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I.I.S. N. BOBBIO
4) SISTEMA HACCP
FASI COMUNI:
3) PREPARAZIONE
LINEA A:
4) COTTURA
5) PORZIONAMENTO/SERVIZIO
LINEA B:
4) COTTURA
5) ABBATTIMENTO TERMICO
6) CONSERVAZIONE A BASSA TEMPERATURA
7) PORZIONAMENTO/RINVENIMENTO
8) SERVIZIO
LINEA C:
5) COTTURA
6) ABBATTIMENTO TERMICO
7) CONSERVAZIONE A FREDDO
8) PORZIONAMENTO/SERVIZIO
LINEA D:
6) ABBATTIMENTO TERMICO
7) CONSERVAZIONE A FREDDO
LINEA E:
5) CONGELAMENTO/CONSERVAZIONE
Microbiologico: Possibile presenza di batteri patogeni e tossine, causa di forme acute di malattie
per l'uomo, es. tossinfezioni. Possibile presenza di batteri degradativi, causa di marciumi e alterazioni
organolettiche degli alimenti. Possibile presenza di spore, forme di resistenza caratteristiche di alcuni
batteri, in grado di sopravvivere a condizioni di vita altamente avverse. Possibile presenza di muffe e
lieviti, causa di degradazioni degli alimenti e a volte di produzione di micotossine, (implicate in alcune
patologie croniche). Presenza di insetti e parassiti, vettori o causa di malattie per l'uomo.
Chimico: possibili residui di pesticidi e fitofarmaci sulla verdura e frutta. Possibili residui di
detergenti o disinfettanti sugli utensili e piani di lavoro. Produzione di acroleina, sostanza dannosa per la
salute, durante la frittura dei cibi.
Fisico: possibile presenza di terra, peli, sassi, escrementi, frammenti di imballi, oggetti personali
e altri corpi estranei.
“L’analisi del rischio deve prendere il via da una check-list molto ampia di rischi potenziali da cui
sia possibile enucleare i pericoli reali per il consumatore. Questa individuazione può essere fatta
attribuendo alla gravità del danno causato al consumatore ed alla probabilità che ciò si verifichi un
opportuno coefficiente e quindi operando la moltiplicazione fra detti coefficienti.
Tabelle di coefficienti:
Moltiplicando il valore attribuito a GD per il valore attribuito a P si ottiene un numero che può
variare da 0 a 9 in base al quale è possibile stabilire l’esigenza di una prevenzione.
Carne cruda
GD X P = GR
3X3=9
GD X P = GR
2.5 X 0.54 = 1.25
GD X P = GR
3X2=6
La carne cruda è un ottimo substrato di coltura per innumerevoli microrganismi ed è altresì vettore
di numerose parassitosi. Pertanto è indispensabile acquistare materie prime certificate, manipolare la carne
in condizioni di perfetta igiene ed utilizzare costantemente la refrigerazione.
Carne cotta
GD X P = GR
1) 3 X 2 = 6
2) 3 X 1 =3
1) cottura normale
2) cottura al forno
GD X P = GR
2.5 X 0.5 = 1.25
GD X P = GR
3 X 0.5 = 1.5
La carne, come si è già detto, è un ottimo substrato di coltura per innumerevoli microrganismi,
ma la cottura ha un’efficace azione battericida, purché sia completa ed il prodotto non subisca un
reinquinamento. Pertanto oltre alle prescrizioni riportate per la carne cruda è indispensabile verificare che
la cottura sia completa e che il prodotto cotto, dopo essere raffreddato correttamente ( passaggio da +65°C
a +8°C in meno di 3 ore), sia conservato in frigorifero sino all’utilizzo.
GD X P = GR
1) 3X3=9
2) 3X2=6
GD X P = GR
1) 3X1=9
2) 3 X 0.5 = 1.5
GD X P = GR
1) 2X1=2
2) 2 X 0.5 = 1
b) c) senza cottura
a) con cottura
Anche il pesce ed i molluschi sono ottimi substrati di crescita per i microrganismi e potenziali
vettori di parassitosi. E’ quindi necessario acquistare materie prime certificate, manipolare i prodotti in
condizioni igieniche perfette, conservare i prodotti a bassa temperatura, sia prima che dopo la cottura, e
verificare che la cottura, quando effettuata, sia completa.
