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collaborazione
Istituti fondamentali
15 dicembre 2014
1
Il rapporto individuo-azienda
Il contratto giuridico
(La gestione del personale)
2
Il diritto del lavoro
3
La gerarchia delle Fonti
• Costituzione
• Fonti sovranazionali
• Fonti nazionali
• Fonti contrattuali
• Usi
• Equità
4
Le Fonti sovranazionali
A Livello internazionale
5
Le Fonti sovranazionali
A Livello europeo
prima con la Comunità Europea (adesione nel 1957), quindi
con l’Unione Europea (nel 1992)
6
Le Fonti sovranazionali
7
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA
ITALIANA
8
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA
ITALIANA
9
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
10
IL LAVORO SUBORDINATO
11
LE CARATTERISTICHE DEL LAVORO SUBORDINATO
12
IL LAVORO AUTONOMO
13
IL LAVORO A PROGETTO
L’art. 409 c.p.c. individua gli elementi tipici della collaborazione coordinata e
continuativa (rielaborata dall’art. 69 del D. Lgs. 276/2003 (Legge Biagi):
• collaborazione e dunque affrancamento dall’inserimento strutturale
nell’organizzazione gerarchica
• coordinamento funzionale rispetto alla struttura
• autonomia circa modalità, tempi e luogo della prestazione
• continuatività della prestazione, e dunque non occasionalità
• carattere personale dell’apporto lavorativo.
Tali principi furono integrati dalle disposizioni del D. Lgs. 276/2003 (Legge Biagi);
oltre a specificare i termini del coordinamento e dell’autonomia, l’art. 61
prevede che il contratto debba ricondursi a uno o più progetti specifici (collegati
ad un risultato finale), oppure a uno o più programmi di lavoro (IL PROGRAMMA
è stato eliminato dalla LEGGE 92/2012).
14
IL LAVORO A PROGETTO
L’attività del collaboratore si svolge con modalità diverse rispetto a quelle del
personale dipendente e comunque è precluso lo svolgimento di compiti
meramente esecutivi o ripetitivi
15
IL LAVORO A PROGETTO
16
IL LAVORO A PROGETTO
Casi in cui il rapporto cococo è sempre possibile, nel rispetto delle regole del
lavoro autonomo, a prescindere dall’esistenza di un progetto/programma:
– Agenzia e rappresentanza
– Collaborazioni occasionali: rapporti di durata inferiore a 30 giorni/anno per
un compenso complessivo fino a € 5.000
– Professioni intellettuali che prevedono l’iscrizione ad Albo già esistente al
24.10.2003
– Rapporti e collaborazioni a fini istituzionali a favore di associazioni e società
sportive dilettantistiche, …..
– Componenti organi di amministrazione e controllo delle Società e
partecipanti a collegi e commissioni
– Percettori pensioni di vecchiaia
17
L’APPALTO
L’art. 1655 c.c. definisce l’appalto come “… il contratto col quale una parte
assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio
rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in
denaro”.
18
AUTONOMIA E SUBORDINAZIONE
19
A COSA SERVE E COME FUNZIONA LA CERTIFICAZIONE
20
EFFETTI IN TRE DIREZIONI
21
IL CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE
CONTRATTO
SOMMINISTRATORE
SOMMINISTRAZIONE
corrispettivo
UTILIZZATORE
retribuzione
CONTRATTO DI
LAVORATORE
LAVORO
22
Caratteristiche principali
LE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE
25
VISITE MEDICHE PREVENTIVE E/O
PREASSUNTIVE (D.Lgs: 81/2008 e 106/2009)
A seguito di lunga A seguito di assenza per malattia Tramite Medico Competente ovvero
superiore a 60 giorni continuativi SSN
malattia Ante prestazione lavorativa
Visite preventive e periodiche Per specifiche tipologie di mansioni Tramite Medico Competente ovvero
in materia di sostanze Visite preventive e periodiche SSN
Ante prestazione lavorativa
stupefacenti e psicotrope
Visite preventive e periodiche Per specifiche tipologie di mansioni, Tramite Medico Competente ovvero
Visite preventive e periodiche SSN
in materia di alcol
Ante prestazione lavorativa
26
GIUDIZI VISITE MEDICHE
• Idoneità
• Idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni
e limitazioni
• Inidoneità temporanea, con precisazione dei limiti temporali
• Inidoneità permanente
27
LA LETTERA DI ASSUNZIONE (schema)
30
Comunicazione telematica
(unificato LAV e unificato URG)
Validazione e
Specifiche modalità protocollazione
per l’assunzione di
lavoratori stranieri
31
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
(prima …)
32
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
(oggi …)
33
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
Deroghe:
contratti a termine avviati tra istituti pubblici di ricerca ovvero enti
privati di ricerca = durata del progetto
rapporti di lavoro avviati con personale dirigente entro il limite
massimo di cinque anni
Lavori stagionali ex art. 5 D. Lgs. 368/2001.
