La cellula
Tutti gli esseri viventi sono costituiti da cellule. Si tratta di strutture biologiche che contengono
linformazione di quanto necessario alla sopravvivenza della cellula ed il sistema biochimico di
realizzazione di questa informazione. La cellula di fatto un contenitore che trattiene
selettivamente al suo interno il necessario per lo sviluppo, la moltiplicazione e leventuale
differenziazione. Questo particolare contenitore biologico attraverso una serie di differenti barriere
definisce il suo rapporto con lambiente esterno, sia che questo sia rappresentato da materia
inanimata o, piuttosto, da altre cellule viventi ad esso correlate o estranee.
Il numero di cellule che contribuisce alla morfologia ed al funzionamento degli organismi
appartenenti al mondo vivente oscilla dalla singola cellula ai miliardi di unit. In particolare il regno
animale e vegetale sono spesso caratterizzati da organismi costituiti da un numero di cellule
differenziate e specializzate che si organizzano in tessuti ed organi con differenti funzioni
fisiologiche, variabile da individuo a individuo ma, comunque, sempre molto elevato.
I microrganismi, che sono una parte essenziale del mondo vivente, al contrario, sono per lo pi
unicellulari. In questo senso si tratta di strutture viventi singolari, se comparate alla complessit ed
allorganizzazione degli organismi superiori.
I microrganismi sono infatti forme di vita microscopiche, anche molto differenti le une dalle altre
per morfologia, fisiologia e metabolismo. Nel caso dei batteri le loro dimensioni possono variare
da poche frazioni decimali di micron ad alcune unit, come nel caso dei bacilli; i lieviti presentano
cellule pi grandi rispetto ai batteri con dimensioni di norma comprese tra i due e i dieci micron;
le muffe, che invece presentano strutture pluricellulari ad ife, possono raggiungere dimensioni
maggiori.
Se confrontata con levoluzione delle conoscenze scientifiche in genere, la presa di conoscenza da
parte delluomo di queste semplici forme di vita stata molto tardiva. La conferma dellesistenza di
un mondo vivente invisibile, o troppo piccolo per essere notato ad occhio nudo, risale infatti al
1600, quando fu scoperto il microscopio. Da quel momento i dubbi e le ipotesi si trasformarono in
evidenze sperimentali e si svilupp la microbiologia. Negli anni successivi le ricerche dei primi
pionieri di questa scienza trovarono concrete connessioni tra la presenza dei microrganismi e la vita
delluomo: si compresero, ad esempio, i collegamenti tra alcuni microrganismi e la comparsa di
malattie o le cause della modificazione degradativa di differenti prodotti. La produzione di alimenti
fermentati come lo yogurt o il formaggio considerata fino a quel momento come magica trova in
questo modo una sua iniziale giustificazione scientifica.
I microrganismi, allo stato attuale, sono compagni di viaggio, coinquilini del nostro mondo con i
quali necessario trovare forme di coesistenza efficaci, sicure ed anzi possibilmente vantaggiose.
Come anticipato, in genere col termine di microrganismi si definiscono gli esseri viventi
unicellulari, come i batteri e i lieviti, oppure capaci di formare strutture pluricellulari, come nel caso
delle ife del micelio delle muffe, caratterizzate da strutture pi articolate costituite tuttavia da
cellule tutte simili tra loro.
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Genere Staphylococcus
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Genere Xanthomonas
I microrganismi del genere sono molto simili a Pseudomonas tranne per la produzione di
caratteristiche pigmentazioni gialle. Sono aerobi e hanno temperatura ottimale di crescita a 35C,
non si moltiplicano a 4C ma alcuni ceppi possono farlo in campo termofilo (40C). A differenza
di Pseudomonas richiedono metionina come fattore di crescita presenti in particolare sui vegetali
ma possono essere isolati anche da acqua, latte e cibi congelati.
Alcuni microrganismi della specie sono stati utilizzati per la produzione di xantani a partire da siero
di latte.
Famiglia Acetobacteriaceae
Generi Acetobacter e Gluconobacter
I microrganismi appartenenti alle specie comprese in questi generi sono caratteristici dei processi
ossidativi che inducono acetificazione a carico del vino. Si tratta di cellule ellittiche o
bastoncellari, Gram negative aerobie. Possono essere sia mobili per flagelli che immobili
Le specie appartenenti al Genere Acetobacter sono i principali responsabili dellossidazione acetica
e per questo ceppi selezionati o colture naturali a base di microrganismi appartenenti ad alcune di
queste specie vengono utilizzati nelle produzioni industriali di aceto alimentare. Tra le specie
appartenenti al Genere si ritrovano: A.aceti, A.peroxydans, A.malorum, A.cerevisiae, A.
pasteurianus e A.lovaniensis.