Paste e gnocchi, salse (besciamella), semolini, riso e pasta cotti per insalate, puree e minestre.
GD X P = GR
2X2=4
Il rischio biologico è solo di batteri, ed in particolare da Bacillus cereus, che possono derivare
dalle materie prime (farina, verdure ecc.) e dall’ambiente soprattutto se la preparazione è elaborata e
richiede tempi lunghi. La pericolosità di queste infezioni è dovuta alle tossine liberate da questi
microrganismi che non vengono distrutte durante le operazioni di cottura. E’ quindi di fondamentale
importanza che il prodotto resti per il più breve tempo possibile a temperature comprese fra i 10 ed i 60°C
al fine di evitare lo sviluppo della microflora presente e la conseguente produzione di tossine patogene.
Ripieni, sughi
GD X P = GR
2 X 2.5 =5
GD X P = GR
2.5 X 2 = 5
Verdura e frutta
GD X P = GR
3 X 2.5 = 7.5
3 X 1.5 = 4.5
GD X P = GR
2.5 x 1.5 = 3.75
2.5 x 1 = 2.5
c – Rischio biologico da virus (Virus Epatite A) soprattutto nelle verdure e nei frutti di bosco:
GD X P = GR
3X1=3
3 X 0.5 = 1.5
senza cottura
con cottura
Salumi ed insaccati
GD X P = GR
3X1=3
GD X P = GR
2.5 x 1 = 2.5
Formaggi
GD X P = GR
3 X 1 =3
GD X P = GR
2.5 X 1 = 2.5
2) Agenti fisici.
a – Frammenti di legno
GD X P = GR
1.5 X 0.5 = 0.75
Le contaminazioni da particelle di legno possono derivare dagli utensili impiegati e dalle stecche
utilizzate per assemblare rolate, spiedini, involtini, etc.
La gravità di questo particolare danno per la salute del consumatore è modesta e comunque
associato quasi esclusivamente al cavo orale. Anche la probabilità che l’evento dannoso si verifichi è
modesta in particolare per la sempre più ridotta presenza di questo materiale nel settore alimentare.
Al fine di salvaguardarsi da questo tipo di rischio è sufficiente un periodico controllo di tutti gli
utensili in legno e la loro progressiva sostituzione, se possibile, con altri materiali inerti quali le plastiche
alimentari, il teflon od il metallo.
Per quanto concerne le stecche in legno è importante acquistare materiale di buona qualità e porre
la massima attenzione alla loro integrità prima dell’utilizzo.
b – Frammenti di metallo
GD X P = GR
2 X 1.5 = 3
GD X P = GR
1X2=2
La contaminazione da oggetti personali (anelli, bracciali, orecchini, etc.) o da loro parti costituisce
un rischio relativamente grave per la salute del consumatore n quanto, benché il danno sia limitato al solo
cavo orale, si può avere il danneggiamento delle arcate dentali. Data la natura dell’oggetto (aspetto visivo,
dimensioni, ecc.) è relativamente poco probabile una ingestione da parte del consumatore.
GD X P = GR
1X2=2
Le contaminazioni da particelle di carta, cartone, nylon, pellicole di alluminio, film plastici, spago,
ecc. risultano abbastanza frequenti in quanto possono derivare dalle materie prime e dagli involucri
utilizzati nel corso delle lavorazioni.
La gravità del danno per la salute del consumatore causato dall’ingestione di tali frammenti è
tuttavia modesta mentre molto più grave è il danno all’immagine aziendale.
Al fine di prevenire questo tipo di contaminazione è di fondamentale importanza la formazione
del personale nonché l’acquisto di materiali sicuri, possibilmente da fornitori accreditati.
GD X P = GR
2 X 1.5 = 3
I frammenti di vetro, ceramica e porcellana possono provocare, se ingeriti, microlesioni nel sistema
digerente con conseguenze anche gravi per la salute del consumatore e questo spiega l’elevato coefficiente
attribuito alla gravità del danno.
Le probabilità di una contaminazione da vetro, ceramica e porcellana sono abbastanza elevate in
quanto questi materiali possono provenire da scheggiature e/o screpolature dei numerosi contenitori e
stoviglie utilizzati per gli alimenti.