34
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
35
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
36
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
37
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
38
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
39
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
40
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
41
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
Tetto massimo di contratti a termine pari al 20% del numero dei lavoratori a
tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione, salva la
previsione di limiti diversi da parte della contrattazione collettiva nazionale
I datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti possono in ogni caso stipulare
1 contratto a termine
Il limite del 20% non vale per:
• avvio di nuove attività per i periodi previsti dalla contrattazione collettiva
• ragioni di carattere sostitutivo o stagionalità
• specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi;
• lavoratori di età superiore a 55 anni
• lavoratori in mobilità ex art. 8, comma 2, Legge 223/1991
• dirigenti di durata non superiore a 5 anni
• contratti a termine stipulati da istituti di ricerca aventi ad oggetto, in via
esclusiva, lo svolgimento di attività di ricerca o supporto diretto a questa (ad
es. assistenza tecnica, coordinamento, direzione)
42
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
43
LAVORO A TEMPO DETERMINATO
44
LAVORO A TEMPO PARZIALE
Tipologie
Il rapporto di lavoro a tempo parziale può essere:
• di tipo orizzontale, quando la riduzione di orario rispetto al tempo pieno è prevista in
relazione all'orario normale giornaliero di lavoro (ad es. una prestazione lavorativa di 4 ore al
giorno a fronte di un orario normale di lavoro di 8 ore al giorno);
• di tipo verticale, quando è previsto che l'attività lavorativa sia svolta a tempo pieno, ma
limitatamente a periodi predeterminati nel corso della settimana, del mese o dell'anno (ad
es. 3 giorni di 8 ore lavorative nell'arco della settimana; 6 mesi a tempo pieno nel corso
dell'anno);
• di tipo misto, quando le modalità di svolgimento dell'attività lavorativa risultano dalla
combinazione di part-time orizzontale e part-time verticale.
45
LAVORO A TEMPO PARZIALE
• Se manca la firma e quindi la prova della stipulazione del contratto a tempo parziale, il
lavoratore può chiedere al giudice che sia dichiarata la sussistenza di un rapporto di lavoro a
tempo pieno.
46
IL CONTRATTO DI APPRENDISTATO
Disciplinato dal D.Lgs. 167/2011 e dalla legge 78/2014 , il contratto di apprendistato è strutturato
su 3 tipologie:
47
IL CONTRATTO DI APPRENDISTATO
Agevolazioni contributive
48
IL CONTRATTO DI APPRENDISTATO
Stabilizzazione del 20% degli apprendisti cessati nei 36 mesi precedenti per poter
assumere nuovi apprendisti (datori di lavoro con almeno 50 dipendenti), ferma
restando la possibilità per i CCNL di prevedere limiti diversi.
• Obbligo per il datore di lavoro di corrispondere per l’apprendistato finalizzato
all’acquisizione di una qualifica o di un diploma professionale, per le ore di
formazione, una retribuzione che tenga conto delle ore di lavoro effettivamente
prestate nonché delle ore di formazione almeno nella misura del 35% del relativo
monte ore complessivo.