Le specie appartenenti al Genere Gluconobacter (G. oxydans, G. frateurii, G.cerinus) non ossidano
lattati e acetati a CO2 e acqua, non si sviluppano a temperature maggiori di 37C e sono catalasi
positive.
Famiglia Enterobacteriaceae
Costituita da microrganismi di forma bastoncellare, Gram-negativi, generalmente piccoli,
asporigeni, anaerobi facoltativi e con esigenze nutrizionali ridotte. Alcuni generi possono essere
capsulati. Fatta eccezione per i generi Klebsiella e Shigella, le Enterobacteriaceae sono mobili
grazie a flagelli peritrichi. Circa 40 generi differenti sono riconosciuti allinterno della famiglia
delle Enterobacteriaceae.
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Genere Shigella
Al genere Shigella appartengono microrganismi non mobili, che non idrolizzano il lattosio e
fermentano il glucosio senza produzione di gas. I batteri del genere sono responsabili di una
dissenteria batterica accompagnata da necrosi ed ulcerazioni della mucosa intestinale; si tratta di
una tossinfezione alimentare molto diffusa sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli
industrializzati. La World Helth Organisation nel 1999 stimava che Shigella spp. potesse essere
responsabile di 164.7 milioni di casi di infezione nei paesi in via di sviluppo e di 1.5 milioni di casi
nei paesi industrializzati; la mortalit rara e solitamente riguarda le persone pi deboli (bambini
malnutriti, malati, anziani).
Nel genere Shigella si riconoscono quattro specie differenziate in pi di 40 serotipi in base
allantigene somatico O: Sh. dysenteriae (gruppo A), Sh. flexneri (gruppo B), Sh. boydii(gruppo
c), Sh. sonnei (gruppo D). Non si tratta di microrganismi particolarmente esigenti dal punto di
vista nutrizionale e, come membri della famiglia delle Enterobacteriaceae, questi microrganismi
sono molto simili e geneticamente correlati sia a Escherichia che a Salmonellae.
Solo luomo, sano o malato, e i primati ne sono gli ospiti naturali. Lorigine dellinfezione
alimentare pertanto risiede nella contaminazione fecale di alimenti o dellacqua. Shigella pu
permanere per mesi nellintestino di alcuni soggetti (portatori sani) che costituiscono la fonte
principale di contaminazione. La scarsa igiene personale riveste un ruolo fondamentale nella
trasmissione della shigellosi, che appare maggiormente diffusa in ambienti socio-economici
degradati o in comunit di persone a stretto contatto (asili, caserme, campeggi).
La dose infettante specie-dipendente, ma in genere bastano poche cellule (10-200 ufc) per
contrarre la malattia. La shigellosi provoca dissenteria emorragica e si caratterizza per la
bassissima dose di infezione. Come nel caso di E.coli enteroinvasivi (EIEC) Shigella spp. invade la
mucosa del colon e si moltiplica allinterno delle cellule dellepitelio dove in grado di produrre
enterotossine.
Shigella spp. sopravvive molto a lungo in condizioni di neutralit e per alcuni giorni in ambienti
acidi, tollera sia temperature di congelamento che ambientali. Questa capacit di adattarsi a
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Genere Serratia
La specie pi riscontrata in ambiente clinico Serratia marcescens (della quale sono stati
riconosciuti 15 antigeni O e 16 antigeni H). Serratia sono microrganismi mobili e a differenza di
quasi tutti gli altri coliformi non fermentano il lattosio, o se la fermentazione avviene, molto lenta.
Serratia pu causare endocarditi, osteomieliti, setticemie ed infezioni delle ferite, delle vie urinarie
e quelle respiratorie. Serratia marcescens ha la capacit di produrre lipasi extracellulari in latte che
portano ad alterazione delle caratteristiche organoelettiche.
Genere Edwarsiella
In questo genere sono annoverati microrganismi mobili, produttori di H2S, lattosio negativi, molto
simili per caratteristiche biochimiche ed in alcuni casi anche per la patogenicit a Salmonella.
E. tarda stata isolata da svariati mammiferi e rettili e viene riscontrata occasionalmente anche
nellintestino delluomo, specialmente in casi di gastroenterite acuta ed stata associata a meningiti,
setticemie ed infezioni delle ferite.
