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BIOTECNOLOGIE

La biotecnologia non è altro che la tecnologia applicata nella biologia, tutte le conoscenze di
biochimica e biologia cellulare vengono sfruttate per sviluppare tecnologie applicabili in diversi
campi. Da sempre nella nostra scoietà ci siamo serviti di processi biologici per produrre alimenti o
nuovi incroci tra animali (fermentazione o incroci per ottenere bovini migliori, tuttavia le
biotecnologie rappresentano un qualcosa di molto più avanzato poiché richiedono conoscenze che
vanno al di là delle esperienze quotidiane. Con la scoperta della struttura e della funzione del DNA
si verificò una vera e propria esplosione di ricerche e scoperte scientifiche che portarono ad uno
svilupp esponenziale nel campo della biotecnologia, la quale al giorno d’oggi viene applicata nei
campi più svariati (agricoltura, medicina ecc..). Tuttavia non bisogna dimenticare che questo
particolare tipo di applicazioni porta con se diversi rischi da non sottovalutare, di fatto le nostre
conoscenze nel campo della genetica sono ancora limitate, non conosciamo con certezza molte
funzioni del DNA e RNA dunque intervenire su un genoma potrebbe avere conseguenze difficili da
prevedere, inoltre non sappiamo che impatto potrebbe avere in futuro la biotecnologia sul nostro
ambiente.
AGRICOLTURA
Le conoscenze nel campo del DNA hanno trovato molte applicazioni soprattutto in campo
agroalimentare, sono in corso infatti molti studi sul sequenziamento del DNA nel campo
dell’agricoltura o dell’allevamento, con lo scopo di ottenere nuove combinazioni genetiche in
grado di fornire nuove caratteristiche o piante maggiormente produttive. Quegli organismi il cui
patrimonio genetico è stato modificato vengono chiamati OGM. Il settore più sviluppato è
sicuramente quello agricolo, anche grazie al fatto che risulta molto più semplice eseguire questo
tipo di esperimenti sulle piante piuttosto che su altri esseri viventi. Le prime colture OGM vennero
introdotte negli USA nel 1996, riguardavano in particolare i semi di mais, cotone e soia. Queste
piante ad esempio sono state modificate inserendo un particolare batterio che formava delle
spore, quest’ultime sono infatti una forma di resistenza che consente di superare condizioni
avverse, e si formano all’interno di una cellula chiamata cellula madre. Inoltre nella cellula madre
è contenuta una proteina cristallizzata che risulta letale per diversi insetti, dunque questo batterio
risulta essere un vero e proprio insetticida naturale, e viene applicato al giorno d’oggi anche in
quelli che sono gli insetticidi spray.
In altri casi invece l’ingegneria genetica ha permesso di arricchire le caratteristiche nutritive di
alcune piante. Un esempio è quello del riso dorato, nel quale vengono inseriti dei geni del fiore di
narciso che producono il beta-carotene (precursore vitamina A), questo dunque diventa utile
soprattutto in Asia dove persiste una dieta a base di riso ma povera di vitamina A.
BIORISANAMENTO
Come sappiamo l’impatto dell’uomo sull’ambiente è spesso inquinante. Gli inquinanti organici
come il petrolio sono costituiti da molecole resistenti e difficilmente degradabili (idrocarburi).
Negli anni per rimuovere ad esempio il petrolio sono stati usati diversi metodi, da quello manuale
all’utilizzo di sostanze chimiche in grado di disperderlo. Tuttavia è l’ambiente stesso a possedere
una propria capacità di smaltimento che sfrutta soprattutto l’attività catabolica di microorganismi.
Lo sfruttamento di questi metodi del tutto naturali è chiamato biorisanamento, che rappresenta
dunque un mezzo economico e sostenibile per bonificare ambienti inquinanti.
BIOCOMBUSTIBILI
I biocombustibili costituiscono una risorsa energetica biodegradabile e ampiamente utilizzabile
nell’industria. La produzione di biocarburanti deriva dalla trasformazione di biomasse, ovvero
sostanze organiche ottenute da scarti dell’agricoltura o da colture specifiche, quest’ultime
vengono trasformate in biocombustibili attraverso processi chimici ad opera di microorganismi.
Tra i biocombustibili al giorno d’oggi distinguiamo il bioetanolo, biodiesel e i biogas.
-Bioetanolo, costituito da etanolo prodotto tramite la fermentazione di zuccheri a opera di lieviti,
il bioetanolo al giorno d’oggi viene ricavato partendo da biomasse legnose come ad esempio scarti
agricoli o forestali.
-Biodiesel, viene prodotto a partire da un olio vegetale nel quale vengono fatti reagire dei
trigliceridi con alcool metilico in presenza di un catalizzatore alcalino. Da queste reazioni si
ottengono dunque dei monoalchilici di acidi grassi, delle molecole a catena lunga utilizzabili nei
motori diesel . Il biodiesel risulta dunque essere un’alternativa ecologica al comune gasolio.
-Biogas, sono dei gas prodotti da un processo chiamato digestione anairobica, con il quale la
biomassa viene posta in assenza di ossigeno e viene trasformata in una miscela gassosa costituita
principalmente da metano e anidride carbonica, da questa miscela si ottiene dunque un biogas
utilizzabile per produrre nergia elettrica o termica.