Possibilità per la contrattazione collettiva nazionale di prevedere forme speciali di
utilizzo del contratto di apprendistato, anche a tempo determinato, per lo
svolgimento di attività stagionali, purché le Regioni e le Province autonome
abbiano attivato un sistema di alternanza scuola-lavoro
La Regione è obbligata a comunicare al datore di lavoro, entro 45 giorni dalla
comunicazione dell’instaurazione del rapporto, le modalità per usufruire
dell’offerta formativa pubblica.
49
L’orario di lavoro
D. Lgs. 66/2003
D. Lgs. 213/2004
50
DEFINIZIONE
51
ORARIO GIORNALIERO
52
ORARIO NORMALE DI LAVORO
ORARIO MULTIPERIODALE
La contrattazione collettiva potrà stabilire una durata
minore e riferire l’orario normale alla media in un
periodo non superiore all’anno
53
DURATA MASSIMA DELL’ORARIO DI LAVORO
54
ORARIO SETTIMANALE MASSIMO ASSOLUTO
55
IL LAVORO STRAORDINARIO
56
IL LAVORO STRAORDINARIO
57
IL RIPOSO SETTIMANALE
58
LE FERIE
59
Le Assenze
La Malattia
L’Infortunio
I Congedi Parentali
60
La Malattia
Definizione
61
La Malattia
Effetti sul Rapporto di Lavoro
Obbligo di comunicazione al DL
Modalità stabilite dal CCNL In mancanza di comunicazione
In assenza di norme, qualsiasi forma Applicabilità delle sanzioni disciplinari
purchè tempestiva
Obbligo di Certificazione
Certificato del medico curante (o
specialista) in duplice copia (compilato) Ritardo nell’invio della certificazione
da inviare telematicamente entro 2 gg Perdita dell’indennità di malattia per i
dal rilascio a: giorni di ritardo
Datore di Lavoro – sola prognosi Da FEBBRAIO 2011 obbligo di
INPS – prognosi e diagnosi trasmissione online da parte del medico
63
La Malattia
Adempimenti del Lavoratore e relative sanzioni
64
La Malattia
Modalità di calcolo
66
Calcolo Lordizzazione
67
L’INAIL
L’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro)
nasce nel marzo 1933, dall’unificazione della Cassa nazionale infortuni e
delle Casse private di assicurazione.
Nel 1935 si inaugurano i principi cardine che determinano il carattere
pubblicistico dell’assicurazione infortuni e malattie professionali:
– costituzione automatica del rapporto assicurativo
– automaticità delle prestazioni
– erogazione di prestazioni sanitarie
– revisione delle rendite e disciplina nell’assistenza ai grandi invalidi.
68
I numeri sugli infortuni e le malattie professionali accertate
dall'Istituto per l'anno 2012
Infortuni nel 2012
• Sono state registrate 745 mila denunce di infortuni accaduti nel 2012; rispetto al 2011 si ha una
diminuzione di circa il 9%; sono il 23% in meno rispetto al 2008. Gli infortuni riconosciuti sul
lavoro sono circa 500 mila (più del 18% “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in
itinere”).
• Delle 1.296 denunce di infortunio mortale, gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 790 (di cui più
del 50% “fuori dell’azienda”, sono 409): si ha una riduzione del 6% rispetto al 2011 e del 27%
rispetto al 2008.
• Gli infortuni sul lavoro hanno causato più di 12 milioni di giornate di inabilità con costo a carico
dell’Inail
• Le prime elaborazioni dell’indice di sinistrosità mostrano (sull’intero insieme, per gli infortuni sul
lavoro accaduti negli anni 2008-2010) un andamento lievemente decrescente, al livello di 2,6
ogni 100 addetti esposti al rischio per un anno; i casi mortali si mantengono al livello di 4 ogni
100.000 addetti.
69
I numeri sugli infortuni e le malattie professionali accertate
dall'Istituto per l'anno 2012
• Le denunce di malattie sono state circa 47 mila (1.000 in meno rispetto al 2011), con un
aumento di quasi il 51% rispetto al 2008. Ne è stata riconosciuta la causa professionale a circa il
37%, circa il 3% è ancora “in istruttoria”.
• L’andamento degli esiti mortali per data di decesso è in costante decrescita: sono stati 1.583 nel
2012 (il 27% in meno rispetto al 2008), il 94% nell’“industria e servizi”; l’analisi per classi di età
mostra che il 62% dei casi è con età al decesso maggiore di 74 anni.
