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Aurora
Per Igiene dell’alimentazione si intendono le qualità nutrizionali e organolettiche, e la
sicurezza chimica e microbiologica inerente agli alimenti.
Per Nutrizione si intende invece la copertura del fabbisogno energetico sia dal punto di vista
qualitativo che dal punto di vista quantitativo;
Alimentazione e nutrizione sono entrambi legati alla salute;
Pericoli alimentari:
o Contaminazioni biologiche: presenza di microrganismi patogeni, micotossine,
tossine batteriche, sostanze tossiche naturali e allergeni, proteine responsabili del
fenomeno della mucca pazza (encefalopatia spongiforme bovina, BSE), ed OGM,
organismi geneticamente modificati, ad oggi in Italia molto discussi. (virus, batteri,
parassiti)
o Contaminazioni chimiche: contaminazioni ambientali, sostanze tossiche da
trattamenti tecnologici, monomeri di materie plastiche, pesticidi e farmaci.
o Contaminazioni fisiche: Corpi estranei che possono pervenire in un alimento
durante la fase di lavorazione;
Malattie di origine alimentare:
-biologica: i contaminanti biologici sono microrganismi patogeni che possono essere
presenti nelle derrate alimentari:
-chimica: i contaminanti chimici sono sostanze di diversa natura che possono entrare nelle
derrate alimentari
-fisica: i contaminanti fisici sono tutti i corpi estranei che possono pervenire in un alimento e
che possono derivare da materie prime o fasi di lavorazione;
I contaminanti biologici possono venire a contatto con gli alimenti all’origine, sulle materie
prime, o durante le fasi di lavorazione; Batteri, virus, parassiti, funghi, muffe e lieviti.
La contaminazione comprende:
-Saprofiti: alterazione dei caratteri organolettici (odore, colore, sapore), l’alimento può
avere un odore o sapore particolare, diverso dal solito, non provocandoci però niente dopo
l’assunzione.
-Patogeni: in questo caso l’odore e il sapore sono normali ma l’alimento è il mezzo per la
proliferazione o produzione di tossine (sostanze tossiche prodotte da microrganismi durante
la moltiplicazione). Parliamo quindi di tossinfezione.
I microrganismi necessitano di acqua per il loro metabolismo. Gli alimenti a seconda dei
trattamenti subiti contengono quantità di acqua differenti (acqua libera). Gli alimenti con
meno acqua libera si conservano più a lungo poiché contrasta lo sviluppo di
microrganismi.
L’attività (presenza) dell’acqua si può ridurre:
-Essicazione, togliendo l’acqua
-Diminuendo la disponibilità di acqua attraverso la formazione di cristalli, congelamento e
surgelazione
-Diminuendo la disponibilità dell’acqua attraverso l’utilizzo di sale e zucchero (si legano
direttamente con l’acqua).
Gli alimenti si possono conservare inoltre attraverso radiazioni, azione meccanica ed
affumicamento (non molto igienico, conferisco agli alimenti caratteristiche negative del
fumo).
Vi è inoltre la conservazione sotto vuoto e il metodo della fermentazione.
Catena del freddo: gli alimenti vengono conservati alle temperature di refrigerazione,
congelamento e surgelazione senza innalzare la temperatura degli stessi durante il
trasporto. Non ci deve essere un’interruzione una variazione di temperatura. indica il
mantenimento dei prodotti surgelati ad una temperatura costante e comunque inferiore ai -
18 °C lungo tutto il percorso dalla produzione alla vendita, comprese le fasi di trasporto,
stoccaggio ed esposizione.
Tossinfezioni alimentari:
L’uomo può contaminare gli alimenti attraverso le feci o da capelli, ferite e mucose. Gli
animali ed il terreno possono anch’essi contaminare gli alimenti.
Esistono tantissime tossinfezioni alimentari, almeno 1 all’anno viene “scoperta” e studiata
ma tra le più diffuse ricordiamo le salmonellosi:
(epidemia negli USA derivante da infezione di escherichia coli 157 H7 che ha prodotto
numerosi morti)
Le salmonelle sono bacilli asporigeni diffusi in tutto il mondo;
Le salmonelle riconoscono serbatoi animali di varia natura; le riscontriamo maggiormente
nelle carni (di pollo), nelle uova e nel latte. Le uova del pollame spesso cadono nelle feci e
possono contaminarsi per via degli allevamenti intensivi e per il poco spazio per muoversi
degli animali. Mangiare le uova crude infatti è sconsigliato.
Per prevenire le salmonellosi occorre sicuramente cuocere attentamente i cibi a
temperature elevate (basta 66° per 12 secondi), evitare contaminazioni tra alimenti cotti e
crudi, raffreddare gli alimenti rapidamente in piccola pezzatura e lavarsi accuratamente le
mani dopo aver toccato la carne cruda.
Intossicazione da Botulismo:
Sicuramente uno dei più pericolosi, infatti, il batterio produce una potentissima
neurotossina termolabile, può essere distrutta con il calore.
E’ un bacillo anaerobio, produce spore e sono presenti ovunque (terreno, acque, vegetali,
intestino di alcuni animali). Uno degli alimenti più comuni contaminati dal botulino sono le
conserve sott’olio (carciofini, melanzane) e gli insaccati. Se il prodotto non viene lavato
accuratamente o nonostante l’ebollizione le spore resistono.