Una particolare cura nella pulizia, nell’utilizzo e nel controllo periodico dello stato di usura di tali
materiali e la loro sostituzione in caso di necessità sono sufficienti a contenere la probabilità che questo
particolare evento dannoso si verifichi.
d – Capelli e peli
GD X P = GR
1.5 X 2 = 3
La presenza di capelli e peli nei prodotti finiti non provoca alcun danno al consumatore, ma è
ritenuta comunque indice di scarsa igiene nel processo produttivo e pertanto è da ritenersi un grave danno
per l’immagine aziendale.
Poiché la probabilità che si abbia la presenza di capelli e peli è molto elevata, il valore di gravità
del rischio raggiunge il limite a cui si considera necessario il controllo di processo.
I punti critici del processo per questo tipo di rischio sono tutti quelli in cui gli operatori possono
venire a contatto con il prodotto. Per questo pericolo è necessario ricorrere a prassi preventive quali
l’obbligo dei cappellini o delle cuffie per i capelli, di camici o giacche perfettamente pulite, di giacche o
GD x P = GR
1.5 x 2 = 3
La contaminazione di insetti (volatori e non volatori), animali (roditori e ragni) o parti di essi (ali,
zampe, antenne, ecc.) è da considerarsi un danno di gravità modesta per la salute del consumatore poiché
l’ingestione può essere causa di patologie limitate nel tempo e di facile risoluzione, però la presenza di
questa contaminazione è considerata dal consumatore come indice di scarsa igiene nel processo
produttivo.
GD X P = GR
2 X 1= 2
Il prodotto finito può risultare contaminato da frammenti di varia natura (ossa, noccioli, gusci di
molluschi, di crostacei, di uova, frutti o semi, lische di pesce, sabbia, ecc.) che accidentalmente possono
essere inglobati durante la preparazione del prodotto.
Il danno per la salute del consumatore è relativamente grave in quanto può interessare oltre al cavo
orale anche le strutture digerenti interne e quindi è indispensabile procedere ad un’accurata scelta dei
fornitori, ad un’attenta formazione del personale ed all’individuazione di procedure di lavoro che
consentono di limitare al minimo la presenza di tali frammenti nel prodotto finito.
a – Disinfestanti
GD X P = GR
2 X 1.5 = 3
Durante la fase di conservazione nei magazzini aziendali o nelle fasi di produzione è possibile una
contaminazione delle materie prime o del prodotto da parte di sostanze disinfestanti utilizzate
impropriamente.
Poiché il non corretto uso dei prodotti disinfestanti in termini di modalità e dosaggi di utilizzo può
determinare la contaminazione di elevate quantità di materie prime e la tossicità di questi prodotti è
elevata, ne deriva un danno rilevante per il consumatore.
L’applicazione di un corretto piano di disinfestazione e lo scrupoloso rispetto delle modalità di
impiego e di conservazione dei prodotti sono peraltro sufficienti a scongiurare questo tipo di rischio.
GD X P = GR
1 X 0.25 = 0.25
E’ ipotizzabile una contaminazione dovuta all’utilizzo di materie prime contenenti conservanti e/o
additivi non consentiti o presenti in quantità superiore a quella consentita.
E’ praticamente impossibile attribuire una gravità del danno in quanto dipende dal tipo di prodotto
e dalla quantità presente. Il valore attribuito costituisce quindi una indicazione generica.
Come già per altri pericoli, anche in questo caso solo l’acquisto di materie prime di sicura origine
ne può annullare l’incidenza.
c – Detergenti e disinfestanti
GD X P = GR
2 X 1.5 = 3
E’ opportuno ricordare che la complessità strutturale delle attrezzature influisce in modo negativo
sulla loro pulizia e disinfezione e quindi è opportuno effettuare lo smontaggio, secondo le istruzioni del
costruttore, di tutte le parti rimovibili per ottenere l’allontanamento di ogni residuo di lavorazione e
consentirne una corretta pulizia e disinfezione.
GD X P = GR
3 X 1 =3
L’elevato coefficiente attribuito alla gravità del danno per la salute del consumatore è dovuto alla
varietà di sostanze interessate ed alla loro elevata tossicità.