• Riguardo alle denunce di patologie asbesto-correlate protocollate nel 2012, ne sono state
riconosciute 1.540; dei casi denunciati nell’anno 348 hanno avuto esito mortale.
70
L’art. 2087 del Codice Civile (1942)
71
La Costituzione (1948)
72
Il D.P.R. 547 del 1955
Il D.P.R. 303/1956
D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 (regolamento generale per la prevenzione degli infortuni sul lavoro)
D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303. (norme generali per l’igiene sul lavoro)
introducono i quattro caratteri fondamentali della normativa dagli anni cinquanta:
73
Lo Statuto dei Lavoratori (1970)
74
Il Decreto Legislativo 626/1994
• Prevenzione
• Formazione /Informazione
• Coinvolgimento attivo dei lavoratori
• Ruoli e Responsabilità
75
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
76
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
77
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
La causa violenta
78
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
L’occasione di lavoro
79
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
Il rischio
• Generico: grava sul lavoratore come su ogni altra persona allo stesso
modo
• Specifico: proprio dello svolgimento della prestazione lavorativa o
inerente ad un’attività connessa alla prestazione lavorativa
• Elettivo: determinato da una scelta arbitraria del lavoratore
80
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
81
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
L’infortunio in itinere
82
L’INFORTUNIO SUL LAVORO
La lesione
83
Adempimenti in caso di infortunio
84
Adempimenti in caso di malattia
professionale
85
I CONGEDI
anche se la madre
non è dipendente
86
I CONGEDI
Madre
Beneficiari e
Padre
Nessun
trattamento
anche se la madre Fino a 3 anni del economico ma
non è dipendente bambino contribuzione
figurativa
Nessun
Dai 3 agli 8 anni del
trattamento
bambino
economico ma
5 giorni lavorativi all’anno
contribuzione
per ciascun genitore
ridotta
87
I CONGEDI
88
I CONGEDI
89
La normativa disciplinare
90
La normativa disciplinare
91
La normativa disciplinare
92
La normativa disciplinare
• Pubblicita’
• Forma scritta
• Tempestivita’
• Specificita’
• Immodificabilita’
• Divieto di indagini preliminari
93
La normativa disciplinare
Affissione in luogo accessibile a tutti delle norme disciplinari relative alle infrazioni,
alle relative sanzioni, alle procedure di contestazione
Nei 20 giorni successivi, salvo analoghe procedure previste dal CCNL e ferma la
facoltà di adire l’autorità giudiziaria, il lavoratore può promuovere, anche per il
sindacato, la costituzione, tramite la Direzione Provinciale del Lavoro, di un
Collegio di conciliazione ed arbitrato.
In questo caso la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia da parte
del Collegio.
94
In caso di Dimissioni o Risoluzione
consensuale
30
Presentarsi alla Direzione Territoriale del Lavoro o al Centro per l’Impiego o nelle
gg sedi individuate dalla contrattazione collettiva nazionale per convalidare le
dimissioni, ovvero
95
…. segue
7
Revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale, offrendo le proprie
gg prestazioni al datore di lavoro. Il rapporto di lavoro si ripristina. Non c’è alcun
diritto alla retribuzione se non è stata svolta attività lavorativa, ovvero
Non fare niente, ovvero non convalidare le dimissioni, non revocarle e non
sottoscrivere la comunicazione, e allora il rapporto si intenderà risolto
96
CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA
Operai e intermedi
Destinatari Impiegati e quadri
(esclusi dirigenti e apprendisti)
97
CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA
A) Ristrutturazione, riorganizzazione,
conversione aziendale
Cause integrabili B) Crisi aziendale
C) Procedure concorsuali (fallimento,
amministrazione straordinaria, concordato, ..)
