perché la scienza nutrizionale non ha definito per • Un integratore alimentare viene considerato
tutti i principi nutrizionali un fabbisogno minimo affidabile quando si certifica la formula nel
del nostro organismo. La biochimica metabolica suo complesso, ossia esattamente quella che
è ancora un universo da esplorare e l’innovazione viene assunta dal consumatore.
nutrizionale va spesso più veloce della capacità
delle autorità competenti di regolamentare il Le formule possono essere certificate in vitro
mercato. (cioè su colture di cellule che riproducono l’am-
biente fisiologico del corpo su cui si vorrebbe
Certificazione intervenire), in vivo, e cioè su animali o su perso-
Una formula certificata implica che il prodotto è ne che assumono il prodotto e che si prestano a
stato testato per valutarne l’efficacia (che com- misurarne l’efficacia tramite esami sia di labora-
prende l’efficienza metabolica, la capacità funzio- torio sia funzionali, condotti da un team medico.
nale e la sicurezza) su specifici target fisiologici. Questi test in vivo si dividono in test osservazio-
nali e test clinici, quest’ultimi sono assimilabili a
Per assicurare la propria efficacia, In genere gli quelli di sviluppo di un farmaco.
integratori fanno riferimento al metodo dedutti-
vo: la formula è composta da ingredienti che sono Attenzione, dunque, alla letteratura scientifica
stati testati singolarmente per tolleranza, sicurez- a cui il prodotto fa riferimento: le dimostrazioni
za ed efficacia; quindi la formula che li combina è delle proprietà degli elementi e della formula non
testata, sicura ed efficace. Questo approccio, an- devono essere unicamente “di laboratorio”, ossia
che se logicamente valido, ha dei limiti intrinseci: ottenute in vitro o su modelli animali, ma anche
cliniche, con test sulle persone. La parte osserva-
• Gli ingredienti possono interagire tra zionale e clinica è ciò che fa la differenza tra un
loro, alterando i biochimismi che il singolo prodotto promettente (ma che ha ancora della
ingrediente sviluppa da solo; strada da fare) e uno consolidato e affidabile, che
• Gli ingredienti possono essere veicolati in ha dimostrato di avere un’efficacia negli esseri
un modo (polvere, gel, acqua, nanocapsule, umani.
liposomi, etc..) che influenza il valore di
efficacia e che non sempre è lo stesso È importante sapere che uno studio clinico pro-
utilizzato dal produttore nel test di efficacia e spettico prevede l’approvazione da parte di un
sicurezza; comitato etico che garantisce un controllo appro-
• Gli stessi ingredienti non hanno fondito della procedura di studio e delle modalità
necessariamente la stessa efficacia. A titolo di di esecuzione.
esempio, non tutti gli estratti di mirtillo hanno
la stessa capacità anti-ossidante; non tutte le Un integratore alimentare che testa la sua formu-
la in laboratorio e in vivo (e quindi ha alle spalle bassa, perché il nostro corpo la “butterà via”. Va-
un percorso di validazione scientifica e clinica lutare se i nutrienti contenuti in certo integratore
rispetto al suo target fisiologico) viene classificato sono più o meno biodisponibili è un compito da
come nutraceutico. addetti ai lavori, per questo è importante rivol-
gersi a loro. In ogni caso, il fatto che chi vende un
Come per gli alimenti, prodotto si sia posto questo problema può già
essere un indicatore.
l’etichetta degli integratori
alimentari deve riportare I test clinici su esseri umani
ogni singolo ingrediente, fanno la differenza tra un
indicandone la natura, prodotto promettente e uno
il dosaggio giornaliero già consolidato e affidabile.
consigliato e gli avvertimenti
per un corretto utilizzo. Sinergie e antagonismi
Un prodotto affidabile tiene conto delle sinergie
e degli antagonismi tra sostanze. Alcuni nutrien-
Bioaccessibilità e biodisponibilità
ti, infatti, stanno bene insieme e possono, per
Un buon integratore alimentare è progettato per
esempio, favorire l’assorbimento l’uno dell’altro.
fornire un contributo utile al metabolismo umano
Altre sostanze, invece, non vanno d’accordo e la
e ai diversi target fisiologici desiderati. Perché
loro assunzione contemporanea può annullarne
questo sia possibile è indispensabile tenere conto
i benefici. Un esempio è quello della vitamina B1
di due caratteristiche: la bioaccessibilità e la bio-
(o tiamina): l’allicina la converte in una forma che
disponibilità.
viene assorbita più facilmente, mentre alcuni po-
lifenoli (acido caffeico, acido clorogenico e acido
La bioaccessibilità rappresenta quella frazione
tannico) e flavonoidi (quercetina e rutina) interfe-
del prodotto alimentare utile ai fini metabolici e
riscono con il suo assorbimento.
nutrizionali. In pratica, è la parte che viene libera-
ta dalla digestione per essere assorbita nell’inte-
Produzione
stino.