Al fine di scongiurare questo pericolo possono essere sufficienti una corretta gestione del
magazzino ed il rispetto delle procedure di lavoro.
4.4)PIANO HACCP
SCHEMA RIASSUNTIVO
CCP
Azione correttiva:
I prodotti e le materie prime giudicati non idonei vengono rifiutati.
Rapporto al fornitore.
Registrazione dati:
SCHEDA RICEVIMENTO MERCI
Archiviazione delle eventuali schede tecniche di alcune materie prime, dichiarazioni
HACCP dei fornitori.
Registro non conformità.
Descrizione: all'arrivo di ogni fornitura, operati i controlli, si stoccano gli alimenti deperibili
subito in ambiente refrigerato (frigoriferi, congelatori).
CCP
Azione correttiva:
Manutenzione straordinaria degli impianti.
Eliminazione materie prime alterate.
Monitoraggio:
Ispezione visiva.
Verifica delle temperature di conservazione.
Registrazione dati:
SCHEDA CONTROLLO DELLE TEMPERATURE DI CONSERVAZIONE
Registro non conformità.
CP
Azione correttiva:
Pulizia e disinfezione straordinaria.
Disinfestazione e derattizzazione straordinaria.
Eliminazione materie prime alterate.
Monitoraggio:
Ispezione visiva.
Registrazione dati:
SCHEDA CONTROLLO OPERAZIONI DI PULIZIA.
Registro non conformità.
Descrizione: Tale fase comprende una o più delle seguenti operazioni a seconda dell'alimento in
questione.
Monitoraggio:
Ispezione visiva.
Verifiche analitiche.
Azione correttiva:
Eliminazione preparazioni contaminate
Eliminazione materie prime non conformi
Pulizia e disinfezione straordinaria
Formazione supplementare del personale
Registrazione dati:
SCHEDA CONTROLLO OPERAZIONI DI PULIZIA.
Registro non conformità.
Pericolo:
Microbiologico: moltiplicazione microbica (causa permanenza eccessiva a temperature non
adeguate). Contaminazione crociata da cose o persone.
Fisico: contaminazione da materiali impropri
CP
Operazioni di controllo
I cibi devono arrivare a T° di refrigerazione (<+7°C) entro 3 ore max.
Raffreddare gli alimenti in quantità non eccessiva
Manutenzione straordinaria impianti.
Formazione supplementare del personale.
Registrazione dati:
Registro non conformità.
CCP
Monitoraggio: visivo.
Azione correttiva:
Il cibo già rinvenuto una volta e avanzato va gettato.
Registrazione dati:
SCHEDA CONTROLLO TEMPERATURE DI COTTURA.
Registro non conformità.
CCP
Monitoraggio:
Ispezione visiva.
Lettura della temperatura.
Azione correttiva:
Formazione del personale.
Eliminazione del prodotto contaminato o alterato.
Formazione supplementare del personale.
Manutenzione straordinaria impianti.
Registrazione dati:
SCHEDA CONTROLLO DELLE TEMPERATURE DI CONSERVAZIONE
Registro non conformità.
Descrizione: Le cotture avvengono secondo ricette consolidate, vedi ricettario della cucina.
CCP
Monitoraggio:
Controllo visivo
Verifica delle temperature di cottura
Azione correttiva:
Continuare la cottura fino al suo completamento.
Nella frittura usare sempre olio filtrato o fresco.
Formazione supplementare del personale.
Registrazione dati:
SCHEDA CONTROLLO TEMPERATURA DI COTTURA/RINVENIMENTO
Registro non conformità.
FASE: PORZIONAMENTO/SERVIZIO
CP
Azione correttiva:
Eliminazione prodotti inquinati.
Eliminazione posate inquinate.
Formazione supplementare del personale.
Registrazione dati:
Registro non conformità.
FASI COMUNI:
3) PREPARAZIONE
LINEA A:
4) COTTURA CCP
5) PORZIONAMENTO/SERVIZIO
LINEA B:
4) COTTURA CCP
5) ABBATTIMENTO TERMICO
6) CONSERVAZIONE A FREDDO CCP
7) PORZIONAMENTO/RINVENIMENTO CCP
8) SERVIZIO
LINEA C:
4) COTTURA CCP
5)ABBATTIMENTO TERMICO
6) CONSERVAZIONE A FREDDO CCP
7) PORZIONAMENTO/SERVIZIO
LINEA D:
LINEA E:
Scopo
L'obiettivo di questa procedura è di garantire l'igiene e la sicurezza d'uso delle materie prime
alimentari al momento della fornitura (o dell'acquisto).