Operai e intermedi
Impiegati e quadri
Destinatari (esclusi dirigenti, apprendisti, lav domicilio)
Soci delle cooperative di produzione e lavoro
98
LICENZIAMENTO COLLETTIVO PROCEDURA
Invio della comunicazione di apertura della procedura alla RSU, alle OO.SS. e alla Direzione
Provinciale del Lavoro
Pagamento all’INPS dell’importo di legge (nel 2013 Euro 959,22 ovvero 1152,90) per ogni
dipendente interessato
7
gg Primo esame congiunto delle Parti
45
(7) Fine della fase sindacale
ACCORDO
Risparmio del 60% dell’indennità di
mobilità da corrispondere all’INPS
MANCATO ACCORDO
99
LICENZIAMENTO COLLETTIVO PROCEDURA
Comunicazione alla Regione del risultato delle consultazioni e dei motivi dell’esito negativo
30 L’ente convoca le Parti per un ulteriore esame delle cause che hanno determinato l’eccedenza
gg del personale
100
CESSAZIONE CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO
Licenziamento
101
CESSAZIONE CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO
Licenziamento
Con preavviso
Dirigenti,
Senza motivazione (art. 2118 c.c.) lavoratori domestici
102
LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO
Regime sanzionatorio
103
LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO
Indennizzo da 6 a 12 mensilità
Nelle ipotesi di difetto di motivazione, dell’art. 7 Legge 300/1970 o dell’art. 7 Legge 604/1966
Regime sanzionatorio
Riassunzione o a scelta del datore di lavoro, pagamento di un’indennità di importo compreso tra un
minimo di 2,5 ed un massimo di 6 mensilità. Indennità elevabile sino a 14 mensilità in relazione
all’anzianità di servizio ed alla dimensione del datore di lavoro
104
LA RETRIBUZIONE
105
Le componenti della retribuzione
Diretta:
Paga base, contingenza, anzianità, le indennità di
contratto, superminimi, altro
Indiretta:
Mensilità supplementari, ferie, festività, premio di risultato,
permessi retribuiti, altro
Differita:
Trattamento di fine rapporto, previdenza integrativa,
indennità equivalenti
106
Il Costo del lavoro
• Previdenza complementare
107
Il Costo del lavoro
108
La politica retributiva
Valutazione di:
• Posizione
• Prestazione
• Potenziale
109
Il Trattamento di Fine Rapporto (art. 2120 c.c.)
…..
110
Il Trattamento di Fine Rapporto (art. 2120 c.c.)
111
Il Trattamento di Fine Rapporto (art. 2120 c.c.)
CCNL Commercio
Sono escluse dalla quota annua della retribuzione utile ai fini del calcolo
del trattamento di fine rapporto: ….
… gli elementi espressamente esclusi dalla contrattazione collettiva
integrativa
112
COVIP – Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione
LAVORATORE DIPENDENTE
iscritto,
per la prima volta,
alla previdenza PERCORSO DECISIONALE 1
obbligatoria
dal 29.4.1993
LAVORATORE DIPENDENTE
iscritto,
per la prima volta,
PERCORSO DECISIONALE 2
alla previdenza
obbligatoria
prima del 29.4.1993
Percorso decisionale 1
Modalità di scelta
LAVORATORE DIPENDENTE
esplicita
iscritto, per la prima volta,
alla previdenza obbligatoria
dal 29.4.1993
conferire il TFR
maturando alla
- entro il 30 giugno forma di previdenza
2007 o complementare da
- entro 6 mesi dalla lui scelta
data di assunzione, se
successiva al 1°
gennaio 2007
ESPRIME la volontà di:
mantenere il TFR
maturando presso il
datore di lavoro
COVIP – Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione
Scelta sulla destinazione del TFR
(*) Per “forma pensionistica collettiva” si intende fondo negoziale o fondo aperto con adesione
collettiva.
COVIP – Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione
Scelta sulla destinazione del TFR
Percorso decisionale 2
al 1° gennaio 2007
iscritto
a forme
LAVORATORE pensionistiche
DIPENDENTE complementari
iscritto,
per la prima volta,
alla previdenza
obbligatoria
prima del 29.4.1993
al 1° gennaio 2007
non iscritto
a forme pensionistiche
complementari
COVIP – Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione
Scelta sulla destinazione del TFR
120
L’obbligazione contributiva
121
L’obbligazione contributiva
122
L’obbligazione contributiva
Per conoscere quanto l'azienda deve versare all'INPS ogni mese a titolo di
contributi, per sé e per il dipendente, è necessario conoscere:
– le aliquote contributive da applicare all'imponibile previdenziale;
– l'ammontare del reddito imponibile del dipendente (imponibile
previdenziale);
– gli eventuali benefici (riduzioni ed esoneri) contributivi spettanti;
– l’importo delle prestazioni anticipate al lavoratore per conto dell’INPS.