Genere Citrobacter
Le specie appartenenti al genere Citrobacter, originariamente inserito nella trib Salmonella, sono
bacilli Gram-, anaerobi facoltativi, mobili per flagelli che ulizzano il glucosio e numerosi altri
carboidrati con produzione di acidi e gas. Sono abitanti occasionali dellintestino animale ed
umano, dellacqua e di alimenti.
Genere Proteus
Comunemente presenti nel terreno, nei liquami e nei concimi. La maggior parte dei ceppi di Proteus
attuano una fermentazione acido-mista e, ad esclusione di P. rettgeri e P. morganii, producono
quantit importanti di H2S.
I membri di questo genere sono frequentemente agenti eziologici di differenti infezioni, in
particolare a carico delle vie urinarie.
Genere Plesiomonas
Plesiomonas un patogeno trasmesso con gli alimenti in grado di provocare sindromi
gastrointestinali. I batteri del Genere Plesiomonas risultano molto omogenei dal punto di vista
genetico e vengono raggruppati nellunica specie P. shigelloides, della quale sono state descritte
numerose sierovarianti in base agli antigeni somatici O e flagellari H.
La temperatura ottimale di crescita prossima ai 38-39C e Plesiomonas quindi rinvenibile in
particolare negli ambienti acquatici dei paesi caldi. Alcuni ceppi resistono comunque alle basse
temperature.
Il ruolo di tale microrganismo come patogeno enterico non ancora stato pienamente compreso ed
ancora discusso.
Famiglia Vibrionaceae
La famiglia fino un tempo comprendeva i generi Vibrio, Aeromonas e Pseudomonas. Con la
trasformazione degli ultimi due generi in famiglia, la famiglia mantiene solo il genere Vibrio pi
altri generi meno importanti nella microbiologia degli alimenti. Allo stesso tempo il genere Vibrio
stato soggetto ad una importante evoluzione tassonomica ed ora comprende pi di 40 specie, una
parte delle quali patogene e coinvolte in infezioni alimentari.
Genere Vibrio
Il genere comprende bacilli, Gram negativi, talvolta leggermente incurvati, non sporigeni, non
termoresistenti, mobili per un flagello polare. Questi microrganismi dispongono sia di metabolismo
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Genere Aeromonas
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Genere Acinetobacter
Coccobacilli Gram negativi, aerobi stretti, ossidasi negativi e catalasi positivi, psicrotrofi. Sono
microrganismi mobili grazie a fimbrie. Vengono isolati da varie specie animali e prodotti refrigerati
quali carni, pesce, latte, formaggi e vegetali.
Genere Moraxella
Coccobacilli mobili, Gram negativi, aerobi anche se alcuni ceppi crescono in condizioni di debole
anaerobiosi, ossidasi e catalasi-positivi e psicrotrofi. Si tratta di batteri largamente diffusi in natura,
presenti anche in acqua ed alcuni alimenti carnei e pesce.
Famiglia Brucellaceae
Genere Brucella
In passato la brucellosi stata uninfezione di origine alimentare molto diffusa. Allo stato attuale le
brucelle trovano trasmissione alluomo attraverso gli alimenti solo in casi particolari e saltuari.
Linfezione alimentare non si manifesta con una gastroenterite, ma provoca stati di febbre (febbre
ondulante) accompagnati da stati di debolezza. Br. Melitensis, la specie pi pericolosa per luomo,
induce uninfezione sistemica a decorso molto lento.
Lattuazione decennale di piani di profilassi obbligatoria ha contribuito a prevenire ed eradicare la
malattia da molti allevamenti tanto che la grande maggioranza delle regioni italiane pu a tutti gli
effetti considerarsi indenne. Nonostante ci, si osserva la comparsa saltuaria di tale patologia umana
quasi sempre associato al riemergere di casi di allevamenti ove si segnali la presenza di capi di
bestiame infetto. In Europa lincidenza della malattia nellanno 1997 risultava di un caso ogni
centomila abitanti. Malgrado i successi raggiunti nelleradicazione della malattia questa costituisce
ancora un serio problema di sanit pubblica in molti paesi in via di sviluppo e riemergente in quelli
industrializzati. Le ragioni di tale situazione sono fondamente da ricondurre allincremento
dellimportazione-esportazione di animali, e quindi a un pi difficile controllo del loro stato
sanitario, ed allo sviluppo di allevamenti su scala industriale non sempre idonei al mantenimento
delle corrette condizione di igiene.
Secondo il Bergeys Manual gli appartenenti al genere
Brucellae sono microrganismi
coccobacillari, Gram-negativi, non mobili e asporigeni. Hanno elevate esigenze nutrizionali, sono
aerobi, anche se per la crescita nei terreni colturali richiedono unatmosfera arricchita in CO2.