Ciò si realizza attraverso la definizione di un contratto d'acquisto e controlli in fase ricevimento
delle merci.
Responsabilità
I Responsabili della procedura sono: Buscaglia Giuseppe e Surano Vincenzo
Attività
Il responsabile definisce i prodotti da acquistare, le loro caratteristiche qualitative, le quantità
richieste, i tempi di consegna e le modalità di trasporto.
Ricevimento merci
- Controllo della T° di trasporto per gli alimenti deperibili con obbligo di mantenimento della
catena del freddo:
gli alimenti deperibili devono essere tassativamente trasportati o con mezzi refrigerati o con
contenitori coibentati e piastre eutettiche congelate;
gli alimenti surgelati devono essere trasportati dai fornitori con mezzi refrigerati.
Vedasi alla pagina seguente la tabella delle temperature di trasporto per Legge.
-Valutazione dello stato fisico del prodotto fresco, visivamente, secondo i seguenti parametri:
-CARNI FRESCHE: non devono presentare colori anomali, verde/nero o odori sgradevoli. Controllare
la rintracciabilità.
-FORMAGGI: si verifica, ove è possibile, l'assenza di muffe anomale sulla superficie e odore
sgradevole.
-UOVA: si verifica la categoria, la scadenza, l'integrità e la pulizia del guscio, assenza di pelurie ed
escrementi.
TEMPERATURE DI TRASPORTO
Un fornitore affidabile deve rispettare le disposizioni di legge relative al trasporto dei prodotti alimentari (D.P.R. 26
Marzo 1980 n.327 e successiva normativa D.P.R 14 Gennaio 1997 n.54)
Per i prodotti surgelati e congelati invece è tollerato un rialzo termico di 3°C, e per brevi periodi, durante il trasporto
ed alla consegna secondo i criteri contenuti nella tabella successiva:
-INTEGRITA' delle confezioni, le scatole non devono essere danneggiate, le latte non
devono essere gonfie, schiacciate o arrugginite.
-TMC E DATE DI SCADENZA non devono essere già superate e permettere un congruo tempo di
consumo.
I prodotti e le materie prime che non rispondono a questi parametri sono definiti non
idonei e vengono rifiutati.
Inoltre all'atto dell'acquisto si valuta che il negozio abbia un elevato standard di pulizia, mantenga in
ordine sugli scaffali gli alimenti divisi per tipologia e mantenga in ambiente refrigerato quelli che lo
necessitano.
Gli alimenti deperibili devono essere trasportati in borse frigo con piastre eutettiche congelate.
Documentazione
Ad ogni fornitura in azienda si controllano le merci; se una merce è giudicata non idonea si compila il
Registro delle Non Conformità.
In allegato le schede tecniche delle principali materie prime.
Scopo
L'obiettivo di questa procedura è di definire un sistema idoneo di trasporto delle materie prime
giornalmente dalla Sede (Via Porta Mercatoria, 4/B) alla cucina del Liceo (Via Valdocco, 23) per
l'immediata lavorazione. Al Liceo gli alimenti vengono utilizzati per le esercitazioni delle classi prime e
di alcune classi seconde, le esercitazioni vengono svolte secondo un calendario e un menu prestabilito I
cibi preparati durante le esercitazioni sono di tipologia molto semplice: trattasi infatti di esercitazioni al
taglio ad es. di verdure fresche e per le classi seconde alcune preparazioni semplici di primi e secondi
piatti, i cibi così prodotti sono assaggiati dagli allievi, eventuali avanzati vengono eliminati come rifiuti.
Le esercitazioni vengono svolte solo da inizio Ottobre a fine Maggio.
Responsabilità
Responsabile della procedura è il Personale ATA in servizio in base all'orario annuale.
Attività
Il responsabile controlla visivamente giornalmente le modalità di trasporto.