123
L’obbligazione contributiva
124
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
125
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Determinazione del Reddito Imponibile
126
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Determinazione del Reddito Imponibile
127
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Determinazione dell’Imposta Lorda
128
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Determinazione dell’Imposta Netta
129
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Determinazione dell’Imposta Netta
130
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Determinazione dell’Imposta Netta
131
La Tassazione dei Redditi di Lavoro
Dipendente
Fiscalità Locale
132
Le relazioni sindacali
La RSU aziendale
Gli ambiti di trattativa
La redazione dell’accordo
Le “insidie” del contratto
La retribuzione variabile
(individuale e collettiva)
133
L’organizzazione sindacale
confederazioni federazioni
Naz
Reg
Pro
(es. Camera del Lavoro, Unioni …)
134
L’organizzazione sindacale
alle Confederazioni
spetta la tutela degli interesssi degli sicrriti a prescindere
dalla categoria di appartenenza
alle Federazioni
di categoria spetta la stipulazione dei CCNL ovvero
territoriali
135
La RSU aziendale
Alla costituzione della R.S.U. si procede, per due terzi dei seggi mediante elezione a suffragio
universale ed a scrutinio segreto tra liste concorrenti.
Il residuo terzo viene assegnato alle liste presentate dalle associazioni sindacali firmatarie del
contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'unità produttiva, e alla sua copertura si
procede, mediante elezione o designazione, in proporzione ai voti ricevuti.
Il Protocollo d'intesa del 23 luglio 1993, salvo clausole più favorevoli dei contratti o accordi
collettivi di lavoro, prevede un numero di componenti per la RSU proporzionato alla
dimensione delle unità produttive:
a) 3 componenti per la Rsu costituita nelle unità produttive che occupano fino a 200
dipendenti;
b) 3 componenti ogni 300 o frazione di 300 dipendenti nelle unità produttive che occupano
fino a 3000 dipendenti;
c) 3 componenti ogni 500 o frazione di 500 dipendenti nelle unità produttive di maggiori
dimensioni, in aggiunta al numero di cui la precedente lettera b).
136
La RSU aziendale
I componenti della RSU restano in carica per tre anni, al termine dei quali decadono
automaticamente. In caso di dimissioni di componente eletto, lo stesso sarà sostituito dal
primo dei non eletti appartenente alla medesima lista.
Il componente dimissionario, che sia stato nominato su designazione dai sindacati stipulanti il
CCNL, sarà sostituito mediante nuova designazione.
137
La contrattazione collettiva
(Protocollo del 23 luglio 1993)
138
La contrattazione collettiva
(Accordo Interconfederale del 15 aprile 2009)
• Il 15 aprile 2009 le parti sociali (ad eccezione della CGIL) hanno sottoscritto l'accordo
interconfederale che disciplina la nuova struttura contrattuale applicando i principi e le
linee guida generali di cui all'accordo quadro per la riforma degli assetti contrattuali del
gennaio 2009.
• Il nuovo modello contrattuale, che ha decorrenza dal 15 aprile 2009 e rimarrà in vigore
sino al 15 aprile 2013, conferma la volontà delle parti di incentivare la contrattazione di
secondo livello (aziendale o territoriale) al fine di collegare gli aumenti salariali al
raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività ed efficienza.
• Il contratto collettivo nazionale di categoria avrà vigenza triennale (sia per la parte
normativa che per quella economica) e disciplinerà i trattamenti economici e normativi
comuni a tutti i lavoratori del settore, oltre a regolare il sistema complessivo delle
relazioni industriali (in particolare, la materia dei diritti di informazione e consultazione
in attuazione delle direttive europee viene riservata al livello nazionale della
contrattazione collettiva).