Ulteriore informazione da considerare nella valu-
tazione di un integratore alimentare è la catena di
La biodisponibilità, invece, è proprio quella per-
produzione: dove è stato realizzato il prodotto e
centuale di nutrienti che riesce a essere assorbita
se è stato confezionato da produttori autorizzati,
dall’intestino e a entrare nel flusso sanguigno
soggetti a controllo dell’intero processo e alla
per essere utilizzata, nella forma corretta e nella
certificazione di provenienza degli ingredienti.
quantità sufficiente, là dove serve. Ad esempio, è
assolutamente inutile assumere elevate quantità
Una serie di indagini sui prodotti commercializ-
di un nutriente quando la sua biodisponibilità è
Cos’è NAD+
e perché tutti ne parlano
Cosa troverai
Nicotinamide Adenina Dinucleotide
in questo articolo: Mantenersi in salute e giovani è anche una que-
stione di molecole. Scoperta 90 anni fa, la mole-
NAD+ è presente in tutte le cellule e ha un
cola Nicotinamide Adenina Dinucleotide (NAD,
ruolo centrale nei processi biochimici che
o meglio NAD+), nota anche come coenzima 1, è
portano alla produzione di energia
presente in tutte le cellule e ha un ruolo centrale
La concentrazione di NAD+ diminuisce con
nel metabolismo, ossia nei processi biochimici
l’età, e il calo sembra contribuire al declino
che portano alla produzione di energia. NAD+
cognitivo e all’insorgenza di diverse malattie
influenza diverse funzioni delle cellule, giocando
croniche
una parte importante nella riparazione del DNA,
L’utilizzo di integratori che contengono i
nel funzionamento delle cellule immunitarie e
precursori della molecola può aiutare a
nell’invecchiamento.
contrastare numerose malattie e aumentare la
durata della vita in salute
Sale l’età, scende NAD+
Gli scienziati hanno scoperto che all’avanzare
dell’età la concentrazione di NAD+ nelle cellule e
nei tessuti diminuisce gradualmente: un calo che
sembra contribuire a causare diverse condizioni
fra cui declino cognitivo, tumori, malattie metabo-
liche, fragilità ossea e sarcopenia.
NAD+, quali le diverse forme della vitamina B3 menti di origine sia vegetale (per esempio spinaci,
(niacina, nicotinamide o NAM e nicotinamide ri- arachidi, avocado, broccoli, cavoli e cocomero) sia
boside o NR) oppure il nicotinamide mononucle- animale (come latte vaccino, carni bianche, salmo-
otide (NMN), possano aiutare a rialzarne i livelli ne, pesce spada e tonno). Numerosi studi stanno
e a contrastare gli effetti di patologie croniche, testando le loro potenzialità come componenti
nonché ad aumentare la durata della vita e, in par- di integratori alimentari per ripristinare i livelli di
ticolare, della vita in salute. NAD+, dato che la sola dieta potrebbe non basta-
re. Ad oggi si sono dimostrati stabili e sicuri.
I precursori di NAD
I precursori di NAD+ si trovano in numerosi ali-
Glutatione, un prezioso
alleato contro lo stress
ossidativo
Cosa troverai Il glutatione è strettamente
in questo articolo: connesso ai processi fisiologici
dell’invecchiamento.
Il glutatione è un potente antiossidante
prodotto principalmente nel fegato e presente Tutti i ruoli del glutatione
in alcuni alimenti Oltre all’effetto antiossidante, il glutatione ci
Svolge un ruolo importante nei processi protegge da attacchi interni ed esterni: è infatti
biologici legati all’invecchiamento il principale mediatore delle reazioni cosiddette
Una sua carenza è correlata allo stress di “detossificazione”, con cui vengono eliminate le
ossidativo e allo sviluppo di diverse malattie tossine, sia quelle prodotte dal nostro organismo
sia quelle provenienti dall’esterno, ad esempio da
Cos’è il glutatione farmaci e additivi alimentari. Inoltre, il glutatione
II glutatione è uno degli antiossidanti più potenti prende parte alla regolazione di alcuni processi
del nostro organismo, è cioè una di quelle so- cellulari, tra cui la produzione e la riparazione dei
stanze che contrastano la formazione dei radicali tessuti. In particolare, è coinvolto nell’espressione
liberi, causa di danni a molecole e cellule. È forma- dei geni, nella sintesi delle proteine, nella crescita
to da 3 aminoacidi (i mattoncini che compongono e nella morte delle cellule e nella trasmissione dei
le proteine): glutammato, cisteina e glicina. Sin- segnali. Ma regola anche la risposta immunitaria,
tetizzato principalmente nel fegato, il glutatione per esempio nella produzione delle citochine –
viene poi rilasciato e trasportato verso gli altri molecole coinvolte nella reazione infiammatoria
organi, dove svolge compiti essenziali per tenerci associata anche a Covid-19 – e in un meccanismo
in salute. Si trova anche in vari alimenti, soprat- chiamato glutationilazione delle proteine.