Trasporto merci
Le materie prime che sono necessarie per le esercitazioni giornaliere presso la cucina del Liceo, vengono
prelevate dalla dispensa della Sede e messe dentro contenitori puliti con coperchio in plastica o polistirolo,
utilizzati solo e sempre per il trasporto di alimenti della medesima categoria.
Se si tratta di alimenti deperibili, es. salumi, latticini, carni, ecc. questi vengono trasportati in contenitori
termici con piastre eutettiche congelate; gli stessi contenitori termici sono conservati preventivamente in
frigorifero, in modo che siano ben freddi al momento del trasporto.
Il trasporto avviene sempre a ridosso dell'ora dell'esercitazione, pertanto gli alimenti una volta raggiunta
la cucina del Liceo vengono subito lavorati; essendo il tragitto estremamente breve (dieci-quindici) il
sistema di trasporto è in grado di garantire la catena del freddo senza alcun problema
Documentazione
Nel caso vi fossero dei problemi durante il trasporto (fuoriuscita di alimenti dalle proprie confezioni,
contaminazione accidentale) l'addetto al trasporto provvederà ad eliminare gli alimenti contaminati ed a
registrare il problema e la conseguente azione correttiva sul Registro delle Non Conformità. Scheda
controllo trasposto alimenti al Liceo: Scheda ricevimeto merci A1
Scopo
L'obiettivo di questa procedura è di garantire l'igiene dei prodotti preparati
Responsabile
Responsabile di tale procedura è il Docente in servizio secondo l'orario annuale.
Selezione ingrediente
-Si verifica che l'alimento presenti ancora le caratteristiche di freschezza già valutate nella Fase
Ricevimento merci..
-Si verifica che l'alimento confezionato non sia scaduto o abbia superato il TMC, che le confezioni siano
in buono stato (confezioni non rotte, scatolame non gonfio o arrugginito).
-Si verifica che all’interno delle confezioni non vi siano sostanze o corpi estranei.
CONTROLLI PARTICOLARI:
-RISO, verificare che non vi siano corpi estranei o chicchi di colore anomalo.
-SURGELATI (CARNE O PESCE): verificare che non vi siano odori sgradevoli dopo lo
scongelamento.
Gli alimenti non conformi sono quelli che presentano uno o più problemi sopra elencati; tali
alimenti vengono esclusi dal ciclo produttivo.
Gettati come rifiuti i prodotti freschi non conformi o messi in luogo ben evidenziato con cartello
quelli scaduti, o non conformi in attesa di ritiro.
Nella nostra attività gli ingredienti vengono estratti dal frigorifero solo al momento del loro utilizzo
(o per ragioni tecniche per il tempo strettamente necessario) e riposti nel più breve tempo possibile.
Si ha cura di manipolare le uova eliminando velocemente i gusci, lavandosi e disinfettandosi
subito dopo le mani.
Tutti gli utensili e le attrezzature usate vengono deterse, disinfettate e sciacquate con attenzione.
Il personale indossa appropriata divisa ed evita di indossare anelli, collane, oggetti che potrebbero
cadere negli alimenti.
Documentazione
Per ogni non conformità si compila il Registro delle Non Conformità.
Scopo
Questa procedura ha l'obiettivo di garantire che le materie prime deperibili siano conservate a
temperature idonee al fine di evitare la contaminazione e lo sviluppo di agenti pericolosi per la salute dei
consumatori.
Responsabilità
Responsabile di tale procedura è :
Per Dispensa : Sig.re Buscaglia o Personale ATA in servizio;
Per Gelateria: Personale ATA in servizo; Per Pasticceria Personale ATA in servizio;
Per Liceo: Personale ATA in servizio Per Cucina Alberghiero: Personale ATA in servizio.