139
La contrattazione collettiva
(Accordo Interconfederale del 15 aprile 2009)
• Per quanto concerne la parte economica del CCNL, in sostituzione del tasso di inflazione
programmata, l'Accordo interconfederale conviene di utilizzare l'indicatore della crescita
dei prezzi al consumo per il triennio, armonizzato in ambito europeo per l'Italia,
depurato della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.
140
Il confronto sindacale
141
La redazione dell’accordo
142
La redazione dell’accordo
143
La redazione dell’accordo
144
Il testo dell’accordo
Fattori di crisi:
• complessità della materia
• raccordo con norme di rango collettivo
• coordinamento con norme di legge
• mancato coinvolgimento funzioni
• modifica condizioni operative
145
Le insidie del CCNL
DEFINIZIONE DI RETRIBUZIONE
CCNL Ind.Alimentare
“Retribuzione normale”
146
Le insidie del CCNL
DEFINIZIONE di RETRIBUZIONE
CCNL Centrali Latte
147
Le insidie del CCNL
DEFINIZIONE di RETRIBUZIONE
CCNL Commercio
148
Le insidie del CCNL
DEFINIZIONE di TREDICESIMA
CCNL Industria Alimentare
In occasione del Natale l’azienda erogherà a tutti i lavoratori una
tredicesima mensilità pari alla “retribuzione normale di fatto”.
CCNL Commercio
In coincidenza con la vigilia di Natale le aziende dovranno corrispondere
al personale dipendente un importo pari ad una mensilità della
“retribuzione di fatto”
149
Le insidie del CCNL
DEFINIZIONE DI TREDICESIMA
150
Una trattativa complessa (…)
Il lavoro notturno
151
Una trattativa complessa (…)
152
Una trattativa complessa (…)
Le modalità di compensazione tra CCNL
CCNL IA CCNL CL
Effetti su TFR no si
153
Una trattativa complessa (…)
Le modalità di compensazione tra CCNL
154
Una trattativa complessa (…)
Le modalità di compensazione tra CCNL
155
Il Premio di Risultato
PRINCIPI di INTERVENTO:
156
Il Premio di Risultato
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Il Premio di Risultato
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Il Premio di Risultato
PUNTI DI FORZA
Accessibilità all’informazione
159
Il Premio di Risultato
PUNTI DI DEBOLEZZA
Contesto di mercato
160
Il Premio di Risultato
AREE DI MIGLIORAMENTO
Interfunzionalità dell’obiettivo
161
Premio per obiettivi (=> connessione ad ISO 9001:2000)
Nello spirito del Protocollo del 23.07.1993, le Parti concordano sul mantenimento di una quota di retribuzione
variabile, definita “Premio per obiettivi”, correlata al raggiungimento di parametri-obiettivi, definiti
annualmente, generali e/o per gruppi di lavoro, in grado di promuovere la partecipazione del personale al
raggiungimento degli obiettivi aziendali.
La Direzione, previa approvazione del budget aziendale, annualmente esamina con il Comitato Esecutivo delle RSU gli
obiettivi e le modalità di realizzazione degli stessi.
Le Parti intendono definire gli importi del Premio per obiettivi in senso onnicomprensivo, per cui detto importo non
avrà alcun riflesso sugli altri istituti contrattuali e di legge e/o di legge, diretti e/o indiretti di alcun genere, né
sul TFR.
Norma Transitoria
Le Parti convengono sulla costituzione di una Commissione Paritetica, cui spetta di elaborare le caratteristiche del
nuovo sistema premiante, secondo le seguenti linee di riferimento:
- Il sistema di erogazione del Premio per obiettivi prevede l’individuazione di parametri prestazionali suddivisi sia in
indicatori di performance aziendale, che indicatori di performance -sia qualitativa che quantitativa- per gruppo
di lavoro/ ufficio/ reparto.