tutto in alcuni tipi di verdura, frutta – in partico-
lare asparagi, spinaci, avocado, pesche e mele – e
nella carne. La molecola è strettamente connessa Il glutatione è il principale
ai processi fisiologici legati all’invecchiamento. mediatore delle reazioni di
Per questo la scienza sta tempo studiando l’effi- “detossificazione”, con cui
cacia della sua supplementazione per contrastare
diverse patologie.
vengono eliminate le tossine,
sia quelle prodotte dal essenziale per stare bene. I livelli di questa so-
stanza, però, diminuiscono con l’avanzare degli
nostro organismo sia quelle anni e, secondo alcune ricerche, ripristinarli attra-
provenienti dall’esterno. verso un’opportuna supplementazione con inte-
gratori potrebbe aiutare a migliorare la salute, e
Una mancanza di glutatione è invece associata dunque a invecchiare meglio. Tuttavia, esiste un
a stress ossidativo, un insieme di alterazioni che problema: le forme sintetiche di glutatione sono
sono fra i principali nemici della salute di cellule scarsamente biodisponibili, ossia l’organismo
e tessuti, dato che hanno un ruolo centrale nel non riesce a sfruttarle nei suoi processi e quindi
loro invecchiamento e che, in certi casi, posso- si vanificano i vantaggi dell’apporto esterno. Un
no portare a vere e proprie patologie. Possono problema che è stato superato dagli integratori
infatti contribuire allo sviluppo di malattie del di nuova generazione attraverso la cosiddetta
fegato, Alzheimer, Parkinson, cancro, diabete, “strategia dei precursori”.
ictus e infarto (sul nostro sito puoi trovare articoli
di approfondimento sullo stress ossidativo)..
I precursori del glutatione –
in particolare glutammina,
cisteina e glicina – sono utili
per mantenere lo “stato redox”
in equilibrio.
esterolo alto
ovascolari o
FORMULA
TESTATA
ntenimento di
are e metabolica
olare se si ha uno
erizzato da fumo,
ipercalorici.
ngevity.com
CARDIOAGE
Benessere cardio e neurovascolare
Integratore Alimentare di Nuova Generazione a sostegno dell’attività
di replicazione cellulare per il benessere cardio e neurovascolare.
solongevity.com/nutraceutici/cardioage
CONCLUSIONI
Perché è il momento
di investire sulla
longevità in salute.
E chi lo sta facendo.
Concentrarsi solo sulla cura delle malattie croniche quando si presentano
non è una strategia sostenibile. Occorre un cambio di prospettiva: investire,
prima, sulla longevità in salute. È la filosofia di SoLongevity e di altri
importanti player della Geroscience, che firmano un manifesto d’intenti su
Lancet Healthy Longevity
Di cosa parla
questo articolo
La necessità di un cambio di prospettiva per la sostenibilità del sistema
sanitario
Lo studio sui fattori che contribuiscono al mantenimento della salute
Il ruolo di SoLongevity e il nuovo programma sulla longevità
del Regno Unito
Un piano internazionale
Il piano del programma inglese Quantum Healthy Longevity è quello
di individuare tutti i fattori che sono in grado di determinare lo stato
infiammatorio cronico alla base di molte malattie. L’idea è che tutti i dati
riguardanti lo stile di vita, le condizioni ambientali, economiche e sociali
possano essere gestiti e analizzati da software che utilizzano l’intelligenza
artificiale per prevedere l’insorgenza di possibili malattie e, più in generale,
che possono essere usati per educare e incentivare uno stile di vita più sano.
Tra i promotori del programma, e primi firmatari dell’articolo, vi sono Nicola
Palmarini, direttore di un importante consorzio internazionale, il National
Innovation Center for Ageing (NICA), di cui SoLongevity è partner, e Tina
Woods, della British Society for Research on Ageing, Durham (UK), fra i
massimi esperti mondiali di ricerca per la longevità in salute.