I.I.S. N. BOBBIO
LATTE PASTORIZZATO +6
PANNA PASTORIZZATA +6
1 LATTI FERMENTATI +6 -18
PROD. CASEARI FRESCHI V. PRODUTTORE
GELATI INDUSTRIALI // -15
GELATI ARTIGIANALI // TEMP. CONGELAZIONE
CARNI ROSSE +4
2 CARNI BIANCHE +4 -12 -18
CARNI MACINATE +2
FRATTAGLIE +3
ALIMENTI CON
6 COPERTURA O FARCITI +4 -18
CON CREMA
PRODOTTI GASTRONOMIA
6 CON COPERTURA +4 -18
GELATINA
6 PRODOTTI COTTI DA
+65
CONSUMARE CALDI
6 PRODOTTI DA
+10
CONSUMARE FREDDI
I.I.S. N. BOBBIO
I.I.S. N. BOBBIO
Punto 4: Se il superamento del limite è inferiore a | 3gradi | (T° impianto < = +7°C) si tara
l'impianto, e si controlla durante il giorno il suo corretto funzionamento; se l'impianto non ripristina
la T° corretta entro 30 minuti, si devono spostare gli alimenti più deperibili (es.: prodotti ittici freschi,
panna, creme a base di uova fresche, carni macinate ecc..) in un altro frigorifero e si deve chiamare
il tecnico per riparare il guasto. Se la T° continua a salire vedasi Punto 3.
I.I.S. N. BOBBIO
Scopo
L'obiettivo di tale procedura è di garantire una cottura adeguata ai cibi sia in termini qualitativi
che in termini di sicurezza.
Responsabilità
Responsabile di tale procedura è: Docente in servizio secondo orario annuale.
2. Gli oli più adatti per essere utilizzati sono quelli che resistono meglio alle alte temperature (170-
180°C) come l’olio d’oliva e l’olio di semi di arachide, senza produrre sostanze tossiche derivanti
dai prodotti di combustione;
3. Non lasciare la friggitrice a caldo più del necessario: l’abitudine di tenere a caldo la friggitrice
per più ore per comodità, peggiora notevolmente la qualità dell’olio;
4. I grassi e gli oli di frittura devono essere controllati periodicamente e sostituiti di frequente;
5. I residui di alimenti presenti negli oli di frittura vanno filtrati ad ogni ciclo;
6. Bisogna evitare di aggiungere olio fresco durante la frittura, in quanto l’olio fresco si altera più
rapidamente con l’olio usato;
7. Sorvegliare la qualità dell’olio: un olio molto usato è riconoscibile dalla viscosità e dalla tendenza
a produrre fumo durante la frittura; l’olio va cambiato non appena diviene torbido, produce fumo
e presenta residui;
8. Trattare gli alimenti da friggere in maniera adeguata: il sale, l’acqua, le spezie, accorciano la
durata dell’olio usato per la frittura; bisogna introdurre quindi nella friggitrice alimenti il più
possibile asciutti e non trattati, ed aggiungere spezie e sale dopo la frittura.
Pericoli
Il rischio connesso a tale fase è di natura prettamente biologica . E’ causato dalla
sopravvivenza di microrganismi.
Il rischio chimico è rappresentato nella fase di frittura, dalla produzione di sostanze tossiche
derivanti dai prodotti della combustione.
CCP
Il processo di cottura costituisce quindi un punto critico di controllo, per i pericoli connessi
ad eccezione per le verdure bollite e minestroni, bolliti e stufati di carne per i quali il processo di
cottura garantisce sicuramente il raggiungimento della temperatura di 75°C al cuore dell’alimento.
I.I.S. N. BOBBIO
Temperatura di Cottura
CONFORME: temperatura rilevata al cuore del prodotto a fine cottura superiore o uguale al valore
di 75°C.
Per i prodotti liquidi o semiliquidi, in assenza di pezzi all’interno, il raggiungimento della temperatura
di + 75°C, può essere garantito dalla presenza di ebollizione persistente ed uniforme su tutta la massa
liquida per almeno 5 minuti;
La temperatura di frittura mantenuta per circa 7/8 minuti per gli alimenti freschi e 12/15 minuti per
gli alimenti surgelati o congelati, garantisce il raggiungimento di una temperatura di +75°C al cuore
del prodotto.
NON CONFORME: temperatura rilevata al cuore del prodotto a fine cottura inferiore a 75°C.
Monitoraggio e frequenza
Per le Fasi di Cottura e di Frittura, il monitoraggio prevede il controllo della temperatura al cuore di
un pezzo di alimento a campione e dell’olio di frittura.
La misura delle temperature deve essere eseguita ad ogni processo di cottura e con termometro a
sonda.
La misura delle temperature deve essere eseguita inserendo la sonda e attendendo il tempo necessario
affinché la temperatura si stabilizzi.
La sonda del termometro deve essere giornalmente pulita con detergente, risciacquata e disinfettata.