Crescono in un intervallo di temperatura compreso tra i 6C e i 42C, con un optimum di 37C. Per
quanto riguarda il pH, la crescita avviene tra 4.0 e 8.8, con un valore ottimale di 7.4. Di norma non
sopportano concentrazioni saline superiori al 4%.
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Microrganismi ed alimenti
Le implicazioni dei microrganismi negli alimenti possono essere di diversa natura, in funzione del
tipo di alimento, della concentrazione e del tipo di microrganismi presenti nelle materie prime e nel
prodotto finito.
La concentrazione!e il tipo di microrganismi presenti in un prodotto alimentare dipendono da fattori
diversi: i) materia prima da cui l'
alimento stato originariamente ottenuto; ii) qualit
microbiologica dellalimento prima del processo di trasformazione; iii) condizioni igienico sanitarie
in cui lalimento stato manipolato e processato; iv) adeguatezza delle condizioni di
confezionamento e conservazione del prodotto; v) uso deliberato e appropriato di microrganismi
selezionati (starter), che sono i principali responsabili del processo di trasformazione degli alimenti
fermentati.
La contaminazione di tali alimenti da parte di microrganismi patogeni e deterioranti causa,
rispettivamente, di implicazioni igienico-sanitarie e deprezzamento della qualit organolettica. Al
contrario, le caratteristiche organolettiche e la conservabilit degli alimenti fermentati sono il
risultato, diretto o indiretto dell'
attivit di microrganismi starter deliberatamente usati nei processi di
trasformazione degli alimenti.
Microbiologia degli alimenti
La microbiologia degli alimenti un area di studio molto vasta e diversificata:
coinvolge infatti un vasto numero di microrganismi, muffe, lieviti, batteri e virus di
differenti specie;
implica lapprofondimento dei differenti effetti indotti dei batteri veicolati dagli alimenti
sulla vita delluomo, quali la probiosi, la possibilit di indurre malattie, lutilit per la
produzione di specifici prodotti;
si occupa dello studio del metabolismo microbico in relazione alla matrice di crescita, ai
parametri tecnologici del processo di trasformazione ed alle condizioni di conservazione;
studia le basi biochimiche della grande diversificazione dei prodotti alimentari e degli
effetti del metabolismo batterico su una vasta gamma di substrati, siano essi materie prime
o alimenti finiti pronti al consumo.
Lo sviluppo delle prime ricerche microbiologiche nel settore medicale e il grande impatto
mediatico che alcune tossinfezioni hanno avuto in differenti periodi storici ha favorito, in
particolare tra i non esperti in materia, lassociazione mentale immediata tra batteri e malattie.
Ancora oggi i microrganismi, o germi, suscitano diffidenza e paura nella maggior parte delle
persone.
In verit, la grande maggioranza dei microrganismi a noi noti sono utili, se non addirittura
necessari, alla vita degli uomini. I germi patogeni sono solo una minoranza dei microrganismi,
anche se il loro potenziale negativo ha indotto ad una maggiore attenzione al loro studio e li ha resi
pi famosi.
Microrganismi utili alla salute colonizzano differenti distretti del corpo umano e di altre specie
animali, altri sono essenziali alle trasformazioni del suolo ed allo sviluppo dei vegetali ed altri
ancora hanno consentito la produzione degli alimenti fermentati come i formaggi, i salami, il vino,
la birra e i prodotti da forno lievitati. In termini generali lutilit o il danno associabile alla presenza
di microrganismi negli alimenti sono valutabili solo in relazione alle caratteristiche del prodotto,
alle condizioni di conservazione ed alle abitudini di consumo.
Sovente la materia prima presenta una sua microflora caratteristica dovuta agli ambienti di
produzione ed alle sue caratteristiche compositive che selettivamente possono favorire le differenti
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modificate nel confezionamento dei prodotti, per quanto abbia migliorato la conservabilit
degli alimenti, pu indurre lo sviluppo di microrganismi che venivano normalmente inibiti
dalle condizioni di ossido-riduzione del prodotto originario.
Lampliamento dellarea geografica di commercializzazione e consumo di molti prodotti ha
imposto nuovi criteri per il trasporto e la conservazione dei prodotti; tempi di vita pi
lunghi e un numero maggiore di manipolazioni, anche se di prodotti confezionati,
nonostante i controlli non possono che aumentare il rischio di occasionali contaminazioni.