MEDICINA
Antibiotici
Gli antibiotici sono delle molecole prodotte da microorganismi che indeboliscono e uccidono altri
microorganismi. Il primo antibiotico (Peniciliina) fu scoperto da Alexander Fleming, egli si accorse
che una muffa riusciva a bloccare la crescita del batterio dello stafilococco. Da quella scoperta
vennero introdotti altri antibiotici e al giorno d’oggi rappresentano l’unica difesa dai batteri
patogeni. La penicillina fa parte degli antibiotici beta-lattamici (struttura chiamata anello
lattamico), questa interferisce con la sintesi della parete batterica, il batterio dunque trovandosi
indebolito non sostiene più la pressione osmotica e va incontro a lisi (dissoluzione). Tuttavia quei
microorganismi che producono antibiotici devono anche difendersi dalla molecola antibiotica che
essi stessi producono sviluppando dunque vari meccanismi di resistenza. Questi meccanismi
consentono al microorganismo di neutralizzare la molecola antibiotica prodotta. Ad esempio nella
penicillina il suo meccanismo di protezione si basa su un’enzima chiamato beta-lattamasi che
rompe l’anello lattamico presente al centro della molecola, neutralizzandola.
Produzione di antibiotici
Tramite lo studio dei microorganismi produttori di molecole antibiotiche è stato possibile
migliorare i processi di produzione progettando fermentatori più grandi e sofisticati. E’ stato
inoltre possibile intervenire sulla molecola antibiotica in modo da renderla più efficace, resistente
o per aumentare le quantità di antibiotico prodotto.
Anticorpi monoclonali
Gli anticorpi sono delle proteine che hanno il compito di individuare ed eliminare eventuali
molecole estranee al nostro organismo (non-self, al contrario delle “self” già presenti nel nostro
corpo). Il nostro sistema immunitario produce 5 tipologie di anticorpi: A, D, E, G, M ciascuna con
un compito preciso durante la risposta immunitaria. Gli anticorpi hanno una forma ad Y, la parte
verticale è sempre costante mentre quella obliqua è specifica di ogni anticorpo ed ha il compito di
ricnoscere e legare la molecola bersaglio. Quetsa capacità di riconoscere delle specifiche
molecoleè stata ovviamente applicata nel campo della biotecnologia. Ad esempio alcuni anticorpi
vengono adottati nella virologia permettendo agli studiosi di approfondire e confermare le proprie
analisi. Oggi creare degli anticorpi in maniera sintetica è impossibile, si è riusciti invece attraverso
un organismo animale e creare degli anticorpi specifici contro un certo antigene.
- In una prima fase viene immunizzato un coniglio da laboratorio con l’antigene in modo da
ottenere una risposta immunitaria contro quella molecola
- Successivamente i linfociti del conglio si fondono con delle cellule tumorali attarverso la
“fusione cellulare” dalla quale hanno origine gli ibridomi
- Infine viene scelto l’ibridoma più idoneo (per specificità e quantità di produzione), e gli
anticorpi così prodotti prendono il nome di anticorpi monoclonali e possiedono un’elevata
specificità di legame al legame.
Ad oggi gli anticopri monoclonali si sono diffusi nella cura di alcuni tipi di tumore come quello al
seno o la leucemia, grazie anche alla nascita di una serie di farmaci che in maniera efficace e meno
dannosa riescono a curare alcune tipologie di cancro.

Batteri istruiti a produrre farmaci


Il genoma di un batterio rappresenta un sistema abbastanza semplice e facilmente modificabile.
Oggi è infattti possibile inserire all’interno di un batterio dei tratti di geni umani. Un esempio è
l’insulina o fattore VIII, delle molecole impiegate nella cura del diabete o dell’emofilia, che
vengono prodotte semplicemente inserendo geni umani all’interno di un batterio. Questo portò ad
enormi vantaggi soprattutto a livello di tollerabilità, in passato infatti queste patologie venivano
curate sfruttando delle proteine estratte princialmente da animali, causando reazioni
immunoloiche pericolose soprattutto nei soggetti che dovevano assumere insulina ogni giorno.
Oggi invece queste patologie vengono curate utilizzando molecole umane, molto più tollerabili.

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