162
IL BUDGET DEL PERSONALE
163
IL PERCORSO di ELABORAZIONE
Analisi dei dati consuntivi relativi alle variabili indagate (turn over,
% assenteismo, straordinario, andamento infortunistico, …)
164
…. e di VERIFICA
165
COLLOCAMENTO
OBBLIGATORIO
(Legge 68/1999)
166
Soggetti obbligati
Tutti i datori di lavoro, pubblici e privati
Lavoratori tutelati
1. Invalidi civili (con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%)
2. Non vedenti ex legge 382/1970
3. Sordomuti ex legge 381/1970
4. Invalidi del lavoro (con riduzione della capacità lavorativa superiore al
33%)
5. Invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio
6. Categorie protette
a. Orfani, coniugi e soggetti equiparati di soggetti deceduti per cause di
lavoro, guerra o servizio
b. Coniugi e figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi
c. Profughi italiani rimpatriati
167
Competenze del Collocamento
168
Determinazione della quota di riserva
169
Obbligo in caso di nuove assunzioni per aziende da 15 a
35 dipendenti
170
Tipologie di azienda e di chiamata
Da 15 a 35 dipendenti,
partiti politici, organizzazioni 1 lavoratore disabile
sindacali e sociali e “gli enti
-
da essi promossi”
Oltre 50 dipendenti 60% dei dipendenti disabili 40% dei dipendenti disabili
171
Obblighi di assunzione
172
Gli strumenti del Collocamento
Obbligatorio
• Convenzioni
• Compensazioni territoriali
• Esclusioni
• Esoneri parziali
• Sospensioni
173
Il lavoro prossimo venturo
174
Il lavoro prossimo venturo
GARANZIA
GIOVANI
175
Il lavoro prossimo venturo
176
Il lavoro prossimo venturo
Ambiti da valutare
177
Il lavoro prossimo venturo
ITALIA
Prima al mondo in : tessile, abbigliamento, pelli-calzature
Seconda al mondo: meccanica non elettronica, manufatti di
base, articoli in materie plastiche
Sesta al mondo: prodotti alimentari trasformati
178
Il lavoro prossimo venturo
– www.garanziagiovani.gov.it
– www.atlantedelleprofessioni.it
– professionioccupazione.isfol.it
– Eures
– Ploteus
– Progetto Trio
– www.enpab.it
– ………………..
179
Il Jobs Act
(legge delega sul lavoro)
180
Licenziamento economico
Qualora illegittimo: no reintegro si indennizzo
(max 24 o 36 mensilità correlate a anzianità servizio)
Licenziamento disciplinare
Qualora ingiustificato reintegro limitato a “specifiche fattispecie”
(Cassazione vincola reintegro a mancata “prova materiale” del fatto
contestato)
Licenziamento discriminatorio
Tutela reale per i licenziamenti nulli (madre nel primo anno di vita del
figlio, …) e discriminatori; oltre a ciò un risarcimento
Demansionamento
Attuabile in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione
aziendale per tutelare il posto di lavoro
181
ASPI
Assicurazione Sociale per l'Impiego (che ha sostituito l’indennità di
disoccupazione) parametrata alla storia contributiva individuale; estesa
a lavoratori cococo
Cassa Integrazione
Riforma complessiva ordinaria e straordinaria; esclusa quando la
chiusura è definitiva
Fondi di Solidarietà
Riforma coerente alla Cig, in settori non coperti, secondo meccanismi
standardizzati di concessione
182
Contratti
Sostituzione contratti atipici con forme contrattuali coerenti “con il
tessuto occupazionale e con il contesto produttivo” alla luce del nuovo
contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, dell’apprendistato e
del contratto a termine, forme in futuro prevalenti; progressivo
superamento delle collaborazioni a progetto
Controlli a distanza
Riforma relativa a impianti e strumenti di lavoro (Pc, smartphone, …) e
non ai lavoratori, “contemperando le esigenze produttive ed organizzative
dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore”
183
Conciliazione vita-lavoro
Incentivi al telelavoro e orari più flessibili, estensione tutele maternità,
incentivi lavoro femminile, cessione riposi, etc
Semplificazioni
“Ridurre drasticamente”, anche mediante abrogazione di norme, il
numero di atti di carattere amministrativo da adempiere per il
medesimo lavoratore
184