Inoltre, uno dei momenti chiave per lo sviluppo di potenziali pericoli presenti nel prodotto
la conservazione al punto di vendita. Non in tutti i casi, in particolare alla vendita al
dettaglio, sono rispettate, le temperature e i tempi di conservazione ottimali previste per
garantire la sicurezza del prodotto. Spesso si dimentica o si ignora che le condizioni di
stoccaggio o di conservazione possono risultare determinanti nel concretizzare un rischio di
natura microbiologica
che altrimenti, nelle corrette condizioni previste per la
conservazione, non avrebbe avuto modo di svilupparsi.
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Tabelle e Figure
Tabella 1.1.
FATTORI
ESTERNI
Abbassamento
della temperatura
rispetto
alloptimum
cellulare.
MECCANISMO DI
OMEOSTASI INDOTTA
(reazione cellulare con
consumo di energia)
Modulazione della
composizione degli acidi grassi
di membrana al fine di
mantenere la fluidit delle
membrane.
Aumentata sintesi enzimatica
per compensare la ridotta
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Abbassamento
dellaw ambiente
Acidi dissociati
Aumento concentrazione H+
citoplasmatica e incremento attivit
trasporto allesterno
Modificazioni attivit e stabilit enzimi
Abbassamento del intracellulari
pH ambiente
Denaturazione strutture trans membrana
indotto o da
deputate al trasporto H+ allesterno
fermentazione o da cellula e conseguente abbassamento del
aggiunta diretta
pH intracellulare per permeazione di H+
acidi
nel citoplasma
Acidi deboli
Abbassamento del pH intracellulare per
diffusione acido indissociato e successiva
dissociazione per effetto del pi elevato
pH intracellulare
attivit metabolica.
Trasporto attivo selettivo per
mantenere condizioni
citoplasmatiche differenziate
rispetto esterno
Biosintesi di soluti idonei al
mantenimento di turgore
cellulare
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Principali fermentazioni
Fermentazioni
fermentazione alcolica
fermentazione omolattica
fermentazione eterolattica
fermentazione acido mista
prodotti principali
alcool etilico + co2
Ac. lattico
Ac. lattico, ac. acetico o etanolo + co2
Ac. lattico, ac. formico o 2,3, butilen glicole
fermentazione butirrica
fermentazione propionica
Prodotti principali
chetoacidi + ammoniaca
idrossiacidi + ammoniaca
ac. grassi saturi + ammoniaca
ac. grassi insaturi + ammoniaca
chetoacidi + ac.grassi + ammoniaca
ammine + CO2
alcoli primari + ammoniaca + CO2
idrocarburi + ammoniaca + CO2
ac. grassi + ammoniaca + CO2
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Tabella 1.4 .
EFFETTO PRINCIPALE
SULLA CELLULA
MECCANISMO DI
OMEOSTASI INDOTTA
Trattamento termico
Radiazioni ionizzanti
Formazione di radicali
ossigeno e loro reazione con
molecole e macromolecole
cellulari
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Applicazioni
genere, specie
genere, specie
genere, (sub)specie
filogenesi, tassonomia
filogenesi, tassonomia
tassonomia,
genere, (sub)specie
filogenesi, tassonomia,
genere, (sub)specie
specie, ceppo
genere, specie
tassonomia
tassonomia
tassonomia
ceppo
specie, ceppo, varianti
isogeniche
dinamiche di popolazione
dinamiche di popolazione,
studio ecosistemi,
rintracciabilit (es.
ceppi brevettati, OGM)
tassonomia, ecologia
microbica
A. Identificazione
Metodi genotipici
- sequenziamento del DNA
- composizione in basi (%G+C)
- ibridazione DNA-DNA (sonde,
ribotyping)
- metodi PCR (ARDRA, rRNA spacer
polymorphism)
Metodi fenotipici
- fenotipo (classico, API, Biolog)
- proteine totali/parete
- acidi grassi cellulari
B. Typing
Metodi genotipici
- profilo plasmidico
- analisi RAPD-PCR
polimorfismo di restrizione
(classico; elettroforesi in campo
pulsato o PFGE)
AFLP (amplified fragment
length polymorphism)
sequenziamento del DNA
specie, ceppo
specie, ceppo
specie, ceppo
Metodi fenotipici
- antibiogramma
specie, ceppo
specie, ceppo
specie, ceppo
tassonomia, studio
ecosistemi
tassonomia, filogenesi,
ecologia microbica
tassonomia,
epidemiologia
tassonomia, database
caratterizzazione
tecnologica
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Tabella 1.7 Cassificazione dei batteri lattici secondo Orla Jensen e successive elaborazioni in
base a morfologia, fisiologia e metabolismo
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