La prevenzione può essere effettuata riscaldando gli alimenti prima dell’utilizzo, in quanto il
batterio è termolabile (mezzo più sicuro). (Si possono inoltre aggiungere nitrati agli alimenti,
soprattutto negli insaccati, vengono considerati cancerogeni). Non utilizzare miele
nell’alimentazione dei neonati, questo perché il miele contiene sicuramente spore che
vengono distrutte nel nostro organismo a livello dello stomaco, il neonato non possiede
ancora la capacità di eliminarle causando botulismo infantile;
Micotossine:
Esse derivano da parassiti, gli alimenti coinvolti sono i cereali tra cui mais, riso, arachidi,
mandorle, noci brasiliane. Alcune micotossine sono termoresistenti e dotate di potere
cancerogeno. E’ difficile fare la prevenzione perché sono estremamente diffuse.
Rischio chimico:
Ci sono sostanze chimiche aggiunte intenzionalmente per prolungare la durata degli
alimenti o renderli più gradevoli. Infatti se si guarda la composizione di un prodotto, molte
sostanze non sono naturali. (coloranti, conservati, additivi, nitrati e nitriti)
Tracce di sostanze possono derivare negli alimenti dal contatto con oggetti o materiali
utilizzati nella produzione;
Farmaci veterinari o prodotti fitosanitari utilizzati per la difesa dalle malattie degli animali o
delle piante destinati all’alimentazione possono dare origine a residui nell’alimento.
Sostanze contaminanti di origine ambientale possono essere presenti nelle materie prime
alimentari;
Additivi intenzionali
Sostanze aggiunte in una qualsiasi fase della lavorazione dell’alimento al fine di:
-prolungare nel tempo la conversazione delle sue caratteristiche
-conferirgli odori e sapori
-modificare la consistenza o l’aspetto del prodotto
Molte di queste sostanze possono essere pericolose:
-Pesticidi: sostanze che agiscono contro insetti, roditori, funghi, erbe o parassiti
-Anabolizzanti: sostanze ormonali che non attivano il metabolismo portando ad un aumento
di masse muscolari; servono per far accumulare acqua negli animali per farli aumentare di
peso. Mettendo poi la carne sul fuoco, il peso diminuisce velocemente poiché si perde
acqua. Possono rimanere però ormoni o sostanze potenzialmente pericolose.
Vitamine e minerali:
Alcuni minerali sono necessari in grandi quantità, altri, detti oligoelementi, vanno assunti in
piccole quantità. Gli oligoelementi sono necessari per l’organismo ma, se assunti in grande
quantità, possono diventare tossici.
L’alcool non è un nutriente fondamentale, non ha caratteristiche nutrizionali specifiche
contiene però molte calorie, dette calorie vuote.
Esistono cibi ad alta densità nutrizionale e a bassa densità calorica (cibi che hanno un alto
contenuto in minerali e vitamine e pochi lipidi) e viceversa.
L’apporto calorico medio giornaliero è andato crescendo negli ultimi 50 anni, passando da
2500 Kcal/persona alle attuali 4000 Kcal. (basato in realtà su quello che consumo/brucio)
Nello stesso periodo è cresciuto anche il consumo di proteine e grassi animali.
I valori medi utili allo svolgimento di una vita attiva e in salute, a seconda dell’età, del sesso
e dell’attività fisica si aggirano attorno alle 2200 e 3500 Kcal. (linee guida)
L’aumento dell’apporto calorico medio giornaliero non è stato controbilanciato da un
aumento dell’attività fisica.
Linee guida per una sana alimentazione:
1. Controlla il peso e mantieniti sempre attivo
2. Più cereali, legumi, ortaggi e frutta
3. Grassi: scegli la qualità e limita la quantità; i grassi saturi sono solidi a temperatura
ambiente mentre i grassi insaturi, meno dannosi, anzi portano benefici all’organismo si
trovano nello stato liquido a temperatura ambiente.
4. Zuccheri, dolci, bevande zuccherate: nei giusti limiti
5. Il sale? Meglio poco
6. Bevi ogni giorno acqua in abbondanza
7. Bevande alcoliche: se sì, solo in quantità limitata
8. Varia spesso le tue scelte a tavola; variando l’alimentazione con alimenti di diversa natura
assumiamo tutti i principi nutritivi di cui abbiamo bisogno.
9. La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te
10. Consigli per persone speciali (gravidanza, allattamento, bambini e ragazzi in età scolare,
adolescenti, donne in menopausa, anziani)
L’OMS calcola che il 40% dei tumori sono di origine alimentare e potrebbero pertanto
essere prevenuti con una corretta alimentazione.
Le associazioni più significative tra alimentazione e tumori riguardano:
-Cancro della mammella (soprattutto dopo menopausa)
-Cancro dello stomaco (elevati consumi di alimenti sotto sale, sott’aceto, affumicati e
insaccati)
-Cancro del colon e del retto (possibile associazione con consumo di carne rossa ed
insaccati);
Il consumo giornaliero di una quantità cospicua di frutta e verdura riduce il rischio di
insorgenza tumorale;
Ancel Keys, il “padre” della dieta mediterranea, negli anni 50 osservò che:
-Nel Sud Italia vi era un’incidenza decisamente più bassa delle malattie cardiovascolari
rispetto a quanto si registrasse fra i ceti più ricchi degli USA.
-Nonostante il consumo di grassi fra la popolazione americana e quella italiana fosse molto
simile, in termini di quantità quest’ultima risentiva in maniera minore della diffusione delle
patologie cardiovascolari. I grassi adottati nelle diete, infatti, erano qualitativamente
differenti, (grassi saturi e grassi insaturi).