Tra una misurazione a l’altra di prodotti diversi la sonda deve essere sanificata con carta monouso
imbevuta di soluzione disinfettante e sciacquata sotto acqua potabile.
La verifica della temperatura dell’olio deve essere effettuata prima di ogni processo di frittura.
Azioni Correttive
Se la temperatura rilevata al cuore del prodotto non è conforme, occorre continuare la cottura fino al
raggiungimento della temperatura conforme. Se la temperatura dell’olio è superiore a 180°C,
occorre riportare celermente la temperatura al valore di +180°C.
Documentazione
I.I.S. N. BOBBIO
I.I.S. N. BOBBIO
Scopo
L'obiettivo di questa procedura è di garantire che gli alimenti cotti e raffreddati siano rinvenuti
a T° idonea.
Responsabilità
Il responsabile della procedura è: Docente in servizio secondo orario annuale.
Pericoli
Il rischio connesso a tale fase è di natura prettamente biologica. E’ causato dalla
sopravvivenza di microrganismi.
CCP
Il processo di riscaldamento costituisce quindi un punto critico di controllo, per i pericoli
connessi ad eccezione per ciò che viene riportato al bollore, ad. es. sugo di pomodoro o altro.
Temperatura di rinvenimento
CONFORME: 75°C al cuore dell’alimento per 15”
NON CONFORME : inferiore a 75°C al cuore dell’alimento
Monitoraggio e frequenza
Il responsabile misura la °T al cuore degli alimenti rinvenuti.
La misurazione viene effettuata con un termometro ad ago deterso, disinfettato e risciacquato
con acqua potabile.
La °T deve raggiungere al cuore dell’alimento i 75°C .
La verifica va fatta ad ogni rinvenimento.
Azione correttiva
Se la °T registrata non è idonea si deve aumentare il tempo di riscaldamento. Quindi
ricontrollare la °T al cuore dell'alimento stesso.
I.I.S. N. BOBBIO
Scopo
Questa procedura ha l'obiettivo di garantire che le materie prime deperibili siano congelate e
conservate in condizioni idonee al fine di evitare la contaminazione e lo sviluppo di agenti pericolosi
per la salute dei consumatori.
Responsabilità
Il responsabile della procedura è: Docente in servizio secondo orario annuale.
Attività
Gli alimenti per essere sottoposti a congelamento devono:
Es. etichetta
Agnolotti di carne
5/02/08
E' necessario conoscere gli ingredienti dell'alimento, questo è sempre possibile perchè
conoscendo la data di preparazione (che è la stessa del giorno di congelamento) si risale al menù
settimanale, definito per l'anno scolastico con tutte le ricette. La data deve sempre riferirsi al
giorno di preparazione e congelamento.
I.I.S. N. BOBBIO
Scopo
Questa procedura ha l'obiettivo di garantire che le materie prime deperibili o prodotti finiti
siano conservate in condizioni idonee al fine di evitare la contaminazione e lo sviluppo di agenti
pericolosi per la salute dei consumatori.
Responsabilità
Il responsabile della procedura è : Docente in servizio secondo orario annuale. G. Buscaglia
per
reparto Dispensa.
Attività
Gli alimenti devono subire questi passaggi:
• I cibi cotti devono essere raffreddati nell’abbattitore di temperatura (in negativo o in positivo)
• Gli alimenti freschi (pesce, verdure, carne) dopo le necessarie operazioni di mondatura
vengono abbattuti in positivo o negativo.
• Si procede quindi al confezionamento in involucri appositi
• Si aziona la macchina sottovuoto, secondo le istruzioni del manuale specifico
• Si pone sull’involucro un’etichetta con descrizione del prodotto (ingredienti) e data di
confezionamento, (o si scrive direttamente sulla confezione con pennarello indelebile idoneo);
Es. etichetta
Agnolotti di carne
5/02/08
E' necessario conoscere gli ingredienti dell'alimento, questo è sempre possibile perchè
conoscendo la data di preparazione (che è la stessa del giorno di congelamento) si risale al menù
settimanale, definito per l'anno scolastico con tutte le ricette. La data deve sempre riferirsi al
giorno di preparazione e congelamento.
I.I.S. N. BOBBIO